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Francia
Di Fabrizio (del 15/08/2009 @ 09:40:19, in Europa, visitato 1303 volte)

Da Roma_Francais

Territorio Gens du voyage: una grande riunione annunciata a Fontaine par Céline Mazeau

[...] Secondo Christian Proust,  presidente del sindacato dell'Aeroparco di Fontaine (Territorio di Belfort) "le voci crescono da parecchi giorni" e ci sarebbero elementi precisi per confermarle: secondo le sue informazioni, tra le 500 e le 1.000 carovane potrebbero riunirsi questo fine settimana nei settori di Fontaine, Foussemagne e Reppe per una convention religiosa.  "Se dovesse succedere, si tratterebbe di un assembramento totalmente inatteso, non preparato ed organizzato in condizioni illegali".

Al momento, è previsto l'arrivo di un gruppo tra le 200 e le 250 carovane: una missione evangelica condotta da tre pastori rom ha riservato, nelle regole, l'area di Fontaine dal 17 al 30 agosto. A questo punto, ufficialmente, non ci sarebbero problemi: l'area è dimensionata per ricevere le 250 carovane attese.

"Abbiamo ricevuto i pastori in prefettura stamattina, spiega Rémi Darroux, direttore dell'ufficio del prefetto. Gli abbiamo chiesto di controllare l'afflusso per quanto possibile per non eccedere la capacità di accoglienza. Siamo stati chiari. Ci hanno risposto che l'area era molto grande e che tutti avrebbero potuto installarvisi".

Restano gli echi intesi qua e là, ed in particolare da parte di Bessoncourt dove la gens du voyage si è installata da giovedì scorso su terreni privati (...). Loro dicono, secondo Guy Mouilleseaux, sindaco del comune, che la riunione di Fontaine questo fine settimana potrebbe riguardare almeno 700 carovane. Thierry Baille amministratore tecnico del sindacato dell'Aeroparco, parla di molti gruppi già presenti nella regione che avrebbero previsto di convergere verso Fontaine: evoca un centinaio di gens du voyage arrivato a Montbéliard (...), 150 carovane a Strasburgo, un centinaio nel Nord e di altri che "secondo due fonti", arriverebbe dal Belgio, dalla Germania, dalla Spagna, dalla Svizzera e dall'Italia.

Se ciò dovesse succedere, la superficie di grande passaggio di Fontaine non potrebbe accogliere altrettante persone e la gens du voyage, allora, si installerebbe nei dintorni, ed in particolare sul sito dell'Aeroparco. È ciò che preoccupa Christian Proust.

"Esemplare"

Il presidente del sindacato dell'Aeroparco dice di non volere "fare processi a priori", ma si ricorda dell'estate 2004, dell'arrivo di centinaia di carovane e dei problemi che ne erano seguiti.

Mette l'accento sulle sfide economiche: l'Aeroparco dice, conta 800 posti di lavoro, imprese che investono e "due dossier in corso": la costruzione di un edificio di 2000 m2 ed la ristrutturazione di un'impresa in un edificio di 4.000 m2.

Ai suoi occhi, la palla è ora chiaramente nel campo dei poteri pubblici: allo Stato, chiede, "di prendersi le sue responsabilità". La soluzione? Secondo lui consisterebbe nel indurre la gens du voyage a restare là dov'è attualmente.

"La questione deve essere gestita a livello interregionale. Dopo tutto, per i manifestazioni e le visite del presidente della repubblica, i pubblici poteri sono capaci di agire e prevenire. Se si attende che la gens du voyage converga verso Fontaine, non ci saranno che cattive soluzioni".

Difficile, tuttavia, andare contro la libertà di movimento, come sottolinea Rémi Darroux. Il direttore dell'ufficio del prefetto sottolinea d'altra parte che delle disposizioni sono state adottate: un'altra superficie di grande passaggio è stata contattata qualora fosse necessario ed è stata chiesta la sorveglianza alle forze di polizia.

Il dipartimento del Territorio di Belfort è "esemplare", sottolinea: oltre alla superficie d'accoglienza di Fontaine, molte piccole superfici sono state realizzate in questi ultimi anni.

Giustamente, risponde Christian Proust, consigliere il generale (MRC): "Il dipartimento ha fatto in modo di realizzare aree, conformemente alla legge, e non è in questione ritornare su questa politica. Ma se la gens du voyage sceglie oggi Fontaine, è forse perché c'è l'area di grande passaggio. E se lo Stato lascia fare, ciò vuole dire che qualsiasi dipartimento che realizza un dispositivo si mette una rivoltella sulla tempia".