Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 09/04/2009 @ 09:32:04, in Italia, visitato 1423 volte)
Ricevo da Agostino Rota Martir
A Pisa anche quest’anno nessuna cerimonia. Ormai sembrano lontani anni luce
quei tempi quando in città la Giornata Mondiale dei Rom e Sinti era una
ricorrenza attesa, vissuta anche con un po’ di fatica ma era un appuntamento
atteso, soprattutto dalle comunità Rom che si sforzavano di presentarsi alla
cittadinanza, per tentare di uscire allo scoperto, per mostrare e far conoscere
qualcosa della propria cultura e storia, e per testimoniare la volontà di
"integrarsi" nel tessuto cittadino.
Tutto spazzato via! Le cause sono molteplici ma quasi tutte riconducibili non
tanto ai Rom ma alla nostra società, che in questi anni (soprattutto l’anno
scorso) ha mostrato un feroce disprezzo verso i Rom, sarebbe inutile elencare i
fatti, anche per non rivivere quei tragici momenti. Pisa non è per niente
esente, soprattutto da quando si è insediata la nuova Amministrazione che non ha
fatto mistero della sua volontà di "risolvere il problema dei Rom" in città!
Negli anni passati i Rom spesso venivano consultati, invitati a partecipare alle
iniziative, anche quando faceva comodo a qualcuno... ora invece i Rom sono
esclusi da tutto, sopratutto quando si prendono decisioni per i Rom stessi!
Il messaggio chiaro che i Rom hanno recepito è quello di non essere ben visti,
di essere solo una minaccia, di dover vivere sotto un continuo controllo,
rastrellati dentro il Progetto Città Sottili che annulla e viviseziona
l’identità di un popolo su criteri discutibili e di puro opportunismo sociale e
politico.
Se l’on. Maroni dichiara pubblicamente che bisogna "essere cattivi" per fermare
l’arrivo di nuovi Rom, a Pisa l’Amministrazione propone di dare un’elemosina di
500 euro per togliersi dai piedi il Rom Rumeno: è la "cattiveria" camuffata da
elemosina...
Celebrare quest’anno la giornata mondiale dei Rom a Pisa sarebbe stata una
beffa, una solenne presa in giro..ringraziamo e prendiamo atto della coerenza
per la scelta di tacere questo appuntamento da parte della cittadinanza e
dell’Amministrazione. Meglio il silenzio, dopo tutto sa anche di saggezza,
purché serva anche a prendere coscienza e riflettere sulle proprie
contraddizioni!
"Lungo i fiumi, laggiù in Babilonia, sedevamo e piangevamo al ricordo di
Sion. Ai salici lungo le rive avevamo appeso le nostre cetre. Laggiù, dopo
averci deportato, ci invitavano a cantare; esigevano canti di gioia i nostri
oppressori. Cantate, dicevano, un canto di Sion. Ma come cantare i canti del
Signore in terra straniera?" (Sal.137)
La Passione dei Rom e Sinti continua, anche se dimenticata e accantonata
frettolosamente, ma loro confidano che qualche scintilla della luce di Pasqua
non esiterà a scendere sulle loro vite.
Don Agostino Rota Martir
Erizon Mahmuti
Campo nomadi di Coltano (PI) – 8 Aprile 2009 – Giornata Mondiale dei Rom e Sinti
Di Fabrizio (del 09/04/2009 @ 10:35:02, in Italia, visitato 1401 volte)
Su Radio Radicale
le interviste effettuate da Andrea Billau al convegno del del Coordinamento
Nazionale Antidiscriminazione "Sa
phrala"-Ogni persona è tuo fratello. Durata totale 24'.24". Per
ascoltare necessitano del lettore multimediale
RealPlayer, scaricabile gratuitamente.
Di Fabrizio (del 10/04/2009 @ 09:37:21, in Regole, visitato 1516 volte)
Segnalazione di clochard
[mercoledì 8 aprile 2009]
Alla Camera viene soppresso l’art. 5 del decreto legge che prevedeva il
prolungamento dei tempi di detenzione a sei mesi
Nuova battuta d’arresto sui Cpt. Già il Senato, nell’ambito della discussione
sul disegno di legge 733 (quello che tra le altre contiene la soppressione del
divieto di segnalazione da parte dei medici) aveva cassato la previsione di
trattenere un anno e sei mesi i migranti irregolari nei centri di detenzione.
Ma il Viminale, indisponibile a cedere sul governo delle migrazione tramite
l’incarcerazione (si dice in attesa di espulsione) aveva riproposto attraverso
il cosiddetto decreto "anti-stupri", tuttora in vigore, una norma simile,
che prolungava a sei mesi il trattenimento. Questo, non solo nel caso di
ostruzione all’identificazione (come previsto dalla contestatissima direttiva
europea sui rimpatri) ma semplicemente per difficoltà (magari burocratiche e
attribuibili alle autorità dei paesi d’origine) nel risalire alla
nazionalità dei migranti in attesa di espulsione.
Sulla sorte del decreto legge, che il Parlamento deve ratificare entro 60 giorni
dalla sua emanazione) per la parte relativa ai Cie, è però intervenuto un
emendamento di Udc e Pd che ha fatto sopprimere l’art 5 sostenuto dal voto
segreto di alcuni esponenti della maggioranza.
Uno "smacco" che non va giù alla Lega Nord che sull’immigrazione sta rigiocando
la sua legittimità.
Il terreno è tutto aperto, il decreto ancora in vigore, si attendono le
successive votazioni del Senato. Intanto però si afferma uno spazio di
possibilità nella realtà di una crisi che sta travolgendo profondamente gli
assetti monolitici della rappresentanza politica incapace di trovare risposte
adeguate allo scenario che abbiamo davanti. Le risposte sono confuse e vanno
dalle dichiarazioni belligeranti del Ministro Maroni (ricordiamo la sua
annunciata "cattiveria contro i clandestini") a quelle spiazzanti del
presidente della Camera Fini (macchè tolleranza, ci vuole integrazione...),
a quelle bonapartiste del presidente del Consiglio, attento a colpire la "pancia
del popolo" ma tanto astuto da saper ammorbidire le controversie spinose.
Chi volesse guardare a questo scenario con gli occhi classici della politologia
rischierebbe di impazzire. Chi prova a farlo con quelli dell’ideologia, di
ritrovarsi in una visione fantasiosa.
La nuda e cruda realtà è quella che tiene insieme il razzismo più becero che
vorrebbe scaricare la crisi sui migranti, insieme e contemporaneamente alle
centinaia di firme raccolte dai parlamentari della maggioranza contro la
segnalazione degli irregolari. Una matassa nuova.
A quanti pensano che il voto alla Camera contro l’art 5 del decreto significhi
la possibilità di rispondere al razzismo col voto dell’opposizione, diciamo che
il suo sguardo è corto e mistificatorio.
In gioco non c’è la capacità di votare, la decisione su questo o quel
provvedimento, ma la forza di decidere.
C’è qualcosa di nuovo che ha bisogno di trovare nuove istituzioni, nuovi momenti
di decisione. Le reti di solidarietà, quelle dei medici contro la delazione, le
reti auto-organizzate dei migranti, possono parlare ad un paese in cui la crisi
ha rotto ogni inibizione alla xenofobia.
La risposta al razzismo, nella crisi, non può che essere una risposta
moltitudinaria. Non quella degli esperti dell’immigrazione, non quella dei
migranti soli contro altri, ma quella di una società che dal basso sappia
riprendersi ciò che questo mondo così mal governato le ha tolto. La capacità di
decidere sul proprio futuro.
N. Grigion, Progetto Melting Pot Europa
Vedi anche:
The road
to Lampedusa - L’inferno ora dura 6 mesi
Di Fabrizio (del 10/04/2009 @ 09:40:50, in casa, visitato 1659 volte)
Da
Roma_ex_Yugoslavia
http://www.youtube.com/user/pravonanaseljetv
Oggi (4 aprile ndr), le organizzazioni rom ed i loro alleati a Belgrado,
stanno organizzando una dimostrazione in risposta alla demolizione degli alloggi
della comunità rom nel Blocco 67, situato a Nuova Belgrado. La violenta e
sorprendente mossa di distruggere le case e l'intera comunità è stata
organizzata dalle autorità della Città di Belgrado, col supporto del sindaco
Dragan Djilas. C'è bisogno della vostra solidarietà!
Venerdì mattina (3 aprile), è iniziato lo sgombero violento e forzato delle
famiglie rom che vivono nel Blocco 67. I residenti di questa comunità dicono che
la demolizione è iniziata improvvisamente alle sei di mattina, guidata da un
ampio schieramento della polizia e di forze speciali. La brutalità della
polizia si è mostrata nell'evacuazione di emergenza di due donne della comunità.
Le proprietà ed i beni sono stati lasciati sotto le rovine. Una parte della
comunità sta ora passando la notte di fronte al Consiglio Cittadino. Sono senza
abiti pesanti, coperte, cibo e medicine (molti le hanno dovute abbandonare). I
residenti dicono che durante la giornata giovano non identificati su
motociclette li hanno provocati ed hanno installato la paura nella comunità.
Nel contempo, non è stata assicurata alcuna alternativa alloggiativa dal
governo della città, e nessuno si prende cura delle loro esigenze. Il Sindaco
Djilas ha annunciato che è "necessario che siano rimossi dall'area cosicché
possiamo costruire un nuovo viale necessario per lo sviluppo della città, e
tenere gli eventi pianificati per il futuro." Ha anche minacciato di impiegare
le forze di polizia per rimuovere qualsiasi protestante che intendesse bloccare
le strade. Queste azioni sono state precedute da una campagna sui mezzi di
informazione che giustificavano l'espulsione dei Rom che vivevano a Nuova
Belgrado, sotto considerazioni di "sicurezza" e "immagine cittadina" in vista
delle Universiadi 2009. Attraverso le sue dichiarazioni, il Sindaco Dragan Djias
ha contribuito alla relazione fascista contro i cittadini rom e giustificato la
distruzione delle loro case. Come alternativa il comune suggerisce un muro
attorno alla comunità cosicché "non vengano viste le deformità cittadine durante
l'Universiade."
Questo significa che l'Universiade sarà pagata con vite umane se necessario?
I nostri concittadini che sono stati lasciati senza casa sono determinati a
combattere per i loro diritti, il loro diritto alla vita, alla libertà, alla
casa e al lavoro.
Oggi (sabato) alle 13 è stata organizzata una protesta contro il brutale
comportamento con cui il governo di Belgrado preferisce risolvere i problemi
della città. Appoggiate la gente che è stata buttata per strada in questa
maniera violenta. Dobbiamo alzarci in solidarietà con i Rom di Belgrado, non
dobbiamo permettere che le loro case siano distrutte, che siano costruiti muri
fascisti e che la gente sia rinchiusa nei ghetti!
Chiediamo solidarietà internazionale per coordinare queste azioni (traduco il
testo sotto elencato in italiano, al link
Roma_ex_Yugoslavia trovate quello in inglese, se preferite ndr):
VI PREGHIAMO CONTATTARE I SEGUENTI: (1) Ufficio del Sindaco della Città di
Belgrado; (2) Ufficio del Presidente della Repubblica di Serbia; (3) Ufficio
Centrale della Federazione Sportiva Universitaria (che organizza l'Universiade a
Belgrado); (4) La vostra più vicina ambasciata o consolato serbo.
(1) Mayor's Office:
E-mail: natasa.golubovic@beogradsg.org.yu
Head of Office, tel: 3246-764, 3229-787
tel: 3247-424, tel/fax: 3344-675
Natasa Golubović
esperta
indipendente associata in affari internazionali
Spettabile Sindaco Dragan Djilas:
Le scrivo per esprimere il mio oltraggio sulla recente espulsione razzista di
50 famiglie dalla comunità rom del Blocco 67, vicino a Belvil a Nuova Belgrado.
Chiedo che il vostro governo prenda tutte le misure necessarie per fornire la
restituzione ai residenti della comunità e prevenire ogni ulteriore espulsione
di famiglie rom o la loro ulteriore esclusione sociale.
Belgrado non può aspettarsi di riqualificarsi agli occhi del mondo ospitando
le Universiadi o i contesti dell'Eurovisione, mentre continua a negare i diritti
fondamentali alla casa, impiego, vita e sicurezza dei suoi residenti,
particolarmente i più vulnerabili e socialmente esclusi.
Io chiedo che il vostro governo risponda ed incontri i propri obblighi di
fronte a numerose convenzioni internazionali e lavori per assicurare i diritti
dei residenti rom invece di schierare le forze di polizia per sopprimerli ed
ingaggiarli nella "pulizia sociale."
Distinti saluti,
(2) Presidente della Repubblica di Serbia:
GENERAL SECRETARIAT OF THE
PRESIDENT OF THE REPUBLIC OF SERBIA
Andricev venac 1, 11000 Beograd, Serbia
tel: +381 (0)11 3632-007, 3632-136
e-mail: kontakt.predsednik@predsednik.rs
www.predsednik.rs
Spettabile Presidente Boris Tadic:
Le scrivo per esprimere il mio oltraggio sulla recente espulsione razzista di 50
famiglie dalla comunità rom del Blocco 67, vicino a Belvil a Nuova Belgrado.
Imploro il vostro governo perché prenda tutte le misure necessarie per
sanzionare le Autorità della Città di Belgrado ed assicurare che forniscano
restituzione ai residenti di questa comunità rom e lavorino per prevenire ogni
ulteriore espulsione di famiglie rom o la loro ulteriore esclusione sociale in
Serbia.
Belgrado non può aspettarsi di riqualificarsi agli occhi del mondo ospitando
le Universiadi o i contesti dell'Eurovisione, mentre continua a negare i diritti
fondamentali alla casa, impiego, vita e sicurezza dei suoi residenti,
particolarmente i più vulnerabili e socialmente esclusi.
Io chiedo che il vostro governo risponda ed incontri i propri obblighi di
fronte a numerose convenzioni internazionali e lavori per assicurare i diritti
dei residenti rom invece di schierare le forze di polizia per sopprimerli ed
ingaggiarli nella "pulizia sociale."
Distinti saluti,
CAMPAGNA NAZIONALE “NON AVER PAURA”
SABATO 18 APRILE ORE 18 - 24 ALLO SPAZIO PUBBLICO AUTOGESTITO LEONCAVALLO
VIA WATTEAU MILANO (MM verde Centrale + bus 81 - MM gialla Sondrio + bus 43)
PROGRAMMA
Dalle ore 18: filmati e mostra fotografica
Ore 18.30: PROPOSTE FUORI CAMPO
Antonella Attardo presenta il rapporto di Amnesty International -
Paolo Cagna Ninchi, associazione Upre Roma, presenta la proposta di
iniziativa popolare sul riconoscimento di minoranza etnica, con Piero
Colacicchi, associazione OsservAzione, Corrado Mandreoli, CGIL
Milano, Emanuele Patti, ARCI, Dijana Pavlovic, Federazione Rom e
Sinti insieme, Maurizio Pagani, Opera Nomadi, Marta Pepe, NAGA,
Tommaso Vitale, Università Bicocca. Coordina Elena Jannuzzi Hileg,
Leoncavallo
Ore 20: Cena rom
Ore 22: Concerto a sostegno della COMPAGNIA TEATRALE ROM con la Banda
del villaggio solidale, i Muzikanti, artisti di strada e la
partecipazione di MONI OVADIA
Dopo lo stato d’emergenza e i commissari speciali i rom tornano nell’occhio del
ciclone per le prossime elezioni: si è riaperta la caccia alle centinaia di
uomini, donne e bambini che cercano di sopravvivere sotto i ponti, lungo le
massicciate ferroviarie, nelle discariche di Milano e provincia. Ma ancora più
devastante è l’effetto della campagna d’odio e di pregiudizio assecondato da una
legislazione esplicitamente razzista. I segni di questa campagna e di questa
legislazione si colgono nelle manifestazioni di intolleranza e di violenza
quotidiane e cambiano profondamente le coscienze lasciando un sedimento acido
che corrode la stessa cultura di un popolo.
L’emergenza materiale e l’emergenza morale che si coagulano nel destino delle
comunità rom sono il paradigma del nuovo razzismo e non si possono affrontare
separatamente perché una è effetto e condizione dell’altra e viceversa. Il
degrado e la segregazione nei quali si costringono i rom in campi nomadi
concepiti come moderni campi di concentramento servono a fomentare la paura, a
ispirare comportamenti razzisti, a sostenere la politica della destra xenofoba.
Per sciogliere questo nodo, per contrastare questa politica, per costruire una
cultura della convivenza, del riconoscimento e del rispetto tra diversi occorre
rompere gli schemi e soprattutto abbattere i muri che dividono gli uni dagli
altri. Il primo passo è conoscersi e per conoscersi veramente bisogna fare i
conti con la cultura dell’altro.
Con questo scopo e con l’obiettivo di offrire un percorso di riscatto ai
giovani rom l’associazione UPRE ROMA presenta il progetto della COMPAGNIA
TEATRALE ROM: l’espressione artistica è lo strumento più efficace per dialogare
tra culture diverse, conoscersi scambiando una parte della propria esperienza e
della propria anima.
La serata, intervallata da una cena etnica con cucina zigana, propone una mostra
fotografica e la proiezione di filmati tra cui quello prodotto da Amnesty
International sulla situazione a Milano, un confronto pubblico sul
riconoscimento per legge della minoranza rom e sinta e infine un concerto con
raccolta fondi per la costituzione della compagnia teatrale rom.
L’iniziativa si colloca nell’ambito della campagna contro il razzismo,
l’indifferenza e la paura dell’altro NON AVER PAURA, APRITI AGLI ALTRI, APRI AI
DIRITTI a cui favore si raccoglieranno le firme e si realizza con interlocutori
significativi per la cultura di Milano come lo Spazio pubblico autogestito
Leoncavallo, un luogo che alla Milano prima da bere e ora da cementificare ha
contrapposto pezzi di produzione culturale e che è sotto l’attacco di una
politica cittadina cieca e sorda di fronte alle esigenze e alla creatività
alternativa delle nuove generazioni.
ARCI Milano, Associazione UPRE ROMA, NAGA, Spazio pubblico autogestito
Leoncavallo
Vi ricordate del
battello sulla Sava?
da
Blic.online Author: N. Dzodan | 07.04.2009 - 09:00
I componenti della banda "Black Panthers" stanno aspettando con impazienza
l'apertura di una nuova zattera dopo che la vecchia era bruciata. Il battello
era un posto molto famoso a Belgrado e Toma, il frontman della banda, ha
annunciato la riapertura ai primi di giugno.
"Stiamo terminando i pontoni e tra pochi giorni la zattera sarà messa in
acqua vicino a Obrenovac. Purtroppo, siamo un po' in ritardo, perché, causa
un'inondazione, gli operai non hanno potuto finire secondo i piani. Presto
inizieremo i lavori di costruzione: pareti, tetti e a maggio inoltrato, abbiamo
programmato le decorazioni interne," dice Toma Panther, frontman della banda "Black
Panthers" ed annuncia che ai primo di giugno ci sarà l'apertura della zattera.
"Il design dell'interno non sarà molto differente da quello vecchio, perché
deve corrispondere alla nostra anima. Possono prenderci tutto, ma non la nostra
anima. Sarà più grande e con toilette migliori," spiega il musicista,
aggiungendo che il suo unico dispiacere è di non poter aprire per Djurdjevdan
(la più grande festa religiosa del popolo rom), ma comunque la cerimonia di
apertura sarà memorabile.
"La cerimonia sarà memorabile. Tutti i nostri amici che ci hanno offerto
aiuto quando c'era bisogno, saranno invitati e vorremmo dare qualcosa in cambio.
Fortunatamente c'è ancora brava gente," puntualizza Toma.
I "Black Panthers" attualmente suonano su una zattera vicino a dove erano
abituati ad esibirsi sino allo scorso dicembre quando scoppiò l'incendio.
"Spesso la gente mi chiede dove siamo perché non sanno che suoniamo ancora.
Ogni sera, eccetto il venerdì, suoniamo su una zattera vicino alle rovine di
quella bruciata, finché non avremo finito di ripararla," conclude Toma Panther.
Ricordiamo ai lettori, che il concerto per i fondi è stato tenuto
dall'Orchestra Filarmonica di Belgrado, che ha raccolto una considerevole somma
di denaro per il nuovo battello.
Di Fabrizio (del 12/04/2009 @ 09:26:15, in Italia, visitato 2651 volte)
Ricevo da Tommaso Vitale
Care e cari,
il giorno 30 aprile 2009, presso l'università di Bergamo si terrà una giornata
di studio dal titolo "Il paradosso rom. La questione di una cittadinanza
imperfetta", che si concluderà con una cena e uno spettacolo presso lo Spazio
Polaresco di Bergamo. Siete tutti invitati.
Alla pagina web (attiva per quanto ancora in allestimento)
www.unibg.it/cittadinanzarom troverete ulteriori informazioni.
Cari saluti
Gli organizzatori: Giuseppe Aricò; Paolo Barcella; Davide Biffi; Francesca
Forno; Nausicaa Guerinoni; Greta Persico.
Il 30 aprile, in concomitanza con la giornata di studio "Il paradosso
rom. La questione di una cittadinanza imperfetta" e l’inaugurazione della
mostra "Impronte. Volti e parole dal mondo rom", le cooperative "IL SEME E
RUAH" hanno organizzato una cena presso lo Spazio Agorà del Polaresco.
La cena sarà a base di cous cous, antipasti e dolci vari.
Il cous cous sarà preparato dalla cooperativa Agorà del Polaresco che
fornirà anche il vino, mentre gli antipasti e i dolci saranno preparati
insieme alle donne immigrate della cooperativa Ruah con prodotti dell’equo
solidale.
La cooperativa Ruah metterà inoltre a disposizione piatti in mater bi e
bicchieri e posate, per evitare ogni spreco di plastica.
Il costo della cena sarà di 13 euro. Chi vuole aderire deve comunicarlo
entro il 17 aprile mandando un e-mail a Daniela Pedrali
danielapedrali@virgilio.it
Da
Romanian_Roma
Un po' di musica per le vostre feste, Baxtali tumari Patradi!
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Si la kale bal (format MP3)
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Gelem, gelem (format MP3)
- Duj,
duj, duj (format MP3)
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Amari si amari (format MP3)
- Nane
coxa (format MP3)
-
And-o vurdon (format MP3)
- Hej,
rromalen (format MP3)
-
Lenorrie, lenorri (format MP3)
- Mar,
kadja (format MP3)
- Geli
i chaj (format MP3)
- Sa o
rroma (format MP3)
- Kothe
tele (format MP3)
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Aven, rromalen (Hava Naghila) - Biboldikani gili (format MP3)
Di Fabrizio (del 13/04/2009 @ 09:01:07, in media, visitato 1591 volte)
Da
Roma_Daily_News
CivisMedia.eu
Lashi Vita è stato nominato per il Premio Televisivo Europeo CIVIS (Premio
Media per l'Integrazione del Parlamento Europeo). Ci sono solo altri 3 nominati
nella nostra categoria, selezionati tra centinaia di programmi televisivi di
tutta Europa. La cerimonia di premiazione si terrà nel Parlamento Tedesco il 7
maggio. Il premio sarà consegnato dal Dr. Hans-Gert Pöttering.
Lisha Vita significa "bella vita" in un misto di lingua rom e di italiano,
usato dagli immigrati rom in Italia. Questo documentario è stato girato ad
agosto e settembre 2008 in Italia, dove l'uccisione nel novembre 2007 di una
donna italiana da arte di un immigrato rom ha causato un'ondata senza precedenti
di discorsi anti-Rom, politiche xenofobe e violenze razziali contro i Rom,
reminescenza dei giorni più bui della storia europea.
La giornalista rom Katalin Barsony riporta l'esplosiva atmosfera di Napoli
nel Meridione risalendo a Nord verso Roma. Una situazione esplosiva in cui la
legislazione UE sui diritti umani sembra essere diventata irrilevante. In cui la
libertà d'informazione è in pericolo come quando la troupe televisiva viene
fermata dalla polizia a Roma (vedi
QUI ndr). In cui la mutua paura sembra avere indirizzato un'intera
nazione. Questo reportage girato in una delle più antiche e grandi democrazie in
Europa, solleva serie domande sul significato di democrazia e sul ruolo della
legge e le fragili basi in cui giacciono la civiltà europea e l'Unione Europea.
Grazie per tutto il vostro appoggio!
Katalin Barsony
Mundi Romani
www.mundiromani.com
Di Fabrizio (del 13/04/2009 @ 09:44:02, in Italia, visitato 1359 volte)
Da
Nebrodi e Dintorni
Messina, 9 aprile 2009 - Nei giorni di venerdì 17 e sabato 18 aprile, a
Messina si terranno tre incontri dal titolo "ZINGARI E CITTÀ: diritti,
solidarietà, accoglienza", organizzati dalla Caritas e dall’Ufficio Migrantes,
organismi pastorali dell’Arcidiocesi di Messina Lipari Santa Lucia del Mela, in
collaborazione con la Comunità delle Suore Francescane dei Poveri di Messina:
• Venerdì 17 aprile, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, presso l’Aula Magna della
Presidenza della
Facoltà di Scienze Politiche (Piazza XX Settembre): incontro con l’Università di
Messina;
• Venerdì 17 aprile, dalle ore 17.00 alle ore 20.00, presso il Salone delle
Bandiere di Palazzo
Zanca: incontro con la città;
• Sabato 18 aprile, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, presso il salone delle
Bandiere di Palazzo
Zanca: incontro con le scuole.
Interverranno mons. Piero GABELLA, Presidente del C.C.I.T. - Comitè Catholique
Internazional
Tzigane, la dott.ssa Carlotta SALETTI SALZA, dell’Università di Torino e la
dott.ssa Sabrina TOSI
CAMBINI, dell’Università di Firenze, autrici della ricerca su Rom e Sinti,
commissionata dalla
Fondazione Migrantes.
Mons. GABELLA, che da anni vive in un campo nomadi, approfondirà il tema degli
incontri "ZINGARI E CITTÀ: diritti, solidarietà, accoglienza", offrendo l’opportunità ai
partecipanti di
ascoltare la voce di una Chiesa che vive "dentro" il popolo degli zingari, un
punto di vista, dunque, privilegiato, perché derivante da un’esperienza vissuta.
A seguire, la dott.ssa SALETTI SALZA e la dott.ssa TOSI CAMBINI illustreranno i
risultati della
ricerca, commissionata al Dipartimento di Psicologia e Antropologia culturale
dell’Università di
Verona ed articolata in due diversi studi: il primo, volto a verificare quanti
bambini figli di rom o
sinti siano stati dati in affidamento e/o adozione a famiglie gagé (così i
romanì chiamano i non
romanì); il secondo, già edito con il titolo "La zingara rapitrice. Racconti,
denunce, sentenze (1986-2007)", incentrato sui presunti casi di tentata
sottrazione di minori gagé da parte di rom.
I risultati illustrati sorprenderanno molti e dimostreranno come purtroppo
spesso una società crea dei miti che rappresentano il contrario di quanto
avviene nella realtà.
Per informazioni:
sr. Gabriella D’AGOSTINO cell. 347.1217590; fax 090.6684224; e-mail:
sfpmessina@tin.it
diac. Santino TORNESI cell. 338.2017995; fax 090.6684318; e-mail:
migrantes.me@tiscali.it
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