Rom e Sinti da tutto il mondo

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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 09/12/2006 @ 10:16:20, in Kumpanija, visitato 1730 volte)

Da Mundo_Gitano

Alcune note sulla storia del popolo Rom in Colombia, per PROCESO ORGANIZATIVO DEL PUEBLO ROM (GITANO) DE COLOMBIA, PRORROM

Il 5 agosto 1998, nella kumpania di Girón (Santander), nel quadro dello storico incontro chiamato "Passato, Presente e Futuro del Popolo Rom di Colombia" sorse il Proceso Organizativo del Pueblo Rom (Gitano) de Colombia (PRORROM). Attualmente i Rom stanno lavorando intensamente perché il Governo Nazionale, con la partecipazione dei Rom stessi, costruisca un quadro giuridico che regoli le relazioni tra loro e lo Stato, attraverso la promulgazione di uno "Statuto di Autonomia Culturale per il popolo Rom di Colombia".

La presenza Rom in Colombia è più antica di quanto si creda. I Rom si incontrano in Colombia dall'epoca della dominazione ispanica in America.

E' stato stabilito che nel 1498, col terzo viaggio di Cristoforo Colombo, arrivarono i primi quattro Rom, conosciuti come egiptianos o egiptanos. Erano Antón de Egipto, Catalina de Egipto, Macías de Egipto y María de Egipto, che avevano commutato la condanna per omicidio in lavori forzati nelle galee.

Fu così che durante i primi anni dell'invasione spagnola iniziarono ad essere tradotti in maniera legale dalle imbarcazioni della Corona, molti Rom, svuotando in questa maniera le carceri iberiche, mantenendo nel nuovo mondo le loro vite ed usanze, cosa che allora in Spagna era considerato un grave delitto. Più avanti nel tempo, la legislazione coloniale cambiò radicalmente, arrivando a considerare i Rom come un cattivo esempio per i popoli indigeni, proibendo il loro ingresso nelle Americhe e ordinando la deportazione di quanti vi si erano stabiliti.

Nonostante i persistenti intenti della Corona spagnola di controllare l'immigrazione illegale, o come erano chiamati allora "llovidos", durante il primo secolo gli arrivi furono considerevoli, inclusi quanti arrivarono con autorizzazioni o con tutte le carte legali. Gli stratagemmi utilizzati dai "llovidos" per burlarsi dei controlli coloniali furono diversi e di una creatività infinita: dal cambio di nome e cognome, passando per la compera di false autorizzazioni, sino al farsi passare per nobili e burocrati. Si suppone che con questi artifizi arrivarono in quella che oggi è la Colombia, non solo stranieri, mori ed ebrei, ma anche un gran numero di Rom.

Parte della legislazione coloniale dell'epoca era indirizzata verso i cosiddetti "vagabundos". In questo senso sono abbondanti i riferimenti ai problemi ed inconvenienti che causano questi "vagabundos" che in gruppi familiari andavano da un luogo all'altro, senza domicilio fisso né lavoro conosciuto. Le descrizioni sui "vagabundos" si avvicinano alla vita itinerante e nomade dei Rom e questo porta a supporre che i Rom dell'epoca fossero catalogati in quel modo. Inoltre si trovano riferimenti ai Rom nei numerosi giudizi emessi dal Tribunale del Santo Ufficio, meglio conosciuto come Inquisizione. Sotto l'Inquisizione furono torturati e bruciati non solo cristiani convertiti, mori ed ebre, ma anche molti Rom [...]

I alcune regioni di Nueva Granada ci fu un fenomeno che la storiografia ha studiato sotto il nome di "arrochelados". Gli "arrochelados" erano un gruppo di persone che vivevano al margine della legislazione coloniale e che erano riusciti a costruire, in un cero senso, società alternative al sistema della dominazione ispanica. Una delle strategie di sopravvivenza di questi gruppi fu l'invisibilità, proprio come fu adottata dai Rom. Recenti studi storici hanno presentato una nuova visione dell'epoca coloniale che abbandona gli stereotipi secondo cui si è trattato di un'epoca ordinata e tranquilla. [...] Diverse regioni furono attraversate costantemente da gruppi nomadi ed itineranti: commercianti, "vagabundos" ed altre persone che si dedicavano ad attività differenti dalla coltivazione della terra.

A cosa si deve il fatto che le testimonianze storiche sui Rom in Colombia siano poche e talvolta inesistenti? Questa situazione è dovuta a due ragioni: La prima è che, date le incessanti persecuzioni di cui erano vittima in Spagna e in tutta Europa, si fecero ingenti sforzi per sparire come etnonimo. Ci sono diverse testimonianze dalla Spagna, che evidenziano come la Corona, nel suo affanno integrazionista e assimilazionista, proibisse espressamente l'utilizzazione del nome Gitano. D'altra parte, era logico che se esistevano proibizioni tassative della Corona all'ingresso e alla permanenza dei Rom nelle colonie americane, non ci fosse altra alternativa che rifugiarsi nell'invisibilità.

I Rom attuali, nella quasi totalità di nazionalità colombiana, tramandano attraverso la tradizione orale che la nostra presenza in Colombia data dalla metà del XIX secolo, in ogni caso prima che il paese adottasse il nome attuale. Questa tradizione orale è corroborata da quella di viaggiatori stranieri dell'epoca che menzionano la presenza di carovane di Rom che, con una certa frequenza, percorrevano la rotta Caracas-Bogotá -Quito-Lima- Buenos Aires.

Bisogna inoltre menzionare che la situazione sociale e politica tra il 1821 e il 1851 vide in Colombia diverse leggi abolizioniste che favorirono l'arrivo di diversi gruppi Rom dall'Europa dell'Est, dove vivono sottomessi o in schiavitù. Queste leggi abolizioniste stabilivano che chiunque arrivasse nelle nuove terre fosse immediatamente riconosciuto come persona libera e ciò portò all'arrivo di molti Rom in fuga verso la libertà.

Gabriel García Márquez ricrea nel famoso "Cent'anni di Solitudine" alcuni tratti significativi della storia del paese, in particolare della regione del Caribe. García Márquez ritenne che la ricreazione letteraria di parte della storia del paese senza la presenza dei Rom, sarebbe stata incompleta ed inesatta, per questo li pone come protagonisti invisibili della narrazione, che vanno da un paese all'altro, portando strumenti ed artefatti sconosciuti dal resto della popolazione del tempo. Molti dei gruppi familiari Rom che vivono oggi in Colombia sono, conseguentemente, discendenti dell'emblematico Melquíades.

La presenza dei Rom in Colombia cresce relativamente durane gli anni tra la prima e la seconda guerra mondiale, quando molti gruppi Rom fuggivano dagli orrori della guerra e dalle orde nazi-fasciste, seguendo le rotte di quanti arrivarono via mare nel XIX secolo.

Oggi, secondo quanto riportato dal censimento del 2005, la popolazione Rom in Colombia è di 4.832 persone, cioè lo 0,001% della popolazione totale. Senza dubbio i Rom sono molti di più e questa cifra non tiene conto dei Rom con nazionalità colombiana che si trovano incrociando di continuo le frontiere coi paesi vicini e quanti vivono all'estero.

Tramite PRORROM alcune nostre richieste sono state riconosciute formalmente dallo Stato colombiano. Tra queste le più importanti:

  1. Lo Stato riconosce i popolo Rom come gruppo etnico e transnazionale che è parte della Colombia, dato che abita nel paese da prima della Repubblica.

  2. Lo Stato riconosce che le disposizioni legali contenute nella Convenzione 169 del 1989 dell'Organizzazione Mondiale del Lavoro "Sui Popoli Indigeni e Tribali nei Paesi Indipendenti", si applicano estensivamente al nostro popolo, dato che la nozione di Tribale si adatta perfettamente al tipo di organizzazione sociale tradizionale dei Rom.

  3. Lo Stato riconosce che le disposizioni legali e costituzionali che proteggono i diritti dei popoli indigeni e afrodiscendenti, per simmetria positiva, siano estensive al popolo Rom.

I Rom chiedono un impegno allo Stato colombiano per il riconoscimento attuato dei diritti del nostro popolo, si traduca in politiche pubbliche che preservino la nostra integrità etnica e culturale, che migliorino i nostri precari livelli di vita attuali. Speriamo che le conseguenze del riconoscimento costituzionale della Colombia come paese plurinazionale comprendano il nostro popolo.

BIBLIOGRAFIA

  • JUANCARLOS GAMBOA MARTÍNEZ, ANA DALILA GÓMEZ BAOS, VENECER GÓMEZ FUENTES, et. al. Tras el Rastro de Melquíades. Memoria y Resistencia de los Rom de Colombia. PRORROM. Bogotá, D.C. 2005.

  • VENECER GÓMEZ FUENTES, JUANCARLOS GAMBOA MARTÍNEZ y HUGO ALEJANDRO PATERNINA ESPINOSA. Los Rom de Colombia: Itinerario de un Pueblo Invisible. Suport Mutu. PRORROM. Bogotá, D.C. 2000.

PRORROM

PROCESO ORGANIZATIVO DEL PUEBLO ROM (GITANO) DE COLOMBIA / PROTSESO ORGANIZATSIAKO LE RROMANE NARODOSKO KOLOMBIAKO

 [Organización Confederada a Saveto Katar le Organizatsi ay Kumpeniyi Rromane Anda´l Americhi, (SKOKRA)]

 ¿Dime, hombre,

 dónde esta nuestra tierra,

nuestros montes, nuestros ríos,

nuestros campos y bosques?


¿Dónde esta nuestra patria?

¿Dónde nuestras tumbas?

Están en las palabras,

en las palabras de nuestra lengua Romaní.


ESLAM DRUDAK

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Di Fabrizio (del 10/12/2006 @ 09:28:00, in Kumpanija, visitato 1630 volte)

Sempre da Les Rroms acteurs un'altra rapida storiella di buona domenica

Un colonnello d'armata di un certo paese si è follemente innamorato di una giovane rromni che gli aveva letto la mano. Va quindi dal padre della ragazza per chiederne la mano. Comincia un dialogo tra il vecchio rrom e il giovane colonnello:

  • Che mestiere fai?

Sono colonnello.

  • Ti ho chiesto che mestiere fai.

Ma sono il colonnello dell'armata di questo paese!

  • Euuh.... bon... ascolta ragazzo, prima impara a intrecciare dei panieri e poi torna che si ridiscute. Colonnello non è un mestiere. E se domani lasci l'armata, come farai a provvedere a mia figlia?
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Di Fabrizio (del 10/12/2006 @ 10:22:56, in Europa, visitato 1583 volte)

La popolazione Rom continua ad essere discriminata e questa settimana il ballerino spagnolo di flamenco Joaquín Cortés, Rom lui stesso, è giunto al Parlamento Europeo per cercare aiuto per la più grande minoranza europea. Cortés ha incontrato parlamentari e il Presidente Josep Borrell.

La comunità Rom soffre discriminazione nel campo della scolarizzazione, della rappresentanza e partecipazione politica, della casa e dell'impiego. Secondo il rapporto EU 205 sul razzismo e la xenofobia, "I Rom sono spesso stereotipati come criminali, mentre in realtà sono vittime di crimini."

STOP alla campagna di ANTI-ZIGANISMO

Cortés ha detto ai parlamentari, "la ragione principale della mia presenza è che sono di origine Rom e la mia fondazione è promotrice di STOP alla campagna di ANTI-ZIGANISMO. Sono qui perché intendo questa istituzione come impegnata nella difesa dei diritti umani nella EU."

"Sono uno dei rari Rom europei a cui la fortuna è stata benevola così posso asserire orgogliosamente la mia identità senza tema di essere perseguito, umiliato o (fatto) capro espiatorio," ha detto Cortés. "Assieme dobbiamo batterci per l'integrazione sociale della cultura Rom e spero che in un futuro prossimo una nuova generazione viva una vita migliore."

Josep Borrell ha detto che Cortés potrebbe essere "la faccia del lavoro del Parlamento per difendere i diritti dei Rom" e può "promuovere un'immagine positiva della causa."

Il Parlamento è stato attivo in questo tema con una risoluzione del giugno 2006, richiedente misure per combattere i livelli estremi di discriminazione che le donne Rom soffrono nel campo dell'etnicità e di genere e la risoluzione dell'aprile 2005 che condanna "assolutamente tutte le forme di discriminazione fronteggiate dal popolo Rom".

L'anno 2007 di uguali opportunità per tutti

Dei 12-15 milioni di Rom in Europa, 7-9 milioni vivono nella EU, la più parte nell'Europa Centrale ed Orientale. La Romania, che raggiungerà la EU l'1 gennaio, ha la più vasta popolazione Rom in Europa, 1-2 milioni.

La visita del ballerino arriva poco prima del 2007, anno delle pari opportunità, quando tutti i paesi EU si misureranno nella lotta alla discriminazione contro i Rom e le altre minoranze.

REF. : 20061130STO00793

Ulteriori informazioni:

Resolution on the situation of Roma women in the EU
Resolution on the situation of the Roma in the EU
The EU and Roma
Joaquin Cortés website

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Di Fabrizio (del 11/12/2006 @ 10:01:20, in Italia, visitato 1967 volte)

Un contributo che arriva da

una riflessione su diritti e sul concetto di minoranza e territorio, che presto farà parte di un libro. Riporto l'inizio, l'articolo completo si può scaricare qui in formato .pdf (10 pagine)

Le popolazioni rom sono una “galassia di minoranze” (Dell’Agnese, Vitale, 2006), non possiedono una stessa storia, né tantomeno condividono una cultura fortemente omogenea, né un’unica religione. E’ difficile stimare quante persone appartengano a questa galassia di minoranze. Si parla di dodici-quindici milioni di persone in tutto il mondo, di cui la maggior parte vive in Europa (dai 7.200.000 ai 8.700.000): il 60-70% nei paesi dell’Est ed il 15-20% in Spagna e Francia. Come sostiene Elena dell’Agnese i rom sono un “mosaico di frammenti etnici”. Non sono una minoranza “territoriale”, ma una “minoranza diffusa”, dispersa e transnazionale. Alla scala transnazionale, questo significa che la non riconducibilità ad una nazione, anche se “Altra”, fa di rom e sinti degli individui privi di cittadinanza, e quindi privi di diritti. Alla scala nazionale, i rom e i sinti acquisiscono diritti de jure esclusivamente come individui, quando sono riconosciuti cittadini di uno stato (e risultano quindi “territorializzati”, almeno a questa scala). Non hanno invece diritti in quanto “minoranza”, perché non sono riconducibili ad una appartenenza territoriale. Per quanto riguarda l’Italia, a dire il vero, la Costituzione non discrimina fra minoranze territoriali e minoranze diffuse; infatti, l’articolo 6 detta che: “La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche”, senza specificare se siano territoriali, diffuse o addirittura “nuove” (di recente immigrazione). Tuttavia, l’applicazione dell’articolo 6 è stata piuttosto lenta e il dibattito interno ha visto prevalere proprio le posizioni “territorialiste”. La legge 482 del 15 dicembre 1999 “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”, infatti, esclude nel dettato le nuove minoranze (che, appunto, non sono “storiche”) e non nomina in alcun modo le comunità rom. Eppure in Italia rom e sinti sono numerosi, fra le 130000 e le 150000 persone, poco più del due per mille dell’intera popolazione italiana (sono dunque più numerosi dei componenti di alcune altre minoranze, anche se rimangono probabilmente “la più bassa percentuale di tutta Europa”). Circa la metà, 70.000 persone, hanno la cittadinanza italiana (giunti in Italia dal 1400 fino al 1950 circa), mentre i restanti 50.000 sono extracomunitari (provenienti soprattutto dalla Jugoslavia e dalla Romania) o in misura minore cittadini comunitari (provenienti dalla Spagna e dalla Francia).

continua

  • Le diverse scale dell’azione pubblica

  • Per una pragmatica del trattamento istituzionale dei rom

  • Bolzano, Firenze e Milano

  • Tabella 1: Opinioni dei rom/sinti sui campi

  • Tabella 2: Preferenze e aspettative

  • Tabella 3: Relazioni con gli abitanti delle zone limitrofe

  • Bibliografia

 

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Di Fabrizio (del 11/12/2006 @ 10:27:59, in Italia, visitato 1983 volte)

CIPES                     AVEN AMENTZA                    SINISTRAROSSOVERDE

 

GIOVEDI  14 DICEMBRE  ORE 20,30

c/o  ARCI BELLEZZA   Via  Bellezza n. 16/a

 

 

PRESENTAZIONE DEL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE

 

“CARLO CUOMO”

 

SULL’OLOCAUSTO E LA RESISTENZA IN EUROPA DEI ROM E SINTI

 

                 SERATA   DEDICATA   A   CARLO CUOMO

 

PRESENTAZIONE DEL CENTRO A LUI INTITOLATO, DI DOCUMENTAZIONE SUL PORRAJMOS/SAMUDARIPEN E SULLA PARTECIPAZIONE DI ROM E SINTI ALLA RESISTENZA IN EUROPA

IL MATERIALE E' ATTUALMENTE COSTITUITO DAI DOCUMENTI, IN GRAN PARTE INEDITI, EMERSI DALLA RICERCA AVVIATA, QUASI UN ANNO FA, DALLA NOSTRA ASSOCIAZIONE, E TUTTORA IN CORSO.
AD ESSO CONTIAMO DI AGGIUNGERE SCRITTI E DOCUMENTI DI CARLO RIGUARDANTI ROM E SINTI.

 

Presentano:  
Mario   ABBIEZZI CIPES
Ernesto ROSSI Aven Amentza
Gianfranco PAGLIARULO SinistraRossoverde Lombardia
Giancarlo   MIGLIAVACCA ARCI
Umberto  BLASIMME ANPI Provinciale
   
intervengono  
Francesca  CORSO Assessora Provinciale Milano
Un esponente del  CEDEC

(Centro di documentazione ebraica)

Gianfranco MARIS

ANED

 

 durante la serata saranno consultabili mostre fotografiche e verranno proiettati filmati

verranno esposti i registri  tradotti dei campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau e Gries-Bozen

 

La serata sarà conclusa con canti della Resistenza

Aderiscono

     ARCI              ANPI                   FILEF                 CEDEC

 

per info sull'iniziativa, tel 02.48409114, 3338628466, 3403175095 -
cipes.lomb@ fastwebnet.it
meg.rossi@ tin.it

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Di Fabrizio (del 12/12/2006 @ 09:48:49, in Italia, visitato 1800 volte)

Ultim'ora: Rinviato a data da destinarsi, causa sciopero trasporti di venerdì 15, che bloccherà tutta la metropoli.

Opera Nomadi
Ente Morale (D. P. R. 26/03/70 n. 347)
Presidenza Nazionale
Via di Porta Labicana 59-00185 Roma
tel. 06/44704749
fax 06/49388168

IX° Seminario Nazionale Opera Nomadi
15 e 16 dicembre 2006
"I Rom/Sinti e le Metropoli"

Programma:

15 dicembre
§ Gruppi di lavoro (ore 09:30-19:30)
§ II° Concorso Musicisti di Strada Rom/Sinti (ore 21.30-24:00)
(presso Sala Teatro Municipio 3 Comune di Roma, via dei Sabelli 119)

16 dicembre
§ Conclusioni
(ore 09:30-13:00)
(presso Sala Teatro Municipio 3 Comune di Roma, via dei Sabelli 119)
Interviene: Sottosegretario all'Interno On.le Marcella Lucidi

Organizzazione dei 5 Gruppi di lavoro

§ GRUPPO DI LAVORO N. I "HABITAT": "La cultura dell'Abitare"
presso Sede UIL via Cavour 108 (Quartiere Esquilino- pressi Stazione Termini)
Conduttore di gruppo: Massimo Converso (Presidente Nazionale Opera Nomadi)

§ GRUPPO DI LAVORO N. 2 "SCUOLA"
presso Ministero Pubblica Istruzione, via Ippolito Nievo 35 (Quartiere Trastevere) Sala Conferenze "Kirner" I° piano
Conduttori di Gruppo: Dr. Matteo Tallo (Dirigente MPI) , Prof.ssa Renata Paolucci (Responsabile Settore SCUOLA Opera Nomadi Nazionale) Prof. Marco Nieli ( Pres. O.N. Napoli), Ins. Anna Biondani (O.N. Sicilia), Prof.ssa Antonia Dattilo (CSA - MPI Bologna),

§ GRUPPO DI LAVORO N. 3 "LAVORO"
presso Assessorato al Lavoro del Comune di Roma Lungotevere de' Cenci 5, II° piano "Sala Blu" (Quartiere Ebraico)
Conduttore di Gruppo: Aleramo Virgili (Responsabile Sportello Lavoro Rom/Sinti Comune di Roma)

§ GRUPPO Dl LAVORO N. 4 "DIRITTI/MEDIATORI"
presso Comune di Roma - Gruppo Consiliare P.R.C. via delle Vergini, 18
Conduttori di Gruppo: Rag. Giorgio Bezzecchi (Mediatore Rom COMUNE di MILANO), Prof.ssa Bianca Mori La Penna (Responsabili Settore DIRITTI Opera Nomadi
Nazionale)

§ GRUPPO DI LAVORO N. 5 "SANITA'"
Presso Caritas Diocesana -Sala Riunioni- via Marsala, 103 (Stazione Termini)
Conduttore di Gruppo: Dr. Salvatore Geraci (Responsabile Nazionale Area Sanità - CARITAS)

Per qualsiasi informazione ed iscrizione ai diversi gruppi rivolgersi alla
Segreteria Tecnica Nazionale
Tel. 06/44704749
Fax. 06/49388168
operanomadinazional e@virgilio. it

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Di Sucar Drom (del 13/12/2006 @ 09:47:09, in blog, visitato 1676 volte)

Abruzzo, vinci una stupenda autovettura sostenendo un progetto rom
L'Ente Morale Opera Nomadi Sezione Abruzzo ha promosso una lotteria per sostenere le attività del progetto "l'eufonia della differenza", interventi a favore dei minori rom e delle loro famiglie.
La Sezione Abruzzo mette in palio una stupenda autovettura Kia Picanto Fresh, vedi la foto (benzina, cilindrata cc 1086, accessoriata di: clima, numero due airbaig, ABS, servosterzo, numer ...

Modena, controlli indiscriminati contro le famiglie sinte
Dopo Legnago (VR) anche a Modena le Forze dell'Ordine entrano nelle aree[/] di sosta dei sinti italiani. Sulla cronaca locale si legge: "l'operazione - spiega la Polizia - e' stata attuata anche come azione preventiva per furti e reati contro il patrimonio, n...

La Francia e l'antisemitismo
Si crede di avere scritto tutto il possibile sull'idiozia della specie umana, ma poi succede qualcosa che ci riporta al punto di partenza. Come quello che è successo alla porte St-Cloud a Parigi la notte del 23 novembre scorso.
Dopo il match di football fra il Paris SG e l'Hapoël di Tel Aviv, un centinaio di supporter del Paris SG hanno aspettato i supporter israeliani all'uscita dello stad...

Roma, seminario sul documento del Vaticano a favore dei Sinti e dei Rom
I direttori nazionali della Pastorale per gli Zingari sono riuniti da ieri a Roma per approfondire il documento “Orientamenti per una Pastorale degli Zingari”, al fine di incoraggiarne un’appropriata applicazione. Si tratta del primo documento della Chiesa, nella sua dimensione universale, dedicato a Rom e Sinti, pubblicato dal Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti...

Castel Goffredo (MN), l'Opera Nomadi denuncia il Comune
Oggi 12 dicembre 2006 sulla prima pagina della Gazzetta di Mantova s’infiamma la vicenda dei “cartelli di divieto di sosta alle carovane dei nomadi”, posti nella segnaletica stradale dal Comune di Castel Goffredo. In questi giorni si sono infatti susseguiti interventi sulla stampa locale.
Nell’articolo di questa mattina i ...

Suspino, un grido per i Rom
Il documentario "Suspino, un grido per i rom" offre uno sguardo sulla persecuzione che affligge la minoranza europea più numerosa e umiliata. Con la caduta del comunismo e il rafforzamento del nazionalismo di destra, i Rom sono diventati il capro espiatorio delle nuove democrazie dell'Est Europa.
A causa di violenti conflitti e discriminazioni, decine di migliaia di Rom dell'Europa Orienta...

Bolzano, u lacio avarpen – un buon lavoro per i Sintipostato da sucardrom [martedi 12 dicembre 2006 ore 16:03:22]
Il 30 novembre 2006 in un'affollata sala si è tenuto a Bolzano il convegno "u lacio avarpen – un buon lavoro per i Sinti". L'evento è stato organizzato dalla Fondazione Odar - Caritas e dall’Azienda dei Servizi Sociali di Bolzano.
Cinque sono stati gli interventi:
- il lavoro di sinti e rom in Europa, resoconto del progetto europeo RomEco, a cura di Zoran Lapov, Università di Fir ...

Ancona, la morte assurda di un Rom
Sembra quasi l'ultimo atto di una tragedia. Solo che è tutto vero. Niente palcoscenico, niente applausi finali. Per Ferid Sulejmanovic, il protagonista di questa storia, un'uscita di scena tra i gas tossici sprigionati dall'alluminio ferroso.
Ferid, 33 anni, rom bosniaco, era stato cacciato sei anni fa dell'Italia, nel corso di un'espulsione di massa che la Corte di Strasburgo ha dichiarato

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Di Fabrizio (del 14/12/2006 @ 09:15:19, in Europa, visitato 2099 volte)

Da Czech_Roma

 

Ostrava, Praga – 8 Dicembre 2006 L'inaugurazione della mostra intitolata Il Mondo attraverso gli Occhi delle Vittime di Sterilizzazione Forzata (ha avuto) luogo lunedì 11 dicembre alle 16:00 nell'atrio della Camera dei Deputati della Repubblica Ceca, col supporto finanziario dell'Ambasciata USA. L'esposizione si terrà sino al 18 dicembre 2006, sotto gli auspici della Palamentare Kateřina Jacques.

Le foto catturano i sentimenti delle vittime di sterilizzazione forzata come loro si percepiscono. Scopo dell'esposizione è ricordare al pubblico che [..] sono donne in carne ed ossa quelle che hanno citato in tribunale gli ospedali cechi, donne in carne ed ossa, con una differenza significativa - la loro integrità fisica e psicologica è stata violata dagli interventi medici illegali.

"Una donna, che non può generare, non si riconosce nello stesso modo di una donna che può compiere questo atto unico e di valore," dice Elena Gorolová, membro del Gruppo di Donne Vittime della Sterilizzazione.

La collezione di 21 fotografie è già stata mostrata nelle città di Brno e Ostrava. I visitatori della Libreria Municipale di Ostrava hanno avuto l'opportunità di vedere la mostra dal 2 al 31 ottobre, e quelli di Brno dal 17 agosto alla fine di settembre presso il Museo di Cultura Romani, in occasione della presentazione del rapporto di Elena Gorolová al Comitato ONU per l'Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione Contro le Donne (CEDAW).

Dopo il successo di Brno e Ostrava, le fotografie arrivano ora alla Camera dei Deputati. Lo scopo è ricordare ai politici cechi che gli strascichi della sterilizzazione forzata continuano tuttora perché gli alti funzionari del governo non hanno preso le distanze dall'accaduto. Questo nonostante che il Difensore Pubblico dei Diritti (Ombudsman)  abbia chiaramente espresso la propria opinione nel dicembre 2005: "... Ritengo che il problema delle sterilizzazione nella Repubblica Ceca esista e sia compito della società prenderne conto."

Inoltre il 25 agosto 206, il CEDAW ha chiesto al Governo ceco di accogliere le raccomandazioni dell'Ombudsman [...] e di attuare un'apposita legislazione. Inoltre il CEDAW chiede al Governo di creare meccanismi per il risarcimento delle vittime di sterilizzazione forzata e per scoraggiare questa pratica nel futuro.

Durante l'inaugurazione [...] hanno preso la parola membri del Gruppo di Donne Vittime della Sterilizzazione. C'è inoltre stato il tempo di presentare, attivisti nel campo dei diritti umani, diritti dei Rom e diritti femminili, nella discussione a cui hanno partecipato anche dei Parlamentari.

Scopo della discussione è stata l'illustrazione dell'illegalità delle sterilizzazioni, ottenuta senza il consenso dei pazienti. Soltanto una comunicazione intensiva e a lungo termine tra tutte le parti interessate può gradualmente arrivare ai legislatori, perché ci siano scuse pubbliche del Governo e venga scritta una legge sul risarcimento.

Questi cambiamenti fondamentali darebbero dalla società civile un chiaro segnale alle richieste delle vittime e ridare loro dignità e giustizia [...]

La mostra di Praga è stata organizzata da Vzájemné soužití  (l'associazione civica Vivere Assieme) sotto gli auspici della Parlamentare Verde Kateřina Jacques, in cooperazione con la Camera dei Deputati [...]

Si ringrazia il Museo di Cultura Romani per aver messo a disposizione le fotografie.

L'associazione Vzájemné soužití è una OnG registrata, non-profit e indipendente dai partiti, attiva a Ostrava dal 1977. Offre consulenza legale sull'esclusione sociale della comunità Rom della regione e creando piattaforme per l'interazione tra comunità Rom e il resto della popolazione. Attraverso il metodo del lavoro di comunità, Vzájemné soužití vuole migliorare le condizioni sociali e di vita delle famiglie bisognose. Le attività si concentrano nell'area dell'educazione umanitaria, consulenza sociale e legale e sui temi della casa e dell'impiego [...] Scopo dell'associazione è il rinforzarsi della mutua fiducia e collaborazione. www.vzajemnesouziti .cz

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Di Fabrizio (del 15/12/2006 @ 09:55:37, in casa, visitato 1720 volte)

L’Alleanza Internazionale degli Abitanti ha lanciato un concorso internazionale aperto a tutti coloro che hanno talento nel design e vorrebbero contribuire come volontari nella lotta per il diritto alla casa senza confini.
Lo scopo di questo concorso è di creare un Logo ufficiale che sarà utilizzato come segno distintivo della “Campagna Sfratti Zero - IAI”.
Questo Logo sarà il simbolo identificativo di coloro che lottano per il diritto alla casa senza confini, rafforzando così la loro visibilità e i loro obiettivi.
Il Logo sarà ufficialmente presentato durante il World Social Forum (Nairobi, 20-25 Gennaio 2007) per lanciarlo e diffonderlo a livello mondiale.

Scadenza per la presentazione: 23 Novembre- 23 Dicembre 2006

>>> Inviate liberamente le vostre proposte per e-mail a info@ habitants.org!

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Di Fabrizio (del 15/12/2006 @ 13:39:01, in musica e parole, visitato 1778 volte)
*Casa della Carità e Provincia di Milano presentano*
"CANTO LA LINGUA DI TUTTI"
*- SUONI E NARRAZIONI DALLE CULTURE DEL MONDO -*
Spettacolo del *Teatro Officina*
con in gruppi musicali
*MAMAFRICA, TRI MUZIKE, LA BANDA DEL VILLAGGIO SOLIDALE*
e la partecipazione di *MONI OVADIA*
Regia di *Massimo de Vita*
17 DICEMBRE 2006 - ORE 20.30
AL TEATRO DAL VERME
Via San Giovanni Sul Muro, 2 (M1 CAIROLI)
/INGRESSO LIBERO - //fino ad esaurimento posti /*-*

Raccontare con parola e musica un viaggio nel patrimonio di libertà e di pace che connota le diverse culture e religioni è l'intento che ci ha mosso nella costruzione di questo spettacolo interculturale.

La salvaguardia della dignità dell'uomo, il diritto ad una vita serena e positiva, pervadono costantemente sia le tre grandi religioni monoteistiche (ebraismo, cristianesimo, islamismo) che le laiche Costituzioni dei Paesi democratici. In questo orizzonte comune, si accende il dialogo fra le diverse culture e ogni popolo porta il suo contributo di storia, i suoi dolori e le sue speranze di liberazione.

Un cristianesimo che riflette su se stesso, messo in campo attraverso le parole di David Maria Turoldo e di Giovanni XXIII, è il contributo che il Teatro Officina - attraverso i suoi attori - pone sul tavolo di un fraterno convivio. A questa medesima tavola, che è luogo concreto di accoglienza e di condivisione, convergono l'intensa espressività corporea dei Mamafrica, il fascino delle musiche mediterranee dei Tri Muzike (arricchite dalla voce del palestinese Faisal Taher), i suoni gioiosi e struggenti dei fratelli Rom della Banda del Villaggio Solidale (straordinaria esperienza - nata in Casa della carità - di valorizzazione di un popolo a lungo perseguitato ed emarginato) e, ospite prezioso, l'amico Moni Ovadia, che offrirà il suo contributo dando corpo e voce alla cultura ebraica.
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