Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 28/08/2006 @ 10:25:09, in media, visitato 2362 volte)
Budapest, 19 agosto (MTI) - Janos Daroczi, ex direttore di un
programma televisivo Romani ha detto sabato durante una tavola rotonda che i Rom
sono sottorappresentati nei media.
I mezzi di informazione non aiutano a migliorare gli standard di vita né
smantellano i pregiudizi verso i Rom.
Jozsef Ignacz, già editore di Radio C - canale radio sulle tematiche romani -
nota che attualmente il pubblico dei programmi Rom è composto esclusivamente da
Rom. Occorrono nuovi programmi su questi argomenti che raggiungano l'intera
popolazione.
Altri, tra cui alcuni giornalisti Rom, chiedono che radio e televisioni
impieghino un maggior numero di Rom, che possano rappresentare il loro gruppo in
maniera credibile.
L'integrazione dei Rom è stato il tema principale del giorno di azione civile
contro l'indifferenza, tenutosi al Parco Cittadino di Budapest. [...]
Source:
English - Hungarian News Agency Corp.
Di Fabrizio (del 29/08/2006 @ 10:27:15, in Regole, visitato 2480 volte)
20 agosto 2006 | 17:17 | Source: Beta - BELGRADO - L'etnia Rom nelle aree rurali, nei distretti più poveri e gli IDP (rifugiati interni) hanno grosse difficoltà nei diritti alla sicurezza, alla scolarizzazione e al lavoro.
Un'inchiesta condotta Centro per i Diritti delle Minoranze (MRC), rivela che i membri della comunità Rom possono esercitare questi diritti solo se registrati a qualche indirizzo fittizio.
"Succede spesso che le donne con i bambini al collo siano rifiutate dai servizi sanitari se non hanno con loro il tesserino medico. A volte, le donne usano il tesserino di qualcun altro per accedere ai servizi di medicina." riporta lo studio intitolato "Rom e Diritto alla Soggettività Legale in Serbia"
MRC registra diversi casi di diniego nell'offerta dei servizi medici a chi non è registrato, oppure casi in cui è stato chiesto di pagare una tangente per curare i bambini.
Se il genitore manca di documenti e fa richiesta al municipio per registrare i figli negli albi cittadini, non può in quanto senza documenti."Qui il problema è più profondo, in quanto i minori senza documenti, col tempo creano altri nuclei senza documenti. Si crea così una comunità parallela di persone fuori dal sistema, che non hanno accesso alla sanità, alla scuola e al lavoro regolare. Si pensa generalmente che il problema base è che i Rom stessi non diano importanza, ma la verità è che se non hanno la possibilità di registrare la loro residenza, vanno incontro a una serie di barriere".
Lo studio prosegue con i Rom IDP del Kosovo e quanti provengono da aree rurali che sono i più discriminati, assieme a quanti provengono dalle ex repubbliche della vecchia confederazione. Lo stesso problema per quanti facciano ritorno dai paesi occidentali, perché non è stato loro concesso il diritto di rifugiato.
MRC conclude che lo stato della Serbia non ha tuttora dato nessuna risposta in merito, e chiede che il governo finalmente affronti questo problema [che è comune anche alle altre repubbliche della Ex Jugoslavia ndr.]
Fonte: http://www.mrc.org.yu/publikacije/pub_e_11.pdf
Di Fabrizio (del 30/08/2006 @ 10:07:09, in media, visitato 2519 volte)
18 agosto: Volen Siderov (vedi
ndr) in un'intervista a Der Standard ha chiesto che l'Austria accetti di
ospitare 100.000 Rom bulgari.
Apparentemente irritato per una domanda sul ruolo del suo partito nelle
tensioni etniche nel quartiere Fakulteta di Sofia (vedi
ndr), Siderov ha risposto al giornale che l'Austria dovrebbe provare ad
integrare 100.000 persone di quel gruppo di minoranza.
La conversazione è continuata in un tono abbastanza teso, Siderov si è
lamentato che lo si volesse descrivere in una luce distorta (sarà, mi ricorda
qualcuno ndr) e ha chiesto di non pubblicare l'intervista, minacciando
persino di denunciare il giornale.
Siderov ha confessato di sentirsi perseguitato, di aver subito minacce,
particolarmente perché Ataka, il suo partito "ha rotto i piani dell'oligarchia
politica".
Commentando la scadenza dell'adesione della Bulgaria alla EU il prossimo
anno, il leader nazionalista ha detto di essere a favore, se questo non
significhi la chiusura di Kozloduy, l'unico impianto nucleare del paese.
Skinheads quasi uccidono un giovane Rom di 18 anni, durante un attacco razzista nella città di Tienen
Peter D., un giovane Rom arrivato dalla Slovacchia più di 10 anni fa, con i suoi amici era diretto a casa domenica scorsa, quando il gruppo ha incrociato alcuni skinheads belgi.
Circa 5 di loro hanno attaccato i due Rom più giovani, che hanno tentato di scappare. Peter è stato raggiunto e sottoposto ad un pestaggio, culminato con 4 pugnalate allo stomaco.
Il pronto intervento dei medici gli hanno salvato la vita. Oggi (30/08 ndr) la polizia ha arrestato 3 skinheads, già noti alla giustizia per atti simili nel passato.
Opre Roma ha inviato oggi un proprio comunicato ai mezzi di informazione, per indire una manifestazione contro il razzismo e per la tolleranza, che si terrà sabato 2 settembre con partenza dal municipio.
Wolf Staf Bruggen Voorzitter-Chairman-Presidentos Opré Roma ngo opreromavzw@yahoo.com Tel : ++32 (0)484.962.264.
Belgische afgevaardigde voor het European Roma and Travellers Forum
Belgian delegate to the European Roma and Travellers Forum
Delegato Belgia Europako Romengo thaj Travelerengo Forumo
Di Fabrizio (del 31/08/2006 @ 10:07:09, in sport, visitato 2745 volte)
Da Nuova Multietnica:
Buongiorno a tutte/i Ci stiamo ormai avvicinando a grandi passi verso i prossimi mondiali in Sudafrica; manca poco e moltissime sono le cose che dobbiamo ancora fare, ma una più di tutti ci sta a cuore. Come ogni anno, prima di partire per la splendida avventura dei mondiali, invitiamo tutti i sostenitori e amici della nostra associazione a fare un piccolo ma importantissimo gesto di solidarietà attraverso la donazione di sangue. Non fa male, non deve fare paura e impegna solo pochi minuti. Donare il sangue è veramente importante e, come ci spiegano i medici del San Paolo, è assolutamente necessario per l'ospedale e i suoi pazienti. La donazione è aperta dalle h 8.00 alle h 11.00 di domenica 3 settembre, presso l'ospedale San Paolo di Milano. Per chi vuole donare basta un documento di identità valido, anche il passaporto). Alle h11.00 si terrà la conferenza stampa per presentare la squadra che rappresenterà l’Italia ai prossimi campionati del mondo.
Perchè donare non è un dovere, ma vivere è un diritto di tutti!
Vi aspettiamo numerosi! Bogdan L'Ospedale San Paolo è in via Antonio di Rudinì, 8 (zona sud di Milano) É possibile raggiungerlo: • in automobile: Tangenziale Ovest, uscita Assago/Viale Liguria • in metropolitana: Linea n.2 (Verde) fermata Famagosta • in autobus: n. 59 (direzione S.Ambrogio), n. 71, n. 74
Rif: un torneo raccontato giorno per giorno
Di Fabrizio (del 31/08/2006 @ 18:33:55, in Regole, visitato 2771 volte)
Budapest, 31 agosto 2006 - In una decisione comunicata questa settimana, il Comitato ONU per l'Eliminazione della Discriminazione contro le Donne (CEDAW) ha condannato l'Ungheria per violazione della Convenzione sull'Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione contro le Donne, in riferimento alla sterilizzazione di una Romni senza il suo consenso, nel gennaio 2001.
Il 2 gennaio, la donna (Ms. S.) fu sterilizzata dai dottori all'ospedale di Fehergyarmat. Mentre era operata per un aborto spontaneo, le venne chiesto di firmare dei fogli per ottenere il suo consenso a tale operazione, senza fornire informazioni sull'intervento, la sua natura, i possibili rischi o le conseguenze di una sterilizzazione. Neanche venne informata sulle altre forme di controllo delle nascite. Solo in seguito venne a conoscenza del fatto che non sarebbe potuta più rimanere incinta.
Il 15 ottobre 2001, Ms. S e il suo avvocato fecero causa all'ospedale, per lesione dei diritti della querelante e per aver agito in maniera non professionale, quindi per non aver richiesto il consenso o aver fornito le indicazioni necessarie. Il ricorso venne accettato il 22 novembre 2001.
Durante l'appello, il Tribunale Regionale di Szabolcs-Szatmar-Bereg ritenne che il personale ospedaliero aveva agito negligentemente nei confronti di Ms. S, [...] ma contemporaneamente concluse che la sterilizzazione era irreversibile, ma non esisteva la certezza di un detrimento della querelante, che non aveva quindi ragione di chiedere un indennizzo.
A fronte di questa decisione, il 12 febbraio 2004 European Roma Rights Centre (ERRC) e l'Ufficio Legale di Difesa per le Minoranze Etniche e Nazionali (NEKI) chiesero la riapertura del caso, portandolo all'attenzione di CEDAW [...]
For further details on this case, please contact dr. Anita Danka at ERRC (anita.danka@errc.org), (36 1) 41 32 200, or dr. Bea Bodrogi at NEKI (bbodrogi@yahoo.com), (36 1) 303 89 73 or (36 1) 31 3144 998
Di Fabrizio (del 01/09/2006 @ 10:29:18, in media, visitato 1646 volte)
Roma Rising/Romské obrození è un foto-documentario del fotografo americano Chad Evans Wyatt, che aveva precedentemente pubblicato il libro 101 artisti nella Repubblica Ceca (premiato come "Miglior Album Fotografico Tematico al Festival Del Libro - Praga 2001). Il sito presenta oltre 100 Rom della Repubblica Ceca in 87 ritratti, mostrandoli in diversi aspetti dell'educazione scolare, lavoro, approccio professionale, impegno e stile di vita che escono dai comuni stereotipi di un gruppo incorreggibile che non approfitta delle opportunità offerte.
A parte le sue vedute artistiche (Chad Wyatt non stilizza le persone in posa, ma le cala nel loro ambiente) il libro ha un enorme valore socio-politico ed è il primo nel suo genere. Il padre di Chad Wyatt è di pelle scura, anche per questo il fotografo è sensibile ai problemi delle minoranze. I ritratti di questi Rom per lo più sconosciuti, che hanno ottenuto successo, senza perdere l'orgoglio delle proprie origini, sono accompagnati da brevi biografie.
Se qualcuno naviga fuori dalle solite rotte (metti caso che finisca in Lituania):
Esposizione a Kaunas il 6 settembre dalle 18.00 Kauno ivairiu tautu kulturu centras Šv. Gertrudos g. 58, LT-44261 Kaunas
Esposizione a Vilnius il 12 ottobre dalle 18.00 Vilniaus rotuše Didžioji g. 31, LT - 01128 Vilnius
(visto da Singapore - newpaper.asia1.com.sg/®)
ANCORA NESSUNA SPERANZA dopo 7 anni di guerra razziale Presa in mezzo tra Serbi e Albanesi, la minoranza zingara del Kosovo diventa la nuova vittima in una vecchia guerra By Ng Tze Yong August 26, 2006 |
Il giorno che le bombe smisero di cadere e i mezzi della Nato rombarono in città, la madre di Ibro Suleimani lo vestì per tornare alla scuola.
Con due humvees della Nato di scorta Ibro, Rom di 7 anni, prese il bus scolastico delle Nazioni Unite.
Non gli era mai piaciuto sedersi accanto al finestrino. Spesso era a mira dei sassi che gli Albanesi gettavano contro il bus.
Questo nel 1999, subito dopo l'intervento Nato per concludere la campagna di pulizia etnica dei Serbi contro gli Albanesi. Ci furono almeno 6.000 morti e un 1,4 milione di profughi in cerca di rifugio.
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Ibro che sogna spesso di essere una rock star, ama esercitarsi alla sua chitarra.
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Durante il conflitto, la minoranza Rom del Kosovo venne presa nel mezzo. Alcuni aiutarono i Serbi come informatori [...]
Dopo la guerra, tornarono i rifugiati Albanesi con l'intento di prendersi la rivincita. I Rom divennero le nuove vittime di una vecchia guerra.
Da allora sono passati sette anni. La fragile pace ha tenuto.
Ma nel quartiere Rom, la "mahalla", ben poco è cambiato.
A differenza di Singapore, non c'è nessuno sforzo per integrare le differenti razze. In breve, nessuna Educazione Nazionale a scuola. I bambini sono diventati giovani adulti, ma rimangono paura e sosetti reciproci.
[...] Ibro oggi ha 14 anni. Sfoggia un taglio di capelli che vorrebbe renderlo simile a Kurt Cobain, l'ex cantante dei Nirvana. Ogni mattina si affaccia all'uscio e gioca con i suoi amici
Demo Lamici ricorda quando si nascose sotto il letto per fuggire alla violenza albanese.
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Gli adulti siedono al margine delle loro case e chiacchierano di fronte a tazze di caffé turco.
Di 200 Rom, solo in 10 lavorano.
Sadete Suleimani, 40 anni e madre di Ibro, dice: "Se il Kosovo diventerà indipendente, noi partiremo. Non si discute".
I ricordi della guerra sono tuttora freschi. Anche i più giovani nella mahalla hanno lo sguardo stanco di chi ne ha viste troppe e troppo presto
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Gli Zingari non vogliono essere una minoranza in un Kosovo guidato dagli Albanesi.
Soltanto due anni fa, il Kosovo eruttò di nuovo violenza. Gli Albanesi attaccarono le truppe ONU, frustrati della mancanza di progresso verso la completa indipendenza.
Così le strade si riempirono del fumo dei SUV dell'ONU e il rimbombo degli elicotteri dappertutto, la violenza raggiunse l'ingresso della mahalla.
Ciò che li fermò furono le barricate di casse, pneumatici e pali erette dagli Zingari.
Dice Demo Lamici, 19 anni: "Ero nascosto sotto il letto con mia sorella. Mia madre pregava e piangeva."
La liberazione avvenne in maniera inaspettata. Un gruppetto di Albanesi, che abitavano ai margini della mahalla, sbucarono d'improvviso sulle barricate, per mandare via gli assalitori.
Alla fine della rivolta, 28 persone erano state uccise e più di 600 ferite.
Cinque anni di lavoro di riconciliazione dell'ONU, sembrano scivolate come acqua lungo uno scolo.
[...]
Il senso di pessimismo nella mahalla è profondo. La gente ha iniziato ad impacchettare le sue cose.
Sei mesi fa, Ibro salutò il suo miglior amico, che andava in Svezia. Piangeva, ma ora quando ne parla, accompagna il racconto con una scrollata di spalle. "Forse un giorno tornerà a visitarci" continua. Ma dentro di sé, Ibro sa che non succederà.
Tornare in Kosovo? Cosa c'è qui?
"Anch'io vorrei partire" ammette. "In Serbia o in Svezia. Magari in Germania... dovunque. Qui non c'è niente per me."
Ibro trova serenità nella moschea.
"In moschea, non ci sono Albanesi o Zingari. Siamo tutti fratelli," afferma.
Ma fuori, le distinzioni rimangono.
Nel suo tentativo di trovare corde per la sua chitarra in città, un ragazzo albanese gli grida: "Majup, tornatene a casa!"
"Majup" è un peggiorativo per dire Zingaro.
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Questa bambina ha lo sguardo stanco di chi che ha visto troppo troppo presto.
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Ibro si scrolla, Ogni volta che entra nel settore albanese le urla e le minacce riprendono.
Con nonchalence, continua sulla sua strada.
Nella sua borsa, tiene un piccolo blocco dove scrive le parole inglesi che non capisce. Sa di aver bisogno dell'inglese, per un biglietto dal Kosovo, e lo sta studiando furiosamente.
La sera, attacca con la chitarra -che ha tre sole corde attaccate con chiodi, provando a rifare i pezzi dei Nirvana.
Ha sogni, ma se non riuscirà a partire al più presto, slitteranno via.
"Un giorno" ci dice colmo di speranza "Sarò una rock star."
Il reporter è stato volontario in Kosovo nel 2003. Il mese scorso vi è ritornato per una visita.
Di Sucar Drom (del 02/09/2006 @ 16:55:59, in blog, visitato 1882 volte)
Piovene
Rocchette, sassi contro le famiglie sinte
Ieri notte verso le 23.00 delle persone non identificate, sembra che
viaggiassero su una fiat uno grigia, hanno lanciato dei sassi da via Preazzi di
Sopra verso le roulotte delle famiglie sinte, ferme nel loro terreno.
Il grave episodio di chiara matrice intimidatoria e razzista è stato
immediatamente denunciato all'autorità di polizia. Durante la serata sono
intervenuti i Carabinieri della...
Opera
Nomadi a Mantova, convocata l'Assemblea Straordinaria dei Soci
Il Consiglio Direttivo dell'Ente Morale Opera Nomadi Sezione di Mantova convoca
l'Assemblea Straordinaria dei Soci per discutere le Nove Tesi di riforma
dell'Ente da porre in mozione d'ordine all'Assemblea Nazionale dei Soci del 30
settembre e 1 ottobre 2006.
L'Assemblea Straordinaria dei Soci è convocata a Mantova, il 25 settembre 2006,
presso il Palazzo del Museo Diocesano (Sala Azione Ca...
Matricola Z1963, è tutto finito
Z 1963 era il numero tatuato sul braccio di Barbara Richter, una delle ultime
sinte sopravvissute al Porrajmos. Nata in Cecoslovacchia, proveniente da una
famiglia di Sinti Boemi commercianti in stoffe, era stata catturata adolescente
ed inviata ad Auschwitz e a Ravensbrück.
Barbara, detta Barka, era sopravvissuta agli esperimenti del dottor Mengele che
le ha inoculato malattie di ogni gene...
Casalmaggiore (CR), i progetti Sucar Plaza e Mengro Kher
Il Comune di Casalmaggiore, in collaborazione con i Comuni del Piano di Zona,
alla Provincia di Cremona e all’Associazione Sucar Drom, ha presentato alla
Regione Lombardia due progetti a favore della Minoranza Nazionale dei Sinti
Lombardi, residenti sul territorio comunale.
I progetti sono stati finanziati dalla Regione Lombardia all’interno di un
programma per la realizzazione sia di inter ...
La mia
Famiglia è Colorata
Pubblichiamo un'interessante iniziativa promossa a Roma dal blog
Afroitaliani/e
curato dalla nostra amica Flora. L'iniziativa è pubblicizzata anche dal...
Matricola Z 1963
Era il numero tatuato sul braccio di Barka, nome sinto di Barbara Richter. Nata
in Cecoslovacchia, proveniente da una famiglia di sinti boemi commercianti in
stoffe, finita appena adolescente nei lager nazisti, da Auschwitz a Ravensbrück,
sopravvissuta agli esperimenti del dottor Mengele che le ha inoculato malattie
di ogni genere. Solo la sua tempra forte le ha permesso di potere raccontare,
ann...
Homepage: www.nomada.hu Demo: http://www.nomada.hu/hun/zenek.html Arrangement, CD: nomada@nomada.hu
Il gruppo conta attualmente 5 elementi ed è stato fondato nel 2003 dal cantante/chitarrista Balogh Gusztáv. La musica dei Nomada deriva dalla tradizione rom ungherese, creando un suono unico con il mischiarsi di diversi stili. Il bidone del latte, i bassi, il ritmo della chitarra e le voci si mescolano coi caratteristici ritmi zingareschi, che aggiungono la fisarmonica e il violino, senza i quali il suono sarebbe monco. Così la musica risuona di elementi spagnoli, arabi o serbi.
Un suono originale, istintivo ed elettrico. Musica potente ed estatica, che ha radici molto lontane nel tempo. Le canzoni sono tutte in romanés, la maggior parte riguarda la vita zingaresca, mescolando gioie, tristezze e dolori.
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