La musica gitana una passione d’altri tempi? Non più: parola di dj. Oggi tutta Europa balla al ritmo gitano-house.
Il gruppo "gypsy-punk" Gogol Bordello in concerto (Jeff Timesten)
A cosa pensate se si parla di musica gitana? A un vecchio signore che suona il solito, triste motivo al violino, ascoltato già milioni di volte in un metrò di una grande capitale europea? Niente a che vedere con un dj house? E invece qualcosa in comune ce l’hanno.
Se lo sapevate già siete di tendenza. Perché l’ultima moda che imperversa nel mondo è la musica gitana.
Una musica in cui credere I dj house trasformano il gitano in tendenza? Sì, ma si resta fedeli alle sue origini, quelle di una musica suonata per secoli dai popoli Rom. Per poterla apprezzare veramente, è necessario comprendere qualcosa della loro storia.
Per secoli questi popoli sono stati perseguitati in Europa. E per ben 500 anni in Romania sono stati ridotti in schiavitù, raggiungendo la libertà dal punto di vista legale solo nel 1864. Il Ventesimo secolo ha portato nuove sofferenze: i nazisti uccisero tra 200.000 e 800.000 rom in quel tentativo di genocidio conosciuto come il
Porajamos. Ma la comunità Rom fu oggetto di un'altra pulizia etnica, questa volta insieme a quella albanofona, in
Kosovo nel 1999. Ciononostante questo popolo, grazie alla sua musica, è riuscito a non perdere la propria identità.
La musica è parte integrante della cultura Rom, specie nell’Europa centro-orientale e in Spagna. È piena di passione, eccitazione, tristezza e drammaticità. Nelle difficili circostanze in cui i Rom vivevano, la musica era spesso l’unico modo per guadagnare denaro. È una musica che si distingue per l’eccezionale virtuosismo dei solisti, lo “strano” modo di cantare e la tendenza a suonare dietro il ritmo, come nel blues.
Una musica da ballare Le comunità Rom sono spesso e volentieri un crogiolo di ballerini e cantanti. E una di queste comunità era il minuscolo villaggio della Romania da cui provengono gli ormai famosi
Taraf de Haïdouks. La loro musica? Una calda ed eccentrica miscela di motivi gitani tradizionali. Scoperti nel 1990, sottoscrissero un contratto per la Crammed Discs. E da allora hanno suonato in innumerevoli paesi, hanno preso parte ad un film (
The Man Who Cried) ed il regista francese Guy Demoy li ha resi protagonisti di un documentario. Ma restano sconosciuti ai più nella Romania natale. E fino al 1990 non avevano neanche mai suonato fuori della loro regione. A partire dalla caduta del Muro di Berlino la musica gitana si è ampiamente diffusa ad occidente, e i Taraf de Haïdouks sono cresciuti con essa.
Oggi la musica gitana sta diventando sempre più popolare mentre molti gruppi stanno raggiungendo la notorietà.
Koçani Orkestar, Boban Markovic e Mahala Rai Banda sono rinomati in tutta Europa, mentre Fanfare Ciocarlia sono stati i vincitori europei del Bbc 3 World Music Award 2006 ed hanno raggiunto il primo posto delle classifiche europee della World Music nell’aprile del 2006. Remixando vecchi classici della tradizione.
Accanto a questi gruppi tradizional-popolari si collocano una lunga serie di band e dj che hanno scelto un approccio più sperimentale. Tra questi vi sono i gruppi gitani
Balkan Beat Box e
Kal, che producono la loro singolare miscela di musica tradizionale e elettronica, così come i gruppi gypsy punk come
Gogol Bordello. La loro popolarità è dovuta soprattutto al fatto che la musica gitana ben si presta al remixaggio. Tradizionalmente essa consiste nell’armonizzare e ripercorrere e remixare vecchi classici.
L’ultima tendenza, iniziata cinque anni fa in Germania con dj Shantel, è il remix della musica gypsy fatto da Dj house. Il Dj
Gaetano Fabri è tra questi ed è sicuro che nei prossimi due anni la scena gitana esploderà: «Non c’erano nuove direzioni da esplorare per la musica house e si era ormai ad un punto morto. Così la musica gitana è stata per me una tappa obbligata». Il dj lavora tra Parigi e Bruxelles e racconta il successo di questa musica in Germania, Inghilterra, Francia e Belgio. Pubblicherà una compilation con Crammed Discs per
Le Divan du Monde con dj Louie e dj Tagada nel gennaio 2007 ed inciderà un pezzo per la prossima raccolta di
Electric Gypsyland.
«Gli artisti gitani sembrano tutti apprezzare i remix» afferma Gaetano riferendosi al suo ultimo lavoro. «La gente ricorda la musica gitana sin dall’infanzia ed in maniera inconscia la ascolta in film e pubblicità. È questa la gioia di sentirla rivivere».
Con un seguito del genere, pare che l’anziano signore con il violino abbia un lungo futuro dinanzi a sé.
Il prossimo grande evento di musica gitana sarà il “weekend Tzigane”, il 21-23 settembre a Bulex, Bruxelles.