Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 12/04/2007 @ 10:08:34, in scuola, visitato 2178 volte)
Su Roma_andfriends una tabella vocabolario, che confronta alcuni termini comuni in sanscrito, romanes ed inglese
Di Fabrizio (del 13/04/2007 @ 10:08:48, in media, visitato 1926 volte)
Da
Hungarian_Roma
Il IV Festival Internazionale per Giovani Registi di Miskolc, Ungheria
Settentrionale, ospiterà diversi tipi di film (corti, documentari, animazioni)
nella categoria speciale:
"IMMAGINE ROM - I Rom davanti e dietro la telecamera"
Il festival, organizzato da CineFest e da Radio C, unica stazione radio rom,
è un'occasione unica per esplorare i film dedicati ai Rom.
I film in questa categoria saranno premiati da una giuria indipendente. Il
termine per la presentazione è il 30 giugno 2007. DVD e VHS devono essere
inviati entro la data prevista, assieme al materiale illustrativo (foto, lista
dialoghi ecc.) La decisione della giuria sull'ammissibilità è prevista per il 1
agosto 2007.
Dettagli sul programma del festival, altri eventi, giuria, form di
registrazione ecc. su
www.cinefest.hu.
RADIO C
FM 88.8
www.radioc.hu
Tradizione, innovazione, musica e cultura - un medium rom dal 2001
Di Sucar Drom (del 14/04/2007 @ 09:20:33, in blog, visitato 1621 volte)
Romania, i tempi che furono
I Sinti e i Roma sono sempre stati da noi. Adesso non si fa grande differenza
tra loro, sono tutti "zingari", ma 30 anni fa lo si faceva. Nell’infanzia, in
campagna, i calderai (Rom Kalderash) me li ricordo spostandosi a passo d’uomo
con la loro carretta coperta di un foglio di plastica, tirata da un asino, tipo
Far West e con il cane legato ad una corda alla parte di dietro del carro.
Met...
Roma,
vogliamo decidere noi del nostro futuro!
Forse i tempi erano già maturi da un pezzo, ma oggi Rom e Sinti chiedono la parola.
Lo fanno con un documento che punta l’indice contro quella che chiamano la
«pedagogia del terrore». Nel mirino del manifesto i famigerati campi sosta che,
nel corso degli anni, si sono trasformati in «luoghi di annientamento
culturale», teatro di blitz delle forze dell’ordine ed emblema di un
disinteresse istituzio...
Rom e
Sinti Rumeni, non più alla questura ma direttamente all’ufficio anagrafe
Addio alla carta di soggiorno per i comunitari: dall'11 aprile ai romeni, ai
polacchi, ai tedeschi, e a tutti gli altri cittadini dell'Unione europea che
vogliono vivere in Italia bastera' una semplice iscrizione all'anagrafe.
È questa una delle novità principali introdotte dal decreto legislativo 30 del
2007 che dà attuazione a una direttiva europea sul "diritto dei cittadini
dell'Uni...
Pasqua
2007, poesia dedicata al popolo rom
Pasqua 2007: eredità d’amore
(Contro tutte le guerre. Dedicata al popolo Rom, gente di pace.)
Ragazzo,
tu chiedi:
“La pace cos’è?”
Come posso spiegarti?
La pace
è incontro d’amore
di lingue e Paesi,
di credo e diversità.
La pace
è universo di musica e danza,
di idee e sentimenti,
di arti e civiltà.
La pace
è comunità solidale
d’i...
Milano,
Forza Italia è in cerca di una posizione unitaria sui Rom
«La linea di Forza Italia sulla questione dei rom non può che essere quella che
sta seguendo l’assessore ai Servizi sociali, Mariolina Moioli». Accoglienza e
legalità, dunque, sono le parole d’ordine che anche il consigliere comunale di
Fi Alberto Garocchio (in foto) fa proprie e traduce ai colleghi di partito.
Eppure siete divisi, sembra che a pensarla come la Moioli siate rimasti in
pochi...
Rho
(MI), alcune famiglie Rom non accettano il "villaggio solidale"
Attivato il «Villaggio solidale» per ospitare una cinquantina di Rom, di fatto a
Rho di "campi nomadi" il Comune ne ha creati due. Quello nuovo dove sono stati
trasferiti nei giorni scorsi, fra mugugni e proteste, le famiglie rom meno
"bellicose"; l’altro dal quale alcune famiglie non si sono volute affatto
spostare, nonostante le ruspe e il dispiegamento massiccio delle forze
dell’ordine...
Firenze, 36° giornata internazionale del popolo Rom
L'associazione Amalipe Romanó invita tutti il 27 aprile a Firenze per celebrare
la 36° giornata internazionale del popolo Rom, “Immaginare il futuro tra memoria
e presente”. L’8 aprile si celebra in tutto il mondo il Romanó Dives, la
giornata internazionale della nazione Rom, in ricordo dell’8 aprile 1971 quando
a Londra si ri ...
Milano,
questa sera nuova manifestazione anti-rom
Il Parco Lambro è in subbuglio: il campo Rom che dovrebbe nascere in zona non dà
pace agli abitanti del quartiere. Forza Italia sta tentando in tutti i modi di
convincere sindaco e giunta a ripensare alla collocazione dell'insediamento dei
nomadi. Stasera alle 18.30 un corteo anti-rom [sic!] partirà da piazza Udine e
alle 20.30 si terrà in via Don Calabria un'assemblea pubblica.
Insomma, ci...
Mantova, convocato il secondo incontro del Comitato Rom e Sinti Insieme
La segreteria tecnica del comitato Rom e Sinti Insieme ha convocato a Mantova i
delegati dei diversi gruppi Rom e Sinti per domani sabato 14 Aprile 2007, alle
ore 11.00, presso la Casa dello Studente in piazza Virgiliana n. 55, per
discutere sul seguente ordine del giorno:
1) Relazione della segreteria tecnica del Comitato Rom e Sinti Insieme
2) Costituzione del Comitato Rom e Sinti Insi...
Di Fabrizio (del 15/04/2007 @ 09:19:50, in media, visitato 2147 volte)
“LA SOGLIA DEL CONOSCIUTO”
Mostra di Alessandro Quaranta
Sala Boccioni- p.le Arduino 4 - MILANO
Apertura: lunedì-venerdì 9-14 sabato 9-18 – chiuso domenica e festivi Chiusura: sabato 12 maggio 2007
VISITE GUIDATE GRATUITE
vernissage venerdì 20 aprile 2007 , ore 18.00
Presentazione di Gabi Scardi
Cosa diventa un caffé quando viene offerto da un rom a un “gagiò’?
Come può un cubo “sonoro” raccontare l’idea di casa dei rom?
Come mostrare il tempo e lo spazio di un campo nomadi?
E quali mappe possono visualizzare il campo di relazioni mobili sui quali sono costruite le identità dei clan?
Queste alcune domande che Alessandro Quaranta, artista torinese che da anni opera sull’intreccio dei concetti di casa/relazione/viaggio/rito, si è posto corso delle proprie ricerche; domande che sono poi risuonate nell’ambito del laboratorio da lui condotto con un gruppo di studenti all’interno del Liceo artistico Boccioni.
Alessandro Quaranta è uno di quegli artisti attenti ai nuovi contesti e ai nuovi valori, alle istanze sociali e alle trasformazioni in corso nel proprio tempo. Temi centrali del suo lavoro sono le appartenenze, le differenze, la cittadinanza, i meccanismi d’inclusione e d’esclusione; e poi gli stili di vita, l’abitare.
Attento alle relazioni, Quaranta si mette in gioco personalmente, non ambendo a lavorare “per” il pubblico, ma “con” un pubblico che si fa partecipante.
Oggetto primario della sua osservazione negli anni recenti è l’area sensibile costituita dalle comunità di Rom che abitano sul territorio italiano. Estremamente vulnerabili, i Rom vivono in situazioni di assoluta precarietà, la loro esistenza relegata al margine delle città e della collettività. Eppure, di fatto sconosciute, queste comunità sono percepite come una grave minaccia.
La pericolosità attribuita loro ha a che fare, prima che con la realtà dei fatti, con la percezione che se ne ha come di persone apparentemente incollocabili, indefinibili e per estensione, incontrollabili, quindi socialmente destabilizzanti.
Lo sguardo che a essi Quaranta rivolge è discreto, disponibile, attento, empatico, consapevole del limite costituito da un’oggettiva differenza di condizioni di vita, ma capace di esprime altro sia dall’atteggiamento analitico da studioso, sia dagli atteggiamenti assistenziali o emergenziali con cui normalmente queste comunità vengono avvicinate.
Le sue opere dicono un’appartenenza culturale, un coacervo di storie, di vite, di esperienze; ma anche l’assurdità di esistenze che trascorrono tra infrastrutture insufficienti, trasferimenti forzati, disagio assoluto, e che tutti tendiamo a non voler vedere.
Oltre a indagare una specifica realtà e a suggerire la necessità di un approccio empatico e non valutativo, Alessandro Quaranta pone implicitamente una questione fondamentale, quella dello sguardo.
Come vediamo l’altro? Chi guarda e chi è guardato? E l’artista dove si colloca? .
L’intervento di Alessandro Quaranta presso il Liceo Boccioni nasce in relazione alla mostra “Wherever we go” tenutasi presso lo spazio Oberdan di Milano.
La mostra affrontava il tema delle relazioni interculturali e asseriva un’idea di identità e di cultura definite non solo in base a una radice geografica ma soprattutto come prodotti di esperienze e di relazioni; identità e di cultura come istanze non fissate una volta per tutte, ma vive e mobili, capaci di resistere alle semplificazioni e alle classificazioni. Il tema è stato ulteriormente affrontato sotto forma di dialogo attivo attraverso il progetto realizzato dall’ANISA, sezione di Milano, grazie al sostegno della Provincia di Milano, presso i tre licei milanesi: Boccioni, Berchet e Gentileschi.
Nell’ambito di questo workshop gli studenti del Liceo artistico Boccioni si sono confrontati con Alessandro Quaranta, che ha fornito loro spunti critici utili a orientarsi rispetto a un tipo di approccio artistico che si inserisce a pieno titolo nell’arte contemporanea.
Ne sono emerse riflessioni e abilità critiche. Opere degli studenti saranno esposte nell’ambito della mostra insieme ad alcune installazioni di Alessandro Quaranta.
Alle finestre della scuola si affacceranno 70 bandiere realizzate dagli studenti per comunicare all’esterno la percezione di sé.
Nel catalogo, che sarà presentato il 1 giugno 2007 in occasione del Premio Boccioni, saranno presenti anche i percorsi paralleli ideati dalle altre due scuole coinvolte nel progetto “Incontriamoci a scuola”
il Liceo classico Berchet con le conferenze propedeutiche al contemporaneo che, a cura di Cesare Badini, spaziano dalla fotografia alle radici del moderno a Milano (saggi di Roberto Mutti, Cesare Badini e Anna Menichella).
Con gli allievi dell’ITT A.Gentileschi invece, sotto la guida di Pia Antonini e di Riccardo Canova, è stato sperimentato l’approccio metodologico incentrato sull’”Epistemologia operativa”: Tale metodo, che designa una strategia di esplorazione attiva dei processi di costruzione della conoscenza, finalizzata alla presa di consapevolezza dei propri processi cognitivi, (http://it.wikipedia.org/wiki/Epistemologia_operativa) ha permesso di approfondire alcune tematiche della mostra e di sollecitare una riflessione personale e di gruppo sul proprio modo di rapportarsi a concetti come l’appartenenza e l’identità.
Referente critico: Gabi Scardi
Ideazione e coordinamento: Gabriella Anedi, Laura Colombo, Glauco Mambrini, Claudio Zanini
Hanno collaborato i docenti Fiorella Iori, Marisa Settembrini, Emanuela Volpe
____________________________________________________________
Per informazioni: Liceo Boccioni
P.le Arduino 4 - MM1 Amendola – tel. 02 48019249
www.liceoartisticoboccioni.it
ufficio stampa: 338 8196068 – 347 9350842
parcheggio interno con ingresso da via Albani
Di Fabrizio (del 16/04/2007 @ 09:55:27, in Italia, visitato 2025 volte)
Li chiamiamo nomadi, ma ormai sono stanziali da tanti anni. E li consideriamo
stranieri, mentre la maggior parte di essi è italiana da generazioni. Luoghi
comuni sulle comunità rom e sinti presenti nella nostra Provincia. Pregiudizi
che una ricerca promossa dalla Provincia di Venezia e realizzata dal Coses prova
ora a sfatare.
Si chiama "E per patria una lingua segreta" il volume realizzato dai due
ricercatori del Coses Stefania Bragato e Luciano Menetto per conto della
Provincia di Venezia, assessorato alle Politiche sociali. Una ricerca che mai
fino ad oggi era stata realizzata sul territorio veneziano.
«Siamo partiti dalla constatazione che, con la chiusura di quasi tutti i campi
nomadi veneziani, oggi la comunità è pressoché invisibile», spiega l'assessore
provinciale alle Politiche Sociali Rita Zanutel. Oggi, infatti, rimane aperto il
campo di via Vallenari, con tutte le problematiche legate al suo prossimo
spostamento verso Favaro. Non a caso proprio i sinti di questo campo nomadi
(vedi articolo a fianco) sono stati gli unici a non prendere parte alla
realizzazione della ricerca, rifiutando di farsi intervistare.
La ricerca si è sviluppata attraverso interviste a "testimoni privilegiati", in
particolare gli assistenti sociali dei comuni della Provincia, che più di tutti
intercettano le richieste dei nomadi, insieme agli operatori scolastici. E poi
attraverso interviste dirette ai protagonisti.
«Ci siamo chiesti - prosegue l'assessore - dove sono oggi le persone che
vivevano nei campi, come vivono, che percezione hanno della comunità residente e
viceversa».
Invisibili all’anagrafe. Da questo punto di partenza si è sviluppata
l'indagine che approfondisce più gli aspetti qualitativi che quantitativi.
«Avevamo chiesto agli uffici anagrafe dei vari comuni se tra la popolazione
straniera risultassero rom o sinti, ma solo quattro comuni hanno dato risposta
affermativa, mentre noi sapevamo per certo che anche in altri comuni
(incrociando altri dati) vi era la loro presenza», aggiunge Zanutel.
Dati certi, dunque, non ce ne sono. Anche se la stima, incrociando diverse fonti
ha fornito questi risultati: 1466 rom e sinti in tutta la Provincia, di cui 898
residenti, 111 stranieri e 399 minori. Gli italiani sono 653, i kosovari 359 e i
provenienti dalla ex Jugoslavia sono 156.
A questo punto, raccolte le interviste degli assistenti sociali, agli insegnanti
che lavorano in scuole dove frequentano ragazzi rom o sinti, e quelle ai
"nomadi" stessi, sono emersi i primi risultati. «Si tratta soprattutto di
preconcetti che grazie a queste interviste sono via via caduti», spiega Luciano
Menetto che con Stefania Bragato ha realizzato la ricerca.
Il primo preconcetto è che i nomadi sono ormai stanziali. «Noi gagé, cioè noi
non nomadi come siamo chiamati nella loro lingua, crediamo che siano ancora
comunità in movimento, mentre sono stanziali e da molti anni». A questo si lega
un altro giudizio errato, quello cioè che tutti loro amino vivere nei campi e
nelle roulotte: «Non è vero. Molti desiderano una casa». Infine, terzo
preconcetto sfatato, quello che siano quasi tutti stranieri: «Sono invece in
prevalenza italiana e lo sono da generazioni».
Il conflitto generazionale. Sono però comunità in conflitto. «Uno dei
dati che emerge - aggiunge l'assessore Zanutel - è il fatto che vivono la
perdita di identità con profondo disagio. E non mancano i conflitti, soprattutto
tra vecchie e nuove generazioni.
I ragazzi che frequentano la scuola guardano a un modello di vita che i genitori
non capiscono. In particolare le ragazze: esse chiedono di proseguire gli studi
e non vogliono sposarsi giovani come prevede invece la loro cultura».
Una lingua che unisce. Un altro aspetto che emerge dalla ricerca e che dà
il titolo al testo è quello legato alla lingua: queste comunità sono diverse al
loro interno, anche divise da stili di vita diversi. Ne è un esempio il fatto
che gli italiani benestanti, con case di proprietà, non condividono che i
kosovari arrivati da poco accettino anche lavori umili. Eppure, al di là di
queste divisioni, esiste un elemento che unifica e preserva l'identità: la
lingua romanes, un codice solo orale trasmesso di generazione in generazione e
che viene parlato da tutti. «Sono poche ormai le tipicità che contraddistingono
rom e sinti. Una di queste è certamente la lingua», conferma il ricercatore del
Coses. Ed è una risorsa che non vogliono perdere. «Uno degli impegni che ci
siamo presi - conclude l'assessore Zanutel - è la conservazione della lingua
romanes, anche attraverso la sua trasposizione scritta».
Serena Spinazzi Lucchesi
Tratto da Gente Veneta , no.15 del 2007
Di Fabrizio (del 17/04/2007 @ 09:30:58, in Italia, visitato 2593 volte)
Ricevo da Agostino Rota Martir
Vi voglio presentare la verità dell’accumulo di vari tipi di mondezza
abbandonati in via Dell’Idrovora a Coltano, nei pressi del “campo nomadi”, dove
prima c’era un bellissimo parco naturale.
La verità è che cittadini italiani e stranieri hanno approfittato nella loro
malafede e hanno buttato la spazzatura nel bosco, a sinistra e a destra lungo la
strada in via Idrovora che parte dall’Aurelia e arriva a Coltano, sperando come
tante volte è successo, di scaricare sulle spalle degli “zingari” il torto.
Lì sono state buttate gomme usate, quando nessun “zingaro” è gommista,
ci sono anche stoffe di sarto, e nessuno di noi fa il sarto,
e non manca materiale edile, quando nessuno di noi è muratore.
Tantissimi di noi lavorano nella raccolta di ferro, e lì non c’è del ferro
abbandonato.
Sappiamo che il pregiudizio sugli “zingari” è ancora enorme, e noi continuiamo
ad essere accusati e discriminati, quindi sopportiamo di essere “sorvegliati con
telecamere”, perché vogliamo dimostrare la verità.
Spero che in futuro si cambieranno le visioni su di noi “zingari”, e voi
“gagjiè” (i non zingari) non mostrerete la vostra “cultura”, evitando di buttare
la vostra spazzatura vicino a noi.
Così arriverà il momento di vivere come tutti i cittadini normali non
“sorvegliati con telecamere”!
Grazie dell’attenzione e distinti Saluti,
Etem Dzevat
Presidente A.C.E.R.
Coltano (PI), 14 Aprile 2007
altre storie di
spazzatura
Di Fabrizio (del 18/04/2007 @ 09:00:06, in scuola, visitato 1950 volte)
Lo lancia il Ministero della Pubblica istruzione. Scadenza il 15 maggio
2007
Quali sono le buone pratiche di comunicazione fra le famiglie straniere e il
mondo della scuola? L'ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del
Ministero della Pubblica istruzione lancia un concorso per le scuole, il
concorso "La famiglia interculturale" che mira a valorizzare e promuovere
tutti quei progetti in supporto del miglioramento della comunicazione e della
interazione tra le famiglie di studenti italiane e quelle di origine straniera.
L'obiettivo è quello di fare emergere a livello nazionale ogni iniziativa di
dialogo e conoscenza reciproca, al fine di promuovere l'integrazione sociale tra
le famiglie italiane, straniere, rom, sinti e di altre minoranze
etnico-linguistiche.
Il concorso è rivolto alle scuole elementari, medie e superiori in Italia.
Insegnanti e studenti potranno presentare proposte e progetti focalizzati sul
campo dell'educazione interculturale. Saranno prese in considerazione anche
proposte progettuali che mirino al coinvolgimento e la comunicazione
interculturale tra italiani e stranieri, realizzate anche al di fuori del
contesto scolastico.
Sono previsti 9 premi di 2.000,00 ciascuno. Le migliori proposte potranno essere
integrate in una pubblicazione dell'UNAR sulla prevenzione della discriminazione
razziale in ambito educativo.
Tutte le proposte progettuali dovranno pervenire presso la sede dell'UNAR entro
il 15 maggio 2007.
Leggi il bando qui.
Per maggiori informazioni:
UNAR - Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali
Largo Chigi, 19 - 00187 Roma
tel 06.67792267- fax06.67792272
e-mail:
antidiscriminazioni@pariopportunita.gov.it
Di Fabrizio (del 18/04/2007 @ 10:04:20, in lavoro, visitato 2656 volte)
Ricevo da romlavoro
ROMA MULTIETNICA
guida alla città multiculturale
L'opera Nomadi e il V° Dipartimento del Comune di Roma presentano, giovedì
19 aprile alle ore 12 in Campidoglio – Sala degli Arazzi, la Conferenza
Stampa di Raffaela Milano Assessore alle Politiche Sociali Comune di Roma Franco
Alvaro Direttore V° Dipartimento Comune di Roma per la presentazione del primo
contratto di lavoro per le donne Rom/Sinte di Roma nel laboratorio di stireria e
piccole riparazioni sartoriali.
Saranno ospiti d’onore come amici del popolo Rom/Sinti della Capitale:
Adriana Spera (Presidente Commissione Elette Comune di Roma),
Salvatore Geraci (Area Sanitaria Caritas Diocesana),
Susanna Placidi (Comunità S.Egidio).
Sarà presente il Sottosegretario alle Pari Opportunità Donatella Linguiti ed Il
Segretario Regionale della FILTEA-CGIL Sergio Leoni.
Presentazione abiti della Sartoria Romanì, lavori della sarta Rumrì Concetta
Casamonica di Porta Furba e delle Romnià Rumunke della Comunità di Magliana
Vecchia.
La prima cooperativa di sole donne rom e sinte in italia.
Cooperativa Baxtalo Drom
via Alessandro della Seta 20 00178 Roma
tel. 06-72671701
mailto:baxtalo_drom@yahoo.it
Di Sucar Drom (del 19/04/2007 @ 09:29:30, in blog, visitato 2235 volte)
Trieste, a forza di essere vento
Il Centro Studi Libertari e la Cattedra di Storia dei partiti e dei movimenti
politici dell'Università di Trieste invitano alla presentazione del doppio dvd
"a forza di essere vento", edito da Edizioni A. Agli eventi parteciperà di uno
dei curatori della pubblicazione, Paolo Finzi della redazione ...
La
deriva rambista delle Polizie Locali
Da sempre le forze di polizia usano e abusano della discrezionalità insita nei
loro poteri, a fin di bene dicono alcuni: sino alle discriminazioni razziste
e all'arbitrario violento, raccontano tante vittime e testimoni (anche fra gli
stessi agenti).
Dall'inizio degli anni '80 in quasi tutte le polizie municipali delle grandi
città è invalsa la moda di creare unità speciali per perseguitar...
Vicenza, Forza Nuova e Azione Sociale manifestano contro i Rom e i Sinti
Mentre la Mussolini a Bari esponeva una posizione ferma riguardo ai campi Rom.
"Se sono nomadi devono andare, se sono stanziali possono rimanere e pagare le
tasse", a Vicenza le Sezioni Locali di Azione Sociale e Forza Nuova vuotavano un
sacco di spazzatura nell'insediamento dei Rom Khorakanè, residenti in via ...
Russia,
foto di un matrimonio rom
Caterina Cecchini, di Samovar, segnala il sito EnglishRussia che vi invitiamo a
visitare, dove sono pubblicate una serie di fotografie di un matrimonio rom in
un villaggio non lontano da San Pietroburgo.
Contrariamente a quanto avviene in I...
Chiari
(BS), i diritti calpestati dei più deboli
Invitiamo tutti a Chiari per partecipare all'assemblea pubblica "i diritti
calpestati dei più deboli" che si terrà venerdì 20 aprile 2007, a partire dalle
20.30, nella Sala della Fondazione "Bettolini", in viale Cadeo.
L'incontro è organizzato per discutere della grave situazione creatasi nel
Comune di Chiari, negli ultimi anni. L'attuale ...
Il
videoracconto della costituente del comitato Rom e Sinti Insieme
Da alcuni giorni è disponibile su internet un primo cortometraggio sulla
costituzione del Comitato Rom e Sinti Insieme, avvenuta a Mantova il 24 marzo
2007. Ringraziamo Giovanna Di Lello che ha ripreso e montato il cortometraggio e
Alessio Tessitore che l'ha supportata nelle riprese.
Nel cortometraggio sono evidenziati gli interventi dei promotori del comitato
Yuri Del Bar (Sucar Drom), Rad ...
Milano,
comunicato stampa del coordinamento "no patto di legalità"
«Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra
Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri
dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un
Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col
pensiero, perché lì è nata la nostra costituzione.» (Piero Calamandrei, Discorso
ai giovani sulla ...
Di Fabrizio (del 19/04/2007 @ 12:53:06, in blog, visitato 1903 volte)
Cosa diventa un caffé quando viene offerto da un rom a un “gagiò’? Come
può un cubo “sonoro” raccontare l’idea di casa dei rom? Come mostrare il tempo e
lo spazio di un campo nomadi? E quali mappe possono visualizzare il campo di
relazioni mobili sui quali sono costruite le identità dei clan?
Domani apre a Milano una mostra interessante:
LA SOGLIA DEL CONOSCIUTO
che dura sino al 12 maggio. Mi piacerebbe andare a vederla, ma sarebbe ancora più
interessante se qualche lettore volesse visitarla assieme per conoscerci meglio.
Fatevi vivi, magari per
email (se
volete).
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