Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

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L'essere straniero per me non è altro che una via diretta al concetto di identità. In altre parole, l'identità non è qualcosa che già possiedi, devi invece passare attraverso le cose per ottenerla. Le cose devono farsi dubbie prima di potersi consolidare in maniera diversa.

Wim Wenders
-

\\ Mahalla : VAI : Europa (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 20/08/2006 @ 10:00:08, in Europa, visitato 2434 volte)
Voci dal ghetto

Agosto 2006 - meno di 6 mesi all'ingresso della Bulgaria. In ogni aspetto i Rom in Bulgaria sono soggetti a seri attacchi e le voci d'odio nazionalistiche stanno diventando più forti. I rappresentanti dei media prendono parte nella campagna anti-Rom che propaga di loro un'immagine primitiva, criminale e marginale, coinvolgendo la comunità in ogni scandalo politico ed economico che arriva agli onori del pubblico.

Le formazioni politiche vanno a caccia dei voti nazionalisti e le analisi politiche mandano messaggi ai leaders politici che i votanti Rom sono fraudolenti. Nella campagna elettorale scorsa per la presidenza, la grande paura risiedeva nei voti "criminali" delle due più larghe minoranze - i Rom e i Turchi.

Nei ghetti l'attitudine verso l'ingresso della Bulgaria nella UE è di scetticismo, i problemi legati agli impegni dello stato verso i socialmente deboli, i disoccupati e quelli senza casa, stanno peggiorando e solo nel campo della scolarizzazione ci sono sforzi da entrambe le parti, nonostante questo non porti sicurezza al livello economico della comunità.

Sofia, quartiere di Fakulteta - in molti lavorano ad ore nel settore delle costruzioni, vendono verdura ai mercati, o come operatori nella pulizia urbana e una minima parte nella fabbricazione e commercio di tappeti nel ghetto. Cresciuti lì, tendono a rinchiudersi all'interno ghetto-quartiere, e tra gli effetti c'è quello della crescita di attività criminose, alla soglia dell'inverno 2006. Le priorità dei progetti e programmi delle OnG e delle istituzioni sono in grave conflitto con le aspettative dei Rom nel risolvere i loro problemi. Il primo e più importante è quello della disoccupazione e la situazione sociale insicura, mentre le loro proprietà (case, auto, ori ecc.) vengono messe in discussione dagli sgomberi. Un numero ristretto di Rom e non-Rom traggono vantaggio dalla situazione e creano le condizioni per sviluppare attività criminali. Il risultato inevitabile è tensione tra le famiglie estese a causa di debiti non pagati, perdita della casa o dei beni mobili ecc. In molti casi il servizio sociale non riesce ad intervenire e le tasche degli "squali" si gonfiano del 50% di interesse per prestiti di 15 giorni. Altro serio problema il matrimonio con gli stranieri, in cambio di un "pizzo" di 100 EUR per ottenere la cittadinanza e i conseguenti diritti. Le conseguenze legali per le donne sono la patria potestà sui figli di uno straniero e l'esclusione da tutti i programmi sociali. Altre grave questione legale è la proprietà - quando non intervengono gli strozzini - che viene disputata tra acquirenti e banchi pegno. E' con serio dispiacere che elenchiamo questa lista di problemi della comunità - in diverse occasioni le famiglie più marginalizzate stipulano un contratto di scambio informale con una famiglia adottiva per vendere a una nuova madre i propri figli.. Tutto questo viaggia all'interno di una struttura criminale, i cui membri agiscono come intermediari tra il donatore e la famiglia adottiva.

Connesso a tutto ciò, chiederemmo a tutti i partners, donatori, amici e colleghi un impegno e una presenza nel ghetto molto più profonda e di redirigere i nostri sforzi verso l'educazione civica della comunità rispetto alle elementari norme di cultura legale. Gran parte delle attività andranno orientate nel moderare e diminuire i conflitti interni, senza perdere d'occhio i diritti umani, economici e sociali. Le priorità delle attività sono attualmente selezionate da un gruppo di responsabili delle OnG, e disgraziatamente non corrispondono ai problemi e alle esigenze reali della comunità nel suo complesso.

Saremo grati se riceveremo suggerimenti pratici e supporto da chi è entrato recentemente in Europa, riguardo alle soluzioni trovate nell'affrontare questi progetti.

Mihail Georgiev e Iskra Stoykova, saranno disponibili per tutto agosto

Romani Baht Foundation

 
Di Fabrizio (del 18/08/2006 @ 10:56:42, in Europa, visitato 1660 volte)


16 Agosto 2006, Budapest, Berlino: Ignorando un appello diretto a bloccare l'espulsione, come pure le evidenti prove di stato fisiologico estremo, le autorità tedesche hanno espulso forzatamente un donna Rom e i suoi cinque figli  (di età tra i 6 e i 17 anni) verso la Serbia.

ERRC ha ricevuto l'informazione il 14 agosto dall'OnG di Berlino "Iniziativa contro l'Espulsione e la Detenzione" (Initiative gegen Abschiebehaft)[...] La famiglia è musulmana, un gruppo particolarmente preso a bersaglio nella Serbia ortodossa. Il marito della donna si è suicidato per impiccagione nel 2002, per paura di espulsione dalla Germania, da allora la donna K.T.  ha cresciuto i figli da sola.

La donna soffre di gravi problemi psichici, per cui è da anni in cura a Berlino. Secondo il suo psicologo, K.T. è estremamente instabile. In situazione di stress, è soggetta a iperventilazione, che può trasformarsi in convulsioni delle mani, delle braccia, piedi e gambe. Inoltre, la donna dice di aver sempre davanti l'immagine di suo marito suicida, e di pensare di fare lei la stessa fine. Anche la figlia 16enne, L.T. ha raccontato al lo psicologo che anche lei ha continue visioni del padre morto, e la sua più grande paura è che la madre faccia la stessa fine. K.T. è stata ricoverata a Berlino in diverse occasioni, l'ultima tra il 22 e il 28 giugno 2006.

Il tribunale di Berlino, rivedendo l'appello di K.T. di rimanere in Germania con i figli, ha rifiutato di riconoscerle la malattia psicologica, nonostante le testimonianze mediche sulla serietà delle sue condizioni.

Nel fax del 15 agosto, inviato al Ministero degli Interni Ehrhart Körting, ERRC richiede:

  1. Intervenire per fermare l'espulsione forzata di K.T. e dei suoi figli, e
  2. assicurarsi che, senza indugio, sia fornito alla famiglia un permesso di residenza a lungo termine, cosicché a K. T. possa ricevere un trattamento sanitario, senza applicazioni arbitrarie o pressioni indebite.

ERRC nota che l'espulsione di K.T. sarebbe crudele e degradante, e contravverrebbe all'Art.3 della Convenzione Europea sui Diritti Umani, e alle relative leggi e norme internazionali, sottoscritte dalla Germania.

ERRC nota che a fronte dell'espulsione in Serbia, K.T. avrebbe scarsissime probabilità di accesso alle cure mediche e psicologiche [...]. A ciò va aggiunta la doppia discriminazione come Eom e come musulmana in Serbia, che potrebbe portarla ad essere oggetto di veri e propri attacchi fisici. ERRC chiede di essere informata dal governo su tutte le azioni che il Ministro Körting intende prendere.

Il 16 agosto, senza rispondere a nessun appello, ha forzatamente espulso K.T. e la sua famiglia verso Belgrado.

Le vostre proteste possono essere inoltrate a:

Senator für Inneres Dr. Ehrhart Körting
Minister of Interior for Berlin
Klosterstraße 47
10179 Berlin
Germany
Fax: (030) 9027-2715
E-Mail: senator@seninn.verwalt-berlin.de

Ulteriori informazioni sulle politiche tedesche riguardo le espulsioni e più in generale, verso gli stranieri di pelle scura, sono disponibili a: http://www.errc.org/db/01/08/m00000108.pdf.

Nota: K.T. e L.T. non sono le vere iniziali delle persone coinvolte. ERRC è in possesso dei loro veri nomi edi contatti con le persone coinvolte.

 
Di Fabrizio (del 17/08/2006 @ 10:28:11, in Europa, visitato 1836 volte)

ÚSTÍ NAD LABEM, NORTH BOHEMIA - Milan Huòák cammina lentamente attorno ad un edificio popolare dell'era comunista, ai margini della città. La minaccia di pioggia tiene la gente in casa, ma chi è fuori getta sguardi carichi di sfiducia a quel poliziotto di 36 anni -forse perché è uno sbirro, forse perché è di origine Rom, forse per entrambe le cose.

Il poliziotto Milan Huňák, 36 anni, Rom, dice che solo la metà dei Rom ad Ústí nad Labem hanno fiducia in lui o nei suoi colleghi.

A dire il vero, poliziotti come Huòák sono rari qui e altrove nella Repubblica Ceca. Meno del 2% tra i 189 poliziotti della città sono Rom.

Il Ministro degli Interni spera che questa iniziativa significhi che poliziotti Rom - e di altre minoranze etniche - non siano più una stravaganza. Il prossimo mese lancerà un programma di arruolamento (vedi precedente ndr).

La portavoce ministeriale  Jana Matďjusová dice che il reclutamento non è impostato per migliorare la comunicazione con le minoranze. "E' dovuto al fatto che la polizia deve rappresentare la società, e devono essere presenti anche le minoranze."

Il progetto si appoggia ad una campagna pubblicitaria-informativa che chiede alle minoranze di considerare l'opportunità di arruolarsi. E' indirizzata a cinque città, incluse Praga ed Ústí, e costerà 1,6 milioni di corone sino al 2007.

La legge anti-discriminazione non permette al Ministero di riferire quanti siano i poliziotti appartenenti ad una minoranza, e Matďjusová  rifiuta di dire che le minoranze siano sotto-rappresentate nei quadri di polizia.

Il grande albero
Il Ministero tenterà di formare poliziotti per ogni minoranza presente, ma le cifre si focalizzano su Rom, Ucraini e Vietnamiti - i tre gruppi più numerosi.

Sono 11.000 i Rom censiti, ma si stima che la cifra reale dei Rom cittadini cechi sia 200.000. Poi ci sono oltre 90.000 Ucraini e 37.000 Vietnamiti, secondo il Ministero degli Interni

Ucraini e Vietnamiti sono al secondo e terzo posto dopo gli Slovacchi, nella conta dei crimini commessi da stranieri. In totale ammontano a 1.053 i crimini nel 2004, l'ultimo anno di cui sono disponibili le cifre. In base alla legge anti-discriminatoria, non ci sono cifre riguardo i Rom.

Le opinioni dei gruppi minoritari sull'iniziativa della polizia variano da un moderato scetticismo alla sorpresa vera e propria. Quando The Prague Post ha chiesto l'opinione ad una OnG Ucraina, sono letteralmente caduti dalle nuvole. Ma la maggior parte la considera un gradino nella giusta direzione.

"L'impatto sarebbe positivo" dice Eva Pechová di Klub Hanoi, un'associazione che fornisce aiuto legale. "I Vietnamiti avrebbero più fiducia nella polizia."

Viktor Rajèinec, di Iniziativa Ucraina, è favorevole all'iniziativa ma dice che il Ministro avrebbe potuto fare qualcosa già prima. "Hanno i soldi per farlo, ma erano come addormentati e non hanno fatto niente."

Il Ministero inventò e approvò l'iniziativa nel 2003, ma Matďjusová dice che solo ora è stata messa in agenda per l'implementazione.

"Non è vero che non vogliamo impiegare i Rom" dice. "In molti sono interessati, ma mancano di qualificazione, e non saprebbero neanche compilare i moduli d'adesione."

La maggior parte di quanti di loro hanno fatto richiesta a Ústí nad Labem non hanno la preparazione di base oppure hanno avuto delle grane con la legge.

Ivan Veselý, dell'organizzazione Dženo, dice che l'iniziativa è un passo avanti, ma non si va molto avanti se non si affronta il tema della mancanza di qualificazione.

"E' per questo che piuttosto raccomanderei un sistema di lezioni e letture per andare incontro a chi vorrebbe far domanda per un posto." ci dice.

"That is why I would rather recommend a system of lessons and lectures for possible applicants so that they would be properly prepared for the job," he says.

Sfiducia storica
Il Ministro degli Interni deve affrontare una lunga serie di sfiducie di questi gruppi verso la polizia.

The Prague Post ha parlato con tre Vietnamiti, che avevano un banchetto all'aperto sotto il passaggio Wilsonova, vicino alla stazione dei bus Florenc. Parlavano con noi in buon inglese, sin quando non è arrivato l'argomento polizia, a quel punto il loro linguaggio si è fatto più cauto, hanno detto in ceco "Non capisco" e sono andati via.

La sfiducia verso la polizia può essere comprensibile. Due poliziotti a Brno, nella Moravia del sud, sono sotto processo per quanto accaduto lo scorso 30 giugno, un incidente in cui sono accusati di aver picchiato un Rom e averlo minacciato con la canna delle armi alla bocca.

Huòák dice di non aver mai trovato razzismo nei suoi colleghi e di essere a favore dell'iniziativa anche se non si riuscisse ad assumere nessun poliziotto dalle file delle minoranze.

"E' una cosa buona, nessuno può parlare di iniziativa razzista"

- Hela Balinová and Vladimír Weiss contributed to this report.
Brandon Swanson can be reached at bswanson@praguepost.com

 
Di Fabrizio (del 16/08/2006 @ 10:19:31, in Europa, visitato 1907 volte)

European Roma Rights Centre (ERRC) ha allertato il Comitato delle Nazioni Unite per l'Eliminazione della Discriminazione Razziale (CERD) sulla situazione dei diritti umani dei Rom in Ucraina.

[...] Il governo ucraino ha risposto che "La discriminazione razziale in Ucraina è stata eliminata in tutte le sue forme e l'uguaglianza di ogni cittadino davanti alla legge è assicurata, senza distinzione di razza, colore della pelle, origine etnica o nazionale." Il governo rimprovera i Rom stessi per le condizioni in cui vivono, come pure per la mancanza di opportunità per l'avanzamento economico o sociale. "In molti casi," continua "ci troviamo davanti alla mancanza di volontà da parte dei Rom di osservare le norme usuali di condotta, e per la violazione delle regole di convivenza comuni. Non conoscono i loro diritti e, quello che desta maggior sorpresa, non fanno alcun tentativo per conoscerli." Inoltre i genitori Rom "Non mostrano intenzione di provvedere all'istruzione dei loro figli, nemmeno quella elementare." Termina il governo, "Le accuse che i Rom siano deprivati dei loro diritti, praticamente, non ha ragione d'essere."

L'assenza di una specifica legge anti-discriminazione in Ucraina rende virtualmente impossibile per le vittime di discriminazione di ricorrere allo stato.

ERRC nella propria lettera fornisce l'evidenza di pratiche discriminatorie in numerosi settori della società. [...] In particolare sulle violenze esercitate dall'autorità e dagli stessi cittadini Ucraini, la mancanza cronica di accesso ai servizi di base, all'impiego e alla scolarizzazione, aggiunto a ciò il linguaggio dei mezzi d'informazione. Di seguito alcuni punti:

  • Le ripetute detenzioni su base razziale, con presa delle impronte digitali, sesso avvenute nel cuore della notte, di un gran numero di Rom, senza nessuna accusa specifica.

  • L'incendio doloso che nel 2002 ha coinvolto Jurij Fedorchenko e la sua famiglia, si vocifera che l'incendio sia stato applicato dalla polizia stessa, per aver mancato di pagare un debito, con l'autorità ucraina che ha sempre rifiutato di aprire un'inchiesta sul caso.

  • La situazione di senza casa a lungo termine di Yevgenia Kutsenko nella città di Kremenchug, situazione che riguarda molti altri Rom.

  • La segregazione scolastica dei bambini Rom nel villaggio di Nyerubayskoye, in condizioni peggiori dei loro coetanei non Rom.

  • La sistematica mancanza di documenti personali, che preclude ai Rom l'accesso a diritti fondamentali, incluso il diritto di voto.

ERRC chiede un'azione urgente perché la situazione possa cambiare. [...] La documentazione allegata è frutto di un monitoraggio accurato della situazione a partire dal 1996 [...]

La lettera inviata:
http://www.ohchr.org/english/bodies/cerd/docs/ngos/ERRC.doc

Il rapporto del governo:
http://daccessdds.un.org/doc/UNDOC/GEN/G06/419/96/PDF/G0641996.pdf?OpenElement

Per ulteriori informazioni: Ms. Zemfira Kondur at: E-mail: zola.kondur@errc.org ; ssidd@skif.com.ua ; tel. +380973395974, +380672497119

 
Di Fabrizio (del 14/08/2006 @ 10:41:31, in Europa, visitato 1922 volte)

By Oliver Bradley Updated: 09/Aug/2006 18:28

BRADLEY (EJP) - Per oltre un decennio il Consiglio Centrale dei Sinti e dei Rom di Germania (CCGSR), che rappresenta i due primari gruppi zingari nell'Europa di oggi, ha inviato petizioni al Governo centrale perché costruisse un monumento a Berlino in ricordo dei loro morti.

L'idea cominciò a prendere sostanza all'inaugurazione del Monumento per gli Ebrei Assassinati [durante l'Olocausto], due anni fa a Berlino.

Nel suo discorso all'inaugurazione, Paul Spiegel, ex presidente del Consiglio Centrale Ebreo, chiese al Governo di non dimenticare gli obblighi verso le altre minoranze che avevano subito le atrocità naziste - ora che aveva fatto la sua parte con il suo impegno verso la comunità ebraica. Si riferì in particolare agli Zingari e agli omosessuali..

"Ora il Governo deve indicare quando intenderà costruire un monumento alla memoria dei Sinti e dei Rom in Europa," continuava nel suo discorso.

Da quando ha preso il timone del Consiglio Ebreo nel 2000, Spiegel ha assunto l'incarico di parlare anche per tutti i gruppi di minoranza la cui voce, secondo lui, non arriva al Governo. Così ha appoggiato Romani Rose, presidente storica del CCGSR, per fare azione di lobbying per la costruzione del monumento a Rom e Sinti.

Progetto a lungo termine
Scelta la locazione del monumento, l'accordo cominciò a prendere forma a febbraio 2005, ma solo a maggio di quest'anno il governo federale e  CCGSR hanno finalmente raggiunto un accordo definitivo sul monumento.

Il monumento dovrebbe essere eretto a sud del Reichstag, dove è ospitato il Parlamento. Il Governo si è impegnato per finanziare la costruzione con 2 milioni di euro.

Il segretario federale alla cultura, Bernd Neumann, ha affermato in una conferenza stampa che il lavoro svolto sinora ha permesso di concordare quanto dovrà essere scritto sulla piastra alla base del monumento.

Ha sottolineato che il suo incontro a maggio con Romani Rose era ancora consuntivo e che i partiti politici dovevano essere consultati sul piano finale.

Rose dice che non era a conoscenza di ciò. Cioé:la costruzione del monumento avrebbe potuto cominciare con il semplice benestare governativo, una volta stabilito che la targa non facesse menzione alla parola "Zigeneur" - termine che Rom e Sinti non riconoscono e legato a stereotipi negativi. [...]

Lotta continua
All'ultima riunione di maggio un piccolo gruppo, Alleanza Sinti, si disse contraria alla proposta di omettere i nomi dei diversi gruppi Rom sulla placca. Riteneva che tutti quanti avevano patito la persecuzione nazista, dovessero essere ricordati, e per questo ha cercato alleanze tra il partito Liberale e quello Socialdemocratico.

Il 17 luglio, Neumann chiese a Romani Rose di tornare al tavolo negoziale, perché venisse presa in considerazione la proposta di Alleanza Sinti. Ma Rose ritiene il CCGSR l'unica voce rappresentativa di Sinti e Rom, e quindi ha rifiutato di continuare i negoziati, cominciando invece una campagna contro i ritardi del governo.

Gli esperti ritengono che oltre 15 anni di baruffe tra gruppi ebraici, organizzazioni civiche e parlamento occorse in passato per la costruzione del Monumento per gli Ebrei Assassinati, possono essere un barometro delle attese di Rom e Sinti per il loro monumento.

L'architetto israeliano Dani Karavan ha vinto il concorso per il progetto: sarà un moderno obelisco che in cima diventa una fontana. Ha già eretto altri monumenti in Germania, incluso quello che fa bella mostra di sé davanti al Parlamento a Berlino.

Copyright © 2001-2006 EJP | powered by D3 Digital Media

Altri articoli:

 
Di Fabrizio (del 12/08/2006 @ 10:34:07, in Europa, visitato 2057 volte)


ROMEA.CZ - ROMANI INFORMATIONAL SERVICE - Romano vodi - NEWSLETTER No. 23 (4. 8. 2006)

26. 7. 2006 Slovacchia: A Košice il primo ufficio regionale di aiuto legale
Il Centro offre i propri servizi agli abitanti di Košice e della regione di Prešov. Il Centro di aiuto legale è un'emanazione governativa, che opera a Bratislava dal 1 gennaio 2006. Ulteriori uffici verranno istituiti nelle altre regioni, a partire da Banská Bystrica. Come primo passo l'ufficio prende in esame i documenti dei richiedenti, per controllare se possono accedere o meno al mercato del lavoro e di quale consulenza abbiano bisogno. Sinora ha vagliato 764 domande, principalmente riguardo le relazioni civiche, domestiche e lavorali. D'altro canto, il Centro non fornisce consulenza nella sfera della legge criminale, sicurezza sociale. pensioni e non accetta domande provenienti dai richiedenti asilo.
Fonte: www.rpa.sk

27. 7. 2006 L'agenzia Luma ricerca impiego per i Rom della provincia di Mladá Boleslav
Origine etnica, bassa scolarizzazione e sotto-occupazione sono gli ostacoli più grossi nel trovare lavoro per i Rom della provincia di Mladá Boleslav. [...] L'agenzia è finanziata dall'EU e da fondi governativi. Dopo un anno di esistenza conta 81 clienti nel suo database.
Fonte: ÈTK, www.romea.cz

30. 7. 2006 Il Castello Svojanov per 4 giorni dedicato alla cultura Rom
[Ha ospitato] il Festival internazionale Gypsy Celebration, che è giunto alla sesta edizione. Hanno partecipato bande e cantanti provenienti dalla Repubblica Ceca e da altri paesi. Il festival è stato organizzato dalla nota cantante da Kelerová e dalla sua associazione Miret. Vi hanno preso parte, tra le altre Kale, Bengas, Therne Èave, Andre peste, Gondolánovci. Decine di artisti hanno suonato durante tutti i quattro giorni.
Fonte: ÈTK, www.romea.cz  

28. 7. 2006 Il regista Jiøí Vejdìlek inizierà lunedì a girare un film sulle tematiche Rom
In passato ha girato con successo la commedia Úèastníci zájezdu (Partecipanti all'escursione). Il film sarà ambientato in località densamente popolate da  Rom, particolarmente in Most, Ústí nad Labem ed altre città. "Alcune scene saranno girate a Praga e dintorni. Potremmo fare delle riprese in Slovacchia," ha detto il regista
Fonte: ÈTK, www.romea.cz

31. 7. 2006 I Rom a Brno hanno interesse per il PC e l'inglese
Questo il risultato di un progetto per migliorare la loro integrazione nel mercato del lavoro. Circa un terzo dei 600 partecipanti, che vi hanno preso parte attivamente, hanno fatto ricorso all'ufficio per il lavoro. Il progetto, finanziato dalla EU e da fondi governativi, è terminato il 31 luglio scorso.
Fonte: www.romea.cz

31. 7. 2006 4 domande sulle discriminazione verso i Rom
L'Ispettorato Commerciale Ceco (CCI) ha valutato quattro lettere di protesta  di discriminazione nei ristoranti e nei negozi, accadute nella prima parte del 2006. Un caso appare giustificato. Le conclusioni sono apparse sul sito del CCI. Gli ispettori hanno avuto a che fare con 7 casi simili risalenti all'anno scorso. CCI ha impiegato ispettori di origine Rom a Ústí nad Labem e Ostrava. In totale hanno effettuato 260 controlli  in totale. CCI inoltre coopera con le associazioni Rom nel controllo costante di questi casi. Tra l'altro durante un controllo, è stata aiutata una famiglia..
Fonte: ÈTK,  www.romea.cz

1. 8. 2006 La scuola Králíky istruirà studenti provenienti da ambienti svantaggiati
La scuola Králíky ha battezzato un progetto focalizzato all'educazione di studenti provenienti da aree a rischio o marginali, tramite corsi, garantiti dal Ministero per l'Istruzione, che permetteranno di accedere alle scuole superiori. [...] Le spese di tasferte, cibo e alloggi verranno coperte dallo stesso Ministero.
Fonte: www.romea.cz

1. 8. 2006 La polizia cerca agenti Rom, Vietnamiti ed Ucraini
Il piano si svilupperà l'anno prossimo e la campagna di informazione inizierà il prossimo autunno, con la seconda fase dell'arruolamento che dovrebbe avvenire prima del 2007.
Fonte: ÈTK, www.romea.cz

2. 8. 2006 n circa 200 si sono ritrovati per la commemorazione della liquidazione del settore Rom di Auschwitz
Sono arrivati presso l'ex campo di sterminio di Auschwitz-Bøezinka, per il 62° anniversario della liquidazione del settore "famiglie Rom". Vi perirono circa 21.000 Rom, inclusi quelli che arrivavano dal Protettorato di Boemia e Moravia. Il campo fu uno dei tanti dove i Rom trovarono la morte, ad esso vanno aggiunti quelli di Sobibór, Belzec, Hodonín, e Lety u Písku, I primi Rom furono portati ad Auschwitz nel 1941. Nel 1943 a 3 Km. da Bøezinka, venne nominato il "Campo familiare" per i Rom. Venne riempito con Rom provenienti da 14 paesi. Iniziarono a morire di fame e di stenti. Inoltre furono usati dal professor Josef Mengele per i suoi esperimenti "scientifici" sulla razza. Il campo venne liquidato nel 1944, nelle camere a gas finirono i 2.897 superstiti, principalmente donne e bambini.
Fonte: ÈTK, www.romea.cz

3. 8. 2006 Slovacchia: a Ĺarovce i bambini Rom studiano durante l'estate
Il programma riguarda i bambini che hanno frequentato l'asilo e la scuola dell'obbligo nell'anno corrente, lo spazio viene messo a disposizione dal centro comunitario La volontaria Mrs. Katarína Gurvaiová dice: "I bambini si ritrovano qui assieme a due insegnanti di origine Rom. I bambini sono quelli che già hanno frequentato la scuola durante l'anno e qui ritrovano un ambiente a loro familiare. Le materie sono: lingua slovacca, matematica, scienze naturali ed altro. Si tenta un approccio divertente alle materie, cosicché i bambini possano anche godere della vacanza. I bambini dell'asilo passano il tempo all'aperto, ma d'altra parte anche quelli della scuola dell'obbligo passano buona parte del tempo all'aperto, ad esempio per imparare canzoni e ritmi musicali. Ogni giorno arrivano circa 25 bambini, di età tra i 5 e i 18 anni. La comunità locale conta 1.658 abitanti, con il 45% di origine Rom.
Fonte: www.rpa.sk

 
Di Fabrizio (del 04/08/2006 @ 10:37:04, in Europa, visitato 1733 volte)
Alcune immagini di Rom in Russia: si va dalle immagini "storiche"  coi cavalli alle foto di lavoratori attuali, assando per le solite gallerie familiare. Per chi mastica il cirillico, questa è l'home page.
 
Di Fabrizio (del 03/08/2006 @ 08:34:41, in Europa, visitato 1851 volte)

Strasburgo, 2 Agosto 2006: In occasione della commemorazione dell'Olocausto Romani, il Presidente dell'European Roma and Travellers Forum, Rudko Kawczynski, ha richiamato gli stati europei ad un'azione risoluta contro l'anti-ziganismo.

Dice Kawczynski: "Sono seriamente preoccupato che sessant'anni dopo il genocidio nazionalsocialista contro i Rom, l'anti-ziganismo continua ad espandersi e fa nuove vittime ogni giorno," riferendosi alla discriminazione e alla violenza contro i Rom in molti paesi e alla pervasività dei discorsi di odio nei media e nelle testimonianze pubbliche.

Il presidente ha poi puntato il dito sulla situazione in Kosovo dove i Rom sono diventati vittime di pulizia etnica. Ha chiesto agli stati membri EU di interrompere le deportazioni di Rom in Kosovo e di garantire ai rifugiati uno status di residenza permanente.

Ha poi chiesto al governo tedesco di includere un chiaro riferimento al carattere sistematico della persecuzione nazista dei Rom, nella targa commemorativa che sarà posta sul futuro monumento dedicato alle vittime romani dell'Olocausto. Ha anche appoggiato la proposta dell'ex presidente tedesco Roman Herzog, che sottolinea come la persecuzione di allora aveva gli stessi motivi di quella contro gli Ebrei.

"L'anti-ziganismo è parte integrante del patrimonio della cultura europea" dice Rudko Kawczynski. Ha enfatizzato l'importanza della creazione dell'European Roma and Travellers Forum che raccoglie i Rom di tutta Europa allo scopo di  porre fine a secoli di persecuzione ed alienazione.

Nella notte tra il 2 e il 3 agosto 1944, i superstiti del settore zingaro di Auschwitz Birkenau vennero messi nelle camere a gas. In totale furono uccisi tra 500.000 e un milione e mezzo di Rom nele regioni occupate dai Tedeschi, nel nome dell'ideologia razzista della purezza del sangue. Circa 21.000 Rom perirono soltanto ad Auschwitz, vittime di un trattamento crudele ed inumano e degli esperimenti di Josef Mengele, o semplicemente sterminati.

Per contatti ed informazioni:
European Roma and Travellers Forum
c/o Council of Europe DG III
67 075 Strasbourg

Tel.: + 33 3 90 21 53 50
Fax.: + 33 3 90 21 56 58
Email: ertf@coe.int o ertf@ertf.org

immagine di Rudko Kawczynski da coe.int

 
Di Fabrizio (del 11/07/2006 @ 10:57:49, in Europa, visitato 1774 volte)
Non è la prima volta che CaféBabel dedica interessanti articoli alla condizione dei Rom n Europa. Questa è la volta di un'intervista alla parlamentare europea Lívia Járóka.

Lívia Járóka, europarlamentare ungherese impegnata nella lotta per i diritti dei rom, non per questo ha dimenticato la propria casa.
 Ci siamo incontrati il giorno della visita a Budapest di Vladimir Putin. Mentre l’attenzione dei media era tutta sul leader russo, in un angolo tranquillo di Budapest avevano luogo dibattiti altrettanto importanti. Lívia Járóka, membro del Parlamento europeo, ha accettato di incontrarmi durante una pausa da questi dibattiti. Mentre i politici la aspettavano nell’altra stanza Járóka chiacchierava con passione in merito alla sua missione: porre fine al razzismo contro i rom e sostenerli nella ricerca di un loro posto in Europa.

La lunga storia della sofferenza
I rom sono uno delle minoranze etniche che più ha sofferto in Europa. Si crede siano migrati dall'India in Europa intorno all'anno Mille. Nel 1471, in Svizzera, fu approvata la prima legge contro gli zingari. E i cinque secoli a venire videro intensificarsi le ostilità nei loro confronti. Durante la Seconda Guerra Mondiale i nazisti sterminarono dai 200.000 agli 800.000 rom in un tentativo di genocidio, conosciuto come Porajmos. Questo vergognoso capitolo della storia europea continua nel 1999, con la pulizia etnica della comunità rom in Kosovo. Ancora oggi l’Errc – il Centro Europeo per i diritti dei rom – riscontra in tutta Europa un razzismo diffuso nei confronti di questo popolo. Gli attivisti rom, tra cui Lívia Járóka, stanno cercando di trovare una soluzione europea ad un problema che va oltre i confini del continente.
Sin dall’inizio della sua carriera Lívia Járóka ha richiamato l’attenzione degli ungheresi e degli europei sulla situazione della minoranza rom. La pacata e allo stesso tempo determinata attivista mi racconta riguardo agli esordi della sua carriera: «In quanto antropologa interessata per anni alla vita dei rom, il mio nome non era sconosciuto ai politici che si occupavano di diritti umani. Chiedevano costantemente la mia opinione e, se necessarie, non esitavo a muovere delle critiche».
Durante il suo corso di studi all’estero, Lívia Járóka ha iniziato a collaborare con le organizzazioni civili dei rom al di fuori dell’Ungheria. Nel 2004 è stata eletta membro del Parlamento Europeo all’interno del maggior partito ungherese di opposizione, il Fidesz, diventando così il primo deputato parlamentare rom. Trovò velocemente la sua strada diventando membro del Ppe, il Partito Popolare europeo, e vicepresidente dell’intergruppo europeo sul razzismo e la diversità.

Un duro lavoro
Lívia Járóka non sembrava sorpresa quando le ho chiesto se, come giovane donna dell’est Europa, non fosse difficile riuscire a non essere considerata soltanto “esotica”, in un mondo di uomini di mezza età. «L’essere presa sul serio mi richiede un lavoro straordinario» risponde e continua dicendo: «I miei colleghi ed io conduciamo in modo serio e professionale il nostro lavoro nel portare l’attenzione dei politici europei sulla situazione delle popolazioni rom. Diversamente dal caso di altre minoranze, non è stata creata una rete di organizzazioni civili, è mio compito favorirne la nascita e ripulire la mentalità europea dalle errate concezioni sui rom». E aggiunge che «i politici europei dovrebbero venire a conoscenza della situazione di questa gente».
Mi chiedevo se fosse facile conservare i propri ideali occupandosi di politica europea. «Dopo aver lottato da attivista ho dovuto imparare a scendere a compromessi» risponde. «Non devi perder di vista i tuoi obiettivi, anche nella complessa rete di interessi europei, si possono raggiungere accordi utili. Ora i politici europei iniziano a rendersi conto che la situazione dei rom non può essere sottovalutata».

Speranze per il futuro
Dopo anni di lotte, nel 2005 si è approva la Risoluzione Europea sui diritti dei rom, ma più che di una risoluzione sostanziale si trattava di una valutazione dettagliata della situazione. Si evidenziava il fatto che «i 12-15 milioni di rom presenti in Europa, di cui dai 7 ai 9 milioni vivono nell’Ue, subiscono discriminazioni razziali e sono soggetti in molti casi a una severa discriminazione strutturale, che implica povertà ed esclusione sociale; questi sono vittime di un’ulteriore discriminazione in base al sesso, all’età, all’invalidità e all’orientazione sessuale». I recenti problemi con l’immigrazione in Europa, quali le rivolte del 2005 nelle banlieue francesi, hanno reso più difficile la lotta per i diritti dei rom, in quanto minoranza non privilegiata ed esclusa dalla società francese. Lívia Járóka ha l’impressione di essere sola, talvolta, nella propria lotta contro la burocrazia dell’Ue. Fortunatamente i deputati del Parlamento Europeo di tutti i partiti offrono il loro sostegno al caso. «Possiamo andare avanti solo se uniamo le forze» aggiunge.
Lívia Járóka è determinata a vincere nella sua lotta, a costo di ricorrere a metodi poco ortodossi. Impegnata nella campagna del Ppe finalizzata alla modernizzazione della propria immagine, la deputata afferma «stanno per realizzare un’autorizzata “Alleanza di valori” e io sarò il volto della campagna. Ero solita tenermi al di fuori del marketing politico e del branding, ma mi sono resa conto che l’immagine riveste un ruolo importante nell’attuale mondo dei media. Occupandomi di politica, devo cogliere questa opportunità come parte della mia lotta alla discriminazione».

Restare in contatto
Lívia Járóka trascorre la maggior parte del suo tempo a Bruxelles e in giro per l’Europa. In un ambiente come questo, chiedo, come mantieni i contatti con le persone che tornano a casa? «Non c’è molta più differenza in Europa rispetto a quella tra l’area diplomatica di Bruxelles e i quartieri poveri dell’Europa dell’est. Ci sentiamo quotidianamente per telefono o attraverso internet e torniamo a casa quasi ogni settimana».

Nonostante tutto il suo lavoro, Lívia Járóka sta attenta a non perdere di vista le sue priorità. «Naturalmente la cosa più importante per me è la famiglia. Stiamo assieme il maggior tempo possibile. È necessario che loro si spostino sempre con me - la mia famiglia mi da tutto il supporto di cui ho bisogno per il mio lavoro. Questo è la mia famiglia». Non lascerà facilmente che l’Europa si dimentichi della condizione dei rom.
Gellért Rajcsányi - Budapest - 8.7.2006 | Traduzione: Linda Baldessari
 
Di Fabrizio (del 10/07/2006 @ 10:46:17, in Europa, visitato 1902 volte)

Durante il convegno, indetto dall'UDC, si è discusso anche della condizione delle Romni in Europa. Chi volesse leggere tutto l'articolo QUI

Discriminazione delle donne rom

Le donne rom sono discriminate in Europa e, pertanto, i deputati chiedono agli Stati membri di adottare misure volte a superare la loro “segregazione razziale” negli ospedali e nelle scuole, a migliorarne le condizioni abitative e a favorirne l’occupazione e l’inclusione sociale. Sono poi sollecitati interventi, anche finanziari, a favore dell’imprenditoria delle donne rom. La loro situazione deve costituire un criterio chiave in vista delle future adesioni all’UE.
Adottata dall’aula con 412 voti favorevoli, 21 contrari e 48 astensioni, la relazione esorta i poteri pubblici dell’Unione ad effettuare rapide indagini in merito alle accuse di gravi abusi dei diritti dell’uomo nei confronti delle donne Rom, a punire rapidamente i colpevoli e a fornire un adeguato indennizzo alle vittime. In tale contesto , invita gli Stati membri a inserire tra le loro «priorità principali» le misure intese a fornire una migliore protezione per la salute riproduttiva e sessuale delle donne, a prevenire e vietare la sterilizzazione forzata e a promuovere la pianificazione familiare, le soluzioni alternative ai matrimoni in giovane età e l’educazione sessuale. Ma anche a prendere misure proattive per debellare «la segregazione razziale nei reparti maternità», a garantire l’elaborazione di programmi destinati a fornire servizi alle vittime Rom di atti di violenza domestica, e ad essere particolarmente vigilanti per quanto riguarda il traffico di donne Rom.
Gli Stati membri, inoltre, dovrebbero elaborare una serie di misure volte a garantire che le donne e le ragazze abbiano accesso, a condizioni di parità , ad una istruzione di qualità, «anche approvando leggi positive che esigano la fine della segregazione nelle scuole e definiscono i dettagli di progetti destinati a porre fine all’istruzione distinta e di seconda classe destinata ai bambini Rom».
Dovrebbero anche migliorare le condizioni abitative dei Rom prevedendo il riconoscimento, da parte della legislazione nazionale, del diritto ad un alloggio decente, adottando progetti generali per finanziare il miglioramento delle condizioni di vita e di alloggio nei quartieri con una considerevole popolazione Rom e «ordinando ai poteri locali di garantire rapidamente l’approvvigionamento in acqua potabile ed elettricità, lo smaltimento dei rifiuti, i trasporti pubblici e le strade». Gli Stati membri sono anche invitati a mettere a disposizione campi per i Rom nomadi «affinché essi possano disporre di un livello di confort ed igiene soddisfacente».
Per il Parlamento gli Stati membri dovrebbero anche garantire l’acceso di tutte le donne Rom alle cure sanitarie di base, di urgenza e preventive, nonché la parità di trattamento e le pari opportunità nelle politiche in materia di occupazione e inclusione sociale. A quest’ultimo proposito, si tratterebbe di affrontare il problema dei tassi di disoccupazione molto elevati tra le donne Rom e, in particolare, di lottare contro i grandi ostacoli determinati dalla discriminazione diretta in fase di assunzione. La relazione chiede inoltre l’adozione del principio di “obbligo positivo”, in virtù del quale gli enti statali sono tenuti per legge a garantire una rappresentanza di donne Rom proporzionata alla loro presenza in seno alla popolazione locale.
I governi sono esortati ad esaminare gli ostacoli all’attività indipendente delle donne Rom, a definire programmi destinati a permettere una registrazione agevole, rapida e poco onerosa delle donne Rom imprenditrici e che esercitano un’attività indipendente, a favorire l’accesso al credito, compreso il microcredito, per il finanziamento di imprese da parte di donne Rom. Il Parlamento, poi, raccomanda agli Stati membri e alla Commissione di promuovere modelli d’imprenditorialità sociale, appositamente rivolti alle donne Rom. All’Esecutivo, inoltre, è chiesto di appoggiare, «mediante i suoi numerosi meccanismi finanziari», le attività destinate in particolare alle donne Rom e di riesaminare le norme per l’attribuzione di tutti i tipi di finanziamento «al fine di garantire disposizioni particolari volte ad includere le donne Rom».
I deputati, d’altra parte, invitano le istituzioni della UE a considerare la situazione delle donne Rom nei paesi candidati «un criterio chiave per valutare il livello di preparazione di detti paesi all’ingresso nell’Unione europea», compresa la situazione delle donne Rom nei paesi candidati non tradizionalmente o immediatamente associati alle questioni dei Rom. Nel chiedere poi alle istituzioni comunitarie di incitare i governi a raccogliere e a pubblicare dati sulla situazione degli uomini e delle donne Rom, il Parlamento invita l’Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e xenofobia ad avviare una serie di studi sul ruolo dei media nel promuovere l’antinomadismo e, in particolare, sulla popolazione di stereotipi negativi sulle donne Rom.

 

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