Da
Mundo_Gitano
Alcune note sulla
storia del popolo Rom in Colombia, per PROCESO ORGANIZATIVO DEL PUEBLO
ROM (GITANO) DE COLOMBIA, PRORROM
Il 5 agosto 1998, nella
kumpania di Girón (Santander), nel quadro dello storico incontro
chiamato "Passato, Presente e Futuro del Popolo Rom di Colombia" sorse il Proceso
Organizativo del Pueblo Rom (Gitano) de Colombia (PRORROM). Attualmente i
Rom stanno lavorando intensamente perché il Governo Nazionale, con la
partecipazione dei Rom stessi, costruisca un quadro giuridico che regoli le
relazioni tra loro e lo Stato, attraverso la promulgazione di uno "Statuto
di Autonomia Culturale per il popolo Rom di Colombia".
La presenza Rom in
Colombia è più antica di quanto si creda. I Rom si incontrano in
Colombia dall'epoca della dominazione ispanica in America.
E' stato stabilito che nel
1498, col terzo viaggio di Cristoforo Colombo, arrivarono i primi quattro
Rom, conosciuti come egiptianos o egiptanos. Erano Antón de Egipto,
Catalina de Egipto, Macías de Egipto y María de Egipto, che avevano
commutato la condanna per omicidio in lavori forzati nelle galee.
Fu così che durante i
primi anni dell'invasione spagnola iniziarono ad essere tradotti in maniera
legale dalle imbarcazioni della Corona, molti Rom, svuotando in questa
maniera le carceri iberiche, mantenendo nel nuovo mondo le loro vite ed
usanze, cosa che allora in Spagna era considerato un grave delitto. Più
avanti nel tempo, la legislazione coloniale cambiò radicalmente, arrivando a
considerare i Rom come un cattivo esempio per i popoli indigeni, proibendo
il loro ingresso nelle Americhe e ordinando la deportazione di quanti vi si
erano stabiliti.
Nonostante i persistenti
intenti della Corona spagnola di controllare l'immigrazione illegale, o come
erano chiamati allora "llovidos", durante il primo secolo gli arrivi
furono considerevoli, inclusi quanti arrivarono con autorizzazioni o con
tutte le carte legali. Gli stratagemmi utilizzati dai "llovidos" per
burlarsi dei controlli coloniali furono diversi e di una creatività
infinita: dal cambio di nome e cognome, passando per la compera di false
autorizzazioni, sino al farsi passare per nobili e burocrati. Si suppone che
con questi artifizi arrivarono in quella che oggi è la Colombia, non solo
stranieri, mori ed ebrei, ma anche un gran numero di Rom.
Parte della legislazione
coloniale dell'epoca era indirizzata verso i cosiddetti "vagabundos".
In questo senso sono abbondanti i riferimenti ai problemi ed inconvenienti
che causano questi "vagabundos" che in gruppi familiari andavano
da un luogo all'altro, senza domicilio fisso né lavoro conosciuto. Le
descrizioni sui "vagabundos" si avvicinano alla vita
itinerante e nomade dei Rom e questo porta a supporre che i Rom dell'epoca
fossero catalogati in quel modo. Inoltre si trovano riferimenti ai Rom nei
numerosi giudizi emessi dal Tribunale del Santo Ufficio, meglio conosciuto
come Inquisizione. Sotto l'Inquisizione furono torturati e bruciati non solo
cristiani convertiti, mori ed ebre, ma anche molti Rom [...]
I alcune regioni di Nueva Granada
ci fu un fenomeno che la storiografia ha studiato sotto il nome di "arrochelados".
Gli "arrochelados" erano un gruppo di persone che vivevano al margine
della legislazione coloniale e che erano riusciti a costruire, in un cero
senso, società alternative al sistema della dominazione ispanica. Una delle
strategie di sopravvivenza di questi gruppi fu l'invisibilità, proprio come
fu adottata dai Rom. Recenti studi storici hanno presentato una nuova
visione dell'epoca coloniale che abbandona gli stereotipi secondo cui si è
trattato di un'epoca ordinata e tranquilla. [...] Diverse regioni furono
attraversate costantemente da gruppi nomadi ed itineranti: commercianti, "vagabundos"
ed altre persone che si dedicavano ad attività differenti dalla coltivazione
della terra.
A cosa si deve il fatto
che le testimonianze storiche sui Rom in Colombia siano poche e talvolta
inesistenti? Questa situazione è dovuta a due ragioni: La prima è che, date
le incessanti persecuzioni di cui erano vittima in Spagna e in tutta Europa,
si fecero ingenti sforzi per sparire come etnonimo. Ci sono diverse
testimonianze dalla Spagna, che evidenziano come la Corona, nel suo affanno
integrazionista e assimilazionista, proibisse espressamente l'utilizzazione
del nome Gitano. D'altra parte, era logico che se esistevano proibizioni
tassative della Corona all'ingresso e alla permanenza dei Rom nelle colonie
americane, non ci fosse altra alternativa che rifugiarsi nell'invisibilità.
I Rom attuali, nella quasi
totalità di nazionalità colombiana, tramandano attraverso la tradizione
orale che la nostra presenza in Colombia data dalla metà del XIX secolo, in
ogni caso prima che il paese adottasse il nome attuale. Questa tradizione
orale è corroborata da quella di viaggiatori stranieri dell'epoca che
menzionano la presenza di carovane di Rom che, con una certa frequenza,
percorrevano la rotta Caracas-Bogotá
-Quito-Lima- Buenos Aires.
Bisogna inoltre menzionare
che la situazione sociale e politica tra il 1821 e il 1851 vide in Colombia
diverse leggi abolizioniste che favorirono l'arrivo di diversi gruppi Rom
dall'Europa dell'Est, dove vivono sottomessi o in schiavitù. Queste leggi
abolizioniste stabilivano che chiunque arrivasse nelle nuove terre fosse
immediatamente riconosciuto come persona libera e ciò portò all'arrivo di
molti Rom in fuga verso la libertà.
Gabriel García Márquez
ricrea nel famoso "Cent'anni di Solitudine" alcuni tratti significativi
della storia del paese, in particolare della regione del Caribe.
García Márquez ritenne che la ricreazione letteraria di parte della storia
del paese senza la presenza dei Rom, sarebbe stata incompleta ed inesatta,
per questo li pone come protagonisti invisibili della narrazione, che vanno
da un paese all'altro, portando strumenti ed artefatti sconosciuti dal resto
della popolazione del tempo. Molti dei gruppi familiari Rom che vivono oggi
in Colombia sono, conseguentemente, discendenti dell'emblematico Melquíades.
La presenza dei Rom in
Colombia cresce relativamente durane gli anni tra la prima e la seconda
guerra mondiale, quando molti gruppi Rom fuggivano dagli orrori della guerra
e dalle orde nazi-fasciste, seguendo le rotte di quanti arrivarono via mare
nel XIX secolo.
Oggi, secondo quanto
riportato dal censimento del 2005, la popolazione Rom in Colombia è di 4.832
persone, cioè lo 0,001% della popolazione totale. Senza dubbio i Rom sono
molti di più e questa cifra non tiene conto dei Rom con nazionalità
colombiana che si trovano incrociando di continuo le frontiere coi paesi
vicini e quanti vivono all'estero.
Tramite PRORROM alcune
nostre richieste sono state riconosciute formalmente dallo Stato colombiano.
Tra queste le più importanti:
-
Lo Stato riconosce i
popolo Rom come gruppo etnico e transnazionale che è parte della
Colombia, dato che abita nel paese da prima della Repubblica.
-
Lo Stato riconosce che
le disposizioni legali contenute nella Convenzione 169 del 1989
dell'Organizzazione Mondiale del Lavoro "Sui Popoli Indigeni e Tribali
nei Paesi Indipendenti", si applicano estensivamente al nostro popolo,
dato che la nozione di Tribale si adatta perfettamente al tipo di
organizzazione sociale tradizionale dei Rom.
-
Lo Stato riconosce che
le disposizioni legali e costituzionali che proteggono i diritti dei
popoli indigeni e afrodiscendenti, per simmetria positiva, siano
estensive al popolo Rom.
I Rom chiedono un impegno
allo Stato colombiano per il riconoscimento attuato dei diritti del nostro
popolo, si traduca in politiche pubbliche che preservino la nostra integrità
etnica e culturale, che migliorino i nostri precari livelli di vita attuali.
Speriamo che le conseguenze del riconoscimento costituzionale della Colombia
come paese plurinazionale comprendano il nostro popolo.
BIBLIOGRAFIA
-
JUANCARLOS GAMBOA
MARTÍNEZ, ANA DALILA GÓMEZ BAOS, VENECER GÓMEZ FUENTES, et. al. Tras
el Rastro de Melquíades. Memoria y Resistencia de los Rom de Colombia. PRORROM. Bogotá, D.C. 2005.
-
VENECER GÓMEZ FUENTES,
JUANCARLOS GAMBOA MARTÍNEZ y HUGO ALEJANDRO PATERNINA ESPINOSA. Los
Rom de Colombia: Itinerario de un Pueblo Invisible. Suport Mutu. PRORROM.
Bogotá, D.C. 2000.
PRORROM
PROCESO ORGANIZATIVO
DEL PUEBLO ROM (GITANO) DE COLOMBIA / PROTSESO ORGANIZATSIAKO LE RROMANE
NARODOSKO KOLOMBIAKO
[Organización Confederada
a Saveto Katar le Organizatsi ay Kumpeniyi Rromane Anda´l Americhi, (SKOKRA)]
¿Dime, hombre,
dónde esta nuestra
tierra,
nuestros montes,
nuestros ríos,
nuestros campos y
bosques?
¿Dónde esta nuestra patria?
¿Dónde nuestras tumbas?
Están en las palabras,
en las palabras de
nuestra lengua Romaní.
ESLAM DRUDAK