Presov. I componenti del consiglio comunale di questa città nella Slovacchia orientale, hanno deciso la costruzione di un muro attorno ad un insediamento abitato in maggior parte da Rom. Lo scopo è di separare quel quartiere dal resto della città. La decisione segue una petizione promossa dagli abitanti delle aree adiacenti. L'insediamento in questione, composto di poche strutture elementari, riservate a persone che in passato non avevano pagato gli affitti, è aumentato con passare degli anni.
Peter Nemeth, che coordina un progetto della Croce Rossa del Belgio, esprime le sue riserve sulla costruzione del muro: "Capisco gli abitanti delle aree vicine, ma un muro non risolve i problemi. Non è possibile isolare un quartiere di 2.000 abitanti. Così si creano solo nuovi problemi" ha affermato al giornale Pravda.
Klara Orgovanova, plenipotenziario governativo per le tematiche rom, spiega. "Costruire un muro non risolve i problemi. Capisco che le condizioni dell'insediamento causano indignazione. Ma ogni blocco di case ospita dalle 15 alle 20 persone,che prima vivevano in città. Persone che hanno perso il lavoro. E' difficile stabilire chi sia il responsabile della situazione".
Riserve anche da parte di alcuni componenti del consiglio comunale. Juraj Hurny, della Coalizione Cristiano-Democratica (SDKU), afferma alla Pravda: "Occorre fare qualcosa, ma costruire un muro probabilmente aumenterà le reazione negative. Occorre considerare con attenzione le possibili conseguenze. Non credo che a Preslov si troverà una soluzione a problemi che la Slovacchia non ha saputo risolvere in 15 anni."
Aggiunge il giornalista: "E' possibile che sull'esempio di Preslov siano costruiti muri simili. I politici della regione non sanno resistere alle richieste che arrivano da alcuni settori della popolazione. Tra un anno ci saranno le elezioni nazionali. I problemi dei ghetti Rom non vengono affrontati, neanche attingendo all'assistenza finanziaria di Bruxelles".
Gli esperti stimano in circa 150.000 i Rom che in Slovacchia vivono in povertà. La primavera dell'anno scorso ha visto violente manifestazioni di massa contro i tagli all'assistenza sociale. Il governo aveva utilizzato l'esercito per sedare le manifestazioni. (APA)
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