Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 30/10/2008 @ 09:17:17, in scuola, visitato 2007 volte)
Da
Romano Them
La famiglia Bislimi è arrivata in Francia nel 2006. Dopo tre traslochi dovuti
alla precarietà della loro situazione e diverse domande di regolarizzazione
(seguite al rigetto delle domande d'asilo), Kenan, Mirusche ed i loro quattro
bambini Mirem, Skender, Avni e Haldimir sono arrivati al gruppo scolastico
Gaspard Monge il 4 settembre 2008. I bambini hanno bisogno di stabilità per
continuare a progredire nel loro apprendimento, e questo è incompatibile con la
minaccia permanente di espulsione verso il Kosovo, che pesa sulla loro vita
quotidiana.
I Rom, dopo aver subito persecuzioni da parte dei Serbi e degli Albanesi, non
hanno alcun diritto e nessuna prospettiva di futuro, soprattutto dopo la recente
indipendenza del Kosovo. D'altra parte, abbiamo appreso che la madre di Kenan (Mirem,
47 anni) ed i suoi fratelli e sorelle (Hetem, 22 anni, Roki, 19 anni, Mustapha,
16 anni e Sabrina, 9 anni!!!) sono attualmente per strada da settembre perché la
loro situazione non è stata regolarizzata malgrado le domande presentate [...].
Questo rende la scolarizzazione della giovane Sabrina presso la scuola dei
fratelli Chappe quasi inesistente.
Domandiamo quindi al prefetto della Loira, Christian Decharrière, la
regolarizzazione di tutta la famiglia Bislimi ed il rispetto della Convenzione
Internazionale dei Diritti del Fanciullo.
Il comitato di sostegno, 25 ottobre 2008
[...]
Di Fabrizio (del 04/11/2008 @ 09:11:58, in scuola, visitato 2231 volte)
Da
Roma_Daily_News
Ustiben report By Grattan Puxon
La decisione di demolire il
Centro di San Cristoforo, nel villaggio di Dale Farm nel sud est inglese, è
stata revocata - provvisoriamente.
Apparentemente ciò è dovuto a restrizioni finanziare: il leader conservatore
Malcolm Buckley ha annunciato che il comune di Basildon non contesterà il
controllo giurisdizionale nel voto del consiglio all'inizio del mese per
prendere un'azione diretta contro la scuola ed il centro comunitario.
Tuttavia, i procuratori legali si indirizzano ai costi che l'operazione
comporterebbe per Basildon. Molto più dei quattro milioni di euro stanziati per
perseguire le politiche anti-zigane. E' già stato speso più di un milione di
euro.
"Questo è il nostro terzo Centro di San Cristoforo," ha detto Richard
Sheridan, presidente del Consiglio Zingaro, riferendosi ai due precedenti
intitolati al santo patrono dei viaggianti. [...]
ALLE RADICI DEI DIRITTI CIVILI
I primi giorni del movimento per i diritti civili dei Viaggianti, collegati
intimamente alle prime campagne per i diritti civili nell'Irlanda del Nord, sono
attualmente al centro di una mostra fotografica nella capitale irlandese. Viene
mostrato il Centro di San Cristoforo, nella versione 1 e 2, costruito in un
accampamento di fortuna vicino a Ballyfermot.
L'artista Sean Lynch illustra come la costruzione del secondo Centro di San
Cristoforo nell'insediamento di Cherry Orchard, dove i Viaggianti costruirono il
loro primo insediamento negli anni '60, era connesso alle riprese di Dublino del
film di John Le Carre La Spia Che Venne Dal Freddo.
Poco dopo l'apertura del secondo Centro di San Cristoforo il 4 gennaio 1965,
appena dopo che la Dublin Corporation aveva bruciato il primo, parte del film
replica il Muro di Berlino trasportato a Cherry Orchad e incorporato
nell'edificio.
Nonostante l'apparenza provvisoria, la scuola era un'innovazione. Per la
prima volta in Irlanda, qui venne adottato il sistema Montessori per aiutare i
bambini meno fortunati. Il suo essere a Cherry Orchad, voluto da Joe Donohue,
Larry Ward e da Johnny Connors, incorporò nel lungo periodo la scuola Montessori
in un campo municipale.
Oggi la richiesta di innovazione viene ripetuta a Dale Farm, dove i
Viaggianti ancora una volta si mobilitano per i loro diritti. Grazie
all'iniziativa del pioniere dell'istruzione, prof.
Stephen Heppell dell'Università Anglia Rankin, il terzo San Cristoforo intende
col prossimo anno iniziare dei corsi di computer, adattati alla cultura del
Viaggianti.
Sfortunatamente, Malcolm Buckley non ha ancora accettato l'idea che Basildon
potrebbe ottenere dei meriti permettendo che questa scuola fiorisca nel suo
distretto. Mira ancora alla sua distruzione, anche se la struttura è stata
finanziata dal Consiglio della Contea dell'Essex ed appartenga al Governo.
L'11 novembre un comitato del Consiglio Distretuale di Basildon riconsidererà
formalmente le opzioni riguardo Dale Farm. Ma Buckley ha già detto alla stampa
locale che dopo il pronunciamento della Corte d'Appello del 5 dicembre prossimo,
il consiglio si aspetta di essere in grado di eliminare tutte le installazioni
non autorizzate, compreso San Cristoforo.
************ *********
PROTEST RALLY OUTSIDE
BASILDON CENTRE - STOP
DESTRUCTION OF SAINT
CHRISTOPHER' S
7 pm 11 November 2008
For details email: dale.farm@btinternet.com
or phone 01206 523528
Di Fabrizio (del 08/11/2008 @ 09:44:35, in scuola, visitato 1549 volte)
Da
Roma_ex_Yugoslavia
articolo tratto da
Osce.org - nella foto: Redzep Ali Cupi nella sua casa di Gostivar, 26 luglio 2007
"La cosa più importante per la mia comunità, i Rom, è l'istruzione,"
dice
Redzep Ali Cupi.
Redzep, 24 anni, ha ragione di essere preoccupato sull'istruzione dei Rom in
Macedonia. Il 33% dei Rom non è riuscito a completare l'istruzione primaria,
secondo il rapporto nazionale 2005 dell'Obiettivo di Sviluppo del Millennio
delle Nazioni Unite.
La mancanza di istruzione proviene da un certo numero di fattori collegati,
come le deprivate condizioni economiche, svantaggi linguistici, pregiudizio
contro i Rom, mancanza di motivazione e di applicazione delle leggi
sull'istruzione obbligatoria. Senza un'istruzione adeguata, le opportunità per
l'impiego e l'integrazione nella società maggioritaria sono limitate.
Ma il giovane avvocato vede davanti a sé dei miglioramenti. Ritiene che
l'attuale processo di decentralizzazione del paese, iniziato ufficialmente nel
giugno 2005, può fare la differenza.
Vede segni di progresso anche all'interno della comunità rom: "Negli ultimi
10 anni, ha messo molti sforzi nel far crescere la consapevolezza pubblica
nell'aumento del numero dei Rom istruiti."
Decentralizzazione: chiave di svolta
La decentralizzazione intende dare sempre più poteri all'auto-governo
locale per venire incontro ai bisogni dei cittadini. "Attraverso la
decentralizzazione, le comunità etniche più piccole finalmente hanno la
possibilità di partecipare direttamente al processo decisionale locale,
permettendo loro di risolvere tematiche come quelle dell'istruzione."
Ritiene anche che lo Stato dovrebbe sostenere lo sforzo di lavorare con la
società civile per aumentare il livello dei tassi di istruzione e di impiego tra
i Rom.
Redzep ha fatto sua l'importanza di una buona istruzione. Sta per laurearsi
alla Facoltà di Legge di Skopje e spera di proseguire gli studi in legge
all'estero. Dopodiché, intende ritornare per usare in patria le sue capacità
professionali.
"Armato di conoscenza e capacità, si ha il potere," dice Redzep. "Questo
potere dovrebbe essere condiviso col resto della comunità, per stabilire una
buona qualità di vita e armonia tra tutti i componenti."
Insegnando la legge
Redzep sta già adoperando le sue conoscenze e capacità per migliorare la
situazione dei Rom. Presso "Arka", un'OnG che promuove i diritti dei Rom, fa
assistenza nell'ottenere i loro documenti di identificazione personali.
E' anche aiuto formatore per un progetto finanziato dalla Missione OCSE a
Skopje, volta a migliorare le capacità professionali dei consiglieri di Suto
Orizari, l'unica municipalità in Europa dove i Rom sono la maggioranza. Insegna
le leggi importanti per il governo locale che dovrebbero guidare il lavoro di
tutti i giorni.
"A causa del mio entroterra etnico e dell'energia che ho, ho deciso di
coinvolgermi nel costruire capacità. Il mio obiettivo è di aprire la strada
verso una società di benessere - per la mia comunità e per tutti gli altri,"
dice Redzep.
Percezione del cambiamento
Ramadan Berat, Assistente Anziano sulle Tematiche Rom per la Missione OCSE,
è incaricato dell'esecuzione del progetto ed è felice della partecipazione di
Redzep.
"Quello di cui i Rom hanno più bisogno per compensare il loro basso status
sociale, è aumentare l'interazione tra i singoli Rom e le istituzioni nella
società maggioritaria," dice. "Il coinvolgimento di gente come Redzep Ali Cupi
genererà un cambio. I membri della comunità Ro diventeranno creatori di
politiche, invece che oggetto del processo decisionale."
"Dopo il soddisfacente completamento dei suoi studi, Redzep sarà il modello
di inclusione che metterà insieme Rom e non-Rom per discutere, articolare,
difendere e negoziare le loro opinioni ed interessi."
Redzep ritieene che i giovani pieni di entusiasmo ed energia possono far
progredire la società, mentre l'esperienza dei più anziani può offrire
un'assistenza impagabile. "Se si potesse creare una sinergia tra la capacità e
la conoscenza dei giovani e l'esperienza dei loro anziani, nessuno si sentirebbe
rifiutato nella società."
Written by Borce Manevski
Di Fabrizio (del 13/11/2008 @ 12:45:31, in scuola, visitato 1407 volte)
Da
Fondazione Anna Ruggiu
Comunicato stampa con preghiera di diffusione
Anche per l’anno 2008, la Fondazione Anna Ruggiu conferisce alcune Borse di
studio riservate a giovani appartenenti all’etnia Rom che frequentino con
profitto la scuola.
L’iniziativa, giunta ormai alla V° edizione, ha favorito la scolarizzazione
di diversi giovani Rom che abitano nei campi della Sardegna, alcuni dei quali
hanno già conseguito un diploma delle scuole secondarie, altri le frequentano
con soddisfacenti risultati e ci si aspetta che il contributo offerto dalla
Fondazione possa rafforzare ed accelerare il processo di scolarizzazione ormai
da anni in atto tra le comunità rom della Sardegna.
L’obbiettivo è quello di favorire, attraverso l’elevazione culturale, la
comprensione reciproca tra le culture, nella convinzione che il raggiungimento
di elevati livelli di istruzione tra gli appartenenti all’etnia Rom, possa
svolgere una funzione estremamente positiva in tale direzione. Alcune esperienze
scolastiche, peraltro, dimostrano come sia possibile raggiungere elevati livelli
di integrazione.
La cerimonia di consegna delle borse di studio, che ammontano a complessivi
5.000 euri, si svolgerà sabato 15 novembre e 10,30 presso il Centro di
aggregazione sociale di Pabillonis,
I ragazzi premiati quest’anno non sono semplicemente studenti che riescono a
superare una classe, ma giovanissimi che si sono distinti per il merito e che,
in alcuni casi, possono a buon titolo figurare tra i migliori della propria
classe. Provengono da realtà diverse, Sassari, Pabillonis, Monserrato e ciascuno
di essi si distingue per propri peculiari talenti.
Speriamo, un giorno, di trovare alcuni di essi tra i banchi dell’Università.
L’iniziativa, è realizzata in collaborazione con l’Unicef della Provincia di
Cagliari, e con l’Amministrazione comunale di Pabillonis e coinvolge altre
istituzioni, a cominciare dalla Caritas, particolarmente attive in questo
settore.
Speriamo che, almeno per un giorno, le cattive notizie di cronaca relative ai
Rom, alle quali siamo abituati possano lasciare il posto ad altre notizie di
cronaca più positive e, soprattutto, capaci di creare un clima di fiducia e di
speranza.
Di Fabrizio (del 15/11/2008 @ 08:45:21, in scuola, visitato 1619 volte)
Da
Romanian_Roma
Circa il 13% degli studenti che hanno usufruito dei posti distribuiti
agli studenti di etnia Rom nelle scuole superiori ed il 10% di quanti occupano i
posti speciali assegnati ai Rom nelle università statali, non sono
affiliati a questo gruppo etnico, secondo una ricerca condotta da Gallup e
commissionata dal Fondo Istruzione Rom (REF).
La ricerca indica che soltanto il 7% di quanti occupano il posto
riservato a giovani Rom nelle scuole superiori parla romanes. Secondo la
ricerca, i beneficiari di questi posti sono giovani di piccole famiglie (1-2
figli) con una migliore situazione finanziaria, dato che il 75% di loro possiede
un computer e un più alto livello d'istruzione.
Mentre i beneficiari delle istituti artistici e commerciali, la maggior parte
arriva da famiglie con più di 3 bambini, con risorse finanziarie più
basse (il 40% di loro ha un computer). In questo caso, il 22% di loro parla
romanes ed osserva le tradizioni di questo gruppo etnico.
I beneficiari dall'ambiente universitario vengono da famiglie con 3-4 figli,
il 71% di loro ha un computer proprio e soltanto il 17% parla romanes. La
distribuzione di genere a livello universitario indica che la percentuale delle
ragazze rom è significativamente più alta di quella dei ragazzi.
Le specializzazioni universitarie per cui hanno optato riguardano gli
studi sociali: sociologia, pedagogia, filologia ecc.
La ricerca poi rivela che il 77% dei beneficiari dalla scuola
secondaria e l'88% dei Rom delle istituzioni scolastiche superiori,
parteciperebbero in almeno un tipo di azione nel campo delle OnG.
Tra il 2000 e il 2006, furono distribuiti circa 10.300 posti speciali
a studenti rom delle superiori e 1.420 posti nelle università furono
stanziati per giovani Rom, il 20% dei beneficiari provenienti dalle aree rurali.
Nel 1998, il Ministero dell'Istruzione adottò il primo regolamento
ufficiale per la distribuzione di posti speciali per candidati Rom in sette
università. Susseguentemente, il numero dei posti venne allargato ad un maggior
numero di università.
A partire dal 2000, per ordine del Ministero dell'Istruzione, le misure
affermative furono estese all'intero sistema dell'istruzione secondaria,
e gli ispettorati scolastici distrettuali furono incaricati di stabilire il
numero di posti e le istituzioni scolastiche dove andavano distribuiti. Furono
stabiliti entro il limite massimo di due posti speciali per classe (al di sopra
del tasso d'istruzione).
Il Fondo Istruzione Rom ha la missione di ridurre il gap esistente
tra la popolazione rom e gli altri gruppi etnici in termini di risultati
educazionali, attraverso politiche e programmi che promuovano istruzione di
qualità per i Rom, incluso la de-segregazione del sistema educativo.
L'obiettivo principale del REF è di appoggiare il disegno e lo sviluppo di
politiche che possano aiutare l'inclusione dei Rom nel sistema educativo. Il
Fondo Istruzione Rom sta finanziando progetti educativi nei paesi dell'Europa
Centrale e Orientale che partecipano al Decennio dell'Inclusione Rom.
DIVERS - www.divers.ro
Di Fabrizio (del 18/11/2008 @ 09:38:11, in scuola, visitato 1632 volte)
Da
Roma_Francais
Lepetitjournal.com
La segretaria di Stato francese con incarico agli Affari esteri e ai diritti
dell'Uomo era ieri a Bucarest. Rama Yade ha incontrato Mariana Campeanu,
ministro del Lavoro, diversi parlamentari, rappresentanti della società civile,
OnG e ha visitato l'associazione "Per una comunità solidale ed un intervento
sociale" (ACSIS), che opera nel campo della prevenzione dell'abbandono materno e
del sostegno alle giovani madri sole. Per concludere il suo viaggio rumeno, Rama
Yade ha consegnato il premio dei diritti dell'Uomo dell'Ambasciata di Francia a
Elena Motas, ispettrice scolastica per i bambini rom a Iasi, per la sua azione
in favore dell'integrazione dei giovani rom nel sistema scolastico rumeno. Molto
emozionata, Elena Motas ha dichiarato essere "molto onorata di essere stata
decorata dalla Francia (...) Non succede spesso a una donna di origine rom."
Di Fabrizio (del 19/11/2008 @ 09:09:56, in scuola, visitato 1860 volte)
Da
Czech_Roma
Da
Aktualne.cz
I Rom rimangono sotto-rappresentati nell'effettiva scolarizzazione
Praga - Le organizzazioni dei Rom europei hanno detto in una
conferenza tenutasi il 12 e 13 novembre a Praga che il governo ceco ha fallito
nell'impedire la segregazione dei bambini Rom nelle scuole primarie speciali per
bambini con ritardi mentali.
L'accusa, basata su di una ricerca condotta all'inizio di quest'anno, arriva
esattamente un anno dopo che la Corte Europea dei Diritti Umani aveva giudicato
che questa pratica rappresenta una discriminazione illegale delle leggi
internazionali. Nel caso sollevato, le famiglie di 18 bambini rom avevano
lamentato di essere stati messi in scuole speciali a causa della loro origine
etnica.
Le scuole speciali esistono ancora
Una legge scolastica effettiva dal 2005, che intendeva eliminare la
discriminazione dei Rom, abolì le scuole speciali sostituendole con le
cosiddette "scuole di pratica". La riforma introdusse anche classi
preparatorie e mediatori scolastici Rom nelle scuole primarie standard, per
facilitare l'integrazione dei bambini con un retroterra svantaggiato.
Nonostante la riforma e il giudizio del tribunale di Strasburgo, i bambini
rom rimangono sovra-rappresentati nelle ex scuole speciali, ora riettichettate
come scuole di pratica, dove sono istruiti secondo i curricula sotto gli
standard, disegnati per bambini con disabilità mentali.
Secondo ricerche condotte dall'European Roma Rights Centre (ERRC) e dal Fondo
Istruzione Rom (ERF), i bambini rom rappresentavano più della metà della
popolazione studentesca in 14 delle 19 scuole visitate dai ricercatori.
Le scuole di pratica ammazzano le possibilità dei Rom nel mercato del lavoro
"La cosa allarmante è che è i direttori scolastici, i genitori e gli
stessi studenti mettono sullo stesso piano "scuole di pratica" e "scuole per
Rom", dice Tara Bernard, che ha partecipato al progetto di ricerca.
Così, alcuni esperti cechi mettono in guardia contro la richiesta dei gruppi
rom di abolire le scuole di pratica, per integrare completamente i bambini rom
nel sistema scolastico. "Il nostro sistema educativo non è ancora pronto.
Espelleremmo soltanto quei bambini dalle scuole. Si limiterebbero ad
abbandonare. dice il sociologo
Ivan Gabal.
Decisioni affrettate
Le organizzazioni rom che sono dietro la ricerca, puntualizzano che i centri
di consiglio psicologici-pedagogici che decidono circa la disposizione dei
bambini nelle scuole di pratica, adoperano la medesima metodologia usata prima
del 2005. I ricercatori hanno trovato che la decisione riguardo un bambino rom
viene spesso presa in una singola sessione che dura dai 15 ai 30 minuti.
"La Repubblica Ceca non ha una legge che ordini di ripetere il giudizio che
pone i bambini nelle scuole di pratica," dice Bernard. Aggiunge poi che la
grande maggioranza di questi bambini non saranno mai in grado di continuare
nell'istruzione secondaria o superiore.
I rappresentanti dei centri di consiglio psicologici-pedagogici ribattono che
i bambini rom sono stati trasferiti nelle scuole di pratica su loro stessa
richiesta.
La ricerca ERRC-ERF lo conferma, ma i suoi autori puntualizzano che spesso i
loro genitori hanno agito così per essere andati loro in classi speciali
segregate, e perché non avevano abbastanza informazioni su cosa significasse per
i loro bambini andare alle scuole di pratica.
La mancanza di istruzione nella comunità Rom si traduce allora in alti tassi
di disoccupazione. Secondo una indagine della Banca Mondiale, la qualità
complessiva dell'istruzione tra i Rom è andata costantemente discendendo dal
1989.
I gruppi rom criticano anche la mancanza di statistiche. Soltanto di recente
il Ministero dell'Istruzione ha iniziato a raccogliere dati sulla nazionalità
degli studenti, la lingua che parlano a casa e il tipo e grado di scuola che
frequentano. Sinora sono state disponibili soltanto delle stime.
Di Fabrizio (del 04/12/2008 @ 09:19:20, in scuola, visitato 1868 volte)
Da
Roma_Francais
ISERE - Secondo RESF tre studenti espulsi
NOUVELOBS.COM | 02.12.2008 | 11:54 La Rete Istruzione Senza Frontiere (RESF)
denuncia l'espulsione verso la Germania di una famiglia di Rom kosovari. Il
padre, accompagnato dalla polizia, si è recato a cercare i suoi figli a scuola
per un incontro in prefettura, prima che la famiglia fosse rinviata a Lipsia.
Secondo RESF, una famiglia di Rom kosovari residente nell'Isère e
comprendente quattro bambini, di cui tre scolarizzati a Grenoble, è stata
espulsa il 25 novembre. La famiglia, che aveva depositato una domanda d'asilo in
Germania prima di arrivare in Francia a settembre, è stata rinviata a Lipsia.
Lunedì 24 novembre, di pomeriggio, il padre famiglia, accompagnato da due
poliziotti in borghese, è andato a scuola a cercare i suoi tre figli (due alla
materna e uno alla scuola primaria) per recarsi ad un incontro in prefettura.
Per Béatrice Bonacché, membro di RESF 38 (Isère), i poliziotti si sono
fermati davanti al cancello della scuola primaria, ma sono entrati nella scuola
materna.
"Non liberi nei loro movimenti"
In seguito la famiglia è stata trasferita al centro di ritenzione di Lione,
prima di prendere l'indomani l'aereo per la Germania. "E' la prima volta che
succede nel nostro dipartimento", deplora Béatrice Bonacché. "La prefettura
afferma che queste persone sono partite di loro volontà, ma li abbiamo sentiti
per telefono prima della partenza e non erano liberi nei loro movimenti".
D'altra parte, CIMADE (associazione di aiuto ai migranti) non ha potuto
incontrare la famiglia nel centro di ritenzione. "Noi denunciamo con forza la
procedura, che la prefettura giudica normale. I bambini sono stati prelevati
durante l'orario scolastico", spiega Béatrice Bonacché. "La famiglia parla poco
il francese. Non siamo sicuri che abbiano capito cosa stava succedendo",
aggiunge.
Di Fabrizio (del 06/12/2008 @ 18:29:26, in scuola, visitato 1513 volte)
Ricevo da Maria Grazia Dicati
Sperando di fare cosa gradita, diffondiamo questo comunicato: il Dipartimento
di Scienze Sociali dell'Università di Torino sta cercando una persona
interessata a collaborare a una ricerca sui minori rom a Torino, che abbia i
seguenti requisiti:
a) competenze sulle tematiche riguardanti i rom e/o l'immigrazione
b) Diploma di laurea (vecchio ordinamento) ovvero Laurea
Specialistica/Magistrale – II livello - conseguita con l'attuale ordinamento non
prima del 31-12-2005
I tempi sono molto stretti perché il bando per l'assegnazione dell'assegno di
ricerca (scaricabile alla pagina
http://www.unito.it/documenti/bando_40assegni_CRT.pdf) scade il 22
dicembre.
Di Fabrizio (del 11/12/2008 @ 09:03:38, in scuola, visitato 1679 volte)
L'A.R.P.J. organizza per la serata di venerdì 12 dicembre un concerto
a sostegno del progetto "Una scuolina per crescere" che da due anni prepara i
minori rom che abitano negli insediamenti non autorizzati all'inserimento
scolastico.
Il progetto è totalmente autofinanziato e viene realizzato grazie
all'impegno volontario di diversi giovani e studenti che quotidianamente si
impegnano, assieme ad alcuni operatori e a due romnì, a organizzare
attività didattiche e di assistenza per quei bambini e ragazzi e per quelle
famiglie che ancora oggi, nonostante gli allarmi, gli annunci retorici e gli
interventi di emergenza, continuano ad abitare nelle baracche e per strada.
Durante la serata sarà disponibile materiale informativo sulle attività del
progetto, sugli obiettivi che ci proponiamo e sulle storie che abbiamo
conosciuto.
Vi invitiamo a partecipare e a socializzare l'invito ai vostri indirizzari per
sostenere concretamente un piccolo progetto che prova a seminare grandi
speranze.
per info:
scuolina@arpj.org
06.55134644
|