Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 04/08/2006 @ 18:08:41, in Italia, visitato 1729 volte)
Regione
Piemonte - Rifinanziamento della L.R. 26/93
“Interventi a favore della popolazione zingara”: un’occasione sprecata.
Nelle scorse settimane la Regione Piemonte - Assessorato alle
Politiche Sociali - ha proceduto al rifinanziamento della L.R. 26/93 “Interventi
a favore della popolazione zingara” che negli anni precedenti, con la passata
giunta di centrodestra, aveva subito una battuta d’arresto.
La notizia, in sé positiva, contiene tuttavia aspetti che debbono però essere
valutati in modo diverso.
L’ex assessore regionale alla Valorizzazione dell’Identità
del Piemonte, Emigrazione ed Immigrazione, On. Gipo Farassino, al termine della
legislatura precedente, aveva commissionato all’I.R.E.S. una ricerca per fare il
punto della situazione a dodici anni dall’entrata in vigore della summenzionata
L.R. la cui esigenza partiva dal corretto presupposto che a distanza di tempo la
situazione fosse mutata e che gli interventi da adottare dovessero essere mirati
alla situazione attuale. Alla luce dei dati raccolti appariva infatti evidente
che le scelte da operare avrebbero dovuto essere diverse rispetto al passato e
che una revisione dello stesso testo di legge si sarebbe resa opportuna. In
particolare venivano evidenziate nuove emergenze ed i profondi mutamenti sociali
che avevano interessato la popolazione romaní già radicata da tempo sul
territorio suggerivano interventi alternativi rispetto al passato.
Le elezioni amministrative dello scorso anno, che hanno visto
prevalere le forze dell’Unione nella maggior parte delle regioni italiane, ha
modificato lo scenario politico anche in Piemonte, con la vittoria del
centrosinistra. L’auspicio era che, malgrado il mutamento avvenuto, il percorso
tracciato dall’assessore uscente fosse opportunamente considerato soprattutto
tenendo conto delle indicazioni emerse da una ricerca svolta con assoluta
obiettività e senza alcun condizionamento di parte.
Ma le aspettative in questo senso purtroppo sono andate
deluse. Da parte dell’Assessorato alle Politiche Sociali, ad un incontro con le
associazioni presieduto da un funzionario dell’Assessorato avvenuto lo scorso
anno a pochi mesi dalla data di insediamento della nuova giunta non ne sono
seguiti altri. Il processo di confronto con le parti interessate è rimasto
incompiuto (mentre si ha l’impressione che il dialogo sia proseguito solo con
una parte dei soggetti coinvolti); nessun contatto diretto ha avuto luogo con
l’Assessore in carica, Teresa Angela Migliasso.
Con le recenti disposizioni assunte per il finanziamento dei
progetti non solo non è stata considerata una formula di superamento dei campi
nomadi ma i fondi messi a disposizione sono destinati alla progettazione di
nuove aree ed all’ampliamento di quelle già esistenti. Tutto questo malgrado lo
studio condotto dimostrasse chiaramente che tale tipologia abitativa non
risponde in modo adeguato alla realtà odierna e che i campi sosta sono oggetto
di un crescente e motivato rifiuto da parte della popolazione romaní.
Benché la legge preveda tra i destinatari di possibili
finanziamenti “Enti che operano nell'ambito della tutela e della valorizzazione
dell'identità etnica e della cultura degli zingari” (art. 12.1), ancora una
volta si è ignorato questo aspetto, escludendo dal finanziamento qualsiasi
progetto di tipo culturale.
A dire il vero la determina regionale ed in particolare gli
obiettivi di cui all’allegato B (Modalità per la concessione di contributi e
indicazioni per la presentazione dei progetti sociali) sembrano ritagliati
esclusivamente sulle esigenze di una in particolare tra le associazioni presenti
sul territorio.
Ma si sa, di questi tempi, le “lobby” vanno di moda e così dopo i tassisti, i
farmacisti, gli avvocati e compagnia bella scopriamo che anche chi ha fatto
dell’attività con i Rom e con i Sinti una professione, difficilmente è
disponibile a cedere il piccolo “potere” che ha acquisito e che sfacciatamente
propaganda come impegno sociale.
Dispiace constatare che, forse per pregiudizio politico o per
inerzia, le indicazioni operative emerse dalla ricerca I.R.E.S. non sembrano
aver trovato la minima considerazione.
In conclusione credo che a Gipo Farassino, a dispetto della
sua collocazione politica, oltre all’impegno dimostrato vada riconosciuta anche
una genuinità di sentimenti nei confronti della popolazione romaní che nasce da
lontano (è un dato di fatto accertato che la causa dei Rom e dei Sinti non
necessariamente trova sostegno o rifiuto a seconda del colore politico) mentre
ancora una volta la sinistra al potere riesce a deludere in primis chi ha
contribuito ad eleggerla…
Per ora non ci resta che dire: peccato, un’occasione
sprecata. Speriamo nel futuro…
Sergio Franzese
Autore Ricerca I.R.E.S.
Presidente Associazione Culturale “Progetto Niglo"
31/07/2006
Di Fabrizio (del 04/08/2006 @ 19:08:41, in Italia, visitato 1798 volte)
ROBERTO CALDEROLI: "Siamo stati troppo buoni finora, in 80 giorni abbiamo dovuto subire più immigrati per tutti, più tasse per tutti e più delinquenti in circolazione per tutti e ora si arriva ad un vero e proprio golpe proponendo di dare cittadinanza e voto ai bingo-bongo per far recuperare alla sinistra, dagli ultimi arrivati, i voti che dagli italiani non gli arriveranno mai più".
è fatto così...
Di Fabrizio (del 08/08/2006 @ 17:21:04, in Italia, visitato 1822 volte)
Un Ministro dell'Interno in un "campo nomadi" non lo si era mai visto. Tanto meno di mattina a Ferragosto. Il primo è stato Giuliano Amato che, accompagnato dai vertici delle forze dell’ordine, a sorpresa si è recato nella Comunità Rom Rudara di via Gordiani a Roma. Ieri tutte le televisioni nazionali hanno dato ampio spazio a questo avvenimento. A porgli la prima domanda è stato Zvonko,...
Di Fabrizio (del 08/09/2006 @ 09:58:15, in Italia, visitato 1825 volte)
Ci sono alcune cose noiose e difficili, ma indispensabili per capire come può evolvere una piccola o grande comunità. Una di queste, è fare le pulci agli investimenti comunali per i campi sosta, quello che chiamo la mangiatoia dove finiscono i nostri soldi. A volte si scoprono cose curiose... l'importante è non dimenticare.
A Milano il campo di via Triboniano-Barzaghi è quello che ha mangiato più soldi, rimanendo sempre quello più disagiato. Dopo l'incendio dell'8 marzo i lavori di ristrutturazione ripartirono con vigore. Il termine era fissato per il 28 agosto. Il 27 marzo il gruppo dei Rom rumeni viene spostato per dar luogo alla bonifica dell'area:
Uno spazio sterrato (grossomodo, metà campo di calcio) assolutamente spoglio di servizi e strutture, viene man mano riempito con le roulottes di tutti i residenti, anche chi è arrivato da meno di 4 anni. La polizia comunale sta mediando con le famiglie, i problemi più grossi al momento sono il trasporto delle roulotte + vecchie (alcune sono senza ruote, altre senza gancio, altre ancora rischiano di disfarsi per strada) e la sistemazione dei nuclei familiari, per evitare che sorgano conflitti tra loro. La Protezione Civile vorrebbe terminare il lavoro entro stasera, ma non credo che si a possibile. Inoltre, l'area sterrata non è in grado di accogliere tutte le roulottes e penso che dovrà essere predisposto uno spazio ulteriore. Su come e se verrà attrezzata quest'area provvisoria, bisognerà controllare in seguito.
A luglio erano passati 4 mesi:
I problemi più grossi riguardano il "campo di calcio" dove sono tuttora sistemati gli assegnatari. Il loro numero si aggira tra i 400 ufficiali e (forse) 600. Il terreno dove sono attualmente (lo spazio è stato ottenuto con materiale di risulta), spazia dalle nuvole di terra che si sollevano, all'acquitrino quando piove. In particolare, dove c'è l'unica fontanella si è formato un pittoresco laghetto di vari colori. Attualmente ci sono 10 bagni chimici, non sempre sono svuotati per tempo. Non si sa quanti siano funzionanti. Alcune famiglie, hanno di fatto preso possesso di un bagno, usandolo esclusivamente per loro. Altra emergenza, è la pulizia dei cassonetti, che non viene svolta regolarmente, cosa che soprattutto col caldo crea un'emergenza ambientale nel campo, ma anche nel quartiere intorno. Da parte loro, i Rom si sono accampati anche fuori dai confini loro assegnati e in mancanza di bagni e cassonetti funzionanti, usano il terreno intorno per i loro bisogni. Con la bella stagione, la situazione igienico/sanitaria è a rischio estremo, tanto per il campo che per l'area attorno. Così com'è stato uno, due anni fa. E' incredibile come il tempo vola senza che nulla cambi
La situazione sanitaria non è variata per tutta l'estate. Oggi, inizio settembre, i lavori non sono terminati, è stata asfaltata metà della zona dei lavori e sono state predisposte le piazzole. In quest'area sono state anche piazzate le traversine per i container, che non si sono ancora visti; la speranza è che non siano altri residuati di qualche terremoto di 15 anni fa. Sono stati anche predisposti, anche in un'area ancora brulla, i pozzetti di scarico. Un vecchio container è stato adibito a spazio sanitario o di pronto soccorso; manca l'allacciamento elettrico, ma in compenso c'è una pediatra in pensione che praticamente è la responsabile, coadiuvata da una collega.
C'è una flebile speranza che i lavori possano terminare ad ottobre. Anche se in ritardo sui tempi previsti, questo mese è cruciale. Ad ottobre le piogge potrebbero rendere tutta l'area dove i Rom sono accampati provvisoriamente da quasi 6 mesi un grosso acquitrino.
Grazie ad Ernesto Rossi di Aven Amentza per la collaborazione
PS: dall'altro capo della città, al campo di via Idro, martedì sera un incendio è costato la vita a due cavalli. Ferito anche il loro proprietario (per fortuna in maniera lieve). Un anno fa vennero costruite dal Comune le bocchette antincendio, che non sono mai state collegate all'impianto idrico.
Pubblichiamo il documento ricevuto da Nazzareno Guarnieri, Presidente dell'Ente Morale Opera Nomadi Sezione Abruzzo. L'amico Nazzareno dopo aver letto la Tesi__7___ PARTECIPAZIONE sullo spazio web della Sezione di Mantova, interviene a tutto campo anche sui rapporti tra le culture e le società.
La partecipazione, di Nazzareno Guarnieri
“Può esistere l’associazione senza la partecipazione di Rom e Sinti?” Questa è la domanda che gli amici della sezione di Mantova dell’Opera Nomadi pongono alle altre sezioni nella settima TESI. A questa domanda si potrebbe rispondere SI perché da quaranta anni l’associazione esiste senza la partecipazione attiva e propositiva di Rom e Sinti, ma anche perché molti sono certi che Rom e Sinti NON VOGLIONO partecipare.
Di Fabrizio (del 22/09/2006 @ 10:21:54, in Italia, visitato 1710 volte)
Domenica 24 settembre 2006
Via Idro - P.zza Costantino
PULIAMO IL MONDO
MILANO: Un gioco che non si svolge davanti al video ma all'aria aperta.
Nell'occasione puliremo due aree:
- via Idro all'altezza del campo nomadi
- p.zza Costantino - pista ciclabile
I cittadini sono invitati a partecipare numerosi al fine di stimolare la
coscienza di quelle persone che continuano ad abbandonare ogni genere di
rifiuti nell'alveo della Martesana lungo le sue sponde.
Dalle ore 13.00 presso il campo sportivo dell'Associazione Volontari del
Quartiere Adriano si terrà la continuazione di questo incontro con: panini
con salamelle, patatine fritte, bibite ecc.
Animazione per bambini e partite di calcio per ragazzi
Tutti possono partecipare, dai tre agli ottant'anni,
Non mancare ti aspettiamo
Non è la prima volta che la comunità di via Idro prende parte a questa
giornata:
I rom fanno pulito il mondo - Milano ottobre 2000 tratto da TERRE
DI MEZZO
A rimettere a posto le cose ci hanno pensato i nomadi.
In mezzo all'erba c'era di tutto: lattine, vetri, cartacce. Tutto
letteralmente, spazzato via. Anche due motorini. Domenica 24 settembre,
alla manifestazione "Puliamo il mondo" di Legambiente ha aderito anche
l'associazione "Insieme nelle Terre di mezzo", che con l'Opera Nomadi,
la Cooperativa "Laci Buti" e le famiglie rom di via Negrotto ha ripulito
per bene i giardinetti di via Brivio, proprio dietro il campo nomadi,
nel quartiere milanese della Bovisa. Ramazze alla mano (fornite dall'Amsa,
Azienda milanese servizi ambientali) e cappellini gialli in testa, erano
almeno venti i bambini rom che coi volontari (una decina) hanno reso più
bello il campo giochi del quartiere. Tra gli abitanti, incuriositi da
quel che stava accadendo, qualcuno si è unito alla squadra per aiutare:
dalla mamma coi figli ai ragazzi della biblioteca. Tre ore di lavoro per
un ricco bottino: undici sacchi della pattumiera (rigorosamente
"differenziati") più le carcasse di due motorini. Dopo la fatica, torte,
bibite e la consueta sfida a pallone, rom contro gagé. Unico neo, l'Amsa
che si dimentica di passare a ritirare i sacchi... Il campo di via
Negrotto, autorizzato dal Comune, ospita venti famiglie, per la maggior
parte di origine croata.
Di Fabrizio (del 26/09/2006 @ 10:32:59, in Italia, visitato 2452 volte)
Da: osservAzione
COMUNICATO STAMPA (25.09.2006)
«Molti pregiudizi e poca partecipazione»: i risultati di una ricerca empirica
condotta da OsservAzione per OSCE/ODHIR sulla partecipazione politica di rom e
sinti in Italia
La ricerca, condotta da un gruppo di ricerca di osservAzione coordinato da Nando
Sigona, è stata commissionata e finanziata da OSCE/ODIHR e CPRSI (Contact Point
for Roma and Sinti Issues). Il rapporto finale, intitolato “Political
participation and media representation of Roma and Sinti in Italy. The case
studies of Bolzano-Bozen, Mantua, Milan and Rome”, presenta nel dettaglio i
risultati della ricerca che ha guardato a partecipazione politica e
rappresentazione mediatica di rom e sinti. Segue una sintesi delle conclusioni
della ricerca.
La partecipazione di rom e sinti alle ultime elezioni amministrative, sia come
elettori che come candidati, è stata estremamente limitata, sebbene, tenuto
conto delle passate elezioni, ci sono stati alcuni segnali positivi. Ciò è
accaduto nonostante l’assenza di iniziative istituzionali dirette a favorire e
promuovere la partecipazione politica di queste comunità alla vita politica. Al
contrario, spesso le amministrazioni locali (si veda per esempio il
trasferimento voluto dal comune di Roma di molte famiglie rom in aree rurali al
di fuori del grande accordo anulare) attuano politiche che, direttamente o
indirettamente, scoraggiano e ostacolano la partecipazione di rom e sinti.
Nelle quattro città dove abbiamo svolto la nostra ricerca (Roma, Mantova, Milano
e Bolzano), tre membri di queste comunità si sono presentati come candidati al
consiglio comunale, anche se uno solo, il
candidato di Mantova Yuri Del Bar, è riuscito a farsi eleggere.
Nonostante gli insuccessi, queste candidature hanno svolto un ruolo molto
importante nella direzione di rendere la questione rom e sinti una questione di
cittadinanza e partecipazione e non solo di pubblica
sicurezza. Esse rappresentano un precedente ed un riferimento importante per rom
e sinti in altre città d’Italia.
Il dibattito politico su questioni concernenti rom e sinti, durante il periodo
elettorale, si è sviluppato principalmente sul tema della sicurezza, del degrado
urbano e dell’accesso/sfruttamento delle risorse sociali da parte di queste
comunità. Nel dibattito, la voce dei rom e dei sinti si ascolta raramente,
contribuendo alla disumanizzazione della figura rom e sinta che viene presentata
come un “problema” e che richiede, secondo l’appartenenza politica di chi
interviene, l’intervento di assistenti sociali o della polizia. È indicativo il
fatto che spesso, negli interventi delle varie piattaforme politiche, temi che
riguardano rom e sinti italiani siano trattati nelle sessioni dedicate agli
immigrati.
La copertura mediatica di temi riguardanti rom e sinti appare di frequente
distorta, incompleta e carente di una qualsivoglia forma di approfondimento.
Gran parte degli articoli sono dedicati a furti, comportamenti asociali,
elemosina e folklore. Insieme a questi, i campi nomadi sono largamente uno dei
soggetti principali degli articoli pubblicati.
Un aspetto cruciale della copertura mediatica della stampa è l’assenza della
voce di rom e sinti. Nonostante il numero significativo di notizie riportate,
raramente hanno la possibilità di esprimere il loro punto di
vista e rispondere sui media.
osservAzione - centro di ricerca azione contro la discriminazione di
rom e sinti, è un’associazione di promozione sociale impegnata in attività
dirette alla lotta all’anti-ziganismo e alla promozione dei diritti di rom e
sinti in Italia.
Il testo integrale del rapporto (in inglese) è disponibile a questo
indirizzo:
http://www.osservazione.org/documenti/OSCE_ITALYv1.pdf
La scheda di sintesi della ricerca (in italiano) è disponibile a questo
indirizzo:
http://www.osservazione.org/comunicatistampa/partecipazione_sintesi.pdf
Per ulteriori informazioni: Nando Sigona
postmaster@osservazione.org /
+441865483071 o Lorenzo Monasta 3394993639
Di Fabrizio (del 28/09/2006 @ 10:24:46, in Italia, visitato 2543 volte)
Lettera dell’Asl al Comune: i servizi non sono completi Il campo nomadi da «ritoccare» (s. ro.) VOGHERA. «Si giudica, al momento, insufficiente la dotazione dei servizi igienici e delle docce riscontrati nell’area attrezzata sita in strada Campoferro...». Le conclusioni della relazione dell’Asl non lasciano spazio ad interpretazioni: così com’è, il nuovo campo nomadi (pardon: area attrezzata) non va ancora bene. E cosa si debba fare lo spiega la stessa relazione dell’Asl, stilata dopo un sopralluogo che risale a pochi giorni fa: «Si demanda al signor sindaco, quale autorità sanitaria locale, per i relativi provvedimenti da adottare ai fini della tutela del benessere e della salute pubblica». In pratica: mancano bagni e docce in numero sufficiente, quindi tocca all’amministrazione comunale costruirne di nuovi all’interno del campo. La lettera dell’Asl è stata spedita al Comune e, per conoscenza, anche al gruppo vogherese dell’Opera nomadi: da qui nasce il primo punto di frizione tra amministrazione e volontariato a meno di un mese dal trasloco dei Sinti dal cortile dell’ex caserma alla nuova area attrezzata costruita dal comune a Campoferro con una spesa (per niente trascurabile) di quasi 300mila euro. Il problema sollevato dai tecnici dell’Asl sta in quello che la relazione definisce «rapporto utenti-servizi». In parole povere si sta parlando del numero di bagni che deve essere presente in un’area di sosta attrezzata in rapporto alle persone che ci vivono. Al momento del sopralluogo dei tecnici dell’Asl, il 16 agosto scorso, nell’area di Campoferro c’erano, scrive l’Asl, «quattro servizi igienici più uno destinato alle persone disabili», mentre erano tre «le docce a disposizione all’interno dell’area». Il tecnico del Comune presente al momento del sopralluogo, aggiunge la lettera che è stata protocollata dal Comune, ha assicurato che all’insediamento dei Sinti «verranno inseriti un servizio igienico e tre unità abitative prefabbricate dotate di servizi igienici e doccia». Al “censimento dei bagni” si aggiunge il conto degli utenti del campo: «A detta del portavoce dei sinti - precisa la lettera che l’Asl ha spedito al Comune - all’interno del campo si trovavano corca 70 persone, la maggior parte (oltre il 50 per cento) composto da bambini e minorenni». E dopo aver premesso che le condizione igieniche dei bagni presenti erano sufficienti, l’Asl chiede un intervento ulteriore al Comune. L’Opera nomadi, che ha ricevuto per conoscenza la relazione dell’Asl, si spinge più in là e a sua volta scrive al Comune. «Non nascondiamo lo stupore di fronte alla lettara dell’Asl: l’assessore ai servizi sociali affermava che il campo aveva superato il collaudo, mentre la situazione dei ervizi igienici era e resta insufficiente». Detto questo, l’intervento dell’Opera nomadi prosegue con una sorta di invito alla collaborazione: «Vorremmo conoscere la tempistica con cui (l’amministrazione) intende sanare le problematiche indicate (dall’Asl) al fine di garantire un minimo di tutela del benessere della famiglie sinte e, soprattutto, dei loro bambini. Come previsto, infatti, lo spostamento dal centro città all’area periferica e isolata di Campoferro ha già causato numerose difficoltà e grande disagio psicologico sia tra gli adulti che tra i minori». A questa segnalazione, l’Opera nomadi aggiunge quella di una serie di problemi che si sono evidenziati con le prime piogge: dal cedimento in alcuni punti della pavimentazione in asfalto dell’area, fino al parziale allagamento del sottopasso che è l’unica via di accesso all’area. Va detto che, dopo un primo intervento di poche settimane fa, ieri pomeriggio erano in corso lavori per il riassestamento del fondo del campo nomadi in modo da evitare allagamenti con le piogge autunnali. (26 settembre 2006)
Di Fabrizio (del 02/10/2006 @ 10:07:58, in Italia, visitato 2803 volte)
Invito alla presentazione del volume: "Cittadinanze imperfette. Rapporto sulla discriminazione razziale di rom e sinti" a cura di Nando Sigona e Lorenzo Monasta (osservAzione), Edizioni Spartaco, 2006
Con la partecipazione di Nando Sigona (osservAzione), Marco Revelli (storico e saggista) e Gianluca Vitale (avvocato, ASGI) Quando: giovedi' 5 ottobre 2006, ore 17 Dove: Centro Interculturale, corso Taranto 160, Torino
per informazioni: postmaster@osservazione.org / www.osservazione.org
Scheda sul libro: Rom e sinti, quelli che comunemente chiamiamo "zingari" o "nomadi", sono la minoranza etnico-culturale più discriminata d'Europa. Come documentano i numerosi casi riportati in questo volume - il primo rapporto sulla discriminazione razziale di rom e sinti presentato da osservAzione e redatto da Nando Sigona e Lorenzo Monasta - anche in Italia questo popolo è oggetto di discriminazione in molti ambiti, in molti modi e da parte di diversi soggetti, talvolta anche istituzionali. Una discriminazione che si manifesta nella vita di tutti i giorni, nella scuola, sul lavoro e nella negazione del diritto ad un alloggio adeguato, come ha denunciato recentemente il Comitato Europeo per i Diritti Sociali. Una discriminazione che arriva fino al rifiuto di riconoscere ai rom e ai sinti lo status di minoranza nazionale. I "campi nomadi", tanto quelli legali quanto quelli illegali, di cui si parla solo quando qualche bambino muore nell'incendio accidentale di una baracca o di una roulotte, sono il risultato di politiche pubbliche razziste che segregano chi è ritenuto irriducibilmente diverso. Essi sono il luogo dove i diritti dei residenti sfumano, dove la discrezionalità di chi ha il potere diventa la regola, dove la normalità dell'abuso e dell'ingiustizia è tanto palese, estesa e radicata da diventare, dicono gli autori, paradossalmente quasi invisibile. Nelle politiche pubbliche i rom e i sinti sono assenti, senza voce. Quello che si vede, con poche importanti eccezioni, nella migliore delle ipotesi, sono simulacri di partecipazione, laddove le decisioni vengono prese da altri referenti in altre sedi. Nella peggiore, invece, rom e sinti sono meri oggetti, nuda vita, da utilizzare come spauracchi per mobilitare elettorati benpensanti e spesso razzisti. osservAzione - centro di ricerca azione contro la discriminazione di rom e sinti è un'associazione di promozione sociale (ONLUS) impegnata nella lotta contro l'anti-ziganismo e le violazioni dei diritti umani e per la promozione dei diritti di rom e sinti in Italia. Nando Sigona lavora come ricercatore presso il gruppo di ricerca su Sviluppo e Migrazioni Forzate (DFM) della Oxford Brookes University (Gran Bretagna). Lorenzo Monasta è ricercatore presso il CIET International, Universidad Autonoma de Guerrero (Messico). Entrambi sono soci fondatori di "osservAzione"
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