Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 07/02/2006 @ 01:57:50, in casa, visitato 1785 volte)
6 febbraio 2006 15.46 Zingari denunciano discriminazioni in Svizzera GINEVRA - Gli zingari ritengono di essere vittime di discriminazioni in Svizzera. "Abbiamo il diritto di viaggiare, ma non di fermarci", ha affermato oggi al Club svizzero della stampa di Ginevra May Bittel, fondatore del "Forum europeo dei rom e dei gitani". Quale unica eccezione, Bittel ha citato i Grigioni. Secondo il portavoce degli zingari romandi, l'atteggiamento in Svizzera nei riguardi dei nomadi non è cambiato dagli anni Settanta. Rari sono in i comuni che hanno allestito speciali aree di sosta. Citato ad esempio, il cantone dei Grigioni ha equipaggiato aree per gli zingari locali e una zona destinata specialmente agli zingari provenienti da altri paesi, ha sottolineato Daniel Huber, vice-presidente della "Radgenossenschaft". In Svizzera, "manca tuttora il pieno riconoscimento della cultura zigana", ha ammesso da parte sua Georg Kreis, presidente della Commissione federale contro il razzismo. Dei circa 35 000 zingari che vivono nella Confederazione, la maggior parte si è sedentarizzata, ma da 3500 a 5000 persone sono tuttora nomadi. Secondo Bittel, i giovani gitani svizzeri sono sempre più numerosi ad adottare il modo di vita ancestrale. SDA-ATS
Di Fabrizio (del 07/02/2006 @ 02:34:59, in blog, visitato 1804 volte)
Sulla vicenda delle vignette su Maometto, si stanno scatenando le migliori teste pensanti di blogger... e stanno replicando il dialogo tra sordi che già c'è tra i loro fratelli maggiori: i giornali e gli opinionisti del partito preso. Sono sicuro che nel pollaio virtuale, nessuno si lamenterà se almeno non dico la mia, o quantomeno ammetto che ho le idee molto confuse. Un'altra ragione per stare zitti, è quello che mi scappò scritto lo scorso settembre: " Di questi islamici non mi fido... Li capisco, sono d'accordo, ma non mi fido. Quando scrivono di democrazia, di civiltà, di tolleranza... in realtà sono preoccupati di difendere loro stessi e magari quel poco e quel tanto che sono riusciti a portare con sé..." Il razzismo è una bestia antica, nata dalle nostre parti e qui ha fatto i danni peggiori. Non basta una collettiva lavata della coscienza in concomitanza con la settimana bianca (vogliamo chiamarla Giornata della Memoria, visto che è terminata da poco?). Vista da una roulotte, o dall'ennesimo accampamento clandestino che va a fuoco, è la stessa storia che si ripete da secoli. Un po' di solidarietà singole per addolcire la pillola, ma nessun popolo, nessun governo o nessuna opposizione, che guardando questo passato che si ripete, si riconosca allo specchio. Mi fanno paura tanto le vittime che i carnefici.
Di Fabrizio (del 07/02/2006 @ 10:19:56, in Europa, visitato 2137 volte)
PANHELLENIC CONFEDERATION OF
GREEK ROMA (PACONGR) Address: Aiolou 2 & Eleftheriou
Venizelou St, GR-12351 Santa Barbara. Greece. Telephone &
Fax: (+30) 210.569.17.93 e-mail: romltd@ath.forthnet.gr
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GREEK HELSINKI MONITOR
(GHM) Address: P.O. Box 60820, GR-15304 Glyka Nera.
Greece. Telephone: (+30) 210.347.22.59. Fax: (+30)
210.601.87.60. e-mail: office@greekhelsinki.gr
website: http://www.greekhelsinki.gr
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COMUNICATO STAMPA, 30 gennaio
2006
Azione comune di PACONGR e GHM sul diritto alla
casa e alla scuola, e contro la discriminazione - comunità Rom
di Psari - Aspropyrgos
Le due associazioni hanno promosso uno sforzo comune in difesa dei
diritti dei Rom dopo la loro visita all'accampamento rom a Psari
Aspropyrgos (vicino Atene). Durante la visita, Vassilis
Dimitriou, presidente di PACONGR è stato intervistato
dalla BBC sui problemi dei Rom e sugli obiettivi del nuovo partito
“Circuito Indipendente dei Cittadini che si Autoidentificano in
ASPIDA ROM”. Seguiranno nuove visite negli altri accampamenti.
Nel corso della visita all'accampamento
di Psari, PACONGR e GHM hanno notato le condizioni di vita inumane e
degradanti, sono stati informati sulle condizioni del “ghetto
scolastico” segregazionista per soli Rom e su una serie di atti
discriminatori nei confronti dei Rom.
E' stato deciso di registrare le
inaccettabili condizioni di vita, tramite audiovisivi da far
circolare nella società greca, agenzie statali e i componenti
greci del Parlamento Europeo. E' stato inoltre deciso di condurre un
censimento di quanti vivano nella comunità, per poter
predisporre richieste appropriate sulle condizioni abitative e
scolastiche. Verrà fatta anche pressione verso le autorità
competenti perché si attivi una adeguata legislazione anti
discriminatoria [...]
Di Fabrizio (del 07/02/2006 @ 15:38:57, in Europa, visitato 1736 volte)
La risoluzione adottata dall'Assemblea Parlamentare del Consiglio
d'Europa (PACE) il 26 gennaio nel capitolo intitolato “Politica
del rimpatrio per chi non ha avuto accoglienza della domanda d'asilo
in Olanda”, compilato dal Comitato su Migranti e Rifugiati
dell'Assemblea, afferma che esistono preoccupazioni sulle politiche
di rimpatrio adottate dall'Olanda, ma anche dal Regno Unito e dalla
Svizzera.
La risoluzione chiede ai paesi membri di promuovere i ritorni
volontari nel caso di rifiuto della richiesta d'asilo, ma anche di
fare uso di amnistie e altri poteri discrezionali nel caso di
richieste che da troppo tempo siano in lista d'attesa, di postporre
il ritorno nel caso il paese di ritorno sia coinvolto in conflitti e
crisi umanitarie, e fornire tempi adeguati a preparare il ritorno.
Promuove anche l'adozione di programmi di consulenza e assistenza, il
monitoraggio delle decisioni detentive, l'accesso ai servizi sociali
sino al momento del rimpatrio e iniziative pubbliche tese ad
informare sulla situazione dei richiedenti asilo e dei loro paesi di
provenienza, per ovviare alla “distorsione informativa operata
da media e politici”.
La risoluzione
e il rapporto del comitato (in inglese)
Fonte: Roma_Benelux
Di Fabrizio (del 07/02/2006 @ 22:25:28, in casa, visitato 1762 volte)
Era da tempo che non linkavo + snowdog. Non me ne voglia, l'importante è tenere SEMPRE gli occhi ben aperti.
Hai un terreno in zona vincolata ad uso agricolo perchè compresa nel territorio del Parco Agricolo Sud (periferia di Milano) e vorresti costruire? Se sei rom, sinto, harvati o comunque "zingaro" non puoi farlo: il Sindaco di Milano ti manda i vigili urbani in assetto di guerra per sgomberarti da un terreno che è tuo e ti butta giù la costruzione (abusiva, come tante delle costruzioni Made in Ligresti che da anni circondano Milano, invece mai abbattute e spesso ancora semivuote) che stavi erigendo per abitarci. Se invece vuoi costruire una Golf House che si estenderà su oltre 156mila metri quadri di terreno, dotata di un edificio a due piani alto 10 metri e con una supericie di 1051 metri quadri e di un pacheggio per 800 (!) posti auto lo puoi fare: il Comune ed il Consiglio di zona 7 di Milano daranno parere favorevole. (fonte: Il Rile, mensile di zona di Muggiano, quartiere della periferia Ovest di Milano, pagina 21 del numero 12 dicembre 2005) Morale: basta ungere, e i permessi arrivano. Scavalcando la destinazione d'uso, e poco importa che un golf club sia un circolo per pochi eletti, per quelli che si possono permettere uno sport costosissimoe la relativa tassa di iscrizione annuale al club (se non sei socio non entri). In compenso, se sei zingaro, avrai vita difficile nei fetidi campi nei quali sarai confinato ai margini della città, ben nascosto agli occhi di tutti, e se cercherai di uscirne fuori sono pronte le bastonate. Da notare che l'insediamento sgomberato era in via Cusago, vicinissimo al punto in cui andranno (ad Assiano, piccola frazione fra via Cusago ed il vicino comune di Cusago) a costruire il golf club. P.s.: un parcheggio di 800 posti auto non ce l'ha nemmeno il non distante Palaghiaccio Agorà, dove si tengono manifestazioni nazionali ed internazionali di pattinaggio ed hockey e con una capienza di 4000 spettatori; arriverà ad un centinaio scarso di posti. Anzi, ultimamente di posti auto non ne ha neanche uno: il parcheggio è inagibile perchè sotto di esso stanno realizzando da diversi mesi un'autorimessa interrata per gli abitanti della zona (o meglio quelli che l'hanno acquistata), col risultato del parcheggio selvaggio nelle vicine vie durante le manifestazioni sportive.
Di Fabrizio (del 08/02/2006 @ 01:15:45, in Europa, visitato 2035 volte)
Slovenia: rigetto d'asilo
07.02.2006 Da Capodistria, scrive Franco Juri
Non più assistenza legale gratuita, nessun diritto di impiego e nessuna assistenza sociale. Approvata in Slovenia la nuova legge sul diritto d'asilo. La destra è compatta e si dice felice di "essersi adeguata a standard europei" mentre il centro sinistra balbetta. Critiche al governo da Amnesty International e UNHCR
In fuga
Con 46 voti a favore e 24 contrari la camera di stato slovena ha varato lunedì scorso la nuova legge sull'asilo che limita drasticamente alcuni dei diritti fino ad ora riconosciuti ai rifugiati rafforzando le competenze della polizia nell'accettare o meno le richieste di asilo. La nuova legge, già annunciata da Osservatorio sui Balcani qualche mese fa, toglie ai rifugiati in attesa del riconoscimento legale di tale status l'assistenza legale gratuita, il sostegno sociale e il diritto d'impiego. La polizia diventa inoltre l'istanza primaria e quindi decisiva nel riconoscimento del diritto d'asilo ai richiedenti. A favore della legge, contestata dalle organizzazioni per i diritti umani con Amnesty International in testa, dall'Ombudsman e dall'Alto commissariato ONU per i rifugiati, hanno votato tutti i partiti della destra slovena; i governativi Partito democratico sloveno (SDS), Nuova Slovenia (NSI), Partito popolare sloveno (SLS) e naturalmente l'ultranazionalista Partito nazionale sloveno (SNS). Contro si sono schierati i due maggiori partiti dell'opposizione: i socialdemocratici (SD) e la liberaldemocrazia (LDS) nonchè il piccolo partito governativo dei pensionati (DESUS). Si tratta più o meno della stessa distribuzione partitica che divide il parlamento sul caso dei »cancellati«. Da una parte la destra nazionalista e xenofoba, sicura di sè e rafforzata nel suo agire da una lunga omertà europea sulla violazione dei diritti umani e civili avvenuta nel 1992 a danno di 18 mila residenti jugoslavi e riproposta senza imbarazzo quattordici anni dopo con l'annullamento di fatto delle sentenze costituzionali a favore dei cancellati. Dall'altra un centrosinistra insicuro e tentennante, sempre più solo. Governo e maggioranza parlamentare concordano nel considerare la nuova legge sul diritto di asilo necessaria ed in sintonia con le direttive e le norme comunitarie europee in materia di asilo. L'argomento reiteratamente impugnato dal ministro degli Interni Dragutin Mate è stato infatti quello dell'incombenza di una comune politica di sicurezza e prevenzione europea di fronte alle minacce del terrorismo e del crimine organizzato. Il governo invoca Schengen e senza dirlo ad alta voce trae ispirazione pure dalla nuova situazione in cui verrà a trovarsi la Slovenia dopo il 24 febbraio, data della partenza per Bagdad dei primi quattro istruttori militari Nato con insigne slovene. La radicalizzazione del conflitto tra l'Islam e l'Europa dopo la pubblicazione delle vignette danesi che raffigurano il profeta Maometto come terrorista, porta altra acqua al mulino del governo Janša sempre pronto a capitalizzare politicamente i sentimenti xenofobi di un'opinione pubblica sempre più preoccupata e a presentarli come squisitamente europei. E il presidente »disobbediente« ora tace E Janez Drnovšek, il presidente »ribelle« che parla di Darfur, diete macrobiotiche, filantropia e vibrazioni positive, che cosa ne pensa? Tra i colpi di scena con cui in questi ultimi giorni ha nuovamente vivacizzato la vita politica e mondana slovena c'è stata - in contemporanea alla costituzione del suo movimento on-line »Per la giustizia e lo sviluppo« - la sua plateale uscita dal partito liberaldemocratico che egli stesso guidò per dodici anni, poi la grazia a sorpresa concessa - senza consulto con il governo e la magistratura - a Danilo Kovačič, ex direttore del Casinò di Nova Gorica, condannato a 3 anni e 8 mesi di detenzione per abuso d'ufficio, illeciti e corruzione ma a fino ad ora a piede libero per questioni di salute. »Kovačič ha fatto del bene per Nova Gorica e nel suo calvario giudiziario ha già scontato la pena inflittagli« ha sostenuto candido il Presidente di fronte al dissenso generalizzato delle istituzioni di governo e della giustizia. Infine e' stata la volta della sua apparizione, in qualità di ospite, tra veline e un bizzarro pubblico selezionato, allo show televisivo satirico del popolare conduttore Sašo Hribar, dove ha definito inutili le farmacie classiche, dannosi i macellai ed ha appoggiato, con incredibile disinvoltura, l' invio dei quattro ufficiali sloveni in Iraq; »Di che cosa vi preoccupate? Tanto quelli vanno li volontariamente e sono pagati!«. Sulla questione dei cancellati Drnovšek appoggia la legge costituzionale proposta dal governo, come dire sorvoliamo le sentenze dei giudici costituzionali che danno ragione ai cancellati e ricominciamo da capo, ingiustizia non ci fu, o almeno noi non la vedemmo. Ora si salvi il salvabile senza sporcarsi troppo e senza farsi male. E in merito alla nuova legge sul diritto di asilo? Drnovšek tace, non se ne occupa, ha cose più importanti da fare. Ed il governo, grato per la sua comprensione, ma soprattutto per il terremoto da lui provocato nel centrosinistra, gli risponde offrendo ai suoi piani umanitari per il Darfur - tutti ancora da concretizzare in un futuro sempre più incerto - un'unità sanitaria mobile dell' esercito. E' contento il Presidente, si sente bene. Ora, dopo i primi malintesi e incidenti di percorso, può nuovamente ammiccare al suo vecchio amico premier.
Ciao, mi chiamo Alessandra Genovesi-Bogicevic, ho sentito parlare di te da Ciccio di Burekeaters, scusa se mi permetto di scriverti senza conoscerti, ma visto che entrambi siamo attivisti per i diritti di Rom e Sinti, chiedo il tuo aiuto per Fatima. E' una bambina di 6 anni che vive a Prokuplje, in Serbia, i cui genitori sono originari del Kosovo (Vucitrn) che è nata in Italia (Bologna) e lì è vissuta fino a che non è stata espulsa con la sua famiglia (Peja-Mustafovic); l'altro ieri si è orribilmente ustionata, la famiglia è poverissima, non hanno nè un letto nè abiti, l'ustione si è infettata a causa della mancanza d'igiene del tugurio dove vivono fra i rifiuti; hanno rifiutato di ospitalizzarla, i genitori non possono neanche comprarle le medicine. Io e ed altri volontari stiamo cercando di aiutare come possiamo, ma qui è dura per tutti. So che ha ancora dei parenti in Italia, forse li si potrebbero cercare...Se vuoi e se puoi aiutarmi, scrivimi. Non sono una persona che vuole specularci sopra, non cerco pubblicità. Se vuoi sapere qualcosa di più di quello che faccio vai al mio Blog: http://blog.libero.it/Zajedno/Grazie della tua attenzione Alessandra Genovesi-BogicevicAggiornamento:La nostra idea è di continuare a seguire la famiglia e a portarle periodicamente aiuti, verificando che non vengano venduti; adeguare la loro baracca con un letto e una stufa-forno non pericolosa e accompagnare in ospedale Fatima quando è necessario; quando sarà guarita cercheremo poi di integrarla nel gruppo dei bambini dell'asilo e di cominciare un percorso. Per la raccolta avevo pensato di cercare i parenti della madre in Italia, ammesso che vogliano o possano aiutare e fare qualche appello, utilizzando la reti come ad es. conares e le reti personali. Noi come ong abbiamo un progetto in corso, ma non possiamo utilizzare finanziamenti destinati ad altro e per farlo c'è una procedura da seguire, bisogna aspettare l'eventuale risposta positiva dell'ente, inoltre, qualora si spargesse la voce che coi soldi della ong (rom) abbiamo comprato loro delle cose, si moltiplicherebbero gli "incidenti" nelle mahale. Che ne pensi ? Ti prego, se hai qualche suggerimento da darmi...io qui in serbia sono ancora un po' spiazzata, in italia (soprattutto a pisa) avrei facilmente trovato aiuto, ma qui la situazione è molto diversa. Un'ultima cosa: mandare un pacco fino a 20 kg costa 67 € circa con poste italiane ed è pensabile per biancheria, medicine, piccoli giochi. Per il letto (a castello, in modo che sopra possa dormire Fatima, lontano dalla polvere del pavimento, e sotto i suoi due fratellini) e il forno-stufa, invece servirebbero circa 30.000 dinari, cioè 340 €.Grazie ancora per il tuo interessamento Alessandra
Di Fabrizio (del 08/02/2006 @ 12:52:07, in Italia, visitato 2734 volte)
Sucar Drom riporta un articolo uscito ieri sulla Padania. Son contento che sia toccato a loro rispondere al prode giornale del Nord, provo anche a spiegare perché: Quell'articolo chiede l'abrogazione di tutti gli INTERVENTI A TUTELA DELLA CULTURA DEI ROM E DEI SINTI nel Veneto. Nel merito si contestano alla regione gli ingenti finanziamenti (ben 395.000 Euro!) e la presenza dei campi-sosta. ...La presenza di comunità Rom e Sinti nelle nostre città è un qualcosa che non va tutelato, ma, tuttalpiù, tollerato nel doveroso rispetto dei differenti modi di vita...
Ora (pausa di riflessione)... qualsiasi persona con un po' di buonsenso, sarebbe d'accordo con un leghista: una legge che in 4 anni vuole affrontare la presenza dei Rom e dei Sinti e investe quella cifra, non funzionerà mai! Di chi la colpa se non si è investito di più?Mi permetto anche di suggerire: una cosa è la tutela della cultura, un'altra il campo-sosta, che con questa cultura, poco ci azzecca. Assisto divertito a uno strano gioco delle parti: la Lega non vuole i campi-sosta, l'Opera Nomadi nemmeno, un luminare come Santino Spinelli non li vuole, la Commissione Europea rimprovera all'Italia che i suoi campi-sosta sono dei ghetti.... Se qualcuno li vuole, si faccia avanti per favore! Aggiungo (con spirito bipartisan) che non si dice cosa fare DOPO: non occorre una grande testa per capire che chi sta nei campi-s Posta non è biodegradabile. Da qualche parte finirà, portandosi dietro i problemi irrisolti. A meno che, i problemi irrisolti non siano della Lega stessa: una volta gridava: via i terroni, poi ha capito che era meglio tenerseli, e ultimamente è un po' a corto di qualcuno a chi dire di andarsene. In questo balletto (mooolto italiano, per niente padano) nessuno sa indicare come superare la politica dei campi-sosta. Gli unici che l'hanno fatto, sono proprio i Sinti di Sucar Drom. Per questo sono contento che siano stati loro a rispondere. PS: penso alla tragedia inglese di Dale Farm (qui ne ho scritto parecchio). Sicuri, amici della Lega, che la vostra politica dello sgombero e del taglio dei fondi, alla fine non venga a costare di più alle nostre tasche?Rif:
Ricevo da: Giada
Valdannini
Nell’ambito della decade “ROMA REALE,
ROMA PLURALE. LAICITA’: TUTELA E GARANZIA DELLE DIVERSITA”
promossa da Franca Eckert Coen, consigliera delegata del
sindaco alle Politiche della Multietnicità del Comune di Roma
Le associazioni Arci e Them Romanò
PRESENTANO
“La Due-giorni Romanì”
Incontro con la cultura Rom
da un’idea della romanologa Giada Valdannini
(autrice del libro "Carovane tra le pagine" - Gaffi
Editore) in collaborazione con l’etnomusicologo Guido Gaito
Venerdì 10 febbraio ’06 - Ore 10
– 14.30 / Discoteca di Stato – Auditorium – via
Caetani 32 (Roma)
Sabato 11 febbraio ’06 - Ore 16 –
23.30 / Santa Maria della Pietà – Ex Lavanderia (pad.
31) p.zza Santa Maria della Pietà (Roma)
10 febbraio ’06: Una mattina dedicata
alla cultura romanì all’interno della splendida cornice
dell’Auditorium della Discoteca di Stato. Un’occasione
per conoscere i vincitori del concorso artistico internazione “Amico
Rom”, vedere filmati prodotti dalla sinergia di Rom e Gagè
(non Rom) nonché ascoltare la musica di “Alexian”
Santino Spinelli, Rom abruzzese polistrumentista, docente di Lingua e
cultura romanì all’Università di Trieste. E'
previsto l'intervento dello scrittore rom, Najo Adzovic (autore di
Rom. Il popolo invisibile) e dell'artigiana Sevla Sejdic (cooperativa
Bosnia Herzegovina). Al termine concerto dei Lautari rumeni, abili
musicisti d’origine Rom.
11 febbraio ’06: Una giornata dedicata
all’arte romanì con esposizione di manufatti: abiti,
collane e accessori realizzati dalle romnià dei campi sosta di
Roma. Mostre con gli scatti dei fotografi Stefano Montesi e Stéphanie
Gengotti. Proiezione di filmati. Concerto serale di musica romanì.
(A breve verrà inoltrato il programma dettagliato)
Di Fabrizio (del 09/02/2006 @ 09:05:26, in scuola, visitato 2652 volte)
foto per gentile concessione di Licia Brunello: le due mediatrici scolastiche Franca Turchiarolo e Antonia Braidic, tra loro Filippo Penati, presidente della provincia di Milano - nientepopodimenochè alla Giornata della Riconoscenza 2005.
Questo mese Martesana 2 dedica un articolo alla scuola dove operano queste due mediatrici culturali. Il titolo rincuora: Scuole di via Russo all’avanguardia, in un periodo in cui sembra che in città il servizio scolastico paghi soltanto tagli e scandali (l'articolo, leggetelo voi... però). Un riconoscimento che premia un'attività e una programmazione pluridecennale. Dopo la testimonianza dell'insegnante Licia Brunello, parla Franca Turchiarulo, mediatrice scolastica “storica”
disegno di Walter Braidic
Per iniziare... Non sono Rom, sino a vent'anni fa vivevo a Monza con la mia famiglia. Ho conosciuto Marco, che faceva l'ombrellaio. Ci siamo innamorati e siamo scappati e siamo andati a vivere assieme. Allora non c'era ancora il campo di via Idro ed eravamo in via Agordat. La mia famiglia allora la prese male, ci sono voluti 5 anni perché capissero che mio marito era una persona a posto. E ci siamo riappacificati.
Com'è iniziato... Già 20 anni fa i bambini dell'accampamento di via Agordat andavano alla scuola elementare. Nel 1989 il comune trasferì tutte le famiglie in via Idro e poco tempo dopo, c'era ancora Carlo Cuomo nell'Opera Nomadi, ci sono arrivate le lettere in cui a noi donne proponevano un corso. Non mi ricordo cosa c'era scritto, so che dopo c'era la possibilità di lavorare per 12 di noi. Abbiamo frequentato il corso, e 12 di noi hanno iniziato a lavorare nella scuola. Lì non c'era più nessuno che ci spiegava cosa fare, ma avrei avuto bisogno di qualcuno che mi aiutasse le prime volte.
Gli inizi... I miei bambini allora erano piccoli e andavano alla stessa scuola. Così conoscevo già Licia Brunello, l'insegnante di sostegno e subito dopo ho conosciuto il direttore Niccoli. Poi è stata la volta delle altre insegnanti. Sono state tutte molto brave e mi hanno dato un aiuto indispensabile. In altre scuole gli alunni rom erano ancora visti come “diversi”, ma nella scuola Russo erano ben accettati.
Una delle prime cose che ottenemmo a scuola fu uno spazio dove mettere una lavatrice. Al campo allora c'era una sola fontanella, e non sempre i bambini avevano vestiti puliti da mettersi. Organizzammo anche un centro di raccolta di vestiti che arrivavano dalle famiglie dei loro compagni di classe. Con gli anni, il campo si attrezzò anche con l'acqua potabile. Quello che non ci saremmo mai aspettato, è che ora siamo nuovamente senza uso dei bagni al campo, perché ci sono lavori in corso che durano da mesi.
La sicurezza... Nonostante ciò, per i primi due anni mi sono sempre sentita provvisoria. Ho impiegato due anni per essere autonoma. La stessa sicurezza riguarda i bambini: sanno che sono aiutati dalla mamma di uno di loro. Vivendo sempre nel campo, non comunicano con nessuno e questo a scuola si notava.
La giornata... Alle 7.45 passa il pullmino per accompagnare i bambini a scuola, che dista circa 4 km. Tra le 8.30 e le 9.00 i bambini fanno colazione a scuola. Il lunedì accompagno alle docce i bambini delle prime e delle seconde, il martedì le terze, le quarte e le quinte.
La scuola.... Dopo, comincia l'attività scolastica. Il mio compito è di aiutare le insegnanti con quei bambini che hanno difficoltà a seguire il programma. Può darsi che sia una difficoltà scolastico, o anche dovuta ad altri problemi. Ad esempio, da quest'anno per una bambina che ha anche gravi problemi, c'è anche la psicomotricità. Nelle classi ci sono momenti di sperimentazione comune ai bambini rom e gagé, altri sono specifici per i rom: così il giovedì c'è un laboratorio apposito di disegno e pittura...
...che si ispira all'arte di Van Gogh (ndr: foto tratta da http://www.van-gogh-in-der-provence.de/)
Il lavoro... Sono 610 ore annuali, mezza giornata. Il giovedì invece, l'orario è dalle 8.30 alle 12.30. Torno a casa, preparo da mangiare e di nuovo a scuola dalle 14.30 alle 16.30. Ora, che sono più sicura sotto tutti i punti di vista (del lavoro e anche economico), oltre che alla scuola di via Russo seguo anche due bambini alla scuola di via Cesalpino.
Risorse: Circolo didattico di via Russo
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