Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

ASSETTO VARIABILE

E' sospeso sino a data da destinarsi.

Le puntate precedenti sono disponibili QUI


Volete collaborare ad ASSETTO VARIABILE?
Inviate una
mail
Sostieni il progetto MAHALLA
 
  
L'associazione
Home WikiMAHALLA Gli autori Il network Gli inizi Pirori La newsletter Calendario
La Tienda Il gruppo di discussione Rassegna internazionale La libreria Mediateca Documenti Mahalla EU Assetto Variabile
Inoltre: Scuola Fumetti Racconti Ristorante Ricette   Cont@tti
Siamo su:  
Notizie in italiano dai Rom, Sinti, Kalé, Pavees di tutto il mondo

La redazione
-

\\ Mahalla : Storico per mese (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Marco Nieli (del 28/01/2006 @ 11:28:19, in musica e parole, visitato 3240 volte)

Con la preghiera di dare massima circolazione,
M.N.
Opera Nomadi di Napoli.


L’Associazione Culturale “FIGLI DEL BRONX”
PRESENTA:
“SOTTO LA STESSA LUNA tour”
con il contributo del Comune di Napoli (Assessorato agli Affari Sociali)
programma delle dieci proiezioni del film “SOTTO LA STESSA LUNA” di Carlo Luglio
una produzione “FIGLI DEL BRONX”
prodotto da: Luca Liguori, Dario Cortucci, Gaetano Di Vaio

6 Febbraio 2006, proiezione e dibattito presso il teatro “AREA NORD” a Piscinola (In collaborazione con “Liberascenaensemble”)
Ore 19,00, saluta Renato Carpentieri.
A seguire:
Performance musicale di Riccardo Veno;
Proiezione del film;
Dibattito con Maurizio Braucci (scrittore) Carlo Luglio (regista del film), Mario Martone, Roberto Saviano (scrittore), Giovanni Zoppoli (operatore sociale) e Marco Rossi Doria (maestro di strada).

16 Febbraio 2006, proiezione e dibattito presso “PIAZZA TELEMATICA” a Scampia (in collaborazione con l’associazione “AaQuaS”)
Ore 19,00, saluta Padre Farbrizio Valletti (Gesuita a scampia).
A seguire:
Proiezione del film;
Dibattito con Padre Fabrizio Valletti, Carlo Luglio, Raffaele Tecce (Assessore agli Affari Sociali del Comune di Napoli), Ciro Tarantino (ricercatore), Aldo Bifulco (Legambiente circolo “La Grù) e Francesco Minisci (responsabile cultura Prc).

27 Febbraio 2006, proiezione e dibattito presso il campo Rom del Comune di Napoli a Scampia, (In collaborazione con l’associazione “Opera Nomadi”)
Ore 19,00, saluta Amedeo Curatoli (Presidente “Opera Nomadi”- regionale).
A seguire:
proiezione del film;
dibattito con Amedeo Curatoli, Marco Nieli, Enzo Esposito (“Opera Nomadi”), Carlo Luglio, (Mario Martone), Marco Rossi Doria. (un Rom residente nel campo).

11 Marzo 2006, proiezione e dibattito presso il “PAN” (Palazzo delle Arti a via dei mille N° 60) (In collaborazione con il gruppo di lavoro “Chi rom e chi no”)
ore 19,00:
proiezione del film;
a seguire:
dibattito con Maurizio Braucci, Carlo Luglio, Rachele Furfaro (assessore alla Cultura del Comune di Napoli), don Tonino Palmese (Libera) e Gaetano Di Vaio (Figli del Bronx).

18 Marzo 2006, proiezione e dibattito presso il Centro Sociale “DAMM” a Montesanto (In collaborazione con il gruppo di lavoro “Chi rom e chi no”)
ore 21,00:
performance musicale di Riccardo Veno;
proiezione del film;
a seguire:
dibattito con Maurizio Braucci, Carlo Luglio, gruppo di lavoro “Chi rom e chi no” associazione culturale “Figli del bronx” e gli attori del film.

30 Marzo 2006, proiezione e dibattito presso il Centro Sociale “GRIDAS” a Scampia (In collaborazione con “GRIDAS” e gruppo di lavoro “Chi rom e no”).
Ore 19,00:
proiezione del film;
a seguire:
dibattito con gli operatori del centro sociale “Gridas”, “Chi rom e chi no”, “Figli del Bronx”, Alessandro Fucito (Presidente Commissione Educazione Comune di Napoli) e con il regista e gli attori del film.

4 Aprile 2006, proiezione e dibattito presso la Facoltà di Architettura,
(In collaborazione con “Terzopianoautogestito)
ore 17.30:
Performance musicale di Riccardo Veno
a seguire:
proiezione del film e
dibattito con Maurizio Braucci, Giovanni Persico (docente di sociologia presso la Federico 2°) e Terzopianoautogestito.

- Aprile 2006, ore 18,30, proiezione e dibattito presso L’ORIENTALE in collaborazione con il gruppo di lavoro dell’orientale

-? Aprile 2006, ore 18,30, proiezione e dibattito presso
(In collaborazione con la Film Commission Regione Campania) Daimmo.

6 Maggio 2006, priezione e dibattito presso la ex scuola media statale “DELEDDA” a Soccavo (In collaborazione con l’associazione “Opera Nomadi”)
Ore 19,00:
performance musicale di Riccardo Veno;
a seguire:
proiezione del film e dibattito con gli operatori delle Associazioni “Opera Nomadi”, “Figli del Bronx” e “chi Rom e chi no”

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 27/01/2006 @ 10:24:53, in Kumpanija, visitato 1995 volte)

su Mundo_Gitano il 23 gennaio sono apparsi 4 articoli sui Gitani in Colombia, a cura di:

PROTSESO ORGANIZATSIAKO LE RROMANE NARODOSKO KOLOMBIAKO / PROCESO ORGANIZATIVO DEL PUEBLO ROM (GITANO) DE COLOMBIA, (PROROM)Organización Confederada a Saveto Katar le Organizatsi ay Kumpeniyi Rromane Anda´l Americhi, (SKOKRA)

Ecco una piccola selezione.


In principio erano conosciuti come “egiziani”, parola che si trasformò poi in "gitanos". I Rom, il vero nome di questa comunità, arrivarono nelle Americhe già nel 1492 quando quattro di loro si imbarcarono con Cristoforo Colombo. Le migrazioni proseguirono in epoca coloniale. La popolazione crebbe ancora all'epoca delle due guerre mondiali, quando dall'Europa fuggivano al razzismo e alle persecuzioni nazifasciste. Molte carovane seguirono la rotta Caracas-Bogotá-Quito-Lima-Buenos Aires installandosi dove si trovavano meglio. In Colombia si contano circa seimila gitani raggruppati in Kumpanias. Le più famose sono quella di Girón a Santander, di Cúcuta (una delle più grandi, con circa mille Rom) e quella di Bogotá, con 250 persone. Hanno una legislazione proria per la risoluzione dei conflitti sulla base del dialogo e dell'accordo. Così, in caso di processi, si riunisce la Kriss Romaní, una specie di tribunale interno dei gitani più anziani, che discutono il problema e cercano come risolverlo, sulla base di una accordo pacifico tra ambo le parti. “Odiamo la guerra, non usiamo armi, siamo pacifisti totali”, dice Miriam.

Il problema

“No signora, crede di poter fare ciò che vuole perché lei è gitana?” Non può. I suoi documenti non sono a posto” disse le rettrice del collegio dove voleva studiare uno dei figli di Jenny. Ma i documenti erano completi e compilati, con un unico problema: loro erano gitani.

Succede che non la facciano entrare nei negozi. “Il commesso vede una donna vestita da gitana e le proibisce di entrare, perché pensa che ruberà. Noi compriamo, come tutti gli altri! Perché dovremmo rubare? Colpa di quanti si spacciano per noi per darci la colpa”, protesta Kolya.

Le loro speranze ora sono poste nelle promesse del 23 gennaio: sistema sanitario con uno schema ispirato alle caratteristiche del loro popolo, riconoscimento dell'etnia rom – con documenti che permettano lo sviluppo dei commerci tradizionali e della vita nomadica, negozi e officine dedicate alle loro attività, tra l'altro.

“Siamo in tanti, colombiani come tutti gli altri, ma i nostri costumi e tradizioni sono differenti. Non siamo maiali o bruti, niente di tutto ciò. Abbiamo bisogno di aiuto perché quando qualcuno di noi si ammala, non sappiamo come curarlo”, dice Jenny.

Il merito dell'essere stati inseriti nel Piano Nazionale di Sviluppo e del riconoscimento come colombiani, va a Prorom (Proceso Organizativo del Pueblo Rom de Colombia), organismo formato da loro stessi, che si occupa dei diritti di queste 6.000 persone e dei rapporti tra le comunità e le autorità comunali e statali.

“Nel frattempo, molti di noi sono partiti per il Perù, gli Stati Uniti o l'Ecuador. Se la situazione continua a peggiorare, ci toccherà andarcene e la Colombia rimarrà senza gitani”, continua Jenny.

La sera si avvicina e un gruppo attacca a suonare canti in romanès e melodie orientali. Valentina balla, si muove e fa roteare le mani. Resta solo una domanda: com'è stato possibile mantenere la tradizione in tutto questo tempo? La risposta di Jenny è di una semplicità disarmante: “Non lo so, i bambini sanno di essere gitani, a loro piace e non facciamo niente per convincerli. Non è difficile, essere Rom è un orgoglio per tutti noi”.



Popolazione vulnerabile

Non vivono più nei carri, ma in case di cemento e mattoni: sono sedentari. Mantengono l'idioma, parente stretto del sanscrito, e osservano leggi proprie, amministrata e tramandata dalla kriss degli anziani. Si tramandano saperi e mestieri di generazione in generazione. Gli uomini artigiani del rame e commercianti di cavalli e scarpe. Il potere della casa poggia sugli uomini, mentre alcune donne si dedicano alla lettura della mano.

Dalila Gómez è una gitana fuori dagli schemi: ha studiato all'università per coordinare gli sforzi governativi per la scolarizzazione dei Rom. Si veste di seta, con colori vivi e monili. Secondo lei, il suo gruppo etnico si caratterizza per [un concetto di] frontiere più esteso di quello della società maggioritaria, però giudica importante l'impegno dello stato perché “prima di essere un gruppo etnico, siamo una popolazione vulnerabile, e cerchiamo che i politici si rivolgano a noi e ai nostri bambini in maniera etno-educativa”.

Vénecer Gómez, un giovane gitano che non differisce in niente da un qualsiasi studente universitario, riconosce che “ci sono molte storie attorno al popolo gitano. Alcune vere, altre totalmente false. Mi sono reso conto che questo era il momento di farci conoscere”.

Una decisione che l'ha portato a studiare diritto all'università di Bucaramanga. Dice che la cosa più dura è stata accettare il fermarsi per anni nello stesso posto. Ricorda di aver passato l'infanzia di villaggio in villaggio, e di aver frequentato le elementari in diverse scuole. “Mi stufa rimanere fermo in un posto” dice. Andai a a scuola con i documenti di viaggio sotto braccio. I miei genitori vedevano che non c'era lavoro e allora ci si spostava.

Gli ultimi gitani

Le tre sorelle Gómez vivono in casa nel barrio El Poblado di Girón (Santander). Condividono un grande salone ben arredato e con dei grandi divani che nessuno o quasi adopera. Il loro tempo trascorre sedute all'aperto, bevendo e osservando loro fratello Roberto che si fuma quattro pacchetti di sigarette al giorno. L'unica differenza con le vicine è quando rispondono al telefono, in romanès, perché nonostante il cognome e il tetto sulla testa sono gitane purissime.

Loro padre, Matei Bolochoc, arrivò in Colombia dal Venezuela all'inizio secolo. Proveniva da Parigi e si sposò con Ana Teotiste Santos una colombiana che così acquisì gli usi di uno dei popoli più antichi della terra.

Matei mutò il suo nome in Alfonso Gómez e assieme ad Ana Teotiste rapidamente si mise in marcia, rincorrendo con un carro trainato da cavalli i mezzi che da Medellín arrivavano a San Cristóbal, in Venezuela. Le sue figlie e Roberto, che poi avrebbe rifatto lo stesso mestiere con un camion Silverado e la sua famiglia, vissero quegli anni di polvere e pioggia come i più felici della loro vita. Lo conferma Consuela a mezza voce: “Arrivavamo in un paese e all'ingresso montavamo le tende. A volte durava giorni, oppure settimane. Tutto dipendeva se eravamo graditi al prete. Uno disse che eravamo ladri e malfattori, ci presero a sassate, ma non importava. Eravamo libero e potevamo sempre andare dove si voleva.” Il posto dove furono trattati meglio è stato Armenia. Gli abitanti del villaggio li accolsero nel mezzo di una tempesta, che ancora mette paura a ricordarla.

I nuclei principali di gitani si trovano nei quartieri Atalaya (Cúcuta), Galán, San Rafael, La Igualdad, Primavera, Puente Aranda, Nueva Marsella, La Francia y Patio Bonito (Bogotá), Santa María (Itagüí), Jardín (Cali), Santa Inés (Sogamoso) e naturalmente El Poblado, a Girón.

Nei dintorni di Bucaramanga, dove frequentemente piantavano gli accampamenti, si stabilirono quando la violenza nelle campagne fu tale da rendere impossibile il viaggiare oltre. Erano proprietari del miglior locale della zona, il Bar Nebraska, che aveva un'immensa barra tappezzata di rosso.

Oggi sono circa 150 i gitani che vivono in questa località della zona di Santander. La maggioranza di loro mostra sulle finestre un cartello “in vendita”, come simbolo del loro vagabondare. Nel momento di accendere la quinta sigaretta e con la terza tazza di caffé in mano in meno di venti minuti (questo li distingue da quelli arrivati dall'Europa Orientale, che consumano te nella medesima quantità), Roberto spiega il perché del cartello: “Serve a mantenere l'illusione che un giorno tutti potremo rimetterci in cammino un'altra volta”.

Lui, secondogenito di una famiglia di dieci, viaggia da solo. Qualche volta si sposta verso Boyacá, dove costruisce forni per fusione e scappa da suo figlio Venecer, che lo rimprovera preoccupato ogni sigaretta che si accende.

Occhi azzurri e statura considerevole, Venecer Gómez Fuentes appartiene alla seconda generazione di una famiglia che ha fatto la sua piccola fortuna sviluppando il mestiere tradizionale della forgia del rame. Frequenta il quinto semestre di Diritto nell'Università Industriale di Santander ed è portavoce ufficiale del popolo Rom, come loro si definiscono.

Venecer non ha viaggiato con le tende, però conosce il piacere e anche le scomodità che accompagnano l'essere nomade della sua famiglia. “Con la Silverado abbiamo percorso chissà quante strade, portando con noi solo i cinque piatti per mangiare. Ognuno aveva con sé un sacco di piume d'oca per ripararsi dal freddo e dalla pioggia”. Naturalmente parla il romanès e nelal stanza canta canzoni gitane che ha scaricato da internet. “La maggior parte sono tristi all'inizio, come questa: Zia, prestami il tuo grembo per riposare la mia testa pazza e stanca”.

Ma lo stesso è partecipe della tradizione. A 27 anni non è stato ancora protagonista di uno dei riti fondamentali: el abiao o matrimonio.

Per i gitani fondare una famiglia è uno degli scopi della vita e molti lo fanno in giovine età. Senza dubbio, le norme per sposarsi sono rigide. Gli uomini preferiscono sposare una donna della loro etnia invece che una gadyi. In compenso, le donne devono fidanzarsi con un gitano, pena l'espulsione dalla comunità.

In silenzio, Venecer sembra opporre resistenza a sposarsi. Il compito di portavoce che ha assunto lo ossessiona. Sa che se non lavorerà per i loro diritti, i gitani di Colombia spariranno definitivamente.


Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 27/01/2006 @ 10:02:17, in Kumpanija, visitato 2395 volte)

Cari amici, ho il piacere di informarvi che le OnG dei Rom in Turchia hanno deciso di riunirsi come Federazione delle Associazioni dei Rom di Turchia (TROMDEF -Türkiye Roman Dernekleri Federasyonu), email edcinkay@mynet.com .

Di seguito trovate ulteriori riferimenti e un articolo pubblicato di recente

ANA OPRISAN, M.A., Programme Manager

IBC - INTERNATIONAL BLUE CRESCENT RELIEF AND DEVELOPMENT FOUNDATION
ULUSLARARASI MAVI HILAL INSANI YARDIM VE KALKINMA VAKFI TURKEY Office

Bostancı mah., Cami sok., Cesur apt. no 11 / 3,
Bostanci, IstanbulWeb: www.bluecrescent.net
Tel.: 0090 216 464 68 82Fax: 0090 216 361 57 45 PAKISTAN Office
House no B 270, street 22, Sector E – 7, Islamabad
E-mail: ana@bluecrescent.net Tel./fax: 0092 51 265 43 96 - Mobile: 00923015982075

/logo_redux

Mercoledì, 25 gennaio 2006

LE ORGANIZZAZIONI ROM CONTRO I PREGIUDIZI IN TURCHIA
Yigal Schleifer 7/22/05

Non hanno ancora il telefono o il computer, alla nuova Fondazione per il Supporto, la Cultura, la Scolarizzazione e l'Autoaiuto dei Rom a Muratli, piccola città 100 Km. circa a ovest di Istanbul, ma l'attività ferve già. E' aperto da quando Yasar Atessacan, presidente dell'associazione, ha finalmente più tempo libero dal suo lavoro che lo porta nei campi attorno alla città.

Atessacan assieme a un piccolo gruppo di Rom di Muratli, hanno presentato la loro associazione due mesi fa, autotassandosi per affittare e risistemare un piccolo magazzino di una stanza. Il quarantanovenne Atessacan, fisico segaligno contornato da baffi sale-e-pepe, racconta che lui e i suo compagni hanno smesso di fumare e reinvestito il denaro risparmiato in questa nuova impresa. La maggior parte di loro, lo stesso Atessacan, campano di agricoltura o caricando balle di fieno sui camion in attesa.

Già da bambino, racconta Atessacan, si immaginava questa fondazione e che potesse difendere i diritti dei Rom di Muratli. “Ci sono famiglie che a fatica possono permettersi di mandare i bambini a scuola. Molti giovani sono senza lavoro. Abbiamo bisogno di case – attualmente un alloggio solo serve a due o tre famiglie”.

I diritti dei lavoratori Rom di Muratli, sono solo un esempio del risveglio civico tra i Rom della Turchia. Negli ultimi due anni, le loro associazioni hanno aperto uffici in cinque città, e in altre cinque apriranno a breve. Dopo decenni di vita ai margini della società turca, sembra che qualcosa possa cambiare.

“Penso a qualcosa di simile all'Europa negli anni '70, quando iniziò a svilupparsi il movimento per i diritti dei Rom” dice la ricercatrice Elin Strand Marsh, che insegna cultura Romanì all'università Bilgi di Istanbul. “Ora sembra che qualcosa del genere possa partire anche in Turchia”.

Ufficialmente, ci sono circa 500.000 Rom in Turchia. Gli attivisti delle comunità dicono che queste cifre risalgono a censimenti ormai datati e ribattono che il loro numero reale sarebbe di 2 milioni. Strand Marsh, assieme ad altri puntualizza che in Turchia i Rom non subiscono gli stessi aperti pregiudizi di altre parti d'Europa, ma la discriminazione è tuttora persistente. Le leggi risalenti al 1930 permettono al governo di rifiutare la cittadinanza e danno poteri alla polizia per controllare “quegli zingari che non abbiano un'occupazione definita”.

Gli attivisti per i diritti umani dicono che i Rom turchi fronteggiano di continuo problemi nell'accesso alla scuola, alla sanità e all'alloggio. Ad Istanbul, secondo un rapporto dell' European Roma Rights Center del 2003, il municipio aveva costruito un quartiere di alloggi popolari per i Rom, circondandolo con un muro alto due metri, che li isolava dal resto della città. Eppure, già questo era un miglioramento per Istanbul, dove i Rom si sistemano in case abbandonate o in aree industriali dismesse.

Atecassan dice che a Muratli la discriminazione nel lavoro è comune, adesso che i raccolti di fieno e di girasole attorno alla città stanno lasciando il posto alle industrie tessili. “I nostri giovani bussano alle fabbriche in cerca di lavoro, ma non lo ottengono a causa della loro origine” dice. “Rimane il lavoro stagionale dei campi. Ma questo non da nessuna sicurezza sociale”.

Così, se l'apparire di queste nuove organizzazione rappresenta un cambio importante, nella loro organizzazione persistono ostacoli significativi. “Abbiamo grandi esigenze. Anche se si sono organizzati, i Rom mancano di esperienza nella gestione di un'OnG, nel raccogliere fondi” dice Ana Oprisan, coordinatrice del progetto di International Blue Crescent riguardo alla comunità Rom.

E' partito un nuovo progetto, un corso di formazione sui diritti umani – a Edirne, con lo scopo di colmare il gap esistente. E' sviluppato dall'OnG turca “Assemblea dei Cittadini di Helsinky, dall'università Bilgi e dall' European Roma Rights Center di Budapest. Intende formare personale che si occupi dei diritti umani partendo dalle situazioni locali. Vi parteciperà anche Edcinkay, un'associazione per i diritti dei Rom che conta un anno di vita.

“Negli ultimi anni, abbiamo notato un miglioramento generale sul tema dei diritti umani in Turchia. Abbiamo potuto osservare immensi progressi riguardo la discussione su questi argomenti, ma i Rom non sono parte di questo progresso” dice Sinan Gokcen di Assemblea dei Cittadini di Helsinky. Aggiunge: “Non hanno alcuna forma di assistenza legale in questo paese”.

Erdinc Cekic, presidente di Edcinkay, spiega che proprio questa è stata la ragione per cui ha fondato la sua organizzazione. “Sappiamo che il problema degli -zingari- dovrà essere discusso [nell'Unione Europea, di cui la Turchia spera di diventare parte], così siamo coscienti che è un tema importante”. Cekic è un piccolo uomo d'affari, attivo nella politica comunale prima di fondare Edcinkay.

E' cresciuto nel quartiere rom di Edirne, ma l'identità familiare non è mai stata messa in discussione. I suoi genitori smisero di parlare il romanès in casa. “La ragione per cui sento di riaffermare la mia identità è politica”, ci dice Cekic, che ha un corpo da orso e una faccia da bambino, durante un incontro nella sede di Edcinkay. “I politici si sono sempre presentati nei nostri quartieri, facendo promesse che non avrebbero mai potuto mantenere, o usando termini umilianti, che mai avrebbero adoperato da nessun'altra parte. Questa è stata la spinta a lavorare per la mia comunità”.

Anche nel suo gruppo, fervono attività ed iniziative. All'inizio di maggio hanno ospitato un simposio sui Rom in Turchia e iniziato a a stabilire contatti con esponenti della politica e delle OnG. Inoltre intendono promuovere borse di studio per giovani.

“Uno dei nostri obiettivi, è formare 10 avvocati, 10 dottori e 10 giudici Rom,” ci dice Cekic. “Allora saremo in grado di cambiare la mentalità delle persone. Non abbiamo altra possibilità, se vogliamo riuscire... La prima cosa da fare sarà cancellare tutti i pregiudizi che la gente ha quando sente la parola -zingaro-”

Editor’s Note: Yigal Schleifer is a freelance journalist based in Istanbul.

1_front

4_front Yasar Atessacan, presidente della nuova Associazione Rom di Muratli.

3_front

2_front Erdinç Çekiç (presidente dell'Associazione Rom di Edirne – EDÇÝNKAY), eletto presidente della Federazione delle Associazioni Rom di Turchia



Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Daniele (del 27/01/2006 @ 01:19:17, in Europa, visitato 1707 volte)
Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Marco Nieli (del 27/01/2006 @ 01:19:16, in Italia, visitato 1653 volte)

Cari amici,

vorrei segnalarvi l'iniziativa del Comune di Pomigliano, oggi 27 gennaio alle 17 e 30 alla Biblioteca Comunale di Pomigliano, consistente in un incontro con scolaresche e cittadinanza sul tema degli stermini dimenticati. Presenti:

-Assessore alla Cultura di Pomigliano S. Salvati;

-Vicepresid. Opera Nomadi di NApoli, Prof. Marco Nieli;

-Avvocato delle MInoranze C. Valle;

-Prof. F. Severina, UNiversità di Napoli;

-UN rappresentante dei Testimoni di Geova;

-UN rappresentante di Amnesty International.

Dopo gli interventi, si prevede un ampio spazio per il dibattito con gli studenti e gli insegnanti.

Partecipate in massa,

Marco Nieli

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Sucar Drom (del 26/01/2006 @ 16:24:47, in Italia, visitato 2970 volte)
Dalle prime indiscrezioni pubblicate sul quotidiano Liberazione (organo di stampa di Rifondazione Comunista) sembra che il partito di Bertinotti non intenda ricandidare Livio Togni al Senato della Repubblica.
Siamo molto dispiaciuti di quello che sta succedendo e speriamo che Rifondazione Comunista ripensi a questa scelta.
Livio Togni, come molti di voi sanno, appartiene ad una delle più antiche famiglie circensi di origine sinta.

AL SEGRETARIO NAZIONALE DEL PRC
ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PRC

Conveniamo che la formazione di una lista da presentare al corpo elettorale sia un momento delicato e complesso.
A maggior ragione con la presente assurda legge elettorale che i componenti delle nuove camere,deputati e senatori vengono scelti dal vertice delle segreterie dei partiti e non dal popolo. Gli elettori vengono chiamati a ratificare quanto deciso dai vari vertici dei partiti. Questa è senza dubbio una democrazia improbabile.
Premesso che il PRC è formato da diverse anime, è decisamente autolesionista ignorare una componente essenziale,sebbene attigua,che ha contribuito contribuisce alla crescita della forza della sinistra antagonista.
Fatta questa premessa, riteniamo che sia un errore clamoroso eliminare dalla lista l'unico Senatore della Repubblica più votato d'Italia per il PRC.
Nel Collegio n. 12 il PRC aveva circa 6.900 voti con la presenza di Togni il partito ha fatto un grosso balzo in avanti con 12.326 voti. Un incremento di 5.426 voti.
Riteniamo, pertanto, un errore clamoroso eliminare dalla lista un personaggio appartenente alla storica dinastia del circo italiano, che da oltre sei generazioni vive nelle strade del mondo, figlio del leggendario Darix Togni, nato nel circo, nato in viaggio e così cresciuto.
La madre di Livio è SINTA e non va trascurato minimamente che nelle liste del nostro Partito nella scorsa tornata elettorale sia stato eletto Consigliere Comunale effettivo a Mantova il SINTO italiano YURI DEL BAR. Anche a Bolzano un Sinto si è presentato nelle liste PRC e numerosi sono i nostri militanti iscritti all’Opera Nomadi. Come potrebbe spiegare Yuri del Bar alle migliaia di Sinti che il Sinto Livio Togni sia stato escluso dalle liste comuniste? In quale imbarazzo si troverebbero i nostri Compagni dell’Opera Nomadi?
Infatti Livio Togni ha intrapreso, di concerto con l’Opera Nomadi, in questi anni numerose iniziative in sostegno a due delle rivendicazioni più importanti che riguardano il popolo dei Rom/Sinti soprattutto nel Centro-Nord :

• la questione della legalizzazione (e promozione istituzionale di nuove) delle microaree residenziali autocostruite dai Rom/sinti

• l’integrazione della Legge 211 (Giornata della Memoria) da cui il Parlamento Italiano escluse (oltre ai diversamente abili e gli omosessuali) incredibilmente i Rom/sinti come già aveva fatto con la Legge sulle Minoranze Linguistiche, sempre , purtoppo, durante le legislature dell’ULIVO.

Ancora più grave è che una parte consistente degli artisti, delle artiste e dei lavoratori dello spettacolo viaggiante, nonché i 30.000 SINTI Giostrai (fra cui molti non più Giostrai per la mancata diffusa applicazione della Legge 337/1968) sarebbe privato di un portavoce diretto che conosce la loro vita talvolta piena di stenti, difficoltà economiche, sofferenze e insicurezza per il futuro, sottoposti di frequente alla negazione dei loro diritti da parte delle burocrazie di turno che cercano spesso di sviare e non risolvere.
E’ bene ricordare e sottolineare che qualsiasi lavoratore ha la stessa dignità, sia che trattasi di un metalmeccanico, di lavoratore che lavora in un cantiere edile, in agricoltura, in un centro commerciale.... nonché nello spettacolo viaggiante.

Tale scelta intrapresa da una parte del vertice del partito è in contraddizione con la svolta di Salerno operata da Palmiro Togliatti nel 1944, apertura alla società civile e non solo ai professionisti della politica per la costruzione di un partito di massa; nonché con la linea intrapresa sempre da Togliatti nel 1956, dopo il XX congresso del PCUS, diede l'avvio alla “destalinizzazione” del partito, impegnandosi per lo sviluppo di una via Italiana al socialismo.
In ultimo, vogliamo riportare un estratto della testimonianza di Angelo Carenzio riportato sul quotidiano la Provincia di Como del 11/01/2006: Pier Amato Peretta, magistrato cui la piazza e poi stata intitolata, in piazza Duomo, esortò i comaschi ad armarsi per difendersi dai nazisti, subito dopo la caduta di Mussolini e l'armistizio.
Era il 09/09/1943,12 nazisti entravano in città e Peretta, con molti altri,raggiunse le montagne dalle due sponde del lago di Como. I fucili erano nascosti proprio nella piazza che gli sarebbe stata intitolata, in una gabbia per leoni del Circo Togni.

primi firmatari

Rosanna Masini, Stefano Livero, Antonio Livero, Danilo Cavazzo, Marco Celli, Geny Voto, Ida Napoli, Nadia La Ventura, Valentina Balice, Domenico Cerone, Elisabeth Hiller, Massimo Converso, Kasim Cizmic

Inviatiamo tutti i lettori a firmare la lettera di seguito riportata e di inviarla al numero di fax 06 44182647
o ai seguenti indirizzi e-mail:
fausto.bertinotti@rifondazione.it (segretario nazionale)
salvatore.alfieri@rifondazione.it (direzione nazionale)
FIRMA E INVIA L'APPELLO (al termine dovete solo aggiungere il vostro nome e cognome)

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 26/01/2006 @ 11:40:03, in Italia, visitato 1945 volte)
Ricevo e porto a conoscenza:

Comunicato Stampa: Rosa nel Pugno, giorno della memoria: una targa anche per i Rom, per ricordare i genocidi dimenticati

Milano, giovedì 26 gennaio 2006

La Rosa nel pugno milanese ha richiesto al Comune di Milano, con un appello sottoscritto da importanti personalità del mondo della cultura, del giornalismo e dello spettacolo, di impegnarsi a porre una targa commemorativa del genocidio che i nazifascisti perpetrarono a danno dei Rom e dei Sinti, chiamati impropriamente “zingari”.

I Rom sono ancora oggi una minoranza molto debole ed è importante che le istituzioni si facciano carico di ricordarne lo sterminio in modo da conservare in futuro la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nazionale ed europea, affinché simili eventi non si ripetano mai più e le situazioni di discriminazione verso Rom e Sinti, tuttora esistenti, trovino una chiara e definitiva condanna.

L’appello è stato recepito da alcuni consiglieri di maggioranza e opposizione che lo presenteranno oggi in Consiglio comunale sotto forma di mozione.

Firmatari dell’appello:

Daria Bignardi, Marco Carapezza (Istituto filosofia del linguaggio - Università di Palermo), Leonardo Donofrio (segretario UIL Scuola-Milano), Mister Forest, Xavier Jacobelli, Gad Lerner, Luciana Litizzetto, Giovanni Morandi (direttore de Il Giorno), Moni Ovadia, Alessandro Cecchi Paone, Ottavia Piccolo, Platinette, Roberto Ponticelli (Segretario UIL Milano), Luca Sofri, Santino Spinelli (Prof. di Lingua e cultura romanì all’Università di Trieste), Rocco Tanica (Tastierista del gruppo Elio e le Storie Tese), Ivano Tajetti (Presidente Sez. ANPI Barona),

Per informazioni: Manlio Mele 3336342123

APPELLO AI SINDACI ITALIANI

I sottoscritti cittadini italiani,

Premesso che

  • durante la seconda guerra mondiale, per motivi razziali, furono uccisi circa 500.000 Rom e Sinti nei Lager nazisti dopo essere stati deportati, torturati e sottoposti ad esperimenti come cavie umane; numerosi altri gruppi di Rom e Sinti furono oggetto di aggressioni e vennero uccisi in esecuzioni di massa nei paesi dell’est europeo occupati dall’esercito nazista, mentre altri perirono per fame, freddo, epidemie, bastonate, torture e lavoro forzato;

  • fin dal 1938 il regime fascista intraprese politiche discriminatorie verso i cittadini italiani di etnia rom e sinta, arrivando alla deportazione di massa dalla zona della Venezia Giulia verso il meridione e la Sardegna;

  • dalla fine del 1940 a tutto il 1944 più di 6.000 Rom e Sinti, che abitavano nel nostro territorio nazionale, furono internati in campi di concentramento italiani e non, dove le dure condizioni di vita portarono alla morte di molti prigionieri;

Considerato che

  • nonostante sia ormai appurato che i Rom e i Sinti furono vittime della persecuzione e dello sterminio razziali praticati dai nazifascisti, l’opinione pubblica è per lo più all’oscuro di questa verità storica e nessun luogo pubblico reca una targa commemorativa di questo genocidio;

  • la legge n. 211 del 20 febbraio 2000 «Istituzione del “Giorno della Memoria” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti» non menziona il Porrajmos (sterminio dei Rom e dei Sinti);

Considerato inoltre che

l’European Monitoring Centre on Racism and Xenophobia, nel suo resoconto annuale relativo al 2005, indica i Rom come il gruppo etnico che in Europa deve affrontare maggiori discriminazioni nel lavoro, nell’alloggio e nell’istruzione;

Invitano i Sindaci dei Comuni italiani a

  • individuare un’area del territorio comunale dove porre una targa in italiano e romanès (lingua dei Rom e dei Sinti) che commemori le vittime rom e sinte causate dalla persecuzione razziale nazifascista;

  • inaugurare entro due mesi, con una pubblica cerimonia, tale targa commemorativa;

  • stabilire una data per ricordare ogni anno il genocidio dei Rom e dei Sinti;

  • promuovere e patrocinare l’organizzazione di cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto ai Rom e ai Sinti, in modo da conservare in futuro la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nazionale ed europea, perché simili eventi non si ripetano mai più e le situazioni di discriminazione verso Rom e Sinti tuttora esistenti trovino una chiara e definitiva condanna.

Per aderire all'appello



Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Daniele (del 26/01/2006 @ 11:34:54, in Italia, visitato 1631 volte)

logo

Mercoledì 25 Gennaio 2006 13:12

MostraGiornoMemoria1232

IN TRE MOSTRE GLI ORRORI DELL'OLOCAUSTO

E' stata inaugurata a Macerata la mostra sull'olocausto del popolo Rom "Tu taj me - Io e te per vincere il pregiudizio" curata dall'Istituto storico della Resistenza, che si occupa anche dell'organizzazione delle esposizioni "L'infanzia rubata" e "La rosa bianca - Volti di un'amicizia".

MACERATA - E' stata inaugurata agli "Antichi forni", a Macerata, la mostra sulla cultura e l’olocausto del popolo Rom, dal titolo "Tu taj me – Io e te per vincere il pregiudizio".
Resterà aperta al pubblico fino a sabato 28 gennaio dalle ore 9,30 alle 13 e di pomeriggio dalle 16 alle 18,30.

Alla cerimonia d’apertura sono intervenuti, fra gli altri, l’assessore provinciale all’Istruzione e ai Diritti dei bambini, Clara Maccari, e il vice sindaco di Macerata, Lorenzo Marconi.
L’iniziativa – promossa dall’Istituto storico della Resistenza – si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per la "Giornata della memoria" che, come noto, è stata istituita – con legge dello stato – il 27 gennaio "per non dimenticare la Shoah".

Altre mostre rientrano nel programma delle manifestazioni coordinate dallo stesso Istituto storico. La prima è quella su "L’infanzia rubata", già inaugurata alla Biblioteca comunale Filelfica di Tolentino, dove sarà visitabile fino a sabato 28.
La seconda, invece, dal titolo "La rosa bianca – Volti di un’amicizia" si apre mercoledì 25 all’Itis "Divini" di San Severino. Rimarrà nei locali dell’istituto settempedano fino a sabato prossimo, quando si trasferirà a Civitanova Marche, nel palazzo comunale, dove resterà aperta al pubblico dal 31 gennaio al 6 febbraio.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Ricevo da Agostino Rota Martir:

Oggi 2006 i venti non sono ancora favorevoli per gli “zingari-nomadi”.
L’idea di ricordare per non dimenticare, deve essere per tutte le vittime dell’Olocausto nei lager come quello di Auschwiz.
Oggi si parla delle leggi razziali degli anni ’30-’40, ma bisogna ricordare che c’era una Legge che prevedeva di pulire la Germania e l’Europa intera dai Zigauneur, semplicemente perché considerati come degli “asociali”.
Addirittura ad Aushwiz esisteva un ghetto nel ghetto, riservato proprio per i Rom e i Sinti: erano le baracche chiamate Zigauneur Lager, proprio per marcare questa divisione dagli altri internati.
Non possiamo dimenticare che anche oggi continuano ad esistere i ghetti, sono i campi nomadi.

Nei campi di concentramento i Rom e i Sinti avevano le pari opportunità per morire nelle camere a gas, come tutti gli altri prigionieri: Ebrei, Comunisti (prigionieri politici), omosessuali, testimoni di Geova…
Anche oggi i Rom, ma solo tra di loro hanno le pari opportunità: lo stesso destino di essere espulsi da territorio Europeo per essere mandati in Kosovo, in Macedonia, in Bosnia-Hercegovina e quando arrivano là, vengono discriminati per non aver partecipato alle varie guerre di “liberazione”.
Le loro case bruciate o occupate dai “liberatori”, altri vengono uccisi, addirittura davanti ai rappresentanti (soldati) delle Nazioni Unite: tutto in nome della “democrazia”.

Alle baraccopoli dei Zigeuner Lager le donne Rom e Sinte potevano partorire i loro figli, mentre gli altri prigionieri erano divisi: uomini da una parte e donne dall’altra.
Questo “generoso privilegio” serviva perché i bimbi Rom e Sinti, dovevano fare da cavie umane per il Dott.Menghele. Anche Eva Justin, altra famosa dottoressa si interessava soprattutto di ricerche sui bambini Rom, la sua attività preferita era la sterilizzazione delle bimbe Rom e Sinte di 14 e 16 anni, solo per evitare la nascita dei nuovi “bastardi asociali”. 

Oggi tante volte i Rom sono accusati di rapimento dei bambini gagjè (cioè non Rom), anche senza alcuna prova, ma l’opinione pubblica continua a pensarlo, alimentata dai mass media.
Tanti gagjè, soprattutto gli operatori nel sociale, gli “esperti Rom”, gli educatori, gli assistenti sociali quelli che “lavorano” per il nostro bene, spesso approfittano della legge per “rubare” i nostri figli e lo fanno approfittando del disagio delle famiglie Rom e li affidano legalmente ai gajè, anche con i contributi delle Istituzioni, infine vengono adottati definitivamente da famiglie italiane.
Anche questo è “rapimento”, fatto rispettando la legge, in nome della democrazia…ma guai a dire che sono stati rubati ai Rom, questo non lo si deve dire!

Ma devo anche chiedermi, come mai nessuno si è preoccupato di contare le vittime Rom e Sinti nei Lager di Hitler? Si calcola che il numero và dai 700.000 a 1.500.000 vittime Rom.
Infine voglio che sappiate che oggi il mio popolo ancora porta sulle spalle le conseguenze dell’esodo nazista di ieri, ma anche dell’esodo dal Kosovo, Macedonia, Bosnia-Hercegovina ancora in atto.

Qui a Pisa esiste un progetto per i Rom: “Le città sottili” che tenta un cammino di integrazione, perché noi Rom vogliamo integrarci nella società Italiana ed Europea, ma siete voi gagjè (non Rom) che non ci date la possibilità, voi non volete la nostra integrazione perché avete ancora troppi pregiudizi verso di noi: siamo tutti ladri, sporchi, bugiardi…
Le Istituzioni e i famosi esperti Rom, loro per primi devono darci la possibilità di cambiare, o meglio di ritornare alla nostra vita normale fatta di lavoro, di scuola, di una casa permettendoci di camminare con i nostri piedi.
Chi altro meglio di noi può raccontare e spiegare la nostra storia, la nostra cultura e le sue tradizioni? 

Io sono uno dei pochi intellettuali Rom presenti a Pisa e in Italia e la mia “arma di combattimento” è la penna, quindi mi assumo la responsabilità di quanto ho voluto dire con questo mio scritto.

Dzevat Etem, Presidente A.C.E.R. di Pisa
Coltano, 24 Gennaio 2006
Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 26/01/2006 @ 10:09:08, in musica e parole, visitato 2190 volte)

Teatar Roma / RomanoTeatro

Chaplin

Link chaplin2

Cari amici, cari visitatori!

Le novità del nostro teatro in queste pagine, vi permetteranno di camminarci lentamente, proprio come Charlie Chaplin dare un occhio, informarvi e conoscere i componenti e il loro lavoro

Il Teatro Chaplin!

- E' il teatro dei Rom della regione Primorsko-goranska, attivo dal 2004 nella città di Rijeka.

Conta diversi membri, tutti impegnati nel proteggere e promuovere i valori della cultura Rom. Per questo presentano i propri lavori in tutta la Croazia. Intendono anche presentarsi all'estero per stupire gli spettatori stranieri con i loro incredibili shows.

rijeka.jpg

plesnatocka.jpg

Perché “Chaplin”?

- Abbiamo scelto il nome del famoso attore perché sua nonna era Romani. Ma non è l'unica ragione!

Ne " IL GRANDE DITTATORE " Charlie Chaplin proclama:

"Ci sarà una grande guerra, un bagno di sangue. Non voglio essere il dittatore in un mondo in cui i poveri soffrono, io voglio un mondo in cui possa far ridere le persone di tutte le razze e culture".

Proprio come Chaplin, i componenti del teatro vogliono portare il sorriso sulla volto di tanti, farli divertire e raggiungere il loro cuore, che siano bianchi, neri o gialli, perché sono tutti uguali davanti a Dio.

La vita di Charlie Chaplin!

-Chaplin nacque il 16.04.1889. a Londra. Aveva un fratello di nome Sydney, e i suoi genitori divorziarono subito dopo la sua nascita.

Nel 1896, sua madre, Hannah, non era più i grado di badare ai figli e.così tutti furono costretti a trasferirsi. Nel 1910, Chaplin lasciò l'Inghilterra per gli USA, dove recitò come protagonista nelle commedie di McSennett. Nel 1914 divenne popolare con la sua caratterizzazione del clown. Dopo la I guerra mondiale, fndò una propria compagnia, che divenne molto rinomata. Morì il 25.12.1977, lasciando dietro a sè numerosi capolavori che vivranno per sempre.

pogled.jpg

chaplinnarosulama.jpg

Copyright © Romano Teatro Chaplin 2005. All rights reserved.

Design & Development: web&photo

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Titolo
Quest'anno ci saranno le elezioni europee. Ti senti coinvolto:

 Per niente
 Poco
 Normalmente
 Abbastanza
 Molto

 

Titolo
La Newsletter della Mahalla
Indica per favore nome ed email:
Nome:
Email:
Subscribe Unsubscribe

 

********************

WIKI

Le produzioni di Mahalla:

Dicono di noi:

Bollettino dei naviganti:

********************


Disclaimer - agg. 17/8/04
Potete riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo il link:
www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione.
Ulteriori informazioni sono disponibili QUI

La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net

Filo diretto
sivola59
per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype


Outsourcing
Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare.
Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti:

Il gruppo di discussione

Area approfondimenti e documenti da scaricare.

Appuntamenti segnalati da voi (e anche da me)

La Tienda con i vostri annunci

Il baule con i libri Support independent publishing: Buy this e-book on Lulu.


Informazioni e agenzie:

MAHALLA international

Romea.cz

European Roma Information Office

Union Romani'

European Roma Rights Center

Naga Rom

Osservazione


Titolo
blog (2)
Europa (7)
Italia (6)
Kumpanija (2)
media (2)
musica e parole (4)

Le fotografie più cliccate


21/11/2024 @ 13:00:20
script eseguito in 63 ms

 

Immagine
 Sinti e Rom manifestano a Brescia... di Fabrizio



Cerca per parola chiave
 

 
 

Circa 7234 persone collegate


InChat: per non essere solo un numero scrivete /n  e poi il vostro nome/nick

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             
Titolo
blog (506)
casa (438)
conflitti (226)
Europa (986)
Italia (1410)
Kumpanija (377)
lavoro (204)
media (491)
musica e parole (445)
Regole (348)
scuola (335)
sport (97)

Catalogati per mese:
Maggio 2005
Giugno 2005
Luglio 2005
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
BuongiornoE-mail: giovannidinatale1954@gmail.comOf...
28/12/2021 @ 11:20:35
Di giovannidinatale
Hi we are all time best when it come to Binary Opt...
27/11/2021 @ 12:21:23
Di Clear Hinton
 

Locations of visitors to this page

Contatore precedente 160.457 visite eliminato il 16/08/08 per i dialer di Specialstat

 Home page © Copyright 2003 - 2024 Tutti i diritti riservati.

powered by dBlog CMS ® Open Source