Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
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Gli Zingari fanno ancora paura?

La redazione
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Franco Bonalumi (del 05/03/2010 @ 09:01:27, in Italia, visitato 1596 volte)

Interrogazione a risposta scritta, deputati firmatari: BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI.

Al Ministro dell'interno. - Per sapere - [...]
(testo completo http://nuovo.camera.it/417?idSeduta=291&resoconto=bt13¶m=bt13 a metà pagina circa)
Romeo, un bambino di etnia rom, frequentava fino a qualche giorno fa la prima elementare nel quartiere della Bovisa, Via Guicciardi, in piena periferia milanese, e, nei suoi primi sei anni di vita, ha vissuto varie volte l'esperienza dello sgombero, essendo giunto nella scuola milanese dopo essere stato allontanato dal Rubattino ed aver interrotto la sua frequenza scolastica alle elementari di via Feltre;
pochi giorni fa Romeo, insieme ad un'altra bambina che frequentava la quarta elementare e alle loro famiglie, è stato sgomberato dalle forze di polizia dal capannone in cui viveva;

per qualche notte è stato ospitato in un centro di accoglienza, ma a breve verrà sgomberato anche dal luogo in cui ha trovato riparo;

nel corso degli ultimi mesi la famiglia di Romeo è stata continuamente sgomberata nonostante la sua evidente volontà di iniziare un percorso nuovo di integrazione e inserimento sociale, il che comporta che al loro figlio, Romeo, vengano tuttora negati diritti fondamentali quali la casa e l'istruzione, essendo il suo percorso scolastico e affettivo continuamente interrotto -:

di quali informazioni il Ministro interrogato disponga circa i fatti riferiti in premessa;
quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda porre in essere per il tramite del commissario per l'«emergenza rom» perché si adempia agli obblighi di solidarietà ed accoglienza, anche in adempimento della citata direttiva contro la discriminazione basata sulla razza e le origini etniche;

quali misure urgenti il Governo voglia approntare al fine di garantire la sicurezza e i diritti delle comunità rom in occasione delle numerose azioni di sgombero portate avanti su tutto il territorio nazionale;
quali interventi di carattere progettuale il Governo intenda porre in essere al fine di dare attuazione alla direttiva europea contro la discriminazione basata sulla razza.
(4-06316)

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Di Sucar Drom (del 05/03/2010 @ 09:23:11, in Italia, visitato 1498 volte)

Dalla newsletter Articolo 3 - Osservatorio sulle discriminazioni osservatorio.articolo3@gmail.com

Cosa accomuna il respingimento delle quattro famiglie sinte bresciane che hanno acquistato un terreno nel comune di Guidizzolo per andarci a vivere e cominciare ad affrancarsi dal ghetto dei cosiddetti campi nomadi e il regolamento approvato dall’amministrazione di Goito, che respinge dall’asilo comunale (e quindi pubblico) i bambini provenienti da famiglie che non abbracciano “una visione cristiana della vita”?
Al fondo delle due operazioni c’è l’idea che serve innalzare muri non valicabili per ‘difendersi’ da chi non appartiene alla ‘comunità’ dei nativi maggioritari: qui non c’è posto per te se sei diverso da noi. E la parola ‘diverso’, resa dall’abuso povera di senso, prende, nell’area compresa tra Guidizzolo, Mariana Mantovana e Goito significati che riguardano molti di noi: non entri se sei sinto o rom, se sei ateo, ebreo, musulmano, buddista, induista, divorziato, separato, omoaffettivo, o anche solo cocciutamente laico. Che tu sia maschio o femmina, in età adulta o in età bambina. Noi ‘minoritari’ possiamo essere tutti respinti. A riprova del fatto che quando in una società si apre una lacerazione nel tessuto democratico e passa una discriminazione, prima o poi, tutti siamo esposti al rischio di essere discriminati.
Alcune amministrazioni sembrano voler aprire conflitti, sollecitare paure, costruire estraneità. Dovremmo indignarci ancora di più pensando che a fare le spese di queste operazioni di ‘pulizia’ sono soprattutto i bambini e le bambine.

All’assemblea promossa dal gruppo dei consiglieri dell’opposizione del Comune di Goito martedì sera il pubblico era folto e attento. Tante le voci preoccupate: anni fa era impensabile che gli abitanti del paese potessero dividersi sulla difesa di un principio costituzionale. La sensazione diffusa era quella di un degrado dell’ossatura democratica. C’erano un folto gruppo cittadini goitesi provenienti da altri Paesi; quelli più direttamente interessati alle esclusioni e ai respingimenti. Hanno ascoltato zitti. E se ne sono andati. Era presente anche un gruppo di cittadini e cittadine castiglionesi di origine magrebina; sono intervenuti, hanno catturato l’attenzione, risvegliato la voglia di partecipazione, forti di un’esperienza di impegno civile contro le discriminazioni che da anni si alimenta del lavoro comune tra chi è nato in Italia e chi in Italia ora vive. La svolta, per una ripresa della vitalità civile del Paese in cui viviamo, sta proprio nella costruzione di presidi in cui cittadinanze vecchie e nuove, generazioni, culture e religioni mescolino le loro lingue. La giovanissima Chaimaa, diciassettenne proveniente dal Marocco, velata per sua scelta, alla fine dell’assemblea si è fermata con noi dell’Osservatorio: insieme a un gruppo di compagni di scuola vuole promuovere iniziative per la difesa della laicità della scuola e la difesa della Costituzione italiana. C’è ancora speranza.

Maria Bacchi


All’assemblea pubblica tenuta a Goito per discutere con la cittadinanza del Regolamento dell’Asilo comunale voluto dall’Amministrazione non ha potuto essere presente il Presidente di Articolo 3, Fabio Norsa, che ha inviato una comunicazione:

L’intervista che ho rilasciato alla Gazzetta ed il successivo comunicato congiunto dell’U.C.E.I., Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e della Comunità di Mantova alla stampa nazionale e locale, credo non possano dare adito a dubbi sulle nostre ferme posizioni, asettiche da dietrologie religiose e contrasti di altra natura, riferendosi solo all’inosservanza ed alla violazione dei fondamentali diritti umani, civili, sociali e di laicità dello Stato garantiti a tutti i cittadini dalla nostra Costituzione.
Il mio intervento è circoscritto alla sola difesa e tutela di tali diritti, proponendomi nel doppio ruolo di rappresentante di Articolo3, Osservatorio sulle discriminazioni, ed, a titolo personale, di uomo, nel senso più completo e profondo del termine, che non può astenersi ed esimersi da una concreta quanto instancabile opposizione ad ogni atto discriminatorio compiuto verso qualsiasi altro uomo.
Articolo3, a conferma di quanto dichiarato dalla vice-presidente, Maria Bacchi, monitorerà con la massima attenzione gli sviluppi della vicenda “Asilo di Goito”, ma non solo quella, e parteciperà ad ogni iniziativa volta alla corretta applicazione dei valori costituzionali troppo spesso disinvoltamente e proditoriamente stravolti.
La mia formazione culturale, schematica e pragmatica, che privilegia il bianco ed il nero alle tante gradazioni intermedie dei grigi, mi impedisce di considerare la buona fede delle argomentazioni e delle complicate filosofie apparse sulla stampa tendenti a far considerare come corretta l’applicazione distorta degli articoli della Costituzione afferenti al caso “Asilo”, in quando basta semplicemente consultarli per appurare all’istante che sanciscono l’esatto contrario.
Esprimo infine la personale convinzione che la pervicacia delle Istituzioni deliberanti nel sostenere una forzatura del tutto inopportuna, pur a fronte di una vibrata contestazione, non solo popolare e non solo locale, non possa essere attribuibile alla cecità degli Amministratori, ai quali basterebbe recepire il dissenso, analizzarlo e correggere l’evidente errore ritirando il regolamento adottato, ma sia una corrente di pensiero che, francamente, credo minacci il sistema democratico.

Fabio Norsa

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Di Fabrizio (del 06/03/2010 @ 00:55:42, in scuola, visitato 6113 volte)

Ricevo da Agostino Rota Martir

Circa una settimana fa un incendio al campo ha distrutto 3 baracche abitate da famiglie Rom, nell'incendio è andato perso tutto, i Rom coinvolti si sono trovati con niente, tutto è andato distrutto, anni di fatica per sistemare, abbellire le loro confortevoli "baracche" in poco più di mezz'ora..tutto in cenere. Nessun ferito, grazie a Dio.
Molti si sono dati da fare, compreso il comune che ha fatto pervenire alle famiglie delle roulotte, gli stessi Rom del campo hanno dato quello che potevano, aiutando a dare alloggio ai bambini, offrendo coperte, materassi, stoviglie..incoraggiamento e vicinanza.
Anche delle persone di Pisa e Livorno hanno fatto sentire la loro vicinanza portando al campo vestiti, letti, coperte, materassi.

Emina è un'adolescente e questa sera è venuta nella mia roulotte per mostrarmi gli abiti nuovi che indossava che ha avuto come dono dai suoi compagni di classe, era felice e orgogliosa nello stesso tempo per questa amicizia.
I suoi compagni di classe sapendo che Emina aveva perso tutto si sono dati da fare per aiutarla e far sentire la loro amicizia.
Lo dimostra molto bene la lettera che le hanno inviato, che con il suo permesso e dei genitori divulgo (in allegato file .gif ndr), perché nonostante quello che i Rom stanno subendo in Italia: sgomberi, discriminazioni, razzismo..forse stanno anche sbocciando silenziosamente dei fiori che profumano di comprensione, amicizia, convivialità.
E' un gesto che aiuta a sperare e a credere che è possibile cambiare.

Ago

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Di Fabrizio (del 06/03/2010 @ 09:14:41, in Europa, visitato 1578 volte)

Da Roma_Benelux

Navi Pillay, Alto commissariato dell'ONU per i diritti umani, s'è preoccupato giovedì a Ginevra per la discriminazione di cui soffrono in Europa "i migranti e le minoranze, come quella dei Rom", particolarmente in Slovacchia, Repubblica Ceca ed Italia.

"Mentre l'Unione Europea ed alcuni governi europei hanno cercato di migliorare la situazione dei Rom, in molti altri paesi, tra cui la Slovacchia e la Repubblica Ceca, la loro condizione sembra peggiorare", a dichiarato Mme Pillay presentando il suo rapporto annuale al Consiglio dei diritti dell'uomo dell'ONU.

"Inoltre," ha proseguito, " i Rom continuano a confrontarsi con un razzismo aperto e con aggressioni condotte da protagonisti non-statali".

Mme Pillay ha tra l'altro annunciato che "affronterà con le autorità italiane il problema della discriminazione e delle aggressioni contro i Rom, così pure contro i migranti", durante la sua visita in Italia prevista per la settimana prossima.

Una reale "caccia al nero" è stata condotta gennaio scorso a Rosarno (...) da centinaia di abitanti contro i lavoratori agricoli africani, impiegati per la maggior parte illegalmente nella raccolta di arance e mandarini. Un migliaio di loro aveva lasciato la città e l'incidente aveva rivelato le condizioni deplorevoli nelle quali vivevano e lavoravano questi migranti.

04/03/2010 (AFP)

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Di Fabrizio (del 06/03/2010 @ 18:37:31, in Italia, visitato 2085 volte)

Lunedì 8 marzo alla questura di via Montebello 26 (MILANO) alle ore 11, le autorità consegneranno al maestro Jovica Jovic , la revoca dell'espulsione dall'Italia ed il permesso di soggiorno.

Questo è un riconoscimento ad un artista che fa onore non solo al popolo Rom ed alla sua cultura, ma anche alla nazione che lo ospita.

Ringraziamo tutti gli artisti, le associazioni e le singole persone che hanno contribuito al raggiungimento di questo risultato e ci auguriamo che questa buona notizia possa contribuire al miglioramento della condizione di tante persone i cui meriti spesso non sono riconosciuti. In particolare il nostro augurio è rivolto al popolo Rom.

“ Seminateci bene e daremo i nostri frutti” - Jovica Jovic

Associazione culturale "Terra del fuoco"

L'appuntamento su Facebook

IMPORTANTE NOVITA': [...], il Maestro J. Jovic dopo aver ricevuto il permesso di soggiorno in questura verrà ricevuto dal Ministro dell'interno Maroni: alle ore 12 in Prefettura (corso Monforte 31), il ministro incontrerà J.J. e in questa occasione il maestro consegnerà in dono al ministro un arazzo creato dalla sartoria delle donne del campo nomadi di v. Sesia a Rho dove lui risiede e che è attualmente sotto sfratto.


+ bicchierata-rinfresco in terra del fuoco h.13.30 via morigi 8 milano

www.jovicajovic.blogspot.com

se fossimo ventenni, col petto pieni d'ideali...per esempio mantenuti , avremmo una sola certezza: NON SCENDERE A COMPROMESSI CON NESSUNO.

"noi non sappiamo perché il ministro degli interni abbia deciso di concedere il permesso di soggiorno a Jovica" dice terra del fuoco

Fa bene la Terra del Fuoco associazione per la diffusione delle arti manuali a ribadire di non essere un partito politico, e di essersi preso cura, insieme ai suoi amici del maestro Jovica soprattutto perché incarna pienamente l'arte del fare in tutti i suoi aspetti, insieme alla sua gente, dalla musica, alla lavorazione, del legno dei metalli , all'antica arte culinaria insieme a quella circense e oggi dell'arte del riciclo come pochi sanno fare.

Fa bene a ribadire che gli sta a cuore anche il destino che accomuna il popolo rom a quello italiano , da sempre migrante come loro , e come loro bistrattato e denigrato sin dai primi anni delle emigrazioni verso il nord europa e verso le terre d'america, dove i giornali dell'epoca testimoniano come gli americani descrivevano gli italiani, e poco si distanziassero dalle descrizioni che potrebbe fare un giornale medio italiano che ha dimenticato le proprie non lontane origini.

Terra del Fuoco fa anche molto bene a ribadire , anche il proprio stupore di quello che accadrà lunedì, il ministro degli interni Maroni, colui che ha scritto e approvato leggi che azzerano la vita intera di persone, famiglie e bimbi che vanno a scuola, additando un nemico: lo straniero, accoglierà il nostro amico, e gli darà il permesso di soggiorno.

Fa bene Terra del Fuoco anche a sottolineare di quanto, al di là del proprio personale pensiero sulle politiche del ministero degli interni, che lunedì verrà celebrato il maestro jovica, come esempio positivo della cultura rom.
Questo è un fatto.
Questo è un fatto importante, perché anche le persone a casa, nei loro tinelli, convinti delle loro certezze potranno forse per la prima volta leggere sui giornali che il ministro Maroni si è accorto , che un rom è onorevole di permesso di soggiorno, per essere vissuto secondo la propria cultura diffondendola attraverso la musica e connettendosi a sua volta con altri musicisti e contribuendo ancora a diffondere l'uso e l'apprendimento della fisarmonica attraverso i corsi da lui tenuti.

Quindi noi amici di Jovica e del popolo rom non possiamo fare altro che felicitarci, di vedere un piccolo pezzetto di una grande lunga strada, ancora da compiere, perché sia possibile invertire la rotta dei media che normalmente diffondono solo pessimi esempi degli stranieri che attraversano o che vivono in italia, abbiamo molto lavoro da fare , dobbiamo operare culturalmente, coscienti dello stato d'urgenza, ma coscienti che le battaglie urlate, oggi servono sempre meno,
Servono operatori e operazioni culturali che avvicinino le culture diverse e che facciano inesorabilmente emergere quanto di positivo vi sia nell'incontro fra le diversità.
Non serve storcere il naso per un battesimo cattolico, anziché intravederne una festa e un incontro fra diverse culture, o per un ministro che è ciò che è, serve agire, in tanti , e in modo costruttivo, dobbiamo essere gli anticorpi , come diceva Moni Ovadia al battesimo di Sanela, dobbiamo essere un virus che attraverso tutti i mezzi possibili a disposizione possa essere una rete in espansione di iniziative , del fare, nel fare cultura.


Inoltre: Revocato il decreto di espulsione di Jovica. Il campo di via Sesia non va smantellato

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Di Sucar Drom (del 07/03/2010 @ 08:55:42, in Italia, visitato 1845 volte)

Care amiche e cari amici, con immensa gioia ho accolto l’invito della lista “per la sinistra unita” a candidarmi per il Consiglio comunale a Mantova per un secondo mandato, dopo l’esperienza di cinque anni. Nel 2005 è stata la prima volta a Mantova e in tutta l’Italia che un sinto, “uno zingaro” come mi chiamano in modo dispregiativo, ha partecipato a pieno titolo alla competizione elettorale per portare il proprio contributo alla crescita democratica della nostra Città e non solo.

Grazie al mio esempio tanti altri Sinti e Rom hanno capito l’importanza di partecipare alla vita politica del Paese e uscire dalla logica associativa per esprimere direttamente i propri valori a favore di tutti, non solo dei Sinti e dei Rom. La gioia che ho provato quando sono stato eletto è stata immensa e devo ringraziare le tante persone che hanno creduto insieme a me a questo sogno: un Sinto in Consiglio Comunale.

Oggi sono qui per fare un’esperienza diversa da quella degli ultimi cinque anni. Infatti, per cinque anni Rifondazione comunista è rimasta all’opposizione. L'esperienza passata è stata in molti momenti frustrante. In questi cinque anni ho visto da vicino il lavoro svolto dal Sindaco Fiorenza Brioni ma sopratutto ho visto le difficoltà che ha dovuto superare per un'opposizione interna che di fatto ha bloccato la Città.

In questi anni ho lavorato per far crescere l'intesa tra tutta la sinistra e il Partito Democratico a Mantova, perchè credo che viviamo momenti molto difficili e mi sembra insensato farci continuamente la guerra. Dobbiamo unirci per costruire e non certo dividerci per distruggere.

Mantova è una Città bellissima e deve offrire un contributo forte, almeno in Lombardia, per dire che un modello diverso da quello imperante è possibile. Io ci credo e con me tantissima altri mantovani.
Ho visto tutte le liste elettorali che sostengono Fiorenza Brioni e ho notato un cambiamento: gente nuova e giovane con idee nuove che possono costruire con Fiorenza e non ostacolarla.
Finalmente siamo riusciti a coinvolgere quasi tutto il centro-sinistra in un progetto unitario che mancava da molti anni a Mantova. Un progetto dove tutti siamo consapevoli del lavoro che si dovrà fare per far ripartire la nostra Città, a partire dai problemi posti dalla crisi economica. Tantissimi mantovani (commercianti, artigiani e lavoratori dipendenti nel privato) stanno vivendo un momento drammatico e la politica deve offrire risposte concrete per risolvere i tanti problemi. A partire da un solido sostegno economico per chi perde il lavoro o vede la sua attività in forte crisi. Non dobbiamo far mancare loro il supporto serio e concreto della Città.

Yuri Del Bar
Candidato nelle liste “per la sinistra unita” alle elezioni comunali

comitato elettorale "un sinto in consiglio comunale", 4 marzo 2010

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Di Fabrizio (del 07/03/2010 @ 09:45:09, in media, visitato 1439 volte)

Da Romanian_Roma

04/03/2010 - Dalla settimana scorsa abbiamo deciso di fare un'analisi approfondita dei principali giornali locali in Romania, cercando di testare il livello esistente di anti-ziganismo, come riflesso nei giornali.

Il risultato è stato piuttosto sorprendente anche per noi.

In una sola settimana abbiamo trovato decine di articoli razzisti - abbiamo selezionato per la traduzione un numero di loro da giornali differenti di differenti zone della Romania. In questi articoli abbiamo trovato insulti e derisioni all'Olocausto, Rom presentati come:

stupratori, allergici al lavoro e mendicanti, una maledizione per la Romania, criminali professionali, la Romania è troppo clemente, i bambini Rom dovrebbero camminare 5 chilometri per andare a scuola…

Ecco il peggio:

Qual è il nostro problema con i Rom? Bene, di sicuro non è lo stesso con cui Antonescu si è confrontato quando decise di deportare il Virus. Allora, zingari, zlatari e corturari han fatto di modo di alimentare col cibo dei Rumeni le loro cattive abitudini, dal furto agli scandali che hanno provocato attorno a loro. Ora la situazione è ancora peggiore...

Antonescu è responsabile della morte di centinaia di migliaia di Ebrei e Rom durante la II guerra mondiale.

Full document is available here http://www.policycenter.eu/pressfeb.doc

Policy Center for Roma & Minorities
Bucharest, 010152, Intrarea Rigas 29A, Ap. 31, Sect. 1, Romania.
Tel. 0040 742379657
Fax: 0040 318177092
www.policycenter.eu

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Di Fabrizio (del 07/03/2010 @ 09:48:46, in sport, visitato 1798 volte)

Segnalazione di Giancarlo Ranaldi

ilquotidianodellacalabria.ilsole24ore.com

06/03/2010 «Il 21 marzo, in occasione della partita Cosenza-Cavese, 20 bambini di etnia rom saranno ospiti dello stadio San Vito, come segno tangibile di solidarietà nei loro confronti e nei confronti delle loro famiglie per la nota vicenda che sta interessando il campo rom cittadino riguardo all’imminente sgombero».

È quanto riferisce una nota del Cosenza Calcio nell’ambito delle iniziative sociali intraprese dalla società sportiva.

Domenica 7 marzo, invece, in occasione dell’incontro di calcio con il Potenza undici studenti di nazionalità cinese saranno ospiti dello stadio di Cosenza per assistere alla partita con il Potenza.

«L'iniziativa – riferisce un comunicato della società sportiva – rientra nel progetto 'Il milione' che favorisce l'intercultura internazionale e l’integrazione tra popoli, ovvero popoli lontani per tradizioni e per radici, ma vicinissimi in quanto a scambi socio-culturali se favoriti da idee come questa. Gli studenti rientrano nel gruppo dei 40 ragazzi provenienti dalla Cina che per un periodo triennale studieranno a Cosenza nell’istituto tecnico commerciale 'V. Cosentino' e l’Istituto tecnico 'G. Tommasi'.

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Di Fabrizio (del 08/03/2010 @ 09:35:16, in Italia, visitato 1653 volte)

Ricevo da Marco Brazzoduro

AMNESTY INTERNATIONAL PRESENTA LE SUE CONCLUSIONI SULLA DISCRIMINAZIONE NEI CONFRONTI DEI ROM A ROMA

Il cosiddetto “Piano nomadi”, che prevede lo sgombero forzato di migliaia di rom di Roma, causa violazioni dei diritti umani e viola gli obblighi internazionali dell’Italia in materia di discriminazione.

Amnesty International è lieta di invitarLa alla conferenza stampa di presentazione del nuovo documento intitolato “La risposta sbagliata. Il ‘Piano nomadi’ viola il diritto all’alloggio dei rom a Roma

giovedì 11 marzo ore 11.00
a Roma, presso la Sala Deluxe della Casa del Cinema (largo Marcello Mastroianni 1)

I rappresentanti di Amnesty International riferiranno inoltre sull’esito degli incontri con le autorità italiane direttamente responsabili della situazione in cui si trovano i rom.

Interverranno:
John Dalhuisen, esperto sulla discriminazione, Programma Europa e Asia Centrale del Segretariato Internazionale di Amnesty International

Ignacio Jovtis, esperto sull’Italia, Programma Europa e Asia Centrale del Segretariato Internazionale di Amnesty International

Christine Weise, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International.

Saranno inoltre presenti rappresentanti di alcune famiglie rom le cui storie sono descritte nel documento ed esponenti delle Organizzazioni non governative che lavorano insieme alle comunità rom.

Saranno disponibili fotografie e filmati.

Per ulteriori informazioni e per organizzare interviste, si prega di contattare:

a Roma: Paola Nigrelli, Addetta stampa, 06 4490224, 348 6974361, press@amnesty.it 
a Londra: Lydia Aroyo, Addetta stampa, +44 (0)20 7413 5599 o +44 (0) 7771 796350, laroyo@amnesty.org

L'appuntamento su Facebook

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Segnalazione di Alberto Maria Melis

Jan Yoors Crossing. Diario di sopravvivenza e resistenza al tempo della Seconda guerra mondiale Editrice Irradiazioni

È il secondo libro di memorie di Jan Yoors, e la memoria riprende dove si era arrestato il primo libro nel 1939 (Zingari, Irradiazioni, 2008). È il manuale di sopravvivenza e resistenza di Jan e dei suoi rom lovara nell’Europa della seconda guerra mondiale, che cercano di difendere la loro libertà. Si conclude con le parole di Pulika: “…È solo la vita ad aver un senso”.

L'AUTORE
Jan Yoors (aprile 1922 - novembre 1977) artista fiammingo-americano, fotografo, pittore, scultore, scrittore. Nato in Belgio, a 12 anni scappò con un gruppo di rom e viaggiò a lungo con loro. Quando ritornò finalmente a casa, i genitori che lo avevano molto cercato, invece di sgridarlo gli diedero il permesso di passare una parte dell’anno con i suoi amici zingari. L’autore li prese in parola e lo fece fino all’età di 18 anni. Più tardi nella vita scrisse il bellissimo libro dal titolo The Gypsies, 1965 (Zingari, Irradiazioni, 2008), considerato un documento unico sulla vita degli zingari. A Zingari segue nel 1971 Crossing.

ISBN: 978-88-7310-041-6
formato: 13,5x21 cm
allestimento: filo refe, copertina con bandelle
pp.: 304
edizione: 1
anno: 2009

Prezzo
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