Ricevo da Agostino Rota Martir
A Pisa anche quest’anno nessuna cerimonia. Ormai sembrano lontani anni luce
quei tempi quando in città la Giornata Mondiale dei Rom e Sinti era una
ricorrenza attesa, vissuta anche con un po’ di fatica ma era un appuntamento
atteso, soprattutto dalle comunità Rom che si sforzavano di presentarsi alla
cittadinanza, per tentare di uscire allo scoperto, per mostrare e far conoscere
qualcosa della propria cultura e storia, e per testimoniare la volontà di
"integrarsi" nel tessuto cittadino.
Tutto spazzato via! Le cause sono molteplici ma quasi tutte riconducibili non
tanto ai Rom ma alla nostra società, che in questi anni (soprattutto l’anno
scorso) ha mostrato un feroce disprezzo verso i Rom, sarebbe inutile elencare i
fatti, anche per non rivivere quei tragici momenti. Pisa non è per niente
esente, soprattutto da quando si è insediata la nuova Amministrazione che non ha
fatto mistero della sua volontà di "risolvere il problema dei Rom" in città!
Negli anni passati i Rom spesso venivano consultati, invitati a partecipare alle
iniziative, anche quando faceva comodo a qualcuno... ora invece i Rom sono
esclusi da tutto, sopratutto quando si prendono decisioni per i Rom stessi!
Il messaggio chiaro che i Rom hanno recepito è quello di non essere ben visti,
di essere solo una minaccia, di dover vivere sotto un continuo controllo,
rastrellati dentro il Progetto Città Sottili che annulla e viviseziona
l’identità di un popolo su criteri discutibili e di puro opportunismo sociale e
politico.
Se l’on. Maroni dichiara pubblicamente che bisogna "essere cattivi" per fermare
l’arrivo di nuovi Rom, a Pisa l’Amministrazione propone di dare un’elemosina di
500 euro per togliersi dai piedi il Rom Rumeno: è la "cattiveria" camuffata da
elemosina...
Celebrare quest’anno la giornata mondiale dei Rom a Pisa sarebbe stata una
beffa, una solenne presa in giro..ringraziamo e prendiamo atto della coerenza
per la scelta di tacere questo appuntamento da parte della cittadinanza e
dell’Amministrazione. Meglio il silenzio, dopo tutto sa anche di saggezza,
purché serva anche a prendere coscienza e riflettere sulle proprie
contraddizioni!
"Lungo i fiumi, laggiù in Babilonia, sedevamo e piangevamo al ricordo di
Sion. Ai salici lungo le rive avevamo appeso le nostre cetre. Laggiù, dopo
averci deportato, ci invitavano a cantare; esigevano canti di gioia i nostri
oppressori. Cantate, dicevano, un canto di Sion. Ma come cantare i canti del
Signore in terra straniera?" (Sal.137)
La Passione dei Rom e Sinti continua, anche se dimenticata e accantonata
frettolosamente, ma loro confidano che qualche scintilla della luce di Pasqua
non esiterà a scendere sulle loro vite.
Don Agostino Rota Martir
Erizon Mahmuti
Campo nomadi di Coltano (PI) – 8 Aprile 2009 – Giornata Mondiale dei Rom e Sinti