Nella serata di martedì 7 ottobre è morta Mariella
Ricevo da Ernesto Rossi
Nella serata di martedì 7 ottobre è morta Mariella.
Mariella Fracasso: raramente un cognome è stato così antagonista d’un carattere:
Mariella era una persona ad alta resistenza e di grande positiva caparbietà,
quell’ostinazione che nasce dalla convinzione più intima, quanto era estranea
allo stile di coloro che parlano sempre a voce alta, che siedono sempre in prima
fila.
Sabato mattina, tre giorni prima, era intervenuta all’incontro promosso a
Palazzo Marino per ricordare Carlo Cuomo nel decennale della sua morte. Con
Carlo Mariella aveva lavorato negli anni in cui fu assessore a quella che allora
si chiamava Assistenza, e che lui trasformò, con l’impegno appassionato di
persone come Mariella, in un vero servizio a difesa dei diritti della persona. E
al quale sottrasse la gestione dei nidi per l’infanzia, ritenendo che dovessero
appartenere ad un percorso dell’educazione.
Il carattere e l’intelligenza di Mariella erano fatti per queste battaglie.
E anche per altre, perché quando sabato ha voluto presentarsi per parlare
di Carlo, lo ha fatto certo per un moto di affetto, per ricordare quei percorsi;
ma lo ha anche fatto con uno sforzo umano straordinario.
Perché da tempo era stata assalita da un male che, come si dice, non perdona:
ma lei glielo ha impedito più a lungo che ha potuto.
C’è un altro motivo per cui, nel dolore di questi giorni, penso a Mariella, ed è
il sostegno che da subito ha dato, con la tanta generosità di cui era capace,
alla nascita dell’Associazione Aven Amentza – Unione di Rom e Sinti. Di questa
avrebbe voluto essere socia fondatrice, insieme al marito Antonio (ricordo le
riunioni nel giardino della loro bella casa). Ma l’imminenza delle elezioni per
la Provincia e la prospettiva dell’incarico direttivo che poi ebbe, la fecero
rinunciare.
Ecco la persona che abbiamo perduto, i Rom e i Sinti, i tanti altri sfortunati
della società, cui si dedicava, l’associazione, gli amici. E una Milano civile,
accogliente e appassionata, che continua a resistere, ma vivendo tempi
difficili.
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