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''Versi dal silenzio?'': un'antologia della produzione poetica romanė
Di Fabrizio (del 21/07/2007 @ 09:17:49, in musica e parole, visitato 2367 volte)

Ricevo da Tommaso Vitale

Edita da Progetto cultura e Opera Nomadi, contiene 37 liriche composte da 22 poeti rom italiani e stranieri. ''Nei confronti dei nomadi ci sono tanti pregiudizi, ma è un popolo che vanta una tradizione culturale molto profonda''

MILANO - "In questo mondo/ io sono un albero/ e il vento canta/ dentro di me": Bruno Morelli, è un rom abruzzese, poeta e pittore. I suo versetti cantano i ricordi dell'infanzia nei campi nomadi e la natura. E non è l'unico poeta rom: in Europa sono decine. "Versi dal silenzio. La poesia dei Rom", (ed. Progetto cultura, 90 pagine, 12
euro; ndr), le cui stampe sono terminate da pochi giorni, è una piccola antologia della vasta produzione poetica romanì. Contiene 37 liriche composte da 22 poeti rom italiani e stranieri ed è stata curata da Francesca Innocenzi, 27 anni, laureata in lettere moderne e autrice di racconti e poesie. "Ho voluto raccogliere e far conoscere uno spicchio della vasta cultura rom - spiega Francesca Innocenzi -.Nei confronti dei nomadi ci sono tanti pregiudizi e molti ignorano che invece sia un popolo che vanta una tradizione culturale molto profonda".

I poeti rom raccontano spesso nei loro versetti le discriminazioni e le persecuzioni di cui sono vittime. Come Saip Jusuf, rom macedone, che in "Apolide" scrive: "A noi perché rom/ ci han rinchiuso/ solo perché siam neri". "In questi autori è centrale il ricordo e la memoria - sottolinea Francesca Innocenzi -. E spesso affiorano dalle loro parole tinte malinconiche e nostalgiche". Una persecuzione che ha avuto il suo apice durante il nazismo, quando circa 500 mila rom furono uccisi nei campi di sterminio. "Nella produzione poetica romanì -aggiunge la curatrice dell'antologia-, occupano un posto di rilievo anche gli elementi primordiali della natura come il fuoco, la terra, l'acqua e l'aria. La natura la sentono vicina".

La vita dei rom oggi è anche fatta di miseria ed emarginazione, di baracche nei campi abusivi o regolari. "Non so che cosa della cultura romanì rimanga in quelle condizioni di vita -sottolinea Francesca Innocenzi-. Ma è anche per questa ragione che è necessario che poesia, musica, pittura, racconti e tradizioni vengano valorizzate e salvaguardate". I proventi della vendita del libro serviranno per sostenere le attività dell'Opera nomadi di Milano. "Abbiamo collaborato alla stesura di questa antologia -afferma Maurizio Pagani, presidente dell'associazione-, perché oggi la questione rom viene affrontata solo dal punto di vista della sicurezza. Ci si dimentica che si hanno di fronte delle persone con una loro tradizione e cultura, con le quali in passato sono stati realizzati, soprattutto nel Centro e nel sud dell'Italia, buoni progetti di integrazione".

Per acquistare una copia di "Versi dal silenzio"
bisogna rivolgersi all'editore (www.progettocultura.it) oppure
all'Opera Nomadi di Milano (www.operanomadimilano.org). (dp)
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