Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 14/01/2006 @ 10:43:47, in Europa, visitato 2844 volte)
fonte: Slovak_Roma_News
by Jozef Sivak
foto dei disordini da derstandard.at
DOPO I SACCHEGGI
6 gennaio 2006
Due anni dopo i profondi disordini nei quartieri dei Rom più poveri in Slovacchia, si stanno verificando dei cambiamenti.
TREBISOV, Slovakia | Folle arrabbiate, negozi saccheggiati, polizia scatenata contro i rivoltosi: scene come queste due anni fa mostrarono la profonda frattura tra lamaggioranza della popolazione e le comunità Rom nella Slovacchia orientale.
L'attenzione alla rivolta dei media internazionali, che avevano l'occhio puntato sull'imminente ingresso della Slovacchia nell'Unione Europea, spinsero le autorità ad affrontare seriamente le condizioni di povertà estrema dei Rom nella regione e ad approntare strategie di integrazione.
A Trebisov, teatro delle proteste più drammatiche ed epicentro degli scontri, la comunità Rom si sta ancora leccando le ferite.
foto di JAN GRARUP da http://www.poyi.org/ - PICTURE OF THE YEAR INTERNATIONAL
"Non avevo mai visto niente di simile a quello che è successo [a Trebisov] e nemmeno ci voglio più pensare" dice Jozef Badzo, 31 anni, che lavora nell'insediamento rom alla periferia di Trebisov. "Mi sono sentito come se fosse l'Iraq. E' stato terribile". Badzo era in visita ad un amico dell'insediamento, quando la polizia entrò in casa e li malmenò selvaggiamente. "Sono stato fortunato," ricorda "perché avevo un bambino in braccio che piangeva tra le mie braccia. Altrimenti i miei occhi si sarebbero riempiti di sangue."
UN ANNO CRITICO
L'anno 2004 è stato critico per i Rom slovacchi. Molti hanno visto il taglio o la cancellazione improvvisa dei benefici sociali, come risultato delle riforme imposte ad inizio anno. Alcuni attivisti hanno detto che i tagli erano discriminatori, perché colpivano soprattutto la loro comunità, che ha mediamente famiglie numerose ed estese. Una famiglia di cinque persone riceveva 10.000 corona (278 euro) che sono stati improvvisamente dimezzate o annullate.
Trebisov, città della Slovacchia sud orientale, vicino al confine con l'Ungheria e l'Ucraina, conta circa 40.000 abitanti. Di loro, circa 3.200 sono Rom, che vivono in appartamenti periferici, consistenti per la maggior parte in una stanza di 18 mq. senza servizi e acqua corrente.
A Trebisov e in tutta la Slovacchia orientale, la regione più povera del paese, chi presta denaro è un'importante figura in molti insediamenti rom, e richiede interessi molto alti alla gente che attende l'arrivo del prossimo assegno sociale. Gli squali del prestito ad usura divennero particolarmente attivi nel 2004 e alzarono i loro tassi di interesse, anche all 100%, secondo quanto oggi raccontano gli abitanti. Spesso, la gente si indebitò a vita, incapace di restituire il denaro che era stato loro offerto.
IL PUNTO DI ROTTURA
La notizia del taglio ai servizi sociali girò velocemente ed orientale e sfociò in proteste e disordini nei villaggi nella Slovacchia centrale. Gli eventi più drammatici ebbero luogo a Trebisov, dove circa 400 Rom il 23 e 24 febbraio saccheggiarono il Parican shopping center. Molti degli abitanti degli insediamenti dicono che furono gli stessi strozzini ad aizzare la folla.
La polizia di Trebisov e di Kosice, la seconda più grande città della Slovacchia, appena arrivati sulla scena inondarono i manifestanti con cannoni ad acqua. Il 24 febbraio i poliziotti si presentarono nei quartieri rom. I testimoni accusano che entravano nelle case a gruppi di 10, picchiando gli abitanti.
Nella fase più drammatica della rivolta, erano schierati nella Slovacchia centrale ed orientale, 2.000 tra poliziotti, esercito e corpi di sicurezza privati.
Sulla base delle voci e delle testimonianze l'European Roma Rights Center di Budapest e Amnesty International criticarono l'azione della polizia. Alan Anstead, consulente legale del Roma Rights Center, accusò la polizia di violazione dell'articolo 3 della Convenzione Europea sui Diritti Umani, che proibisce la tortura e i trattamenti inumani. Riconoscendo che la rivolta era contro la legge e i rivoltosi avevano violato le proprietà private, aggiungeva che la polizia aveva colpito senza distinzione passanti, manifestanti e rivoltosi.
Monika Kuhajdova, portavoce del Ministro degli Interni, disse che la polizia aveva usato cani e manganelli "per disperdere i resistenti e prevenire gli attacchi", senza specificare altro. Aggiunse che il ministero non aveva ricevuto lamentele sull'atteggiamento della polizia durante gli incidenti.
Alla fine, in 195 vennero accusati di crimini, inclusi danni a proprietà rivate, rivolta, furti, saccheggio ed incitamento alla violenza. Kuhajdova stimò il costo dell'operazone speciale di sicurezza in circa 58, 7 milioni di corone (1,5 milioni di euro). Inoltre disse che la rivolta aveva causato danni per 1,1 milioni di corone.
SEGNI DI RIPRESA
Dopo quasi due anni, molti Rom di Trebisov concordano che la rivolta fu uno sbaglio. Ma i disordini hanno avuto almeno l'effetto positivo di risvegliare le autorità che, dopo la rivolta e timorose di pubblicità negativa, cominiciarono a prestare più attenzione ai problemi dei Rom.
"I saccheggi non sono stati giusti, ma sono stati il simbolo della protesta controle decisioni del governo" di tagliare i benefici sociali, dice Jozef Tancos - 50 anni e disoccupato, vive vicino all'insediamento rom - "Quell'esperienza non si ripeterà, non è servita a molto".
Immediatamente al termine dei disordini e dei saccheggi, il governo e gli stessi Rom iniziarono ad affrontare il problema dello strozzinaggio, e la polizia compì degli arresti contro gli usurai. Anche se, secondo fonti anonime, molti di loro usarono i lor contatti ad alti livelli per rimanere impuniti.
Gli sforzi della polizia sono frustrati dal fatto che spesso le vittime hanno paura e cambiano la loro versione, dice Kuhajdova. "Gli usurai sono particolarmente influenti tra i Rom" aggiunge. "Per incriminare qualcuno per usura, la polizia ha bisogno della dichiarazione della vittima".
Kuhajdova afferma che la polizia ha reagito "prontamente" alle accuse contro le bande di usurai: nel 2004 sono stati aperti 127 casi, il doppio dell'anno precedente. D'altra parte, risulta che le denunce riguardino solo un quarto del fenomeno, secondo un rapporto sui diritti umani del Dipartimento di Stato USA. L'accusa provata di usura comporta cinque anni di prigione.
Innescata o no dalle violenze, l'intervento dello stato nella Slovacchia orientale l'anno scorso è diventato più visibile. Il governo ha installato numerosi centri informativi e comunitari per i Rom. "Da un lato, la rivolta era sbagliata, ma d'altra parte è a causa sua che [il governo] ha iniziato ad interessarsi a noi", dice un residente dell'insediamento, che vuole qualificarsi solamente come Sandor.
I centri hanno lo scopo di informare la gente sui propri diritti, fornire aiuto a cercare lavoro, come affrontare i problemi legali o con le autorità. Scopo principale dei centri, però è educare. Insegnano nozioni pratiche sull'igiene personale e sulla sanità di base, informatica, lingua slovacca e straniere, arte e cultura romani. La priorità è nell'aiutare la gente a trovare lavoro o preparare alle scuole superiori. I centri sono finanziati dai programmi europei Phare per lo sviluppo regionale.
I centri affrontano pure il compito di risanamento ambientale e di migliorare le condizioni di vita negli insediamenti rom nell'area. A Trebisov, per esempio, il centro comunitario impiega 150 abitanti del posto. Lavorando sei ore al giorno, guadagnano 1.500 corone al mese. Il centro ha recentemente iniziato una campagna per il miglioramento delle condizioni di vita nell'insediamento, con la pulizia degli edifici e la rimozione della spazzatura dalle strade e dai parchi.
"Adesso è un po' meglio [del 2004] - facciamo servizio nella comunità e abbiamo un reddito," dice Jozef Badzo. "Non è molto, ma che possiamo fare? Per noi Rom qui non ci sono altri lavori."
Jozef Sivak è un giornalista che lavora a Trebisov. Modera un programma sulle tematiche rom per la televisione pubblica slovacca.
Di Fabrizio (del 15/01/2006 @ 10:52:55, in Europa, visitato 1928 volte)
Si è svolta recentemente una sessione di organizzazioni di
Ebrei, Polacchi e Rom della Bielorussia (vedi precedente ndr). Queste hanno
richiamato nuovamente l'attenzione sulle difficoltà di
finanziare la ricostruzione del Monumento alle vittime della II guerra
mondiale, presso l'ex campo di concentramento di Koldichevo, nella
regione di Brest (oltre 22.000 appartenenti alle succitate
nazionalità vi perirono o furono torturati - vedi Dzeno 15-07-04 ndr)
A novembre le organizzaizoni "Duiaspora Bielorussa Gitana", "Unione dei
Polacchi di Bielorussia" e le organizzazioni e associazioni ebraiche di
Bielorussia, avevano scritto al Parlameto per richiedere la partenza
dei lavori di ricostruzione, e la bonifica del luogo dove doveva
avvenire.
Il 21 dicembre 2005 è arrivata la risposta (N.° 364)
del presidente della Bielorussia, confermando che erano stati stanziati
i fondi per la riparazione del monumento e la risistemazione dell'area
a Koldichevo.
Un primo passo in avanti, per un patrimonio da consegnare alle prossime
generazioni In
The Head of the PA “Belarusian Gipsy diaspora”
Kozlovskiy O. A.
Minsk, Belarus.
E-mail: belarus_roma@yahoo.com
Tel.: + 375 172 348908
Mobile: + 375 29 634 89 08
Di Fabrizio (del 15/01/2006 @ 21:34:02, in Europa, visitato 1891 volte)
Pur non condividendolo in tutti i punti, mi sembra un'analisi originale e interessante per una rflessione sul futuro europeo:
Commenti al Programma Operativo per il 2006 (file pdf ndr) del Consiglio d'Europa proposto dalle prossime presidenze di Austria e Finlandia
Le 58 pagine del documento danno maggior importanza ai fertilizzanti che alla non-discriminazione. Continua la tendenza nel creare inaccettabili gerarchie tra i diversi livelli di discriminazione, tra cui è citata solo quella di genere. Tanto i paragrafi riguardo i fertilizzanti che l'eguaglianza di genere e la non-discriminazione hanno cinque righe, ma almeno i fertilizzanti sono elencati all'indice degli argomenti. La non-discriminazione viene menzionata anche nelle cinque righe che di fatto dovrebbero essere dedicate all'uguaglianza di genere e alle tematiche connesse (non che questo aiuti nella comprensione). E' abbastanza ironico l'introduzione del documento: "i recenti dibattiti hanno sottolineato l'importanza che l'unione si concentri sui temi che riguardano la vita di tutti i giorni dei cittadini". Gli Austriaci e i Finlandesi che hanno lavorato a questo documento, riceveranno da noi altre notizie. Non ero a conoscenza del così grande interesse dei miei concittadini europei per la verifica e la contabilità statutaria o l' indirizzamento sui diritti degli azionisti così come l' infrastruttura per le informazioni spaziali ed il metodo strategico all'amministrazione dei prodotti chimici. Ci sono anche argomenti più "seri": il rafforzamento dei diritti della piccola minoranza europea che deve affrontare viaggi aerei, così come le f usioni trasversali ai margini del settore bancario e l'accesso della Comunità al WIPO Geneva Act assieme al brevetto comunitario relativo all'urgente problema relativo ai diritti di proprietà europei. Il capitolo sul welfare animale, salute degli animali, protezione delle piante e nutrizione animale, è più grande di quello sulla politica sociale. Il documento è stato pubblicato il 22 dicembre e non vale neanche la scusa che è stato scritto dopo i postumi di una sbornia. Piuttosto la spiegazione risiede nel fatto che a quella data nessun parlamentare era a Bruxelles e le camere nazionali avevano giàla testa in ferie La maggior parte del documento si confronta con le relazioni esterne e il terrorismo, mentre la parte sui Diritti Umani è assolutamente inadeguata e si focalizza su Cina, Iran e Cina. Un documento terribile scritto da frequentatori di voli di prima classe, comitati di azionisti ed elites europee, che dovrebbero invece che guardare i canali di moda e di Gucci, dovrebbero sintezzizarsi su Euronews. La maggior copertura di notizie quest'anno è stata data agli eventi di Francia, dove esclusione sociale e razzismo hanno creato una bomba sociale. Il trattato costituzionale non è passato in Francia e Olanda a causa di una lingua elitaria e alla mancanza di collegamento tra i cittadini europei, e questo documento si pone sullo stesso percorso. Nel 1995, l'anno in cui l'Austria si congiunse all'Unione Europea, 4 Rom furono ammazzati da una bomba mentre tentavano di rimuovere dei graffiti razzisti scritti contro di loro. L'Austria sta tuttora lottando contro il neonazismo e il gap tra molto ricchi e molto poveri sta aumentando. L'antiziganismo e il razzismo sembrano essere sufficientemente tutelati dalle future presidenze europee. Probabilmente sperano che impacchettiamo le nostre cose e ci prendiamo una vacanza in attesa della presidenza tedesca. Valeriu Nicolae Deputy Director European Roma Information OfficeAv. Eduard Lacomble 17, Brussels valeriu.nicolae@erionet.orgTel. + 32 27333462 Fax: +32 27333875 Mobile: +32 476538194
Di Fabrizio (del 17/01/2006 @ 00:11:28, in Europa, visitato 1937 volte)
Di Fabrizio (del 21/01/2006 @ 03:35:58, in Europa, visitato 2363 volte)
Premessa: quella degli sgomberi in Gran Bretagna è una vertenza che dura da anni. QUI un riassunto degli ultimi sviluppi. Tra l'altro, ci sono diversi punti di contatto con la situazione in Italia (vedi)
Da: Dale Farm
Cari amici!
Stiamo affrontando una nuova crisi.
Vi scrivo in parte per informarvi sulle novità e in parte per richiedere il vostro aiuto in vista della prossima riunione del Comitato per lo Sviluppo di Basildon, quando si discuterà dell'ormai imminente rasa al suolo del nostro villaggio.
La riunione si terrà il 24 gennaio alle 19.30. Lo stesso giorno alle 18.30 organizzeremo un picchetto con delle candele. Potete partecipare al nostro picchetto anche virtualmente comunicando la vostra adesione al leader dei Tory: Malcolm.buckley@members.basildon.gov.uk e buckleymr@btinternet.com inviandocene copia a dale.farm@ntlworld.com (per i media).
I nostri avvocati nel contempo stanno preparando il ricorso al tribunale previsto il 14 marzo ed assieme di ribaltare la decisione presa dal comitato comunale, che non ha niente a che vedere con la Cintura Verde ambientale, ma è soltanto razzista.
L'alternativa che ci è stata proposta del sito di Pitsea NON si trova nella Cintura Verde ed è stata un'area di sosta autorizzata negli anni '70 - ma il comune SI OPPONE anche a questa soluzione e non intende concedere i permessi di sosta.
Quasi sicuramente, il comitato di sgombero riaffermerà la decisione di impiegare la compagnia privata di sicurezza Constant & Co, che costerà alle casse comunali due milioni di sterline.
Ma ci sono almeno quattro nuovi fattori da considerare:
-
sarà usata violenza a donne e bambini,
-
le conseguenze psichiche per quanti assisteranno alle violenze,
-
gli effetti di generale impoverimento, specialmente per i più giovani, di chi sarà costretto a tornare per strada,
-
le difficoltà di chi ha problemi di salute o bisogno di cure mediche (se dovrà tornare per strada)
Inoltre:
Il vice primo ministro John Prescott, nel suo lavoro di mediazione, ha impegnato il governo per una moratoria dello sgombero di un'area di 10 yards, che diventerebbero 40 se sarà accolto l'appello in discussione il 27 febbraio, e la moratoria varrebbe due anni. Ha poi messo a disposizione un'area alternativa, a Pitsea appunto, che il comune di Basildon non vuole concedere. Infine attualmente Dale Farm da un lato è stata circondata da filo spinato e valli artificiali, dall'altro i residenti sono pronti a resistere in modo non-violento allo sgombero.
In un recente articolo di Jon Austin, Vanessa Redgrave rilanciava l'idea di una catena umana attorno al campo per prevenire lo sgombero. Per quanti di voi non potessero prendervi parte, mi permetto di fornire alcuni suggerimenti per una lettera da inviare al consiglio comunale:
[Cliccando su “consiglio comunale, dovrebbe aprirsi il
vostro lettore di posta, con il testo in inglese che riporto qui
sotto e che riassume quanto esposto nell'articolo. Se non vi aggrada,
cambiatelo pure. Potrete così inviare una lettera al consiglio
comunale e una al comitato degli occupanti di Dale Farm (se funziona
il link, ovviamente) NDR]
The Commission for Racial Equality, in
seeking a judicial review of Basildon's decision to deny planning
permission for Dale Farm and instead to drive the 600 residents from
their own land by force, has implied that it actions are racially
motivated.
Wickford Primary Care Trust have
expressed their fears that if bulldozers are sent in to destroy the
90 homes women and children will be injured. For this reason I
continue to oppose the use of force. But in the changed circumstances
now prevailing it make no sense to employ Constant & Co, the
bailiff company, which has a dubious reputation as self-styled Gypsy
eviction specialists.
In view of Deputy Prime Minister John
Prescott's proposal that an alternative site be provided at Pitsea,
will the committee please consider postponing enforced action against
Dale Farm until full consideration of the Pitsea site, including a
planning appeal, has been given.
All the best
Grattan
01206 523528
Di Fabrizio (del 25/01/2006 @ 03:40:20, in Europa, visitato 2548 volte)
Da una segnalazione di Daniele
Articolo precedente
Critiche al sistema statale di monitoraggio dei Rom Preoccupazione sui potenziali abusi contro una popolazione storicamente marginalizzata
By Brandon Swanson Staff Writer, The Prague Post January 18, 2006
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Quando il governo vide giovani arabi, turchi e neri in rivolta a Parigi alla fine dello scorso anno, vide una città data alle fiamme a seguite di lunghe ed irrisolte tensioni economiche e razziali.
Come risposta, il governo ha sviluppato il programma di monitoraggio entrato in vigore il 4 gennaio, per raccogliere una serie di informazioni che variano dall'impiego alla formazione.
“Se non vogliamo che un conflitto simile accada anche nella Repubblica Ceca, dobbiamo agire immediatamente” ha affermato Katerina Berankova, per il Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali “E perché ci siano cambiamenti permanenti, dobbiamo conoscere la loro situazione e quanto sia marginalizzati”.
Marginalizzati, lo sono storicamente in tutta Europa, ma qui non si ha memoria di rivolte di gruppo.
Mancanza di informazioni attendibili
L'annuncio di un simile programma è subito finito sui riflettori, interi ed esteri, con la domanda se un simile censimento non avesse assonanze con le passate discriminazioni.
“Niente del genere” replica Czeslaw Walek, capo del Consiglio Governativo per le Tematiche Rom.
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VLADIMíR WEISS/The Prague Post
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Rozalie Carna', il suo partner e suo figlio Jan Zigo, aggrediti in casa da tre skinheads.
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Walek afferma che il governo analizzerà le condizioni di vita senza raccogliere dati personali. ma il programma ha sollevato critiche dai legali dei diritti dei Rom, che affermano che questi dati potrebbero essere usati con intenti discriminatori.
“L'anonimato è una pura illusione” dice Ivan Vesely' di Dzeno. [...] “Anche se non saranno conservati nomi ed indirizzi, ci sono altri dati sociali ed economici _ su base geografica – in base a cui non è impossibile risalire ai singoli casi”.
Walek dice che sono i Rom a lamentarsi del governo che non investe a sufficienza, o non controlla i fondi stanziati. Gli stessi controlli di fonte governativa confermano che mancano informazioni adeguate sui Rom. “Lo scopo è migliorare lo misure già in atto” dice.
Ma proprio la ragione che ha reso necessario questo programma – l'incapacità di raccogliere informazioni attendibili sui Rom – è lo stesso ostacolo più grande. Il governo ha una notevole difficoltà nel raccogliere informazioni su un gruppo etnico che storicamente nutre difficoltà verso l'autorità. Solo in 11.000 si sono dichiarati Rom, di fronte a stime di 250.000 Rom nella Repubblica Ceca.
La disoccupazione tra i Rom viaggia tra il 70 e l'80%, a secondo delle regioni, in molti dipendono dai servizi sociali.
La raccolta di dati è legale se rimane circoscritta all'ambito sociologico, dice David Strupek, avvocato praghese esperto in tematiche Rom. “Diventerà un problema legale solo se il progetto servirà a raccogliere dati personali”.
Il programma costerà 1,5 milioni di corone (62.630 $) all'anno. I primi dati saranno sottoposti al governo quest'estate, e l'intera ricerca verrà pubblicata nel 2008.
Problemi che vengono dilazionati
Il nuovo anno è cominciato in maniera tumultuosa per i Rom nella Repubblica: alcune famiglie questo mese sono state sfrattate dagli appartamenti comunali del quartiere di Nestemice a Usti nad Labem, nella Boemia settentrionale, perché no in regola col pagamento degli affitti. Il quartiere era già stato l'epicentro di una controversia che aveva assunto rilevanza internazionale, quando nella metà degli anni '90 il comune aveva costruito un muro di cemento per separare il quartire abitato dai Rom dagli altri residenti.
Col rifiuto del comune di interrompere la costruzione, il governo aveva investito 10 milioni di corone per migliorare la coesistenza tra i due gruppi. Il comune aveva adoperato parte di quei fondi per riacquistare le case dei residenti, che sii erano trasferiti.
Sempre nella regione, 10 donne di etnia rom avevano aperto una causa sulle sterilizzazioni forzate a cui erano state sottoposte tra il 1979 e il 2003. Una di loro afferma che le era stato chiesto di sottoporsi a sterilizzazione perché aveva già sette figli, e aveva firmato l'autorizzazione, ma senza saper ne leggere ne scrivere. In quel periodo,più di 50 donne vennero sterilizzate.
In questi giorni, i Rom stanno preparandosi a manifestare con una catena umana, per impedire la costruzione di un monumento voluto dal partito di destra Unione Nazionale, dove c'era un campo di concentramento nazista. Il monumento andrebbe a sostituire la targa che commemora i Rom che vi morirono, e l'iscrizione voluta dall'Unione Nazionale invece indicherebbe: “Questo luogo era una campo di raccolta, non un campo di concentramento. La storia è una questione di verità, non di interpretazione.” (Lunga vicenda questa, se n'è accennato più volte in precedenza. L'ex campo di concentramento era stato adibito a fattoria per maiali. Solo lunghe insistenze da parte delle associazioni rom ed ebraiche, avevano indotto il governo ad espropriare l'area e farne un luogo di memoria. Ne contempo, tanto il presidente dello stato che esponenti del partito comunista, avevano polemizzato dicendo che il campo era di lavoro e non di concentramento. Ora si aggiunge l'ultima provocazione dell'Unione Nazionale. ndr.)
La nuova targa dovrebbe venire posta il 21 gennaio. [...]
— Petr Kaspar and Iva Skochova' contributed to this report.
Brandon Swanson can be reached at bswanson@praguepost.com
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Di Daniele (del 25/01/2006 @ 11:03:54, in Europa, visitato 1844 volte)
di Liz FeketeGuardando l'aumento dei partiti razzisti e di estrema destra nei 17 Paesi dell'UE, in Norvegia e Svizzera.Basato sulla recente ricerca del Centro di monitoraggio europeo sul razzismo e la xenofobia, Combattendo il fascismo, Difendendo la democrazia critica i programmi governativi antifascisti, esamina le risposte ufficiali ai crimini razzisti e documenta i modi con cui le campagne elettorali dei partiti politici lusingano il razzismo e l'estremismo. Il documento informativo, basato sulle statistiche, è diviso in tre sezioni:
La prima sezione fornisce esempi di come le povere strategie governative programmate contro l'estrema destra finiscano con l'essere controproducenti. Mettendo al bando i partiti neonazisti, ad esempio, aumenta la loro popolarità (soprattutto fra i giovani) e/ o trasferisce il problema dell'attività dell'estrema destra nei paesi confinanti. E il fallimento dell'uso dell'ordine pubblico esistente e delle leggi incentivanti e la legge criminale ordinaria contro i neonazisti e gli estremisti razzisti, permette a questi gruppi di crescere in segreto. La seconda sezione fornisce statistiche ed inchieste dell'NGO su come la violenza razziale e i crimini di intolleranza ispirati dai neonazisti stanno diventando più brutali. In particolare, le comunità musulmane, specialmente i posti musulmani della preghiera, sono sempre più bersagliati dall'estrema destra che, in molti paesi, sta organizzando proteste stradali e agitazioni, e si impegnano in sistematiche violenze stradali. Mentre i giovani sono spesso le vittime di crimini razzisti, essi sono anche adesso i principali istigatori di crimini razzisti. Ed ancora insufficiente attenzione è stata prestata a strategie educative per bambini e giovani nel combattere il razzismo. La terza sezione fornisce inchieste del paese sulle lezioni nelle quali sono stati usati slogan xenofobi e propaganda in una misura che il linguaggio dei partiti si è avvicinato all'incitamento al razzismo. I politici hanno accresciuto il clima di odio attraverso la loro retorica antiimmigrati, antimusulmani o antirom nei parlamenti e nei governi, i quali non sono in grado di parlar chiaro contro i crimini razzisti, stanno sviluppando una cultura dell'"incolpare la vittima".
40 pagine. Questo documento informativo è la pubblicazione numero 53 dell'IRR European Race Bullettin. Sottoscrivi ora European Race Bullettin (4 pubblicazioni l'anno) e ti manderemo Fighting fascism, Preserving Democracy gratis. L'istituto delle relazioni razziali non esprime un punto di vista corporativo: tutte le opinioni espresse sono perciò quelle degli autori.© Institute of Race Relations 2005 Link originale:
© Institute of Race Relations 2005
Di Daniele (del 27/01/2006 @ 01:19:17, in Europa, visitato 1707 volte)
Di Fabrizio (del 30/01/2006 @ 01:07:51, in Europa, visitato 2629 volte)
L'Inviato Speciale dell'ONU intende incontrare le
Organizzazioni della Società Civile Karin
Waringo, Brussels
Durante una conferenza stampa
presso la Commissione Europea, l'Inviato Speciale ONU e capo della
delegazione internazionale sul futuro politico del Kosovo, Martti
Athisaari, ha detto di voler incontrarsi con le organizzazioni della
società civile durante la prossima visita in Kosovo.
Rispondendo alla domanda su come intende assicurare che gli
interessi delle minoranze non-Serbe siano rispettati durante i
colloqui, e quando avesse pianificato di parlare con questi gruppi,
il diplomatico finlandese ha risposto di essersi già
incontrato con i rappresentanti politi ci dei Serbi di Kosovo e delle
altre minoranze.[...] Inoltre s'è incontrato con i Serbi della
chiesa ortodossa di Decani.
Riguardo alle associazioni, ha aggiunto: “Sono a conoscenza
di attivi gruppi femminili e vorrei incontrare anche
questi.”
27.01.06
Di Fabrizio (del 01/02/2006 @ 16:35:22, in Europa, visitato 2326 volte)
Lieti di fornirvi gli ultimi
aggiornamenti dal forum roma_kosovoinfo
(gli articoli completi sono in tedesco ndr.)
27 gennaio 2006 - Kofi
Annan critica la stagnazione in Kosovo
Il Segretario Generale dell'ONU ha
criticato come troppo lenta l'adozione degli standards democratici
nella provincia della Serbia Meridionale. Anche con l'inizio dei
negoziati detti standards non hanno visto progressi significativi. La
dichiarazione di Kofi Annan è avvenuta prima della riunione
del consiglio di sicurezza dell'ONU, giovedì sera scorsi a New
York...
25 gennaio 2006 - Presentato
“Human Rights Watch World Report 2006”
Nuovo “Rapporto Mondiale”
dell'Organizzazione dei Diritti Umani “Human Rights Watch”.
Riguardo al Kosovo, suscita grave apprensione la situazione della
minoranza Rom, in particolare si sottolinea la situazione di quanti
di loro sono rifugiati a Mitrovica. Il documento è disponibile
in versione
integrale, lingua inglese...
20 gennaio 2006 – Dimostrazione
a Berlino per i diritti dei rifugiati
Circa 600 persone ieri hanno
manifestato di fronte alle sedi centrali della SPD e della CDU,
perché vengano accolte le loro richieste d'asilo e per il
pieno rispetto della convenzione ONU sui diritti dell'infanzia.
L'avvenimento era stato organizzato in concomitanza con la
presentazione di un ordine del giorno del partito dei Verdi perché
la Camera Federale rivedesse la vecchia normativa...
fonte: Roma_und_Sinti
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