Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Da
Mundo_Gitano
Bambina rom nell'accampamento di Itaquaquecetuba. Photograph: Paulo Pepe -
The Guardian weekly
Natalia Viana dice che finalmente i Rom sono ascoltati dopo secoli
di discriminazione in Brasile - uno dei pochi paesi che hanno avuto un
presidente di discendenza rom
31/03/2010 - Elizete de Cardoso dice, "I nostri giorni sono duri. La gente ci
sfugge. Hanno paura." E' la moglie del capo dell'accampamento rom di Itaquaquecetuba,
alla periferia di san Paolo.
Dentro le tende arancioni, donne con vestiti lunghi e colorati, accovacciate
sul pavimento sporco bevono caffè. Mescolati tra loro, stoffe rattoppate,
vasellame, stereo e TV. Sono appena tornate dal loro giro giornaliero nel centro
città, dove leggono la mano, guadagnando l'equivalente tra i 10e i 12 $ al
giorno.
Il campo non ha elettricità ed acqua potabile, anche se le famiglie vivono lì
da oltre 20 anni. Non ci sono servizi igienici per i 100 residenti.
Soltanto poche amministrazioni locali in Brasile forniscono terreno per i
Rom. In molti posti, come ad Itaquaquecetuba, vivono su di un terreno privato a
perenne rischio di sgombero.
Ma stanno per arrivare dei cambiamenti. Nel 2006 il Brasile ha dichiarato il
Giorno Nazionale dei Rom. L'anno scorso il ministero della cultura ha stabilito
dei premi per iniziative che preservino e disseminino la cultura rom. E' stata
pubblicata una guida ai diritti dei Rom. La sua autrice, Mirian Stanescon,
avvocata rom da Rio de Janeiro, dice: "E' la prima volta che un governo ascolta
i Rom."
Tornate al campo, le ragazze scorazzano. In poche hanno mai frequentato una
scuola. Il governo stima che il 90% dei Rom nei campi sia illetterato. Il
conciatore
Claudinei Pereira ricorda la sua lotta per mandare il figlio più grande a
scuola: "Quando dissi che ero uno zingaro, mi risposero che non c'era posto."
Molti Rom parlano la loro lingua nei campi. In pochi hanno un certificato di
nascita. I matrimoni combinati a 13-15 anni sono comuni.
Però è cambiato il lavoro. Al posto dei tradizionali carri a cavallo, il
mezzo principale sono macchine usate, spesso senza documenti. "Vendiamo e
scambiamo automobili, beni riciclati, ed apparecchiature dal Paraguay," dice
Euclides Ferreira, il capo del campo.
Il vice segretario per la promozione dei diritti umani, Perly Cipriano, dice
che il suo dipartimento sta cercando di persuadere le amministrazioni locali ad
aiutare i Rom. Il principale problema, dice, è la mancanza di documentazione
autorevole sulla cultura ed i bisogni dei Rom.
Problemi non nuovi per i Rom. I primi ad arrivare in Brasile furono deportati
dal Portogallo tra il XVI e il XVIII secolo. Una volta qui, la loro lingua venne
proibita, furono perseguitati dai governi locali, e mandati di città in città.
Nel 1700 alcune città nello stato di Minas Gerais richiesero di detenere i Rom e
sequestrare i loro beni. Altri Rom arrivarono con gli immigrati dall'Europa
dell'est nel XX secolo. Ufficialmente vennero banditi, ma molti mentirono sulle
loro identità.
Questa storia di discriminazione continua ad avere conseguenze oggi, secondo Yáskara Guelpa,
rappresentante rom alla Commissione Nazionale delle Comunità Tradizionali. "C'è
un enorme pregiudizio nella sanità e nell'istruzione. Per esempio, se una
ragazza zingara va a scuola con la gonna lunga, l'insegnante non capisce e le
chiede di portare i pantaloni - e questo è contro la nostra cultura."
Non c'è mai stata una ricerca nazionale sui Rom, anche se il governo dice che
il prossimo censimento includerà una categoria rom. Stime indipendenti danno il
loro numero tra i 250.000 ed un milione.
In molti casi, l'unica presenza dello stato nei campi è la polizia. Padre
Rocha, prete cattolico, ha testimoniato scene di abusi polizieschi. "La polizia
non riconosce che per i Rom la tenda è la loro casa e quindi è inviolabile
secondo la costituzione. Entrano nel campo con aggressività, colpendo le pentole
sul fuoco e gridando alle persone," dice.
"Avrei voluto studiar legge per fermare le estorsioni della polizia. Quando
trovano un'auto senza documenti, chiedono [10 $] e gli uomini devono trovare il
modo di ottenerli. Una volta, in un campo a Espírito Santo, protestai e venni
ammanettato."
Non tutti i Rom brasiliani sono nomadi o poveri. Yáskara Guelpa è una
giornalista che vive in un elegante quartiere di San Paolo. Ma, dice, "Non vado
in giro a parlarne. Il pregiudizio è ancora troppo forte."
Anche Adriana Sbano si sente obbligata a nascondere la sua ascendenza.
"Lavoro in una scuola-bene e me ne sto tranquilla, perché non si sa quale
potrebbe essere la reazione. Non posso rischiare di perdere il lavoro," dice.
Jucelho Dantas da Cruz, professore biologo all'Università Statale di Feira de
Santana, è uno dei pochi che non ha mai nascosto la sua identità. "Anche se
alcuni studenti lo trovano strano, sono un Rom, cuore ed anima. Sarebbe un
crimine negare le mie origini."
Il Brasile è uno dei pochi paesi ad aver avuto un presidente di discendenza
rom,
Juscelino Kubitchek, che fondò la capitale Brasilia nel 1963. Ma non ammise mai
le sue origini. Fu lo storico rom Rodrigo Correa Teixeira che trovò i documenti
che mostravano come il nonno di Kubitchek fu uno dei primi Rom dall'Europa
orientale ad installarsi in Brasile.
Cipriano ritiene che la politica stia lentamente aiutando a cambiare
l'attitudine verso i Rom.
Concorda Yáskara Guelpa: "Con tutti i problemi ed errori, dobbiamo ammettere
che questo governo ha aperto le porte ai Rom per dire: Esistiamo."
Di Fabrizio (del 05/04/2010 @ 09:42:51, in media, visitato 2188 volte)
PRODUZIONI, EMITTENTI, RESPONSABILI DI SALE CINEMATOGRAFICHE, ASSOCIAZIONI,
italiane o estere, interessate alla distribuzione del documentario ME SEM ROM,
possono contattare Ermelinda Coccia all'indirizzo e-mail:
ermelinda.coccia@libero.it
ME SEM ROM essendo un lungometraggio autoprodotto necessita della collaborazione
di coloro che hanno la possibilità di divulgare ulteriormente il prodotto.
SINOSSI:
Gli ultimi mesi di vita del più grande campo rom d'Europa, raccontati da una
bicicletta che trasporta lo spettatore dalla Roma che tutti conoscono a quella
rimasta nell'ombra.
AUTORI: Ermelinda Coccia, Davide Falcioni, Andrea Cottini
INFO:
www.casilino900documentario.blogspot.com
Da
Bulgarian_Roma
A quanti celebrano la Pasqua
NRC vuole augurare a tutti voi una felice Pasqua ed un grande successo nel
vostro lavoro, oltre a continuare la nostra cooperazione e collaborazione.
Possiate tutti voi avere la benedizione di Dio e pace nelle vostre anime.
Dzi savorende so ajkeren I Patradzi
NRC kamel tumenge Bahtali Partadzi thaj lacho sukceso pe tumari buchi sar vi
majlachi koparacija amencar.Savore te aven bahtale devlestar lachimas pe tumaro
ilo.
До сите кои го прославуваат Велигден
НРЦ би сакал да ви посака среќни Велигденски празници и голем успех во вашата
работа како и продолжување на нашата соработка. Сите да сте благословени и со
мир во вашите души.
Nacional Roma Centrum
Done Bozinov 11/5
1300 Kumanovo (MK)
email:
info@nationalromacentrum.org
www.nationalromacentrum.org
Tel./fax: 0038931427558
venerdì 9 aprile 2010 dalle ore 20.00
in Casa Loca
Viale
Sarca 183 Milano La sesta edizione della
Grande Festa Balcanica vuole superare tutte le
precedenti edizioni e stupirvi ancora di più!
dalle 20 abbondante cena a buffet alla cifra più che popolare di 5 euro (!!)
cucinata dalle esperte mani di Angelina e del suo entourage della Kafana Sevdah
Marinkovic
la serata si surriscalda dalle 22 con il Trio Mirkovic e i Muzikanti di Balval
sul palco per farvi ballare e cantare tutta la notte!
e per finire la grande jam session alla quale tutti sono invitati a partecipare
se sei già fan della festa sai che non puoi perdertela
se è la prima volta che partecipi...tieniti forte e preparati al meglio!
vi aspettiamo tanti, energetici e colorati
ps. diventa fan della
pagina facebook GrandeFestaBalcanica e rimani aggiornato
Di Fabrizio (del 03/04/2010 @ 09:44:12, in Europa, visitato 2385 volte)
Da
Hungarian_Roma
Reuters 29-3-2010 By Marton Dunai
OZD, Ungheria (Reuters) - Lo scenario è classico. L'economia ungherese è
in crisi, la sua vista minoranza rom è un facile capro espiatorio ed un partito
di estrema destra che protesta contro i "truffatori zingari" ed i "parassiti del
welfare" è previsto come il grande vincitore.
Se i sondaggi hanno ragione, il partito nazionalista Jobbik ha la possibilità
di diventare il secondo partito più grande dopo le elezioni dell'11 e 25 aprile,
negando al favorito Fidesz di centro-destra la possibilità di ottenere i due
terzi della maggioranza.
"Con la sua retorica ultrapopulista, lo Jobbik potrebbe influenzare le
politiche del prossimo governo," ha detto l'analista politico Andras Giro-Szasz. "Lo
Jobbik può limitare il mandato popolare del prossimo governo."
I Rom compongono tra il 5 e il 7% della popolazione ungherese e diffamarli si
è dimostrata la tattica di maggior successo di Jobbik da quando un crollo
economico di oltre il 6% l'anno scorso ha lasciato disoccupato un Ungherese su
10.
Le sue vittorie più grandi sono state in posti come Ozd, nel povero nord-est
ungherese, una città dell'acciaio piombata in tempi bui, dove sono stati
sconfitti i Socialisti che lì avevano un seggio da 16 anni.
E' cresciuta la disoccupazione
La disoccupazione a Ozd da anni è oltre il 20%, ed un terzo della popolazione
è rom. Jobbik (Movimento Per un'Ungheria Migliore) lì ha quasi battuto il Fidesz
nelle elezioni del 2009 per il Parlamento Europeo, e la sua popolarità da allora
è sempre cresciuta.
"Molti di noi sono stufi di come gli Zingari pensano dell'assistenza sociale
come modo di vita," dice Andras Kemacs - meccanico, 27 anni di Ozd - "Jobbik mi
ha impressionato per la sua apertura su ciò."
Jobbik ha anche capitalizzato il risentimento popolare contro l'elite
politica, incluso il Fidesz, che ritiene corrotta.
Ha demonizzato l'Unione Europea ed il Fondo Monetario Internazionale, che
insistevano su un doloroso taglio delle spese come condizione di risanamento
delle finanze pubbliche ungheresi.
E con un uso attento dei media, usando Internet per raggiungere i giovani -
incluso gli studenti delle superiori, ha sorpassato tutti gli altri partiti
eccetto il Fidesz.
I sondaggi mostrano che a livello nazionale lo Jobbik è vicino al 20% tra chi
ha deciso di votare. Questo lo porta spalla a spalla con i Socialisti al
governo, mentre il Fidesz ha circa il 60% delle proiezioni di voto.
Questi successi, monopolizzando il voto di destra e rubandone a sinistra, ha
eroso le possibilità del Fidesz di ottenere la maggioranza dei due terzi che
sarebbe quella piattaforma di una vasta riforma auspicata dagli economisti.
L'Ungheria per anni ha lottato per migliorare il suo gonfiato settore
governativo ed assestare la spesa pubblica. I tagli alla spesa hanno posto il
deficit sotto controllo, ma la maggior parte delle riforme strutturali di
settore ritardano.
La riforma chiave richiedente una maggioranza dei due terzi è la
razionalizzazione dei 3.200 governi locali, da cui dipendono scuole ed ospedali
e sono i maggiori percettori del budget statali.
Fidesz potrebbe anche provare una riforma del finanziamento al partito
notoriamente corrotto.
Decadimento e disperazione
Ad Ozd, i problemi che assalgono l'Ungheria, e specialmente i Rom, sono
terribilmente evidenti.
Dopo il 1989 il collasso del comunismo ha portato alla chiusura delle
acciaierie di Ozd, la principale fonte di lavoro, rigettando fuori dal mondo del
lavoro 14.000 persone. I Rom, manodopera non specializzata, sono stati i primi
ad essere tagliati fuori, la maggior parte non ha più lavorato da 20 anni.
Decadimento e disperazione nei villaggi del circondario ha portato migliaia
di persone a Ozd. Oggi, un terzo dei 39.000 residenti sono Rom, dice Lajos Berki, leader
del Consiglio Comunitario Zingaro.
"Circa 1.000 di noi hanno più o meno un lavoro regolare," dice Berki. "Il
resto vive con il welfare. Ci sono problemi, inutile negarlo. Qualche migliaio
di Zingari ha causato problemi reali."
La baraccopoli rom ai margini di Ozd, conosciuta come Hetes, ferve di
attività , ma nessun lavoro salariato. I ragazzi giocano a calcio fuori da case
in rovina, mentre gli adulti tagliano legna raccolta illegalmente o vagano senza
scopo.
"Non sono fissato col welfare," dice Gyula Budai, in piedi accanto all'unico
rubinetto funzionante che si dividono 500 Rom.
"Portateci via, dateci lavoro, e vedrete chi vuole lavorare e chi no."
Tensione prolungata
Il candidato di Ozd per il Fidesz, Gabor Riz, riconosce in un'intervista i
problemi, ma rifiuta di chiamarli "questione Rom".
"Non c'è ragione di temere un conflitto etnico Rom-Ungheresi," dice. "Ma
potrebbero esserci tensioni prolungate tra percettori di reddito e beneficiari
di welfare."
Però, il membro socialista di Ozd del parlamento, Istvan Toth, dice che i
politici hanno evitato la questione.
"Abbiamo percepito i problemi, ma pretendendo che potessero sparire se non e
parlavamo," dice alla Reuters. "Abbiamo solo cercato di dividere (i Rom) lungo
linee di partito, ed ora d'improvviso scopriamo che... Jobbik ha giocato la
carta Zingara."
Il candidato Jobbik di Ozd, Andras Kisgergely, non ha avuto problemi nel
riempire il più grande teatro della regione durante il suo rally.
"Per 500 anni, gli Zingari non sono stati capaci di adottare le norme
culturali per vivere in pace con la maggioranza," ha detto al pubblico.
"Nove criminali su 10 sono Zingari... Dobbiamo porvi un fine. Dobbiamo
aumentare la sicurezza pubblica, e creare lavoro. Farli lavorare. Dobbiamo
legare il benessere al lavoro della comunità ."
Gli 800 spettatori nella sala applaudivano entusiasti ad ogni punto.
Peter Borbas, 40 anni - impiegato in ufficio, era uno di loro.
"Infine, dobbiamo parlare del crimine zingaro," dice. "La gente ne avuto
abbastanza. Nessun metodo è troppo radicale per finirla col crimine zingaro."
(Editing by Krisztina Than and Kevin Liffey)
Di Fabrizio (del 03/04/2010 @ 09:35:21, in Regole, visitato 2178 volte)
Ricevo da Tommaso Vitale
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA
ASGI (ASSOCIAZIONE PER GLI STUDI GIURIDICI SULL’IMMIGRAZIONE)
RAPPRESENTANZA A MILANO DELLA COMMISSIONE EUROPEA
CONVEGNO INTERNAZIONALE
LA CONDIZIONE GIURIDICA DI ROM E SINTI IN ITALIA
MILANO 16-18 GIUGNO 2010
Università degli Studi di Milano-Bicocca
Aula Magna
Edificio U6, Piazza dell'Ateneo nuovo, 1 - Milano
La situazione delle persone che in Italia si riconoscono, dal punto di vista
linguistico o culturale, come rom o sinti appare precaria sotto molti punti di
vista.
La loro condizione giuridica è assai eterogenea (cittadini italiani, cittadini
di altri Stati membri dell’Unione europea, cittadini di Paesi extracomunitari,
rifugiati, apolidi) e le loro pratiche ed esperienze di vita sono molto varie.
Ai gruppi rom e sinti di antico radicamento in Italia si sono affiancati gruppi
giunti in differenti momenti dall’Europa centro-orientale, spesso a seguito
discriminazioni, persecuzioni, apolidia sopravvenuta, espulsioni di fatto,
creando un insieme altamente variegato quanto a retroterra sociale, pratiche di
mobilità territoriale, inserimento economico e sociale.
Il confronto con i gruppi zigani e con la loro storia di ricorrente
discriminazione, di fatto o di diritto, costituisce una sfida per l’ordinamento
giuridico italiano, che secondo le norme costituzionali, comunitarie ed
internazionali in vigore deve prevedere apposite misure di tutela e deve
promuovere in modo attivo politiche e azioni di inserimento sociale e di non
discriminazione di tale popolazione.
L’obiettivo del convegno è, quindi, duplice: formativo, sugli strumenti di
protezione e tutela dei diritti dei rom e dei sinti, ma anche di riflessione e
proposta sui problemi e modelli di una legge di tutela e promozione delle
minoranze rom e sinta.
Promotori:
Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (ASGI)
Dipartimento giuridico delle istituzioni nazionali ed europee dell’Università
degli studi di Milano-Bicocca
Dipartimento dei sistemi giuridici ed economici dell’Università degli studi di
Milano-Bicocca
Dipartimento di sociologia e ricerca sociale dell’Università degli studi di
Milano-Bicocca
Rappresentanza a Milano della Commissione Europea
Principali destinatari
Avvocati, magistrati, rappresentanti di associazioni italiane e straniere,
dirigenti della pubblica amministrazione, assistenti sociali, operatori sociali,
assessori e consiglieri, insegnanti, studiosi italiani ed esteri.
Campagna Dosta
Durante il convegno verrà presentata e promossa la campagna internazionale
del Consiglio d’Europa Dosta! (“Basta” in romanes e in varie lingue slave) per
promuovere la conoscenza di rom e sinti e dire “basta” alle discriminazioni nei
loro confronti.
Iscrizioni
L’iscrizione al convegno è gratuita per tutti i partecipanti. Per ragioni
organizzative l’iscrizione è obbligatoria e deve essere effettuata on line
presso il sito www.asgi.it a
partire dal 7 aprile fino al 7 giugno 2010.
Informazioni
Per ogni informazione ci si può rivolgere all’indirizzo:
condizionegiuridica.rom@unimib.it
Sul sito www.asgi.it sarà
aperta una apposita sezione recante documenti utili per il convegno.
Per raggiungere la sede del convegno:
Pernottamento
Sul sito www.asgi.it, nella
sezione relativa al convegno sono indicati alberghi e residenze universitarie
convenzionate per il convegno che possono essere contattate direttamente,
segnalando la partecipazione al convegno.
Crediti formativi
La partecipazione intera degli iscritti ad ogni giornata del Convegno sarà
accreditata ai fini della formazione professionale degli avvocati (8 crediti per
giornata) e degli assistenti sociali. E' stato chiesto l'accreditamento del
convegno all'Ordine degli assistenti sociali - Consiglio regionale della
Lombardia ai fini della formazione continua degli assistenti sociali e degli
assistenti sociali specialisti.
Gli studenti della Facoltà di Giurisprudenza iscritti al convegno potranno
ottenere i crediti alle condizioni previste dal regolamento della Facoltà.
Ai fini dell’attribuzione di crediti formativi sia da parte degli ordini
professionali, sia da parte dell’università è necessario che gli iscritti si
presentino ogni giorno alle ore 8,30. Si raccomanda la massima puntualità.
La realizzazione del convegno è resa possibile dal generoso contributo di:
Centro di Eccellenza Jean Monnet dell'Università degli Studi di Milano
Comitato Pari Opportunità dell’Università di Milano-Bicocca
Council of Europe
Fondazione Cariplo
Fondazione UnIdea
ODIHR (Office for Democratic Institutions and Human Rights - OSCE) Roma Contact
Point
Open Society Justice Initiative
Rettorato dell’Università degli Studi di Milano–Bicocca
UNAR
Comitato scientifico organizzatore
Paolo Bonetti, Dipartimento giuridico delle istituzioni nazionali ed europee
dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, ASGI
Alessandro Simoni, Dipartimento di diritto comparato e penale, Università degli
studi di Firenze
Tommaso Vitale, Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università
degli studi di Milano-Bicocca
(per scaricare il
programma completo formato.pdf)
Giovedì 8 aprile - h. 20.30
Teatro Carcano, corso di Porta Romana MILANO
IL PRIMO MARZO® degli immigrati continua
tutti i giorni
Promotori della serata: Dario Fo e Franca Rame
Ospiti della serata:
Pap Khouma, scrittore senegalese
Ahmed Ba, attore, musicista senegalese
Rufin Doh, attore e musicista ivoriano
Dijana Pavlovic, attrice serba, con i Muzikanti
Mavis, ballerina cubana e Juan Romero, percussionista
Offerta a partire da € 10,00
L'incasso della serata è destinato a sostenere il Movimento immigrati PRIMOMARZO®
Per informazioni: primomarzoitalia@gmail.com Tel. 327-59.41.988
Di Fabrizio (del 02/04/2010 @ 09:48:43, in media, visitato 1644 volte)
Da
Roma_Daily_News
Cari colleghi,
The European Library ha lanciato questo mese una nuova esposizione chiamata
"A
Roma Journey".
Fornisce emozionanti contenuti sul ricco patrimonio culturale dei Rom in
Europa; potete vedere una collezione unica di libri di testo, rari manoscritti,
fotografie, dipinti, registrazioni e video dal mondo dei Rom. Rarità includono
il primo
dizionario nelle lingue romanes-serba-tedesca, edito in un campo di
concentramento durante la II guerra mondiale,
racconti e canzoni tradizionali, e lettere che esplorano le
esperienze di una famiglia rom in Scandinavia.
L'esposizione "A Roma Journey" è stata composta dal Dipartimento per
la Digitalizzazione della Libreria Nazionale di Serbia, con l'aiuto di The
European Library. Gran parte degli attuali contenuti è stata fornita dal nostro
curatore ed esperto sul campo: Dragoljub Acković. La collezione "Europe's
Memorabilia" proviene dalle Librerie Nazionali di Danimarca, Moldavia e
Georgia e dal Phonogrammarchiv dell'Accademia Austriaca delle Scienze.
[...]
Molte grazie per la vostra collaborazione [nel diffondere questa notizia]
I migliori saluti
Aubéry Escande
Communication and Editorial manager
The European Library
Phone: +31 (0)703 140 824
Email: aubery.escande@kb.nl
Skype: aubery.escande
Di Fabrizio (del 02/04/2010 @ 09:16:18, in media, visitato 2743 volte)
Segnalazione di
Paolo Teruzzi
CE.A.S. CENTRO AMBROSIANO DI SOLIDARIETA'ONLUS venerdì 9 aprile 2010 dalle 18.30 alle 20.00
Via Marotta 8 - Milano
Io, la mia famiglia Rom e Woody Allen REGIA:
LAURA HALILOVIC
ANNO: 2009
DOCUMENTARIO - DURATA 50'
PRODUZIONE: ZENIT ARTE AUDIOVISIVE in collaborazione con RAI TRE, ARIA VIVA
"Io, la mia famiglia Rom e Woody Allen" E' la storia di una ragazza Rom che abita
con i suoi in un quartiere popolare alla periferia di Torino.
Il racconto in prima persona esplora i cambiamenti e le difficoltà della nuova
vita stanziale, le relazioni con i parenti che ancora vivono nomadi, i contrasti
e le incomprensioni che fin da bambina la accompagnano nelle relazioni con gli
altri, i Gagé.
Attraverso i ricordi dei suoi familiari, tra cui l'anziana nonna che ancora
vive in un campo, le fotografie e i filmati del padre che ha documentato negli
anni la vita quotidiana della piccola comunità, scopriamo una realtà sconosciuta
che fino ad oggi abbiamo voluto conoscere solo attraverso gli stereotipi e i
luoghi comuni. Ma il documentario non è soltanto la storia di una famiglia, di
fatto chi parla è una ragazza di oggi che cresce inseguendo i propri sogni di
adolescente, combattendo contro i pregiudizi e le tradizioni di una cultura
difficile da accettare.
E' l'opera prima dell'emergente regista LAURA HALILOVIC
LA REGISTA LAURA HALILOVIC SARA' PRESENTE IN SALA
Ricevo e inoltro (e vi invito a inoltrare), perché non ne
vada perso il ricordo. Annamaria
Ieri mattina è morto Natale, un violinista rumeno che era stato in Italia
alcuni mesi nel 2002. Forse molti di voi non hanno fatto in tempo a conoscerlo,
ma chi ha avuto il modo di interagirci si ricorderà del suo sorriso sdentato,
dei suoi occhiali mezzi rotti (che però gli davano un certo tono), della sua
giacca rattoppata dalle cui tasche uscivano penne, foglietti con calcoli
matematici e peperoncini enormi, e delle bacchette con le quali insegnava il
violino a un'allieva argentina che lo aveva conosciuto al Fioravanti, dove
viveva prima di trasferirsi allo Scalo di Via Casarini.
Dan Pagaie dice sempre che in Romania i musicisti dicono tutti di avere la testa
migliore del braccio. Natale era l'unico che diceva: "Meno male che ho il
braccio, ché la testa non è buona".
Il giorno prima di tornare in Romania (all'epoca Natale era clandestino e la
polizia di Bologna lo aveva preso di mira impedendogli di suonare per strada) ha
registrato l'album coi Romeno Fantastic all'Ivan Illich, di Bologna, in via
Erbosa. Mi sembra una vita fa. Volevo condividere con voi il ricordo di Natale
che, nonostante la sua morte, non riesce a non mettermi allegria. E.
|