Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 01/10/2005 @ 17:59:16, in Italia, visitato 1883 volte)
Bovisio Masciago (Mi): contestato l'incarico comunale ad un funzionario ecuadoriano
La lega: "Assumere extracomunitari negli enti locali viola la Costituzione"
Cesarino Monti, leghista e senatore, attacca il sindaco di Bovisio Masciago (comune del Milanese retto da una Giunta di centrosinistra) "reo" di aver affidato un incarico a un architetto originario dell'Ecuador, laureato al Politecnico, sposato con un'italiana, e iscritto all'Ordine degli architetti in Italia.
La prefettura di Milano dà ragione a Monti e comunica al sindaco "la necessità di provvedere alla revoca" del contratto a causa delle "vigenti disposizioni" che non consentono "in alcun modo il conferimento di incarichi dirigenziali a cittadini stranieri".
Ma a Bovisio Masciago non si danno per vinti. "Riteniamo che (la legge, ndr) si riferisca all'accesso al pubblico impiego in via definitiva". L'ecuadoriano ha invece un contratto a tempo determinato, come spiega il sindaco, "un incarico fiduciario fino a dicembre 2006".
"E' la prima volta che in Italia si assume un funzionario comunale pur non essendo cittadino italiano". Commenta Monti. "In generale sono contrario a dare il posto agli extracomunitari. Figuriamoci poi quando la legge lo vieta...".
La vicenda sarà chiarita la settimana prossima quando il prefetto di Milano, Bruno Ferrante, incontrerà il sindaco di Bovisio Masciago.
(29 settembre 2005)
r.m.
Di Fabrizio (del 02/10/2005 @ 11:54:36, in scuola, visitato 1865 volte)
Da: associazione ROZM Daja
Nel quadro della campagna "IL FUTURO E' LA TUA SCELTA" per una sempre maggior inclusione delle donne nella politica, SI è tenuto il primo modulo di studio comprendente:
- Capacità comunicative e di argomentazione;
- Leadership;
- Amministrazione pubblica e politica;
- Principi dell'Unione Europea;
- Democrazia.
[...]
Vi hanno preso parte donne e ragazze Rom di tutto il paese, che avevano precedentemente dimostrato imteresse per l'argomento e l'intenzione di svolgere attività pubblica
Master del corso è stata Anifa Demirovska, giurista e attivista Romni.
Di Fabrizio (del 02/10/2005 @ 12:35:26, in Europa, visitato 1919 volte)
Da: Bashkim Ibishi
Source: Koha Ditore 2, Epoka e Re 4
La Commissione Europea ha espresso preoccupazione per il ritorno dei
richiedenti asilo appartenenti a gruppi minoritari. A proposito della situazione
dei Rom, così si è espresso Olli Rehn, Commissario Europeo per l'Allargamento:
"Si può dire che il processo di rimpatrio è fallito, dato che solo in
13.000 hanno fatto ritorno" Ha poi aggiunto che la posizione dei Rom
kossovari sarà presentata nel rapporto annuale, che dovrebbe essere pubblicato
entro ottobre.
mailing list: Kosovo_Roma_News
Di Fabrizio (del 02/10/2005 @ 13:13:06, in Europa, visitato 2417 volte)
28. 9. 2005 La Televisione Ceca (CT) ha trasmesso un servizio sul crescente
numero di Rom che richiedono asilo dalla Slovacchia. Secondo la trasmissione,
sono stati 500 negli ultimi tre mesi, a causa delle condizioni economiche.
Notizie simili sono apparse anche all'inizio dell'estate, quando il giornale Hospodarske Noviny
(HN) pubblicò la notizia che la maggioranza dei richiedenti asilo nella
Repubblica Ceca arrivavano dalla Slovacchia, aggiungendo che dall'inizio
dell'anno erano stati 150 a chiedere accoglienza nel campo di Vysne Lhoty, 64
nel solo mese di giugno. La repubblica Ceca è diventata di colpo popolare tra i
Rom slovacchi, soprattutto da quando all'inizio dello scorso anno le riforme
sociali del governo slovacco avevano drasticamente tagliato i sussidi sociali.
Con la disoccupazione che tra i Rom in Slovacchia supera l'80%, i tagli alle
spese sociali avevano innestato una serie di disordini in molte città. Durante
l'anno la situazione sociale non è migliorata e così i Rom sempre più
rivolgono l'attenzione a un paese confinante, di lingua e costumi simili.
I primi richiedenti asilo dalla Slovacchia apparvero circa cinque anni fa.
L'anno col maggior numero di richieste (990 casi) fu il 2003. Nel 2004 il numero
crollò a 129 casi. Sembra, che la maggior parte dei Rom slovacchi non sia a
conoscenza del fatto che come cittadini europei, possono raggiungere la
Repubblica Ceca senza passare attraverso la procedura d'asilo. Il governo Ceco,
da parte sua, stima in un migliaio all'anno, il numero dei Rom slovacchi che
arrivano nella repubblica Ceca senza richiesta d'asilo.
Dzeno Association
Carissimi,Chi mi legge dai tempi di Pirori, si ricorderà (forse) il periodo dei QUIZ, che in qualche modo sono serviti a fare informazione sui Rom, divertendoci ed arrabbiandoci, ma anche a conoscerci con i nostri lati buoni e no.Superato nella Mahalla il periodo di assestamento...Passo la parola a Tikla:
Sì, credo che i QUIZ siano stato un tentativo riuscito, ma si può fare di meglio. Sto preparando una sorpresa, per rinfrescare i nostri venerdì. Ci saranno ancora domande, ma finalizzate a costruire una storia di cui voi lettori (se volete) sarete i protagonisti. Lo schema di questo gioco, che durerà sino all'estate prossima, lo potrete capire rileggendo questo post. La storia, sarà ospitata in una pagina (in preparazione) esterna al blog, che simulerà un gioco di ruolo. I giocatori dipenderanno dall'umore del Master, ma potranno anche aiutarsi od ostacolarsi a vicenda. Non è un gioco ad eliminazione, ma vi avviso: non sarà facile cavarsela, perché sono proprio le difficoltà a cementare l'unione. Potrà partecipare soltanto chi si iscrive (è gratis, naturalmente!). Per farlo, dichiaratelo qua di seguito, o se avete bisogno, fate tutte le domande che vi vengono. Può darsi persino che qualcuno risponda
Di Fabrizio (del 04/10/2005 @ 05:40:16, in lavoro, visitato 1877 volte)
Da Alexandra Bojadzieva
Program Manager
Romano humanitarno khetanipe ki Republika Makedonija
- K H A M -, Tetovo
Sintesi dell'intervento effettuato all'incontro OCSE "Human Dimension Implementation Meeting"
a Varsavia, settembre 2005:
Ringraziamo per l'opportunità che ci è stata offerta di illustrare un
argomento come quello della disocuupazione tra i Rom, su cui la mia associazione
si batte da 8 anni.
Il nostro impegno è dovuto al considerare la questione
"occupazione" strategica per l'effettiva partecipazione dei Rom al
processo democratico in Macedonia. La disoccupazione nel nostro paese è estesa
alle diverse comunità, sia maggioritarie che minoritarie; questo non toglie che
i Rom siano il gruppo più colpito dal fenomeno. Se gli indici sociali riportano
un preoccupante 40% di disoccupazione generale, ciò ha effetti deleteri nella
stabilità di tutto il paese. Ma tra i Rom il tasso ufficiale è del 70%.
Studi di settore (USAID Labour Market Review of Macedonia - Feb. 2005)
indicano chiaramente che alla base il numero dei Rom in cerca di impiego è
uguale a quello delle altre comunità, ma il tasso di occupazione è
drammaticamente distante.
Nella società macedone dove l'economia è fragile e instabile, i Rom pagano
il basso livello di scolarizzazione, e la discriminazione dei lavori non
specializzati, ma anche la scarsa conoscenza dei loro diritti, l'estesa povertà
e l'esclusione sociale. E' per questo che difficilmente hanno accesso ai
programmi statali di sviluppo economico.
In questo senso, ci sono sforzi per ridurre i divari esistenti, tanto da
parte statale che degli attori internazionali. Ma tutti questi tentativi sono
gestiti senza il coinvolgimento degli interessati (sia Rom che altre minoranze).
Di conseguenza, anche in questi casi si replicano situazioni di esclusione ed
emarginazione dei soggetti più deboli.
Noi chiediamo al Governo:
- Implementazione del Piano d'Azione sottoscritto in occasione del Decennio
dei Rom - in particolare l'introduzione di programmi specifici e urgenti
per la minoranza Rom.
- Aumentare l'accesso e la partecipazione nei programmi nazionali di
impiego.
Ai soggetti internazionali, con particolare riguardo verso l'Unione Europea:
- Monitorare la partecipazione dei soggetti interessati ai programmi di
sviluppo, perché non si replichino i gap esistenti.
- Che venga data priorità ai programmi indirizzati alla scolarizzazione e
all'occupazione dei Rom in Macedonia.
Di Fabrizio (del 05/10/2005 @ 05:36:08, in Europa, visitato 2209 volte)
Da: Pellumb Furtuna (GIMI)
- Rromani Baxt – Tirana
29 Settembre. 2005
Si è tenuto mercoledì di settimana scorsa a Tirana, un incontro tra il
Consiglio d'Europa, il Governo albanese e le OnG dei Rom, per valutare gli
sviluppi della Convenzione Quadro Europea sulla Protezione delle Minoranze e il
corrispettivo piano nazionale, dopo due anni di attività.
Il governo, a dispetto della cronica mancanza di fondi, ha reclamato una
serie di risultati positivi, come la ricostruzione di dozzine di scuole in aree
abitate da Rom. La maggior parte però si trovano effettivamente lontane dagli
insediamenti e meno dell'1% della popolazione scolastica è Rom. Così il
paradosso è che le scuole, pubbliche o private, con l'offerta didattica più
ricca sono di fatto riservate agli studenti non-Rom e non prevedono nei
programmi alcuna attenzione alla lingua e all'identità delle minoranze, mentre
i Rom continuano a frequentare scuole più povere e meno attrezzate. La
richiesta di provvedere anche a finanziare un servizio di minibus per le
famiglie che abitano lontano da scuola, è stata rigettata dai rappresentanti
del governo, in quanto da discutere a livello locale, e non in un simile
incontro. Giunto il mio turno di intervenire, ho iniziato il discorso in
romanès (che ho ricordato essere riconosciuta lingua ufficiale della Comunità
Europea, inoltre c'era un servizio di traduzione simultanea), ma ho dovuto lo
stesso continuare in albanese, per le rimostranze di quanti non volevano
mettersi le cuffie.
Un rappresentante di un OnG non Rom, ha iniziato a illustrare le difficoltà
che la sua associazione incontra nel servizio di scolarizzazione che rivolgono
ai profughi dal Kossovo e dal Montenegro. I soldi per la scolarizzazione di base
sono previsti nel capitolo di spesa europeo, ma non vengono erogati. In compenso
il Ministero con quei fondi ha finanziato corsi di inglese e informatica per
bambini Rom di Scutari, raccogliendo pochissime adesioni dato che l'urgenza
è data dall'imparare a leggere e scrivere. Anche questo rappresentante è stato
interrotto, rimproverandogli che le sue erano critiche personali.
Il seguito della discussione ha evidenziato come le stesse OnG dei Rom vedano
a seconda dei casi, la cooperazione con le autorità in maniera positiva o
negativa, ma limitatamente all'ambito locale, non riuscendo a coordinarsi per
richieste a livello nazionale.
A tale proposito, un rappresentante del gruppo etnico degli Egizi, ha
sottolineato come per la sua minoranza non esista alcuna strategia specifica,
per quanto il loro sia un gruppo ben distinto dai Rom come cultura, lingua e
tradizioni.
I governo ha infine riconosciuto in parte la propria mancanza di iniziative,
lamentando però di non avere il dovuto riscontro da parte delle organizzazioni
o di quanti, tra gli stessi Rom, svolgano compito simili a quelli dei mediatori
sociali.
Da parte delle organizzazioni è stato risposto che l'abbandono dello stato,
nei fatti, ha tratti simili, sia che si affrontino le tematiche scolastiche, che
quelle del lavoro o della casa. Più che di investimenti, la realtà indica un
drastico taglio delle risorse. E a proposito della presunta "mancanza di
volontà nel collaborare", ho dovuto ricordare come le stesse critiche
fatte durante questo convegno, sono presenti in diverse richieste di incontri
col governo, che da anni chiediamo. Ma che queste domande sono sempre rimaste
lettera morta.
[...]
Pellumb Furtuna
RROMANI BAXT ALBANIA
Rruga Halil Bega 30
1000 TIRANA
ALBANIA
Telephone/fax: + 355 436 83 24
Di Fabrizio (del 05/10/2005 @ 18:11:16, in blog, visitato 2068 volte)
Qui
potete seguire in diretta il Reality Show CLANDESTINI A BORDO
Per chi è interessato, le iscrizioni sono ancora aperte.
Questa volta "Il tempo dei Gitani" potrete girarlo voi.
Sigla!
La prima puntata: Adesso che avete letto, si va ad iniziare! Siamo all'inizio del 2004 e lorsignori abitano in un villaggio, proprio al ridosso tra la zona serba e quella albanese del Kossovo. Ci sono strane voci di case e villaggi che sono stati dati alle fiamme lì vicino. Ma voi, non potete uscire dal villaggio e non avete radio o televisione. I soldati della KFOR non parlano. Arriva a casa vostra un lontano parente, e vi dice che (pagando, s'intende) può portarvi con lui in Italia, al sicuro. Cosa fate? 1)...
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Di Fabrizio (del 06/10/2005 @ 03:50:07, in Europa, visitato 2179 volte)
Bruxelles, 5 ottobre 2005. La Commissione ha adottato oggi una proposta di decisione del Parlamento e del Consiglio volta a dichiarare il 2008 «Anno europeo del dialogo tra le culture». Questa idea era stata prospettata inizialmente dal commissario europeo incaricato della cultura, Ján Figel’, in occasione della sua audizione presso il Parlamento europeo nel settembre 2004. Con una dotazione complessiva di 10 milioni di euro, l’Anno europeo farà leva sulla ricchezza e sulla diversità di una serie di progetti concreti che saranno realizzati nel 2008 tramite programmi e altre azioni comunitarie. Gli ambiti della cultura, dell’istruzione, della gioventù, dello sport e della cittadinanza saranno quelli maggiormente interessati.
Presentando questa proposta Ján Figel’, commissario europeo incaricato di istruzione, formazione, cultura e multilinguismo ha dichiarato: «negli ultimi anni l’Europa ha registrato importanti cambiamenti dovuti agli effetti combinati dei successivi allargamenti dell’Unione, di una maggiore mobilità determinata dal mercato unico e dell’intensificarsi degli scambi umani e commerciali con il resto del mondo. Ciò ha determinato interazioni tra gli europei e le diverse culture, lingue, etnie e religioni sul continente e altrove. Il dialogo tra le culture è quindi uno strumento indispensabile nella prospettiva di un ravvicinamento dei popoli europei, ravvicinamento che interessa sia i popoli tra loro sia le culture in cui questi si riconoscono».
La Commissione propone quindi che il 2008 sia dichiarato «Anno del dialogo tra le culture» un Anno europeo che costituirà, grazie al suo effetto moltiplicatore, uno strumento unico di sensibilizzazione dei cittadini, e in particolare dei giovani, su questa tematica.
L’Anno europeo ha, per l’essenziale, l’obiettivo di:
· promuovere il dialogo tra le culture quale strumento atto ad aiutare i cittadini europei e tutti coloro che vivono nell’Unione europea ad acquisire le conoscenze e le capacità che consentiranno loro di padroneggiare un contesto più aperto e più complesso;
· sensibilizzare i cittadini europei e tutti coloro che vivono nell’Unione europea sull’importanza di sviluppare una cittadinanza europea attiva e aperta sul resto del mondo, rispettosa della diversità culturale e basata su valori comuni.
Per il fatto di costituire un’occasione unica per rafforzare il «mainstreaming» nell’insieme dei programmi e azioni comunitari pertinenti nel 2008, l’Anno europeo del dialogo tra le culture consentirà di accrescere la visibilità e l’impatto complessivo di tali azioni nel contesto dell’Anno stesso.
Si promuoverà così un’immagine coerente della molteplicità delle azioni comunitarie che contribuiscono al dialogo tra le culture e si svilupperanno sinergie tra i programmi, in particolare quelli proiettati sui paesi vicini e i paesi terzi. Analogamente, l’Anno europeo assocerà strettamente gli Stati membri per concentrare gli sforzi su azioni di sensibilizzazione e di comunicazione.
La Commissione propone che l’Anno europeo sia dotato di un bilancio di 10 milioni di euro al fine di condurre tre tipi di azione che costituiranno gli obiettivi operativi:
· una campagna d'informazione e di promozione degli obiettivi dell’Anno europeo – che sarà identificata mediante un logo - cui sarà destinata la metà del bilancio disponibile;
· sovvenzioni di azioni su scala comunitaria che riguarderanno un numero limitato di azioni emblematiche di portata europea (ad esempio grandi eventi festivi o sportivi) volte alla sensibilizzazione, soprattutto dei giovani, agli obiettivi dell'Anno europeo;
· cofinanziamenti di azioni su scala nazionale aventi una grande dimensione europea.
La preparazione dell'Anno europeo dovrebbe essere coordinata strettamente con la preparazione e l’attuazione dell’Anno europeo per le pari opportunità per tutti nel 2007 al fine di massimizzare le sinergie e la complementarità di queste due iniziative.
Questa proposta deve essere ora esaminata dal Parlamento europeo e dal Consiglio in vista di una sua adozione su base di codecisione entro la fine del 2006.
Da Rapid *
* Rapid è un database gestito dal servizio Stampa e Comunicazione della Commissione europea che fornisce quotidianamente informazioni sulle attività dell’Unione europea così come presentate nei comunicati ufficiali delle istituzioni. Il servizio è disponibile all’indirizzo: http://europa.eu.int/rapid/
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