Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 23/01/2008 @ 10:02:14, in Italia, visitato 2621 volte)
Ti inoltro questa iniziativa promossa da un’associazione
della mia città, con preghiera di diffusione. Isabella.
In occasione della "Giornata della memoria", venerdì 25 gennaio,
l'Associazione don Nesi/Corea in collaborazione con la Circoscrizione 1 del
Comune di Livorno, promuove presso la sede in Largo Nesi 9 a Livorno, una serata
per ricordare il "Porrajmos", lo sterminio subito dai rom nei lager nazisti
durante la seconda guerra mondiale (500.000 le vittime), e per discutere e
confrontarsi sulle condizioni di questo popolo oggi.
Rom, Sinti, Camminanti. Popoli perseguitati, osteggiati, dimenticati,
demonizzati. Ieri ed oggi. Come dimostra anche la recente tragedia dell'11
agosto scorso a Livorno, quando 4 bambini hanno perso la vita. Un episodio che
ci interroga sulla nostra capacità di accoglienza, ospitalità, accettazione ed
incontro con l'altro, e sull'attualità di essere una città interculturale e
multietnica in continuità con la nostra storia e tradizione.
Ma i dubbi e gli interrogativi riguardano tutta la nostra società, il nostro
mondo e la nostra capacità di relazionarci e di costruire pratiche di vita
quotidiana.
Riflettendo quanto siano in agguato i veleni di una antropologia del disprezzo e
il rischio di una disumanizzazione di massa nei confronti dell'altro. Ed il
rapporto con i rom ne è un sensibilissimo indicatore, è una sorta di cartina di
tornasole del livello della nostra società e delle nostre relazioni disumane. E
forse anche da questo rapporto misureremo il livello della nostra degradazione o
della nostra residua umanità.
Il programma della serata sarà così articolato:
. alle 21,30 ci sarà la proiezione di video-documentari sulla persecuzione e
sullo sterminio dei rom da parte del nazismo e le testimonianze di storici e
sopravvissuti.
. alle 22,30 seguirà un incontro aperto, riflessioni e confronti
sull'accoglienza oggi dei rom sul nostro territorio. Sono previsti interventi e
testimonianze di alcuni operatori della Comunità di Sant'Egidio, della Caritas,
dei Salesiani e di Sergio Bontempelli dell'Associazione Africa Insieme di Pisa.
Tutta la cittadinanza è invitata ed ogni contributo è gradito.
Di Fabrizio (del 24/01/2008 @ 09:15:47, in Italia, visitato 2766 volte)
Patrocinio del comune di Buccinasco
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia -Sezione “Fulvio
Formenti” – Buccinasco
In collaborazione con:
ANED - Associazione Nazionale ex Deportati Politici nei campi di sterminio
1 FEBBRAIO 2008 – ORE 21.00
LA DEPORTAZIONE
VISTA CON GLI OCCHI DELLE DONNE
Proiezione del documentario:
“LE ROSE DI RAVENSBRÜCK”
Interventi:
Giovanna Massariello (Consigliera A.N.E.D. e docente universitaria)
Nori Brambilla Pesce (Vicepresidente A.N.P.I. Milano e deportata)
Dijana Pavlovic (Mediatrice culturale Rom)
CASCINA ROBBIOLO - via Aldo Moro, 7
L’Assessore alla Cultura Mario Arrigoni
Il Sindaco Loris Cereda
www.comune.buccinasco.mi.it
anpi.buccinasco@libero.it
Di Fabrizio (del 24/01/2008 @ 09:24:46, in Italia, visitato 2700 volte)
ANPI SEZIONI: LORENTEGGIO/GIAMBELLINO – BARONA - P.TA GENOVA -
CORSICO
La Sinistra Zona 6
in collaborazione con tutte le associazioni democratiche
e le agenzie educative del territorio
26 gennaio 2007 ore 15,30
Giornata della memoria in zona 6
Il 27 gennaio, dal luglio del 2000, è la giornata della Memoria. Il nostro
paese, mai come oggi, ha bisogno di ritrovare la sua memoria. L’Olocausto è
stato, con la guerra, il più drammatico fatto del 1900. Ci ritroviamo per
ricordare le donne e gli uomini mandati a centinaia di migliaia a morire in
camere a gas con l’unica colpa di essere diversi dalla maggioranza al potere. La
memoria serve a ricordare che la paura genera morte e sofferenza e che interi
popoli non possono essere giudicati. Ai deportati, oltre il timbro tatuaggio,
veniva assegnato un triangolo che ne identificava la categoria da eliminare. Uno
dei triangoli meno conosciuti è:
-
IL TRIANGOLO MARRONE: deportati zingari
Porajmos: letteralmente devastazione. E’ questo il termine usato dalle genti rom
per indicare il tentativo del regime nazista di sterminare gli zingari. In
Italia gli
zingari chiamano se stessi con due nomi: ROM (centro e sud) e SINTI (nord), il
cui significato è uomini contrapposto a GAGGIO’ i non-uomini, cioè gli
stranieri, ma significa anche sempliciotti, paurosi. I Rom considerano i Sinti
gagè perché il sistema di vita di questi ultimi è basato sul viaggiare e sullo
spostarsi
continuamente, mentre i Rom sono più sedentari.
Perché non si ripetano gli orrori del passato, affrontiamo insieme i pericoli
presenti.
Interventi:
Ernesto Rossi, ASS. AVEN AMENTZA – UNIONE ROM E SINTI
Maurizio Pagani e Giorgio Bezzecchi, OPERA NOMADI
Ci vediamo in via degli Anemoni 6
buffet, documenti e riviste
Di Sucar Drom (del 25/01/2008 @ 09:26:28, in blog, visitato 2329 volte)
Sul
nostro blog le cronache dalla Conferenza Europea sulla Popolazione Rom del
22 e 23 gennaio:
Attenzione, è anticipata la conferenza stampa
Per motivi organizzativi è anticipata alle 14.00 la conferenza stampa alla
Conferenza Europea sulla Popolazione Rom. Il comitato “ Rom e Sinti Insieme”
invit...
Rom e Sinti, la scuola deve cambiare
Nella mattinata di oggi, alla Conferenza europea sulla popolazione rom, si sono
riuniti tre gruppi di lavoro riguardanti diritti, istruzione e casa. Ettore
Rosato, sott...
Razzismo nelle parole di Marco Impagliazzo
Ieri Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio, si è
presentato alla Conferenza Europea sulla Popolazione Rom in qualità di docente
all'Università per stranieri di Perugia. Era stato ...
David, la questione rom è una responsabilità europea
Il problema della minoranza Rom è questione che non riguarda soltanto i singoli
Paesi, ma è una precisa responsabilità dell'Unione europea, secondo...
Frattini, l'UE deve tutelare di più i Rom e i Sinti
L'Unione europea può e deve fare di più per tutelare i diritti della minoranza
Rom che ha come sua prima preoccupazione quella "della sicurezza personale". E'
quanto ha dichiarato il vicepresidente della Commis...
Rosi Bindi, "Stiamo lavorando ad un piano per l'infanzia dedicato ai Rom"
Alla chiusura della Conferenza Europea sulla Popolazione Rom è intervenuta Rosi
Bindi ribadendo i concetti già espressi all’ONU. Il Ministro oggi...
La Conferenza secondo il Ministero dell’Interno
I lavori della seconda giornata della Conferenza europea sulla popolazione Rom
sono stati introdotti dal capo Dipartimento delle Libertà civili e
l’immigrazione, prefetto Mario Morcone, che ha illustrato i tre panel di
discussione, dedicati all’ ”istruzione come ele...
Amato, i Rom e i Sinti sono nostri fratelli
Lo Stato deve varare "una legge sulla minoranza rom, una minoranza che va
tutelata". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, in chiusura
della conferenza europea sulla popolazione rom c...
Rom e Sinti, siamo disperati!
In Italia e' in atto una vera e propria apartheid nei confronti delle comunità
rom e sinte che pensano di inoltrare un rapporto alle Nazioni Unite. Questa, in
sintesi, la situazione descritta in una conferenza stampa dalle associazioni rom
e sinte che hanno partecipa...
Per la giornata della memoria RaiNews propone la testimonianza di una
sopravvissuta al Porrajmos lo sterminio nazista dei Rom e Sinti.
Fatima, rom bosniaca, nel 1945 fu deportata insieme alla sua famiglia ad
Auschwitz, oggi vive nel piu' grande campo nomadi alla periferia di Roma. Furono
500.000 i Rom e Sinti steminati nei campi di concentramento. Dei 23mila
internati ad Auschwitz-Birkenau, solo 3mila sono sopravissuti.
Clicca sull'immagine per vedere il video
Berlino, 28 gen. - (Adnkronos) - Verranno eretti a Berlino due monumenti in
memoria degli zingari e degli omosessuali uccisi dai nazisti. Lo ha annunciato
oggi il ministro tedesco della Cultura Bernd Neumann, dopo l'approvazione
formale della commissione affari culturali. I lavori per la costruzione del
monumento in memoria dei 500mila Sinti e Roma massacrati nei campi di sterminio
nazisti, cominceranno il mese prossimo presso il parco del Tiergarten a Berlino,
vicino alla sede del Parlamento. Il governo tedesco e i leader delle comunita'
Sinti e Rom hanno concordato nel 2006 la costruzione di un monumento a forma di
fontana, ma il progetto si era arenato sul testo dell'iscrizione. Ora il
monumento sara' scolpito dallo scultore israeliano Dani Karavan con una
iscrizione del poeta rom italiano Santino Spinelli. Il monumento per gli
omosessuali uccisi verra' invece costruito in primavera presso la porta di
Brandeburgo. Sotto il regime nazista vennero arrestati 54mila omosessuali, 7mila
dei quali morirono in campo di concentramento.
(Cif/Pn/Adnkronos)
Di Fabrizio (del 29/01/2008 @ 09:33:38, in Europa, visitato 2694 volte)
Da
Roma_Francais
Si attende una nuova ondata di rifugiati
I cantoni svizzeri stanno preparandosi ad un arrivo di immigrati dal Kosovo,
dovuto alla potenzialmente esplosiva situazione che sta sviluppandosi nella
provincia serba. I sondaggi danno l'ultra nazionalista Tomislav Nikolic vincente
domenica prossima al secondo turno delle elezioni presidenziali in Serbia.
Nikolic ha proclamato che il Kosovo è la "culla" della Serbia e che mai sarà
separato dalla patria. Nel frattempo, Hashim Thaci, presidente del Kosovo,
ha indicato che la provincia, la cui popolazione è soprattutto albanese, è prona
a dichiarare l'indipendenza.
I passati conflitti nella regione hanno portato all'esodo di un gran numero
di persone, cosa che è stata messa in risalto dai giornali svizzeri. A seguito
del collasso della ex Jugoslavia (di cui Serbia e Kosovo erano parte) nel 1991,
200.000 rifugiati arrivarono in Svizzera in diversi anni. Ma i cantoni dicono di
non essere pronti ad ospitare questa volta un'altra ondata di richiedenti asilo.
Karin Keller-Sutter, vice-presidente della conferenza della giustizia cantonale
e della direzione di polizia, dice che i centri per rifugiati sono stati chiusi.
Ed all'iniziativa di Christoph Blocher, l'ex ministro della giustizia di
estrema destra, i cantoni hanno smantellato le loro infrastrutture per salvare
le finanze. Al momento, i cantoni fanno conto sui 340.00 originari dai Balcani
che ora vivono in Svizzera per aiutare alcuni dei rifugiati che si aspettano.
Le caserme offriranno l'unica altra soluzione per sistemarli. In un proprio
rapporto, il dipartimento dell'immigrazione federale dice che dal 40 al 70% dei
richiedenti asilo conti sui contrabbandieri per attraversare i confini- Per
questo pagano 75.000 SFr, dice Brigitte Hauser, portavoce del dipartimento. Su
10.000 richieste annue per essere ammessi nel paese, solo 500 sono presentate al
confine.
Tribune de Genève, 28.01.08
Di Fabrizio (del 31/01/2008 @ 20:48:44, in Italia, visitato 3141 volte)
Ricevo da Marco Brazzoduro:
Nei giorni 22 e 23 gennaio si è svolta la Conferenza Europea sulle
Popolazioni rrom e sinte organizzata dai Ministri dell’Intermo e della
Solidarietà Sociale. L’iniziativa ha registrato un successo superiore alle
attesa in ragione della folta partecipazione di rrom e sinti di fronte a
sindaci, governatori regionali, sottosegretari, ministri della repubblica,
rappresentanti di istituzioni europee, ministri esteri. Si è trattato del primo
incontro con respiro internazionale sul suolo italiano in cui ai rrom e sinti è
stata offerta l’opportunità di prendere la parola ed esplicitare esigenze e
attese rispetto a una situazione obiettiva che è una delle più degradate e
emarginate d’Europa a causa della sistematica violazione di diritti primari e
della negazione delle più elementari spettanze di cittadinanza sociale. I rrom
hanno dimostrato in questa “solenne” occasione di sapersi autorappresentare
dimostrando una forte volontà a proseguire nel processo di costituzione di
propri organismi nazionali in grado d’interloquire con le autorità pubbliche.
Tuttavia questo evento positivo, che si spera non rimanga un bel gesto isolato
ma preluda a un cambiamento di rotta, rimane in aperta e patente contraddizione
con l’incapacità da parte delle istituzioni di offrire un riconoscimento
giuridico a rrom stranieri in Italia da decenni, e pertanto di fatto
appartenenti alla nostra comunità, cui non solo non è riconosciuto l’accesso
alla cittadinanza ma è rifiutato anche il permesso di soggiorno. I rrom e i
sinti italiani d’altra parte, alcuni dei quali (kalderasha e sinti giostrai)
sono gli unici a praticare sia pure parzialmente il nomadismo, vengono
sottoposti a pressioni e vessazioni di ogni tipo nonostante il riconoscimento
legislativo del diritto al nomadismo (cfr. legge Corona sullo spettacolo
viaggiante).
Le autorità presenti all’incontro hanno manifestato una apprezzabile convergenza
nell’ammettere il ritardo dello Stato italiano nel predisporre adeguate
politiche sociali e di partecipazione delle comunità rrom e sinte.
Il risultato complessivo e il clima instauratosi lasciava sperare che la
questione dei rrom non si configurasse più come solo un mero problema di ordine
pubblico e malintesa sicurezza, come è avvenuto durante il corso del 2007 con
sgomberi indiscriminati sia di miserabili insediamenti informali sia di veri e
propri campi attrezzati.
A meno di una settimana dalla conferenza, il 29 gennaio alle 7.00 del mattino si
è presentato un massiccio numero di agenti di PS nel campo sosta di Saxa Rubra,
dove era stata indirizzata dalle autorità comunali la comunità dei rrom
kalderasha proveniente dall’area dell’ex Foro Boario in cui si era stabilita fin
dal 1993. L’allontanamento forzato dall’area è avvenuto senza alcun preavviso e
senza alcuna delle giustificazioni avanzate a fondamento degli sgomberi degli
insediamenti dei rrom stranieri. I kalderasha sono tutti cittadini italiani per
cui nei loro confronti non vale l’accusa di essere clandestini. Inoltre l’area
era stata occupata non indebitamente in quanto suggerita dalla stessa
amministrazione comunale. Anche l’eventuale accusa di degrado non avrebbe senso
alcuno dal momento che i campi e le roulottes dei kalderasha sono universalmente
conosciute per il lindore, la pulizia, l’ordine con cui sono amorevolmente
curate. Inoltre non era possibile neppure avanzare il pretesto della crescita
incontrollata dell’insediamento in quanto il numero delle roulottes si era nel
tempo ridotto.
I rrom kalderasha quando si trovavano al Foro Boario erano perfettamente
integrati non solo con gli abitanti del territorio, ma anche con i numerosi
soggetti che nel tempo erano stati ospitati in quello spazio che è stato uno dei
laboratori sociali più importanti d’Europa degli ultimi decenni. Il centro
sociale “Villaggio globale”, la radio “Spazio Aperto”, l’associazione
“Stalker-Osservatorio nomade”, l’associazione “Senza Confine” nella quale aveva
militato Dino Frisullo, al quale hanno intitolato il piazzale, mostrando però di
non tenere in alcun conto la sua testimonianza di solidarietà con migranti e
rrom. Sin dal 2003 l’Assessorato alle politiche sociali (Franco Alvaro, Enrico
Serpieri) aveva promesso di trovare un’area nella quale potessero essere
adeguatamente ospitate le 40 famiglie nel caso di dover lasciare l’area per le
trasformazioni in progetto che riguardavano anche l’università di Roma Tre. Il
portavoce della comunità si era impegnato per lungo tempo a trovare aree adatte
ed ogni volta a comunicarle al Comune, ma sempre senza successo. Nel frattempo
l’impresa “Altra Economia” era riuscita a portare avanti lavori importanti
nell’area del Mattatoio restringendo lo spazio occupato dalle roulotte. Tutto si
era svolto senza alcun disagio per loro. Nel marzo 2007 s’ingiunse ai Kalderash
di lasciare l’area con l’indicazione di trasferirsi nel parcheggio di Saxa Rubra
dove già sostavano alcuni Kalderash. Per cercare di lenire lo sradicamento
imposto l’Assessorato si era impegnato a dare contributi economici per il
servizio scolastico, buoni benzina per le famiglie ed un contributo di 2.000
euro a famiglia una tantum (tutte promesse mai mantenute).
La stessa università di Roma Tre ancora una volta aveva contribuito a compiere
un sopruso nei confronti dei rrom. Infatti già si era adoperata a far deportare
a Castel Romano i Rom di Vicolo Savini, troppo prossimi ad alcuni edifici
acquistati dall’Ateneo, lo stesso che tra i suoi master ne vanta uno
sull’intercultura. In pieno anno scolastico i minori di vicolo Savini, inseriti
nelle scuole da anni, furono sradicati fuori dal raccordo anulare e ricoverati
in tende in attesa di realizzare container, il massimo a cui può aspirare un
rrom. Lo stesso è dunque avvenuto per i bambini dei Kalderash, ma avevamo
comunque accettato il trasferimento confidando nelle molte promesse che erano
state fatte loro.
L’anno 2007 sarà ricordato come l’anno degli sgomberi forzati perpetrati nei
confronti di miserabili insediamenti informali sui greti dei fiumi o anche ai
danni di veri e propri campi attrezzati che l’incuria delle istituzioni aveva
abbandonato in mano della devianza anche se praticata solo una parte delle
persone dei campi. I rrom romeni, ultimo flusso consistente dall’Europa
dell’est, sono state soprattutto le vittime di questi sgomberi, sostenuti da una
campagna mediatica, senza precedenti per ampiezza, allarmismo ingiustificato e
deformazione dei fatti, sulla sicurezza. Purtroppo le amministrazioni di
sinistra sono state in molti casi le promotrici di questi pogrom indiscriminati
contro lavavetri e mendicanti.
13 delle 40 famiglie non accettarono lo spostamento a Saxa Rubra e restarono
accampate nei pressi del Foro Boario, dimostrandosi lungimiranti rispetto a
quanti avevano creduto alle promesse comunali.
Gli sgomberati da Saxa Rubra (14 roulotte, 30 adulti, 10 tra neonati e bimbi
nella primissima ionfanzia, 8 minori che lo choc dello sradicamento dalle scuole
di Testaccio già li aveva portati ad un disagio pronunciato nelle nuove scuole,
6 anziani malati ed una disabile, un ricoverato in gravi condizioni al
Policlinico Gemelli, sono stati costretti a trovare rifugio temporaneo presso il
terreno di un privato che però ha preteso la promessa a non restare che per
qualche giorno.
Tutto ciò viola i principi espressi chiaramente nelle stesse leggi regionali,
nelle quali si riconosce il diritto al nomadismo, ma senza la precisa garanzia
di aree di sosta e di transito di fatto s’impedisce la possibilità di ogni
tradizionale attività economica come quella dei Kalderah o quella dei Sinti
giostrai. Solo con aree di sosta non precarie è possibile conciliare nomadismo e
diritti alla salute e allo studio.
Aldo Hudorovic, rrom Kalderash, vice presidente dell’associazione UNIRSI (Unione
nazionale e internazionale Rom-Sinti in Italia)
Bruno Nicolini (Centro Studi Zingari)
Marco Brazzoduro (docente di “Politiche sociali”, Università di Roma “La
Sapienza”)
Roberto De Angelis (docente di “Sociologia urbana”, Università di Roma “La
Sapienza)
Al Commissario Europeo per i Diritti Umani, Thomas Hammarberg
Al Ministro degli Affari Interni, Giuliano Amato
Al Ministro della Salute, Livia Turco
Al Ministro per le Politiche della Famiglia, Rosy Bindi
Al Ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero
Al Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo
Al Presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra
Al Sindaco di Roma, Walter Veltroni
All’Assessore alle Politiche Sociali e Sanitarie, Raffaella Milano
Al Prefetto di Roma, Carlo Mosca
Al membro italiano del Comitato di Esperti su Rom e Viaggianti del Consiglio
d’Europa, Claudio Marta
Di Fabrizio (del 01/02/2008 @ 10:32:16, in Europa, visitato 2197 volte)
Da
Roma Daily News
La parlamentare europea
Viktória Moháksi (Ungheria) è in disaccordo con i cambiamenti dell'ultimo
minuto ad una risoluzione che richiede una strategia europea per il popolo rom.
Nonostante il vasto appoggio ad una risoluzione che chiede una migliore
integrazione per i Rom, Moháksi critica l'emendamento posposto dal gruppo
UEN (Unione per l'Europa delle nazioni) che collega maggiori livelli di
scolarizzazione con la lotta al crimine.
"Secondo me, non c'è relazione tra criminalità e livelli educativi" dice la
parlamentare.
"Questo emendamento mette in relazione etnia con criminalità... e purtroppo
sarà compreso nella relazione finale," dice in conferenza stampa a seguito
dell'adozione parlamentare di giovedì.
Moháksi dice di essere rimasta colpita del voto parlamentare di questo
emendamento e continua dicendo che persone istruite come i politici sono
comunque capaci di crimini come ad esempio frode e corruzione.
La risoluzione sulla strategia EU per i Rom segue diverse mozioni orali dei
parlamentari alla commissione europea che chiedevano perché non si fosse ancora
sviluppato un piano globale per affrontare le tematiche rom.
Rudko Kawczynski, presidente dell'European Roma and Travellers’ forum,
è pure in disaccordo sulla risoluzione e sul fatto che il forum non è stato
menzionato nel testo.
Dice "Non è un buon inizio, per combattere la discriminazione... senza
integrare le infrastrutture rom come il forum."
Kawczynski è anche arrabbiato con l'emendamento, aggiungendo che dovrebbe
essere focalizzato nel combattere il razzismo piuttosto che nelle dichiarazioni
dei "cosiddetti auto-nominati esperti" circa la lotta al crimine attraverso una
migliore educazione.
Sono profondamente in disaccordo su questo emendamento, dobbiamo combattere
il razzismo e le attitudini anti-zigane, questo è il problema base del nostro
popolo..." aggiunge. "Dobbiamo stare attenti che le buone intenzioni non
producano cattivi sbocchi."
Di Fabrizio (del 02/02/2008 @ 09:32:16, in casa, visitato 3317 volte)
Ricevo da Roberto Malini
Per combattere efficacemente la discriminazione - ormai divenuta, in Italia,
persecuzione - che colpisce i Rrom, è necessario che il popolo Rrom sia
riconosciuto dalle Istituzioni nazionali e internazionali come una "nazione
senza territorio". Solo così si potrà preservare la sua identità. Ecco perché il
Gruppo EveryOne non combatte solo gli effetti dell'oppressione (per esempio,
con la Mozione che ha prodotto la Risoluzione del Parlamento Europeo del 15
novembre 2007, che intima all'Italia di abbandonare le politiche antizigane o
con la Denuncia al CERD - Nazioni Unite - e alla Corte Internazionale di
Giustizia de L'Aja, entrambe accolte, per i crimini contro l'umanità commessi
dalle Istituzioni italiane), ma si impegna perché venga approvato lo Statuto
Quadro del Popolo Rrom nell'Unione Europea.
La petizione e la campagna per salvare Sulukule sembrano piccola cosa, in questa
tragica emergenza internazionale, ma non è così, perché l'identità di un popolo
inizia con le radici della sua Storia. Salvare da sgomberi, ruspe e cemento il
quartiere di Sulukule, a Istanbul, in Turchia, significa proprio difendere le
radici di una cultura, di un mondo e di un'antica tradizione. Sono fragili
radici da cui può avere ancora origine una quercia solida e vitale. Ecco perché
vi invito a leggere, sottoscrivere e considerare attentamente la petizione per
salvare Sulukule... delicate radici che hanno bisogno della cura di ognuno di
noi. Roberto Malini - Gruppo EveryOne
Campagna urgente per salvare Sulukule (Turchia) e tutelare la Comunità Rrom
più antica del mondo.
Campagna per salvare il quartiere Rrom di Sulukule (Istanbul, Turchia).
Il Gruppo EveryOne è a fianco dell'Associazione Rrom di Sulukule, dell'Union
Romani, dell'Unesco e di tutte le organizzazioni che si battono per la tutela
dei diritti dei Rrom in questa Campagna internazionale contro lo sgombero di una
fra le comunità Rrom più antiche del mondo e la "modernizzazione" del quartiere,
che distruggerebbe un Patrimonio dell'Umanità.
Il quartiere di Sulukule fu popolato dalla comunità Rrom a partire dall'era
Bizantina e divenne il primo insediamento al mondo di Rrom sedentari nel XV
secolo, sotto il sultano Mehmet il Conquistatore, protagonista della caduta di
Costantinopoli. Le case, le strade, l'intero quartiere di Sulukule sono parti di
uno straordinario monumento che rappresenta un'epoca e un popolo antico: un
prezioso, inestimabile Patrimonio dell'Umanità. Il Comune di Istanbul ha già
attuato interventi invasivi nell'area, ma attualmente ha preso la decisione di
cancellare le tracce dell'insediamento, sgomberandola dai 3000 Rrom che la
abitano (discendenti dei Rrom di Costantinopoli) e avviando, a partire da
febbraio 2008, il "progetto di rinnovamento urbano", che prevede la demolizione
degli edifici storici e l'edificazione di un quartiere moderno.
A nulla sono valse finora le proteste dell'Associazione di Sulukule per la
valorizzazione della Cultura Rrom e la Solidarietà né le istanze presentate al
municipio e al governo turco da numerosi accademici delle più importanti
università del Paese. Il progetto in corso, se portato a termine, causerà
l'assimilazione forzata dei Rrom di Sulukule da parte della cittadinanza di
Istanbul e la distruzione di un quartiere storico in cui le tradizioni dei Rrom
turchi si sono miracolosamente conservate per secoli e secoli. Il Gruppo
EveryOne, insieme all'Associazione di Sulukule per la valorizzazione della
Cultura Rrom e la Solidarietà, all'Union Romani, a La Voix des Rroms e alle
organizzazioni per la tutela dei diritti dei Rrom chiede con vigore alle
autorità di Istanbul e della Turchia di non perseguitare un popolo che deve
invece essere tutelato, con le sue preziose tradizioni, e di non distruggere un
sito storico che è Patrimonio dell'Umanità.
Salvare l'antico sito Rrom di Sulukule e impedire che i Rrom che vi abitano
siano sgomberati significa salvare un pezzo di Storia del nostro mondo, impedire
un grave abuso sui Rrom della Turchia e permettere che un'antica tradizione si
tramandi alle generazioni future. E' necessario agire subito, inviando e-mail,
cartoline e lettere di protesta, copiando il testo della pedizione e aggiungendo
messaggi rivolti alle autorità turche: "No alla distruzione di Sulukkule", "No
allo sgombero dei Rrom dal quartiere di Sulukkule", "Il quartiere di Sulukkule e
i suoi abitanti Rrom sono patrimonio della Storia e dell'umanità" ecc.
Firmate la petizione "SAVE SULUKULE" su www.everyonegroup.com
E inviate le vostre e-mail, cartoline e lettere ai seguenti destinatari:
Abdullah Gül
President of Turkey
Postal address:
T.C. Cumhurbaskanligi
Cankaya-Ankara Turkey
e-mail:
cumhurbaskanligi@tccb.gov.tr
Recep Tayyip Erdogan
Prime Minister of Turkey
Postal address: Basbakanlik
06573 Ankara
Turkey
Fax: +90 312 417 0476
Ertuğrul Günay
Minister of Culture and Tourism of Turkey
Postal address:
T.C. Kultur ve Turizm Bakanligi
Ataturk Bulvari No. 29
06050 Opera Ankara Turkey
e-mail: ertugrul.gunay@kulturturizm.gov.tr
Kadir Topbag
Major of Istanbul
Postal address:
Istanbul Buyuksehir Belediye Baskanligi Sarachane Istanbul
Turkey
e-mail : baskan@ibb.gov.tr
Mustafa Demir
Major District of Fatih - Istanbul
Postal address:
Büyük Karaman Cad. No. 53 Fatih Istanbul, Turkey
e-mail : mustafademir@fatih.bel.tr
EveryOne Group
Roberto Malini, Matteo Pegoraro, Dario Picciau, Jean (Pipo) Sarguera, Santino
Spinelli, Daniela De Rentiis, Marcel Courthiade, Saimir Mile, Ahmad Rafat,
Arsham Parsi, Laura Todisco, Glenys Robinson, Steed Gamero, Fabio Patronelli,
Stelian Covaciu, Udila Ciurar, Alessandro Matta, Cristos Papaioannou, Paul
Albrecht.
Promoters and Consultants
Carolina Varga Dinicu • Association des Droits Democratiques a Geneve • Centre
Culturel Gitan, Pavillons-sous-Bois (France) • Promoters and Consultants • La
Voix des Rroms (Paris) • Gypsy Lore Society (Usa) • Group of Migrants & Refugees
of Salonica • Union Gypsy • Roma Right Watch • Union Rromsni • Roma Press Center
(Budapest) • Opera Nomadi • Associazione Çingeneyiz (Rroms in Turkey) • Romani
Yah - Association and Newspaper of Romas from Transcarpathia • Roma Virtual
Network • Tamara Deuel (Israel), Holocaust survivor – activist against the
discrimination of Rroms • Mercedes Lourdes Frias, Italian Republic Depute
(Rifondazione Comunista - Sinistra Europea) • Etudes Tsiganes (Paris) • Alain
Reyniers, anthropologist at the University of Louvain-La-Neuve (Belgium), expert
in Rroms, Sinti and Kale cultures • European Roma Information Office • Roma
Diplomacy Programme • John Pearson, Secretary, Democratic Socialist Alliance, UK
• Gady Castel (Israel), director, director of the Jewish Film Festival "Jewish
Eyes" of Tel Aviv, author of documentaries on the Holocaust • Cristina
Matricardi, founder of the first Multiethnic kindergarten "Oasis" - Genoa •
Maria Eugenia Esparragoza, Cultural mediator, member of the Ministerial
Intercultural Technical Committee • Professor Matt T. Salo, researcher and
publisher, expert in Gypsy culture • Emiliano Laurenzi, giornalista • Paolo
Buconi, Yiddish and Klezmer musician • Marius Benta, journalist • Seven Times
(Romania) • Ted Coombs, Director of Hilo Art Museum (Holocaust and Genocide art)
• Steve Davey, co-director of the Hilo Art Museum (Holocaust and Genocide Art) •
Mirjam Pinkhof, survivor of the Shoah, Holocaust heroine who saved 70 Jewish
children from the Nazis • Halina Birenbaum, survivor of the Shoah, writer and
teacher • Oni Onhaus, Holocaust witness • Manzi Onhaus, Auschwitz survivor •
Elisheva Zimet, Auschwitz survivor • Alice Offenbacher, Bergen Belsen survivor•
Mirko Bezzecchi, survivor the Samudaripen • Antonia Bezzecchi, survivor the
Samudaripen • Hanneli Pick-Goslar, friend of Anne Frank, Holocaust survivor •
Michael Petrelis, veteran Human Rights Advocate (Usa) • Stichting Buitenlandse
Partner • Professor Saimir Mile, jurist, lecturer in Rromsni, Sinti and Kale
culture at the University of Paris (INALCO), General-Secretary of the Centre of
Research and Action in France Against all Forms of Racism, member of
EveryOne Group • Jean (Pipo) Sarguera, President of the Centre culturel gitan –
Paris • Emeritus professor Marcel Courthiade, holder of the chair of Rromsni,
Sinti and Kale language and civilization at the University of Paris (INALCO) •
Kibbutz Netzer Sereni, Israel • Antonia Arslan, essayist and writer • Caffé
Shakerato - Intercultura - Genova • Simona Titti, Caritas Livorno • Gazeta de
Sud, Cotidian al oltenilor de pretutindeni (Romania) • Oana Olaru, journalist
(Romania) • Fabio Contu, playwright and teacher, Comunità Sant'Egidio, Genova •
Allie, Gypsy News, NE, Ohio, United States • Guri Gentian - Group of Migrant&Refugees
of Salonica • Associazione Yakaar Italia Senegal • Associazione
Secondoprotocollo Onlus • Elisa Arduini, Cristina Monceri, Miriam Bolaffi,
Roberto Delponte, Noemi Cabitza, Giorgia Kornisch, Claudia Colombo, Andrea
Pompei, Chiara Maffei, Federica Battistini (Members of Secondoprotocollo) • Thèm
Romano ONLUS Association
info@everyonegroup.com
www.everyonegroup.com
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