Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Una commedia moderna racconta del proprietario di un pub che rifiuta di servire un Traveller, viene presentata al festival di Edimburgo.
Ne è autore lo scrittore Rom inglese Gypsy Richard O'Neill, che dice: "E' emozionante per una miriade di motivi, ma principalmente per il fatto che si cominci a prendere sul serio gli artisti Rom."
Il pezzo, una tragi-commedia, è parte del "White Open spaces project", commissionato dalla rinnovata compagnia teatrale nazionale Pentabus, e verrà recitata al Pleasance King Dome alle 17.15 dal 7 al 28 agosto (tranne il 15 e il 22 agosto).
Ulteriori informazioni; TRAVLIFECO@aol.com
Venezia, il Governo conferma il suo impegno a favore delle Minoranze Sinte e RomDurante il Seminario europeo per il contrasto delle discriminazioni, organizzato dall'European Social Network e dalla Regione Veneto, abbiamo incontrato Cristina De Luca, Sottosegretario nel Ministero Solidarietà Sociale. Nel breve incontro a margine del seminario europeo, il Sottosegretario ha confermato gli impegni presi a Cecina (Meeting Antirazzista dell'Arci, 8-15 luglio): 1) la cos... Vicenza, il Comune di Sandrigo dichiara guerra ai Sinti e ai RomOggi il quotidiano Il Giornale di Vicenza ha pubblicato un articolo sul dibattito che è stato affrontato nelle ultime due settimane dal Consiglio Comunale di Sandrigo. Tutto è partito da un'interrogazione del Consigliere leghista Silvano Lorenzoni, che chiedeva alla Giunta cosa intendesse fare per risolvere un problema molto sentito dai cittadini, soprattutto imprenditori o proprietari dei terreni...
Di Fabrizio (del 30/07/2006 @ 10:00:55, in casa, visitato 2787 volte)
I leaders romani si incontreranno in settimana in Polonia per commemorare il massacro avvenuto nel settore zingaro del campo di Auschwitz.
La notte tra l'1 e il 2 agosto 1944 fu il culmine del genocidio dei Rom, che lasciarono 500.000 morti in Europa.
La soluzione finale imposta dai nazisti e dai loro alleati, non fu però un fatto isolato. Il migrare dei Rom incontrò persecuzioni e repressione quasi dappertutto nel loro secolare vagare in Europa.
Storicamente, uno dei punti di entrata in Europa fu l'impero bizantino e la sua capitale Costantinopoli. Nel XX secolo, i Rom arrivarono dal quartiere Sulukule di Istambul [...]. In migliaia hanno vissuto nella locale mahala. E' il più antico insediamento Rom in Europa di cui si abbia notizia - oggi minacciato di demolizione per far spazio a nuovi sviluppi urbani.
I Rom di Sulukule hanno dato il via ad una campagna per salvare le loro case. Dicono che il quartiere è un patrimonio storico, che conta 800 anni - e che va preservato come sito storico romani. Contano sull'appoggio dell'UNESCO e di altre istituzioni internazionali al loro progetto.
Contemporaneamente, i Rom di Sulukule intendono gemellarsi con Dale Farm, il più esteso insediamento nomadico in Inghilterra, un villaggio attuale minacciato dalle ruspe.
Martedì 1 agosto, entrambe le comunità si ritroveranno a ricordare la distruzione del settore zingaro di Auschwitz. Nella speranza di riuscire a revocare la distruzione attuale delle loro case e vite.
Ricevo e porto a conoscenza (dato che si tratta di invito ad un forum di
discussione, il testo rimane in lingua originale, insomma: per chi mastica
inglese):
Dear All
those among you who are willing to discuss the issues related to the Roma Youth,
please, feel free to join
the discussion forum on
http://www.idebate.org/discussion/view_topic.php?id=554&forum_id=54.
The registration for the site is free and open to everyone. And if you have any
questions related to subscribing,
please, do not hesitate to ask me at nov_val@zahav.net.il.
Kind regards,
Mr. Valery Novoselsky.
Editor of Roma Virtual Network.
Di Fabrizio (del 29/07/2006 @ 10:19:34, in casa, visitato 2627 volte)
Questa è una LETTERA APERTA inviata da UK Association of Gypsy Women (UKAGW) allo Scottish Executive and Perth & Kinross Council per esprimere preoccupazione sul sito a Bobbin Mill Pitlochry.
Bobbin Mill è stato il risultato del "Tinker Experiment Programme", sviluppato negli ultimi 60 anni. [...]
I residenti del sito vivono oggi in condizioni peggiori di quando inizio il Programma Sperimentale nel 1947. Miss Rosanna McPhee (di UKAGW) risiede lì ed opera instancabilmente per segnalare le inumane condizioni dei residenti.
Perth & Kinross Council è a conoscenza della storia di Bobbin Mill. L'Esperimento consta, se così si può dire, in capanne di 60 piedi per 18 (circa 18 metri per 5,5 metri ndr.) da trasformare in 4 dimore. La struttura è stata costruita e gestita con appalti al risparmio. Nota: la documentazione portata mostra come le strutture non corrispondano ai criteri minimi di legge per l'abitabilità.
La crescita delle famiglie ha obbligato a risiedere in nuove baracche e roulottes, poste dalle stesse famiglie. Acqua, sistema fognario, elettricità, le stesse vie interne di comunicazione, sono inadeguate, ma non sono state più prese in considerazione dal Programma Sperimentale. Le famiglie coinvolte nel Programma Sperimentale vi risiedono in qualità di inquilini dell'autorità locale. Riteniamo detta autorità come negligente verso il proprio dovere di curare i residenti del Programma.
Miss Rosanna McPhee e Mr Shamus McPhee hanno ricevuto entrambe una notificazione dal Consiglio di Perth & Kinross per "Non pagamento della Tassa Consigliare". I McPhee sono disoccupati da anni a causa di malattie contratte nelle condizioni di vita a Bobbin Mill.
Per questa ragione hanno da tempo presentato un'ampia documentazione che sancisce la loro invalidità, e di conseguenza per poter usufruire dei benefici di legge. Purtroppo l'impressione è che questa documentazione sia andata persa.
UKAGW si appella affinché la documentazione venga presa in considerazione dagli enti preposti e che venga ritirata la richiesta di pagamento.
Siamo assolutamente preoccupati che la gente possa essere trattata in maniera così inumana dai loro cosiddetti soci e sia obbligata a pagare servizi che non hanno mai potuto utilizzare. E' quello che si dice aggiungere il danno alla beffa.
Mr McPhee Senior è stato un eroe nella II guerra mondiale, servendo Lord Mountbattan nella Royal Navy. Al ritorno con tutta la sua famiglia, si è visto rinchiudere in un "Tinker Experiment Programme" che replicava aspetti della strategia del III Reich.
Quel Programma e la sua natura discriminatoria proseguono sino ad oggi. Crediamo, senza pregiudizio alcuno, sia nostro dovere sottolineare e portare all'attenzione il trattamento di Nomadi e Viaggianti in Scozia.
UKAGW richiede una missione esplorativa dei propri partners USA a Pitlochry, per realizzare un rapporto da inviare al Ministro Ruth Kelly, Yvette Cooper vice Ministro, alle istituzioni locali, all'UK Federation Romany Gypsies & Irish Travellers, alle Nazioni Unite, al Consiglio Europeo, all'European Roma Traveller Forum di Strasburgo, a International Roma Women’s Network di Strasburgo, alCentre on Housing Rights & Evictions di Ginevra, all'European Union Monitoring Centre di Vienna, all'Advocacy Project Washington DC USA.
Potete aderire alla petizione, comunicandolo via mail a Jack McConnell, Malcolm Chisholm e Bernadette Malone del governo locale, e facendocelo conoscere:
UK Association of Gypsy Women
Domenica dalle 21.00 alle 22.30, replica del concerto di Daniela Diakova a Milano. Su Radio Popolare, da Milano su 107.6, anche in streaming
Apre a Brno una mostra sull'Olocausto Rom
Brno, 24. 7. 2006, 17:49 (CTK)
[...] Trattasi di 82 pannelli che illustrano il destino dei Rom nella II guerra mondiale, con alcuni pannelli dedicati all'attualità. Così i visitatori, ad esempio, possono seguire la storia del muro di via Maticni ad Usti nad Labem e i problemi della minoranza Rom in Slovacchia, Austria e Germania.
"La mostra si apre ad un capitolo sconosciuto della storia europea. Il termine Olocausto di solito è connesso allo sterminio di 6 milioni di Ebrei, ma contiene anche lo sterminio sistematico di 500.000 Rom e Sinti." ha detto alla cerimonia di apertura Silvio Peritore, del Centro Documentazione per i Sinti ed i Rom Tedeschi, creatore dell'esposizione già presentata con successo a Strasburgo e Praga.
Secondo Jana Horvathova (Museo di Brno sulla Cultura Romani) l'esposizione è un evento significativo. "Principalmente riguarda il passato, ma ci sono collegamenti col presente, dice, aggiungendo che le questioni del razzismo e della cancellazione dei Rom dall'Europa rimangono urgenti.
"Ci sono nella nostra società dimostrazioni di intolleranza, incapacità di coesistere e razzismo, anche se tendiamo a nascondere queste tendenze" ha detto l'ombusdam Otakar Motejl.
La mostra è stata finanziata dalla regione Sud Moravia, dopo il rifiuto del municipio di Brno. Il municipio non ha condiviso il contenuto del pannello sulla controversia di via Maticni. Il muro fu eretto negli anni '90, per dividere i residenti dalla comunità Rom. La sua costruzione fu criticata come razzista da molti politici della Repubblica Ceca ed esteri, e dalle OnG, alla fine il muro venne rimosso.
Durante la II guerra mondiale i Rom furono perseguitati e deportati nei campi di concentramento e di sterminio, nelle terre occupate dal Terzo Reich. I Rom della Repubblica Ceca e della Moravia condivisero i campi di Lety, vicino a Pisek, nella Boemia orientale e di Hodonin, nella Moravia del sud.
Secondo gli storici, furono 2690 i Rom mandati in quei campi di concentramento. Molti morirono o furono inviati ad Auschwitz. Secondo varie fonti, ad Auschwitz furono inviati tra i 5400 e 5600 Rom. Il primo treno partì da Brno il 7 marzo 1943.
Il remix gitano fa ballare gli europei
La musica gitana una passione d’altri tempi? Non più: parola di dj. Oggi tutta Europa balla al ritmo gitano-house.
Il gruppo "gypsy-punk" Gogol Bordello in concerto (Jeff Timesten)
A cosa pensate se si parla di musica gitana? A un vecchio signore che suona il solito, triste motivo al violino, ascoltato già milioni di volte in un metrò di una grande capitale europea? Niente a che vedere con un dj house? E invece qualcosa in comune ce l’hanno. Se lo sapevate già siete di tendenza. Perché l’ultima moda che imperversa nel mondo è la musica gitana. Una musica in cui credere I dj house trasformano il gitano in tendenza? Sì, ma si resta fedeli alle sue origini, quelle di una musica suonata per secoli dai popoli Rom. Per poterla apprezzare veramente, è necessario comprendere qualcosa della loro storia. Per secoli questi popoli sono stati perseguitati in Europa. E per ben 500 anni in Romania sono stati ridotti in schiavitù, raggiungendo la libertà dal punto di vista legale solo nel 1864. Il Ventesimo secolo ha portato nuove sofferenze: i nazisti uccisero tra 200.000 e 800.000 rom in quel tentativo di genocidio conosciuto come il Porajamos. Ma la comunità Rom fu oggetto di un'altra pulizia etnica, questa volta insieme a quella albanofona, in Kosovo nel 1999. Ciononostante questo popolo, grazie alla sua musica, è riuscito a non perdere la propria identità. La musica è parte integrante della cultura Rom, specie nell’Europa centro-orientale e in Spagna. È piena di passione, eccitazione, tristezza e drammaticità. Nelle difficili circostanze in cui i Rom vivevano, la musica era spesso l’unico modo per guadagnare denaro. È una musica che si distingue per l’eccezionale virtuosismo dei solisti, lo “strano” modo di cantare e la tendenza a suonare dietro il ritmo, come nel blues. Una musica da ballare Le comunità Rom sono spesso e volentieri un crogiolo di ballerini e cantanti. E una di queste comunità era il minuscolo villaggio della Romania da cui provengono gli ormai famosi Taraf de Haïdouks. La loro musica? Una calda ed eccentrica miscela di motivi gitani tradizionali. Scoperti nel 1990, sottoscrissero un contratto per la Crammed Discs. E da allora hanno suonato in innumerevoli paesi, hanno preso parte ad un film ( The Man Who Cried) ed il regista francese Guy Demoy li ha resi protagonisti di un documentario. Ma restano sconosciuti ai più nella Romania natale. E fino al 1990 non avevano neanche mai suonato fuori della loro regione. A partire dalla caduta del Muro di Berlino la musica gitana si è ampiamente diffusa ad occidente, e i Taraf de Haïdouks sono cresciuti con essa. Oggi la musica gitana sta diventando sempre più popolare mentre molti gruppi stanno raggiungendo la notorietà. Koçani Orkestar, Boban Markovic e Mahala Rai Banda sono rinomati in tutta Europa, mentre Fanfare Ciocarlia sono stati i vincitori europei del Bbc 3 World Music Award 2006 ed hanno raggiunto il primo posto delle classifiche europee della World Music nell’aprile del 2006. Remixando vecchi classici della tradizione. Accanto a questi gruppi tradizional-popolari si collocano una lunga serie di band e dj che hanno scelto un approccio più sperimentale. Tra questi vi sono i gruppi gitani Balkan Beat Box e Kal, che producono la loro singolare miscela di musica tradizionale e elettronica, così come i gruppi gypsy punk come Gogol Bordello. La loro popolarità è dovuta soprattutto al fatto che la musica gitana ben si presta al remixaggio. Tradizionalmente essa consiste nell’armonizzare e ripercorrere e remixare vecchi classici. L’ultima tendenza, iniziata cinque anni fa in Germania con dj Shantel, è il remix della musica gypsy fatto da Dj house. Il Dj Gaetano Fabri è tra questi ed è sicuro che nei prossimi due anni la scena gitana esploderà: «Non c’erano nuove direzioni da esplorare per la musica house e si era ormai ad un punto morto. Così la musica gitana è stata per me una tappa obbligata». Il dj lavora tra Parigi e Bruxelles e racconta il successo di questa musica in Germania, Inghilterra, Francia e Belgio. Pubblicherà una compilation con Crammed Discs per Le Divan du Monde con dj Louie e dj Tagada nel gennaio 2007 ed inciderà un pezzo per la prossima raccolta di Electric Gypsyland. «Gli artisti gitani sembrano tutti apprezzare i remix» afferma Gaetano riferendosi al suo ultimo lavoro. «La gente ricorda la musica gitana sin dall’infanzia ed in maniera inconscia la ascolta in film e pubblicità. È questa la gioia di sentirla rivivere». Con un seguito del genere, pare che l’anziano signore con il violino abbia un lungo futuro dinanzi a sé. Il prossimo grande evento di musica gitana sarà il “weekend Tzigane”, il 21-23 settembre a Bulex, Bruxelles.
Louise Bongiovanni - Brussels - 24.7.2006 | Traduzione: Vega Iodice
Il 24 luglio 2006 è stato pubblicato dal quotidiano Abitare a Roma un articolo per presentare lo sportello lavoro aperto a Roma dall'Amministrazione Comunale, in collaborazione con l'Opera Nomadi del Lazio.
Il progetto, come sanno molti di voi, è attivo da diverso tempo ma abbiamo colto questa occasione per intervistare Aleramo Virgili, operatore e referente di questa importante iniziativa.
Quando nasce il progetto? Il servizio è nato a gennaio 2005, sostenuto dall'Opera Nomadi Sezione del Lazio e dal Comune di Roma (Dipartimento 14, Assessorato alle Periferie, per lo Sviluppo Locale e per il Lavoro).
Quante persone si sono rivolte al servizio? Il servizio è rivolto ai Sinti, ai Rom e ai Camminanti della Capitale: sia italiani sia europei. Nel 2005 abbiamo avuto 830 primi contatti. Inoltre, abbiamo svolto un servizio di segretariato sociale e di accompagnamento per i Rom Europei appena arrivati in Italia e per quelli con il tesserino di temporaneamente presenti.
Quali sono le tipologie lavorative che hanno avuto più successo? Il servizio si è molto impegnato nel sostenere il progetto dei mercatini, dove le famiglie vendono i propri manufatti artigianali e/o i materiali recuperati durante la settimana, ad esempio con gli sgomberi delle cantine. Abbiamo anche conosciuto tantissimi rom e romnì che lavorano come panettieri, badanti, muratori, elettricisti,... Naturalmente per lavorare non possono dichiarare di essere Rom perchè altrimenti perderebbero subito il lavoro. Abbiamo scoperto ed sostenuto tante e diverse realtà.
Quante richieste avete avuto da Rom e Sinti? Nell'ultimo anno abbiamo ricevuto 965 richieste di lavoro, di cui 430 per nuove occupazioni. Abbiamo anche accompagnato 850 persone per la richiesta del permesso di soggiorno e 530 per il rinnovo del permesso.
Come giudichi il lavoro che state svolgendo? Siamo molto soddisfatti perchè siamo riusciti a colpire i pregiudizi che esitevano nei confronti delle Minoranze Rom e Sinte. Siamo felici anche perchè stiamo riuscendo ad offrire speranza a tante persone che svolgono ancora alcune attività tradizionali, come lo spettacolo viaggiante o l'attività musicale. Siamo riusciti in tanti casi a valorizzare le diverse attività lavorative che già svolgevano le persone in una logica di sussistenza e così abbiamo anche contrastato alcuni fenomeni di devianza ma dobbiamo fare ancora tanto e gli ostacoli sono a volte insuperabili.
Qualche esperienza? Molti dicono che bisogna lavorare sui bambini, attraverso la scuola perché con gli adulti non è possibile costruire molto ma ti faccio l’esempio di una donna rom rumena che, grazie al nostro servizio, ha iniziato a lavorare come sarta e oggi sua figlia frequenta il liceo classico.
Quali sono gli ostacoli che dovete affrontare? Sicuramente sarebbe tutto molto più semplice se ai Sinti e ai Rom fosse riconosciuto lo status di Minoranze Nazionali, questo è un punto fondamentale. Inoltre, ogni giorno ci scontriamo con tanta burocrazia e tante regole assurde, ad esempio sulle regolarizzazioni dei Rom Europei: il Comune di Roma ritiene il container un alloggio idoneo e lo installa quale abitazione per molte famiglie, la Questura al contrario nega l’idoneità del container. Questo mette in difficoltà tante famiglie costrette a vivere nei cosiddetti “campi nomadi”.
Esistono dei settori economici dove può essere più utile insistere? In tutto il settore del riciclaggio già operano moltissime famiglie: raccolgono i materiali ferrosi, gli ingombranti,… Sono bravissimi e già molto capaci nella divisione dei materiali, ad esempio in un attimo se hai un vecchio banco di scuola ti dividono la plastica, il ferro e il legno. In una società del consumo come la nostra che ha un estremo bisogno di riciclare, i Sinti e i Rom dovrebbero essere sostenuti con strumenti ad hoc, ad esempio facilitando l’acquisizione delle licenze. Ritieni replicabile l’esperienza? Si, sarebbe importante l’istituzione di uno sportello nazionale che sappia offrire a tutte le amministrazioni locali gli strumenti per sostenere le attività lavorative dei Sinti, dei Rom e dei Camminanti. Anche per promuovere la figura professionale del mediatore culturale perchè solo i Sinti e i Rom sono capaci di offrire strumenti di lettura e comprensione delle loro società e delle loro culture.
Ringraziamo Aleramo Virgili e l'Opera Nomadi del Lazio Rif:. pijats romanò Per contatti diretti ROM LAVORO, Sportello di Segretariato Sociale per l’avviamento al lavoro delle Comunità Rom e Sinte telefono 06 72671701, e-mail romlavoro@tiscali.it Nella foto scattata a Brescia nel "campo nomadi" per Sinti Italiani uno dei tanti automezzi utilizzati per la raccolta dei materiali ferrosi.
Di Daniele (del 26/07/2006 @ 10:39:16, in casa, visitato 2370 volte)
Il 19 luglio 2006, l'organizzazione internazionale per i diritti umani,
Centre on Housing Rights and Evictions (COHRE) e la European Roma Rights Centre
(ERRC), hanno fatto un appello per bloccare lo sfratto pianificato dei rom di
via
Dobri Jelyazkov a Sofia, indirizzandolo al Presidente ed al Primo Ministro
della Bulgaria.
Il 12 luglio 2006, l'autorità distrettuale ha mandato delle missive a sedici
famiglie rom che abitano in via Dobri Jelyazkov, a Sofia, richiedendo loro di
lasciare le loro case entro 10 giorni o il comune emmetterebbe un ordine di
sfratto sommario, malgrado il fatto che le comunità hanno vissuto in questo
terreno per molte generazioni. In mancanza di ragionevoli giustificazioni,
adeguato preavviso, consultazione con le famiglie colpite, risarcimento e tutte
le condizioni per un alloggio alternativo e supporto sociale per le famiglie,
tale sfratto ammonterebbe a una grossa violazione degli obblighi della Bulgaria
ai sensi della legge internazionale dei diritti umani.
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