Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 18/10/2005 @ 21:20:12, in media, visitato 2082 volte)
la prima webradio di immigrati
di Paula Baudet Vivanco BOLOGNA – Da alcuni mesi Faustin Akafack non sa più dove parcheggiare la macchina perché non vuole che qualcuno si diverta a graffiarne la carrozzeria. In realtà possiede un ampio garage di venti metri quadri proprio sotto la sua casa, alla periferia di Bologna, nel quartiere Mazzini. Ma ha deciso di mettere le comodità a disposizione di un sogno: al posto della sua automobile c’è ora lo studio di registrazione della prima webradio di immigrati in Italia. Asteriscoradio.com trasmette dal primo di ottobre di quest’anno, 24 ore su 24, e si presenta come “la voce dei nuovi cittadini, per tutti i cittadini”. Per ascoltarla bisogna collegarsi con un computer al sito internet www.asteriscoradio.com e seguire alcune semplici istruzioni.
L’iniziativa si rivolge innazitutto agli immigrati presenti sul territorio di Bologna e provincia. “Ma grazie a internet contiamo di raggiungere persone che vivono in tutta Italia: sia chi usa il computer per lavoro che chi frequenta gli internet point, i phone center e i ristoranti etnici dove la nostra radio potrebbe andare in onda grazie all’accesso gratuito via internet” spiega Faustin Akafack. L’80 per cento delle trasmissioni sono in italiano, la lingua che permette agli immigrati di diverse nazionalità di comunicare tra loro, il resto sarà costituito da programmi in inglese e francese. Grande protagonista delle trasmissioni: la realtà dell’immigrazione in tutti i suoi aspetti. Con l’obiettivo di aiutare i cittadini stranieri nella lora vita in Italia, “come ad esempio si propone di fare ‘Slow News’, il giornale radio in italiano facile” spiega Akafack. “La trasmissione andrà in onda ogni tre giorni e si concentrerà su tre notizie date all’interno dei giornali radio o telegiornali della Rai, spiegando il significato delle parole in modo che siano comprensibili a tutti”.
La paternità di Asteriscoradio.com, a cominciare dall’idea, spetta al già citato Faustin Akafack e al suo collega Raymon Dassi, noti anche come “il genio della foresta” e “il principe delle montagne”. Entrambi nati nel 1971 in Camerun, hanno studiato in Canada e si sono stabiliti a Bologna da anni, sposando due donne italiane e diventando padri di famiglia. “Dalle nostre biografie sembreremmo due gemelli perfetti” sorride Dassi ma in realtà si sono conosciuti solo a Bologna, “uniti dalla passione per la comunicazione radiofonica”. In Camerun Akafack ha lavorato per “FM 94”, la prima radio nazionale, mentre in Italia Dassi è stato il primo laureato immigrato in scienze della comunicazione.
La loro collaborazione è nata quattro anni fa con la creazione del magazine radiofonico “Asterisco, il programma delle culture altre” mandato in onda dal 2001 da diverse radio locali di Bologna e Firenze. Nel 2004 la trasmissione vince la prima edizione del premio “Mostafà Souhir” come miglior formato radiofonico multiculturale: oltre al riconoscimento i due ottengono un assegno di cinquemila euro. Il “genio” e il “pricipe” investono l’intera somma nella creazione di uno studio di registrazione dotato di un mixer digitale nuovo e microfoni di ultima generazione, “gli stessi usati negli studi di Radio Rai” assicura Dassi.
“Con Asteriscoradio.com gli immigrati compiono la definitiva trasformazione da oggetti di informazione a soggetti” spiega ancora Dassi “ora siamo in grado di gestire un’intera radio”. Negli anni precedenti gli operatori della comunicazione stranieri si erano limitati a partecipare a singole trasmissioni: 70 erano stati i programmi radiofonici, censiti da un’indagine del 2003, realizzati da immigrati o prevalentemente rivolti a immigrati all’interno di 35 radio, tutte gestite da italiani.
Accompagnerà i due camerunensi nell’impresa una rete di collaboratori, stranieri e italiani di Bologna, Torino, Forlì, Modena, Roma e Bari. Alcuni con precedenti esperienze nel campo della comunicazione come la bosniaca Senada Tanovic e il palestinese Taysir Hasan o la famosa giornalista capoverdiana Maria de Lourdes Jesus. Altri che esercitano la professione di mediatori culturali e rappresentano utili antenne sulla vita dei nuovi cittadini come, ad esempio, il cinese Hugui ping, anche insegnante di Sociologia all'università di Modena. Ogni giorno arrivano in redazione nuove proposte di collaborazione. Il tutto funziona per ora a livello di volontariato ma i due ideatori di Asteriscoradio.com sono fiduciosi. “Dopotutto anche il computer Macintosh e il sistema operativo Windows sono nati in un garage” ricorda sorridendo Raymon Dassi.
Di Fabrizio (del 19/10/2005 @ 11:27:15, in Regole, visitato 1967 volte)
Rimpatri: Quando i Rom tornano in Ungheria, subiscono un trattamento peggiore a quando sono partiti. Spesso vengono considerati dei traditori e non hanno più diritto all'assistenza sociale
by Noreen Farooqui 17 ottobre, 2005
(Riassunto) Per tante generazioni, il Canada è stato il simbolo di un nuovo inizio per gli immigranti. Per i Rom non è più così, dopo che l'Immigration and Refugee Board ha cambiato i parametri di giudizio sui loro casi.
I Rom stanno vivendo un momento di acute discriminazioni in tutta Europa, particolarmente nell'Europa dell'Est [...] Anche se i Rom vivono in Canada da oltre un secolo, soltanto negli anni '90 hanno iniziato ad autoidentificarsi sulla base della loro appartenenza etnica, e questo ha creato loro nuovi problemi, particolarmente per quanti arrivavano dall'Ungheria.
Dal 1997, sono circa 5.000 i Rom ungheresi arrivati in Canada come richiedenti asilo. Soltanto il 15% (circa 750) dei casi sono stati accolti, il resto sono stati rimpatriati o sono in procinto di esserlo.
Il caso di due Rom ungheresi richiedenti asilo, servì da "laboratorio" per quelli sussessivi. La loro richiesta fu esaminata da un giuria composta da sei membri, quattro di loro, secondo Martin Mark, coordinatore dei rifugiati a Toronto, erano a libro paga del governo ungherese. testimoniarono che bi Rom in Ungheria non erano perseguitati e che il governo si era impegnato a creare programmi per la loro integrazione nella società.
A seguito di quel pronunciamento, il Canada iniziò a rifiutare le richieste d'asilo dei Rom. Il tasso di accoglienza delle domande, che era del 95%, scese ai livelli attuali. Inoltre, molti di quanti sono qui come richiedenti asilo, e con figli nati in Canada, sono sulla via del rimpatrio [...]
Serge Arsenault, portavoce dell'Immigration and Refugee Board (IRB), afferma che il suo uifficio stya facendo di tutto per accelerare le udienze. "La ragione è che abbiamo un gran numero di Rom ungheresi che richiedono asilo." dice "Stiamo adeguando le nostre risposte ai casi valutati precedentemente, per fornire risposte comuni ai casi simili". Anche se a termine di legge, i casi devono essere giudicati singolarmente, la prassi è di stabilire delle regole che valgano in futuro per rimpatri collettivi. Ciò desta preoccupazione tra i Rom, che sono arrivati in Canada per fuggire alla medesima situazione e vedono messi in dubbio i presupposti delle loro richieste.
Dato che il Canada vanta una lunga storia di accoglienza, un'altra ingiustizia percepita, è che questi criteri sono adottati esclusivamente per i Rom ungheresi, e per nessun altro gruppo etnico.
Rocco Galati, avvocato impegnato nei ricorsi sui casi d'asilo, afferma che "La ragione di ciò, è che i Rom sono un gruppo minoritario e vulnerabile, senza nessuno che alzi la voce in loro favore. Il governo ha scelto loro, perché sono il gruppopiù marginalizzato e quello meno rappresentato".
Dato che il loro destino in Canada appare incerto, molti si stanno preparando a tornare in Ungheria.
Ronald Lee, attivista Rom, professore e storico, lavora con i Rom dagli anni '90. "Tentano di fare più denaro possibile in Canada, nel tempo più breve possibile, prima di dovere essere rimpatriati, perché sanno che difficilmente capiterà loro una simile 'gallina dalle uova d'oro' quando saranno in Ungheria".
Lo Human Rights Watch Report del 2001 recitava: "Molti degli obiettivi a medio termine del governo ungherese verso i Rom, a fine 200 sono ancora lontani dall'essere raggiunti. Continuano le discriminazioni nel lavoro, nella casa e nella scolarizzazione, come pure gli abusi della polizia."
I Rom ungheresi in Canada che non godono di status legale, vivono nella continua paura dei rimpatri: "Hanno paura di mandare i figli a scuola. Si nascondono in casa, perché hanno i documenti scaduti o in scadenza" dice Mark.
Altri, come Hamori, rifiutano di accettare questo stato di cose col silenzio e lottano per poter restare in Canada. "[Immigration and Refugee Board] non mi crede e dice che in Ungheria siamo protetti a sufficienza, ma non è vero. Mi devo appellare ai diritti umanitari"
Noreen Farooqui is a Toronto journalist.
Di Fabrizio (del 19/10/2005 @ 14:30:13, in Europa, visitato 1973 volte)
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ROMANI INFORMATIONAL SERVICE - www.romea.cz - Romano Vodi - ROMEA |
clicca sull'immagine per leggere la notizia completa (in inglese)
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In Slovacchia parte della legge contro le discriminazioni è anticostituzionale Bratislava, 18. 10. 2005, 14:18 (CTK) - Lo ha stabilito la Corte Costituzionale a Kosice. La legge, in vigore da luglio 2004, proibisce le discriminazioni di genere, religione, razza, nazionalità, orientamento sessuale e condizioni di salute...
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I giocatori di calcio contro il razzismo Bratislava, 17. 10. 2005, 12:54 (CTK) - La Slovacchia parteciperà alla Settimana Europea contro il razzismo nel calcio, indetta per protestare contro le dimostrazioni di razzismo e intolleranza negli stadi. "Naturalmente il calcio è solo un riflesso della società e non ci aspettiamo che che così possa finire il razzismo" dice Daniel Milo, head di People Against Racism. ...
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Razzismo nei reality show Bratislava, 14. 10. 2005, 18:08 (CTK) - Il sesso non è il solo punto controverso del programma VyVoleny (I Prescelti), trasmesso dalla stazione televisiva Joj, e le contestazioni riguardano anche i termini razzisti come "negretto" o "yid" (ebreo ndr). La commissione sulle concessioni televisive vaglierà a giorni il caso. ...
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Nella Slovacchia Orientale aperto un Centro di Studi Rom Kosice, 1. 10. 2005, 19:13 (CTK) - E' stato inaugurata oggi una scuola secondaria, che intende fornire metodi di insegnamento per la lingua, la letteratura e la storia dei Rom. Il Centro si avvale del finanziamento della Comunità Europea. Ne parla Jan Cangar, dell'Istituto Statale di Pedagogia (SPU) ...
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ROMEA (Romani Media Agency), Romano vodi Zitná 49 110 00 Praha 1 Czech Republic tel./fax: +420 - 257 329 667, +420 - 257 322 987 © ROMEA, 2002-2004. All rights reserved. ROMEA grants its permission for the publication and transmission of its materials or their parts in printed, electronic or spoken form under the condition that the "ROMEA (www.romea.cz)" is mentioned as their source. Otherwise the case will be considered as a copyright violation. |
Di Fabrizio (del 20/10/2005 @ 00:24:32, in Europa, visitato 1977 volte)
COMUNICATO STAMPA CS121-2005AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE ALL'UNIONE EUROPEA DI AFFRONTARE ALCUNE PERDURANTI QUESTIONI RIGUARDANTI I DIRITTI UMANI IN BULGARIA E ROMANIABrussels, 19 ottobre 2005 - In vista della pubblicazione, il 25 ottobre, dei rapporti della Commissione europea su Bulgaria e Romania, Amnesty International ha chiesto oggi all'Unione europea (Ue) di continuare a esercitare pressione nei confronti di questi due paesi su alcune cruciali e perduranti questioni riguardanti i diritti umani. Amnesty International esprime apprezzamento per i positivi sviluppi registrati negli ultimi anni in Bulgaria e Romania per quanto concerne la protezione e la promozione dei diritti umani. Tuttavia, in entrambi i paesi rimangono aree di preoccupazione, su cui l'organizzazione ha regolarmente tenuto informata la Commissione europea. In un briefing reso noto oggi, Amnesty International segnala i problemi, presenti sia in Bulgaria che in Romania, relativi ai diritti delle persone con disabilita' mentale, ai maltrattamenti da parte delle forze dell'ordine e alla discriminazione nei confronti delle comunita' Rom. Amnesty International invita l'Ue a sollecitare i governi di Bulgaria e Romania a: - garantire i diritti delle persone con disabilita' mentale, istituendo un efficace sistema di controllo sulle istituzioni psichiatriche, che registri anche i decessi dei pazienti e delle persone ospitate in tali centri; - contrastare l'uso eccessivo della forza da parte della polizia, assicurando indagini complete e imparziali su tutti i casi in cui le forze dell'ordine hanno fatto uso delle armi da fuoco e garantendo che i risultati siano resi pubblici e che i responsabili siano sottoposti alla giustizia; - prevenire il razzismo e la discriminazione contro la popolazione Rom garantendo concretamente che i comportamenti razzisti e discriminatori non resteranno impuniti. FINE DEL COMUNICATO Roma, 19 ottobre 2005 Il briefing "Bulgaria e Romania: preoccupazioni di Amnesty International nei paesi che accedono all'Unione europea" e' disponibile all'indirizzo www.amnesty-eu.orgPer ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6976920, e-mail: press@amnesty.itAmnesty International EU Office - Ufficio stampa Tel. 0032-2-5021499, e-mail: AmnestyIntl@aieu.be DISPONIBILI L'AGENDA E I CALENDARI AMNESTY 2006Sono disponibili l'agenda e il calendario 2006 di Amnesty International, pubblicati da Edizioni Gruppo Abele. Il tema comune è quello del viaggio, inteso come atto di coraggio di chi lascia il proprio paese alla ricerca di un luogo dove i diritti umani vengano rispettati. L'agenda quotidiana, dal classico formato 10x15, è impreziosita da una prefazione originale del noto attore e scrittore Ascanio Celestini. Per quanto riguarda i calendari, è disponibile un doppio formato, da parete e da tavolo: il primo (formato 33 x 24 cm chiuso e 33 x 48 cm aperto), è composto da 13 pagine, con una qualità complessiva molto elevata, determinata dalla cura della grafica e dalle foto scelte. Il calendario da tavolo è a spirale e ha il formato 17 x 15 cm. Sia l'agenda che i calendari sono in vendita presso le principali librerie e gli uffici di AI, al prezzo rispettivamente di Eu. 9,50 (agenda), Eu. 10,00 (calendario da parete) e Eu. 6,00 (calendario da tavolo). Per ulteriori informazioni e per ordinare i prodotti presso la Sede Nazionale (in questo caso, verrà applicato un minimo contributo aggiuntivo per le spese di spedizione): info@amnesty.it
Un popolo che vive negli Stati Uniti. Sono stati assimilati di volta in volta ai Nativi o ai Rom, ma è certo che non hanno con loro nessuna caratteristica comune se non il mistero che li avvolge. Ne parla Peace Reporter con una serie di articoli
Di Fabrizio (del 21/10/2005 @ 04:54:09, in Europa, visitato 1680 volte)
Da: British_Roma
By Ben Pindar, Community Newswire - VOLUNTEER Gypsy Liverpool
Patrick Delaney appartiene alla comunità di Liverpool dei Nomadi e
Viaggianti. Due anni fa, suo figlio venne ucciso durante un'aggressione
razzista.
Da allora si è impegnato nella creazione di un centro culturale intitolato
alla memoria di sua figlio. Il centro è dedicato a conservare e tramandare la
cultura del suo popolo. Per questo, ha coinvolto attivamente tanto esponenti del
suo gruppo che della comunità cittadina.
Assieme al gruppo promotore è stato insignito del premio "Year of the Volunteer"
e invitato a prendere parte alla consulta cittadina che si occupa di relazioni
interetniche e di combattere i pregiudizi. La premiazione è avvenuta in
settimana presso la Camera dei Lords.
[...]
da: Romanian_Roma
19 Ottobre 2005 - Lettera aperta a Traian Basescu, presidente della
Romania
Spettabile presidente,
Le scriviamo oggi per esprimere la nostra preoccupazione in merito alla
promulgazione dell'Ordinanza Governativa d'Emergenza n. 31 del 2002, che vieta
organizzazioni e simboli fascisti, razzisti o xenofobi, come pure l'apologia di
persone resesi colpevoli di crimini contro la pace e l'umanità.
Siamo consci dell'interesse da Lei mostrato come presidente, riguardo
l'Olocausto e le sue conseguenze, come riportato nel rapporto del Comitato
Internazionale per lo Studio dell'Olocausto. Per questa ragione richiamiamola
Sua attenzione di quanto riportato nella bozza dell'ordinanza; all'articolo 2
lettera d, l'Olocausto viene definito come: "Persecuzione sistematica ed
annichilimento operata dallo stato, degli Ebrei Europei, condotta dalla Germania
nazista e dai suoi alleati e collaborazionisti tra il 1933 e il 1945".
Come stabilito dal Comitato Internazionale per lo Studio dell'Olocausto,
durante il regime di Antonescu, tanto gli Ebrei che i Rom furono vittime
dell'Olocausto e delle deportazioni in Transnistria.
Consideriamo perciò offensivo che nella bozza non vengano menzionati i Rom
come vittime dell'Olocausto. Questo può avere serie conseguenza negli sforzi
della Romania di aderire ai principi europei di riconciliarsi con la propria
storia. Inoltre, l'assenza di una menzione ai Rom, li esclude da ogni
discussione sull'Olocausto e rende impossibile ai cittadini rumeni di ricevere
un'adeguata informazione su cosa successe. Per finire, un testo simile esclude i
Rom dalle cause di compensazioni per le persecuzioni subite.
Le chiediamo perciò di modificare la definizione di Olocausto, così che
anche i Rom siano riconosciuti tra le vittime.
Nella speranza che Lei voglia considerare il nostro suggerimento, voglia
ricevere i nostri più sentiti ringraziamenti.
Firmatari (è possibile aggiungere la propria adesione, comunicandola
direttamente a Ciprian Necula ciprian@mma.ro):
Mariea Ionescu, Secretary of State, President of the National Agency for the Roma
Adrian Cioroianu, Senator, National Liberal Party
Livia Jaroka, Member of the European Parliament
Viktoria Mohacsi, Member of the European Parliament
Els de Groen, Member of the European Parliament
Felicia Waldman, Goldstein Goren Center for Jewish Studies, University of Bucharest
Mircea Toma, Media Monitoring Agency - Academia Catavencu
Gheorghe Sarau, PhD, Counselor, Ministry of Education and Research, Associate Prof., Faculty of Foreign Languages and Literatures, University of Bucharest
Valeriu Nicolae, European Roma Information Office
Ian Hancock, former representative of the Roma at the Holocaust Museum in Washington, Prof. University of Texas
Delia Grigore, PhD, Lecturer, Faculty of Foreign Languages and Literatures, University of Bucharest
Sorin Cace, Institute for Quality of Life
Gelu Duminica, “Impreuna” Agency for Community Development
Magda Matache, Romani CRISS
Florin Botonogu, Association for Civic Education and Dialogue
Ciprian Necula, Media Monitoring Agency - Academia Catavencu
Viorica Gotu, Counselor for Roma issues, Galati County
Petrica Corneliu Ionel, President of Social Democratic Roma Party, Galati
Nica Maricica, Organization of Roma Mediators in Romania
Petre Petcut, PhD student, Sorbonne University
Petre Florin Manole, Social Democratic Roma Party
Costel Bercus, Executive Director, Romani CRISS
Cristina Hurdubaia, Association for the Protection and Promotion of the Freedom of _Expression
Teodora Zabava, Media Monitoring Agency - Academia Catavencu
Mihai Neacsu, “Amare Romentza” Association
Simion Samir, Roma Association in Buzau
Michelle Kelso, Director, Association for Civic Education and Dialogue
Ruxandra Radulescu, Assistant, PhD student, Faculty of Foreign Languages and Literatures, University of Bucharest
Dan Barbulescu, M.A. student, National School of Political Studies and Public Administration
Valery Novoselsky, MP, International Romani Union. Editor of on-line Roma Virtual Network. Israel.
Di Fabrizio (del 22/10/2005 @ 15:32:19, in Italia, visitato 2909 volte)
Ormai da qualche mese, a Bologna è polemica in Consiglio Comunale. Il sindaco Cofferati ha scelto la linea dura contro gli immigrati senza permesso di soggiorno. In giunta, malumore di Rifondazione, soddisfazione ( contenuta) tra le opposizioni. Se La Padania si dedica alle analisi politiche della politica "Diritto in cambio di legalità" di Cofferati, tocca però a Liberazione ( QUI) spiegare effetivamente come si viva, e che dove non arriva il sindaco, il Reno rischia di fare più macelli. Il caporalato, gli sgomberi, l'equivoco costante tra il termine nomadi e sfollati, il ricatto della scuola... sembra di essere nella mia Milano...
Di Fabrizio (del 23/10/2005 @ 12:20:18, in media, visitato 1877 volte)
da: British_Roma
Sunday Herald - 16 October 2005 - By Rachelle Money
Copyright © 2005 smg sunday newspapers ltd. no.176088
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(Riassunto)
Il regista Peter Mullan girerà un documentario sulla vicenda della famiglia
Vucaj, che il mese scorso ha perso la causa come richiedente asilo in Scozia ed
è stata rimpatriata in Kossovo.
La troupe settimana scorsa si è recata nell'Europa dell'Est al seguito di Robina Qureshi,
attivista per i diritti umani, per raccogliere materiale e informazioni da
sottoporre al Ministero degli Interni perché riveda il caso. [...] La BBC e
Channel4 hanno già mostrato interesse per questa inchiesta.
Mullan racconta delle "condizioni indescrivibili" del rimpatriuo
della famiglia Vucaj: "Vivono in una baracca in cima ad un monte [...]
quattro mura e un pavimento di terra. Non ci sono acqua, elettricità, mobili,
niente."
La famiglia, cinque persone, originaria del Kossovo, dopo cinque anni in
Scozia è stata sfrattata dalla casa che avevano a Glasgow quattro settimane fa,
durante un'operazione all'alba. Il caso aveva sollevato le proteste dello stesso
Primo Ministro scozzese, Jack McConnell, che aveva richiesto un diverso
protocollo per il trattamento dei minori nei casi di deportazioni forzate.
Continua Mullan: "Non mi sentirei una persona umana se non mi fossi
mobilitato per la storia della famiglia Vucaj. E' un'enorme ingiustizia,
un'inumanità verso quei bambini.
Vogliamo mostrare cosa succede quando un richiedente asilo viene
rimpatriato, i collegamenti che ci sono, le implicazioni che riguardano il
sistema scolastico e sanitario. Vogliamo che quei ragazzi facciano ritorno in
Scozia."
Isen e Nexhi Vucaj, coi figli Elvis, Nimet, Saida, (18, 16 e 13 anni), sono
stati deportati in Albania il 30 settembre, nonostante gli appelli a loro
favore, anche degli insegnanti e dei loro compagni di scuola.
[...]
Mullan, aggiunge anche che il luogo dove è adesso la famiglia Vucaj è
tristemente noto per il traffico di minori, e che Saida ha paura di uscire di
casa. Aggiunge Robina Qureshi che il documentario intende sensibilzzare il
pubblico scozzese anche sul caso del traffico di minori in generale: "Non
mendichiamo i favori di nessuno, ma vogliamo che si aprano gli occhi sulla paura
e la sofferenza di questa e altre famiglie della comunità di Glasgow, e che sia
dato loro il permesso di rimanere in Scozia".
Patrick Harvie, del partito dei Verdi, dice di essere lieto per la
programmazione del documentario e ammonisce di non dimenticare gli altri
richiedenti asilo in Scozia. "E' una grande idea quella di sfruttare la
potenza dei media [...] Spero che ciò ci aiuti a comprendere come da persone si
possa diventare dei richiedenti asilo."
Un portavoce del Ministero degli Interni ha detto che non gli è concesso
esprimersi sui singoli casi, ma aggiunge: "Tutti i casi [di richiesta
d'asilo] vengono accuratamente vagliati. Il governo vuole rendere chiaro che
farà tutto il possibile per espellere quanti non hanno il diritto legale di
rimanere qui. Quando ciò avviene, si deve adoperare quanta più sensibilità
possibile, nel rispetto della dignità altrui."
[...]
Di Fabrizio (del 24/10/2005 @ 13:56:07, in blog, visitato 2482 volte)
Avete impegni particolari martedì 25 ottobre alle 11.00?
Segnatevi in agenda una nuova intervista in Chat, stavolta si parlerà di Multietnica2001. interverrà Filippo Podestà, autore di "Campioni senza dimora", che ne racconta l'incredibile storia.
Un'intervista che si è materializzata una sera discutendo di migranti, di Milan-Real Madrid, Koudelka e Cartier Bresson, il tutto condito da Valpolicella e Cachaça (grazie!). Ma anche voi potete partecipare, oppure indicare gli argomenti che vi interessano. O col sondaggio in corso, o direttamente nei commenti.
Popolo di sportivi e di CT, vi aspetto!
Link Utili:
Il libro "Campioni senza dimora" è prenotabile anche qui
Inoltre:
Coppa della Pace
28 Ottobre 2005
Arena Civica di Milano
Inizio ore18.00
Ingresso LIbero
Partecipanti:
Rappresentativa di Comune di Milano,
Rappresentativa di Provincia di Milano
Campioni del Mondo 2004/5 “Street Soccer”
Nuova MultiEtnica
Programma
Ore 18.00 L’assemblea delle Associazione di Immigrati/e
Ore 20.00 Presentazione
Ore 20.15 Comune di Milano – Provincia di Milano
Ore 20.50 Nuova MultiEtnica – Perdente
Ore 21.30 Nuova MultiEtnica – Vincente
Ore 22.00 Concerto gruppo NAZCA
Ore 22.30 Premiazione
Ore 01.30 Chiusura
Al interno di Arena (spazi al coperto) sarà presentata la mostra fotografica
Con il patrocinio ed il sostegno di:
- Comune di Milano - Settore Sport
- TodoCambia
- NAZCA
INFO e CONTATTI
Bogdan Kwappik (Presidente) - cell. 3478638372
Hilaria –3281827765 Karin –3475030050
Paco – 3393764985
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