Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 17/04/2007 @ 09:30:58, in Italia, visitato 2593 volte)
Ricevo da Agostino Rota Martir
Vi voglio presentare la verità dell’accumulo di vari tipi di mondezza
abbandonati in via Dell’Idrovora a Coltano, nei pressi del “campo nomadi”, dove
prima c’era un bellissimo parco naturale.
La verità è che cittadini italiani e stranieri hanno approfittato nella loro
malafede e hanno buttato la spazzatura nel bosco, a sinistra e a destra lungo la
strada in via Idrovora che parte dall’Aurelia e arriva a Coltano, sperando come
tante volte è successo, di scaricare sulle spalle degli “zingari” il torto.
Lì sono state buttate gomme usate, quando nessun “zingaro” è gommista,
ci sono anche stoffe di sarto, e nessuno di noi fa il sarto,
e non manca materiale edile, quando nessuno di noi è muratore.
Tantissimi di noi lavorano nella raccolta di ferro, e lì non c’è del ferro
abbandonato.
Sappiamo che il pregiudizio sugli “zingari” è ancora enorme, e noi continuiamo
ad essere accusati e discriminati, quindi sopportiamo di essere “sorvegliati con
telecamere”, perché vogliamo dimostrare la verità.
Spero che in futuro si cambieranno le visioni su di noi “zingari”, e voi
“gagjiè” (i non zingari) non mostrerete la vostra “cultura”, evitando di buttare
la vostra spazzatura vicino a noi.
Così arriverà il momento di vivere come tutti i cittadini normali non
“sorvegliati con telecamere”!
Grazie dell’attenzione e distinti Saluti,
Etem Dzevat
Presidente A.C.E.R.
Coltano (PI), 14 Aprile 2007
altre storie di
spazzatura
Di Fabrizio (del 16/04/2007 @ 09:55:27, in Italia, visitato 2025 volte)
Li chiamiamo nomadi, ma ormai sono stanziali da tanti anni. E li consideriamo
stranieri, mentre la maggior parte di essi è italiana da generazioni. Luoghi
comuni sulle comunità rom e sinti presenti nella nostra Provincia. Pregiudizi
che una ricerca promossa dalla Provincia di Venezia e realizzata dal Coses prova
ora a sfatare.
Si chiama "E per patria una lingua segreta" il volume realizzato dai due
ricercatori del Coses Stefania Bragato e Luciano Menetto per conto della
Provincia di Venezia, assessorato alle Politiche sociali. Una ricerca che mai
fino ad oggi era stata realizzata sul territorio veneziano.
«Siamo partiti dalla constatazione che, con la chiusura di quasi tutti i campi
nomadi veneziani, oggi la comunità è pressoché invisibile», spiega l'assessore
provinciale alle Politiche Sociali Rita Zanutel. Oggi, infatti, rimane aperto il
campo di via Vallenari, con tutte le problematiche legate al suo prossimo
spostamento verso Favaro. Non a caso proprio i sinti di questo campo nomadi
(vedi articolo a fianco) sono stati gli unici a non prendere parte alla
realizzazione della ricerca, rifiutando di farsi intervistare.
La ricerca si è sviluppata attraverso interviste a "testimoni privilegiati", in
particolare gli assistenti sociali dei comuni della Provincia, che più di tutti
intercettano le richieste dei nomadi, insieme agli operatori scolastici. E poi
attraverso interviste dirette ai protagonisti.
«Ci siamo chiesti - prosegue l'assessore - dove sono oggi le persone che
vivevano nei campi, come vivono, che percezione hanno della comunità residente e
viceversa».
Invisibili all’anagrafe. Da questo punto di partenza si è sviluppata
l'indagine che approfondisce più gli aspetti qualitativi che quantitativi.
«Avevamo chiesto agli uffici anagrafe dei vari comuni se tra la popolazione
straniera risultassero rom o sinti, ma solo quattro comuni hanno dato risposta
affermativa, mentre noi sapevamo per certo che anche in altri comuni
(incrociando altri dati) vi era la loro presenza», aggiunge Zanutel.
Dati certi, dunque, non ce ne sono. Anche se la stima, incrociando diverse fonti
ha fornito questi risultati: 1466 rom e sinti in tutta la Provincia, di cui 898
residenti, 111 stranieri e 399 minori. Gli italiani sono 653, i kosovari 359 e i
provenienti dalla ex Jugoslavia sono 156.
A questo punto, raccolte le interviste degli assistenti sociali, agli insegnanti
che lavorano in scuole dove frequentano ragazzi rom o sinti, e quelle ai
"nomadi" stessi, sono emersi i primi risultati. «Si tratta soprattutto di
preconcetti che grazie a queste interviste sono via via caduti», spiega Luciano
Menetto che con Stefania Bragato ha realizzato la ricerca.
Il primo preconcetto è che i nomadi sono ormai stanziali. «Noi gagé, cioè noi
non nomadi come siamo chiamati nella loro lingua, crediamo che siano ancora
comunità in movimento, mentre sono stanziali e da molti anni». A questo si lega
un altro giudizio errato, quello cioè che tutti loro amino vivere nei campi e
nelle roulotte: «Non è vero. Molti desiderano una casa». Infine, terzo
preconcetto sfatato, quello che siano quasi tutti stranieri: «Sono invece in
prevalenza italiana e lo sono da generazioni».
Il conflitto generazionale. Sono però comunità in conflitto. «Uno dei
dati che emerge - aggiunge l'assessore Zanutel - è il fatto che vivono la
perdita di identità con profondo disagio. E non mancano i conflitti, soprattutto
tra vecchie e nuove generazioni.
I ragazzi che frequentano la scuola guardano a un modello di vita che i genitori
non capiscono. In particolare le ragazze: esse chiedono di proseguire gli studi
e non vogliono sposarsi giovani come prevede invece la loro cultura».
Una lingua che unisce. Un altro aspetto che emerge dalla ricerca e che dà
il titolo al testo è quello legato alla lingua: queste comunità sono diverse al
loro interno, anche divise da stili di vita diversi. Ne è un esempio il fatto
che gli italiani benestanti, con case di proprietà, non condividono che i
kosovari arrivati da poco accettino anche lavori umili. Eppure, al di là di
queste divisioni, esiste un elemento che unifica e preserva l'identità: la
lingua romanes, un codice solo orale trasmesso di generazione in generazione e
che viene parlato da tutti. «Sono poche ormai le tipicità che contraddistingono
rom e sinti. Una di queste è certamente la lingua», conferma il ricercatore del
Coses. Ed è una risorsa che non vogliono perdere. «Uno degli impegni che ci
siamo presi - conclude l'assessore Zanutel - è la conservazione della lingua
romanes, anche attraverso la sua trasposizione scritta».
Serena Spinazzi Lucchesi
Tratto da Gente Veneta , no.15 del 2007
Di Fabrizio (del 15/04/2007 @ 09:19:50, in media, visitato 2147 volte)
“LA SOGLIA DEL CONOSCIUTO”
Mostra di Alessandro Quaranta
Sala Boccioni- p.le Arduino 4 - MILANO
Apertura: lunedì-venerdì 9-14 sabato 9-18 – chiuso domenica e festivi Chiusura: sabato 12 maggio 2007
VISITE GUIDATE GRATUITE
vernissage venerdì 20 aprile 2007 , ore 18.00
Presentazione di Gabi Scardi
Cosa diventa un caffé quando viene offerto da un rom a un “gagiò’?
Come può un cubo “sonoro” raccontare l’idea di casa dei rom?
Come mostrare il tempo e lo spazio di un campo nomadi?
E quali mappe possono visualizzare il campo di relazioni mobili sui quali sono costruite le identità dei clan?
Queste alcune domande che Alessandro Quaranta, artista torinese che da anni opera sull’intreccio dei concetti di casa/relazione/viaggio/rito, si è posto corso delle proprie ricerche; domande che sono poi risuonate nell’ambito del laboratorio da lui condotto con un gruppo di studenti all’interno del Liceo artistico Boccioni.
Alessandro Quaranta è uno di quegli artisti attenti ai nuovi contesti e ai nuovi valori, alle istanze sociali e alle trasformazioni in corso nel proprio tempo. Temi centrali del suo lavoro sono le appartenenze, le differenze, la cittadinanza, i meccanismi d’inclusione e d’esclusione; e poi gli stili di vita, l’abitare.
Attento alle relazioni, Quaranta si mette in gioco personalmente, non ambendo a lavorare “per” il pubblico, ma “con” un pubblico che si fa partecipante.
Oggetto primario della sua osservazione negli anni recenti è l’area sensibile costituita dalle comunità di Rom che abitano sul territorio italiano. Estremamente vulnerabili, i Rom vivono in situazioni di assoluta precarietà, la loro esistenza relegata al margine delle città e della collettività. Eppure, di fatto sconosciute, queste comunità sono percepite come una grave minaccia.
La pericolosità attribuita loro ha a che fare, prima che con la realtà dei fatti, con la percezione che se ne ha come di persone apparentemente incollocabili, indefinibili e per estensione, incontrollabili, quindi socialmente destabilizzanti.
Lo sguardo che a essi Quaranta rivolge è discreto, disponibile, attento, empatico, consapevole del limite costituito da un’oggettiva differenza di condizioni di vita, ma capace di esprime altro sia dall’atteggiamento analitico da studioso, sia dagli atteggiamenti assistenziali o emergenziali con cui normalmente queste comunità vengono avvicinate.
Le sue opere dicono un’appartenenza culturale, un coacervo di storie, di vite, di esperienze; ma anche l’assurdità di esistenze che trascorrono tra infrastrutture insufficienti, trasferimenti forzati, disagio assoluto, e che tutti tendiamo a non voler vedere.
Oltre a indagare una specifica realtà e a suggerire la necessità di un approccio empatico e non valutativo, Alessandro Quaranta pone implicitamente una questione fondamentale, quella dello sguardo.
Come vediamo l’altro? Chi guarda e chi è guardato? E l’artista dove si colloca? .
L’intervento di Alessandro Quaranta presso il Liceo Boccioni nasce in relazione alla mostra “Wherever we go” tenutasi presso lo spazio Oberdan di Milano.
La mostra affrontava il tema delle relazioni interculturali e asseriva un’idea di identità e di cultura definite non solo in base a una radice geografica ma soprattutto come prodotti di esperienze e di relazioni; identità e di cultura come istanze non fissate una volta per tutte, ma vive e mobili, capaci di resistere alle semplificazioni e alle classificazioni. Il tema è stato ulteriormente affrontato sotto forma di dialogo attivo attraverso il progetto realizzato dall’ANISA, sezione di Milano, grazie al sostegno della Provincia di Milano, presso i tre licei milanesi: Boccioni, Berchet e Gentileschi.
Nell’ambito di questo workshop gli studenti del Liceo artistico Boccioni si sono confrontati con Alessandro Quaranta, che ha fornito loro spunti critici utili a orientarsi rispetto a un tipo di approccio artistico che si inserisce a pieno titolo nell’arte contemporanea.
Ne sono emerse riflessioni e abilità critiche. Opere degli studenti saranno esposte nell’ambito della mostra insieme ad alcune installazioni di Alessandro Quaranta.
Alle finestre della scuola si affacceranno 70 bandiere realizzate dagli studenti per comunicare all’esterno la percezione di sé.
Nel catalogo, che sarà presentato il 1 giugno 2007 in occasione del Premio Boccioni, saranno presenti anche i percorsi paralleli ideati dalle altre due scuole coinvolte nel progetto “Incontriamoci a scuola”
il Liceo classico Berchet con le conferenze propedeutiche al contemporaneo che, a cura di Cesare Badini, spaziano dalla fotografia alle radici del moderno a Milano (saggi di Roberto Mutti, Cesare Badini e Anna Menichella).
Con gli allievi dell’ITT A.Gentileschi invece, sotto la guida di Pia Antonini e di Riccardo Canova, è stato sperimentato l’approccio metodologico incentrato sull’”Epistemologia operativa”: Tale metodo, che designa una strategia di esplorazione attiva dei processi di costruzione della conoscenza, finalizzata alla presa di consapevolezza dei propri processi cognitivi, (http://it.wikipedia.org/wiki/Epistemologia_operativa) ha permesso di approfondire alcune tematiche della mostra e di sollecitare una riflessione personale e di gruppo sul proprio modo di rapportarsi a concetti come l’appartenenza e l’identità.
Referente critico: Gabi Scardi
Ideazione e coordinamento: Gabriella Anedi, Laura Colombo, Glauco Mambrini, Claudio Zanini
Hanno collaborato i docenti Fiorella Iori, Marisa Settembrini, Emanuela Volpe
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Per informazioni: Liceo Boccioni
P.le Arduino 4 - MM1 Amendola – tel. 02 48019249
www.liceoartisticoboccioni.it
ufficio stampa: 338 8196068 – 347 9350842
parcheggio interno con ingresso da via Albani
Di Sucar Drom (del 14/04/2007 @ 09:20:33, in blog, visitato 1621 volte)
Romania, i tempi che furono
I Sinti e i Roma sono sempre stati da noi. Adesso non si fa grande differenza
tra loro, sono tutti "zingari", ma 30 anni fa lo si faceva. Nell’infanzia, in
campagna, i calderai (Rom Kalderash) me li ricordo spostandosi a passo d’uomo
con la loro carretta coperta di un foglio di plastica, tirata da un asino, tipo
Far West e con il cane legato ad una corda alla parte di dietro del carro.
Met...
Roma,
vogliamo decidere noi del nostro futuro!
Forse i tempi erano già maturi da un pezzo, ma oggi Rom e Sinti chiedono la parola.
Lo fanno con un documento che punta l’indice contro quella che chiamano la
«pedagogia del terrore». Nel mirino del manifesto i famigerati campi sosta che,
nel corso degli anni, si sono trasformati in «luoghi di annientamento
culturale», teatro di blitz delle forze dell’ordine ed emblema di un
disinteresse istituzio...
Rom e
Sinti Rumeni, non più alla questura ma direttamente all’ufficio anagrafe
Addio alla carta di soggiorno per i comunitari: dall'11 aprile ai romeni, ai
polacchi, ai tedeschi, e a tutti gli altri cittadini dell'Unione europea che
vogliono vivere in Italia bastera' una semplice iscrizione all'anagrafe.
È questa una delle novità principali introdotte dal decreto legislativo 30 del
2007 che dà attuazione a una direttiva europea sul "diritto dei cittadini
dell'Uni...
Pasqua
2007, poesia dedicata al popolo rom
Pasqua 2007: eredità d’amore
(Contro tutte le guerre. Dedicata al popolo Rom, gente di pace.)
Ragazzo,
tu chiedi:
“La pace cos’è?”
Come posso spiegarti?
La pace
è incontro d’amore
di lingue e Paesi,
di credo e diversità.
La pace
è universo di musica e danza,
di idee e sentimenti,
di arti e civiltà.
La pace
è comunità solidale
d’i...
Milano,
Forza Italia è in cerca di una posizione unitaria sui Rom
«La linea di Forza Italia sulla questione dei rom non può che essere quella che
sta seguendo l’assessore ai Servizi sociali, Mariolina Moioli». Accoglienza e
legalità, dunque, sono le parole d’ordine che anche il consigliere comunale di
Fi Alberto Garocchio (in foto) fa proprie e traduce ai colleghi di partito.
Eppure siete divisi, sembra che a pensarla come la Moioli siate rimasti in
pochi...
Rho
(MI), alcune famiglie Rom non accettano il "villaggio solidale"
Attivato il «Villaggio solidale» per ospitare una cinquantina di Rom, di fatto a
Rho di "campi nomadi" il Comune ne ha creati due. Quello nuovo dove sono stati
trasferiti nei giorni scorsi, fra mugugni e proteste, le famiglie rom meno
"bellicose"; l’altro dal quale alcune famiglie non si sono volute affatto
spostare, nonostante le ruspe e il dispiegamento massiccio delle forze
dell’ordine...
Firenze, 36° giornata internazionale del popolo Rom
L'associazione Amalipe Romanó invita tutti il 27 aprile a Firenze per celebrare
la 36° giornata internazionale del popolo Rom, “Immaginare il futuro tra memoria
e presente”. L’8 aprile si celebra in tutto il mondo il Romanó Dives, la
giornata internazionale della nazione Rom, in ricordo dell’8 aprile 1971 quando
a Londra si ri ...
Milano,
questa sera nuova manifestazione anti-rom
Il Parco Lambro è in subbuglio: il campo Rom che dovrebbe nascere in zona non dà
pace agli abitanti del quartiere. Forza Italia sta tentando in tutti i modi di
convincere sindaco e giunta a ripensare alla collocazione dell'insediamento dei
nomadi. Stasera alle 18.30 un corteo anti-rom [sic!] partirà da piazza Udine e
alle 20.30 si terrà in via Don Calabria un'assemblea pubblica.
Insomma, ci...
Mantova, convocato il secondo incontro del Comitato Rom e Sinti Insieme
La segreteria tecnica del comitato Rom e Sinti Insieme ha convocato a Mantova i
delegati dei diversi gruppi Rom e Sinti per domani sabato 14 Aprile 2007, alle
ore 11.00, presso la Casa dello Studente in piazza Virgiliana n. 55, per
discutere sul seguente ordine del giorno:
1) Relazione della segreteria tecnica del Comitato Rom e Sinti Insieme
2) Costituzione del Comitato Rom e Sinti Insi...
Di Fabrizio (del 13/04/2007 @ 10:08:48, in media, visitato 1926 volte)
Da
Hungarian_Roma
Il IV Festival Internazionale per Giovani Registi di Miskolc, Ungheria
Settentrionale, ospiterà diversi tipi di film (corti, documentari, animazioni)
nella categoria speciale:
"IMMAGINE ROM - I Rom davanti e dietro la telecamera"
Il festival, organizzato da CineFest e da Radio C, unica stazione radio rom,
è un'occasione unica per esplorare i film dedicati ai Rom.
I film in questa categoria saranno premiati da una giuria indipendente. Il
termine per la presentazione è il 30 giugno 2007. DVD e VHS devono essere
inviati entro la data prevista, assieme al materiale illustrativo (foto, lista
dialoghi ecc.) La decisione della giuria sull'ammissibilità è prevista per il 1
agosto 2007.
Dettagli sul programma del festival, altri eventi, giuria, form di
registrazione ecc. su
www.cinefest.hu.
RADIO C
FM 88.8
www.radioc.hu
Tradizione, innovazione, musica e cultura - un medium rom dal 2001
Di Fabrizio (del 12/04/2007 @ 10:08:34, in scuola, visitato 2178 volte)
Su Roma_andfriends una tabella vocabolario, che confronta alcuni termini comuni in sanscrito, romanes ed inglese
Di Fabrizio (del 11/04/2007 @ 10:11:44, in Europa, visitato 1954 volte)
E' stato lanciato oggi il concorso fotografico 2007 sul tema "Breaking
Stereotypes" ("Un taglio agli stereotipi") a cui gli studenti di fotografia
provenienti da tutta l’Europa potranno partecipare e vedere il proprio lavoro
pubblicato dall’ UE semplicemente creando un immagine raffigurante le
diversità. Il concorso avrà inizio il 1° marzo e terminerà il 30 giugno 2007,
come parte integrante della campagna "Sì alle diversità No alle discriminazioni"
e sotto l’ombrello dell’Anno europeo delle pari opportunità per tutti.
altre informazioni
Di Sucar Drom (del 10/04/2007 @ 10:51:32, in blog, visitato 2548 volte)
Regno
Unito, nuovo network pastorale per i Rom, Sinti e i Travellers
26 sacerdoti, religiosi e laici impegnati nella pastorale dei Rom, Sinti e dei
Travellers nel Regno Unito si sono incontrati nei giorni scorsi per discutere
dei complessi problemi che riguardano queste popolazioni ancora emarginate e
discriminate.
I partecipanti fanno parte di un nuovo network interdiocesano alla cui
formazione sta lavorando da due anni la Conferenza episcopale inglese e g...
Castelsangiovanni (PC), nessun contributo ai Sinti
«A nomadi non sono assegnati né contributi né sovvenzioni periodiche». E' stato
ribadito durante il consiglio comunale di Castelsangiovanni. Il capogruppo
di maggioranza Fernando Motti ha letto un documento, «che pone fine - ha detto
Motti - alle voci che da mesi si rincorrono nelle strade e nei bar, secondo cui
l'amminstrazione avrebbe elergito e continuerebbe ad elargire contributi a
titolo cont...
Milano,
il Polo alla Moratti: serve verifica sui Rom
Sui Rom il centrodestra va in pezzi. Il giorno dopo l'attacco al prefetto del
capogruppo di FI Giulio Gallera, ecco una nota del sindaco che rilancia la
«collaborazione istituzionale per coniugare solidarietà e rispetto della
legalità». E se le parole di Letizia Moratti suonano come una messa in riga di
Gallera, non tralasciano di sostenere la contestata attività dell'assessore alle
Politiche soci ...
Roma,
il "campo nomadi" di Decima Malafede approda in Parlamento
Dopo l’interrogazione del capogruppo regionale di Fi Alfredo Pallone a Marrazzo,
arriva ora quella del deputato di An Fabio Rampelli ai ministri Alfonso Pecoraro
Scanio (Ambiente) e Paolo De Castro (Politiche agricole). La vicenda ha inizio
il 14 settembre 2005, quando dal Comune venne sgomberato il campo di Vicolo
Savini e 800 Rom vennero trasferiti nella riserva regionale di Decima Malafede,
loc...
8
aprile 2007, Giornata Mondiale dei Sinti e dei Rom
U star nágli
Penéla u parmísso:
Star nágli hísle peráit
Fir ti kerén ti merél i Retáres.
Jek vintákri ciáj dikjás,
Forpái ap i hígla,
Har giálesli ap u drom fon u vélto.
Jek kórkoro ciordásli,
U kurmáskro na haiciardáspes.
Unt Jov viás kiáke nágaldo.
Mit trin nágli ap u kráizo.
U stárto náglo ciás i sinténgro gi
Mit i láida fon u R ...
Zingari, nomadi, Rom, Sinti: problemi di definizione
"Bisogna innanzitutto mettere ordine nelle parole stesse e ben definirle. […]
Decidere la parola è un po’ decidere il metodo d'analisi […] Decidere la parola
è stabilire una frontiera". (G.H. Allard.)
Nel linguaggio comune, nei documenti ufficiali, nei mass-media, si ricorre con
frequenza al termine "nomadi". L'uso che si fa di questa parola, che si è andata
sovrapponendo e spesso sostitue...
Fermiamo Ziganopoli!!
I Rom e i Sinti hanno l'obbligo morale di smascherare e porre di fronte alle
proprie responsabilità coloro i quali continuano in maniera meschina e mafiosa a
sfruttare la nostra realtà e la nostra situazione nella società italiana.
Questi soggetti ripugnanti denigrano e offendono la nostra dignità
quotidianamente speculando e arricchendosi alle nostre spalle con progetti
fasulli ben finanz...
Di Fabrizio (del 10/04/2007 @ 09:34:36, in media, visitato 2152 volte)
Da
British_Roma
Salve a tutti,
in Inghilterra abbiamo messo insieme una rivista giovanile per i Travellers
irlandesi e i Rom.
Il primo numero uscirà alla fine del mese, e vi scrivo per vedere se avete
storie dei vostri giovani da far pubblicare. Le uscite sono previste a fine
aprile, fine di luglio, fine di ottobre e fine di gennaio, e l'impaginazione
chiude il 16 dl mese corrispondente. Vi saremmo grate se vorrete collaborare con
foto, storie, poesie, racconti dei loro anziani, dato che vorremmo unire i
bambini del mondo in questo progetto.
Mi scuso per il breve preavviso e grazie a tutti per l'attenzione.
Angie Jones.
youth division
Canterbury Gypsy Support Group
International Gypsy & Traveller Affairs
Irish Traveller Movement 2006 (UK)
info@youthdivision.co. uk
(Affiliated with ITM & Pavee point Ireland)
Traveller Law Research Unit (Cardiff University)
European Romany and Traveller Forum
www.youthdivision.co.uk
Moate farm, Stodmarsh Road, Canterbury, Kent, CT3 4AP
01227 789652/07868780492
Working for Romany Gypsies, Irish Travellers and Roma, To gain access to
fresh running water, accommodation, health care, sanitation, education and above
all a total harmonisation with the wider community.
Di Fabrizio (del 09/04/2007 @ 11:33:40, in Italia, visitato 2735 volte)
Insulti omofobi sulla Libreria Babele di Milano 7 aprile 2007 Ieri mattina il titolare Rolando Canzano arriva alla Libreria Babele di via San Nicolao a Milano per l’ora di apertura. Ciò che lo attende sono le vetrine imbrattate di scritte omofobe, i muri segnati dalla violenza e dal razzismo. «Gay pedofili», «Froci al muro» e anche un più politico «Imma Battaglia t...» campeggiavano in bella evidenza e a dimensioni giganti sulle vetrine della famosa libreria gay milanese. «Un’offesa che ci ha procurato ansia e rabbia- ha commentato a Babilonia Rolando- anche tenendo conto che noi siamo una attività commerci...
continua
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