Di Fabrizio (del 06/05/2006 @ 10:12:19, in Europa, visitato 2015 volte)
Budapest, 26 aprile (MTI) - Sono stati eletti tre Rom nel nuovo parlamento,
uno in meno delle elezioni scorse, ha scritto mercoledì scorso il giornale
Nepszabadsag.
Non è stato confermato il candidato che era presente nel socialdemocratico MSZP
che ha vinto le elezioni, mentre il partito di opposizione Fidesz manterrà i
suoi tre parlamentari rom per i prossimi quattro anni. Confermati Florian Farkas,
presidente di Lungo Drom e Jozsef Varga, mentre il seggio che era di Mihaly
Lukacs è andato a
Istvan Racz, delegato del Partito degli Imprenditori ed eletto nella regione di
Nograd.
Degli altri due partiti minori: il partito d'opposizione MDF non aveva
candidati Rom, mentre il candidato del neonato SZDSZ (coalizione di governo),
non è stato eletto.
Alle elezione ha preso parte anche il Partito dell'Alleanza Rom ((MCF),
guidato da
Orban Kolompar, che è riuscito a presentare la propria lista, ma il partito ha ottenuto scarso successo.
Di Fabrizio (del 05/05/2006 @ 10:26:56, in media, visitato 1918 volte)
Su RomNews.de, un'animazione in flash che ricostruisce il percorso dei Rom dall'India in Europa. Il sito è ricco di informazioni, in inglese e tedesco.
SABATO IL TRADIZIONALE RADUNO DEI ROM ALL’INCORONATA DI FOGGIA/ SGHAIER (ACSI): CONTRO LA DEGRADAZIONE DELLA CULTURA ZINGARA
ROMA\ aise\ - I Popoli Migranti, i cosiddetti Rom – Zingari, originari di Macedonia, Bulgaria, Romania, Slovenia, Serbia e Montenegro, Ungheria, Ucraina, Grecia, Turchia, e Armenia festeggeranno il Giurgevdan presso il Santuario dell’Incoronata di Foggia sabato prossimo, 6 maggio.
Come ogni anno, arriveranno Gitans dalla Francia, famiglie Rom, Sinti ed altri ancora da Malaga, Granata, Sevilla, Puertollano, Zaragoza. Si festeggerà la primavera, si scambiano doni, si prega la Madonna Nera, Patrona degli Zingari, si organizzano matrimoni, si offrono pecore in nome di Maria.
Il Giurgevdan, festa pagana, fu introdotta da Preti Ortodossi per contrastare il comunismo, la tirannia e proteggere i Popoli Zingari dallo sterminio etnico perpetrato per anni a danno di popoli pacifici, allegri e spensierati.
"Ancora oggi – scrive il Presidente della Associazione comunità straniere in Italia, Habib Sghaier - purtroppo, la situazione è molto grave. La questione zingara è sempre affrontata come questione etnica. La negazione dell’identità del Popolo Rom porta con sé la degradazione della cultura zingara a sottocultura marginale a cui è negata ogni dignità, la riduzione della lingua, il Romanès, a gergo, la lettura delle strutture sociali, educative, economiche come prodotti dell’emarginazione e del disagio".
È da quest’impostazione, si sottolinea ancora, che discendono politiche d’assimilazione tendenti all’omologazione, alla rimozione d’ogni specificità perché "se il Rom non è portatore di una cultura degna di questo nome, allora i suoi costumi sono solo un sintomo di sottosviluppo, ostacoli da rimuovere per dare luogo ad una compiuta integrazione".
"Non si può continuare ad accettare l’idea di vivere in una società di cittadini di serie a, b, c e d – scrive ancora Sghaier - basata su ghetti urbani (campi), sociali ed etnici, sulla discriminazione tra immigrati e italiani, tra immigrati regolari e irregolari (i cosiddetti clandestini), verso la popolazione Rom e Sinti e sull’improprio sillogismo irregolare=clandestinità=delinquenza. Il raduno dell’Incoronata – conclude - vuole attirare l’attenzione sui Popoli Migranti e per non dimenticare lo stermino di ieri e la ghettizzazione di oggi". (aise)
Di Fabrizio (del 04/05/2006 @ 11:12:19, in Europa, visitato 2314 volte)
Premessa: all'inizio del mese scorso, in Belgio un adolescente è stato ucciso da un coetaneo per un motivo estremamente futile: rubargli il lettore mp3. L'omicidio aveva scosso il Belgio come non succedeva dallo scandalo Ducroux. Successive indagini hanno portato all'individuazione del colpevole in un giovane Rom, rifugiato polacco. Per una settimana ho cercato informazioni, senza trovarle, complice anche un convegno europeo che aveva coinvolto anche i corrispondenti dal Belgio di Roma network (e la scarsa attenzione che il fatto ha riportato tra i media italiani).
Questo mi è arrivato da: Opre Roma(la data è del 3 maggio, ma credo che sia stato scritto settimana scorsa) Pubblicato su: Roma_Benelux
La comunità Rom del Belgio è schoccata e sopraffatta dalla notizia che la polizia polacca ha arrestato il giovane killer del teenager belga.
Due settimane fa Adam G. (Rom, 17 anni) e il suo compagno Mariusz O. (anche lui di 17 anni) uccisero il coetaneo belga Joe van Holsbeek per rubargli il lettore MP3. I due colpevoli e altri due membri della famiglia che li aiutarono, sono in prigione, due in Belgio e due in Polonia.
I media in Belgio si stano focalizzando sull'etnia degli assassini. Dopo aver urlato per due settimane che i ragazzi erano nordafricani, ora sembra che siano rom.
Ieri, solo due ore dopo che era giunta la notizia che in Polonia la polizia aveva catturato il ragazzo in un "accampamento di zingari" nella città settentrionale di Suwalki, la radio belga mi richiedeva un'intervista. Le dichiarazioni stampa rilasciate dal mio ufficio ieri sera, in cui richiedevo di non focalizzarsi sull'etnia e di non stigmatizzare la comunità Rom, sono state menzionate nei bollettini TV di entrambe i canali fiamminghi.
Vorrei avere notizie dai nostri fratelli in Polonia e conoscere com'è lì la situazione, e quale sia l'atteggiamento della società verso i Rom, perché in questo momento in Belgio i lavoratori che arrivano dalla Polonia si trovano di fronte a reazioni negative e razziste. A loro volta, questi immigrati rispondono che i Rom non sono polacchi, sono stranieri arrivati da fuori e completamente differenti! Da quanto ne so, i Rom vivono in Polonia da oltre 500 anni.
Per affrontare la situazione attuale, abbiamo bisogno di tutto l'aiuto dai nostri fratelli e sorelle all'estero. La comunità Rom in Belgio (circa 50.000) era già discriminata, vive in condizioni miserabili e l'antiziganismo è forte tra i media. Domenica scorsa oltre 80.000 hanno preso parte ad una manifestazione silenziosa per le strade di Bruxelles contro questo tipo di violenza; il governo ha annunciato nuove misure e costruirà nuovi riformatori; l'estrema destra se la prende contro gli immigrati irregolari... E' uno dei periodi più difficili dal tempo delle deportazioni collettive dei Rom nel 1999 (vedi 17/09/04 ndr).
In quei giorni, i media mi soprannominavano lo Zorro degli Zingari, la Roccia Rom, ora avrei bisogno di essere parte del movimento internazionale Rom, dove ci si aiuta l'un l'altro e unitariamente si protesta quando collettivamente si viene accusati di crimini individuali.
Spero che il mio appello non cada nel vuoto. Nais tuke.
Wolf Staf Bruggen Voorzitter-Chairman-Presidentos Opré Roma ngo opreromavzw@yahoo.com Tel : ++32 (0)484.962.264. Belgische afgevaardigde voor het European Roma and Travellers Forum Belgian delegate to the European Roma and Travellers Forum Delegato Belgia Europako Romengo thaj Travelerengo Forumo
Di Fabrizio (del 04/05/2006 @ 10:35:22, in casa, visitato 2018 volte)
Da:
Czech_Roma - 22/4/2006.
Il problema dei ghetti rom è più serio di quanto le autorità vogliano ammettere.
Oggi il giornale Lidove noviny (LN) che secondo una ricerca non ancora
terminata, ce ne sono 330, ma le stime del governo ne contano qualche dozzina.
La stima di 330 è del sociologo Ivan Gabal, autore di un'indagine per conto del
Ministero del Lavoro. "I ghetti stanno crescendo. Il trend è negativo".
dice Gabal. "Nessuno immaginava che il problema fosse tanto esteso" ha
aggiunto Czeslaw Walek, segretario del consiglio governativo per gli affari rom.
Secondo l'organizzazione Gente nel Bisogno, sono decine di migliaia i Rom che
vivono in condizione di isolamento, le stime più pessimiste sino a un terzo dei
210.000 Rom della nazione. Una riunione governativa ha ammesso che il problema
non è stato affrontato: "Assieme alla disoccupazione a lungo termine, quella
dell'esclusione sociale è la questione più urgente," dice Walek. Walek dice
poi che i comuni contribuiscono ad aggravare i problemi, spostando i Rom verso
appartamenti o sistemazioni provvisorie lontano dalla città. Jan Cerny di Gente
nel Bisogno afferma che le attività rivolte ai Rom mancano di coordinamento: "Il
ministero non si confronta con le municipalità, tutto ciò produce caos e spreco
di denaro." Gabal dice che il suo gruppo intende sottoporre delle soluzioni al
governo, aggiungendo che non ne esistono di universali e ogni comune necessita
di soluzioni differenti. La ricerca etichetta come ghetti tanto intere località,
come la famigerata Chanov a Most, che strade o edifici isolati. Il fattore
cruciale sono la povertà dei residenti o il fatto che vivano ai margini della
società.
Di Fabrizio (del 04/05/2006 @ 09:40:22, in conflitti, visitato 1916 volte)
Lettera aperta: 29 aprile 2006
A Sua Altezza il Papa - Vaticano
Sua Santità,
Anche se sono in possesso di innumerevoli prove sui crimini
commessi durante la II guerra mondiale dalla Croazia Indipendente contro i Rom,
documenti croati e tedeschi fornitimi dai sopravvissuti, mi mancano tuttora i
documenti vaticani degli anni 1941-1945, così da poter terminare la
sceneggiatura del film "I Rom a Jasenovac".
Sarebbe un grande contributo alla verità se Lei volesse aprire
gli archivi del Vaticano e Le rivolgo un appello in questo senso. Come
presidente del "Memorial Center dei Rom" in Serbia e Montenegro, sono a
disposizione per formare una commissione speciale che presenterebbe i documenti,
così La invito a nominare la commissione del Vaticano che li possa illustrare,
in modo che i documenti possano essere comparati ed ispezionati.
Ogni paese che ha paura della verità, si sforza a celare le
testimonianze. Ma questa è una grande opportunità per il Vaticano nel mostrare
il proprio sguardo verso la verità. Durante la sua esistenza, la Chiesa ha
insegnato "Il diritto e la verità provengono da Gesù Cristo (Giovanni 1:17). Se
il Vaticano decidesse di seguire questo esempio, sarebbe di sprone
all'applicazione di questi principi.
Con profondo rispetto,
BAJRAM HALITI
Presidente del Memorial Center dei Rom per gli studi sull'olocausto,
Membro del Parlamento dei Rom, incaricato delle questioni per il Kosovo,
Presidente dell'Uffico Centrale dei Rom del Kosovo
Di Fabrizio (del 03/05/2006 @ 16:12:19, in Italia, visitato 2076 volte)
Lo scorso 9 aprile, avevo riportato la bozza di un documento
Città per tutti,
inizialmente proposto da Naga, Arci, Sincobas e successivamente emendato e
rielaborato dalla miriade di associazioni di volontariato e dalle comunità di
immigrati di Milano.
Al termine di questo percorso, il documento sarà presentato ufficialmente
mercoledì
10 maggio alla Casa della Cultura al candidato sindaco Ferrante.
Qui gli altri
riferimenti (nota bene, causa un fraintendimento risulta ancora firmato dalla
Comunità Rom di via Idro, che in realtà non è stata consultata, per cui
l'adesione verrà tolta dal documento finale)
Ricevo ora un contributo di Maurizio Pagani, Vicepresidente Opera Nomadi
Milano, che ha seguito l'evolversi della discussione durante l'ultimo mese, e
quindi può fornire indicazioni utili:
Non so se Milano sia una città più di “destra” o di “sinistra” per censo
o vocazione elettoralistica, ma di sicuro di questi tempi non è un fatto
trascurabile. Sta di fatto che la più parte “di sinistra e progressista,
meglio se un po’ smoderata o radicale” dell’associazionismo, quella a cui
sono più affezionato, impegnata sul fronte dei diritti, casa, nuove povertà
e migranti, sembra essere fin troppo prudente o razionale.
Di sicuro ha avuto un merito importante, quello cioè di invitare il
candidato alla poltrona di Palazzo Marino, Bruno Ferrante, alla discussione
di un documento dal titolo “una città per tutti”, con chiaro riferimento a
chi ne è ordinariamente “escluso”.
Ma è stata presa da una grave amnesia: la “questione Rom”.
E non è un problema di poco conto, anche se tenuto generosamente “dentro” al
documento ma sempre come tema “trasversale” ai contenuti più generali.
E come non parlarne altrimenti, vista l’enfasi che normalmente gliene viene
attribuita sugli organi di stampa o nelle raccomandazioni della Comunità
Europea che circolano abbondanti nella rete?
Non vorrei sembrare ingeneroso con chi ha sottoscritto il documento, non da
me per i motivi che vi ho sopra citato, ma avrei trovato giusto e doveroso
indicare questo tema tra le priorità che attendono chi dovrebbe guidare la
città con un senso etico e programmatico profondamente diverso dai
precedenti sindaci.
Avendo seguito anch'io parte del lavoro preparatorio, ed avendo aderito al
documento finale (a titolo personale), fornisco una mia risposta
(sempre personale e che in ogni caso non coinvolge il comitato promotore):
Capisco la tua preoccupazione, ma il documento che verrà presentato il
giorno 10 è già un lungo elenco di legittime richieste, e si rischia di
ottenere l'effetto "lista della spesa" aggiungendo voci ulteriori.
Un lungo elenco, che sarebbe valido a Milano come a Palermo. Ma, quel
che è peggio, il rischio è di ottenere dal candidato sindaco un assenso di
facciata, senza che questo si tramuti in un impegno fattivo.
Ritengo quel documento importante per quanto riguarda il tema generale
dei diritti, della cittadinanza, dell'uso degli spazi e delle risorse
pubbliche da parte di tutti i cittadini, e che il ruolo importante delle
organizzazioni dei Rom, è di appoggiare e spingere per quelle
rivendicazioni, nell'interesse dei Rom stessi, nel loro doppio ruolo di
persone emarginate dai processi politici e sociali e spesso di persone
migranti.
Esiste, è innegabile, una specificità che distanzia le istanze della
comunità Rom, autoctona o migrante, dalle richieste che possono portare gli
altri nuclei. Per questo, già a novembre, avevo offerto la mia disponibilità
a organizzare incontri con i candidati alle primarie cittadine. Purtroppo,
tale disponibilità non ha trovato ascolto.
Occorre quindi ripartire dall'opportunità offerta da questo documento,
prima che vada persa un'ulteriore occasione. Occorre anche, e io spero che
le varie comunità presenti all'incontro si esprimano in questo senso, che si
superi la logica "emergenziale" della questione Rom e stranieri, per
illustrare il ruolo che già oggi le varie comunità e le loro associazioni
hanno nella vita politica cittadina, nella gestione, nell'uso, nella
valorizzazione degli spazi periferici, nel rilancio dell'occupazione e del
ruolo del decentramento.
Occorre infine, arrivare ad una sintesi tra le tante richieste, anche
particolaristiche, e le richieste di spazi, di rappresentanza, di migliori
possibilità economiche e sociali che arrivano da tanti cittadini, per non
trovarsi tutti sconfitti ed isolati. Per farlo, ritengo che sia necessario
uscire da una logica che vede la metropoli come un tutt'uno omogeneo,
affrontando invece le specificità offerte dalle varie zone.
Di Fabrizio (del 03/05/2006 @ 11:45:33, in Kumpanija, visitato 2338 volte)
A Milano, la comunità Rom di via Idro e la cooperativa Laci Buti 2, prenderanno parte alla Terza edizione di NAVIGLIO MARTESANA IN FESTA, domenica 7 maggio. La mattina escursione a cavallo per i più piccoli. Durante tutta la giornata, funzionerà uno stand espositivo con animazione.
Di Fabrizio (del 03/05/2006 @ 11:02:54, in scuola, visitato 2104 volte)
Nel quadro del progetto Minority studies Society Studii Romani,
sponsorizzato da Open Society-Institute di Sofia, è stata creato l'Archivio
Librario "Studii Romani".
I materiali raccolti includono libri ed articoli accademici,
pubblicazioni di organizzazioni rom, audio e video, posters e depliant (in tutto
oltre 1000 testimonianze, 547 libri e 45 periodici bulgari e mondiali).
Come parte separata ma integrante della Libreria Specializzata,
è la Collezione Speciale del Museo dei manufatti, sezione del Museo Nazionale
Etnografico. La Libreria Specializzata e l'archivio "Studii Romani" sono parte
dell'Accademia Bulgara delle Scienze. Durante gli orari di apertura pubblica
l'ingresso è libero, secondo le norme del sistema delle biblioteche.
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo
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