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Rifondazione Comunista non intende ricandidare Livio Togni al Senato
Di Sucar Drom (del 26/01/2006 @ 16:24:47, in Italia, visitato 2972 volte)
Dalle prime indiscrezioni pubblicate sul quotidiano Liberazione (organo di stampa di Rifondazione Comunista) sembra che il partito di Bertinotti non intenda ricandidare Livio Togni al Senato della Repubblica.
Siamo molto dispiaciuti di quello che sta succedendo e speriamo che Rifondazione Comunista ripensi a questa scelta.
Livio Togni, come molti di voi sanno, appartiene ad una delle più antiche famiglie circensi di origine sinta.

AL SEGRETARIO NAZIONALE DEL PRC
ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PRC

Conveniamo che la formazione di una lista da presentare al corpo elettorale sia un momento delicato e complesso.
A maggior ragione con la presente assurda legge elettorale che i componenti delle nuove camere,deputati e senatori vengono scelti dal vertice delle segreterie dei partiti e non dal popolo. Gli elettori vengono chiamati a ratificare quanto deciso dai vari vertici dei partiti. Questa è senza dubbio una democrazia improbabile.
Premesso che il PRC è formato da diverse anime, è decisamente autolesionista ignorare una componente essenziale,sebbene attigua,che ha contribuito contribuisce alla crescita della forza della sinistra antagonista.
Fatta questa premessa, riteniamo che sia un errore clamoroso eliminare dalla lista l'unico Senatore della Repubblica più votato d'Italia per il PRC.
Nel Collegio n. 12 il PRC aveva circa 6.900 voti con la presenza di Togni il partito ha fatto un grosso balzo in avanti con 12.326 voti. Un incremento di 5.426 voti.
Riteniamo, pertanto, un errore clamoroso eliminare dalla lista un personaggio appartenente alla storica dinastia del circo italiano, che da oltre sei generazioni vive nelle strade del mondo, figlio del leggendario Darix Togni, nato nel circo, nato in viaggio e così cresciuto.
La madre di Livio è SINTA e non va trascurato minimamente che nelle liste del nostro Partito nella scorsa tornata elettorale sia stato eletto Consigliere Comunale effettivo a Mantova il SINTO italiano YURI DEL BAR. Anche a Bolzano un Sinto si è presentato nelle liste PRC e numerosi sono i nostri militanti iscritti all’Opera Nomadi. Come potrebbe spiegare Yuri del Bar alle migliaia di Sinti che il Sinto Livio Togni sia stato escluso dalle liste comuniste? In quale imbarazzo si troverebbero i nostri Compagni dell’Opera Nomadi?
Infatti Livio Togni ha intrapreso, di concerto con l’Opera Nomadi, in questi anni numerose iniziative in sostegno a due delle rivendicazioni più importanti che riguardano il popolo dei Rom/Sinti soprattutto nel Centro-Nord :

• la questione della legalizzazione (e promozione istituzionale di nuove) delle microaree residenziali autocostruite dai Rom/sinti

• l’integrazione della Legge 211 (Giornata della Memoria) da cui il Parlamento Italiano escluse (oltre ai diversamente abili e gli omosessuali) incredibilmente i Rom/sinti come già aveva fatto con la Legge sulle Minoranze Linguistiche, sempre , purtoppo, durante le legislature dell’ULIVO.

Ancora più grave è che una parte consistente degli artisti, delle artiste e dei lavoratori dello spettacolo viaggiante, nonché i 30.000 SINTI Giostrai (fra cui molti non più Giostrai per la mancata diffusa applicazione della Legge 337/1968) sarebbe privato di un portavoce diretto che conosce la loro vita talvolta piena di stenti, difficoltà economiche, sofferenze e insicurezza per il futuro, sottoposti di frequente alla negazione dei loro diritti da parte delle burocrazie di turno che cercano spesso di sviare e non risolvere.
E’ bene ricordare e sottolineare che qualsiasi lavoratore ha la stessa dignità, sia che trattasi di un metalmeccanico, di lavoratore che lavora in un cantiere edile, in agricoltura, in un centro commerciale.... nonché nello spettacolo viaggiante.

Tale scelta intrapresa da una parte del vertice del partito è in contraddizione con la svolta di Salerno operata da Palmiro Togliatti nel 1944, apertura alla società civile e non solo ai professionisti della politica per la costruzione di un partito di massa; nonché con la linea intrapresa sempre da Togliatti nel 1956, dopo il XX congresso del PCUS, diede l'avvio alla “destalinizzazione” del partito, impegnandosi per lo sviluppo di una via Italiana al socialismo.
In ultimo, vogliamo riportare un estratto della testimonianza di Angelo Carenzio riportato sul quotidiano la Provincia di Como del 11/01/2006: Pier Amato Peretta, magistrato cui la piazza e poi stata intitolata, in piazza Duomo, esortò i comaschi ad armarsi per difendersi dai nazisti, subito dopo la caduta di Mussolini e l'armistizio.
Era il 09/09/1943,12 nazisti entravano in città e Peretta, con molti altri,raggiunse le montagne dalle due sponde del lago di Como. I fucili erano nascosti proprio nella piazza che gli sarebbe stata intitolata, in una gabbia per leoni del Circo Togni.

primi firmatari

Rosanna Masini, Stefano Livero, Antonio Livero, Danilo Cavazzo, Marco Celli, Geny Voto, Ida Napoli, Nadia La Ventura, Valentina Balice, Domenico Cerone, Elisabeth Hiller, Massimo Converso, Kasim Cizmic

Inviatiamo tutti i lettori a firmare la lettera di seguito riportata e di inviarla al numero di fax 06 44182647
o ai seguenti indirizzi e-mail:
fausto.bertinotti@rifondazione.it (segretario nazionale)
salvatore.alfieri@rifondazione.it (direzione nazionale)
FIRMA E INVIA L'APPELLO (al termine dovete solo aggiungere il vostro nome e cognome)