Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 21/05/2005 @ 15:33:49, in Europa, visitato 1849 volte)
da: Deutsche Welle
(nota dalla mailing-list: ciò che non è accennato nel rapporto è che il partito di Claudia Roth e del suo fondatore, il Ministro degli Esteri Joschka Fischer, fu tra i più solerti a lanciare la guerra contro la Jugoslavia, che causò grandi sofferenze ai 35.000 Rom kossovari e a centinaia di migliaia di altri residenti della provincia)
19 maggio 2005 - Sono circa 38.000 appartenenti alle minoranze etniche del Kossovo e 16.000 di etnia albanese, scappati in Germania. Ma la notizia che molti tra i richiedenti rifugio che verranno forzatamente rimpatriati sono Rom, sta provocando forti emozioni in Germania, dove molti Rom furono ammazzati dai nazisti. I Rom che saranno rimpatriati dovranno affrontare la discriminazione e povertà come molte delle minoranze etniche nella provincia kossovara...
I rimpatri sono iniziati con quanti lasciarono il loro paese dopo i bombardamenti del 1999. Le organizzazioni dei diritti umani e il partto dei Verdi stanno protestando, dicendo che è troppo presto.
Giovedì prossimo decollerà il primo aereo da Dusseldorf per Pristina. A bordo ci saranno i primi 200 rimpatriati [...]
I rifugiati, della minoranza Rom, saranno i primi di diverse ondate che la Germania rimpatrierà, dopo aver assicurato loro asilo per gli scorsi sei mesi. Nei prossimi mesi saranno in totale 51.500, di cui 34.500 Rom.
Le Nazioni Unite, che amministrano il Kossovo, hanno concordato di permettere alla Germania il rimpatrio di 10.500 rifugiati e ha promesso di garantire loro l'incolumità.
Tuttora ci sono tensioni le rassicurazioni non hanno calmato chi vi si oppone, come la leader del partito Verde, Claudia Roth. In un'intervista al Berliner Zeitung, ha detto che il rimpatrio arriva troppo presto. "Ci sono ancora tensioni in Kossovo. In una situazione così fragile, il rimpatrio forzato non ha spiegazioni".
Il governo all'inizio prevedeva di iniziare i voli di rimpatrio già a marzo dell'anno scorso, ma le violenze che esplosero allora tra albanesi del Kossovo e le altre minoranze, si conclusero con una trentina di morti. L'agenzia per i rifugiati (UNHCR) ha ammonito che le minoranze etniche in Kossovo sono ancora in pericolo. Nella provincia ci sono 17.000 soldati per il mantenimento della pace, che rimane una prospettiva fragile, dopo che il Primo Ministro Ramush Haradinaj è stato obbligato a ritirarsi per presentarsi il 4 marzo 2005 al tribunale dell'Aia, incriminato per crimini di guerra.
I Rom di fronte alla discriminazione [...] I commissri per i diritti umani hanno promesso che ogni caso sarà valutato singolarmente. "Non c'è nessun dubbio che occorre trovare le soluzioni più sicure, perché non vogliamo nuove vittime," ha detto Tom Koenigs ai giornalisti.
Roth e gli altri pensano che questo non basti [...] e che occorra garantire il permesso di soggiorno e di lavoro per i rifugiati in Germania. Hanno bisogno di un futuro qui, non in una tendopoli,"
Segnalazione precedente
da Daniela De Rentis
"Corsi di perfezionamento musicali"
Durante il corso dell'anno l'Associazione organizza corsi di perfezionamento musicali all'interno del Parco Nazionale del Gran Sasso, in un'ambiente ospitale a quota 1.350 mt. I corsi sono aperti a tutti gli studenti senza limiti di età, al termine dei corsi verrà rilasciato un attestato di frequenza e gli allievi ritenuti idonei parteciperanno ai concerti finali. La quota di iscrizione sarà rimborsata solo in caso di mancato svolgimento del corso. L'organizzazione non risponde di eventuali danni a persone ed oggetti. La sistemazione prevede la pensione completa in albergo. Durante i corsi gli studenti potranno partecipare ad escursioni all'interno del Parco, alle lezioni di astronomia con osservazioni della volta celeste e ad incontri con naturalisti che li porteranno alla scoperta delle bellezze del luogo.
I CORSISTI CHE NON INTENDONO USUFRUIRE DEL VITTO ED ALLOGGIO POSSONO COMUNQUE FREQUENTARE I CORSI CON LA DETRAZIONE DI SPESA PER LA PENSIONE COMPLETA.
CALENDARIO CORSI 2005
Corso: I ROM E LA MUSICA dal 6 all'8 giugno 2005docente Alexian Santino Spinelli PROGRAMMA: - ORIGINI E STORIA - LA MUSICA NELLA CULTURA ROMANI (ZINGARA) - GLI STRUMENTI E LE TECNICHE - STILI E RITMI - IL CANTO ROMANI - ANALISI DI MUSICHE E TESTI - ASCOLTO MUSICALE E PROIEZIONI VIDEO - ESECUZIONE ED APPRENDIMENTO DI MUSICHE E CANTI
Costo: 335 euro + 30 EURO ISCRIZIONE ISCRIZIONI ENTRO IL 25 MAGGIO
tutti i costi dei corsi sono comprensivi di vitto e alloggio in pensione completa presso l'Albergo Il Fungarolo di Villa Celiera.per informazioni e contatti http://www.notenelparco.it/home.htm info@notenelparco.it Note nel Parco C.da Santa Maria, Villa Celiera 65010 (PE) Italy
Marian Badeanu è un "milanese" singolare: non è nato in città (e questo a Milano è la norma) e i suoi occhi ridono anche quando è arrabbiato o sommerso dai problemi. Arrivato in queste terre qualche anno fa, si è conquistato il titolo di "mio" concittadino nella bolgia dei campi sosta sgomberati nella periferia e giocando a guardie e ladri coi controllori ATM quando suonava nella metropolitana. Non è soltanto un musicista di talento (tutti lo conoscono col soprannome di "Director"), ma una persona colta, attenta e partecipe. All'inizio del decennio è tra i fondatori del gruppo musicale "Unza" di cui è il primo direttore musicale. UNZA poi cresce, diventa una scuola cittadina di musica ed anche un'associazione di consulenza per immigrati. Questo, negli anni in cui il comune non riesce a risolvere la questione Scala e la storica banda dei Martinitt va chiudendo - sugli immigrati, meglio stendere un pietoso velo... Come nella storia di quasi ogni gruppo musicale, ad un certo punto le strade di UNZA e di Badeanu si dividono. Può capitare di incontarlo per bere un caffè al bar della metropolitana, o di sentirlo su Radio Popolare, in diretta dalla sua Craiova per un servizio sull'emigrazione dalla Romania. Crescono anch gli UNZA: hannno già girato tutta la provincia per feste e concerti, e due estati fa hanno suonato in Grecia ad un festival internazionale, quando incidono un disco con Roberto Durkovic, artista già affermato e amante come loro di metropolitane e musica sincera. Come suggerisce il cognome, anche lui dell'estrema periferia est della mia città. Grazie a Tommaso Vitale leggo di un nuovo film di Claudio Bernieri, dal bel titolo "Zingari in carrozza" (domanda ai redattori: cosa c'entra la foto degli Acquaragia Drom???) Una storia che vede tra i protagonisti, Director, Loredana e Ciprian (i suoi figli) e tutti quei complessini che ancora incontriamo ogni santo giorno. Cito: "Un gruppo di nomadi risolleva le sorti economiche dell'Atm, suonando gratis nei metrò. Il sindaco Gabriele Albertini li premia e destina parte dei profitti per la costruzione di case popolari destinate ai rom. Questa la surreale trama [...] cortometraggio, girato a Milano da Claudio Bernieri. 40 minuti per raccontare una storia metropolitana che sarà presentata sabato prossimo al Festival Massimo Troisi di Pieve Emanuele (Milano)" L'articolo azzarda persino un paragone con "Miracolo a Milano"... Lo spero, sul serio. Ma spero anche che Bernieri sia stato intelligente da non lasciare a Director & groups il semplice ruolo di attori, ma che siano stati anche co-sceneggiatori.
Si parla tanto di crisi del cinema italiano. Secondo me, non è un problema di scarsità di mezzi o di professionalità. La crisi è l'attuale incapacità di scrivere (o di promuovere) storie simili, che possono benissimo fare a meno dei soliti volti noti, per tenere lo spettatore attaccato allo schermo e portando le telecamere tra i veri cittadini di oggi, senza facili "piacionerie". Una Milano come potrebbe raccontarla il cantastorie Franco Trincale (milanesissimo anche lui...vero?) o forse i Godard e i Nanni Moretti ai loro esordi, quando armati di superotto riprendevano le piazze.
Di Fabrizio (del 25/05/2005 @ 18:10:19, in blog, visitato 17587 volte)
Per capirlo, vale la pena di fare qualche passo indietro. Tutto il variegato mondo conosciuto come Zingari, Rom, Gitani, ecc. viene spesso associato ai Nomadi. L'immagine dello "Zingaro" viene naturalmente collegata, tralasciando gli "stereotipi" dell'asociale e del criminale (se ne parla in un altro momento, va bene?) alle roulottes e ai carri. Da una parte la sua presenza ci fa sentire in pericolo, dall'altra gli stanziali sono sottilmente affascinati da uno stile di vita che collegano naturalmente alla libertà dalle regole, alla musica, al ballo... Come parlare dei menestrelli medievali, con la differenza che i cavalieri antichi sono estinti, mentre loro vivono in mezzo a noi.
L'equivoco è dare il nomadismo come una cosa scontata, senza ragionare che per la maggior parte delle volte, non è una scelta, ma una necessità. Necessità che in passato era giustificata dal svolgere lavori itineranti o stagionali, e nell'ultimo secolo si è trasformata in obbligo: sfuggire alle persecuzioni e alle politiche degli sgomberi.
Sono nomadi, per tradizione, come lo sono stati tutti i popoli nella loro fase embrionale. Sono nomadi, come mentalità, perché la loro risorsa è di adattarsi e ritagliarsi una nicchia nella società.
Esistono (per meglio dire: resistono) in tutta l'Europa dell'Est gli storici quartieri delle diverse nazionalità che componevano il vasto impero ottomano: le Mahala (o Mahalla): li han sempre vissuto i Rom, escluso la Romania, dove erano schiavi del clero ortodosso. Rom, stanziali da secoli.
Una Mahalla ungherese, QUI trovate altre foto
Io invece, sono Nomade per scelta e tengo un blog per necessità. Rom ne frequento da una quindicina d'anni, ne scrivo su Internet da 5, finché ho scoperto che se scrivevo sopra un blog, ottenevo visite (e commenti) 10 volte più del normale, facendo metà fatica a pubblicare il tutto Cosa avreste fatto al mio posto??
Così, mentre le Mahalla dei Balcani si sono svuotate per le bombe NATO prima, e poi per la "pulizia etnica", io ne formo una virtuale (solo quello è possibile!) e internazionale.
Perchè il mio campo sosta virtuale tra i blog, nel frattempo non ha trovato ancora nessuno che volesse sgomberarlo. Così, è arrivato anche per lui il momento di evolversi, di diventare da "campo sosta virtuale" a villaggio.
Contaminandosi con le pagine html di un sito, per sopravvivere, visto che le comunità su base etnica non hanno resistito. Ma portando dentro di sè l'anima dellla Mahalla. Quella che si basa sulla contaminazione,sul miscuglio dei generi e delle razze, che ha fatto ballare Milano la sera del 19 marzo.
Mahala Rai Banda
Così,nel villaggio troverete anche il "centro storico" restaurato di fresco (da lì è iniziato tutto), ma anche agriturismo, la piazza affari e i mercatini, la scuola e i racconti per grandi e piccini. La trattoria internazionale e locale. Tante piazze e altro ancora. E sul blog, come sempre, notizie dai Rom, Sinti e Gitani di ogni dove.
Di Fabrizio (del 26/05/2005 @ 22:04:57, in media, visitato 2214 volte)
Di: Blendi Kajsiu
Odio dai media albanesi - Occhi puntati alla Grecia, negazione dei Rom - guerre intestine - testo completo su: Mediaonline.ba
[...] C'è una grande differenza tra l'attenzione che i media albanesi dedicano alla minoranza greca e la sostanziale dimenticanza riservata alla comunità rom. Pochissimi gli articoli su di loro: nonostante siano la minoranza etnica più numerosa, sono gli ultimi in termine di interesse. [...] Occorre anche tener presente che l'argomento minoranze etniche è generalmente ben presente nei media. Sono principalmente due i problemi legati alla rappresentazione dei Rom:
- Sono cancellati tanto dalle statistiche che dalle cronache. In molti articoli dedicati alle minoranze in Albania, i Rom sono citati all'inizio per sparire al secondo o al terzo paragrafo.
- Inoltre, sono rappresentati attraverso una serie di stereotipi, che perpetrano la loro marginalizzazione socioeconomica, che finisce per diventare un loro tratto specifico, dovuto a cultura, carattere o razza.
Per capire meglio cosa è una rappresentazione su basi razzistiche, " più manifesto e più intenso è l'odio, maggiore è il diniego dell'esistenza di un ALTRO reale, che convive nello stesso territorio, in condizioni particolari: questa è l'essenza della negazione dell'esistere come minoranza, sia essa religiosa, etnica o culturale." [...]
Il contesto in cui se ne parla può essere correlato a un progetto della Banca Mondiale, che ha origini con qualche avvenimento drammatico occorso alla comunità: quasi sempre storie di senza fissa dimora, accattonaggio o traffici illegali. Non c'è nessuno sforzo da parte dei media per presentare aspetti positivi delle comunità, anche partendo dal retrotera ci cultura, tradizioni, linguaggio o costumi. Ci si focalizza quasi esclusivamente sulle condizioni di abiezione, veicolando il concetto che Rom sia sinonimo di miseria, economica o culturale.
[...] Un esempio di questa rappresentazione è data dall'articolo che segue:
"L'Albania, come molte altre nazioni nel mondo poste in una posizione dove le civiltà si incontrano e si sovrappongono,non ha una composizione etnica e culturale omogenea. Ci sono diverse minoranze nel suo territorio. Le più numerose sono quella Greca, ma ci sono anche Macedoni, Montenegrini, Vlach e Rom."
Nel paragrafo successivo, dopo che l'autore ha analizzato la situazione delle minoranze dal 1989, segue un nuovo elenco delle minoranze, che riportiamo:
"Sono due le minoranze riconosciute come nazionali: quella greca e quella macedone, ma come avevamo già menzionato, ci sono anche Montenegrini, Vlach, ecc."
Si potrebbe immaginare una dimenticanza non-intenzionale. Ma non è l'unico caso. In un altro articolodel giornale Koha Jone, dopo essere menzionati come minoranza nel primo paragrafo, ai Rom vengono dedicate due rapide citazioni, mentre l'autore si dilunga sulle altre minoranze. Viene menzionato ogni singolo villaggio abitato da Greci o Macedoni, e così vengono "liquidati" i Rom: "Anche loro costituiscono una minoranza, ma il loro numero non è noto, dato che sono una popolazione mobile. Vivono a Tirana, Elbasan e Korca." Dietro l'imprecisione di affermazioni simili (i dati non ci sono perché il censimento del 2001 non avvenne su base etnica), l'ironia risiede tutta nel titolo:"Quali sono le minoranze in Albania".
Alla stessa maniera, i Rom scompaiono nel secondo paragrafo di Shekulli, che è il giornale più letto nel paese. [...] L'artciolo termina con una lista statistica delle minoranze presenti sul territorio. [...] L'articolo ha pretese di obiettività, presentando lo studio del National Statistics Institute (INSTAT). Inizia così:
"In Albania l'1,4% della popolazione è parte delleminoranze etniche, tra cui la più estesa è sicuramente quella greca. Questo è quanto emerge da uno studio [...] Secondo Milva Ekinomi, direttore di INSTANT... le minoranze etniche comprendono Greci, Macedoni e Montenegrini, tra e minoranze linguistiche ci sono i Rom e i Vlach..."
Come nei casi precedenti, l'articolo descrive accuratamente ogni villaggio abitato da Greci, Serbo-Montenegrini, Macedoni e Vlach, con le loro comunità in Albania. Vengono forniti particolari sui diversi trend migratori, le percentali relative ad ogni gruppo. Stavolta i Rom sono spariti anche dalle statistiche:
Totale appartenenti alle minoranze: 42.892
- 35.829 Greci
- 4.148 Macedoni
- 992 Vlach
- 678 Montenegrini
E' notevole l'attenzione data ai 678 Montenegrini, confrontata con la perdita del dato sui Rom, che sono almeno 200 volte più numerosi.
La sparizione dei Rom è sistematica in ogni articolo che affronti le tematiche delle minoranze in Albania. [...] Gli artcoli citati sono la regola, piuttosto che l'eccezione. La tendenza da parte degli autori è di sottolineare il ruolo e la presenza dei Greci d'Al bania. Così nell'articolo precedente, si enfatizza che a fronte del dato dell'1,4% di minoranze straniere sulla popolazione totale, "i Greci siano senza dubbio la maggioranza". Il compito del giornalista è facilitato dalla mancanza del dato sui Rom nellestatistiche presentate dall'INSTAT. Il motivo di questa assenza, sembra non preoccupare l'autore dello scritto [...]
Questo non significa che i Rom siano assenti dalle cronache. Pochissima l'attenzione prestata alla loro storia e cultura. Ma anche quando non vengono presentati come esempio di miseria e asocialità, il panorama è desolante [...]:
"Non hanno nessun incoraggiamento dai genitori a proseguire gli studi. I loro bambini sembrano generati per mendicare nelle strade della capitale. Sono i genitori ad obbligarli..."
Questo "incipit" è l'esempio di come la percezione venga adoperata per veicolare pregiudizi in maniera crescente per tutta la durata dell'articolo. L'impressione che ne ricava il lettore, è di genitori diabolici e di una torma di mendicanti tutti di etnia Rom. La dose è rincarata assumendo questa presentazione iniziale come "destino", confondendo la marginalizzazione socioeconomica con le cause di questo stato di cose. "Se solo raggiungessero una sufficiente emancipazione..." sottintende che questa meta sia difficile da raggiungere e come restino un gruppo primitivo e non civilizzato. Il gioco diviene scoperto, quando proseguendo l'articolo, l'autore passa al termine "popolo nero" che assume qui una connotazione negativa.
Gli stereotipi travalicano gli articoli che si riferiscono direttamente ai Rom:
"bambini albanesi tra 2 e 16 anni di età preda dei trafficanti di persone. Nella maggior parte dei casi, di origine Rom" (corsivo dell'autore NdR)
"Sono centinaia i bambini che lavorano nelle principali cittàdella Grecia e dell'Albania vendendo fiori, lavando macchine, cantando e ballando (corsivo dell'autore NdR), mendicando o borseggiando"
Questo articolo parte dal problema del traffico di minori tra i Rom, per accomunare tutti i bambini in questa situazione con l'etichetta di Rom, ma senza fornire statistiche o dati. A causa di questo tipo di informazione, sono molti i genitori Rom che non vogliono mandare i figli a scuola, per timore che siano rapiti. Avendo messo l'etnicità all'inizio dell'articolo, il resto del ragionamento segue da sé. Il senso che se ne ricava è che se sono Rom, cosa possono fare, oltre che essere criminali in erba, se non danzare e ballare? Ma questa autentica forma di espressione artistica, viene svilita presentata come il più trito stereotipo. E accomunando danza e ballo ad altre forme meno artistiche come il furto e l'elemosina.
E' una maniera gentile per diffondere stereotipi e menzogne (o mezze verità). E' possibile perché non sono resi visibili come comunità, [...] ma come un "fenomeno" strano e non mediabile.
Quando questa comunità sarà maggiormente visibile in futuro, dovremo tener contodei risultati portati da questa comunicazione: il razzismo è un fenomeno dalle tante facce, latente anche in questi tempi dove si vuole ricercare l'obiettività.
Qualche notizia in più:
Di Fabrizio (del 27/05/2005 @ 02:14:59, in Regole, visitato 3625 volte)
Secondo me, un'articolo interessante: come la stessa legge e lo stesso sistema vengono percepiti differentemente a seconda di chi vi ricorra.
Cosa c'entra con la Mahala, potete scoprirlo (se avete il tempo, consiglio la lettura offline), riprendendo una vecchia triangolazione tra tre blog:
Di Fabrizio (del 27/05/2005 @ 14:01:13, in media, visitato 3233 volte)
"Zingari in carrozza" verrà proiettato a Pieve Emanuele - Sala Consiliare, sabato 28 maggio alle 21.30
MAPPAMi fate sapere se ci siete??
Di Fabrizio (del 28/05/2005 @ 01:30:47, in Europa, visitato 2140 volte)
La volta scorsa suggerivo un diario e due album fotografici.
Ma, metti caso che qualcuno di voi ci sia stato e ne senta nostalgia, ecco una webzine (in francese) dedicata totalmente alla festa. Nel caso ci sia stato, mi scriva le sue impressioni...
Di Fabrizio (del 28/05/2005 @ 01:40:02, in Italia, visitato 3278 volte)
da Kater
Sei mesi e cinque giorni per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale
26 maggio 2005 | |
Ha raccontato la sua verità in Tribunale, ha timidamente esibito le foto in cui compare denudata sotto gli occhi dei passanti, in un angolo, curva, per tentare di coprire il seno. In aula aveva ancora i segni nel collo e nelle braccia delle percosse subite. I testimoni sentiti, alcuni studenti che passavano per caso nei pressi della stazione, hanno dichiarato di aver assistito ad un abuso da parte delle forze dell’ordine. Ma Elena è stata, comunque, condannata. Il giudice ha ritenuto valide le dichiarazioni dell’agente che sostiene di aver subito violenza da parte di questa esile donna Rom. Ora Elena dovrà scontare una condanna di sei mesi, ma non ha perso la forza e il coraggio: il suo esposto per le violenze subite arriverà alla magistratura.
La notizia ci lascia esterrefatti. È, purtroppo, l’ennesima conferma di quanto la popolazione Rom sia privata di tutele.
Abbiamo sentito le associazioni che si sono attivate ed hanno seguito fin dall’inizio questo caso.
|
Da Radio Praga
Per la settima volta "Khamoro" celebra l'arte e la musica zingara
Martedì scorso è tornato a Praga il Khamoro World Roma Festival, che durerà per tutta la settimana e terminerà sabato col concerto di gala alla sala da ballo Lucerna.
Khamoro, che in lingua romanes significa "piccolo sole" è un noto festival internazionale di arte e cultura Rom. Musicisti Rom dal Brasile, dall'India, dalla Polonia, dall'Ucraina e da molti altri paesi suonano nei numerosi club della città.
Il festival è diventato moltopopolare ed è stao inaugurato dal concerto della francese Gypsy jazz band Shine, che ha registrato il tutto esaurito. I Cechi hanno mostrato di apprezzare questa musica che Michaela Dvorakova, una delle organizzatrici, dice che porta un sapore speciale in ogni nazione.
"Nella loro musica ritrovi le medesime radici. Riconosci l'impronta Rom e nel contempo la musica differisce [...] ad esempio tra una banda dall'India e una dalla Finlandia. Sono musicisti di talento, che sanno spaziare dalla musica tradizionale, al pop all'hip-hop"
Alla parte artistica del festival, vanno aggiunte le sezioni espositive ed artigiali: vengtono mostrate bambole, tessuti, occhiali da sole realizzati artigianlamente, dipinti e foto eseguiti nel negozio di via Nerodova a Praga, che è l'unico negozio-laboratorio rom in Europa Centrale.
Per la prima volta, al festival Khamoro sono stati proiettati anche film, che presentano la lotta contro l'intolleranza nella società ceca. Che speranza c'è che si possa cambiare? Ancora Michaela Dvorakova:
"Saremmo pazzi a pensare di poter cambiare il mondo con un festival. Possiamo farlo lentamente e col tempo anche la gente cambierà la sua opinione. Mio padre, per esempio, è un brav'uomo, ma se gli chiedi degli Zingari, conosce slo quelli che ogni giorno borseggiano sul tram 22. E' venuto a visitare il festival solo perché c'ero io e ne è rimasto shoccato. Non pensava di incontare tutto ciò."
Sta cambiando lentamente l'approccio alle tematiche di inclusione: nelle università si inizia a discutere di questi temi tra gli studenti - compresi quelli Rom, il cui numero sta crescendo.
Una sezione particolare a Khamoro quest'anno è la giornata dei Rom ungheresi. Il programma prevede presentazione di film e la performance del sestetto di Bela Horvath, coi suoi pezzi al clarinetto e ai cimbali.
Giovedì i musicisti [hanno intrattenuto] i passanti del centro cittadino con una parata musicale in costume tradizionale. Ogni gruppo musicale era presente con una selezione dei suoi brani. Era presente anche Vera Goldovan, proveniente da una delle più antiche famiglie di musicant Rom della ex Cecoslovacchia.
|