Dopo lo scempio compiuto dalle forze dell'ordine, sotto mandato delle
autorità territoriali (comuni di Milano e Pioltello) e governative (Prefettura)
e la conseguente distruzione della storica occupazione dei rom (cascina
Bareggiate era stata occupata dai reduci dello sgombero di via Adda, e resisteva
dal giugno del 2004), la repressione si è abbattuta ulteriormente sulle famiglie
sgomberate che, dopo aver trovato rifugio nel bosco attiguo alla cascina, si
sono visti braccare dai carabinieri che hanno distrutto nuovamente il loro
insediamento di fortuna, costringendoli ad un nuovo esodo e ad una condizione di
precarietà senza precedenti.
Parallelamente Comune di Pioltello e associazioni caritatevoli hanno cercato di
mostrare il volto buono dell'operazione, consentendo ad 8 famiglie di insediarsi
in un mini-campo regolare (per sei mesi) costruito nelle immediate vicinanze e
impedendo a tutti gli altri l'accesso non solo alle strutture ma persino
all'acqua. Ieri si è svolta una prima conferenza stampa di denuncia
dell'accaduto, delle discriminazioni subite e della pretestuosità dei cosiddetti
progetti che, lungi dall'essere una soluzione per i rom, assomigliano molto ad
un cavallo di Troja che, da sempre, accompagna sgomberi e deportazioni,
dividendo la comunità e indebolendone le capacità di reazione e di difesa. E
sono proprio questi i contenuti e le motivazioni che stanno alla base della
decisione presa dai reduci di cascina Bareggiate che convocano un presidio
sotto la Prefettura per martedì 18 agosto alle 17, e cercano così di
rilanciare una lotta ormai storica dell'intera loro comunità a Milano. Visti i
trascorsi ed il clima di intolleranza che grava sui rom, oltre che la necessità
di opporsi al clima xenofobo e terroristico rafforzato dall'ultimo pacchetto
sicurezza, facciamo appello a tutti gli antirazzisti affinchè garantiscano il
loro sostegno alla mobilitazione
Uniamo il diavolo l'acquasanta,
IlPadano.comspiega tutta l'inutilità di questo sgombero:
Pioltell - "I nomadi sono stati allontanati, ma di fatto non si conosce la
loro destinazione. Presumibilmente in questo momento ci sono gruppi di sbandati
che stanno andando a cercare una sistemazione nei Comuni vicini, e così di fatto
non si è risolto il problema, ma lo si è solo spostato di qualche chilometro.
Già ieri sera qualche rom si aggirava per il Parco cercando dove poter piazzare
una tenda. E’ segno che non si sono del tutto allontanati dalla zona". Questo il
commento di Marco Rondini, deputato della Lega Nord e segretario
provinciale della Martesana, a proposito delle operazioni di smantellamento
dell'insediamento abusivo di Cascina Bareggiate, sita nel territorio del Comune
di Pioltello, confinante con quelli di Cernusco sul Naviglio, Segrate e
Vimodrone, in provincia di Milano.
Il parlamentare del movimento di Umberto Bossi critica anche
l’insediamento provvisorio autorizzato di alcune famiglie: "Non si conosce –
sostiene - il criterio con cui sono state selezionate. In ogni caso, una volta
autorizzata la sosta delle roulotte sarà estremamente complicato rimuoverle. Di
fatto viene autorizzato un piccolo campo nomadi. Alla fine – aggiunge - il
risultato è: un centinaio di sbandati in giro per la Martesana, l’ultima cascina
rimasta nel Parco demolita, e un piccolo campo nomadi autorizzato. Se questo è
un bilancio positivo…".
In merito interviene anche l’Assessore Provinciale ai Parchi e Agricoltura,
Luca Agnelli, segretario della Lega Nord di Pioltello, che si dichiara
preoccupato del destino del Parco delle Cascine: "Dopo la Vallotta e la Chioso,
anche la Bareggiate è a terra. Ora che le cascine sono demolite – afferma - il
rischio è che il Parco perda di significato e prendano piede le proposte di
sviluppo urbanistico di cui si è già parlato in Consiglio comunale. Ci siamo già
dichiarati contrari a simili progetti e continueremo sulla linea del no al
cemento nel parco".
Repubblica.itTragedia nel capoluogo campano: la bimba, 6 giorni, era a 100 metri dal corpo della madre E in Calabria, a Praia a Mare, ragazzo ubriaco travolge e uccide una diciottenne Napoli: rom morta, grave figlia neonata forse investite da un pirata della strada
NAPOLI - Una ragazza rom di 20 anni è morta e la sua bimba di appena sei giorni versa in gravi condizioni all'ospedale pediatrico Santobono dopo che entrambe sono state presumibilmente investite da un'auto pirata a Napoli. Il corpo senza vita della madre e la sua piccola, distante un centinaio di metri da lei, sono stati ritrovati questa mattina sulla Circonvallazione esterna del capoluogo campano, all'altezza del chilometro 1,2, nei pressi di un insediamento rom. La strada è a doppio senso di marcia con spartitraffico: oltre il guard rail c'era una carrozzina.
Le indagini condotte dalla polizia municipale di Napoli convergono al momento sull'ipotesi dell'auto pirata, ma la mancanza di tracce di sangue sull'asfalto così come l'assenza di elementi che riconducano al violento impatto fanno sì che gli investigatori lascino aperte altre ipotesi. Sul corpo della donna è stata disposta l'autopsia, per chiarire la causa e l'ora del decesso.
Momenti di tensione si sono registrati nella comunità rom di Secondigliano all'arrivo della polizia mortuaria, incaricata di trasportare il cadavere della giovane senza vita. Sono stati soprattutto i familiari della ragazza a inveire, manifestando la loro rabbia nei confronti degli agenti.
[...]
(cliccare sul logo per leggere il lancio dell'Ansa)
notizie e foto
AGGIORNAMENTO (nota in breve di Elisabetta Vivaldi in serbo/croato):
Svim Romima! Molim vas recite molitvu za mladu majku, Romni 20 godishnjakinju koju je udarilo auto i podlegla je ranama. Takodjer njezino djete, samo sedmica dana staro je ozbiljno ozljedjeno i bori se za zivot. Romni je iz "Campo Vecchio of ...Scampia ( Napulj)". Ali je zivjela u novome kampu sa svojom obitelji i djecom. Oba kampa se mole i oplakuju Romni. Pridruzite im se u molitvi i pomozite bebi molitvom. Hvala*Nais Tuke
L'Europa orientale ha una significativa e crescente popolazione rom. Tensioni
di lungo tempo tra i Rom e gli altri si sono intensificate sotto i colpi della
crisi.
Molti Rom non si registrano nei censimenti perché tentano di nascondere la
loro etnia, ed in alcuni paesi è illegale identificare i Rom nei documenti
legali.
Hanno detto gli esperti locali che la mancanza di dati certi è un
problema, rendendo difficile affrontare i problemi dalla disoccupazione
all'istruzione ed i servizi sociali come pure il monitoraggio.
BULGARIA
I Rom formano il 4,7% della popolazione, o circa 370.000 persone,
secondo il censimento 2001.
Sui stima che la proporzione sarà nel 2020 del 6,5-7,0 %, o
520.000-550.000 persone, ha detto Alexey Pamporov, sociologo dell'Accademia
Bulgara delle Scienze.
Il tasso di disoccupazione tra i Rom nel 2004 era del 56,2%, cadendo al
48,3% nel 2007 (riflettendo tanto quelli che smettono di cercare lavoro che
quelli che l'hanno trovato)
Di recente non vengono riportate violenze. L'ultimo caso è del 2007,
quando circa 200 Rom devastarono un caffè ed attaccarono quattro persone
perché sembravano skinhead, dopo che un Rom era stato picchiato da skinhead.
Il partito nazionalista Ataka ha raggiunto un 9% costante nelle ultime
due elezioni, nel 2005 e nel 2009.
REPUBBLICA CECA
Il governo stima la popolazione rom attorno al 2% della popolazione, ma
secondo alcune organizzazioni sarebbero oltre 450.000.
Una studio governativa stima una crescita della popolazione rom del 50%,
300.000 persone nel 2050.
Non esistono dati ufficiali sulla disoccupazione dei Rom (è illegale
raccogliere questi dati).
Il governo ha speso 117 milioni di corone ($21.18 milioni) per creare
lavoro per i Rom.
La popolazione Rom è forte nelle aree settentrionali del paese, dove ci
sono stati violenti assalti almeno una volta anche con molotov.
Il Partito dei Lavoratori di estrema destra non ha ottenuto
rappresentanza parlamentare ed i sondaggi mostrano che abbia scarse speranze
di successo nelle prossime elezioni di ottobre.
UNGHERIA
Le ricerche mostrano che la popolazione rom è di circa 660.000 persone,
il 6,6% della società.. Non sono disponibili dati ufficiali sul censimento,
e molti Rom nascondono la loro identità.
Secondo l'Ufficio Centrale Statistiche KSH, la proporzione dei Rom
potrebbe raggiungere l'8% nel 2020 e superare il 10% a metà secolo.
Gli studi mostrano che la disoccupazione rom è dal 1993 costantemente
inferiore al 20%. Alcune aree, specialmente nel nord del paese, hanno quasi
il 100% di popolazione rom, quasi totalmente disoccupata.
Negli ultimi18 mesi ci sono stati violenti scontri, inclusi attacchi con
molotov, bombe a mano e fucili. Sono state uccise oltre a una mezza dozzina
di persone.
Il partito Jobbik di estrema destra ha ottenuto sostanziali successi
usando una dura retorica anti-Rom. Ha ottenuto il 15% dei voti alle elezioni
di giugno del Parlamento Europeo e potrebbe ottenere 50 dei 386 seggi
parlamentari nelle elezioni nazionali dell'anno prossimo.
ROMANIA
La popolazione rom sarebbe di 535.000 persone, secondo le stime
governative ufficiali, ma i gruppi dei diritti civili ne contano 2,5
milioni, rendendola al più grande comunità rom in Europa.
Più delle altre nazionalità i Rom sono migrati altrove in Europa,
cercando opportunità in Irlanda e in Italia, dove ci sono 500.000 cittadini
rumeni.
Studi dell'UNPD (United Nations Program for Development ndr) del
2005, contano al 24% il tasso di disoccupazione dei Rom (definito tra chi
cerca lavoro). La disoccupazione auto-percepita (inclusa la mancanza cronica
di lavoro) è di circa l'80%, sempre secondo l'UNPD.
Sporadici e localizzati gli scontri violenti. A luglio, ci sono stati
scontri in Transilvania tra abitanti di etnia ungherese e Rom locali, che
hanno sparso paura che episodi simili a quelli ungheresi potessero ripetersi
in Romania.
SLOVACCHIA
Secondo le stime del governo, la popolazione rom conta 380.000 persona,
circa il 7% della società.
Dice il governo che circa il 44% dei Rom hanno meno di 14 anni, segno di
un prossimo boom della popolazione. La maggior parte delle famiglie rom
conta 10 o più membri.
Secondo il governo, meno del 10% dei Rom lavora regolarmente.
Non ci sono più stati violenti disordini della rivolta rom nella metà
degli anni '90, e recentemente i partiti politici non hanno insistito sulle
questioni rom.
Alcuni progetti per l'alloggio e programmi per il lavoro hanno
facilitato le condizioni in alcune parti del paese.
(Reporting by Reuters bureaux, writing by Marton Dunai)
Di Fabrizio (del 15/08/2009 @ 13:39:00, in Italia, visitato 2020 volte)
Segnalazione di Tom Welschen sul caso di
Pioltello
I 200 rom sgomberati si accampano di Zita Dazzi Sgomberati dalla cascina Bareggiate non sanno più dove andare e campeggiano
tra Vimodrone, Segrate e Pioltello
Campeggiano all’aperto, nei campi tra Vimodrone, Segrate e Pilotello come
fossero turisti non troppo esigenti. Ma appena cambieranno le condizioni
climatiche, i circa 200 rom rimasti senza tetto dopo lo sgombero della cascina
Bareggiate, andranno ad occupare qualche altro stabile dismesso.
Nel frattempo, le associazioni che li sostengono, minacciano esposti al prefetto
e al presidente della Repubblica Napolitano per denunciare quella che Djana
Pavlovic, vicepresidente della Federazione Rom e Sinti insieme, non esita a
definire «grave emergenza umanitaria». Ci sono infatti almeno 87 bambini,
fra cui tre neonati, e due donne incinte, fra i nomadi romeni sgomberati dalla
cascina, oggi demolita, dove negli anni passati si sono rifugiati molti degli
zingari sgomberati a Milano.
Dettaglio che viene sottolineato con forza anche dal sindaco di Pioltello,
Antonio Concas, che guida una giunta di centrosinistra e che punta il dito
contro la giunta Moratti: «Io, con le piccole forze che può avere un Comune
dell’hinterland ho chiesto i finanziamenti al commissario straordinario ai rom,
il prefetto Lombardi, per dare una alternativa alla strada alle famiglie
sgomberate che hanno i figli iscritti alle nostre scuole. Palazzo Marino non fa
niente per quelli che vengono da Milano e che hanno ancora i figli iscritti
nelle scuole cittadine, da via Ravenna a Crescenzago.
Anzi De Corato si permette di esortare nuovi sgomberi. Lo trovo scandaloso».
Dopo lo sgombero infatti 8 famiglie rom, 49 persone in tutto, sono state infatti
sistemate in roulotte in un campo comunale, e l’amministrazione, forte di uno
stanziamento di 455mila euro, si è impegnata ad aiutarle a trovare casa e lavoro
regolare, in cambio della firma del Patto di Legalità.
Anche don Massimo Mapelli, vice di don Colmegna alla Casa della Carità,
sollecita altre amministrazioni comunali a farsi avanti per trovare alternative
per le famiglie rom disposte a vivere nella legalità: «Pioltello ha fatto la sua
parte, ora tocca agli altri».
Non è d’accordo l’assessore regionale Davide Boni: «La comunità rom che contesta
lo sgombero di Pioltello prima di recriminare farebbe meglio a imparare a vivere
secondo le leggi vigenti in questo Paese. Anche durante il mese d’agosto non si
possa abbassare la guardia e lasciare che alcune situazioni restino senza
controllo: gli sgomberi devono continuare infatti a ritmo serrato». (15 agosto 2009)
Territorio Gens du voyage: una grande riunione annunciata a Fontainepar Céline Mazeau
[...] Secondo Christian Proust, presidente del sindacato
dell'Aeroparco di Fontaine (Territorio di Belfort) "le voci crescono da
parecchi giorni" e ci sarebbero elementi precisi per confermarle: secondo le
sue informazioni, tra le 500 e le 1.000 carovane potrebbero riunirsi questo fine
settimana nei settori di Fontaine, Foussemagne e Reppe per una convention
religiosa. "Se dovesse succedere, si tratterebbe di un assembramento
totalmente inatteso, non preparato ed organizzato in condizioni illegali".
Al momento, è previsto l'arrivo di un gruppo tra le 200 e le 250 carovane:
una missione evangelica condotta da tre pastori rom ha riservato, nelle regole,
l'area di Fontaine dal 17 al 30 agosto. A questo punto, ufficialmente, non ci
sarebbero problemi: l'area è dimensionata per ricevere le 250 carovane attese.
"Abbiamo ricevuto i pastori in prefettura stamattina, spiega Rémi
Darroux, direttore dell'ufficio del prefetto. Gli abbiamo chiesto di
controllare l'afflusso per quanto possibile per non eccedere la capacità di
accoglienza. Siamo stati chiari. Ci hanno risposto che l'area era molto grande e
che tutti avrebbero potuto installarvisi".
Restano gli echi intesi qua e là, ed in particolare da parte di Bessoncourt
dove la gens du voyage si è installata da giovedì scorso su terreni
privati (...). Loro dicono, secondo Guy Mouilleseaux, sindaco
del comune, che la riunione di Fontaine questo fine settimana potrebbe
riguardare almeno 700 carovane. Thierry Baille amministratore tecnico del
sindacato dell'Aeroparco, parla di molti gruppi già presenti nella regione che
avrebbero previsto di convergere verso Fontaine: evoca un centinaio di gens
du voyage arrivato a Montbéliard (...), 150 carovane
a Strasburgo, un centinaio nel Nord e di altri che "secondo due fonti",
arriverebbe dal Belgio, dalla Germania, dalla Spagna, dalla Svizzera e
dall'Italia.
Se ciò dovesse succedere, la superficie di grande passaggio di Fontaine non
potrebbe accogliere altrettante persone e la gens du voyage, allora, si
installerebbe nei dintorni, ed in particolare sul sito dell'Aeroparco. È ciò che
preoccupa Christian Proust.
"Esemplare"
Il presidente del sindacato dell'Aeroparco dice di non volere "fare
processi a priori", ma si ricorda dell'estate 2004, dell'arrivo di centinaia
di carovane e dei problemi che ne erano seguiti.
Mette l'accento sulle sfide economiche: l'Aeroparco dice, conta 800 posti di
lavoro, imprese che investono e "due dossier in corso": la costruzione di un
edificio di 2000 m2 ed la ristrutturazione di un'impresa in un edificio di 4.000
m2.
Ai suoi occhi, la palla è ora chiaramente nel campo dei poteri pubblici: allo
Stato, chiede, "di prendersi le sue responsabilità". La soluzione?
Secondo lui consisterebbe nel indurre la gens du voyage a restare là
dov'è attualmente.
"La questione deve essere gestita a livello interregionale. Dopo tutto,
per i manifestazioni e le visite del presidente della repubblica, i pubblici
poteri sono capaci di agire e prevenire. Se si attende che la gens du voyage
converga verso Fontaine, non ci saranno che cattive soluzioni".
Difficile, tuttavia, andare contro la libertà di movimento, come sottolinea
Rémi Darroux. Il direttore dell'ufficio del prefetto sottolinea d'altra parte
che delle disposizioni sono state adottate: un'altra superficie di grande
passaggio è stata contattata qualora fosse necessario ed è stata chiesta la
sorveglianza alle forze di polizia.
Il dipartimento del Territorio di Belfort è "esemplare", sottolinea:
oltre alla superficie d'accoglienza di Fontaine, molte piccole superfici sono
state realizzate in questi ultimi anni.
Giustamente, risponde Christian Proust, consigliere il generale (MRC): "Il
dipartimento ha fatto in modo di realizzare aree, conformemente alla legge, e
non è in questione ritornare su questa politica. Ma se la gens du voyage
sceglie oggi Fontaine, è forse perché c'è l'area di grande passaggio. E se lo
Stato lascia fare, ciò vuole dire che qualsiasi dipartimento che realizza un
dispositivo si mette una rivoltella sulla tempia".
Il 31 agosto Alexian Santino Spinelli si esibirà in concerto ad Ancona per
presentare il nuovo cd
Lunedì 31 agosto a partire dalle ore 21.30 Alexian Group si esibirà in concerto
ad Ancona, special guest Moni Ovadia presso il Cortile della Mole Vanvitelliana
nell' ambito del Festival Internazionale "Adriatico Mediterraneo"
L'evento di 9 giorni - dal 29 agosto al 6 settembre- è organizzato dalla Omonima
Associazione Adriatica Mediterraneo.
Il festival è qualcosa di più di una manifestazione artistica. E’ un incontro
culturale che vede Ancona protagonista di questo importantissimo evento.
In occasione del concerto il gruppo presenterà in anteprima nazionale il nuovo
Cd dal titolo “Me pase ko Murdevèle – Io ac-Canto a Dio” prodotto e distribuito
a livello internazionale dalla Compagnia Nuove Indie. Il Cd contiene undici
brani religiosi in cui si evidenzia la spiritualità delle diverse comunità
Romanes che professano religioni diverse fra loro ma uniti dalla stessa cultura
e dalla stessa filosofia di vita .
Il cd è presentato da Monsignor Carlo Ghidelli Arcivescovo di Lanciano-Ortona.
Il gruppo composto da Alexian Santino Spinelli (fisarmonica), Luciano Pannese (contrabasso),
Andrea Castelfranato (chitarra), Gennaro Spinelli (percussioni) e Silvia Faugno
(canto e ballo), da anni ricerca e valorizza la cultura musicale romaní. Il
concerto non é altro che un percorso musicale e canoro (in lingua romaní)
attraverso gli stili musicali romanès, per un viaggio ideale attraverso
l'intimità della storia e della cultura Romanì interpretata in maniera
assolutamente originale.
Il leader del Gruppo Alexian Santino Spinelli, fisarmonicista e cantautore
conosciuto a livello internazionale per le sue numerosissime attività culturali,
ha già pubblicato cinque Compact Disc distribuiti a livello internazionale.
Di Fabrizio (del 13/08/2009 @ 17:05:19, in Italia, visitato 3237 volte)
COMUNICATO STAMPA
Sgombero d’agosto, umanità mia non ti conosco: neonati e donne incinte in
campeggio libero
Venerdì 14 agosto alle 12.30 conferenza stampa presso la cascina Bareggiate,
comune di Pioltello
ll giorno 6 agosto è stata sgomberata e subito demolita la cascina Bareggiate
nel comune di Pioltello al confine con l’Auchan di Vimodrone, nella quale
vivevano da tempo numerose famiglie di rom rumeni. Oltre 200 persone di cui
la metà minori sono stati mandati a dormire sui prati tranne una decina di
famiglie i cui figli frequentano le locali scuole, delle quali si è dato cura il
Comune di Pioltello. Non c’è stato invece nessun intervento a tutela degli altri
minori, tra i quali si contano neonati di 1, 4, 8 mesi e due donne incinte.
La situazione di queste famiglie – circa 200 persone di cui la metà minori -
costrette all’addiaccio senza nessuna alternativa è stata resa più drammatica
dopo che stamane pattuglie di polizia locale e carabinieri le hanno fatte
sloggiare dai loro ricoveri di fortuna.
Di fronte a una situazione di grave emergenza umanitaria la Federazione Rom e
Sinti insieme e l’associazione Upre Roma insieme con i capifamiglia presentano
un esposto al capo dello Stato perché in prima istanza ci sia un intervento
immediato a tutela della vita di questi bambini e invitano i mezzi di
informazione alla conferenza stampa che si tiene domani, venerdì 14 agosto
alle 12.30 nel parcheggio dell’Auchan di Vimodrone.
Di seguito l’esposto.
Per informazioni:
Dijana Pavlovic tel. 339-7608728
Fabrizio Casavola tel. 347-7179602
Lucan Constantin tel. 320-0944772
Al Presidente della Repubblica on. Giorgio Napolitano Palazzo del
Quirinale 00187 Roma
p. c.
Al prefetto di Milano dott. Gian Valerio Lombardi corso
Monforte 31 20122 Milano - Al dottor Razvan Rusu Ambasciatore di Romania Via
Nicolò Tartaglia, 36 00197 ROMA - Al dottor Vladimir Spidla Commissario UE
per Occupazione e Affari Sociali - A European Roma Rights Center H-1386
Budapest 62 Hungary
Oggetto: esposto e ricorso avverso ordinanza del prefetto di Milano prot.
N. 9 b1/200900261-Gab
Illustrissimo signor Presidente,
i sottoscritti cittadini europei e le sottoscritte associazioni – Federazione
Rom e Sinti insieme, associazione Upre Roma - ritengono necessario portare a Sua
conoscenza la grave situazione che si è determinata in provincia di Milano con
lo sgombero coattivo di una comunità rom rumena composta da numerose famiglie
con figli minori. Il prefetto di Milano in qualità di commissario per
l’emergenza nomadi in Lombardia notificava il 3 agosto 2009 l’ordinanza
commissariale n. 1 prot. n. 91 b1/200900261-Gab, con la quale intimava lo
sgombero dell’area denominata “cascina Bareggiate” insistente nel comune di
Pioltello, area nella quale da oltre cinque anni era presente una comunità di
Rom rumeni, alla quale si erano aggiunti altri nuclei provenienti da successivi
sgomberi operati dal Comune di Milano. Nell’ordinanza non era indicata nessuna
data entro la quale l’area doveva essere liberata ma alla mattina del 6 agosto
le forze dell’ordine del Comune di Pioltello, coordinate dal responsabile
sicurezza del comune di Milano, provvedevano allo sgombero coattivo dell’area e
alla immediata demolizione dello stabile della cascina Bareggiate.
Durante lo sgombero non veniva consentito a nessuna associazione di essere
presente per verificare il rispetto dei termini previsti dalla comunità
internazionale in caso di sgomberi coattivi, la tutela dei numerosi minori e
neppure era consentito ai mezzi di informazione di documentare quanto avveniva
con l’eccezione di una troupe della televisione di Stato.
Mentre il Comune di Pioltello si dava carico di un progetto per l’inserimento di
una decina di famiglie i cui figli risultano frequentanti le scuole del Comune,
per le restanti 51 famiglie (200 persone di cui 87 minori) non c’era nessun tipo
di assistenza e soprattutto nessun intervento che garantisse ricovero e tutela
per i minori. Lasciate senza nulla davanti ai ruderi della cascina queste
famiglie sono costrette a vivere all’addiaccio nonostante la presenza di donne
incinte e addirittura bambini ancora lattanti (da 1, a 4 a 8 mesi) con grave
rischio per la loro salute e sicurezza.
Dopo essersi sistemate in ricoveri di fortuna sui terreni circostanti la cascina
queste stesse famiglie sono state sgomberate nella giornata del 13 agosto anche
da questi ripari provvisori. Gli effetti di tale sgombero violano, prima ancora
che le norme e le modalità previste dalla Unione europea a proposito degli
sgomberi delle comunità rom, qualunque naturale rispetto nei confronti di esseri
umani, uomini, donne e bambini esposti ora a una situazione di totale precarietà
alla quale si aggiunge il rischio ambientale dovuto alla demolizione di tetti in
eternit contenenti amianto avvenuta senza preventive verifiche e bonifiche, cosa
per la quale ci riserviamo specifica denuncia.
Lo sgombero avvenuto senza alcuna proposta alternativa e la totale assenza di un
intervento di assistenza a tutela dei minori costringe le sottoscritte
associazioni e i sottoscritti cittadini europei a
chiedere un intervento immediato per far fronte all’emergenza umanitaria
che si è determinata tutelando i minori;
denunciare le modalità dello sgombero e conseguentemente fare ricorso
contro il provvedimento emesso dal prefetto di Milano, per violazione di
quanto previsto dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia delle Nazioni
unite del 20 novembre 1989, ratificata dalla Repubblica italiana con legge
n. 176 del 27 maggio 1991, segnatamente agli articoli 19, 24 (diritto
all’assistenza), 26 (diritto alla sicurezza sociale), 27 (diritto allo
sviluppo sociale), 28 e 29 (diritto all’educazione).
Con i sensi della nostra stima.
Allegati: elenco dei nuclei familiari interessati, con firma dei
capifamiglia, documentazione fotografica
Milano, 13 agosto 2009
Per la Federazione Rom e Sinti insieme, con sede in via Domenico
Grisolino n. 132, 00156 Roma
Presidente Radames Gabrieli
la vicepresidente Dijana Pavlovic. Tel. 3397608728 – e-mail:
dijana.pavlovic@fastwebnet.it
Per l’associazione Upre Roma con sede in via Pietro Colletta 55, 20137
Milano - tel. 0245488070
Il presidente Paolo Cagna Ninchi. Tel. 3391170311 – e-mail:
paolo.cagnaninchi@fastwebnet.it
Combattere i pregiudizi per arrivare a conseguire una convivenza tra culture
basata nel rispetto e l'equità, è uno degli obiettivi dell'educazione
interculturali. In questa occasione ci proponiamo un'unione per lavorare sopra i
pregiudizi relazionati con la popolazione gitana. Il corto che linchiamo è stato
presentato al
4º festival de cine gitano Tikinó dove è stato premiato.
(il
video è in spagnolo, ma con pochissimo parlato ed è facilmente comprensibile.
Vale la pena di essere visto 2 o 3 volte per non lasciarsi sfuggire qualche
particolare. Per i lettori di Facebook, il link è
QUESTO
ndr)
La Federazione romanìesprime dura condanna ai giovani Rom
responsabili della morte dello studente marchigiano Antonio De Meo avvenuto a
Villa Rosa di Martinsicuro (Teramo) ed esprime le sentite condoglianze alla
famiglia del giovane.
La Federazione romanì nel condannare duramente l’atto criminale di
singole persone sollecita tutti a non generalizzare, perché tantissimi Rom e
Sinti hanno dato prestigio all’Italia, quali Italiani, con la partecipazione
attiva e con successo ad eventi internazionali.
La Federazione romanì non può esimersi dal denunciare anche ai
responsabili morali di questo omicidio per l’indifferenza istituzionale e la
strumentale propaganda che si sono sostituiti nella Regione Abruzzo alla
programmazione di interventi adeguati all’integrazione culturale della minoranza
etnica Rom, in particolare dei minori Rom, nel rispetto di una legalità a tutto
tondo.
L’integrazione culturale non è un atto di bontà del singolo amministratore, ma
un Suo preciso dovere istituzionale.
La Federazione romanì si chiede: cosa è stato fatto nella regione Abruzzo
e in particolare nei comuni della Costa Teramana per l’integrazione culturale
dei numerosi giovani Rom?
Quale politica di integrazione culturale è stata programmata per prevenire il
disagio e la devianza dei giovani Rom?
Certamente tanta propaganda politica e mediatica per strumentalizzare il
disagio, l’emarginazione, la discriminazione e la devianza delle persone Rom,
tanto clientelismo politico con sperpero di risorse pubbliche; certamente
nessuna politica adeguata di integrazione culturale della minoranza rom è stata
realizzata e le conseguenze si riversano irrimediabilmente sulla quotidianità di
tutti i cittadini.
I patti di legalità, la sicurezza di cui la politica italiana si riempie la
bocca è la cartina di tornasole per giustificare i responsabili morali.
I Rom d'Europa soffrono i morsi della disoccupazione - 9
agosto 2009 By Jan Cienski in Velka Lomnica, Slovakia, and Thomas Escritt in
Budapest
Dionyz Sahi è scappato dal peggior quartiere di Kosice, la seconda città
della Slovacchia e dalla disoccupazione a vita, grazie ad un programma messo a
punto dalla US Steel per assumere membri della comunità rom. La sua via di fuga
dalla povertà è ora chiusa come risultato della crisi economica globale.
"Non siamo più in fase di assunzione, siamo in fase di riduzione," dice
George Babcoke, presidente di US Steel Kosice, una sussidiaria della compagnia
americana e il più grande investitore nella parte orientale della
Slovacchia.
Il crollo economico ha colpito in modo particolarmente duro gli 8 milioni di
Rom (stimati) in Europa, ampliamente visti come la popolazione continentale più
vulnerabile. Molti zingari hanno avuto da tempo problemi nel trovare lavoro
nell'economia formale e sono stati tra i primi a perdere il loro lavoro durante
la crisi.
"I Rom sono gli ultimi [ad essere] assunti ed i primi licenziati" dice
Rob Kushen, direttore dell'European Roma Rights Centre di Budapest. "C'è
un'evidenza aneddotica a suggerire che la crisi economica ha riguardato i Rom in
maniera sproporzionale, ma i livelli d'impiego sono sempre stati bassi per
questo gruppo."
L'effetto della crisi si può vedere nel villaggio di Velka Lomnica, nella
Slovacchia settentrionale. Là, dove il verde vivido delle pianure confina con le
montagne Tatra coperte di neve, 1.000 Rom vivono in abbietta povertà. Le donne
si appoggiano ad aperture senza finestre che si aprono in caseggiati cadenti
costruiti su tre livelli, mentre la maggior parte della gente vive in baracche
improvvisate non progettate per i duri inverni slovacchi.
Il vicino impianto della Whirlpool è stato costretto a licenziare gli operai
questo anno dato che la richiesta delle sue lavatrici è calata ed alcuni che
hanno perso il lavoro vivono nel villaggio. Mirko, un Rom, dice che il suo
ingresso mensile è sceso da €650 ai €130 dell'assegno governativo. "Ora mangiamo
differentemente. Carne e frutta sono cose del passato," dice. "La gente era
invidiosa di me quando avevo un lavoro, ma ora non possiamo permetterci neanche
vestiti di seconda mano."
Un altro ex impiegato della Whirlpool dice che sta cercando in giro per la
Slovacchia un altro lavoro.
"Ho cercato un lavoro a Bratislava, ma mi hanno detto: -Se sei un Rom, non si
preoccupi di segnalarsi-," dice.
Mentre la crisi colpisce, i Rom trovano più difficile competere per un lavoro
[...]
In Ungheria, dove la crisi economica ha esacerbato un problema esistente di
deindustrializzazione nella parte povera a nord-est del paese, la disoccupazione
è diventata un problema particolarmente acuto per i Rom.
Colpiti duri dalla peggior recessione del paese dalla transizione dal
comunismo, gli Ungheresi si stanno rivolgendo sempre più verso lo Jobbik, un
partito di estrema destra che accusa gli zingari per l'aumento del crimine. Nei
mesi recenti, ci sono stati assalti agli insediamenti rom, con diversi uccisi.
La Romania, con la sua popolazione zingara più vasta e meglio integrata, ha
avuto meno conflitti violenti dell'Ungheria nell'anno passato, ma potrebbe avere
una completa crisi sociale quando il ritorno a singhiozzo dei Rumeni dall'Italia
e dalla Spagna diventasse un'ondata, se andasse in crisi l'industria delle
costruzioni nell'Europa meridionale.
Nella Repubblica Ceca, l'atmosfera per gli zingari è diventata tanto
avvelenata che in centinaia hanno richiesto lo status di rifugiati in Canada,
tanto che Ottawa ha reimposto l'obbligo di visto per i viaggiatori cechi.
Mentre la regione lotta per districarsi da una inattesa e tagliente
diminuzione economica, ci vorrà probabilmente del tempo prima che gli altri Rom
seguano Sahi fuori dalla povertà. Ottenere un lavoro nel 2003 ha permesso a Sahi
di lasciare Lunik IX, un torvo quartiere rom alla periferia di Kosice. "Prima
non avevo mai avuto un lavoro," dice. "Quando ho avuto in mano il primo assegno
e ho portato i bambini a comperare dei giocattoli, ho capito allora la felicità
di avere un lavoro."
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo
il link: www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione. Ulteriori informazioni sono disponibili QUI
La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto
pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico
dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla
pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net
Filo diretto sivola59 per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype
Outsourcing Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare. Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti: