Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

ASSETTO VARIABILE

E' sospeso sino a data da destinarsi.

Le puntate precedenti sono disponibili QUI


Volete collaborare ad ASSETTO VARIABILE?
Inviate una
mail
Sostieni il progetto MAHALLA
 
  
L'associazione
Home WikiMAHALLA Gli autori Il network Gli inizi Pirori La newsletter Calendario
La Tienda Il gruppo di discussione Rassegna internazionale La libreria Mediateca Documenti Mahalla EU Assetto Variabile
Inoltre: Scuola Fumetti Racconti Ristorante Ricette   Cont@tti
Siamo su:  
Non voglio dimostrare niente, voglio mostrare

Federico Fellini
-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Sucar Drom (del 18/01/2006 @ 01:20:15, in casa, visitato 2159 volte)
Rif: l'inaugurazione domenica scorsa

Da redattoresociale.it
Terreni e non campi: sarebbero ormai 5000, soprattutto nel nord Italia, le aree private ad uso agricolo acquistate da famiglie sinte e rom per viverci con le proprie roulotte. Ma per lo Stato si tratta di abusi edilizi

Il campo nomadi di Guastalla
GUASTALLA (RE) – Sarebbero ormai 5000 i terreni privati agricoli acquistati, prevalentemente nel nord Italia, da famiglie sinte e rom, per viverci con le proprie roulotte. La stima è dell’Associazione Sucar Drom – Opera Nomadi di Mantova secondo cui sceglierebbero questa soluzione soprattutto i sinti italiani - sinti piemontesi, lombardi, veneti, Teich, Gackane, emiliani e marchigiani, Rom Harvati, Lovara e abruzzesi - decisi ad uscire ad ogni costo dalla logica assistenziale del campo. Una tendenza iniziata negli anni ’80 ed esplosa in un decennio, perché poco onerosa a livello finanziario - più difficile sarebbe l’acquisto di una casa o di un terreno edificabile - e non straniante culturalmente. Più cauta nei numeri la valutazione di Nicola Solimano della Fondazione Michelucci di Firenze, realtà all’avanguardia nella progettazione e nella ricerca urbanistica e della architettura moderna e contemporanea, con particolare riferimento ai problemi delle strutture sociali. “E’ una tendenza in crescita, soprattutto tra i sinti. In Toscana nel 1992 erano uno o due i casi ed oggi sono almeno una ventina”. La Fondazione ha progettato e realizzato due aree, una a Prato per i Sinti ed una a Firenze per i Rom macedoni, oltre ad aver appaltato i lavori di un micro-area a Pisa ed aver esteso la propria consulenza a Trento e Bolzano. L’intervento dipende molto dalle caratteristiche dei destinatari, spiega la Fondazione; i Rom ad esempio hanno una tradizione abitativa e sono quindi pensabili soluzioni più vicine ad un modello di casa tradizionale, anche individuale, mentre per i sinti che mantengono una mobilità accentuata e sono legati ad un sistema di famiglia allargata (25-40 persone) vengono forniti più coerentemente servizi di supporto alla loro vita in roulotte. Importante adottare le diverse soluzioni insieme alle famiglie destinatarie del progetto: “E’ importante dimostrare che si sta lavorando alla loro casa e non per uno spazio di nessuno, questo mantiene un senso di identificazione e fa si che, ad esempio, non si verificano cattivi utilizzi delle strutture”.

Il problema è che per la legge italiana queste roulotte sono e restano un abuso edilizio. Secondo Sucar Drom questo non solo mette in crisi le famiglie che attualmente vivono in terreni agricoli di proprietà, ma investe le amministrazioni comunali costrette a trovare anche soluzione alternative. “Il rischio evidente è il ritorno al campo nomadi”, paventa l’associazione Sucar Drom che chiede la possibilità di sanare le situazioni esistenti e creare le condizioni perché questa tipologia abitativa venga estesa, attraverso il lavoro di confronto in un tavolo interistituzionale con Ministeri e Regioni. Obiettivo: arrivare ad una soluzione uniforme su tutto il territorio nazionale. “Sono molte le famiglie che stanno facendo questa scelta – commenta Solimano della Fondazione Micheletti, secondo cui questa “è una strada da percorrere”. “Il discrimine è quello del rapporto con la legge sugli abusi edilizi – aggiunge - Occorre trovare un soluzione di equilibrio, in genere non si tratta di aree di pregio. Basterebbe consentire gli allacci alla rete idrica e fognaria, sanare piccoli abusi. Si tratta di interventi limitati”. (vedi lancio successivo) (cch)

© Copyright Redattore Sociale

intervento di Fabio Suffré, mediatore culturale dell'Associazione Sucar Drom.

Carissimi, vi ringrazio tutti per essere oggi qui con noi oggi a festeggiare u kher nevo (la nostra nuova casa), il Residence Sucar Plaza.
Questa realizzazione è un primo segno in Emilia Romagna per costruire insieme un nuovo rapporto tra noi Sinti, le Istituzioni e il resto dei Cittadini.
In questi quattro anni di lavoro partecipato abbiamo sperimentato la metodologia della mediazione culturale che vede noi Sinti per la prima volta protagonisti.
Insieme con il Sindaco, il Vice Sindaco, il Geometra Eber Bianchi e tutti gli Uffici Comunali interessati abbiamo discusso, lavorato, costruito questa esperienza.
Oggi io, a nome dell’Associazione Sucar Drom e delle famiglie Sinte guastallesi, li voglio ringraziare per l’impegno e la volontà che hanno dimostrato in questi quattro anni.
Ringrazio anche tutto l’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna e l’Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Mantova per il concreto sostegno che hanno offerto a questa esperienza.
Oggi possiamo dire che abbiamo una casa dove poter vivere, crescere i nostri figli, gioire e anche soffrire come ogni famiglia al mondo.
In questi giorni qualcuno ha affermato pubblicamente che il Residence Sucar Plaza, la nostra casa, non sarebbe altro che un “campo nomadi”.
Oggi io rispondo a tutte queste persone che non hanno mai provato a vivere in un “campo nomadi”.
Sucar Plaza non è un “campo nomadi” dove sei costretto a vivere contro la tua volontà, al di fuori della propria famiglia, senza privacy, decine e decine di famiglie ammassate una contro l’altra.
Si provino questi signori a vivere una settimana in un “campo nomadi” a Reggio Emilia, a Bologna, a Carpi e la lista è tristemente lunga.
La micro-area che oggi inauguriamo sarà esempio in tutta l’Italia per chiudere i cosiddetti “campi nomadi” e offrire alle Minoranza Etniche Linguistiche Sinte un habitat dignitoso.
Ma ciò non è sufficiente e per questo chiedo alla Regione Emilia Romagna e alla Provincia di Reggio Emilia di sostenere il nostro progetto di mediazione culturale perché oltre all’habitat dobbiamo tutti insieme elaborare subito, senza perdere tempo, strategie condivise negli ambiti del lavoro, della cultura, della sanità e della scuola.
Oggi gioiamo per questo momento, ma da domani vi chiediamo di lavorare insieme per costruire il reale riconoscimento dello status di Minoranze Etniche Linguistiche Nazionali per noi Sinti e per i Rom.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 17/01/2006 @ 01:57:43, in Regole, visitato 2071 volte)
La Svezia garantisce asilo ai cittadini dalla Romania, paese candidato nella EU -
12.01.2006 - 18:23  La Svezia ha garantito asilo politico ad un insegnante di yoga proveniente dalla Romania, paese candidato nella EU, con il capo di stato rumeno che si è riferito al caso come esempio delle imperfezioni nel sistema legislativo del paese, ad un anno dall'accesso previsto nella EU.

Segnalazione completa (in inglese):
Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 17/01/2006 @ 00:11:28, in Europa, visitato 1936 volte)
da: everyday_people
Vilnius. Gypsies in the old town
2005_07_16vln-145
Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 16/01/2006 @ 19:31:54, in musica e parole, visitato 4385 volte)

oltre il pregiudizio
CAMPAGNA CONTRO IL RAZZISMO

La Camera del Lavoro di Milano e Opera Nomadi
presentano

PORRAJMOS
lettura spettacolo
voci da uno sterminio dimenticato
Rom e Sinti nell'Europa della 2° guerra mondiale

Con
Dijana Pavlovic' e Claudio V. Migliavacca


MUSICHE ESEGUITE DAL VIVO DA
RAHPSODIJA TRIO
Muarizio Deho', violino
Luigi Maione, chitarra
Giampietro Marrazza, fisarmonica


Con la partecipazione di Giorgio Bezzecchi, Naum Jovanovic e Daniela Di Rocco

Un progetto di MaurizioPagani

Elaborazione video
Itsos “Albe Steiner” sezione cine tv:
Simone Ferrari, Luca Lossani, Desiré Ieva

Luci e tecnica – Lele Cascione

Testi & Regia: Dijana Pavlovic' – Claudio V. Migliavacca




Articolo Permalink Commenti Oppure (1)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Sucar Drom (del 16/01/2006 @ 13:44:49, in Italia, visitato 3416 volte)
Sabato abbiamo inaugurato il residence Sucar Plaza a Guastalla, in Provincia di Reggio Emilia.
Erano presenti tante, tante persone (circa un centinaio) che insieme a noi e alla comunità sinta guastallese hanno voluto condividere questo momento di gioia.
Particolarmente applauditi gli interventi di Mario Dallasta (Sindaco di Guastalla), Fabio Suffré (Mediatore Culturale dell’Associazione Sucar Drom), Gianluca Borghi (Consigliere Regionale ed ex Assessore alle Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna), Teresa Spagna (Funzionaria della Provincia di Mantova che sostituiva l’Assessore Fausto Banzi)
Tutti e quattro questi interventi hanno evidenziato che ai Sinti deve essere riconosciuto lo status di Minoranze Etniche Linguistiche e che l’esperienza di Guastalla deve essere esempio replicabile a livello nazionale per uscire dalle logiche ghettizzanti e assistenziali del “campo nomadi”.
In particolare si è posta l’attenzione sulle tre “parole chiave” che hanno guidato la progettualità: interazione, mediazione culturale e partecipazione.
Infatti, il progetto abitativo di Guastalla non è tanto importante per la scelta della tipologia abitativa (micro-area), ma è importante perché è stato un progetto partecipato a tutti i livelli dalle famiglie guastallesi appartenenti alla Minoranza Etnica Linguistica dei Sinti Emiliani e soprattutto consapevole che le Minoranze Etniche Linguistiche Sinte e Rom sono soggetto pensante della città e per la città di Guastalla.
Infatti, il raggiungimento degli obiettivi fissati si è reso possibile per il coinvolgimento diretto e a tutti i livelli (nelle fasi decisionali, progettuali, nella realizzazione e nelle verifiche) delle famiglie Sinte Guastallesi.

Sono intervenuti anche Anna Maria Dapporto (Assessore alle Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna), Marcello Stecco (Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Reggio Emilia) e Vladimiro Torre (Presidente dell’Associazione Them Romano di Reggio Emilia).

L’inaugurazione è stata allietata dal gruppo musicale U SINTO di Bolzano e da un rinfresco con brindisi in un clima di gioia e felicità.

Il residence Sucar Plaza è stato benedetto da Monsignor Ambrogio Morani.


In foto il taglio del nastro.
Da sinistra: Fabio Suffré, Mediatore Culturale dell’Associazione Sucar Drom; Mario Dallasta, Sindaco di Guastalla; Gianluca Borghi, Consigliere Regionale; Anna Maria Dapporto, Assessore alle Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna; Marcello Stecco, Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Reggio Emilia. Dietro a Fabio Suffré, all’estrema sinistra della foto si scorge Monsignor Ambrogio Morani.
La foto è stata gentilmente concessa dal fotografo Ermes Lasagna che si è offerto di costruire insieme a noi un progetto fotografico, di cui vi parleremo nei prossimi mesi
2376052l

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 16/01/2006 @ 10:34:23, in blog, visitato 1906 volte)

Finite tutte le ferie (anche quelle ortodosse e musulmane) ci vuole un babbo natale ritardatario e sgarruppato che porti qualcosa a chi continua a leggere la Mahalla nonostante la depressione del ritorno in ufficio.

E' dai tempi dell'ultimo trasloco che ci sono due ampli e luminosi blog, parcheggiati come magazzino su Tiscali (dove per fortuna nessuno sente la mia mancanza, visto che nel frattempo spopolano Sucar Drom e Romano Lil). E così pensavo, chi sarà il prossimo??

Beh, cosa farci di un blog? Non ne ho la minima idea, ma se volete aprirne uno, tanto vale usare i miei due magazzini:

che almeno potete sfruttare il nome che si era fatto.

Chi è interessato, mi scriva. Ovviamente, darò la precedenza a chi ha idea di mantenere una certa continuità con gli argomenti che erano trattati da quelle parti, quindi Rom e Sinti, ma anche progetti e diari su volontariato, associazionismo, scuola, media e informazione. Insomma, ci siamo capiti... L'importante, è che il nuovo “inquilino” non mi cancelli i post passati.

Una valutazione sulla piattaforma tiscali

Facilità d'uso

: - ) : - ) : - ) : - ) : - )

Grafica

: - ) : - ) : - )

Immagini

: - ( : - (

Html

: - ( : - (

Redazione Tiscali

S - (

Trolling e rompiscatole

: - ) : - ) : - )

Visibilità nella piattaforma

: - ) : - ) : - ) : - )

Visibilità nel web

S - (


In effetti, c'è il rischio del “ghetto tiscali”, dove ci si conosce tutti ma a fatica si oltrepassano i confini della piattaforma. In ogni caso, posso aiutare a ottenere buona visibilità negli aggrgatori specifici come bloglines, del.icio.us e frappr. Technorati invece con tiscali non lega molto.

Per contattarmi

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 16/01/2006 @ 00:06:35, in casa, visitato 1523 volte)

ricevo e porto a conoscenza:

Milano , 13 gennaio 2006
 
 
APPELLO ALLA CITTA’
 
 
“La solidarietà è la tenerezza tra i popoli” (J. Martí)
 
In occasione del Consiglio Comunale di lunedì 16 gennaio in cui è stato chiesto all’assessore Tiziana Maiolo da parte della conferenza dei capigruppo dell’opposizione di relazionare in merito alla situazione dei “rifugiati di via Lecco”, le firmatarie associazioni chiamano la cittadinanza alla partecipazione. 
 
Siamo convinti che soltanto il dialogo, la collaborazione e la solidarietà tra tutti possano permettere una rapida soluzione della situazione in cui si trovano ormai da due mesi i “rifugiati di via Lecco”.
 
La risoluzione di questa situazione specifica può segnare un passo in avanti verso il riconoscimento dei diritti dei richiedenti asilo, dei rifugiati e dei titolari di protezione umanitaria.
 
Milano ha bisogno di politiche specifiche, responsabilità sociale e programmazione di interventi che garantiscano la necessaria accoglienza e integrazione a coloro che, fuggendo da situazioni di guerra e persecuzioni personali, chiedono all’Italia e alla nostra città protezione e sostegno.
 
 
 
 
PRESIDIO
LUNEDI’ 16 GENNAIO
ORE 17,00
IN PIAZZA DELLA SCALA
 
 
Arci, Emergency, CGIL, Naga, Todo Cambia
 
Prime adesioni:
La comunità Kurda di Milano, SinCobas, Fiom, C.S Leoncavallo, Associazione culturale cilena, Rete Artisti contro la Guerra, Ass.Beretti Bianchi, Attac Milano, Associazione Azad per la libertà del popolo Kurdo, Filef Lombardia, Arci blob, Arciragazzi, Associazione per la Pace di Milano, Coordinamento lombardo nord sud del mondo, Associazione Maschere Nere, Basta Guerra, Rifondazione Comunista , Francesco Majorino, segretario cittadino DS,  Augusto Rocchi, segretario provinciale PRC, Enrico Coviello, assessore agli stranieri e politiche di pace Comune di San Donato, Giusi Rotondo, Dario Fo e Franca Rame, Elena Cavallone
 
 
 
Info: 333/1229779 o 328/ 54 73 099
Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 15/01/2006 @ 21:34:02, in Europa, visitato 1891 volte)
Pur non condividendolo in tutti i punti, mi sembra un'analisi originale e interessante per una rflessione sul futuro europeo:

Commenti al Programma Operativo per il 2006 (file pdf ndr) del Consiglio d'Europa proposto dalle prossime presidenze di Austria e Finlandia

Le 58 pagine del documento danno maggior importanza ai fertilizzanti che alla non-discriminazione. Continua la tendenza nel creare inaccettabili gerarchie tra i diversi livelli di discriminazione, tra cui è citata solo quella di genere.
Tanto i paragrafi riguardo i fertilizzanti che l'eguaglianza di genere e la non-discriminazione hanno cinque righe, ma almeno i fertilizzanti sono elencati all'indice degli argomenti. La non-discriminazione viene menzionata anche nelle cinque righe che di fatto dovrebbero essere dedicate all'uguaglianza di genere e alle tematiche connesse (non che questo aiuti nella comprensione).
E' abbastanza ironico l'introduzione del documento: "i recenti dibattiti hanno sottolineato l'importanza che l'unione si concentri sui temi che riguardano la vita di tutti i giorni dei cittadini".
Gli Austriaci e i Finlandesi che hanno lavorato a questo documento, riceveranno da noi altre notizie. Non ero a conoscenza del così grande interesse dei miei concittadini europei per la verifica e la contabilità statutaria o l'indirizzamento sui diritti degli azionisti così come l'infrastruttura per le informazioni spaziali ed il metodo strategico all'amministrazione dei prodotti chimici.
Ci sono anche argomenti più "seri": il rafforzamento dei diritti della piccola minoranza europea che deve affrontare viaggi aerei, così come le fusioni trasversali ai margini del settore bancario e l'accesso della Comunità al WIPO Geneva Act assieme al brevetto comunitario relativo all'urgente problema relativo ai diritti di proprietà europei.
Il capitolo sul welfare animale, salute degli animali, protezione delle piante e nutrizione animale, è più grande di quello sulla politica sociale.
Il documento è stato pubblicato il 22 dicembre e non vale neanche la scusa che è stato scritto dopo i postumi di una sbornia. Piuttosto la spiegazione risiede nel fatto che a quella data nessun parlamentare era a Bruxelles e le camere nazionali avevano giàla testa in ferie
La maggior parte del documento si confronta con le relazioni esterne e il terrorismo, mentre la parte sui Diritti Umani è assolutamente inadeguata e si focalizza su Cina, Iran e Cina.
Un documento terribile scritto da frequentatori di voli di prima classe, comitati di azionisti ed elites europee, che dovrebbero invece che guardare i canali di moda e di Gucci, dovrebbero sintezzizarsi su Euronews.
La maggior copertura di notizie quest'anno è stata data agli eventi di Francia, dove esclusione sociale e razzismo hanno creato una bomba sociale. Il trattato costituzionale non è passato in Francia e Olanda a causa di una lingua elitaria e alla mancanza di collegamento tra i cittadini europei, e questo documento si pone sullo stesso percorso.
Nel 1995, l'anno in cui l'Austria si congiunse all'Unione Europea, 4 Rom furono ammazzati da una bomba mentre tentavano di rimuovere dei graffiti razzisti scritti contro di loro. L'Austria sta tuttora lottando contro il neonazismo e il gap tra molto ricchi e molto poveri sta aumentando.
L'antiziganismo e il razzismo sembrano essere sufficientemente tutelati dalle future presidenze europee.
Probabilmente sperano che impacchettiamo le nostre cose e ci prendiamo una vacanza in attesa della presidenza tedesca.

Valeriu Nicolae Deputy Director
European Roma Information Office
Av. Eduard Lacomble 17, Brussels
valeriu.nicolae@erionet.org
Tel. + 32 27333462
Fax: +32 27333875
Mobile: +32 476538194
Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 15/01/2006 @ 14:46:23, in Italia, visitato 2219 volte)

Ricevo da Agostino Rota Martir:

LETTERA APERTA ALLA CITTADINANZA DI VIAREGGIO
 
 
SUCCEDE A VIAREGGIO…e altrove
 
Da diverso tempo i Servizi Sociali di Viareggio si stanno “interessando” di una famiglia Rom, il risultato di questa attenzione è che la suarichiesta di aiuto si è trasformata in dramma, di pari passo con gli interventi elargiti a “favore degli interessati”.
La conseguenza di questo strano rapporto è che dei suoi 6 figli, ben sei, sono stati allontanati e affidati a famiglie italiane e a strutture sociali. 
Alla luce di questi fatti, noi riteniamo che la cittadinanza di Viareggio debba essere informata, perché il fatto è grave e merita una sua attenta riflessione e una presa di posizione (se necessaria) nei confronti dei Servizi Sociali che fino ad ora, hanno avuto buon gioco di fronte al silenzio della cittadinanza e di alcune Associazioni forse un pochino… compiacenti!Noi crediamo che questa vicenda meriti un’attenzione particolare, anche perché oggi si fa ungran parlare della famiglia e dei suoi valori, e sono molti, chi in una veste e chi in un’altra, pronti (giustamente!) a difenderla o a sottolineare la sua importanza per la società…ora di fronte all’annientamento di una famiglia Rom, è strano che nessun “paladino” della famiglia, nessuna Associazione senta il bisogno di scendere in campo, ci sorge un dubbio: forse perché la famiglia in questione è Rom? 
Certamente, di fronte a quest’ultima affermazione, un assistente sociale, oppure l’Associazione di Volontariato, la Cooperativa sociale… chiunque ritiene di essere sensibile e attento alle problematiche sociali (povertà, emarginazione, degrado sociale), la sinistra in quanto tale… ognuno reagirà sentendosi giudicato, provocato, non esitando ad esibire la propria pagella antirazzista, o sventolando l’impegno a favore delle diversità e della tolleranza e la difesa dei diritti delle minoranze minacciate: ma allora, come si arriva a portare via 6 minori Rom dalla loro famiglia, e a permetterlo senza che questo provochi un sussulto, nemmeno un minimo di imbarazzo di coscienza sociale, capace di interrogare quella filosofia che anima gli interventi a favore di chi vive al margine?
Ed è pur vero, che chi ha operato a contatto con questa famiglia Rom, ha sempre pensato di agire per il loro bene!
Perché non scatta un corto circuito, non pretendo nelle nostre coscienze (sarebbe chiedere troppo!!), ma almeno dentro i nostri criteri di analisi, dentro le nostre certezze dogmatiche…?
Cosa vuol dire agire per il bene di qualcuno diverso da me, lontano da me?
Forse già in partenza, quando lo avviciniamo, gli parliamo già lo abbiamo catalogato come un “deviante”, quindi già pronto e adatto al nostro intervento, per il suo bene, naturalmente.
Senza rendercene conto, e con tutte le nostre buone intenzioni, oggi sembra essere vera questa assurdità: sono le istituzioni, la società stessa che hanno bisogno dei devianti, quasi li cercano per auto-alimentarsi, per auto-giustificare la propria bontà, la propria legalità, per dimostrare che la nostra civiltà è più capace di educare rispetto a un’altra…
 
I servizi sociali di Viareggio interpellati più volte da noi e dall’avvocatessa della famiglia Rom, continuano a ripetere che il fine di ogni loro intervento è “il bene stesso dei minori”…frase bella ma altrettanto ambigua, soprattutto alla luce della storia dolorosa del popolo Rom, un passato di persecuzione, di bandi di ogni genere, tentativi di sterilizzazione sulle donne Rom (sempre per il loro bene), di bambini sottratti alle loro famiglie già ai tempi di Maria Teresa D’Austria nella seconda metà del ‘700 (non per cattiveria…sempre per il loro bene) e infine l’Olocausto toccato a circa 800.000 Rom-Sinti nei campi di stermino…semplicemente considerati asociali e devianti!
Quindi, quando affermiamo di agire per il bene di qualcuno, e dei minori in particolare, dobbiamo sapere che innanzitutto, la concezione del bene dei minori è rapidamente mutabile, non solo nel tempo, anche all’interno di una stessa società, mada Regione a Regione, da città a città, da serviziodi assistenza sociale a servizio di assistenza sociale, nonostante il potere di questi servizi di condizionare fortemente i Giudici del Tribunale dei Minorenni.
Questo vale per ogni forma di “devianza”, ma per i Rom diventa ancora più difficile e tragico: “vedere come la macchina istituzionale che si occupa di questi minori, considerati per definizione pubblica devianti, li schiacci, li trasformi in casi, in modo implacabile e tragico, in nome del loro bene.” ( cfr. Gabriella Petti, Il male minore)
 
Purtroppo, il mondo del volontariato di Viareggio, anche se non lo conosciamo personalmente, ci ha dato l’impressione (speriamo d’esserci sbagliati!!) di volersi sganciare da questo caso, preferendo allinearsi sull’azione dei servizi sociali: un po’ per tattica e un po’ per convenienza politica e sociale.
Peccato, la realtà del volontariato in genere dovrebbe provocare le Istituzioni, pungolarle se necessario, in questo caso sceglie, anche inconsapevolmente di essere funzionale al progetto = i devianti servono al sistema dominante – quindi incapaci di andare oltre le nostre visioni, i nostri parametri e modelli di educazione.
 
Un altro aspetto che ci sembra importante sottolineare è la conoscenza del mondo Rom.
Come ottenere il bene di qualcuno, se non si conosce il suo mondo culturale?
Anche in questo caso i servizi sociali di Viareggio hanno dimostrato una superficialità impressionante; a differenza di altri loro colleghi Toscani, non hanno mai sentito la necessità di capire o per lo meno di interrogarsi sul loro operato, anche per arrivare a comprendere qualcosa sulla cultura Rom, sulle loro abitudini e stili di vita.
A chi lavora in un Servizio Sociale è richiesta un minimo di conoscenza e la capacità di adeguare il proprio intervento alle possibilità reali e concrete dei destinatari.
Questa conoscenza, a noi sembra, che i servizi sociali di Viareggio l’abbiano ignorata e disattesa, e ancor più grave è il fatto di non rendersi conto dei disagi e le gravi difficoltà, che loro stessi hanno creato all’interno della famiglia Rom.
Ne è la prova la relazione stessa che il Servizio Sociale ha presentato al Tribunale dei Minorenni di Firenze, molto generica basata prevalentemente più su motivazioni soggettive o su pregiudizi diffusi, che di analisi motivate e fondate scientificamente, con la conseguenza di rendere ancora più difficile la difesa della famiglia.
Vorremmo elencare alcune di queste situazioni, anche per dare alla cittadinanza degli elementi concreti per valutare l’operato dei servizi sociali.
 
  • “ Fino al momento dell’accoglienza nel campo nomadi gestito dall’Associazione…” (pag. 6 della relazione dei Servizi Sociali di Viareggio al Tribunale Minorenni di Firenze)
Per prima cosa, chiediamo alla cittadinanza se è a conoscenza dell’esistenza a Viareggio di un campo nomadi nel passato recente!
Quello che i servizi sociali chiamano campo nomadi, anche per far credere al Tribunale di essere venuti incontro alla sensibilità della famiglia Rom, in realtà era un fatiscente campo d’accoglienza per immigrati (in seguito smantellato anche per motivi di …illegalità!!), composto di soli uomini, con nessun minore e tanto meno con donne.
Come poteva trovarsi questa famiglia Rom, quale tranquillità per il marito sapendo che l’unica donna in quel luogo era proprio sua moglie?
Nella mentalità Rom una donna che sta da sola in mezzo a tanti uomini, non può che essere vista con sospetto e … vergogna.
La presenza di altre famiglie Rom avrebbe di sicuro tranquillizzato il nucleo, ma questo non era la caratteristica –purtroppo- di quel centro di accoglienza, perché chiamarlo “campo nomadi”, quando ci risulta che a Viareggio non è mai esistito?
 
  • Facciamo anche presente che la situazione igienico sanitaria di quel centro di accoglienza, non poteva certo rappresentare il meglio per le persone che vi abitavano, figuriamoci per dei minori…eppure sono stati gli stessi servizi sociali a indirizzare e mantenere la famiglia Rom in quel luogo: “Il Servizio Sociale con il supporto dei volontari dell’Associazione inizia un rapporto stretto con il nucleo familiare finalizzato… all’attivazione di un progetto di accompagnamento e di assistenza…” (dalla relazione, pag. 1) Accompagnamento o abbandono? Perché non si dice concretamente cosa è stato fatto per assistere la famiglia, quale forma di aiuto per recuperarla se si riteneva che ci fosse questo pericolo?  Perché non si è cercato innanzitutto di regolarizzare la loro presenza, di accompagnare i Rom nelle pratiche per il Permesso di Soggiorno, di aiutare il padre anche per un lavoro, per ottenere una residenza anagrafica, perché non mettere la famiglia in condizione di stare e abitare in un posto più decente e sicuro? Sembra, invece che gli unici interventi siano stati quelli di allontanare i figli dai genitori e cercare anche di dividere la coppia.
 
  • Contestiamo anche il fatto che la madre con alcuni suoi figli sia dovuta andare presso un centro di recupero per tossici,  che nella relazione viene definita semplicemente: “comunità, o contesto protetto e strutturato in modo da attivare un percorso di accompagnamento alla cura dei figli.” (pag. 3), riteniamo che anche questa sia stata una scelta sbagliata, non sufficientemente valutata per i suoi risvolti psicologici, soprattutto per la madre, come in effetti si è dimostrato in seguito. Era inevitabile che la donna Rom prima o poi si sarebbe allontanata da quella comunità.
 
Chi ha detto e chi garantisce che questi erano interventi adatti a una famiglia appartenente a un mondo culturale totalmente diverso, da quello a cui sono abituati gli assistenti sociali?
In effetti, questi interventi hanno creato un forte clima di instabilità all’interno della coppia, per poi utilizzarla come giustificazione dei loro interventi repressivi e discutibili.Rattrista il fatto che anche il Tribunale dei minorenni di Firenze ingenuamente fa sua la nota dei servizi sociali: Il servizio sociale del comune di Viareggio abbia attuato ogni possibile intervento di sostegno ed indirizzo dei genitori al fine di proteggere i figli minori…”
 
Senz’altro il Tribunale non poteva avere gli strumenti sufficienti per leggere più a fondo, essendosi basato solo sulla relazione del servizio sociale che ha fatto sulla famiglia Rom partendo da alcuni episodi, ma le è sfuggita completamente la comprensione dell’identità della stessa, che è un’identità altra e che, in quanto tale, non venendo compresa, è stata criminalizzata.
Purtroppo le cose, a volte vanno proprio così!
Insomma, tale relazione è la prova chiara di superficialità e ambiguità di un intervento, che pur nascendo da buone intenzioni – il voler aiutare qualcuno in difficoltà – ma non avendo un minimo di conoscenza del mondo culturale dei destinatari finisce con il danneggiarli ulteriormente.
 
Ad esempio, nell’intera relazione la parola “Rom” apparese non indirettamente una sola volta, aprova che per gli operatori non ha avuto alcuna importanza sapere chi si aveva di fronte.
In effetti, ignorando l’identità dei destinatari si evidenza il disprezzo dell’altro, il diverso da me/noi, finendo purtroppo per essere, anche inconsapevolmente artefici di discriminazioni, e con la netta convinzione di operare per il bene dell’altro.
Tale relazione meriterebbe di essere presa in considerazione e divulgata nelle aule di sociologia, come testimonianza del danno che possono arrecare coloro che operano nel sociale, convinti di essere “bravi e dalla parte giusta”, ma ignorano completamente il mondo culturale dei destinatari di un loro intervento.
 
Sempre secondo la relazione, vivere in roulotte appare come una devianza, uno dei motivi per cui è “giusto” portare via i minori affidandoli ad altre famiglie, compresa l’ultima nata (31 Agosto 2005). Questi servizi sociali, prima ancora che la madre partorisse avevano già messo in atto disposizioni chiare (arbitrarie?) perché la neonata non fosse consegnata ai genitori.
Ma quali interventi eranostati fatti da parte dei servizi sociali durante il periodo della gravidanza, per tentare di rendere questa donna adatta a tenersi il nascituro?

Eppure, in ogni città italiana, un po’ ovunque, saranno migliaia le famiglie Rom che vivono le stesse condizioni, ossia in roulotte o baracche, e molte senz’altro peggio… Gli operatori di Viareggio pensano di essere i soli in Italia capaci di volere veramente il bene dei minori Rom?Perché a pochi chilometri da Viareggio, ad esempio a Pisa o a Lucca, o a Livorno e Firenze dove ci sono dei campi Rom e Sinti, le donne partoriscono il loro figlio in ospedale e dopo qualche giorno con molta tranquillità e serenità se lo portano nelle loro roulotte?
Strano, che nessun assistente sociale arrivi ad impedirlo… o a proporre alla madre, segretamente di lasciare il marito e di andare in una comunità protetta? Protetta da chi? Questo è proprio uno strano modo di cercare e volere il bene della famiglia! O si preferisce, invece infierire su questa povera coppia per poi dimostrare l’instabilità di mente del più debole dopo averlo sottoposto anche ad una visita psichiatrica?

 
“Ma non sono i Rom che rapiscono i bambini?”
Pensiamo che questa leggenda metropolitana, alla luce di quel che succede in quel di Viareggio e altrove, meriterebbe di essere riscritta, anche solo per fare un po’ di giustizia.
Loro, benché diversi dai nostri modelli, anche se i loro figli non vestono alla Chicco e non imitano le “veline” di turno, tanto meno si nutrono di merendine Kinder Bueno e quant’altro…. un po’ più di giustizia se la meritano, ingenue vittime del “nostro bene”.

 
U.N.P.R.eS. Toscana ( Ufficio Nazionale Pastorale Rom e Sinti)   – 3 Ottobre 2005 -
 
p.Agostino Rota Martir,  Pisa
Palagi Marcello,  Massa Carrara
Palagi Franca,  Massa Carrara
p.Luciani Meli,  Lucca
Sergio Giampaoli,  Lucca 
 
P.C. questa lettera aperta è stata inviata ai giornali locali, ad alcuni nazionali, alle Associazioni Nazionali ed Europee (versione inglese) che si occupano dei Rom e relative Commissioni del Parlamento Europeo e alla Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana.
 
 
 
 


 
Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 15/01/2006 @ 10:52:55, in Europa, visitato 1927 volte)
Si è svolta recentemente una sessione di organizzazioni di Ebrei, Polacchi e Rom della Bielorussia (vedi precedente ndr). Queste hanno richiamato nuovamente l'attenzione sulle difficoltà di finanziare la ricostruzione del Monumento alle vittime della II guerra mondiale, presso l'ex campo di concentramento di Koldichevo, nella regione di Brest (oltre 22.000 appartenenti alle succitate nazionalità vi perirono o furono torturati - vedi Dzeno 15-07-04 ndr)
 
A novembre le organizzaizoni "Duiaspora Bielorussa Gitana", "Unione dei Polacchi di Bielorussia" e le organizzazioni e associazioni ebraiche di Bielorussia, avevano scritto al Parlameto per richiedere la partenza dei lavori di ricostruzione, e la bonifica del luogo dove doveva avvenire.
 
Il 21 dicembre 2005 è arrivata la risposta (N.° 364) del presidente della Bielorussia, confermando che erano stati stanziati i fondi per la riparazione del monumento e la risistemazione dell'area a Koldichevo.
 
Un primo passo in avanti, per un patrimonio da consegnare alle prossime generazioni In

The Head of the PA “Belarusian Gipsy diaspora” Kozlovskiy O. A.
Minsk, Belarus.
E-mail: belarus_roma@yahoo.com
Tel.: + 375 172 348908
Mobile: + 375 29 634 89 08
Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587

Titolo
Quest'anno ci saranno le elezioni europee. Ti senti coinvolto:

 Per niente
 Poco
 Normalmente
 Abbastanza
 Molto

 

Titolo
La Newsletter della Mahalla
Indica per favore nome ed email:
Nome:
Email:
Subscribe Unsubscribe

 

********************

WIKI

Le produzioni di Mahalla:

Dicono di noi:

Bollettino dei naviganti:

********************


Disclaimer - agg. 17/8/04
Potete riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo il link:
www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione.
Ulteriori informazioni sono disponibili QUI

La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net

Filo diretto
sivola59
per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype


Outsourcing
Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare.
Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti:

Il gruppo di discussione

Area approfondimenti e documenti da scaricare.

Appuntamenti segnalati da voi (e anche da me)

La Tienda con i vostri annunci

Il baule con i libri Support independent publishing: Buy this e-book on Lulu.


Informazioni e agenzie:

MAHALLA international

Romea.cz

European Roma Information Office

Union Romani'

European Roma Rights Center

Naga Rom

Osservazione


Titolo
blog (2)
Europa (7)
Italia (6)
Kumpanija (2)
media (2)
musica e parole (4)

Le fotografie più cliccate


21/11/2024 @ 13:09:39
script eseguito in 440 ms

 

Immagine
 6 maggio: Djurdjevdan - Herdelezi - la festa di san Giorgio... di Fabrizio



Cerca per parola chiave
 

 
 

Circa 7473 persone collegate


InChat: per non essere solo un numero scrivete /n  e poi il vostro nome/nick

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             
Titolo
blog (506)
casa (438)
conflitti (226)
Europa (986)
Italia (1410)
Kumpanija (377)
lavoro (204)
media (491)
musica e parole (445)
Regole (348)
scuola (335)
sport (97)

Catalogati per mese:
Maggio 2005
Giugno 2005
Luglio 2005
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
BuongiornoE-mail: giovannidinatale1954@gmail.comOf...
28/12/2021 @ 11:20:35
Di giovannidinatale
Hi we are all time best when it come to Binary Opt...
27/11/2021 @ 12:21:23
Di Clear Hinton
 

Locations of visitors to this page

Contatore precedente 160.457 visite eliminato il 16/08/08 per i dialer di Specialstat

 Home page © Copyright 2003 - 2024 Tutti i diritti riservati.

powered by dBlog CMS ® Open Source