Dalla mailing list Bulgarian_Roma
Il comune di Sofia ha annunciato l'intenzione di demolire 25 case nel
quartiere periferico di Hristo Botev, e di volere procedere con iniziative
simili in altri quartieri della cintura urbana.
Sono i quartieri più poveri, con una forte presenza Rom. Il comune ha
motivato la decisione con l'intenzione di combattere l'abusivismo edilizio. La
decisione non è certamente improvvisa, ma sinora era stata rimandata per
diverse ragioni, che tutt'ora non sono risolte.
- La prima riguarda il destino degli abitanti, che non hanno altra possibilità
se non di finire in mezzo alla strada.
- In secondo luogo l'illegalità edilizia in Bulgaria è un fenomeno
largamente diffuso da anni, che riguarda tanto gli slums delle periferie che
i grandi e piccoli complessi alberghieri sulla costa
Il governo già dal 1999 aveva preso l'impegno di risanare i quartieri
ghetto, e aveva coinvolto diverse associazioni in progetti che riguardavano a fornitura di corrente elettrica, acqua potabile, scuole e servizi.
Progetti che verranno forzatamente interrotti da questa nuova svolta.
Le motivazioni degli sgomberi sono dettate dagli appetiti finanziari ed immobiliari,
ma anche dal nuovo quadro politico che sta determinandosi in Bulgaria, dopo il
recente successo elettorale della coalizione ultranazionalista Ataka e i
difficili tentativi di formare una compagine governativa.
La situazione casa è grave in tutto il paese. Dopo gli alluvioni che hanno
colpito tutto l'Europa dell'Est, sono migliaia i Rom che nei piccoli paesi
isolati si sono trovati senza casa. Interi villaggi sono stati cancellati dalle
piogge. E già nel tormentato quadro politico della Bulgaria fioccano le
polemiche sugli aiuti destinati alla ricostruzione, con il partito Ataka che
tuona contro i fondi che sarebbero destinati alla ricostruzione dei villaggi
Rom.
FONTI VARIE