Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

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Richiediamo chiarezza. Di Rom si parla poco e male, anche quando il tema delle notizie non è "apertamente" razzista o pietista, le notizie sono piene di errori sui nomi e sulle località

La redazione
-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Sucar Drom (del 12/11/2008 @ 12:33:21, in blog, visitato 1802 volte)

Roma, a Casilino 900 è allarme sanitario
Non c’è tempo da perdere, il Casilino ‘900 ha bisogno di "interventi migliorativi in tempi brevi" o esploderà. Nell´agglomerato di baracche tra la Casilina e via Togliatti "si riscontrano" infatti "episodi di Tbc, epatopatie severe, malattie dermatologiche trasmis...

L'America è pronta per un leader nero ma l'Italia è pronta per un leader sinto?
Secondo segretario di Stato nero nella storia dell’America, primo segretario di Stato nero e donna, Condoleezza Rice è stata uno degli esponenti dell’amministrazione Bush più vicini al Presidente, in un secondo ...

Cremona, corso di formazione per insegnanti, mediatori culturali e operatori sociali
Il Settore Politiche Educative del Comune di Cremona promuove da diversi anni interventi finalizzati a sostenere e scuole del territorio nell'accoglienza e integrazione degli alunni stranieri. Gli interventi si sono evoluti nel tem...

Un viaggio attraverso l’Italia razzista
È quello compiuto dalla parlamentare europea Victoria Mohacsi (in foto), rom ungherese, accompagnata per i “campi nomadi” d’Italia dai volontari del gruppo Everyone. Le testimonianze racc...

La speranza ha vinto sulla paura
Un sogno si è realizzato: un “meticcio” è diventato Presidente degli Stati Uniti d’America. Questa mattina alle sei (ora italiana) Barack Hussein Obama è apparso sul palco del grande parco di Chicago da Presidente degli Stati Uniti d’America. Nel suo primo discorso ha rimarcato che sarà il Presidente di tutti, nessuno escluso...

Roma, dopo un incidente stradale si scatena la libido razzista
La procura di Roma ha chiesto la convalida dell'arresto e la contestuale emissione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere per Bruno Radosavljevic, Rom di 26 anni di origine croata che ieri alla guida di una Bmw, è pio...

Il commento razzista di Berlusconi
Il commento razzista del premier italiano Silvio Berlusconi sul neoeletto presidente Usa Barack Obama - "E' bello e abbronzato" - fa il giro del mondo su tutti i mass media del...

Rom e Sinti, l'identità negata
Rom uguale nomade, sporco, ladro di bambini. Questi sono solo alcuni degli stereotipi che pesano come un macigno sulle spalle di un popolo presente in Italia dal 1400... ...che non è riconosciuto come ...

Firenze, Olmatello ultimo atto
Le ultime famiglie che abitano ancora nel “campo nomadi” andranno in via Lorenzini: 19 alloggi, metà sono per loro Olmatello ultimo atto. Entro un anno uno dei due storici "campi nomadi" di Firenze verrà chiuso. E per i settanta-ottanta ospiti che restano, in gran pa...

Roma, l'invenzione della ''zingara rapitrice''
Una ricerca per mostrare che quella della ''zingara rapitrice'' è soltanto un'invenzione, una leggenda nera: lo studio è stato condotto dal Dipartimento di Psicologia e Antropologia Culturale dell'Universita' degli Studi di Verona ed ha preso in esame i presunti tentati ra...

zingari di merda
Per la collana Stelle filanti, Effigie edita “Zingari di merda”, di Antonio Moresco, corredato dal reportage fotografico di Giovanni Giovannetti. Si tratta di un carnet de voyage dei giorni nostri, in cui gli autori non partono alla volta di mondi lontani dal ...

Roma, la Croce Rossa nella casta di lupomanno
La domenica mattina leggo Il Foglio di Ferrara per diverse ragioni che penso interessino poco i lettori di sucardrom. Domenica scorsa con titolo in azzurro si è parlato della presa del potere romano di Gianni Alemanno, ...

Pesaro, il gruppo EveryOne chiede tempo prima della cacciata dei Rom
Il Gruppo EveryOne si impegna per assicurare ai Rom perseguitati e scacciati dalla città di Pesaro un'accoglienza umanitaria in altre città. "E' necessario, però, che le Istituzioni ci concedano...

Italia, aumentano “gli atti di xenofobia e di razzismo, alcuni con violenza senza precedenti”
L’agenzia Ansa anticipa la bozza di relazione della visita in Italia compiuta da una delegazione della Commissione libertà civili dell’Europarlamento. In Italia un clima di “disagi...

I neri d’america sognano e ora noi stiamo a vedere
In Italia l’accoglienza politica della novità è stata imbarazzante. "Carinerie" a parte, Berlusconi era in visita amichevole e d’affari a Mosca, una delle due capitali (l’altra è Teheran) oggi meno gradite a Washington, proprio il giorno dopo un minaccioso discorso antiamericano del presidente russo...

Arriva il registro per schedare i senza fissa dimora
Il democratico Casson, quando governo e maggioranza danno il via libera all'emendamento leghista (firmato Bricolo, Mauro, Bodega, Mazzatorta, Vallardi), lo ribattezza subito "il registro dei clochard" ...

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Di Fabrizio (del 13/11/2008 @ 09:21:37, in Europa, visitato 1845 volte)

Da Czech_Roma (nessuno sa autoincensarsi come uno statunitense, talvolta a ragione...)

La reazione di ISN alla vittoria di Obama nelle elezioni

Queste elezioni ovviamente hanno detto molto dell'America ma, per me e probabilmente per molti Americani che vivono all'estero, probabilmente si tratta di un esercizio di comparazione o contrasto con le nostre patrie di adozione. Due le cose impressionanti. Mentre guardavo un gentile Mc Cain esprimere nel suo discorso finale ammirazione per la capacità di Obama di ispirare e un Obama sobriamente (e non trionfalmente) parlare di lavorare assieme e dei profondi valori del Partito Repubblicano, pensavo: "Qui non sarebbe potuto accadere affatto." Parliamo della polarizzazione negli USA, ma non possiamo paragonarla all'odio amaro tra i due principali partiti qui nella Repubblica Ceca; è semplicemente inimmaginabile che possano lodarsi l'un l'altro in quel senso, figura o forma. La mancanza di cooperazione è stata la principale ragione per la mancanza di riforme chiave.

Ad un livello più personale, sono rimasto deluso nell'ascoltare alcuni Cechi che conosco focalizzati sulla razza; appaiono abbastanza sbalorditi che un uomo negro sia stato eletto e ancora di più dall'idea che un Ucraino o un Vietnamita (le due maggiori comunità minoritarie qui) sia a capo della Repubblica Ceca. Sono semplicemente impenetrabili al pensiero che qualcosa di simile possa succedere qui -  benché sia comprensibile. La II guerra mondiale eliminò molta della diversità della Cecoslovacchia (i nazisti che uccidevano gli Ebrei e poi i Cechi che cacciavano chi era di etnia tedesca)  ed il regime comunista mise un coperchio sull'immigrazione, il paese divenne incredibilmente omogeneo. Tutto questo è cambiato, lentamente, negli ultimi 20 anni, ma di sicuro ci vorranno generazioni per i candidati delle minoranze progrediscano nelle elezioni generali e convincano i Cechi che loro sono come tutti gli altri (senza menzionare la minoranza Rom, che è qui da generazioni).

Così noi, in quanto Americani, dovremmo essere a ragione orgogliosi tanto dell'elezione di Obama che, infine, per lo spirito di mutua appartenenza, ma dobbiamo tenere a mente che tanto il nostro multiculturalismo che il sistema politico sono maturati in centinaia di anni, potrebbe essere una lezione importante per alcune delle democrazie più giovani, ma ci vorrà una lunga strada perché qualcosa di simile accada nel loro cortile.

Jeremy Druker, ISN Security Watch contributor based in Prague and Director of Transitions Online

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Di Fabrizio (del 13/11/2008 @ 09:42:58, in Kumpanija, visitato 3004 volte)

di Sergio Franzese
pubblicato su HaKeillah, giornale del Gruppo torinese di Studi Ebraici

Lo scorso numero di Ha Keillah ha dedicato ampio spazio alla questione Rom pubblicando interventi da cui emerge la preoccupazione degli ebrei torinesi per i provvedimenti dal forte sapore discriminatorio varati dal governo Berlusconi. Tra questi, ad aver suscitato maggiori critiche, è il progetto di schedatura con rilevamento delle impronte digitali a tutti i residenti all’interno dei campi nomadi, anche ai minori, compresi coloro che come i Sinti sono cittadini italiani. Dello stesso argomento si era parlato in occasione dell’incontro "Società e xenofobia" organizzato dalla Comunità e dal Comitato Oltre il Razzismo svoltosi il 7 luglio nei locali del Centro Sociale e che ha visto un’ampia ed attiva partecipazione.

A settant’anni dalla promulgazione delle leggi razziali è doloroso constatare il riaffiorare di sentimenti di ostilità verso una parte della popolazione considerata estranea, complice un clima di paura irrazionale fomentato da forze politiche che in questo momento sono alla guida del paese e che attraverso la progressiva demolizione dei principi democratici fanno paventare il rischio di un ritorno al fascismo (il quale, per essere considerato tale, non ha bisogno di olio di ricino e manganelli).

Per tornare alla questione, come scrive Francesco Ciafaloni nel suo articolo (Ha Keillah n.3/2008 – pag. 8), "gli tzigani, per lo più, sanno poco dei gaggi e i gaggi non sanno assolutamente nulla degli tzigani, al di là della caricatura negativa, e di quella romantica, che possono tranquillamente convivere" (gaggi o gagé è il termine in lingua romaní che indica chi non appartiene all’etnia zingara). Credo che in linea di massima abbia ragione. Una migliore conoscenza degli aspetti storico-culturali e delle problematiche di questo popolo può far meglio comprendere le dinamiche che sono all’origine dei conflitti che da sempre segnano il rapporto tra zingari e gagé; per questo ho ritenuto che valesse la pena suggerire alcune letture che potranno aiutare a gettare uno sguardo verso quell’altrove (sia esso luogo o dimensione) nel quale Rom e Sinti vengono spesso relegati.

La bibliografia in lingua italiana sull’argomento è vasta ma non abbondante. Essa comprende sia testi di autori italiani che traduzioni di autori stranieri. Diversi libri, tra cui anche alcuni basilari, purtroppo sono ormai fuori commercio ma possono essere reperiti in biblioteca. Tra questi i titoli più significativi sono Mille anni di storia degli Zingari di François de Vaux de Foletier (Jaca Book, Milano, 1978) e Il destino degli Zingari di Donald Kenrick e Grattan Puxon (Rizzoli, Milano, 1975). Sul versante culturale, una trilogia a cura del gruppo Arca, è stata pubblicata dalla casa editrice milanese IGIS tra il 1978 ed il 1982: La mano allo zingaro (magia di una cultura), Arte nomade (il senso artistico degli Zingari), Gli ultimi nomadi (poesia nel mondo zingaro). Da segnalare anche Zingari ieri e oggi, a cura di Mirella Karpati (Lacio Drom, Roma, 1993), i volumi di Leonardo Piasere, Popolo delle discariche. Saggi di antropologia zingara (CISU, Roma, 1991), Un mondo di mondi. Antropologia delle culture rom (L’ancora del Mediterraneo, Napoli, 1999) ed infine la rivista di studi zingari Lacio Drom, pubblicata dal 1965 al 1999.

Sul "Porrajmós", lo sterminio nazifascista nel quale furono uccisi mezzo milione di zingari, hanno scritto Christian Bernadac, Sterminateli! Adolf Hitler contro i nomadi d’Europa (Fratelli Melita Editori, La Spezia, 1988), Otto Rosenberg, La lente focale. Gli zingari nell’Olocausto (Marsilio, Venezia, 2000) e Guenter Lewy, La persecuzione nazista degli zingari (Einaudi, Torino, 2002). Sullo stesso argomento vorrei ancora ricordare l’ottima documentazione contenuta nei DVD e nel libretto ad essi allegato dal titolo A forza di essere vento. Lo sterminio nazista degli Zingari (editrice A, Milano, 2006) da me recensiti su questo stesso giornale (n. 1/2007).

Con questo articolo intendo però soffermarmi su quattro recentissime pubblicazioni, uscite quasi contemporaneamente nei mesi scorsi e che seguono di poco il saggio curato da Marco Impagliazzo, Il caso zingari (Leonardo International, Milano, gennaio 2008 – pagg. 126 - € 12), di cui ci parla Emilio Jona sempre su Ha Keillah n. 3/2008 a pag. 9. La prima di esse è La città fragile (Bollati Boringhieri, Torino, aprile 2008 - pagg. 92 - € 12). Si tratta della raccolta dei testi teatrali della "Trilogia dell’invisibilità" curata dall’attore teatrale torinese Beppe Rosso e dallo sceneggiatore Filippo Taricco. Dei tre capitoli il primo di essi "Seppellitemi in piedi" ripercorre la vicenda dei Rom rumeni approdati alla periferia di Torino dieci anni fa e raccontata da Marco Revelli nel suo libro-testimonianza Fuori luogo. Cronaca da un campo Rom (1999, stessa casa editrice). È interessante, alla luce dell’ "emergenza" dei Rom rumeni di cui tanto si continua a parlare, riesaminare gli esordi di una vicenda che mette a nudo non solamente la fragilità dei protagonisti ma anche quella delle istituzioni che di fronte a ciò che interviene a scompigliare l’ordine costituito si mostrano quasi sempre ed ovunque incapaci di fornire soluzioni adeguate e spesso ricorrono a decisioni di natura repressiva (sgomberi, allontanamenti, espulsioni, ecc.).

Lorenzo Monasta, medico epidemiologo con esperienze di lavoro in Africa e nei campi nomadi in Italia, è l’autore de I pregiudizi contro gli "zingari" spiegati al mio cane (BFS-Edizioni, Pisa, 2008 - pagg.80 - € 8). Il titolo potrebbe indurre a pensare che si tratti di un libro ironico e poco impegnativo. Anche se in alcuni punti l’ironia non manca il testo pone il lettore di fronte agli atteggiamenti di rifiuto che molte persone adottano nei confronti dei Rom e dei Sinti, di cui conoscono poco o nulla, e ancora una volta mette in risalto l’analfabetismo culturale dei politici e delle amministrazioni locali. Facendo venire allo scoperto ed analizzando i comportamenti sbagliati, incoerenti, buonisti, che impediscono un approccio normale con la realtà zingara, il lettore viene posto di fronte a più di un interrogativo; la sfida è trovare in sé le risposte. In breve, un libro sintetico ma niente affatto banale.

Anche se il titolo Zingari di merda (Effigie, Milano, maggio 2008 - pagg.93 - € 15) appare spiazzante e provocatorio, si deve dare atto ad Antonio Moresco e a Giovanni Giovannetti di aver saputo descrivere, il primo con la narrazione ed il secondo con le immagini, le tristi condizioni di vita di una comunità di Rom rumeni costretti ad una dolorosa odissea tra l’Italia e la Romania, il luogo da cui erano partiti e nel quale sono stati ricacciati dopo lo sgombero dall’ex fabbrica Snia alle porte di Pavia, dove avevano trovato rifugio. Insieme a Dimitru che fa loro da accompagnatore gli autori hanno intrapreso un viaggio verso Slatina e Listeava, dove l’esistenza priva di prospettive trascorre in case di fango o dentro buche scavate nel terreno. Moresco descrive situazioni al limite dell’incredibile che spiegano le ragioni della fuga verso l’occidente in cerca di condizioni di vita migliori; narra ciò che vede con un linguaggio aspro e politicamente scorretto, riesce quasi a farci percepire la puzza che lo circonda in luoghi che sembrano concepiti per negare la dignità agli esseri umani. La lettura di questo libro non può non turbare la coscienza di tutti coloro che "vivono sicuri in tiepide case e tornando a casa la sera trovano cibo caldo e visi amici".

Con Non chiamarmi zingaro (Chiarelettere, Milano, giugno 2008 - pagg. 227 - € 12,60) Pino Petruzzelli, attore anch’egli come Beppe Rosso, ci introduce ad una realtà a dir poco stupefacente. Gli zingari da lui incontrati non sono soltanto quelli emarginati e sudici, ladri ed accattoni, bensì quelli che la gente non vede e quindi non giudica positivamente come dovrebbe: una romní medico con specializzazione in neurologia, una laureata in geopolitica, una maestra, un frate, un pittore, un giostraio, una zingara sottratta dalle istituzioni ai genitori naturali per essere educata in una famiglia "rispettabile" (con buona pace di chi afferma che gli zingari rapiscono i bambini).

Molti Rom e Sinti vivono con disagio la loro condizione, quella che li costringe a tacere sulla loro vera identità per non correre il rischio di essere discriminati. Le testimonianze raccolte da Petruzzelli, che tra l’altro ha partecipato all’incontro "Società e xenofobia", costituiscono un pesante atto d’accusa rivolto ad una società ipocrita, quella che rimprovera gli zingari di non volersi integrare ma per la quale "uno zingaro resta sempre uno zingaro", qualcuno di cui diffidare (quanti, in fondo, la pensano allo stesso modo nei confronti degli ebrei e, in genere, di chiunque appartenga ad una cultura, ad un gruppo sociale o ad una religione diverse da quelle nelle quali si riconosce la maggioranza dei cittadini?).

Questa guerra tra e contro i poveri e non contro le ingiustizie che sono all’origine della povertà è, nell’Italia delle leggi "ad personam", al tempo stesso cinica ed allarmante. Identificare negli zingari il capro espiatorio di turno consente di tacere sulle vere emergenze del paese e permette che gli istinti più bestiali si traducano in azioni di violenza e squadrismo: dai pogrom di Ponticelli ai presidi contro la sistemazione di un nuovo campo nomadi a Mestre, passando per numerosi episodi di aggressione taciuti dai media, questo solo per citare fatti recenti. Che queste deplorevoli iniziative siano firmate camorra, naziskin o Lega nulla cambia: intolleranza e razzismo, lo sappiamo, sono un’idra dalle molte teste di fronte a cui non dobbiamo mai abbassare la guardia.

In conclusione, la lettura dei libri che ho menzionato in precedenza permette di andare oltre l’informazione distorta che su questo argomento ogni giorno ci viene propinata da tivù e giornali, colmando quelle lacune di conoscenza che sono alla base di giudizi non obiettivi.

Porsi all’ascolto di persone che vivono al nostro fianco, imparare da un popolo che con gli ebrei ha condiviso una storia di esili forzati e di persecuzioni, può anche aiutarci a riflettere su noi stessi e fornirci delle motivazioni in più per contrastare la deriva morale e culturale di questo paese. Con l’aria che si respira ha ragione Guido Fubini quando afferma che "non basta più essere vigilanti!". Bisogna essere pronti ad agire.

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Di Fabrizio (del 13/11/2008 @ 09:50:56, in Italia, visitato 1942 volte)

Da ReteRom

18 novembre - ore 17.30 TEATRO BIBLIOTECA QUARTICCIOLO Via Castellaneta, 10 - Roma

Incontro con:
Beppe Rosso e Filippo Taricco, autori del libro La città fragile.
Najo Adzovic, autore del libro Il popolo invisibile.
Francesco Careri, autore del libro Walkscapes. Camminare come pratica estetica.

Proiezione del video:
"Savorengo Ker: la casa di tutti" presentato alla XI Biennale Architettura di Venezia nell'ambito della mostra L'Italia cerca casa - Padiglione italiano.
Regia e montaggio di Fabrizio Boni.
Immagini di Donatello Conti, Frediano Iraci Sareri, Aldo Innocenzi, Francesco Careri, Azzurra Muzzonigro.

Beppe Rosso legge:
"Seppellitemi in piedi", primo capitolo del libro La città fragile. Zingari romeni scappati dal loro villaggio in fiamme e accampati nella periferia di una metropoli; ragazze albanesi rapite di casa e gettate sui marciapiedi; italiani che vanno in rovina e sono costretti a vivere in strada. Vite consumate nella violenza di uno spazio aperto con i tentativi di abitarlo, i gesti quotidiani e il bisogno di ritrovare una dignità e un'ironia per stemperare il dramma.
Tre racconti in cui la città fragile si sovrappone alla città di sempre collocandosi al centro della narrazione, e la vita, quella più vera e umana, prende la parola al di sopra e dentro il brusio metropolitano.

Al termine scambio interculturale di sapori e saperi

INGRESSO LIBERO
TEATRO BIBLIOTECA QUARTICCIOLO
Via Castellaneta, 10 - Roma
info 0645460705
www.teatrobibliotecaquarticciolo.it

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Di Fabrizio (del 13/11/2008 @ 12:45:31, in scuola, visitato 1407 volte)

Da Fondazione Anna Ruggiu

Comunicato stampa con preghiera di diffusione

Anche per l’anno 2008, la Fondazione Anna Ruggiu conferisce alcune Borse di studio riservate a giovani appartenenti all’etnia Rom che frequentino con profitto la scuola.

L’iniziativa, giunta ormai alla V° edizione, ha favorito la scolarizzazione di diversi giovani Rom che abitano nei campi della Sardegna, alcuni dei quali hanno già conseguito un diploma delle scuole secondarie, altri le frequentano con soddisfacenti risultati e ci si aspetta che il contributo offerto dalla Fondazione possa rafforzare ed accelerare il processo di scolarizzazione ormai da anni in atto tra le comunità rom della Sardegna.

L’obbiettivo è quello di favorire, attraverso l’elevazione culturale, la comprensione reciproca tra le culture, nella convinzione che il raggiungimento di elevati livelli di istruzione tra gli appartenenti all’etnia Rom, possa svolgere una funzione estremamente positiva in tale direzione. Alcune esperienze scolastiche, peraltro, dimostrano come sia possibile raggiungere elevati livelli di integrazione.

La cerimonia di consegna delle borse di studio, che ammontano a complessivi 5.000 euri, si svolgerà sabato 15 novembre e 10,30 presso il Centro di aggregazione sociale di Pabillonis,

I ragazzi premiati quest’anno non sono semplicemente studenti che riescono a superare una classe, ma giovanissimi che si sono distinti per il merito e che, in alcuni casi, possono a buon titolo figurare tra i migliori della propria classe. Provengono da realtà diverse, Sassari, Pabillonis, Monserrato e ciascuno di essi si distingue per propri peculiari talenti.

Speriamo, un giorno, di trovare alcuni di essi tra i banchi dell’Università.

L’iniziativa, è realizzata in collaborazione con l’Unicef della Provincia di Cagliari, e con l’Amministrazione comunale di Pabillonis e coinvolge altre istituzioni, a cominciare dalla Caritas, particolarmente attive in questo settore.

Speriamo che, almeno per un giorno, le cattive notizie di cronaca relative ai Rom, alle quali siamo abituati possano lasciare il posto ad altre notizie di cronaca più positive e, soprattutto, capaci di creare un clima di fiducia e di speranza.

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Di Fabrizio (del 14/11/2008 @ 09:32:59, in Italia, visitato 1509 volte)

Ricevo da Marco Brazzoduro

Assistiamo, in Europa e in particolare in Italia, al dilagare di politiche razziste e securitarie: dalla legge Bossi-Fini ai "pacchetti sicurezza" fino alle ordinanze di troppe amministrazioni locali. Tutto ciò è amplificato da un'informazione distorta e manipolata, che diffonde nell'immaginario collettivo la paura del diverso.

E diciamo no a tutti i razzismi.

Per questo, invitiamo le comunità straniere, le associazioni, il movimento dell'università e della scuola, le organizzazioni sindacali e politiche, la cittadinanza ad una grande Manifestazione
Sabato 22 Novembre a Pisa
Concentramento ore 16 P.za S.Antonio

  • Per una regolarizzazione dei cittadini stranieri
  • Contro l'idea della creazione di classi separate per gli alunni stranieri
  • Contro le discriminazioni verso Rom e Sinti (come per le impronte ai bambini)
  • Perché a Pisa non si approvino le ordinanze di sgombero e "antiborsoni"
  • Per i diritti e la dignità dei venditori ambulanti stranieri
  • Nessun CPT in Toscana!

Ogni diritto in meno per i cittadini e i lavoratori migranti è un diritto in meno per i cittadini e lavoratori italiani.
 
Primi firmatari:
Comunità migranti senegalesi - Pisa; Federazione Rom e Sinti; El Comedor estudiantil Giordano Liva onlus; Spazio Antagonista Newroz; Africa Insieme; Associazione Mezclar; Laboratorio Rebeldia; Circolo Agorà; Partito della Rifondazione Comunista – federazione Pisa; Socialismo Rivoluzionario; Mensile "Valori"; Rete dei Comunisti; Fratelli dell’Uomo - ONG ONLUS; confederazione COBAS; Partito dei Comunisti Italiani-Federazione Pisa; Partito dei Verdi-Federazione Pisa; ARCILESBICA-Pisa; Precari/ie autorganizzati/e-Pisa;

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Di Fabrizio (del 14/11/2008 @ 09:34:17, in Europa, visitato 1732 volte)

Segnalato da Eugenio Viceconte

Da Virgilio notizie

Inneggiano al fascismo e contengono messaggi razzisti

Bruxelles, 11 nov. (Apcom) - Il capogruppo del Pse al Parlamento europeo, Martin Schulz, ha lanciato una campagna per l'espulsione dal sito di 'networking sociale' Facebook di sette gruppi neo-fascisti italiani, sostenendo che contengono messaggi "ripugnanti" contro i rom. "Mi appello a Facebook affinché li rimuova immediatamente", dichiara in un comunicato Schulz, appoggiato dal capodelegazione italiano al Pse Gianni Pittella.

"E' vergognoso che nel giorno in cui l'Europa ricorda i caduti in guerra Facebook aiuti coloro che vogliono riportarci indietro a quell'epoca oscura", continua Schulz, ricordando che la Giornata dell'Armistizio oggi celebra il 90esimo anniversario della fine della Prima guerra mondiale.

"E' una giornata vergognosa per Facebook. Spero che tutti si uniscano a me e Martin su Facebook per esprimere la loro rabbia per quanto sta succedendo", aggiunge Pittella.

Nel comunicato del Pse vengono citati in particolare i gruppi "Bruciamoli tutti" (15 membri), "Rendiamo utili gli zingari: trasformiamoli in benzina verde" (279 membri) e "Diamo un lavoro gli zingari: collaudatori di camere a gas" (649 membri), tutti gestiti da italiani.

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Di Fabrizio (del 14/11/2008 @ 14:38:39, in Italia, visitato 1898 volte)

Ricevo da Roberto Malini

12 novembre 2008 Comunicato stampa: FIRENZE, ROM BRUTALMENTE PICCHIATA AL MERCATO DI SANT'AMBROGIO DA UNA COMMERCIANTE. PARTE DENUNCIA

GRUPPO EVERYONE E L'AURORA ONLUS: "E' CLIMA DI ODIO RAZZIALE E IMPUNITA VIOLENZA CONTRO ROM, MIGRANTI E SENZATETTO"

E' accaduto lunedì 10 novembre 2008 al mercato di Sant'Ambrogio a Firenze: Aurica C., rom romena di 34 anni, è stata selvaggiamente picchiata intorno alle 9 del mattino da una commerciante del mercato, fiorentina, che vende abiti usati. La donna rom, in compagnia di un'altra ragazza, chiedeva come tutte le mattine da oltre nove anni l'elemosina ai passanti e agli avventori del mercato quando è stata invitata ad avvicinarsi dalla donna. "Pensavo volesse darmi dei vestiti, o qualche spicciolo" ha raccontato all'associazione L'Aurora onlus e al Gruppo EveryOne la donna aggredita, che ha costante necessità di accompagnamento per una grave forma di depressione e continui disturbi da attacchi di panico. "Invece ha iniziato a urlare che sabato scorso, sempre al mercato, avevo rubato un braccialetto da un banco con la mia accompagnatrice. Io ho spiegato che un commerciante, che mi conosce da anni, mi aveva regalato della bigiotteria, ma che mai e poi mai rubato qualcosa. Al mercato ci passo tutti i giorni, mi conoscono tutti e una volta ho anche riportato un portafoglio trovato per terra al forno del mercato, affinché i legittimi proprietari lo riprendessero". Versione, questa, che è stata confermata ai rappresentanti delle due associazioni da molti commercianti del mercato. "Uno di loro" dichiarano Stefania Micol, presidente dell'associazione L'Aurora, e Matteo Pegoraro, co-presidente del Gruppo EveryOne "ci ha anche rilasciato una testimonianza scritta, dove conferma di aver regalato della bigiotteria alle due donne rom". Dalle accuse, la commerciante sarebbe passata alle offese verbali, e subito dopo avrebbe iniziato a strattonare Aurica e l'accompagnatrice, graffiata a uno zigomo. Dopo di che, come riferisce il referto medico rilasciato dal Pronto Soccorso dell'ospedale di Santa Maria Nuova, Aurica è stata presa a calci e gomitate, e, spintonata, è caduta e ha continuato a ricevere calci alla gamba sinistra. A quel punto, è stata colta da un attacco di panico. "Ho preso una pasticca di Xanax per calmarmi, come mi hanno prescritto i medici, non riuscivo a respirare ma la commerciante continuava a calciare e a insultarmi" ha proseguito la rom. La prognosi dell'ospedale è per il momento di 5 giorni, per "addome dolorabile diffusamente alla palpitazione e lieve trauma contusivo dell'addome da aggressione a mani nude". La ragazza, affiancata dall'assistenza delle due associazioni, proseguirà con una denuncia.
"Ciò che è accaduto" commentano i leader del Gruppo EveryOne e la presidente dell'associazione L'Aurora "è sintomo del clima di odio razziale e di impunita violenza contro rom, migranti e senzatetto che è sempre più grave in Italia".

"Le segnalazioni di abusi si susseguono ormai quasi quotidianamente. Qualche giorno fa abbiamo condotto in ospedale un giovane Rom romeno, pieno di contusioni" continua EveryOne. "Ha dichiarato di aver subito un pestaggio a Cesena, da parte di uomini in divisa. Abbiamo trasmesso referti medici e una sconvolgente videotestimonianza alla Commissione europea. A Rimini un senzatetto italiano è stato cosparso di benzina e dato alle fiamme da ignoti. E' in gravissime condizioni. Abbiamo segnalato più volte il clima di intolleranza che esiste proprio a Rimini" proseguono gli attivisti "e che ha già scatenato episodi di violenza e di ingiustizia sociale, ma il nostro allarme è stato sottovalutato dalle Istituzioni. Il fenomeno della discriminazione e della violenza contro le minoranze è fuori controllo e il Governo non dimostra certo una volontà di attuare piani di inclusione sociale. Forse il buon esempio dovrebbe arrivare dalle amministrazioni di sinistra, che invece gareggiano con la controparte politica nell'inventare forme di persecuzione sempre più crudeli. "Ci auguriamo" concludono EveryOne e L'Aurora "di notare, in seguito a quest'ennesima, sconcertante denuncia, un ‘sussulto' antirazzista, seguito da un concreto impegno per arginare la discriminazione e la violenza contro le minoranze".

Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne
Tel: (+ 39) 334 8429527
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Di Fabrizio (del 15/11/2008 @ 08:45:21, in scuola, visitato 1620 volte)

Da Romanian_Roma

Circa il 13% degli studenti che hanno usufruito dei posti distribuiti agli studenti di etnia Rom nelle scuole superiori ed il 10% di quanti occupano i posti speciali assegnati ai Rom nelle università statali, non sono affiliati a questo gruppo etnico, secondo una ricerca condotta da Gallup e commissionata dal Fondo Istruzione Rom (REF).

La ricerca indica che soltanto il 7% di quanti occupano il posto riservato a giovani Rom nelle scuole superiori parla romanes. Secondo la ricerca, i beneficiari di questi posti sono giovani di piccole famiglie (1-2 figli) con una migliore situazione finanziaria, dato che il 75% di loro possiede un computer e un più alto livello d'istruzione.

Mentre i beneficiari delle istituti artistici e commerciali, la maggior parte arriva da famiglie con più di 3 bambini, con risorse finanziarie più basse (il 40% di loro ha un computer). In questo caso, il 22% di loro parla romanes ed osserva le tradizioni di questo gruppo etnico.

I beneficiari dall'ambiente universitario vengono da famiglie con 3-4 figli, il 71% di loro ha un computer proprio e soltanto il 17% parla romanes. La distribuzione di genere a livello universitario indica che la percentuale delle ragazze rom è significativamente più alta di quella dei ragazzi.

Le specializzazioni universitarie per cui hanno optato riguardano gli studi sociali: sociologia, pedagogia, filologia ecc.

La ricerca poi rivela che il 77% dei beneficiari dalla scuola secondaria e l'88% dei Rom delle istituzioni scolastiche superiori, parteciperebbero in almeno un tipo di azione nel campo delle OnG.

Tra il 2000 e il 2006, furono distribuiti circa 10.300 posti speciali a studenti rom delle superiori e 1.420 posti nelle università furono stanziati per giovani Rom, il 20% dei beneficiari provenienti dalle aree rurali.

Nel 1998, il Ministero dell'Istruzione adottò il primo regolamento ufficiale per la distribuzione di posti speciali per candidati Rom in sette università. Susseguentemente, il numero dei posti venne allargato ad un maggior numero di università.

A partire dal 2000, per ordine del Ministero dell'Istruzione, le misure affermative furono estese all'intero sistema dell'istruzione secondaria, e gli ispettorati scolastici distrettuali furono incaricati di stabilire il numero di posti e le istituzioni scolastiche dove andavano distribuiti. Furono stabiliti entro il limite massimo di due posti speciali per classe (al di sopra del tasso d'istruzione).

Il Fondo Istruzione Rom ha la missione di ridurre il gap esistente tra la popolazione rom e gli altri gruppi etnici in termini di risultati educazionali, attraverso politiche e programmi che promuovano istruzione di qualità per i Rom, incluso la de-segregazione del sistema educativo.

L'obiettivo principale del REF è di appoggiare il disegno e lo sviluppo di politiche che possano aiutare l'inclusione dei Rom nel sistema educativo. Il Fondo Istruzione Rom sta finanziando progetti educativi nei paesi dell'Europa Centrale e Orientale che partecipano al Decennio dell'Inclusione Rom.

DIVERS - www.divers.ro

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Di Fabrizio (del 15/11/2008 @ 09:35:15, in Europa, visitato 2413 volte)

Da Nordic_Roma

The Local Published: 7 Nov 08 16:18 CET

Le minoranze svedesi affrontano estese discriminazioni, incluso la mancanza di istruzione nella loro madrelingua, ha detto venerdì l'ombudsman svedese contro la discriminazione etnica

"Ci sono ancora strutture discriminatorie che interessano le possibilità delle minoranze di veder rispettati i loro diritti" viene detto in un rapporto.

Molti Ebrei, Rom e Svedo-Finnici, come pure i Sami, un popolo indigeno sparso nella Norvegia settentrionale, Svezia, Finlandia e Russia, ed i Tornedalians, che sono di discendenza finnica, "hanno perso la loro lingua", dice il rapporto.

In molti non hanno mai avuto la possibilità di imparare la propria lingua, viene detto, aggiungendo che alcune lingue delle minoranze sono minacciate all'estinzione.

Sino agli anni '70, la Svezia ha discriminato molte delle sue minoranze nazionali, anche con la sterilizzazione forzata e l'esclusione delle lingue di alcune minoranze dalle scuole e dai luoghi di lavoro.

Dal 2000, sono stati ricevuti circa 200 rapporti sulla discriminazione delle minoranze nazionale in Svezia, inclusi un certo numero di reclami di Rom a cui è stato negato l'accesso alla casa ed agli spazi pubblici.

Ci sono anche numerosi reclami da parte dei Sami, i cui diritti linguistici non sarebbero rispettati.

"La situazione è molto seria," ha detto alla Radio svedese l'ombudsman vicaria Anna Theodora Gunnarsdottir.

Le minoranze "sperimentano commenti degradanti... e per loro può essere difficile ricevere istruzione a cui hanno diritto nella loro lingua madre. Comparato all'accesso dei bambini svedese nella loro lingua, è ovvio che ci sia discriminazione," ha detto.

Aggiunge il rapporto "Le strutture discriminatorie nelle scuole influenzano i risultati scolastici dei bambini e quindi hanno conseguenze nelle loro possibilità di proseguire negli studi superiori, e quindi nel loro accesso al mercato del lavoro."

AFP

The report is available here:
http://www.do.se/upload/Ladda ner/dorapport-nationella-minoriteter.pdf (in Swedish)

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