Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 24/06/2006 @ 11:56:49, in casa, visitato 1983 volte)
di Brian Gomm - da
British
Roma
I consigli comunali hanno presentato un rapporto sulle misure per approntare
4.000 nuovi luoghi di sosta autorizzati, volte alla riduzioni dei luoghi non
autorizzati, e al rafforzamento della collaborazione tra i luoghi di sosta e le
autorità comunali.
- I luoghi prescelti comprendono il pagamento di una tassa comunale per
l'accesso ai servizi usati;
- Per ridurre le frizioni tra le comunità di nomadi e viaggianti e quella
stanziale, i due gruppi godranno di pari diritti e doveri;
- I 4.000 luoghi previsti rappresentano un quarto dei luoghi che sarebbero
necessari;
Sono previsti:
- Spazio vitale per lo sviluppo del sito;
- Una tassa comunale, che limiti potenziali danni ambientali e assicuri i
servizi necessari;
- Detti servizi riguardano il ritiro dei rifiuti, misure igieniche e altri
servizi, pagati dagli occupanti e gestiti da una commissioni mista
comprendente la comunità nomade e e autorità comunali;
- Documenti di residenza per nomadi e viaggianti, di durata annuale;
Parere positivo di Richard Bennet, del Local Government
Association's Gypsies and Travellers Task Group: "Soltanto continuando su
questa strada nel fornire più siti autorizzati e implementando nuove misure, i
consigli possono effettivamente affrontare i problemi dei campi non autorizzati
e dei loro sviluppi.
Le comunità nomadi e quella stanziale devono avere uguali diritti e
responsabilità. Pagano cioè le tasse comunali e i servizi che usano. Anche
questo contribuisce a ridurre le frizioni tra i due gruppi.
Adesso è necessario a gire con urgenza. Ci risulta che il governo centrale
approvi e supporti questa strada, ma che intenda valutarne i costi". Non
risultano contrasti tra autorità locali e centrali e si è aperto un tavolo di
confronto tra la Commission for Racial Equality, le comunità nomadi e
viaggianti e il Dipartimento per le Comunità e il Governo Locale.
Attualmente sono tassati i siti legali, mentre quelli illegali sono in
discussione in vista della loro collocazione futura.
Di Sucar Drom (del 23/06/2006 @ 00:20:18, in blog, visitato 1851 volte)
Padova,
Sinti e Rom tra lavoro e abitazione
Lunedì 19 giugno 2006 si è tenuto a Padova l’incontro “le microaree per i Sinti
e i Rom e l’inserimento lavorativo: alternative possibili ai campi–ghetto e
all’emarginazione sociale”, organizzato dall’Ente Morale Opera Nomadi Sezione di
Padova in collaborazione con il Comune di Padova.
Hanno partecipato alcune Sezioni dell’Opera Nomadi (Bolzano, Mantova, Piove di
Sacco, Rovigo) e la Preside...
Bolzano,
cittadinanze imperfette
L'Associazione NEVO DROM invita tutti venerdì 23 giugno 2006, alle ore 17.30,
presso casa Altmann, piazza Gries n.18 a Bolzano alla presentazione e
discussione del volume
CITTADINANZE IMPERFETTE
Rapporto sulla discriminazione razziale subita da Rom e Sinti in Italia.
Saranno presenti Nando Sigona e Lorenzo Monasta, autori e ricercatori di
OsservAzione (Centro di Ricerca...
COMUNITA`
ROM, scuola come libertà
E' stato pubblicato da EMI (editrice missionaria italiana), nella Collana
«MONDIALITÀ», il libro
COMUNITA` ROM, scuola come libertà,
di Silvia Caset e Alessio Surian.
Il volume presenta una breve cronaca e alcuni risultati del Roma Project, un
percorso sostenuto dal Programma Grundtvig della Commissione Europea che ha
permesso a partner di tre Paesi, Bulgaria, Romani ...
Lamezia
Terme, l’illusione di una casa per le famiglie rom
La questione riguardante gli insediamenti abitativi per le famiglie rom potrebbe
avviarsi, finalmente, a soluzione. Questo si affermava esattamente tre anni fa.
Ma è rimasta solo un'illusione. E questo volta con i soldi dei contribuenti: 6
miliardi e mezzo delle vecchie lire.
Già, i famosi finanziamenti regionali. Quelli del 1997. Sono stati infatti spesi
ma non sono serviti a nulla. Siamo...
ARCI
Toscana, tante iniziative a favore dei Rom
Alcuni mesi fa abbiamo ricevuto da ARCI Accoglienza Toscana la segnalazione di
un interessante articolo pubblicato sul quindicinale Arci Toscana.
L’articolo riporta il resoconto del progetto europeo per l’inserimento
scolastico dei minori Rom Europei svolto in Toscana. Per chi volesse ricevere
l’interessante quindicinale può scrivere a: erica.toscana@arci.it.
Di seguito un breve estratt ...
Vicenza,
libero l'uomo che ha tentato di uccidere i due ragazzi Sinti
Il 13 giugno ad Arsiero (VI) verso le 22:30, il proprietario di un magazzino di
materiali ferrosi, Ermes Mattielli, spara tutto il caricatore della sua
semiautomatica, 15 colpi, contro due Sinti Teich di 22 e 27 anni che
presumibilmente stavano rubando del ferro.
Entrambi i ragazzi sono stati colpiti numerose volte da una distanza di 3-4
metri e dopo essere stati soccorsi dal personale med...
III
Festa nazionale delle Comunità di Capodarco
La comunità di Capodarco compie 40 anni da quando don Franco Monterubbianesi,
con un gruppetto di disabili, andò ad abitare, nel Natale del 1966, in una
“vecchia villa abbandonata” di Capodarco, frazione del Comune di Fermo.
La ricorrenza è occasione per continuare a promuovere quella che fu l’intuizione
di allora: il protagonismo delle persone a prescindere dalla loro condizione di
salute...
Non si
arresta la libertà di espressione: libertà per Alaa!
Pubblichiamo l’appello del COSPE per il rilascio del blogger egiziano arrestato
durante una manifestazione a sostegno dei giudici e della libertà di
espressione.
Alaa Ahmed Seif El Esalam Abdel Fattah è il più noto blogger indipendente
egiziano, impegnato nella diffusione delle tecnologie dell'informazione a favore
della libertà di espressione e della tutela dei diritti e dello sviluppo ...
Rom e
Sinti una riflessione di Giulio Vittorangeli
Sul foglio quotidiano di approfondimento LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO è stato
pubblicato una riflessione, a firma di Giulio Vittorangeli, sulla situazione dei
Sinti e dei Rom in Italia.
Di seguito un breve estratto della riflessione che potete leggere nella sua
interezza alla pagina web indicata alla fine di questo post.
Li incontriamo sui tram, al semaforo, qualche volta in metropol ...
Di Fabrizio (del 22/06/2006 @ 16:19:02, in blog, visitato 2212 volte)
Scusandomi per il ritardo, ecco uno scritto inviatomi da Agostino Rota Martir:
In uno dei tanti manifesti elettorali, che durante la campagna elettorale hanno occupato gli angoli a disposizione della città con faccioni e frasi a effetto, i partiti del centrodestra hanno accusato il sindaco di Roma Walter Veltroni di aver lasciato alla città dopo 5 anni di amministrazione “106 centri sociali e 34 campi nomadi e 0 sgomberi”. Pochi giorni dopo è il comitato per Veltroni a rispondere, sempre via manifesti elettorali, rivendicando di aver “
spostato” negli ultimi 5 anni ben 8000 persone da insediamenti abusivi e “chiuso” decine di campi Rom, proprio negli anni in cui Alemanno era ministro di un governo che “ha consentito arrivi indiscriminati di immigrati, senza regole e senza controlli alla frontiera”
Nel pieno della campagna elettorale una risposta politica ancora più precisa arriva nei giorni successivi a questo scambio di manifesti: mercoledì 17 maggio i giornali danno notizia dell’inizio dello sgombero dell’area nei pressi del campo di Villa Troili, in zona Bravetta e pochi giorni prima era stato sgomberato uno stabile in Via Giolitti occupato e abitato da circa 50 migranti.
La difesa via manifesto dell’amministrazione capitolina aveva per titolo “le piccole bugie di Alemanno”, perché si proponeva di rispondere rivendicando una politica attiva di limitazione e di controllo, di decisioni e interventi forti riguardato i migranti e i Rom in particolare, al di là della ambigua differenza fra sgomberi, controlli alle frontiere, spostamenti e chiusure. Campi da “chiudere”, persone da “spostare”, il sindaco e la sua maggioranza rivendicano il coraggio e la capacità di aver realizzato interventi senza tensioni e senza incidenti, né con i Rom o i migranti, né con i residenti delle aree interessate.
In questo botta e risposta da campagna elettorale, in ognuna delle posizioni espresse a lettere cubitali e sparse ai quattro lati della città, alcune questioni che riguardano l’esito effettivo di questi interventi sembrano non trovare posto: in quali condizioni in cui si trovano uomini, donne e intere famiglie “spostate” ? quale prospettiva per le migliaia di insediati sulle rive del Tevere, accolti in condizioni di emergenza nei giorni della piena del fiume ? e dove finiscono le persone le cui baracche o ripari di fortuna sono “chiusi” ? La situazione dopo qualche settimana o mese non è apparsa per nulla tranquilla e pacificata negli insediamenti “spostati” e ancora meno per i tanti che hanno visto “chiusi”, ovvero distrutte, le loro baracche. La giunta ha sempre messo a disposizione posti letto nelle strutture d’accoglienza convenzionate con il Comune, in numero abbondantemente inferiore alle necessità, per un periodo limitato di tempo, istituzionalizzando di fatto una condizione di emergenza (famiglie da separare, orari di chiusura dei centri, nessuna autonomia o indipendenza nei ritmi di vita) in cui non è possibile alcun avanzamento sulla via della stabilizzazione e del radicamento delle persone accolte.
Altro caso emblematico la situazione dell’insediamento nel parco di Malafede, al 25 km della via Pontina, nel quale sono stati “spostati” pacificamente e attraverso un percorso di partecipazione i Rom che hanno abitato vicolo Savini per circa 20 anni: oltre alle tensioni forti fra le famiglie di residenti e ai conflitti con le associazioni che si occupano dei servizi nel campo, all’assenza di controllo sui residenti, si registrano negli ultimi mesi gravi emergenze di ordine sanitario, e sono oggettivamente peggiorate le possibilità di socializzazione e relazione per tutti i residenti, in particolar modo per donne e bambini che devono percorrere a piedi i
5 km per arrivare ad un supermercato o ad un bar.
La vicenda di questo insediamento mette in luce altri sinistri collegamenti fra le diverse retoriche che si affrontano nella campagna elettorale: alla richiesta esplicita di sgomberi del candidato di centrodestra si somma la proposta, già di Fini e di Alleanza Nazionale nelle precedenti competizioni elettorali, di spostare lontano dalla città, fuori dal G.R.A. tutti i campi Rom. Proposta spesso urlata di fronte a cittadini arrabbiati e imbestialiti, questa opzione appare silenziosamente messa in atto dalla giunta di centrosinistra, che vanta non solo lo spostamento dei Rom di vicolo Savini al 25 km della Via Pontina, ma anche quello dei Rom che abitavano all’interno della ex-Snia Viscosa, oggi in un campeggio lungo la via Tiberina ancora 5 km fuori dal GRA, per citare solo i casi numericamente più rilevanti.
Al di là delle retoriche, delle polarizzazioni che le campagne elettorali, anche amministrative, impongono, una questione appare evidente: mentre si assottiglia la differenza di prospettive, di politiche e di interventi fra quella che è stata la maggioranza e l’opposizione al governo della città, in favore di una semplice differenza di grado all’interno di una opzione –implicitamente- condivisa per le politiche di controllo e separazione dei Rom, esistono forze politiche in gradi di prospettare e sperimentare politiche per il superamento dei campi – e degli sgomberi – per i gruppi Rom e migranti ?
inserito il 30 May 2006
tratto da http://host.uniroma3.it/laboratori/osservatoriorazzismo/
Di Fabrizio (del 22/06/2006 @ 13:57:46, in blog, visitato 2352 volte)
Ops, come si dice: scusate l'assenza! Accidenti ai ricoveri ospedalieri che sembrano non finire mai... Il ricovero ha significato anche il "mangiarsi" delle ultime due settimane pre-elettorali, e addio al Consiglio di Zona per il candidato virtuale. Rimangono tuttora in sospeso tutta una serie di casini "extrablog". Per il momento un saluto, forse torno. PS: grazie a chi mi scritto, appena possibile risponderò. PS2: per non perdere le buone abitudini, una segnalazione dal Corriere della Sera - Magazine:
Pilar, la zapatera rom Si chiama Pilar Heredia, ha 41 anni, è nata a Toledo e cresciuta nei dintorni di Madrid, sposata, quattro figli. E' stata nominata a capo di uno degli organismi associati al Ministero del Lavoro e degli Affari sociali del governo di Zapatero. Nessuno stupore, in un Paese dove la metà dei ministri è donna. Ma Pilar Heredia è una spagnola romanì, è una rom, la prima della sua etnia, che rappresenta l'1% della popolazione spagnola, a raggiungere un incarico istituzionale. Per festeggiare si iscriverà all'università. Facoltà? Scienze politiche.
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