Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Sucar Drom (del 08/05/2007 @ 10:10:30, in blog, visitato 1708 volte)
Castelgoffredo (MN), dialoghi sulle pari opportunità per tutti
Il gruppo consiliare "Le-Ali Uniti per Castelgoffredo", in collaborazione con
l’Istituto di Cultura Sinta, invita al dibattito pubblico "2007 Anno Europeo per
le Pari Opportunità per Tutti" che si terrà giovedì 10 maggio, alle ore 21.00,
nella Sala Civica (sopra la Biblioteca), in Piazza M...
La via
dell'interazione per contrastare l'integrazione e la separazione
Come affrontare la sfida della convivenza tra differenti culture? La soluzione
può essere cercata in una coesistenza senza convivenza per evitare lo
scontro tra realtà inconciliabili o l'integrazione, che però mira a una società
omogenea e che, inevitabilmente, presuppone una cultura che integra e una che è
integrata? La questione è stata affrontata, in uno degli appuntamenti dei Lunedì
dell'Accad...
L'informazione razzista...
Storia di ordinario razzismo informativo: un italiano spara e ammazza bambina
polacca di cinque anni per futili motivi. Per la magistratura è "omicidio
premeditato" ma La Repubblica è subito innocentista: "è stato un errore".
A voler credere alla Repubblica voleva ammazzare il padre e ha ammazzato la
bambina. Siccome è italiano dobbiamo credergli, lo sanno tutti: "italiani brava
gente". Anz...
Di Fabrizio (del 09/05/2007 @ 09:13:14, in Regole, visitato 2151 volte)
Ricevo da Mauro Bulgarelli, senatore dei Verdi
Cari amici,
in allegato troverete la bozza di un disegno di legge da me presentato in senato
- Norme in materia di soggiorno e cittadinanza dei componenti delle comunità
nomadi - che sarei lieto potesse avere circolazione tra i vostri contatti.
Abbiamo cercato di mettere a punto un testo volutamente coinciso, nella speranza
che possa essere maggiormente incisivo e trovare referenti interessati in ambito
parlamentare. Ovviamente, qualunque suggerimento che vogliate darci è ben
accetto.
Cordiali saluti
Mauro Bulgarelli, senatore dei
Verdi
DISEGNO DI LEGGE
di inziativa del Senatore Bulgarelli
Norme in materia di soggiorno e cittadinanza dei componenti delle comunità
nomadi
Onorevoli Senatori. – La posizione giuridica delle
popolazioni rom, sinte e caminanti non può essere ricondotta ed accomunata a
quella degli immigrati, poiché, a differenza di questi ultimi, che provengono da
una nazione che, almeno teoricamente, li esprime e li rappresenta, i primi sono
popoli senza territorio, senza Stato. Per tali ragioni, il presente disegno di
legge propone che le norme in materia di soggiorno e di cittadinanza tengano
conto della specificità delle minoranze rom, sinte e caminanti rispetto agli
immigrati e agli altri stranieri, e, in particolare, che siano previste
agevolazioni per il riconoscimento della cittadinanza italiana per il minore
nomade nato in Italia, rispetto alla disciplina vigente dettata in via generale
per gli stranieri, nella cui nozione non rientrano i nomadi. I Rom, Sinti e
Caminanti presenti in Italia sono circa 150 mila, segnando una concentrazione
nettamente inferiore a quella di altri paesi europei. Di questi, meno della metà
hanno già la cittadinanza italiana. I Rom provenienti dall'est europeo sono
circa 80.000 e sono giunti in Italia prevalentemente dal 1967 in poi. Tra i Rom
provenienti dai paesi dell'Est i rumeni sono particolarmente numerosi e la loro
presenza è in crescita. I Rom, Sinti o Caminanti presenti nel nostro paese
(spesso da decenni) ma senza cittadinanza italiana sono almeno 60.000,
prevalentemente i Rom Khorakhanè e Rom Dasikhanè (o Rom serbi: cristiani e
ortodossi) oltre ai già citati rumeni. Molti degli appartenenti a queste
comunità ormai non sono più "nomadi" in senso stretto da diverse generazioni ed
è quindi contraddittorio considerarli sbrigativamente - come di fatto fa la
normativa italiana - semplici cittadini stranieri. Anche i nuovi arrivi,
peraltro, hanno alle spalle lunghe tradizioni di inserimenti abitativi
tradizionali. La mancanza della cittadinanza italiana crea molti problemi
proprio nel percorso di inserimento sociale, soprattutto dei minori. I (pochi)
Rom che hanno acquisito la cittadinanza italiana lo hanno fatto o perché da
bambini sono stati riconosciuti come figli di un cittadino italiano o perché,
raggiunti i 18 anni di età, hanno richiesto e ottenuto la cittadinanza. Oggi
questa seconda strada si è fatta molto più difficile: non solo la cittadinanza
va chiesta dopo i 18 anni e prima di compiere i 19 anni, ma perché vi sia il
riconoscimento è necessario che essi dimostrino di essere nati in Italia, di non
aver mai abbandonato il territorio nazionale, e che la loro residenza sia stata
sempre legale ovvero, con una interpretazione piuttosto rigida, che i genitori
abbiano sempre avuto il permesso di soggiorno. Il risultato di questa
situazione, in relazione ai percorsi di scolarizzazione, è che quanti hanno
fatto il tradizionale percorso scolastico, compiendo i 18 anni, rischiano, se
non hanno cittadinanza o permesso di soggiorno, di non avere il riconoscimento
dei titoli di studio e - se non hanno ancora portato a compimento il ciclo di
studi - di considerare seriamente la prospettiva di un loro abbandono. Non
mancano attualmente, anche a livello regionali, proposte ed iniziative per
favorire l'accoglienza e integrazione di queste comunità, a partire dal
riconoscimento al diritto sia alla stanzialità che al nomadismo. L'accesso
all'istruzione e alla casa, l'inserimento nel mondo del mondo sono tutti aspetti
fondamentali di un processo che deve essere condiviso e partecipato dai
cittadini, dalle comunità nomadi e dalle istituzioni ma che rischiano di trovare
ostacoli concreti e normativi. Per l'accesso ai bandi per l'edilizia popolare,
ad esempio, si dà, doverosamente e giustamente, priorità agli sfrattati. Ma se
un rom non ha la residenza non può risultare sfrattato. La creazione e il
miglioramento di aree di sosta attrezzate può trovare ostacoli nelle comunità
locali, trattandosi di permanenza, sul territorio, di cittadini stranieri in
alcuni casi sprovvisti di permessi di soggiorno. Allo stesso modo, l'ammissione
a corsi di formazione professionale trova un limite nell'assenza dei permessi di
soggiorno. Nell'aprile 2006 l'Italia è stata richiamato dall’Unione Europea per
violazione della Carta sociale europea revisionata in merito alle condizioni
abitative di Rom e Sinti sul territorio italiano ma una politica inclusiva
efficace, rispetto a quella contrassegnata da una logica di esclusione, non
favorisce solamente chi è “nuovo cittadino”. Essa accresce la qualità generale
della vita sociale, compresa la sicurezza di tutti i cittadini; ciò è possibile
soprattutto se si sposta l’accento sulla partecipazione e, quindi, sulla
cittadinanza, che al riconoscimento dei diritti connette anche il rispetto dei
doveri sanciti dalle leggi. In vista della riforma della cittadinanza e delle
norme che ne regolano l'acquisizione, il presente disegno di legge parte proprio
da questi elementi di fondo su cui costruire le basi effettive su cui
consolidare, di conseguenza, le azioni per una politica inclusiva efficace , nel
rispetto delle differenze , verso le popolazioni rom, sinti e caminanti, per
segnalare la specificità della loro identità culturale e la peculiarità dei
problemi ad esse collegati.
DISEGNO DI LEGGE
Norme in materia di soggiorno e cittadinanza dei componenti delle comunità
nomadi
Art. 1
1. Fatte salve le disposizioni generali di cui al decreto legislativo 25 luglio
1998, n. 286, e successive modificazioni, gli appartenenti alle popolazioni rom
, sinti e caminanti possono ottenere il permesso di soggiorno dopo due anni di
permanenza documentata e regolare in Italia .
2. Nelle more della revisione delle norme sulla cittadinanza di cui alla legge 5
febbraio 1992, n. 91, gli appartenenti alle popolazioni rom , sinti e caminanti
residenti in Italia da almeno dieci anni ed in possesso della carta di soggiorno
rilasciata ai sensi dell’articolo 9 del citato testo unico di cui al decreto
legislativo 25 luglio 1998, n. 286, possono richiedere la cittadinanza italiana.
3. I minori rom, sinti e caminanti nati in Italia acquistano automaticamente la
cittadinanza italiana ai sensi della lettera b-bis) del comma 1 dell'articolo 1,
della legge 5 febbraio 1992, n. 91, introdotta dal comma 4 del presente
articolo.
4. Dopo la lettera b) del comma 1 dell'articolo 1 della legge 5 febbraio 1992,
n. 91, è aggiunta la seguente: "b-bis) chi è nato nel territorio della
Repubblica da genitori appartenenti alle minoranze rom, sinte e caminanti ed in
possesso di carta di soggiorno".
Di Fabrizio (del 10/05/2007 @ 11:55:15, in Italia, visitato 1806 volte)
Molti blog hanno riportato e commentato una lettera apparsa su
La Repubblica. Ho ritrovato un vecchio post, con le riflessioni di chi è
razzista e tenta di capire.
Io odio i neri, gli zingari (e un po’ anche i gialli): non mi sento +
sicuro di girare in città. Sono Italiano e me ne vanto.
Me ne vanto di meno quando...
continua
Di Fabrizio (del 11/05/2007 @ 10:33:41, in Europa, visitato 2408 volte)
Cinque magistrati del Tribunale Costituzionale negano la pensione d'anzianità
ad una gitana, anche se suo marito ha usufruito della sicurezza sociale per
vent'anni.
Unión Romaní denuncerà questa violazione al Tribunale Europeo dei Diritti
Umani come pure davanti al Tribunale della Giustizia dell'Unione Europea.
Ugualmente si rivolgerà al Presidente del Governo ed al resto dei leaders
parlamentari per affrettare una riforma legislativa che renda possibile il
riconoscimento del matrimonio celebrato secondo le tradizioni gitane.
Oggi è un giorno particolarmente triste per la comunità gitana spagnola,
perché cinque Magistrati del Tribunale Costituzionale hanno rifiutato il ricorso
di Amparo perché potesse essere girata a María Luisa Muñoz Díaz la
pensione d'anzianità che le era negata dalla Sicurezza Sociale. Di fronte a
questa triste e deludente sentenza un altro Magistrato, tra i sei che integrano
l'Alto Tribunale, ha votato a favore di Maria Luisa, con un tipo di voto
particolare che costituisce un testo di gran valore per tutti noi.
Al fine di ricordare quanto è avvenuto nella storia della marginalizzazione
gitana, ricordiamo i Magistrati che hanno lasciato questa povera gitana senza
pensione: don Pablo Pérez Tremps, che è stato l'autore materiale di questa
disgraziata sentenza. Assieme a lui hanno votato contro gli interessi di Maria
Luisa e dei suoi figli, doña María Emilia Casas Baamonde, don Javier Delgado
Barrio, don Roberto García-Calvo y Montiel, e don Manuel Aragón Reyes.
Chi si è opposto alla Sentenza è stato il Magistrato don Jorge
Rodríguez-Zapata Pérez, - che Dio doni alla sua famiglia salute e libertà - che
da oggi occuperà un luogo di affetto e rispetto tra tutti i gitani spagnoli e
del mondo.
La Commissione Permanente della Unión Romaní, riunita con carattere di
urgenza, ha ritenuto di rendere pubblico il proprio dolore e malessere per
quello che considera un peso ingiusto e non necessario, realizzato da quanti
dovrebbero manifestare un maggior grado di sensibilità per la legittima difesa
degli interessi dei più deboli. La Camera Alta del Tribunale Costituzionale non
è stata all'altezza dei tempi correnti e la Sentenza si iscriverà tra i testi
più riprorevoli contro il nostro popolo.
Osserviamo, come non potremmo fare altrimenti, questa infame Sentenza,
sapendo che oggi i nostri figli e domani i nostri nipoti, studieranno questo
testo e lo situeranno tra le pratiche che durante i secoli hanno impedito la
piena incorporazione del nostro popolo nel resto della società. 500 anni fa le
autorità di allora ci condannavano alla galera, cercando il nostro sterminio.
Oggi, cinque Magistrati del Tribunale Costituzionale hanno condannato a morire
di fame una povera vedova gitana perché essendosi sposata con rito gitano, non
ha diritto alla pensione d'anzianità.
[...]
Noi, membri della Giunta Direttiva di Unión Romaní, facciamo nostro il voto
del Magistrato don Jorge Rodríguez-Zapata Pérez, di cui vogliamo sottolineare
alcuni passaggi:
RIASSUNTO del voto del Magistrato don JORGE RODRÍGUEZ-ZAPATA PÉREZ,
sentenza del 16 aprile 2007, ricorso di amparo n. 7084/2002 interposto da
doña María Luisa Muñoz Díaz
Questa è la realtà
1.- Doña María Luisa Muñoz Díaz è di nazionalità spagnola, però appartiene
all'etnia gitana. Reclama la pensione d'anzianità del suo defunto sposo, don
Mariano Dual Jiménez, con cui si sposò in territorio spagnolo con rito
ancestrale gitano nel novembre 1971. Don Mariano era muratore e lavorò per conto
terzi sino alla sua morte nel dicembre 2000. Usufruì della Sicurezza Sociale per
19 anni, tre mesi e otto anni, che corrisponderebbero per doña María Luisa a
903,29 € mensili di pensione, riconosciuti da Sentenza, poi revocata, dal
Giudicato Sociale nº 12 di Madrid. Doña María Luisa e don Mariano erano titolari
di un Libretto Familiare dall'11 agosto 1983, che constatava la nascita dei loro
sei figli nati nei quasi trent'anni della loro relazione coniugale; ad ottobre
venne loro riconosciuto il titolo di famiglia numerosa nº 28/2220/8 della
categoria 1ª. Don Mariano era titolare della cartella della Sicurezza Sociale nº
28/2098958/66, da cui figurano senza dubbio come beneficiari tanto doña María
Luisa come i loro sei figli.
Di Sucar Drom (del 11/05/2007 @ 13:01:49, in blog, visitato 2307 volte)
ECRI, l'intervento di Piero Colacicchi di OsservAzione
Pubblichiamo integralmente l'intervento di Piero Colacicchi (in foto),
Presidente di OsservAzione, tenuto il 3 maggio scorso alla tavola rotonda,
organizzata dall’European Commission against Racism and Intolerance (ECRI) del
Consiglio d’Europa, in cui si è discusso il ...
Moncalieri (TO), il Sindaco uscente si confessa sui Rom
Dopo un episodio di scontro avvenuto nel cosiddetto "campo nomadi" di Moncalieri
tra due diverse comunità costrette a convivere da decenni, interviene il
Sindaco uscente, Lorenzo Bonardi (in foto), alla vigilia delle elezioni.
L'intervista è di Giuseppe Legato della Stampa.
«Guardi che il problema è sempre ...
Aprilia (LT), no ai progetti di Veltroni e Serra sui Rom
"Non accetteremo mai la sistemazione di rom ad Aprilia, come già affermato circa
tre mesi fa quando cominciava a circolare la voce di eventuali traslochi in
territorio apriliano dei campi nomadi romani". A parlare a nome di tutta
l'amministrazione comunale di Aprilia è l'assessore ai Servizi sociali Giovanni
Bafundi (in foto), a margine dell'incontro avuto ieri mattina con l'Assessore
re...
Alleanza
Nazionale annuncia che circa 50mila minori Rom e Sinti sono schiavi
Alla fine doveva succedere... Da alcuni anni l'Opera Nomadi Nazionale ha offerto
all'oppinione pubblica delle stime mai verificate sia sulle presenze di Rom e
Sinti in Italia sia sulla scolarizzazione dei minori.
Alcuni giorni fa l’Ufficio Nazionale per i Diritti dell’Infanzia di Alleanza
Nazionale presenta un fa...
Albania, all different all equal
Punta i riflettori sull’affermazione e la difesa dei diritti dell’uomo il nuovo
progetto “All different, all equal” promosso in Albania dal Volontariato
Internazionale per lo Sviluppo (VIS), l’Ong legata ai Salesiani. Sostenuto dalla
locale “Commissione Europea per i Diritti Umani”, il programma di iniziative
pone al centro i diritti dei giovani, in ...
Roma, Veltroni risponde alla sinistra che si scopre razzista
Caro direttore, Repubblica ha ospitato ieri in prima pagina la lettera di una
persona di sinistra, colta, attenta a quel che avviene nella sua comunità, che
insegna alle sue figlie i valori della tolleranza e della nonviolenza, e che al
tempo stesso non ne può più dei reati com...
Torino, i bambini Rom sono i fotoreporter della mostra Un Altro Sguardo
Si svolgerà a Torino presso il Lingotto Fiere in via Nizza 280 da mercoledì 09
maggio 2007 a lunedì 14 maggio 2007 "Un Altro Sguardo", una mostra fotografica e
un progetto didattico .
L'evento è organizzato dall’Associazione Gente della Città Nuova di Torino in
collaborazione con il Comune di Torino, con la Fondazione per il Libro la Musica
e la Cultura e con Torino capitale Mondi...
Aiuto, sono di sinistra ma sto diventando razzista
La lettera “aiuto, sono di sinistra ma sto diventando razzista” di Claudio
Poverini, pubblicata dalla Repubblica sta movimentando il dibattito a sinistra,
coinvolgendo anche molti attivisti e politici al lavoro per la formazione del
Partito Democratico.
Naturalmente sia nella lettera di Claudio Poverini che nei conseguenti diversi
interventi che stanno creando un largo dibattito, soprattutt...
Di Fabrizio (del 12/05/2007 @ 09:47:04, in Italia, visitato 1903 volte)
Dopo l'intervista a
Dijana Pavlovic, Osservazione continua con Eva Rizzin
Eva Rizzin (destra) con Miranda Vuolasranta al Parlamento
Europeo
"Io ho scelto l’attivismo nella speranza di poter dare un contributo
positivo alla società, cercando di abbattere gli stereotipi esistenti attraverso
la conoscenza e il dialogo"
Eva Rizzin ha conseguito il dottorato di ricerca in geopolitica e
geostrategia presso l'Universita' di Trieste nel 2007. Appartenente alla
minoranze sinta, e' attiva nella lotta per il diritti di sinti e rom in Italia
ed e' anche tra i fondatori di osservAzione
Per il tuo dottorato hai studiato l'antiziganismo nell'Europa
allargata, si tratta di un fenomeno diffuso?
L’Europa dei “ventisette”, da est ad ovest, da nord a sud oggi risulta
essere attraversata da violenze e da discriminazioni contro le minoranze.
Le recentissime ricerche condotte da vari Istituti europei come l’Eumc, l’ECRI
dimostrano che i rom costituiscono una minoranza fortemente discriminata. L’EUMC
li descrive come il gruppo più vulnerabile, maggiormente deprivato dei propri
diritti umani ed esposto al razzismo nell’Unione europea.
Ma nonostante esistano ricerche e rapporti che rivelano l’esistenza della
discriminazione, i fenomeni di violenza contro i rom aumentano sempre più,
fenomeni questi che dimostrano che l’antiziganismo esiste e si sta sviluppando
sempre di più in tutta l’Europa, Italia compresa.
In Italia tale fenomeno rimane inosservato perché purtroppo spesso il
pregiudizio nei confronti dei rom viene considerato normalità come abbiamo
dimostrato in Cittadinanze Imperfette.
L’antiziganismo è un comportamento sociale che oggi persiste anche nel nostro
paese; persiste nei pensieri, nei sentimenti e nei comportamenti di molte
persone e istituzioni. E’ un sentimento pericoloso che alimenta il vortice di
discriminazione nel quale i rom e i sinti sono colti, una discriminazione che di
fatto però rimane completamente ignorata.
Radicato nella storia, alimentato dai mass media e molte volte anche da partiti
politici, largamente sottovalutato dagli esperti, il sentimento anti-rom oggi in
Europa si presenta a livelli drammatici.
Come si colloca l'Italia?
Il nostro paese non si sottrae agli atteggiamenti discriminatori. Gli
stessi campi nomadi sono un esempio evidente della segregazione razziale che
esiste in Italia: spazi dove i diritti non esistono, spazi che somigliano a
delle riserve indiane, spazi che favoriscono l’esclusione sociale e ostacolano
qualsiasi possibilità di interazione sociale, spazi che condannano le minoranze
rom e sinte all’annientamento culturale.
Nonostante il riconoscimento dei diritti delle comunità rom e sinte sia
diventato un importantissimo tema europeo, sta di fatto che a livello nazionale
la legge 482/99 sui diritti delle minoranze linguistiche presenti nel territorio
italiano, ha volutamente escluso il ròmanes dal dettato delle minoranze
linguistiche.
I rom e i sinti sono stati esclusi dai vantaggi di tale legge, per il fatto di
non essere legati a un territorio determinato.
Una legge la 482/99 che disattende norme, principi ed impegni internazionali in
particolare la carta europea delle lingue regionali minoritarie (in vigore dal 1
marzo 1998) che prevede esplicitamente norme (punto C)«anche per le lingue
sprovviste di territorio come l'yiddish e il (ròmanes) ».
La decisione di escludere il romanes fra il dettato delle lingue minoritarie è
stato un atto gravissimo è sottolinea palesemente la discriminazione di una
popolazione che già in quel tempo era fortemente emarginata.
Quali sono le priorità su cui bisogna intervenire? A chi spetta
prendere l'iniziativa?
La prima priorità è includere il ròmanes nell’elenco delle minoranze
linguistiche storiche indicate nella legge 482.
Ritengo che sia necessario adottare azioni che siano in grado di combattere i
drammatici livelli di discriminazione che colpiscono l’Europa e in particolare
anche l’Italia.
Le istituzioni nazionali ed europee dovrebbero applicare la legislazione
esistente che vieta le discriminazioni razziali e promuovere una forte cultura
antidiscriminatoria e delle pari opportunità.
Bisognerebbe sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica sulla situazione
dei rom e sulla discriminazione da essi subita, cercando di coinvolgere il
grande pubblico in un dibattito aperto sul significato della diversità come
fonte di vitalità socioeconomica che dovrebbe essere sfruttata, valorizzata e
goduta in quanto elemento che arricchisce il tessuto sociale e componente
importante del benessere economico.
Anche se l’Unione Europea possiede uno dei quadri legislativi in materia più
avanzati al mondo, lo stato di protezione delle minoranze è ancora molto debole.
Apparentemente i cittadini europei conoscono poco i diritti e i doveri che
derivano da tali disposizioni, ossia che tutti, indipendentemente dalle origini
etniche, dalla religione, dalle convinzioni personali, da eventuali handicap,
dall'età e dagli orientamenti sessuali, hanno diritto ad essere trattati allo
stesso modo.
E’ necessario a mio avviso informare meglio i rom e i sinti della protezione
giudica esistente e dei mezzi disponibili per combattere la discriminazione.
È necessario promuovere l'incremento della partecipazione dei rom e dei sinti a
tutti i settori e a tutti i livelli della società,
Una politica che favorisce le pari opportunità, infatti, non riguarda solamente
l'eliminazione delle discriminazioni, ma anche la promozione di una
partecipazione piena per tutti.
Cosa si puo' fare per favorire la partecipazione di rom e sinti?
Anche se oggi vi è in atto un notevole processo politico adottato dalle
Istituzione Europee nei confronti dei rom, la debolezza sta nel fatto che la
maggior parte delle decisioni adottate non prendono purtroppo in considerazione
la partecipazione politica attiva dei diretti interessati nelle politiche che li
riguardano.
L’assenza endemica dei rom coinvolti nelle attività delle organizzazioni
internazionali e nazionali che si occupano dei rom stessi è notevole.
Sarà difficile poter parlare di un futuro costruttivo dei rom se non si è in
grado di promuovere il pieno coinvolgimento dei rom e sinti come soggetti attivi
e partecipi delle politiche che riguardano la loro esistenza. E’ necessario
adottare un approccio che sia in grado di consentire ai rom e ai sinti di
divenire promotori della propria autonomia sociale e culturale.
Vi è la necessita di garantire l’effettiva partecipazione dei rom alla vita
politica, soprattutto per quanto riguarda le decisioni che interessano la vita e
il benessere delle loro comunità.
I partiti politici, sia a livello nazionale che europeo, dovrebbero riformare le
proprie strutture e procedure interne al fine di rimuovere ogni ostacolo diretto
o indiretto alla partecipazione dei rom e ad incorporare nella propria agenda
politica e sociale programmi specifici finalizzati alla loro piena interazione.
Un compito sicuramente complesso che richiederà di intraprendere azioni
coordinate in vari settori, in particolare in quelli di istruzione,
dell’occupazione, delle abitazioni e dei servizi sociali.
Un modo importante per cambiare l’immagine che si ha dei rom, a mio avviso , è
quello di coinvolgere maggiormente i rom stessi, sia nella politica che nei
media.
I media sono un altro settore in cui una maggiore presenza dei rom è cruciale.
C’è una specie di isterismo dei media nei confronti dei rom, spesso dipinti, in
modo erroneo ed inaccettabile, come una minaccia alla sicurezza nazionale.
.
Una figura come la tua e' piuttosto rara in Italia, che tipo di
contributo ti senti di dare per migliorare le condizioni di rom e sinti?
E’ risaputo che il pregiudizio parte dalla non conoscenza quindi penso che il
primo contributo che posso dare è quello di far conoscere all’opinione pubblica
che si puo’ essere sinti o rom, essere fieri delle proprie radici etniche e
poter comunque essere dei soggetti attivi e partecipi della nostra societa’.
Combattere l’esclusione sociale e i pregiudizi richiede uno sforzo ampio di
collaborazione fra autorità pubbliche, partner impegnati nella difesa dei
diritti umani, organizzazioni non governative e società
La collaborazione è essenziale nella concretizzazione delle politiche che
possono o non possono realizzare a favore dei rom e dei sinti.
La costituzione recente del Comitato Rom e Sinti Insieme può essere un
ottimo trampolino di lancio.
Ogni individuo rom o sinto ha la possibilità di fare una reale scelta etica.
Io ho scelto l’attivismo nella speranza di poter dare un contributo positivo
alla società, cercando di abbattere gli stereotipi esistenti attraverso la
conoscenza e il dialogo.
Di Fabrizio (del 13/05/2007 @ 10:19:33, in Europa, visitato 1909 volte)
Da Roma_Daily_News
La moglie di Sarkozy ha parzialmente origini Rom
Sembrerebbe che il padre di Cecilia Ciganer-Sarkozy fosse un Rom di Balti (attuale Repubblica di Moldavia) con cittadinanza rumena, come riportato nella stampa di Romania e Moldavia. Wikipedia (versione inglese) riporta che era di una famiglia mista rom e rumena.
Biografia
Cécilia Sarkozy (nome originario Cecilia María Sara Isabel Ciganer-Albéniz, è nata il 12 novembre 1957 a Boulogne-Billancourt) è la moglie del neo-eletto presidente francese Nicolas Sarkozy.
Suo nonno era Rumeno e Rom (da qui il soprannome spagnolo di Ciganer)...
continua
Di Fabrizio (del 14/05/2007 @ 10:38:50, in media, visitato 2006 volte)
Da
Mediattori in città
L'UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento per
le Pari Opportunità, Presidenza del Consiglio dei Ministri, e MedFilm
bandiscono, in occasione della terza "Settimana di azione contro il razzismo",
il concorso nazionale "Cinema e realtà... insieme contro il razzismo" .
Si tratta della prima iniziativa di questo genere, aperta a tutti, italiani e
stranieri, per sensibilizzare al tema il mondo dell'arte e del cinema. Due
le categorie previste: video (cortometraggi e documentari della durata massima
di 30 minuti) e foto. In palio, 5.000 euro per il miglior corto o documentario,
2.000 per la migliore fotografia.
Numerosi i temi su cui il concorso vuole richiamare l'attenzione: lotta al
razzismo e alla xenofobia, difesa dei diritti umani, dialogo interculturale,
integrazione e inclusione sociale, valorizzazione della diversità, educazione e
formazione dei giovani nella società multietnica.
L'iscrizione è gratuita e ogni autore può partecipare con 3 opere al massimo per
la categoria video, con 5 fotografie per la sezione foto. I cortometraggi e i
documentari (durata massima, come abbiamo detto, 30 minuti) devono esser stati
realizzati in Italia nel periodo gennaio 2006 – luglio 2007. Idem per le
fotografie, che possono essere a colori o in bianconero, digitali o diapositive,
stampate su carta fotografica 20x30 centimetri.
Le opere vanno inviate, con raccomandata o tramite corriere, entro e non oltre
il 30 luglio 2007 (farà fede il timbro postale di spedizione) al seguente
indirizzo: Medfilm Festival Onlus, piazza Dalmazia 25 – 00198 Roma.
In allegato
il regolamento del concorso nell'area download.
Di Fabrizio (del 15/05/2007 @ 09:12:41, in media, visitato 1813 volte)
Di Sucar Drom (del 15/05/2007 @ 10:20:24, in blog, visitato 1986 volte)
Giornata Internazionale della Famiglia (Family Day)
In vista della giornata internazionale della famiglia, 15 maggio, quattro reti
non governative – ENAR (European Network Against Racism), ILGA (International
Lesbian and Gay Association), AGE e EWL (European Women's Lobby) – hanno
rilasciato un comunicato stampa congiunto per ricordare all'Ue che ogni
definizione di "fami...
La razza e la schiavitù
Presentiamo la seconda parte della relazione "La razza tra scienza e mito"
proposta il 21 Marzo giornata mondiale contro il razzismo, da Diego Saccani,
Daiana e Manuel Gabrieli che svolgono l'anno di Servizio Civile all'Ente Morale
Opera Nomadi Sezione di Mantova.
La giornata di studi promossa da Sucar Drom, dall'Istituto ...
Schio (VI), i ragazzi del liceo incontrano una famiglia sinta
Il 10 maggio Teresa Braidich, Sucar Drom di Vicenza, ha accolto nella sua
campina (roulotte) una classe del Liceo Tron di Schio. La famiglia Braidich,
cacciata dal proprio terreno da un comune limitrofo, ha trovato una sistemazione
in un'area "abusiva" con il tacito consenso dell'Amministrazione Comunale di
Schio. Di seguito la cronaca del pomeriggio, redatta dai ragazzi
La giusta st...
Anguillara Sabazia (Roma), il Sindaco ribadisce il suo no ai Rom capitolini
In merito alle voci di un presunto trasferimento di un campo nomadi ad
Anguillara, che ho provveduto già a smentire con una dichiarazione alla stampa,
constatando che c’è chi si ostina a far circolare ad arte, evidentemente in
malafede, dicerie in questo senso, ritengo doveroso denunciare questo ignobile
tentativo, da parte di qualche regia occulta, di spargere tra la popolazione
preoccupazioni ed ...
Bergamo, la discriminazione diventa un business?
Tutte le organizzazioni europee ed internazionali affermano che in Italia le
minoranze sinte e rom sono discriminate e segregate ma naturalmente la
maggioranza degli italiani, istituzioni comprese, non lo vuole riconoscere. Oggi
sembra che una famiglia di rom (?) abbia pensato di utilizzare a suo vantaggio
la discriminazione. Ecco cosa sembra che succeda a Bergamo.
Un Rom si presenta in una ...
Castel Goffredo (MN), dialoghi sulle pari opportunità per tutti
La sera di giovedì 10 maggio, nella Sala Civica di Castel Goffredo (MN), si è
tenuto il dibattito pubblico “2007 Anno Europeo per le Pari Opportunità per
Tutti”. L’incontro è stato organizzato dal gruppo consiliare "Le-Ali Uniti per
Castel Goffredo", in collaborazione con l’Istituto di Cultura Sinta. A dialogare
con il pubblico c’erano Carlo Berini (Istituto di Cultura Sinta), Nedo Consoli
(ARCI G...
Cara Repubblica, perché alteri i dati per sostenere una tesi politica?
Da alcuni giorni è in atto, da parte di uno dei principali quotidiani italiani,
un’offensiva culturale davvero preoccupante sul tema dell’immigrazione, ancora
una volta affrontato come strettamente connesso a quello della sicurezza e
dell’ordine pubblico.
Questo avviene a pochi giorni dal varo, da parte del Consiglio dei Ministri, di
un Disegno di legge sostitutivo della Bossi-Fini, che rib...
Razzismo, la ricerca perenne del capro espiatorio
Dopo aver pubblicato in prima pagina una lettera intitolata “Aiuto, sono di
sinistra ma sto diventando razzista” e la risposta acquiescente di Corrado
Augias, il quotidiano “La Repubblica” ha avviato il 7 maggio un forum on line,
inaugurato da una domanda faziosa e fuorviante: “E’ razzismo chiedere di
rispettare le leggi?”.
Si tratta, in realtà, dell’avvio di una campagna che sovrappone ar...
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