Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 22/07/2005 @ 18:37:24, in casa, visitato 1858 volte)
Secondo il gionale "El Norte de Castilla", 14 famiglie Rom della città di Leon saranno sfrattate a settembre dalle loro case, dove hanno vissuto per trent'anni. Le famiglie coinvolte hanno concordato di spostarsi dopo alcuni violenti incidenti culminati con due arresti e quattro ricoverati in ospedale.
Il comune di Leon si sta impegnando per trovare sistemazioni alternative, ma per il momento è stata individuata una soluzione solo per due famiglie.
Gli incidenti di Leon fanno eco a una situazione quasi simile, accaduta a Valencia all'inizio di quest'anno. A causa della costruzione di una nuova strada, erano state sgomberate 10 famiglie Rom, alloggiate regolarmente e in regola con i pagamenti. A causa dell'alto costo degli affitti, la loro situazione non è stata ancora risolta.
[...]
(Dzeno Association)
Di Fabrizio (del 23/07/2005 @ 16:54:59, in casa, visitato 2386 volte)
Fonte: Der Standard (Austria): 22. Juli 2005
Presov. I componenti del consiglio comunale di questa città nella Slovacchia orientale, hanno deciso la costruzione di un muro attorno ad un insediamento abitato in maggior parte da Rom. Lo scopo è di separare quel quartiere dal resto della città. La decisione segue una petizione promossa dagli abitanti delle aree adiacenti. L'insediamento in questione, composto di poche strutture elementari, riservate a persone che in passato non avevano pagato gli affitti, è aumentato con passare degli anni.
Peter Nemeth, che coordina un progetto della Croce Rossa del Belgio, esprime le sue riserve sulla costruzione del muro: "Capisco gli abitanti delle aree vicine, ma un muro non risolve i problemi. Non è possibile isolare un quartiere di 2.000 abitanti. Così si creano solo nuovi problemi" ha affermato al giornale Pravda.
Klara Orgovanova, plenipotenziario governativo per le tematiche rom, spiega. "Costruire un muro non risolve i problemi. Capisco che le condizioni dell'insediamento causano indignazione. Ma ogni blocco di case ospita dalle 15 alle 20 persone,che prima vivevano in città. Persone che hanno perso il lavoro. E' difficile stabilire chi sia il responsabile della situazione".
Riserve anche da parte di alcuni componenti del consiglio comunale. Juraj Hurny, della Coalizione Cristiano-Democratica (SDKU), afferma alla Pravda: "Occorre fare qualcosa, ma costruire un muro probabilmente aumenterà le reazione negative. Occorre considerare con attenzione le possibili conseguenze. Non credo che a Preslov si troverà una soluzione a problemi che la Slovacchia non ha saputo risolvere in 15 anni."
Aggiunge il giornalista: "E' possibile che sull'esempio di Preslov siano costruiti muri simili. I politici della regione non sanno resistere alle richieste che arrivano da alcuni settori della popolazione. Tra un anno ci saranno le elezioni nazionali. I problemi dei ghetti Rom non vengono affrontati, neanche attingendo all'assistenza finanziaria di Bruxelles".
Gli esperti stimano in circa 150.000 i Rom che in Slovacchia vivono in povertà. La primavera dell'anno scorso ha visto violente manifestazioni di massa contro i tagli all'assistenza sociale. Il governo aveva utilizzato l'esercito per sedare le manifestazioni. (APA) Da: http://groups.yahoo.com/group/Slovak_Roma_News
Di Fabrizio (del 27/07/2005 @ 03:14:30, in casa, visitato 1859 volte)
Fonte: http://groups.yahoo.com/group/British_Roma
Per una volta, buone notizie dalla stampa inglese:
Questa primavera il governo britannico si era impegnato a finanziare quei comuni che avessero individuato nuove aree di sosta per Nomadi e Viaggianti o avessero presentato progetti per rimodernare quelle esistenti.
Sono stati stanziati i primi finanziamenti: Il progetto maggiore (1 milione e mezzo di sterline) riguarda l'area di South Liberty Lane, Bristol. Circa la metà andrà a Hipton Hill nel Worcestershire e Stoke Albany vicino a Kettering nel Northamptonshire. In tutto, il piano governativo riguarderà 42 progetti, per 58 nuove piazzole di sosta e la sistemazione di 44 aree necessarie di ristrutturazione. Il totale di spesa si aggira sugli 8 milioni di sterline.
Lo scopo dell'azione governativa è duplice:
- scoraggiare la proliferazione di accampamenti abusivi, cresciuti dopo che dal 1994 le
amministrazioni locali sono state sollevate dal provvederne al mantenimento;
- contrastare la politica di quei comuni a maggioranza conservatrice, che da cinque anni non rinnovano i permessi di sosta sulle aree di proprietà di nomadi e viaggianti.
Di Sucar Drom (del 28/07/2005 @ 14:41:47, in casa, visitato 2584 volte)
Segnalo dal blog Sucardrom
"Non è molto diverso da allora... C'erano guardie davanti ai cancelli, per non permetterci di uscire, e ora non ci sono: è questa l'unica differenza". cliccare sull'immagine x scaricare il documentario in formato dvix
Adelaide, una delle abitanti del Campo Nomadi di Mantova, ha abbastanza anni sulle spalle da conoscere la realtà dei campi di internamento nazifascisti, per esservi stata rinchiusa durante la seconda guerra; e abbastanza lucidità per p... (continua)
Di Fabrizio (del 31/07/2005 @ 14:41:38, in casa, visitato 2681 volte)
Da: http://groups.yahoo.com/group/Roma_YugoslaviaB92 News Headlines for 07/28/2005 19:32 July 28 | B92, Beta Giovedì Belgrado istituirà un Centro di Coordinamento per l'Inclusione dei Rom, che dovrebbe aiutare la comunità nell'assimilare e seguire i progressi della loro socializzazione in città. Il Centro darà attenzione particolare alle tematiche della scuola, del lavoro, della sanità e della casa. La sua istituzione ha il pieno supporto del sindaco Nenad Bogdanovic. Lo stesso sindaco indica nei compiti del centro l'organizzazione di progetti ed iniziative, coordinatre attività sia con l'amministrazione cittadina che coi soggetti privati e partecipare allo sviluppo di strategie locali per l'inclusione dei Rom. Presidente sarà Zivorad Mitrovic e tutti gli aspetti legali saranno seguiti da Svetozar Bakocevic, ispettore comunale. Questi sviluppi seguono la decisione del parlamento serbo di interrompere la costruzione di un quartiere Rom a Nuova Belgrado, destinato ad alloggiare quanti di loro vivono in baracche. La decisione segue la protesta dei cittadini belgradesi, che però hanno sempre affermato di non avere intenzioni razziste, ma solo di non condividere un piano che avrebbe ammassato 200 Rom in un solo quartiere, invece che dividere la loro presenza in varie aree della città.
Di Fabrizio (del 04/08/2005 @ 01:38:21, in casa, visitato 2424 volte)
Segnalazione precedenteAggiornamenti By Grattan Puxon
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Lo sgombero sarebbe dovuto avvenire il 31 luglio scorso. I servizi sociali avevano avvertito i residenti di mettere in salvo bambini ed infermi. Ma al momento, la situazione rimane di stallo e le ruspe non si sono ancora presentate. Nel contempo, i residenti di Dale Farm, spalleggiati da attivisti Rom e da altri volontari (tra cui un nutrito numero della comunità ebrea britannica) sono in occupazione permanente (vedi foto). |
Tramite il presidente di Ustiben, Grattan Puxon , gli occupanti hanno richiesto al governo centrale di porre una moratoria allo sfratto. Da parte sua, Londra ha parzialmente risposto richiedendo nuovamente al comune di Basildon di individuare un'area alternativa per i residenti e di provvedere ad attrezzarla come campo sosta, altrimenti il governo centrale non intende partecipare alle spese comunali per lo sgombero. Spese che potrebbero lievitare ben oltre la cifra prevista di tre milioni di sterline, non solo per le cause che attualmente i residenti hanno in atto contro il comune. Il giorno 26 luglio, ad esempio, alcune ruspe della compagnia incaricata dello sgombero si sono presentate senza preavviso in un appezzamento limitrofo, proprietà privata, danneggiandone la recinzione e parte dei fabbricati. Ulteriori informazioni:(anche per chi volesse controllare in loco - c'è possibilità di essere ospitati)CM11 2YH - Oak Lane, off Oak Road, Crays Hill, Basildon, Essex. Reached on the A127 or by train out of Liverpool to Wickford (call Richard for lift from station: 07747417711) by GOOGLE MAPSono possibili blocchi da parte della polizia, è consigliabile accordarsi prima per telefonoGrattan: 01206 523 528 o Dale Farm dale.farm@ntlworld.com
Di Fabrizio (del 07/08/2005 @ 14:25:46, in casa, visitato 1864 volte)
Da: Oneworld.net Settimana prossima partiranno i lavori di bonifica della Mahalla di Mitrovica Sud, su richiesta delle autorità municipali, col supporto di UNMIK, KFOR e del Kosovo Protection Corps. L'area ripulita verrà usata per la ricostruzione del quartiere e per permettere il ritorno dei Rom alle loro case. Il portavoce dell'UNMIK, Georgy Kakuk, ha annunciato che i lavori partiranno lunedì 8 [agosto] alle 16.00, con la demolizione di quattro case danneggiate, usando esplosivi da edilizia. Kakuk ha rifiutato di commentare sulle implicazioni politiche del progetto. Membri del KPC e del KPS assicureranno la sorveglianza nei 200 metri attorno alla zona, perché nessuno si avvicini alla zona dei lavori. Riferimenti:
Di Fabrizio (del 14/08/2005 @ 14:44:05, in casa, visitato 1802 volte)
Consegnati ieri pomeriggio trenta moduli abitativi in localita' Poderaccio
12-08-05: Assegnati ieri pomeriggio trenta moduli abitativi in località Poderaccio, che sono destinati ad accogliere i nuclei familiari Rom che attualmente si trovano nell'area Masini. La delibera, proposta in Giunta dall'assessore all'accoglienza e integrazione Lucia De Siervo, va a completare il secondo lotto del progetto "Sistemazione aree in località Poderaccio per la realizzazione di residenze per l'etnia Rom". Dopo che sarà avvenuto il trasferimento delle famiglie nella nuova area, il Comune procederà allo smantellamento dell'area Masini. Nella prima tranche del progetto di sistemazione delle aree del Poderaccio è stata realizzata una nuova area attrezzata (1° lotto - Poderaccio Basso), nella quale sono stati costruiti 50 moduli abitativi. In un secondo momento è stata prevista la demolizione di tutte le strutture presenti nel campo Poderaccio (2° lotto - Poderaccio Alto), e la collocazione nella stessa area di 30 strutture abitative di tipo provvisorio, nelle quali trasferire i nuclei familiari dell'area Masini.
Di Fabrizio (del 22/08/2005 @ 23:17:10, in casa, visitato 3914 volte)
Segnalano Ana Oprisan e Cemil Akmaca [0090-(0)536 2896908] in Roma_Rights che i Rom del quartiere Yaha Kemal di Kagithane (vicino Istanbul) stanno per essere sgomberati, senza una soluzione alternativa. Sono coinvolte 70 - 80 famiglie, circa 600 persone. La zona coinvolta una volta era un distretto industriale, ma le fabbriche ora sono chiuse o trasferite altrove. La decisione dello sgombero è stata caldeggiata dall'acquedotto municipale (ISKI) e da un club sportivo.
Di Fabrizio (del 04/09/2005 @ 01:03:28, in casa, visitato 2084 volte)
Dalla mailing list Bulgarian_Roma
Il comune di Sofia ha annunciato l'intenzione di demolire 25 case nel
quartiere periferico di Hristo Botev, e di volere procedere con iniziative
simili in altri quartieri della cintura urbana.
Sono i quartieri più poveri, con una forte presenza Rom. Il comune ha
motivato la decisione con l'intenzione di combattere l'abusivismo edilizio. La
decisione non è certamente improvvisa, ma sinora era stata rimandata per
diverse ragioni, che tutt'ora non sono risolte.
- La prima riguarda il destino degli abitanti, che non hanno altra possibilità
se non di finire in mezzo alla strada.
- In secondo luogo l'illegalità edilizia in Bulgaria è un fenomeno
largamente diffuso da anni, che riguarda tanto gli slums delle periferie che
i grandi e piccoli complessi alberghieri sulla costa
Il governo già dal 1999 aveva preso l'impegno di risanare i quartieri
ghetto, e aveva coinvolto diverse associazioni in progetti che riguardavano a fornitura di corrente elettrica, acqua potabile, scuole e servizi.
Progetti che verranno forzatamente interrotti da questa nuova svolta.
Le motivazioni degli sgomberi sono dettate dagli appetiti finanziari ed immobiliari,
ma anche dal nuovo quadro politico che sta determinandosi in Bulgaria, dopo il
recente successo elettorale della coalizione ultranazionalista Ataka e i
difficili tentativi di formare una compagine governativa.
La situazione casa è grave in tutto il paese. Dopo gli alluvioni che hanno
colpito tutto l'Europa dell'Est, sono migliaia i Rom che nei piccoli paesi
isolati si sono trovati senza casa. Interi villaggi sono stati cancellati dalle
piogge. E già nel tormentato quadro politico della Bulgaria fioccano le
polemiche sugli aiuti destinati alla ricostruzione, con il partito Ataka che
tuona contro i fondi che sarebbero destinati alla ricostruzione dei villaggi
Rom.
FONTI VARIE
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