Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 18/05/2008 @ 09:47:42, in sport, visitato 1784 volte)
(14/05/2008) - Il pregiudizio che colpisce il popolo Rom in Italia rischia di
degenerare in un'indiscriminata caccia all'uomo. A Napoli si verificano continue
aggressioni nei confronti di Rom. Una baracca di via Malibran è stata data alle
fiamme da una banda di razzisti e i 13 occupanti, sei adulti e sette bambini,
fra cui due neonati, hanno riportato ustioni e rischiato di morire bruciati. A
Ponticelli giovani armati di spranghe hanno aggredito alcuni Rom romeni. In via
Argine, inseguimento di bambini Rom da parte di razzisti che nascondevano il
volto dietro sciarpe. L'ultimo episodio ha visto un bambino Rom di circa sei
anni aggredito da una ronda in piazzetta San Domenico, schiaffeggiato, insultato
e messo a forza sotto il getto di una fontana pubblica. Ma in tutta Italia, da
nord a sud, gli episodi di antiziganismo e violenza si susseguono, quasi sempre
ignorati dai media. "La Commissione europea deve intervenire con urgenza,"
affermano preoccupati i leader del Gruppo EveryOne Roberto Malini, Matteo
Pegoraro e Dario Picciau "perché l'incitazione all'odio razziale a mezzo stampa
e le politiche razziali sono proibite espressamente da Direttive, Risoluzioni
europee e Carte dei Diritti degli individui e dei popoli. Abbiamo elementi
sufficienti per affermare che il caso della ragazzina Rom che avrebbe tentato di
rapire un bambino a Napoli è una messinscena, ma prima ancora del verdetto della
magistratura, politici e media hanno espresso un giudizio di condanna non solo
nei suoi confronti, ma in quelli di tutto il popolo zingaro. Da tempo il Gruppo
EveryOne mette in guardia l'opinione pubblica, la stampa e i politici onesti
contro il rischio di casi montati ad arte per seminare odio contro gli zingari e
aprire la strada a leggi razziali come il prossimo decreto sicurezza e le
famigerate 'commissioni Rom' che ricordano analoghe istituzioni naziste. Sono
provvedimenti illegittimi” continuano “che in sede Ue saranno stracciati in
mille pezzi”. Ma gli attivisti del Gruppo EveryOne lanciano l'allarme anche
riguardo ai rischi che in questo clima potrebbero riguardare anche i Rom e i
Sinti più famosi: "In questi giorni di follia xenofoba la rabbia degli italiani,
fomentata dalla propaganda, non risparmia nessuno. Abbiamo sentito un gruppo di
tifosi, probabilmente dell'area di estrema destra, lanciare proclami e minacce
di estrema gravità contro il fuoriclasse del Milan Andrea Pirlo, che è uno
zingaro Sinti, e nei confronti dei Rom dell'Inter Zlatan Ibrahimovic e Sinisa
Mihajlovic. 'Non vogliamo uno zingaro nel Milan. Non vogliamo zingari a Milano,'
dicevano, ma usando parole più volgari e pesanti. Abbiamo allertato le società
di calcio milanesi e le autorità di Milano e Parma, dove Milan e Inter
giocheranno l'ultima giornata di campionato, ma per evitare il diffondersi
dell'intolleranza razziale è necessario che i media comincino ad attenersi alle
norme internazionali che combattono il pregiudizio e l'incitazione all'odio
razziale".
Gruppo EveryOne
Di Fabrizio (del 18/05/2008 @ 08:25:05, in blog, visitato 2178 volte)
Da
COMITATO SPAZIO PUBBLICO DI SCAMPIA
Dopo tanti anni trascorsi a occuparsi del Carnevale e delle sue maschere, i
gruppi del COMITATO SPAZIO PUBBLICO di Napoli invitano cittadini, associazioni e
istituzioni a smascherare la guerra tra ‘poveri’ (napoletani/rom) scatenatasi
negli ultimi giorni a Napoli. Come sempre, le guerre tra poveri le scatenano i
“ricchi” e, come sempre, sono solo i “ricchi” che finiscono per
avvantaggiarsene.
Invitiamo la città a aprire gli occhi, a vedere i tanti burattinai che stanno
tenendo i fili di questo spettacolo mediatico.
Sappiamo quanto sia difficile ragionare quando si è accecati dall’odio e dal
risentimento, eppure ci sono alcuni fatti certi:
1) “67 milioni di euro: la Giunta Comunale ha approvato i progetti preliminari
per il Programma di Recupero Urbano (Pru) nella zona di Ponticelli. Ora bisogna
soltanto fare presto, perché se i cantieri non aprono entro il 4 agosto, vengono
revocati i finanziamenti ministeriali”, così scriveva il Corriere della Sera del
22.02.2008. Il primo fatto è dunque questo: se entro agosto 2008 non iniziano i
lavori per la costruzione degli edifici previsti, imprese edili e affini
rischiano di perdere 67 milioni di euro.
2) A Napoli i clan camorristici si occupano normalmente di edilizia, settore in
cui hanno forti interessi.
3) Secondo la ricostruzione fatta dalle Forze dell’ordine e dei principali
quotidiani locali, dietro agli incendi dei campi di Ponticelli c’è la mano dei
clan camorristici. Dato questo di cui bisogna tenere conto assieme ad altri due:
a Napoli si finisce sempre per dare la colpa alla fantomatica “Camorra”;
l’intreccio tra Camorra, istituzione, imprenditoria e cittadini è spesso
indistricabile.
4) L’Italia sta attraversando un momento politico di grosso cambiamento. La
destra ha guadagnato i suoi voti convincendo gli italiani che le città sono
insicure, che sono insicure soprattutto per colpa degli stranieri, che solo la
destra ha il pugno duro contro gli stranieri. Per capire quanto sia falsa la
“questione stranieri”, basta guardare allo spazio destinato da televisioni,
radio e giornali agli “stranieri”, e quanto poco viene invece riservato ai
problemi reali (disoccupazione, disonestà dei politici…).
5) Lo spostamento a destra della politica, soprattutto in tema di sicurezza, ha
riguardato anche i partiti di sinistra. Molti sono stati gli atti e le
dichiarazioni degli ultimi mesi da parte di questo schieramento politico, dove è
facile rinvenire intimidazioni e volontà di cacciare i rom di Ponticelli (vedi
manifesto dei consiglieri PD sul Corriere della Sera del 14/05/08) .
“Quanto portato a termine dai facinorosi” – ha detto il vicepresidente della VI
Municipalità – “doveva essere fatto dall’Amministrazione pubblica da un bel po’”
(dal quotidiano Roma, 15 maggio 2008).
6) Le istituzioni cittadine si sono finora dimostrate incapaci a affrontare i
problemi di convivenza tra rom e altri napoletani, lasciando che si aggravassero
le condizioni alla base di tensioni e malesseri.
7) Se i giudici dovessero accertare (in Italia vige ancora il “principio di
innocenza”) che davvero una rom ha tentato di rapire una bambina a Ponticelli,
sarebbe il primo episodio della storia. Fino ad oggi infatti, mai, in nessun
caso, un rom (italiano, slavo o rumeno) ha rubato un bambino/a.
Basta guardare gli atti giudiziari. Oppure alla cronaca di quest’estate, dove i
tanti allarmi anti rom si sono subito dimostrati bluff. Ad esempio nei confronti
della rom che nell’ agosto 2008 venne accusata di voler rapire un bambino sulla
spiaggia. Dopo pochi giorni venne accertata l’assoluta infondatezza di
quest’accusa. Con tanto di scuse dei genitori che l’avevano ingiustamente
accusata.
8) I rom non sono nomadi, non vanno a vivere da un posto all’altro per
“cultura”, ma perché “cacciati” dai poteri legali e illegali degli stanziali.
9) E’ legittima e auspicabile la riqualificazione di aree urbane, purché del
miglioramento possono avvantaggiarsi tutti gli abitanti di quelle aree, rom
compresi. Nel caso di Ponticelli la riqualificazione avviene sulla pelle di
alcuni degli abitanti del quartiere, i rom appunto.
SONO SOLO NOVE PUNTI, ma forse bastano per capire che la “guerra etnica” non
c’entra niente. Che la violenza di cui sono stati vittima bambini, donne e
uomini a Ponticelli nel maggio 2008, sono avvenute a causa della guerra che i
potenti, i “ricchi”, si stanno facendo sulle teste di chi è stato “cacciato” e
di chi “ha cacciato” negli ex campi rom a Ponticelli.
Vittime sono tutti, perché ai primi è stata tolta la casa/baracca, agli altri la
capacità di ragionare col proprio cervello.
SMASCHERATE LA MENZOGNA DI PONTICELLI,
LE MASCHERE SERVONO SOLO PER IL CARNEVALE!
Invitiamo associazioni, scuole, famiglie e singoli cittadini a organizzare
incontri di conoscenza e approfondimento sulla questione dei rom e degli spazi
pubblici
Di Fabrizio (del 17/05/2008 @ 10:21:50, in Italia, visitato 1993 volte)
L'Ue boccia la revisione di Schengen e La Russa propone «pattuglie di
quartiere» con l'esercito. Napolitano frena Maroni che invita alla «calma».
Intanto, qualche buona notizia: Genova rifiuta il Commissario etnico e propone
ostelli per i rom. E a Mantova nasce la prima rete «nazionale» Comitato rom e
sinti insieme
Ci voleva la festa della polizia perché il ministro dell’interno Roberto Maroni
si rendesse conto che la retorica anti-rom avrebbe svegliato mostri. Nel
discorso tenuto a Piazza del popolo, davanti agli agenti, Maroni ha detto che
«bisogna evitare che la rabbia prevalga sulle regole della convivenza civile» e
ha definito «orribile» il tentativo di pogrom contro il campo rom di Ponticelli,
a Napoli. Una correzione di rotta che non trova però riscontro nelle
dichiarazioni dei colleghi di governo. Il ministro della difesa Ignazio La
Russa, per non perdere l’occasione di salire sul carro dell’allarme «sicurezza»,
propone di creare «pattuglie» composte da un vigile urbano, un poliziotto, un
carabiniere, un finanziere e un soldato. Il manuale Cencelli applicato al
controllo del territorio. Perfino il neosindaco di Roma Gianni Alemanno dice che
la proposta di La Russa è «da prendere con cautela», ma intanto nella capitale
anche stanotte c’è stata un’operazione contro i campo rom, nel quartiere
Portuense. Si allunga anche la lista delle città che vorrebbero il commissario
straordinario. Dopo Roma e Milano, anche Napoli e Torino si sono improvvisamente
accorte di aver bisogno di un commissario per affrontare la presenza di poche
migliaia di rom. O forse Rosa Russo Jervolino e Sergio Chiamparino volevano
dimostrare di non essere da meno rispetto a Letizia Moratti e Alemanno.
La difficoltà di tradurre in pratica i proclami governativi emerge però molto
velocemente. Lo stesso Maroni è salito al Quirinale per discutere con Napolitano
del «pacchetto sicurezza» che il consiglio dei ministri discuterà nella sua
prima riunione, probabilmente mercoledì 21 a Napoli. Napolitano ha fatto notare
che una serie di misure, compreso il reato di immigrazione clandestina, non sono
adatte a essere inserite in un decreto. Il governo si appresta a smistare le
norme da introdurre. Una parte sarà contenuta in un decreto legge [e dovrebbero
essere quelle più «operative» in tema di poteri alle polizie locali e nazionali]
una parte, invece, sarà inserita in un disegno di legge che seguirà il normale,
anche se molto accelerato, iter in parlamento. E mentre il ministro degli esteri
Franco Frattini cerca di ricucire i rapporti con la Romania e con la Libia, da
Bruxelles arriva una mezza doccia fredda: in un comunicato, la Commissione
europea ha precisato che non ci sarà alcuna revisione del trattato di Schengen,
come invece aveva chiesto Frattini.
Intanto, anche se i «grandi» media non ne parlano, ci sono anche buone notizie:
arrivano da Genova e da Mantova. Il giunta comunale del capoluogo ligure,
infatti, non solo ha rifiutato la proposte del ministro Roberto Maroni di
istituire un Commissario straordinario per i rom, ma ha anche proposto di aprire
nelle prossime settimane un paio di ostelli per l’accoglienza delle famiglie
allargate rom e di altri senza dimora della città. «Per vent’anni Genova ha
avuto due grandi campi rom, uno a Bolzaneto di sinti, e uno a Monassana di rom
per lo più serbi–racconta Antonio Bruno, consiliere Prc–Negli ultimi mesi era
nato un campo abusivo nell’area delle fabbrica abbandonata Miralanza, nel
quartiere Fegino, che ospita trecento rom. La scorsa settimana alcuni abitanti
hanno organizzato una Passeggiata per la legalità contro di loro. Con l’idea
degli ostelli vogliamo dimostrare che è possibile, pur tra molte difficoltà,
sperimentare politiche sociali diverse. Abbiamo già individuato una prima casa
abbandonata di proprietà pubblica che potrebbe presto essere destinata ad
ostello».
A Mantova, invece, sabato 17 e domenica 18 maggio si incontrano decine di
associazioni e gruppi informali rom per dare vita al primo Comitato di rom e
sinti insieme. Si tratta di una rete, completamente autogestita, nata nel 2007
per unire tutte le popolazioni e le organizzazioni rom e sinte in Italia. Uno
degli obiettivi del comitato, spiegano i promotori, è la costruzione di
un’effettiva partecipazione politica dei rom: anche per questo, nei mesi scorsi
la nascente rete ha diffuso una lettera-documento dal titolo «7 punti per i
politici italiani», con cui chiede alla politica e alla società di riconoscere i
rom e i sinti come soggetti sociali attivi. I sette punti riguardano in
particolare: la partecipazione diretta dei rom, l’istituzione di un Ufficio
nazionale e uffici periferici con la partecipazione dei rom, il riconoscimento
status di minoranza, la parità di trattamento di fronte alla legge,
l’introduzione del diritto di suolo [jus soli, chi nasce in Italia ne è per ciò
stesso cittadino], il superamento dei «campi nomadi» e la promozione delle
culture rom e sinte per superare pregiudizi e stereotipi. L’obiettivo, insomma,
è di «superare le politiche assistenziali di inclusione sociale, di
integrazione, di assimilazione e promuovere in maniera costruttiva politiche di
interazione, di partecipazione diretta e di mediazione culturale. La finalità è
rendere le minoranze sinte e rom protagoniste sociali pensanti».
Di Sucar Drom (del 17/05/2008 @ 09:09:15, in blog, visitato 1892 volte)
(BS), una madre chiede giustizia
Pubblichiamo la straziante lettera appello di Nadia Cari, sinta italiana, a cui
il Tribunale dei Minorenni di Brescia ha tolto il figlio appena nato. Nadia Cari
risiedeva con la sua famiglia nella microarea di ...
Bologna, Alexian Group in concerto
Un mese di eventi sull'ambiente e l'immigrazione. Terza edizione della rassegna
"cose di questo mondo - le città di oggi e di domani" organizzata da Quartiere
Savena e Scuola di Pace di Bologna per raccontare i diritti umani, l'ambiente e
l’immigrazione attraverso eventi fra mostre, cinema, inc...
Napoli, si apre la caccia al rom
La guerra al rom è appena cominciata e si contano già un accoltellato (non
grave), un po' di ceffoni dati al disgraziato (romeno) di passaggio, un
motocarro bruciato e un paio di tentativi di assalto ...
Reggio Emilia, "tolleranza zero" per i clandestini
Certezza dell'espulsione, più potere agli enti locali con i quali bisogna
confrontarsi per regolare i flussi migratori e condanna della legge Bossi Fini.
Sono alcuni dei nodi che, secondo il sindaco e la presidente de...
Sicurezza, Maroni ha pronto il suo pacchetto
Cinque i punti del pacchetto sicurezza messo a punto dal ministro dell'Interno,
Roberto Maroni, all'esame a Palazzo Chigi con gli altri ministri coinvolti (il
ministro della Giustizia Angelino Alfano, degli Esteri Franco Frattini e della
Difesa Ignazio La Russa)...
Immigrazione clandestina, la Bonino boccia l'idea balzana di Maroni
Istituzione del reato di immigrazione clandestina: questa la proposta del neo
ministro degli Interni Roberto Maroni, nell'ambito del nuovo decreto sulla
sicurezza che dovrebbe essere presentato al primo consiglio dei ministri,
previsto per la fine della settimana prossima. Il ministro chiederà anche più
risorse per fronteggiare i tagli...
Unimpresa, basta con la criminalizzazione dei rumeni
Associare il problema della criminalità in Italia alla Romania o ai romeni è
«profondamente sbagliato e controproducente». Lo sostiene il presidente di
Unimpresa, l'Unione delle imprese italiane in Romania, Stefano Albarosa, che,
sottolineando che «il rapporto bilaterale Italia-Romania è un patrimonio che va...
Novara, moltov contro il "campo nomadi"
Alcune bottiglie molotov sono state lanciate la notte del 10 maggio contro il
“campo nomadi” di via Fermi, a Novara, che ospita una trentina di roulotte di
Rom polacchi. Le molotov non hanno causato nessun danno perchè era appena
terminato un violento temporale...
Napoli, Rom trasferiti e protetti dalle Forze dell'Ordine
Un centinaio di Rom che erano ancora rifugiati nel campo di via Malibran, nel
quartiere Ponticelli, alla periferia di Napoli, sono stati trasferiti poco fa ed
accompagnati in una destinazione per il momento sconosciuta, sotto scorta delle
forze dell'ordine...
Ue, presto un documento guida
La Commissione europea varerà, il prossimo 25 giugno, un documento dedicato alla
popolazione Rom in Europa e ai gravi problemi di integrazione e di natura
socio-economica e sanitaria. Lo ha comunicato oggi a Bruxelles il commissario
per il Fondo s...
Zingari, ebrei e bambini rapiti
Tornano in questi giorni, a proposito dei Rom, le infamanti accuse di rapimento
di bambini. Accuse false, inventate e drammaticamente simili a quelle che, solo
pochi secoli fa, colpivano gli ebrei: cerchiamo di ricostruire brevemente le une
e le altre, sul filo de...
Una situazione da stato di emergenza
Gli insediamenti rom intorno a Ponticelli ora sono deserti, dopo che una giovane
rom minorenne è stata accusata di tentato sequestro di una bimba di sei mesi
dalla sua abitazione del quartiere napoletano.
Gli insediamenti della zona sono stati presi d'assalto tra gli applausi
arrabbiati e contenti degli abitanti del quartiere, le case sono state bruciate,
i Rom o...
Rom, il capro espiatorio ideale
Ormai è sui rom che si concentra l'intero problema sicurezza. O meglio è su di
loro che si prepara a scaricarsi come una folgore. Col consenso di tutti. Resi
indifendibili, sicuramente indifesi: il capro espiat...
Frattini, l'Italia chiederà i fondi Ue a favore dei Rom
“L'Italia è fino ad ora l'unico Paese che non ha chiesto fondi europei per
programmi di integrazione dei rom: il governo Berlusconi li chiederà subito,
come ha fatto la Spagna che ha ottenuto 60 milioni di euro negli ultimi cinque
anni”. Lo ha annunciat...
La criminalizzazione dei Rom
Sembra che l’allarme criminalità in Italia sia dovuto solo alla presenza dei
Rom. Ovviamente non è così (anzi). Ma il centrodestra ha battuto molto su questo
tasto in campagna elettorale e per cui capisco che debba dare un “segnale forte”
nei primi atti ...
Consiglio d'Europa: no ai commissari straordinari per i Rom
“La decisione di dotare i prefetti di poteri speciali per quanto concerne
specificatamente la comunità rom e di istituire la figura di un commissario
nazionale per gestire l'emergenza rom si fonda su pregiudizi e non fa che
perpetuarli”. Questa l'opinione ...
Maroni, no ad espulsioni di massa
Pacchetto sicurezza all'esame del Colle, mentre - tra le misure - spunta
l'ipotesi di maxi pattugliamenti misti forze di polizia-esercito nelle città.
Purtroppo l'idea del commissario all'emergenza rom fa proseliti, tanto che, dopo
Milano, la nuova figura sarà istituita anche a Roma e Napoli, mentre il sindaco
di Torin...
Sinti e Rom in Italia
Oggi in Italia i Sinti e i Rom, denominati “zingari” e “nomadi” in maniera
dispregiativa ed etnocentrica, sono oggetto di discriminazione, emarginazione e
segregazione anche all’interno delle stesse associazioni pro-rom/sinte. La
discriminazione è est...
Comunità ebraiche, a Napoli atti di discriminazione
“L'indiscriminata espulsione di massa di un gruppo etnico potrebbe forse
produrre momentanei consensi e una breve ed effimera illusione, ma ben presto la
vera natura discriminatoria di un simile atto emergerebbe con chiarezza e
verrebbero messi a nudo tu...
Nisida, Nisida... così vicina così lontana
Ciao amica mia, dicono che il carcere di Nisida pare uno scoglio in mezzo al
mare, che ci hanno fatto pure le cartoline, ma sempre carcere resta… con le
mura, le chiavi e le sbarr...
Napoli, «è la nostra pulizia etnica»
All’inizio è soltanto una colonna di fumo, un segnale che nessuno collega allo
sciame di motorini che attraversano sparati l’incrocio di via Argine, due
ragazzi in sella a ogni scooter...
Il triangolo nero
Violenza, propaganda e deportazione. Un manifesto di scrittori, artisti e
intellettuali contro la violenza su rom, rumeni e donne, aderisci anche tu...
I Kalè chiedono al Governo italiano di difendere i Sinti e i Rom
Los gitanos italianos especialmente, y muchos otros grupos gitanos del resto del
mundo, se están dirigiendo a nosotros pidiéndonos ayuda. La mayoría son mensajes
angustiados de una comunidad asustada ante el triunfo aplastante de la coalición
polít...
Napoli, leader del PD fomenta atti di razzismo
Non cerca di nascondersi dietro un dito Giuseppe Russo, consigliere regionale
del Partito democratico. Rivendica anzi un ruolo di primo piano nell'ideazione e
nella stesura del manifesto intitolato «via gli accampamenti Rom da Pontic...
Appello a tutte le organizzazioni europee sinte, rom, kalè, manouche,
romanichals
Sucar Drom lancia un appello a tutte le organizzazioni europee sinte, rom, kalè,
manouche, romanichals perché intervengano sui rispettivi Governi nazionali per
esigere dall’Italia il rispetto delle Direttive europee e della Carta dei
Diritti dell’U...
L'Europa si indigna mentre il Governo italiano criminalizza i Rom
"Il governo (spagnolo) respinge la violenza, il razzismo e la xenofobia, e
perciò non può condividere quanto sta accadendo in Italia, è evidente", ha
affermato questo pomeriggio De la Vega (in foto...
Di Fabrizio (del 16/05/2008 @ 09:28:48, in Italia, visitato 1927 volte)
Ricevo da Tommaso Vitale:
Laboratorio di Sociologia dell’azione pubblica - Sui Generis
CICLO DI SEMINARI: ROM E POLITICHE LOCALI IN EUROPA
Seminario di confronto e ricerca sulle politiche locali per le popolazioni
tsigane in Europa
PER LORO O PER TUTTI?
I servizi sociali alla prova di rom e sinti
La discussione sarà introdotta da:
Daniela Lucatti
Discutono:
Ota de Leonardis
Vojislav Stojanovic
Introduce e coordina:
Tommaso Vitale
Saranno presenti alla discussione Giorgio Bezzecchi, Claudia Biondi e
Maurizio Pagani
Giovedì 22 maggio 2008, h 10.00
DIPARTIMENTO DI SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE
AULA TESI
II PIANO, EDIFICIO U7
VIA BICOCCA DEGLI ARCIMBOLDI 8 - MILANO
Daniela Lucatti
Psicoloterapeuta, lavora presso l’associazione Casa della Donna. E’ autrice del
volume Rom-antica gente, Edizioni
Magi , Roma, 2008.
Vojislav Stojanovic, consulente del Consiglio regionale del Piemonte, è
membro del comitato Rom e Sinti Insieme.
Ota de Leonardis, Professore ordinario di Sociologia dei processi
culturali, dirige il Laboratorio di Sociologia dell’azione pubblica “Sui
Generis”
Accesso: il seminario è libero e ad accesso gratuito, rivolto a studenti,
studiosi ed attivisti
Si prega di dare conferma della presenza per posta elettronica
E-mail: laura.boschetti@yahoo.it
Avevo da leggere per giorni. Ma io non sono un sociologo, non mi basta
leggere, soppesare, schematizzare, trarre conclusioni. Io sono uno scrittore, ho
bisogno di respirare l'aria che racconto, di vedere le cose, di ascoltare le
storie, di farmi incidere la retina dalla realtà come fosse un chiodo
arrugginito. Non so cosa voglio, non so cosa cerco. So che voglio averne
esperienza.
Metropoli per principianti è una riflessione su come siamo arrivati
alle città di oggi. C'è Milano, soprattutto, ma anche Roma, Torino, e poi la
metropoli la ritrovi anche a Sassuolo o nell'inurbamento meridionale.
Si parla anche di periferie, degli spazi e della gente che li abita. Di come
potrebbero essere. In queste periferie, ecco i rom. A dire il vero, ci sono da
tempo, ricorda l'autore Gianni Biondillo. Sono i nemici necessari, come
un tempo erano i terroni e poi gli extracomunitari. Ma terroni ed
extracomunitari sono quelli che hanno costruito e ripopolato la metropoli... con
i rom a che punto siamo?
Soprattutto di questi tempi discutiamo di marginalità, di sicurezza, per
sentito dire, mai in presa diretta, e Biondillo vuole averne
esperienza. Fa parlare i diretti interessati, all'inizio scontrandosi con le
loro diffidenze e poi venendo quasi travolto dalle loro testimonianze. A volte
sorprendenti, altre volte banali. Mai neutre, perché nella sua ricerca quanto
viene detto è intercalato dai suoi pensieri e dai suoi ricordi, da uno sguardo
attento a tutto ciò che c'è attorno. Interagendo, cercando un dialogo che non è
facile.
Gianni Biondillo
Metropoli per principianti
Guanda
pagg. 207 - € 12.00
Sucar Drom
chiede a tutte le forze democratiche del Paese di intervenire per fermare le
violenze contro le popolazioni sinte e rom in Italia. In particolare si chiede
aiuto a Napoli, Trieste, Novara, Genova, Milano, Torino, Vicenza e Roma. A tutti
i Sinti e i Rom rivolgiamo l’appello di non rimanere isolati in nessuna
occasione, soprattutto nelle ore notturne.
NAPOLI - ''La risposta che ha dato e sta dando il quartiere Ponticelli in
queste ore non e' una risposta seria. Comprendo la rabbia di queste persone.
Sono stato il primo a provare sconforto misto a paura e rabbia quando ho saputo
che al centro di quel rapimento c'era un minore, ma tuttavia non possiamo
criminalizzare un intero popolo. Non possiamo criminalizzare un intero popolo
quando da anni il mio popolo, quello napoletano, viene linciato ed etichettato
come popolo del malaffare''.
Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale della Campania Tonino Scala
della Sinistra Democratica. ''Se non e' questa la fotografia del popolo
napoletano, non puo' neanche essere questa la fotografia del popolo romeno. Mi
viene da dire dov'era questo popolo quando la camorra ha ucciso i nostri
bambini, quando la stessa camorra arruola i nostri figli per spacciare droga, o
per vendergliela. Dov'era quando hanno ucciso l'edicolante Buglione, o il
giovane pizzaiolo Riccio, o Annalisa Durante.
Semplicemente non c'era, perche' mai nessuno ha osato incendiare le case dei
boss o mettere sottosopra un quartiere quando e' successo qualcosa'', aggiunge
l'esponente di Sd. ''Ed invece per i rom si lanciano molotov e si chiede lo
sgombero. Purtroppo noi napoletani siamo bravi a prendercela con chi sta peggio
di noi con chi sta piu' a sud di noi. La stessa analisi che oggi fanno i
cittadini di Ponticelli nei confronti dei rom e' direttamente proporzionale
all'analisi che fanno nel mondo nei confronti dei napoletani per quanto riguarda
il problema spazzatura. Il coro e' lo stesso 'arsi vivi'.
Occorre mettere in campo, se si vuol realmente risolvere il problema, parlare di
sicurezza. Ma sicurezza che sia per tutti: italiani, rom, immigrati. Ma la
sicurezza e la presenza dello stato da sole non bastano occorre in piu'
assoldare, come diceva Bufalino, maestri. Non possono, infatti, i singoli
cittadini pensare con delle ronde o con atti di violenza, come il lancio delle
molotov, pensare di risolvere da soli il problema. Il problema, invece, va
affrontato nella sua complessita'. Allo Stato il compito di dare risposte.
Risposte serie nei confronti dell'illegalita' che sia italiana o romena'',
conclude Scala.
Di Fabrizio (del 12/05/2008 @ 22:37:36, in Italia, visitato 2137 volte)
Ricevo e porto a conoscenza:
E' in arrivo un decreto sulla sicurezza assolutamente iniquo, frutto
dell'ignoranza, dell'incompetenza, ma soprattutto dell'intolleranza, del
razzismo e della xenofobia di chi governa abusivamente l'Italia. Scrivo
"abusivamente" perché il grande broglio della campagna elettorale che ha
condotto alle ultime elezioni non è avvenuto durante lo spoglio delle schede, ma
prima: quando un'informazione controllata ha perpetrato il più grande inganno
nei confronti del Popolo italiano, convincendolo che il problema della sicurezza
in Italia non è costituito dalla criminalità organizzata con le sue connivenze
politiche (che muove ogni anno MILIARDI DI EURO e uccide con la violenza, la
droga e ogni genere di violazione delle leggi civili), ma dai Rom vestiti di
stracci, che muoiono di povertà, fame e malattie nelle baracche e sotto i
ponti.
Il Gruppo EveryOne porterà all'attenzione delle autorità internazionali i gravi
abusi e le violazioni di carte dei diritti umani e direttive Ue contenuti nel
decreto, ma nel frattempo è importante che ognuno di noi si impegni per evitare
che la deriva razziale in cui l'Italia - imbrogliata da una classe politica
inqualificabile - è caduta non degeneri ulteriormente e non si affermino
ideologie atroci come quella secondo cui i migranti dovrebbero essere
considerati criminali. Stiamo attenti, perché la libertà degli esseri umani è il
valore più alto su cui si basano la civiltà e la democrazia e la politica degli
arresti, detenzioni, torture ed espulsioni di innocenti (migrante uguale essere
umano innocente, fino a prova contraria) è politica di regime. Riguardo ai Rom,
poi, esistono direttive - oltre che leggi internazionali a tutela dei diritti
degli individui e dei popoli - che impediscono la loro deportazione, quella
deportazione promessa da tanti candidati durante la campagna mediatica di stampo
razzista e xenofobo condotta nell'àmbito del Grande Inganno elettorale. Noi
faremo il possibile per contribuire a preservare il diritto, il rispetto delle
minoranze e dei valori della civiltà, per evitare che un nuovo crimine etnico
venga messo in atto, per dimostrare all'opinione pubblica internazionale che in
Italia non vivono solo persone intolleranti e xenofobe, ma anche coloro (i
pochi) che hanno ereditato la cultura dei diritti umani e vogliono che l'Europa
di domani sia migliore di quella del passato. Noi ci impegneremo perché i
giovani italiani crescano in un mondo di diversità etniche e culturali, perché
non si alimentino di odio, perché un giorno si confrontino amichevolmente con
persone e comunità di tutte le razze, perché siano migliori di chi li governa
oggi. Date un'occhiata al nostro sito
www.everyonegroup.com:
siamo solo esseri umani, senza finanziamenti né ricchezze personali né sostegno
mediatico, animati solo da ideali universali (è la follia, è la paura del
diverso che li ha gettati nell'oblio, gli ideali di uguaglianza, che restano
tuttavia universali!). Siamo solo esseri umani, ma abbiamo ottenuto risultati
importanti, modificando la condotta di potenti e di governi, salvando vite umane
e consentendo ad altre di sperare. Se siete vicini ai valori che ci animano,
allora non arrendetevi: costruiamo una rete di "giusti", continuiamo a
diffondere la cronaca di una persecuzione, esprimiamo una ferma protesta in ogni
sede, vigiliamo sui luoghi in cui sopravvivono le minoranze perseguitate, a
rischio violenza, sgombero ed espulsione. Impediamo che proprio qui, sul suolo
del Paese in cui viviamo e sul quale difendiamo i più alti ideali umani e
civili, si affermi di nuovo la barbarie e i nostri fratelli che ci raggiungono
da lontano, innocenti, simili in tutto a noi e ai nostri cari, siano privati
della libertà e dei loro diritti di esseri umani. Possiamo dire no.
Individualmente o uniti in una rete di solidarietà, possiamo - forse dobbiamo? -
dire no.
Roberto Malini
roberto.malini@annesdoor.com
info@everyonegroup.com
www.annesdoor.,com
www.everyonegroup.com
Di Fabrizio (del 10/05/2008 @ 16:52:40, in casa, visitato 1626 volte)
Da
Hungarian_Roma
Un residente del villaggio di Váralja nella regione di Tolna sta raccogliendo
firme contro l'iniziativa di spostare dentro il villaggio i Rom che vivono in
baracche ai margini dell'insediamento. Il governo locale vuole impiegare i fondi
per migliorare le condizioni di vita dei Rom. Nel frattempo, secondo voci che
girano nel villaggio, alcuni cittadini Olandesi sono interessati a comprar casa
a Váralja, ma non vorrebbero più spostarsi lì se la comunità Rom fosse insediata
nel villaggio.
Scrive il portale Index.hu che il residente János Ranga intende raccogliere
firme per chiedere alle autorità locali se desiderano che il comune di Váralja
utilizzi i fondi. Perché si tenga il referendum, sono necessarie 150 firme.
Scrive il conservatore Magyar Nemzet che il notaio Dr. Judit Klausz non ha
autorizzato l'iniziativa di Ranga, perché non incontra le condizioni legali,
informandolo sulle forme ufficiali da seguire.
La locale minoranza Rom risponde che a quanti vivono nelle baracche,
soprattutto ai bambini, deve essere data l'opportunità di una vita migliore.
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