Da
COMITATO SPAZIO PUBBLICO DI SCAMPIA
Dopo tanti anni trascorsi a occuparsi del Carnevale e delle sue maschere, i
gruppi del COMITATO SPAZIO PUBBLICO di Napoli invitano cittadini, associazioni e
istituzioni a smascherare la guerra tra ‘poveri’ (napoletani/rom) scatenatasi
negli ultimi giorni a Napoli. Come sempre, le guerre tra poveri le scatenano i
“ricchi” e, come sempre, sono solo i “ricchi” che finiscono per
avvantaggiarsene.
Invitiamo la città a aprire gli occhi, a vedere i tanti burattinai che stanno
tenendo i fili di questo spettacolo mediatico.
Sappiamo quanto sia difficile ragionare quando si è accecati dall’odio e dal
risentimento, eppure ci sono alcuni fatti certi:
1) “67 milioni di euro: la Giunta Comunale ha approvato i progetti preliminari
per il Programma di Recupero Urbano (Pru) nella zona di Ponticelli. Ora bisogna
soltanto fare presto, perché se i cantieri non aprono entro il 4 agosto, vengono
revocati i finanziamenti ministeriali”, così scriveva il Corriere della Sera del
22.02.2008. Il primo fatto è dunque questo: se entro agosto 2008 non iniziano i
lavori per la costruzione degli edifici previsti, imprese edili e affini
rischiano di perdere 67 milioni di euro.
2) A Napoli i clan camorristici si occupano normalmente di edilizia, settore in
cui hanno forti interessi.
3) Secondo la ricostruzione fatta dalle Forze dell’ordine e dei principali
quotidiani locali, dietro agli incendi dei campi di Ponticelli c’è la mano dei
clan camorristici. Dato questo di cui bisogna tenere conto assieme ad altri due:
a Napoli si finisce sempre per dare la colpa alla fantomatica “Camorra”;
l’intreccio tra Camorra, istituzione, imprenditoria e cittadini è spesso
indistricabile.
4) L’Italia sta attraversando un momento politico di grosso cambiamento. La
destra ha guadagnato i suoi voti convincendo gli italiani che le città sono
insicure, che sono insicure soprattutto per colpa degli stranieri, che solo la
destra ha il pugno duro contro gli stranieri. Per capire quanto sia falsa la
“questione stranieri”, basta guardare allo spazio destinato da televisioni,
radio e giornali agli “stranieri”, e quanto poco viene invece riservato ai
problemi reali (disoccupazione, disonestà dei politici…).
5) Lo spostamento a destra della politica, soprattutto in tema di sicurezza, ha
riguardato anche i partiti di sinistra. Molti sono stati gli atti e le
dichiarazioni degli ultimi mesi da parte di questo schieramento politico, dove è
facile rinvenire intimidazioni e volontà di cacciare i rom di Ponticelli (vedi
manifesto dei consiglieri PD sul Corriere della Sera del 14/05/08) .
“Quanto portato a termine dai facinorosi” – ha detto il vicepresidente della VI
Municipalità – “doveva essere fatto dall’Amministrazione pubblica da un bel po’”
(dal quotidiano Roma, 15 maggio 2008).
6) Le istituzioni cittadine si sono finora dimostrate incapaci a affrontare i
problemi di convivenza tra rom e altri napoletani, lasciando che si aggravassero
le condizioni alla base di tensioni e malesseri.
7) Se i giudici dovessero accertare (in Italia vige ancora il “principio di
innocenza”) che davvero una rom ha tentato di rapire una bambina a Ponticelli,
sarebbe il primo episodio della storia. Fino ad oggi infatti, mai, in nessun
caso, un rom (italiano, slavo o rumeno) ha rubato un bambino/a.
Basta guardare gli atti giudiziari. Oppure alla cronaca di quest’estate, dove i
tanti allarmi anti rom si sono subito dimostrati bluff. Ad esempio nei confronti
della rom che nell’ agosto 2008 venne accusata di voler rapire un bambino sulla
spiaggia. Dopo pochi giorni venne accertata l’assoluta infondatezza di
quest’accusa. Con tanto di scuse dei genitori che l’avevano ingiustamente
accusata.
8) I rom non sono nomadi, non vanno a vivere da un posto all’altro per
“cultura”, ma perché “cacciati” dai poteri legali e illegali degli stanziali.
9) E’ legittima e auspicabile la riqualificazione di aree urbane, purché del
miglioramento possono avvantaggiarsi tutti gli abitanti di quelle aree, rom
compresi. Nel caso di Ponticelli la riqualificazione avviene sulla pelle di
alcuni degli abitanti del quartiere, i rom appunto.
SONO SOLO NOVE PUNTI, ma forse bastano per capire che la “guerra etnica” non
c’entra niente. Che la violenza di cui sono stati vittima bambini, donne e
uomini a Ponticelli nel maggio 2008, sono avvenute a causa della guerra che i
potenti, i “ricchi”, si stanno facendo sulle teste di chi è stato “cacciato” e
di chi “ha cacciato” negli ex campi rom a Ponticelli.
Vittime sono tutti, perché ai primi è stata tolta la casa/baracca, agli altri la
capacità di ragionare col proprio cervello.
SMASCHERATE LA MENZOGNA DI PONTICELLI,
LE MASCHERE SERVONO SOLO PER IL CARNEVALE!
Invitiamo associazioni, scuole, famiglie e singoli cittadini a organizzare
incontri di conoscenza e approfondimento sulla questione dei rom e degli spazi
pubblici