"E' nato "Imè Romnì", laboratorio artistico e sartoria, promosso dall'Opera
Nomadi e gestito dalle donne rom del villaggio di Rho.
Questo che adesso è uno spazio di aggregazione e di incontro ha come obbiettivo
di diventare una vera e propria attività lavorativa.
Al momento 10 donne sono impegnate nella creazione di borse, capi
d’abbigliamento, collane, oggetti per la persona e per la casa.
I nostri primi lavori sono delle borse di yuta colorate e dei gioielli in rame e
vetro che stanno riscuotendo già un grande successo!!!
I prodotti vengono realizzati in modo del tutto artigianale dalle donne del
laboratorio.
Chiunque fosse interessato ad acquistare i nostri prodotti o sostenerci per
venderli(negozi,botteghe,gas,mercati..) può contattarci :
Valentina (333 5747726) Erica(333 3503549) valentina.lindi@virgilio.it
Valentina Lindi (Opera Nomadi Milano)
Attivo all’interno del villaggio Rom di Rho (MI),il laboratorio è gestito dalle
donne del campo che si ritrovano per cucire, ricamare, inventare e creare
prodotti sartoriali ed accessori .
Da
Roma_ex_Yugoslavia
11 Dicembre 2007 - Secondo informazioni fornite dal Centro Rom ed Ashkali di
Pristina, i Rom hanno iniziato a lasciare il Kosovo per timore di nuove
violenze. Durante le loro visite sul campo nell'enclave serba di Gracanica nei
pressi di Pristina, l'OnG ha trovato che sette famiglie su 38 sono già
partite.
Preoccupazioni sulla sicurezza sono le principali ragioni che guidano i Rom
via dal Kosovo. Secondo l'OnG i Rom hanno paura di diventare bersaglio di
attacchi a seguito di una dichiarazione unilaterale di indipendenza. Sono anche
preoccupati perché né le forze internazionali né le truppe locali offrirebbero
loro protezione.
La comunità Rom di Gracanica è una delle più grandi comunità Rom rimanenti in
Kosovo. Si stima vivano lì 4.000 Rom, molti dei quali ex residenti della
distrutta Mahala Rom di Pristina.
Source:
http://kosovoroma. wordpress. com/category/ news/
For further information please refer to the Roma and Ashkali Documentation
Centre in Pristina:
http://www.rad- center.org
Da
Roma_ex_Yugoslavia
Berlino, 10 Dicembre 2007 - I Verdi tedeschi e l'organizzazione dei rifugiati
Pro Asyl hanno chiesto una moratoria temporanea dei rimpatri forzati verso il
Kosovo. La moratoria dovrebbe essere almeno di sei mesi.
La leader del partito Claudia Roth ha dichiarato che gli appartenenti alle
minoranze etniche sono particolarmente toccate dalla mancanza di stabilità. Per
questa ragione il direttore di Pro Asyl, Günther Burkardt, ha chiesto alle
autorità tedesche di garantire uno status stabile ai rifugiati in Kosovo.
Secondo la sua organizzazione, ci sono attualmente circa 23.000 Rom kosovari
in Germania.
Source:
Kosovo
Roma Website
Da
Roma_Daily_News
Nel contesto dell'attesa dichiarazione di indipendenza del Kosovo, Knut
Vollebaek, Commissario OCSE per le Minoranze, ammonisce sulla possibilità di un
nuovo esodo dei Rom dalla provincia meridionale Serba.
Ha detto ad Helsinki che la sua preoccupazione è che i rimanenti membri della
minoranza Rom possano partire per le vicine Macedonia e Montenegro, se la loro
sicurezza, in particolare nelle parti meridionali, non fosse garantita.
[...]
Il Commissario, in carica da sei mesi, dice di aver incontrato rappresentanti
di tutte le comunità durante al sua visita in Kosovo a settembre.
Nel suo rapporto conclusivo ha chiesto tanto a Pristina che a Belgrado di non
dimenticare l'integrazione "della probabilmente minoranza più vulnerabile" sullo
sfondo del conflitto serbo-albanese.
"I Rom vivono in comunità molto piccole. Sono stati completamente
dimenticati: non hanno partecipato ai negoziati. E' come se non esistessero."
http://kosovoroma.wordpress.com/
e-mail: kosovoroma@gmail.com
Da ErrepiNews
di Sanja Lucic
A quello che un sondaggio realizzato dal Roma Information and Documentation
Center (RIDC) ha confermato, con un po' di intuito si può arrivare anche da
soli: i rom sono molto più interessati ai media elettronici come radio e
televisione che ai giornali, anche perché molti di loro non sanno leggere.
In diversi paesi la radio si è dimostrata uno strumento molto congeniale alla
cultura rom, assolvendo una funzione molto importante a diversi livelli:
informare i rom nelle lingue che conoscono; insegnare e codificare la lingua
rom; parlare dei problemi dei rom; far partecipare donne e bambini ai programmi;
collegare le comunità rom di diverse parti d'Europa e del mondo e promuovere le
diverse identità rom ma anche l'omogeneizzazione e la coesione del mondo rom.
Ecco alcune significative esperienze di radio che operano come voce dei rom
nell'est europeo, e che ci danno un'immagine dei rom assai più dinamica e
moderna di quella che ci comunicano i pregiudizi che li circondano.
RADIO C
Unica radio rom in Ungheria, è nata nel 2001 a Budapest. La C del nome sta
per cigani, "zingari": che in ungherese non ha connotazioni negative come
in altre lingue. A due fermate di metropolitana da via Vaci, la zona pedonale,
la sede della radio si trova nella via Lujza, in quello che i rom di Budapest
chiamano il quartiere zigano. Per questa radio l'Ungheria ha ricevuto molte lodi
dalle organizzazioni, ma in realtà lo stato non ha niente a che fare con
l'emittente. Il commento del caporedattore Kerenyi Gyergy è che questa radio è
una soluzione a buon mercato che fa "vetrina": è molto più facile concedere una
frequenza per una radio del genere che costruire una seria strategia per
migliorare la condizione dei rom nel paese.
In ogni caso Radio C rappresenta un grande passo avanti per l'emancipazione
dei rom ungheresi. Statistiche del 2001 dicono che in Ungheria vivono 190 mila
rom, ma molti ritengono che siano molti di più, 100 mila solo a Budapest. I
giornalisti della radio si sentono investiti di una grande responsabilità e
dicono che questa è più di una radio. L'80 per cento dei collaboratori
dell'emittente sono rom; i giornalisti, una ventina, prima non facevano questo
mestiere, ma si sono formati con corsi finanziati da organizzazioni francesi e
britanniche.
La radio riceve molte visite di ascoltatori: a Radio C i rom si sentono come
a casa, finalmente hanno qualcosa che è loro e per la quale provano un senso di
appartenenza.
La maggior parte dei programmi è in ungherese perché l'80 per cento dei rom
del paese parla solo ungherese. Radio C è un'organizzazione non profit:
l'aspirazione è quella di mantenersi con la pubblicità, ma è una strada
difficile, e per il momento la radio continua in gran parte a vivere di
donazioni e sovvenzioni.
Il sito di Radio C:
www.radioc.hu
RADIO KHRLO E ROMENGO (leggi l'intervista)
Radio Khrlo e Romengo, cioè "Radio voce dei rom", ha sede a Belgrado ed è il
prodotto di Rrominterpress, una organizzazione informativa non governativa
fondata nel 1995.
La nascita della radio non è stata immediata perché all'inizio non c'erano i
fondi per realizzare una emittente di questo genere e le condizioni politiche
non erano favorevoli.
La radio ha cominciato a trasmettere nel marzo del 2002. Bilingue - rom e
serbo - propone notizie ogni ora, utilizzando in particolare le agenzie Beta e
Fonet e molti corrispondenti di origine rom. La musica copre il 70 per cento
della programmazione, con musica rom di tutte le parti del mondo ma anche musica
non rom.
Tra gli scopi principali della radio l'apprendimento della lingua, visto che
la maggior parte dei rom non parlano la loro lingua o la parlano male.
Un'attenzione speciale è riservata ai bambini, con musica indirizzata a loro
e programmi educativi: oltre che con Romoloske Studije/Romologi Studies, una
rivista che ha pubblicato una decina di numeri in rom, serbo e inglese, i
programmi per i più piccoli sono realizzati in collaborazione con un giornale
specializzato, Chavrikano Lil (Children's Newspaper), che è stato creato
nell'85, e che, rilanciato dalla Rrominterpress, ha all'attivo più di cinquanta
numeri.
Nel 2005 Khrlo e Romengo ha tentato anche l'esperimento di una televisione,
che si è esaurito nel marzo scorso. Dall'ottobre di quest'anno la radio
trasmette anche via satellite, Hotbird 12322 Mhz, symbol rate 27500 H. Il sito
di Khrlo e Romengo: www.khrloeromengo.com
RADIO TOCAK
Radio Tocak, cioè "Radio Ruota" (una ruota rossa - la ruota che gira come i rom
che da sempre girano il mondo - su uno sfondo verde e blu è la bandiera degli
zingari), trasmette da Valjevo, città a circa 100 km da Belgrado.
L'emittente è proprietà di un rom, Dragan Jovanovic: l'idea che lo ha mosso è
che il tempo degli zingari che si preoccupavano solo dell'oggi e di che cosa
c'era da mangiare, e domani poi si vedrà, è ormai lontano, e che la prospettiva
per i rom è l'istruzione dei bambini, in modo che imparino a non essere
dipendenti da nessuno, e da nessun aiuto umanitario o della società.
Radio Tocak lavora quindi in questa direzione sapendo che l'8 per cento dei
bambini rom non parla la lingua madre ma neanche il serbo, ma solo un misto di
rom, serbo e turco.
Due volte alla settimana la radio manda in onda il programma E Romanca, che
in precedenza era trasmesso da radio Valjevo: si tratta di un programma dedicato
al contatto con gli ascoltatori, nel quale possono intervenire anche i bambini.
La radio non fa politica: parla dei problemi dei rom, anche se ha l'ambizione
di non essere un ghetto per i rom.
La radio vuole essere inoltre un luogo di formazione, dove i giovani possono
imparare il mestiere di giornalista, conduttore, tecnico del suono.
Il sito di Radio Tocak:
www.radiotocak.co.yu
Khrlo, per tutti quelli che amano la musica di
qualità
Vi riproponiamo un'intervista di Sanja Lucic a Dragilijub Ackovic, direttore
di Radio Khrlo e Romengo, trasmessa da Radio Popolare nel 2006
La vostra radio si può sentire solo a Belgrado o in tutta la
Serbia/Montenegro?
La radio si riceve nel raggio di cento chilometri intorno a Belgrado: abbiamo
scelto questa zona perché la maggior parte dei rom si trova qua.
Che tipo di musica fate ascoltare? Solo musica zingara o anche musica
pop, rock e musica delle ex repubbliche?
La musica che si può sentire da noi è molto varia, musica che arriva da tutta
la ex Jugoslavia, ma dato che da noi siamo rom, naturalmente trasmettiamo molta
musica zingara. La nostra specialità è la musica dal vivo: i nostri
collaboratori vanno a concerti, matrimoni, ristoranti, registrano tutto e noi
mandiamo in onda. Certo, queste cose sono le più ascoltate in assoluto, molto
più di quelle che si possono trovare anche altrove. Per avere un'idea: nella
nostra fonoteca abbiamo ventisettemila brani di musica rom.
Avete anche spazi informativi?
Non siamo solo una radio musicale, abbiamo un palinsesto ventiquattro ore su
ventiquattro. Ci sono varie trasmissioni, della durata massima di quarantacinque
minuti: il trenta per cento della nostra programmazione è legato
all'informazione, abbiamo dei notiziari ogni ora, ci sono edizioni in lingua rom
e in serbo, poi la rassegna stampa, con molta attenzione a tutto quello che
riguardai rom, e poi abbiamo anche una decina di trasmissioni di carattere
vario.
Chi sono i vostri ascoltatori?
Tutti quelli che amano la musica di qualità, i musicisti rom, tutte le
persone a cui questo tipo di programmi va bene.
La radio è presente in qualche attività per quanto riguarda la
comunità rom?
Certo, la radio è molto attiva in tutte le cose che fa la comunità dei rom,
non solo in Serbia, e questo è molto interessante, perché la nostra radio si
occupa dei rom che stanno dovunque. Abbiamo informazioni da tutto il mondo:
facciamo parte di una rete a cui partecipano tutti i media che hanno a che fare
con i rom.
La musica zingara ha molto successo in occidente, magari perché è
divertente e ha un ritmo vivace: lei come spiega questo successo?
Non è solo questione di ritmo vivace: la musica rappresenta l'anima. E gli
ascoltatori, i critici, la gente che se ne intende, dicono che la musica zingara
ha l'anima. Questo è il motivo per cui è così ascoltata: il ritmo è solo un
aspetto.
E' la qualità che la fa apprezzare così tanto, non solo in occidente
ma dovunque.
Quello che è interessante è che ci sono i nuovi generi nella musica zingara,
non è più solo la musica di sempre, c'è di tutto, rap, jazz, pop, tutto quello
che si ascolta e che la gente richiede: tra le 8 e le 10 abbiamo anche la musica
per i bambini, musica nella lingua dei rom, una cosa molto carina, con le fiabe
e tutto il resto.
Quali sono le musiche e le canzoni più richieste?
Molto ascoltati sono i cantanti giovani: uno per esempio è Shikizi, figlio di
Shikiza, una cantante zingara famosissima, e molti altri.
Ma piacciono anche brani strumentali, musica di qualità: noi facciamo sentire
tutti quelli che fanno cose veramente buone, non solo nella musica zingara,
gente come Shaban Bairamovic, Vida Pavlovic, sono stati nostri ospiti molte
volte.
Una cosa molto bella sono i programmi in diretta, dove facciamo venire intere
orchestre e ci fanno sentire la musica dal vivo. Apriamo alle chiamate del
pubblico e i nostri telefoni sono sempre occupati.
La situazione dei rom durante la guerra è stata molto difficile: è
ancora così o c'è qualche miglioramento?
Sì, qualche miglioramenti sì, prima era molto dura: i rom sono a malapena
sopravvissuti a tutte quelle cose orribili. Oggi molte cose vanno meglio, ma
poco alla volta: i rom si stanno integrando nella vita sociale e nella politica.
Le cose cambiano: ma, lo ripeto, lentamente.
Leggi anche:
Onde
zingare (pdf)