Da
QUEST Bulgaria Property Magazine venerdì 3 ottobre 2008
(nota: mentre sto traducendo il testo, il sito è down, può darsi che non si
visualizzino le immagini)
Molti che cercano casa in Bulgaria sono spesso consigliati dalle agenzie bulgare
di evitare i villaggi con un'alta popolazione zingara. Tuttavia quando si
trovano in aree con molti residenti Rom, trovano che il crimine ed i problemi
sociali non sono differenti da qualsiasi altra area rurale in Bulgaria. Difatti
molti sono diventati amici costanti dei loro vicini zingari e mentre non sarebbe
saggio se non possibile trasferirsi in un vero ghetto zingaro, vivere in un'area
con un'alta presenza etnica non è nocivo come dicono i bulgari.
Storia
I Rom, questo il nome corretto per la popolazione zigana non solo in Bulgaria ma
in tutta Europa, hanno una storia lunga ed interessante. Nel Medio Evo, migranti
dall'India arrivarono in Bulgaria e nel resto dell'Europa Orientale. Si ritiene
che fossero discendenti di una sotto-casta indiana. Nel XVI secolo molti di loro
adottarono il turco come lingua madre ed alcuni si convertirono all'Islam.
Praticavano uno stile di vita nomadico basato sulla vendita dei loro manufatti e
capacità, ma questo stile di vita itinerante fu proibito nell'era comunista.
Durante questo periodo, molti diventarono parte della forza lavoro industriale,
o furono impiegati come braccianti nel settore agricolo. La caduta del comunismo
portò difficoltà economiche estreme a questa minoranza etnica. Il boom delle
proprietà ha coinvolto questa comunità, che fornisce manodopera a basso costo
all'industria delle costruzioni.
I differenti gruppi I Rom sono la più grande minoranza etnica europea, in Bulgaria sono il
secondo gruppo etnico dopo i Turchi e comprendono il 4,7% della popolazione.
Ufficiosamente, questa cifra è considerata molto più bassa della realtà, e la
popolazione Rom èstimata attorno al 7%. La ragione della discrepanza è il fatto
che molti Rom si dichiarano come Bulgari o Turchi nei censimenti e nei documenti
ufficiali per evitare la discriminazione razziale.
I Rom si compongono di gruppi differenti, ognuno dei quali si riferisce di
solito all'attività commerciale dei componenti. Come gruppo globale, sono una
comunità divisa in termini di potere politico, cultura e stile di vita, anche il
matrimonio tra componenti di gruppi diversi è raro. Il più grande gruppo tra i
Rom bulgari è quello degli Yerlii, composto da daskane roma, che sono Ortodossi
ed i horahane roma, che sposano la religione Musulmana. Altri gruppi Rom
includono i Kardarashi, che una volta erano rinomati ramai, ma oggi sono spesso
definiti Zingari serbi, poi i Rudari conosciuti come Rumeni o Zingari Vlach
perché la loro lingua nativa è un dialetto rumeno, gli Ursari o Mechkari, che
nei paesi e nei villaggi addestravano gli orsi a ballare per guadagnare soldi
dagli spettatori, i Lingurari o Kupanari, che erano e spesso sono ancora
carpentieri ed i Lautari, che erano musicisti compiuti.
Razzismo
I Bulgari sono apertamente razzisti nel loro denigrare i Rom ed è raro sentirli
chiamare Rom, molto più spesso usano Tsigeni che significa zingaro, o Mangali un
insulto simile a Nigger. In verità, ci sono molte parole e frasi usate dai
Bulgari per etichettare questo gruppo etnico o per insultarne i componenti,
queste frasi includono "nero come uno zingaro" per denotarne il colore della
pelle, "lavoro da zingaro" per indicare un'esecuzione scadente, "menti
come un vecchio zingaro" implica che si è un bugiardo compulsivo e "russi come
un cavallo zingaro". I nomi derogatori arrivano a chiamare "zingari" i noccioli
di cereale bruciati o marroni.
Il razzismo contro la popolazione Rom è esistito per secoli ed è stato
alimentato durante il dominio Ottomano quando molti, probabilmente per il
cattivo trattamento riservato loro dai nativi Bulgari, si misero a fianco dei
Turchi adottando la loro lingua e religione. Il pregiudizio razziale continua
oggi nei media e politicamente, il partito estremista Ataka, che si è affidato a
forti politiche nazionaliste, ha ottenuto 21 seggi parlamentari su 240 ed il 9%
dei voti alle elezioni del 2005.
Mentre molti deridono il colore della pelle ed i costumi dei Rom, il razzismo
tende a crescere perché i Rom sono i membri più poveri della società e sono
perciò associati ai furti, all'elemosinare e alla mancanza di istruzione. Il
loro problema non è dissimile da quello dei disoccupati in Gran Bretagna, che
hanno bassi tassi scolari, i più alti tassi di associazione al crimine e spesso
vivono in proprietà comunali, dove il Britannico medio non metterebbe mai piede.
I compratori britannici sono anche rinomati per chiedere quanti zingari vivono
in un villaggio prima di acquistare una proprietà e molti sono colpevoli dello
stesso pregiudizio della popolazione locale. Molti di questi scelgono anche di
mandare i loro bambini in scuole private per paura che l'istruzione dei loro
figli possa essere svantaggiata dall'inclusione di bambini Rom nel sistema
educativo bulgaro.
Cultura Rom Sofia, Sliven e Lom hanno la più alta concentrazione zingara in Bulgaria.
Ogni gruppo Rom nel paese vive in una propria area distinta, spesso un ghetto ai
margini della città o del villaggio. Questi ghetti conosciuti come Quartal in
bulgaro hanno poche infrastrutture e sono spesso disseminati di immondizie, ma
abbondano di antenne satellitari e cavalli, asini e cani vaganti. I bambini sono
fuori, incustoditi tutto il giorno e le gravidanze precoci sono comuni.
I gruppi Rom hanno la loro propria lingua, per molti è un dialetto rumeno o
turco. Nel sistema scolastico i bambini sono scoraggiati dal parlare la loro
lingua madre. La loro pelle è più scura di quella della popolazione locale e
questo li rende riconoscibili e spesso bersaglio di razzismo.
Future Integrazione Futura
La "Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea" evidenzia che è
illegale la discriminazione basata su razza, colore, origine etnica o sociale,
lingua, religione o credo. La Bulgaria è stata ammessa nell'Unione Europea con
diverse clausole riguardo la sua appartenenza; una di queste era che il paese
avrebbe lavorato per l'integrazione della popolazione Rom. Un'iniziativa
adottata dalla Bulgaria è la sua partecipazione al "Decennio dell'Inclusione
Rom", un progetto dedicato al miglioramento dello status socio-economico della
popolazione Rom e la sua integrazione nella società locale. Assieme ad altre
otto nazioni, la Bulgaria è ora impegnata a "lavorare per eliminare la
discriminazione e chiudere l'inaccettabile gap tra i Rom ed il resto della
società". Un altro segno positivo nella lotta per abolire il razzismo è il fatto
che sempre più gruppi che rappresentano i diritti dei Rom stanno emergendo, in
particolare l'unione civile "Roma" ed il gruppo di pressione "Sega".
Realisticamente, occorreranno diverse generazioni per debellare il razzismo
innato, che viene trasmesso dalle famiglie bulgare ai loro figli in tenera età,
tuttavia se la comunità Rom dovesse migliorare tramite opportunità di lavoro e
benefici governativi, alcuni dei stigma dovrebbero sparire.
Di Fabrizio (del 09/10/2008 @ 10:18:31, in Regole, visitato 1414 volte)
Cara amica, caro amico,
come avrai sentito, la Procura della Repubblica di Treviso, su richiesta
dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) da noi
chiamato in causa, ha aperto un fascicolo su Gentilini e le sue spaventose
dichiarazioni. Tutto ciò è stato fatto per ottenere un’immediata risposta:
cosa di enorme importanza sia da un punto di vista politico che mediatico.
Questo, però, è soltanto il primo, indispensabile, passo. Perché
quest’azione
abbia un effetto non solo sicuro ma duraturo, cioè influisca e faccia
diritto,
bisogna andare avanti.
Con l’aiuto, indispensabile, dell’Avv. Maiorca dell’ASGI abbiamo
preparato una
bozza di denuncia che chiunque si senta offeso dalle
parole di Gentilini può presentare, attraverso il suo avvocato di fiducia
alla Procura della Repubblica della sua città. E penso
che almeno le associazioni di Rom, di Sinti e di immigrati, oltre a
quelle antirazziste e di solidarietà, dovrebbero tutte farlo.
La denuncia, così come l'abbiamo approntata (e ci sarebbero margini
di miglioramento da discutere con gli avvocati) mette in luce _TRE __distinte fattispecie penalmente rilevanti_: propaganda razzista,
istigazione alla commissione di atti di discriminazione (entrambi
ex art. 3, lett. a) l.654/75) e istigazione alla violenza per motivi
razzisti (art. 3, ma lettera b, della legge). Tre aspetti importantissimi
che non sappiamo se rientrino tra quelli per i quali Gentilini viene
già indagato visto che i giornali non ne danno notizia precisa. Una
ragione in più per promuovere le azioni che suggeriamo.
Le probabilità che Gentilini, dati i venti che tirano, oggi, in Italia,
venga
condannato non sono molte, ma noi intendiamo arrivare in fondo a questa
questione. È, prima di tutto, indispensabile che venga formalmente
incriminato, cosa tanto più probabile quante più saranno le persone e
le associazioni che lo denunceranno. Se poi, una volta processato in
Italia,
non otterremo la condanna definitiva, ci rivolgeremo alle Corti di
Giustizia Internazionali.
Le cronache di questi giorni registrano un aumento continuo di
violenze contro Rom, Sinti ed immigrati, chiaramente istigate e poi
assolte dalle parole di personaggi terribili. Ciò che ha detto dal palco
Gentilini a Venezia, però, supera ogni limite di decenza e di legalità.
Star zitti in questi casi non solo si avvicina troppo a complicità, ma rischia
di rappresentare un incoraggiamento ad alzare ancor più i toni.
Dobbiamo assolutamente fermare questo nuovo squadrismo prima che
sia troppo tardi.
Piero Colacicchi -
Presidente di OsservAzione
P.S. per un miglior coordinamento di quest’azione chiediamo a tutte
le persone e associazioni che presenteranno denuncia di segnalarcelo
nei dettagli scrivendo a : info@osservazione.org
OsservAzione centro di ricerca azione contro la discriminazione di rom e sinti.
web: www.osservazione.org
OsservAzione è un`Associazione di promozione sociale impegnata nella lotta contro l`anti-ziganismo
e le violazioni dei diritti umani e per la promozione dei diritti di rom e sinti
in Italia.
Di Fabrizio (del 09/10/2008 @ 10:30:54, in Kumpanija, visitato 2209 volte)
Ricevo da Ernesto Rossi
Nella serata di martedì 7 ottobre è morta Mariella.
Mariella Fracasso: raramente un cognome è stato così antagonista d’un carattere:
Mariella era una persona ad alta resistenza e di grande positiva caparbietà,
quell’ostinazione che nasce dalla convinzione più intima, quanto era estranea
allo stile di coloro che parlano sempre a voce alta, che siedono sempre in prima
fila.
Sabato mattina, tre giorni prima, era intervenuta all’incontro promosso a
Palazzo Marino per ricordare Carlo Cuomo nel decennale della sua morte. Con
Carlo Mariella aveva lavorato negli anni in cui fu assessore a quella che allora
si chiamava Assistenza, e che lui trasformò, con l’impegno appassionato di
persone come Mariella, in un vero servizio a difesa dei diritti della persona. E
al quale sottrasse la gestione dei nidi per l’infanzia, ritenendo che dovessero
appartenere ad un percorso dell’educazione.
Il carattere e l’intelligenza di Mariella erano fatti per queste battaglie.
E anche per altre, perché quando sabato ha voluto presentarsi per parlare
di Carlo, lo ha fatto certo per un moto di affetto, per ricordare quei percorsi;
ma lo ha anche fatto con uno sforzo umano straordinario.
Perché da tempo era stata assalita da un male che, come si dice, non perdona:
ma lei glielo ha impedito più a lungo che ha potuto.
C’è un altro motivo per cui, nel dolore di questi giorni, penso a Mariella, ed è
il sostegno che da subito ha dato, con la tanta generosità di cui era capace,
alla nascita dell’Associazione Aven Amentza – Unione di Rom e Sinti. Di questa
avrebbe voluto essere socia fondatrice, insieme al marito Antonio (ricordo le
riunioni nel giardino della loro bella casa). Ma l’imminenza delle elezioni per
la Provincia e la prospettiva dell’incarico direttivo che poi ebbe, la fecero
rinunciare.
Ecco la persona che abbiamo perduto, i Rom e i Sinti, i tanti altri sfortunati
della società, cui si dedicava, l’associazione, gli amici. E una Milano civile,
accogliente e appassionata, che continua a resistere, ma vivendo tempi
difficili.
Dal campo nomadi di vicolo Savini ad attrice di successo. Una giovane rom
sarà protagonista di un film e cooprotagonista di una fiction televisiva che
andrà in onda su Rai Uno a marzo (dal titolo "Butta la luna 2") e prima attrice,
nel film "Il prossimo tuo", che verrà presentato al festival del cinema di
Roma.
È la coronazione di un sogno che aveva sin da bambina di una ragazza rom di
etnia bosniaca, sedicenne, di nome Romana Hadzovic Merlin Romina, quarta di otto
figli di una delle famiglie rom più numerose, in città da oltre trent'anni.
«Tutti dovrebbero conoscere in disagio e il degrado in cui si vive in un campo
nomadi, a volte lì dentro si fanno scelte sbagliate imposte dalla situazione che
si vive. Non sarei mai arrivata - racconta commossa Romina - a raggiungere
questo traguardo, se i miei genitori non mi avessero mandato a scuola con i miei
fratelli e se non avessero rifiutato, dopo lo sgombero di vicolo Savini, di
farci vivere dentro un altro campo nomadi».
Soddisfazione anche dal regista della fiction, Vittorio Sindoni, che ha visto
recitare Romina con l’ex saltatrice di colore Fiona May e con Nino Frassica in
una serie televisiva dove si mescolano problemi legati a difficili convivenze
legati a diverse culture con una capacità di integrarsi anche in situazioni non
semplici come quelle che nascono con l’amore. (Emilio Orlando)
IMMIGRAZIONE: ROMENI IN ITALIA,TRA PAURA E INTEGRAZIONE/ANSA
UN MILIONE, E HANNO OPINIONE POSITIVA,NON RICAMBIATA,SU ITALIANI (ANSA) -
ROMA, 4 OTT - Gli italiani hanno sviluppato un'opinione negativa nei confronti
degli immigrati romeni, anche per il modo in cui alcuni fatti di cronaca sono
stati trattati dai mezzi di comunicazione. Ma nella realta' dei fatti, la
presenza dei romeni in Italia e' un buon esempio di integrazione. E' quanto
emerge dalle ricerche svolte dal governo romeno nell'ultimo anno, che vengono
ora presentate nell'ambito della campagna 'Romania, piacere di conoscerti',
lanciata a settembre. Lo studio evidenzia tre punti fondamentali: la diminuzione
della tolleranza degli italiani deriva soprattutto dai comportamenti illegali da
parte di stranieri; la percezione negativa dei romeni da parte degli italiani e'
in gran parte dovuta alle notizie riportate dai media; dove c'e' un'interazione
tra gli italiani e i romeni la percezione e' molto migliore. UNA PRESENZA
SUPERIORE AL MILIONE. I romeni in Italia sono 1.016.000 (su 3.690.000 stranieri
totali sul nostro territorio). Il loro contributo al prodotto interno lordo e'
2,26 miliardi di euro, l'1,2% del Pil totale. Il 75% ha un lavoro fisso, e lo
stipendio medio e' di 1.030 euro al mese. Il 70% degli immigrati romeni invia
denaro in Romania. L'inserimento lavorativo e' per un terzo nell'industria
(soprattutto edilizia), per la meta' nel terziario (alberghi e ristoranti,
informatica e servizi alle imprese) e per il 6,6% in agricoltura. Piu' di una
donna su 4 lavora nell'assistenza alle famiglie o come infermiera.
COSA PENSANO I ROMENI DELLA LORO SITUAZIONE. L'indagine tra i romeni che
vivono in Italia delinea un quadro di integrazione soddisfacente: il 67% ha una
buona opinione del proprio datore di lavoro italiano, il 92% ha un'opinione
positiva dei vicini di casa italiani, e il 94% ha una buona padronanza della
lingua. Ma un problema di percezione di questo popolo da parte degli italiani
esiste, e i romeni ne sono ben consapevoli: quasi tutti (92%) sono informati sui
fatti di cronaca presentati dai media, e molti (63%) ritengono che la stampa, i
giornali, la radio e i politici presentino questi fatti in modo non sempre
corretto. Il 72% pensa che la propria immagine sia peggiorata in seguito
all'eccessivo rilievo dato a questi fatti.
COSA PENSANO GLI ITALIANI DEI ROMENI. Gli italiani manifestano un'opinione in
gran parte negativa sugli immigrati: il 57% ha una pessima opinione di loro, il
34 % ha un'opinione buona o molto buona. La prima preoccupazione dei cittadini
e' l'illegalita' generata dagli immigrati. Particolarmente duro il giudizio sui
rom: per il 61% degli intervistati, non dovrebbero stare in Italia. Ma secondo
quanto emerge dall'indagine, gli italiani che hanno parlato almeno una volta con
un immigrato romeno hanno di questo popolo un'opinione migliore rispetto a chi
basa il proprio giudizio solo su quanto riportato dai media. Solo un italiano su
10 conosce un immigrato romeno sul posto di lavoro, a scuola o all'universita',
ma tra questi e' amplissima (81%) la maggioranza che dichiara di avere un buon
rapporto con loro.
Non
mi stupisce che la notizia di un finto rapimento fosse in prima pagina e la
sentenza di assoluzione sia ignorata. Però mi inquieta. Senza complottismo,
mi sembra che ci sia comunque un'opera sistematica di costruzione del mostro.
In quei giorni di maggio - e oggi non è cambiato molto - il mostro erano gli
zingari. Gli zingari ladri di bambini. La stampa aveva preso al volo la notizia
del tentativo di rapimento nel parcheggio di un supermercato e ne aveva fatto un
bocconcino succulento da dare in pasto alle migliori intenzioni di razzismo.
Adesso che un giudice ha assolto i due giovani rom dalle accuse, ritagliamoci
almeno qualche minuto per registrare la notizia. Se poi ci fa comodo far
sopravvivere il mostro, non so che farvi...
(grazie a
Luca)
Sono una Sinti Francese che controlla ogni giorno "Google alerts, rom/rrom/tsiganes/gypsies/gitans,
etc," per conoscere cosa succede nelle nostre comunità. Vi giro un ritaglio
della stampa che è un terribile esempio di razzismo e forte pregiudizio contro
il nostro popolo.
Una francese di sessant'anni è andata alla polizia per denunciare un
tentativo di violenza sessuale nella strada della sua città.
Ha urlato, l'uomo è scappato, non le è stata usata violenza, ma il giornale
ha scritto "non c'erano testimoni, la polizia non ha una descrizione
dell'aggressore, ma dovrebbe essere uno Zingaro..."
Grazie! Quando c'è un tentato crimine, il colpevole dovrebbe essere uno
Zingaro...
I Muzikanti
Marta Pistocchi violino
Jovica Jovic fisarmonica
sabato 11 ottobre dalle 20.30
alla Trattoria 1902 via Coti Zelati 82 Palazzolo Milanese (MI) Festa tzigana accompagnata da cena in prima serata. Dalle 22.00 inaugurazione
del privè della trattoria 1902 con musiche e balli.
Menù tzigano 30 €, bevande della casa incluse. E' gradita la prenotazione.
Per raggiungerci arrivando da via Coti Zelati, oltrepassare la rete dei
lavori in corso e parcheggiare all'interno della corte; da Senago superare il
passaggio a livello e parcheggiare sulla strada di destra o sinistra. ACCESSO
CONSENTITO SOLO AI CLIENTI DEL 1902
Di Sucar Drom (del 10/10/2008 @ 21:06:02, in Regole, visitato 2158 volte)
Questa mattina si è svolta la quarta udienza del processo per direttissima
contro Sonia Campos (rilasciata il 23 settembre scorso), il marito Angelo Campos
e Denis Rossetto (detenuti in attesa di giudizio). Il processo è iniziato sabato
6 settembre e si è concluso oggi, 10 ottobre, con un patteggiamento. La condanna
è per resistenza a pubblico ufficiale, la seconda accusa di tentato furto di una
pistola è caduta alla terza udienza.
Nessuno dei tre condannati tornerà in carcere e i famigliari di Sonia e
Angelo Campos e Denis Rossetto hanno preventivamente rimesso le denuncie contro
alcuni Carabinieri della caserma di Bussolengo, presentate nel pomeriggio di
sabato 6 settembre. Le denunce erano state presentate da
Giorgio Campos,
Michele Campos,
Paolo Campos,
Cristian Hudorovich e
Anna Gerogeowistch.
Nessun commento ad oggi delle famiglie Campos e Rossetto. Un commento lo
possiamo fare noi di
sucardrom innanzitutto per farvi capire il clima in Tribunale a Verona.
Nelle udienze precedenti tutti erano chiusi e rabbuiati, un clima pesante
aleggiava nell’aula. Oggi al contrario erano tutti felici contenti, a partire
dal giudice, passando per i pubblici ministero e gli avvocati, fino ad arrivare
ai Rom. Baci abbracci e il Giudice che fa la ramanzina paternalistica ad Angelo
Campos e Denis Rossetto e li libera con un buffetto sulla guancia. Insomma tutto
bene quello che finisce bene…
Purtroppo non è così. Le famiglie rom hanno la conferma che non serve a
niente denunciare i soprusi subiti, perché tanto non potranno mai far valere i
loro diritti. Immaginiamo già cosa ci diranno da domani: “avete visto… dove
vivete? sulla luna? per rivendicare i “vostri” diritti siamo finiti in
carcere…”.
Nelle comunità sinte e rom il messaggio sarà chiaro: lo Stato è un nostro
nemico! E questo non è bene perché avremo una sempre più ermetica chiusura e
conseguenti scontri sempre più duri che saranno un disastro per tutti.
L’associazione Sucar Drom
non si ferma. In questi giorni stiamo contattando diversi avvocati per capire la
possibilità di intentare una causa presso i tribunali internazionali, viste la
difficoltà incontrate in Italia.
Budapest, Bucarest , 6 ottobre 2008: Oggi, il Centro Diritti Rom Europei (ERRC) ha inviato una lettera alle autorità rumene, per portare all'attenzione lo sciopero della fame dell'attivista per i diritti umani Istvan Haller e per chiedere al governo di prendere misure per controllare e salvaguardare la salute di Haller.
Il 2 ottobre 2008, Haller ha iniziato uno sciopero della fame per la persistente mancanza del Governo rumeno di affrontare le serie violazioni dei diritti causate da tre pogrom anti-Rom dei primi anni '90: Hadareni (vedi ndr), Plaiesi de Jos e Casinul Nou, Romania. In seguito alla decisione del Tribunale Europeo sui Diritti Umani, il Governo rumeno si era impegnato ad intraprendere progetti di sviluppo che includevano la messa in opera di infrastrutture, come pure misure di carattere anti-discriminatorio ed educative. Tuttavia, ad oggi il Governo ha mancato di compiere i suoi obblighi legali.
L'ERRC nella sua lettera spedita al Presidente Traian Basescu, al Ministro degli Affari Esteri Lazãr Comãnescu ed a Gruia Bumbu, Capo dell'Agenzia Nazionale per i Rom, chiede lo sviluppo dei programmi comunitari Romanì ed annuncia la sua intenzione di compilare un rapporto assieme al Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa in vista del prossimo Incontro sui Diritti Umani del 2-4 dicembre 2008.
Il testo completo della lettera dell'ERRC è disponibile su Internet: ERRC Letter Hadareni-Haller(in pdf ndr).
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