Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
08.11.2007 -http://www.polskieradio.pl/zagranica/gb/dokument.aspx?iid=68950
Un monumento alla poetessa Bronisława Wajs, conosciuta come "Papusza" (la
Bambola) è stato inaugurato nel parco favorito della poetessa nella città di
Gorzów , nella Polonia sud occidentale. Il monumento è stato inaugurato da
Alfreda Markowska, anziana della comunità Rom di Gorzów, famosa per aver salvato
numerosi bambini Rom, Polacchi ed Ebrei durante la II guerra mondiale. "Papusza"
nata attorno al 1908 dalle parti di Lublino, è considerata la più eminente
poetessa Rom. Ha scritto in romanes ed i suoi lavori sono stati tradotti in
polacco da Jerzy Ficowski, più tardi pubblicati nella collezione "Le canzoni di
Papusza". La sua poesia è stata ispirata dalla natura e dal vagare degli
Zingari. Morì nel 1987.
Goran Bregovic, autore delle musiche dei film di Emir Kusturica, come
Underground e Il Tempo dei Gitani, ha annunciato che la partitura della sua
opera "Carmen a lieto fine" sarà disponibile nella sua pagina Internet. "Il
mio sito web conterrà gratuitamente la partitura perché chi lo vuole possa
interpretarla. Desidero che le piccole orchestre dei gitani possano suonarla se
lo vogliono", ha detto nella città messicana di Monterrey.
Da
Czech_Roma
2. 8. 2007 Il cantante della popolare Rom band Gipsy.cz,che interpreta
un'esplosiva mistura di hip-hop e musica Romanì tradizionale, ha un nuovo - e
per i suoi fans sorprendente - ruolo. Questa settimana Dzamila Stehlikova,
ministra in carica per i diritti umani, ha "promosso" Radoslav "Gipsy" Banga al
ruolo di ambasciatore delle minoranze nell'ambito dell'Anno Europeo per le Pari
Opportunità.
In questo periodo i Gipsy.cz sono al culmine della loro fama. Dopo il lancio
del loro album di debutto Romano Hip Hop l'anno scorso, il gruppo è stato votato
miglior nuova band dell'anno nella Repubblica Ceca. Sono anche stati il primo
gruppo ceco a suonare quest'estate al popolare Festival di Glastonbury e la loro
canzone Romano Hip Hop ha ottenuto successo all'estero, arrivando nella top ten
del World Music Charts. Ho chiesto a Radoslav Banga cosa significhi per lui il
nuovo ruolo di ambasciatore per le minoranze:
"Per me è una grande responsabilità, naturalmente, perché voglio dire che
non sono un politico, sono solo un cantante e solo un uomo. Ma per me è
davvero un piacere rappresentare le minoranze nella Repubblica Ceca, perché
penso che la questione non sia mai stata presa sul serio. Prima di tutto,
naturalmente, lo scopo di questa azione dell'Unione Europea è dare
rappresentanza a tutto le minoranze, ad esempio minoranze di genere o
religiose, quindi tenterò di rappresentarle tutte"
Come musicista pensa che la musica abbia il potere di cambiare le cose?
"Penso che nel pratico non posso veramente aiutare qualcuno. Ciò che so è
che posso farmi ascoltare dalla maggioranza. Quindi vorrei davvero dire
qualcosa alla maggioranza che le gente ascolti. E so di esserne capace.
Quindi questo è quello che farò. Dirò che le minoranze sono qui nella
Repubblica Ceca e non sono prese sul serio. Penso che la musica sia un
linguaggio universale, molto più della politica, quindi se devo dire
qualcosa come Dzamila Stehlikova, lo posso dire in maniera totalmente
differente. Dire le stesse cose, ma che arrivino alla gente in maniera
differente."
Dopo i recenti successi, Radoslav Banga non manca certo di fiducia in se
stesso, ed è cosciente che molti giovani, soprattutto Rom, guardano a lui. C'è
qualche dubbio sul fatto che le minoranze nella Repubblica Ceca abbiano
raggiunto una voce abbastanza forte per parlare di loro stesse:
"Ovviamente, posso essere un buon esempio davvero per i giovani Rom.
Quanto a me, so che posso aiutare la mia nazione a fare meglio. Non solo
quello, naturalmente. I giovani ascoltano la nostra musica. Oggi i Gipsy.cz
sono uno dei gruppi più popolari nella Repubblica Ceca e questo è per forza
un punto di forza."
Ruth Frankova; Radio
Praha
Vincoli Sonori ogni anno riprende il suo itinerario nelle sonorità del
mondo musicale klezmer e gypsy. Il Festival è un viaggio che
conduce nell'esplorazione delle diverse anime della musica dell'Europa orientale
e balcanica, palcoscenico naturale dove si tramandano di padre in figlio i suoni
provenienti dalle radici. I profondi legami sviluppati nella tradizione tra
musicisti ebrei e zingari è anche un richiamo ad un'Europa dove etnie e
religioni si incontrano per dare vita ad espressioni musicali che
oltrepassano le differenze. Vincoli Sonori offre una qualità della
programmazione che non attira solo gli amanti della world music, ma un
pubblico sempre più vasto. Ecco quindi, per appassionati, intenditori e curiosi,
una nuova edizione, tutta con concerti gratuiti.
continua
Ricevo da Tommaso Vitale
Edita da Progetto cultura e Opera Nomadi, contiene 37 liriche composte da 22
poeti rom italiani e stranieri. ''Nei confronti dei nomadi ci sono tanti
pregiudizi, ma è un popolo che vanta una tradizione culturale molto profonda''
MILANO - "In questo mondo/ io sono un albero/ e il vento canta/ dentro di
me": Bruno Morelli, è un rom abruzzese, poeta e pittore. I suo versetti cantano
i ricordi dell'infanzia nei campi nomadi e la natura. E non è l'unico poeta rom:
in Europa sono decine. "Versi dal silenzio. La poesia dei Rom", (ed.
Progetto cultura, 90 pagine, 12
euro; ndr), le cui stampe sono terminate da pochi giorni, è una piccola
antologia della vasta produzione poetica romanì. Contiene 37 liriche composte da
22 poeti rom italiani e stranieri ed è stata curata da Francesca Innocenzi, 27
anni, laureata in lettere moderne e autrice di racconti e poesie. "Ho voluto
raccogliere e far conoscere uno spicchio della vasta cultura rom - spiega
Francesca Innocenzi -.Nei confronti dei nomadi ci sono tanti pregiudizi e molti
ignorano che invece sia un popolo che vanta una tradizione culturale molto
profonda".
I poeti rom raccontano spesso nei loro versetti le discriminazioni e le
persecuzioni di cui sono vittime. Come Saip Jusuf, rom macedone, che in
"Apolide" scrive: "A noi perché rom/ ci han rinchiuso/ solo perché siam neri".
"In questi autori è centrale il ricordo e la memoria - sottolinea Francesca
Innocenzi -. E spesso affiorano dalle loro parole tinte malinconiche e
nostalgiche". Una persecuzione che ha avuto il suo apice durante il nazismo,
quando circa 500 mila rom furono uccisi nei campi di sterminio. "Nella
produzione poetica romanì -aggiunge la curatrice dell'antologia-, occupano un
posto di rilievo anche gli elementi primordiali della natura come il fuoco, la
terra, l'acqua e l'aria. La natura la sentono vicina".
La vita dei rom oggi è anche fatta di miseria ed emarginazione, di baracche nei
campi abusivi o regolari. "Non so che cosa della cultura romanì rimanga in
quelle condizioni di vita -sottolinea Francesca Innocenzi-. Ma è anche per
questa ragione che è necessario che poesia, musica, pittura, racconti e
tradizioni vengano valorizzate e salvaguardate". I proventi della vendita del
libro serviranno per sostenere le attività dell'Opera nomadi di Milano. "Abbiamo
collaborato alla stesura di questa antologia -afferma Maurizio Pagani,
presidente dell'associazione-, perché oggi la questione rom viene affrontata
solo dal punto di vista della sicurezza. Ci si dimentica che si hanno di fronte
delle persone con una loro tradizione e cultura, con le quali in passato sono
stati realizzati, soprattutto nel Centro e nel sud dell'Italia, buoni progetti
di integrazione".
Per acquistare una copia di "Versi dal silenzio"
bisogna rivolgersi all'editore (www.progettocultura.it)
oppure
all'Opera Nomadi di Milano (www.operanomadimilano.org).
(dp)
© Copyright Redattore Sociale
Sabato 26 maggio al PalaSharp di Milano (MM 1 fermata Lampugnano) si svolge
Extrafesta - nel mio paese nessuno è straniero, l'evento organizzato da
Radio Popolare per i milanesi di ogni provenienza. Alle 21.00 concerto dei
Delapdere Big Gang,
un gruppo di Rom turchi che "rubano" brani di musica pop (Rem, Sting,
Madonna, Michael Jackson, Pearl Jam, Deep Purple tra gli altri) riarrangiandoli
in chiave turca e gitana.
Non mancheranno gli stand culinari a cura delle associazioni di stranieri
residenti in Lombardia, con piatti della cucina di tutto il mondo.
Al solito, se qualche lettore o lettrice vuole sentirsi il concerto (15 euro,
gratis i ragazzi sotto i 14 anni),
me lo faccia sapere,
che magari ci si incontra in modo meno virtuale!
Ricevo da Antun Blazevic
Dall'incontro di un gruppo di Rom, appassionati di musica e teatro, nasce la necessità di mettere insieme questi interessi comuni, per dare vita ad un originale soggetto culturale, capace di proporre uno spettacolo teatrale, in cui gli unici protagonisti siano soltanto Rom. La cultura e le tradizioni del popolo Rom si esprimono per lo più attraverso la musica e i racconti orali. Non esiste praticamente niente di scritto, né musica, né letteratura, né altre espressioni artistiche, che quindi si tramandano tra le generazioni solo con le parole e l'insegnamento pratico. L'evolversi degli stili di vita, l'abbandono pressoché totale del nomadismo, la necessità di inserirsi nel tessuto sociale urbano soprattutto da parte dei giovani, rischiano di far disperdere un patrimonio culturale dalle radici antichissime, o di renderlo preda della modernizzazione, stravolgendone l'identità. Da tempo si assiste, nel mondo degli appassionati dello spettacolo, ad una tendenza (che si sta trasformando in moda) verso la musica e la cultura Rom, prevalentemente d'origine balcanica. A questo evidente entusiasmo non si accompagna però, da parte degli spettatori, un altrettanto evidente bisogno di conoscere da che cosa e da chi lo spettacolo trae le sue origini: molti "intenditori" si fermano alle musiche di Goran Bregovic o ai film di Emir Kusturica, e niente invece sanno delle vere radici della storia dei "gitani", né delle loro attuali condizioni di vita nelle aree cittadine. Lo spettacolo che intendiamo mettere in scena vuole proporre un nuovo approccio del pubblico verso la cultura Rom. Sul palco si alternano un unico attore e i musicisti, accompagnati, in alcune occasioni, da danzatrici. I brani recitati dall' attore Antun Blazevic (meglio noto come "Toni Zingaro", che ne è anche l'autore), raccontano storie di vita, in prosa e in poesia, del popolo Rom, con accenti che vanno dall'ironico al drammatico. I pezzi musicali, risalenti alle tradizioni balcaniche, sono rielaborati in modo originale dalla "band" Gipsy Balcan, e accompagnano la voce narrante, adattando la musica al racconto. Il nostro spettacolo si intitola "Ricordi". Sono i ricordi di un'epoca che pare tanto lontana, ma che invece è ieri, sono i ricordi dei vecchi, che non vogliono che i giovani dimentichino le loro origini, sono i ricordi di un mondo che appare all'esterno in modo troppo spesso negativo o solo folkloristico, mentre invece vive ancora oggi in uno stato di segregazione sociale, che di folkloristico ha molto poco. Probabilmente il nostro è finora l'unico tentativo, in Italia, di ideare e portare in scena uno spettacolo interamente progettato ed interpretato solo da Rom. Crediamo fortemente nel teatro come forma di diretto coinvolgimento del pubblico rispetto a ciò che viene rappresentato: questo tipo di comunicazione, a metà strada tra il messaggio sociale e il divertimento, può costituire una vera novità nel promuovere il dialogo e la comprensione tra diversi modelli di vita, tracciando un nuovo percorso verso una reciproca, reale conoscenza tra Rom e "gagè". I COMPONENTI DI "DROMOMANIA": - Antun Blazevic ("Toni Zingaro"), attore e autore del soggetto e dei testi, - Marian S. Cinbalo - Albert M. Fisarmonica - Mariano M. Violino - Petrica H. Contrabbasso - Sorian D. Clarinetto Sassofono Flauto Budget del gruppo € 1000.oo (comprese le spese di viaggio) Contatti: Antun Blazevic (Toni): 3400824785 (dopo le 20.30) Marian Serban 3283760571 (tutto giorno) tonizingaro@hotmail.it
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