''Versi dal silenzio?'': un'antologia della produzione poetica romanė
Ricevo da Tommaso Vitale
Edita da Progetto cultura e Opera Nomadi, contiene 37 liriche composte da 22
poeti rom italiani e stranieri. ''Nei confronti dei nomadi ci sono tanti
pregiudizi, ma è un popolo che vanta una tradizione culturale molto profonda''
MILANO - "In questo mondo/ io sono un albero/ e il vento canta/ dentro di
me": Bruno Morelli, è un rom abruzzese, poeta e pittore. I suo versetti cantano
i ricordi dell'infanzia nei campi nomadi e la natura. E non è l'unico poeta rom:
in Europa sono decine. "Versi dal silenzio. La poesia dei Rom", (ed.
Progetto cultura, 90 pagine, 12
euro; ndr), le cui stampe sono terminate da pochi giorni, è una piccola
antologia della vasta produzione poetica romanì. Contiene 37 liriche composte da
22 poeti rom italiani e stranieri ed è stata curata da Francesca Innocenzi, 27
anni, laureata in lettere moderne e autrice di racconti e poesie. "Ho voluto
raccogliere e far conoscere uno spicchio della vasta cultura rom - spiega
Francesca Innocenzi -.Nei confronti dei nomadi ci sono tanti pregiudizi e molti
ignorano che invece sia un popolo che vanta una tradizione culturale molto
profonda".
I poeti rom raccontano spesso nei loro versetti le discriminazioni e le
persecuzioni di cui sono vittime. Come Saip Jusuf, rom macedone, che in
"Apolide" scrive: "A noi perché rom/ ci han rinchiuso/ solo perché siam neri".
"In questi autori è centrale il ricordo e la memoria - sottolinea Francesca
Innocenzi -. E spesso affiorano dalle loro parole tinte malinconiche e
nostalgiche". Una persecuzione che ha avuto il suo apice durante il nazismo,
quando circa 500 mila rom furono uccisi nei campi di sterminio. "Nella
produzione poetica romanì -aggiunge la curatrice dell'antologia-, occupano un
posto di rilievo anche gli elementi primordiali della natura come il fuoco, la
terra, l'acqua e l'aria. La natura la sentono vicina".
La vita dei rom oggi è anche fatta di miseria ed emarginazione, di baracche nei
campi abusivi o regolari. "Non so che cosa della cultura romanì rimanga in
quelle condizioni di vita -sottolinea Francesca Innocenzi-. Ma è anche per
questa ragione che è necessario che poesia, musica, pittura, racconti e
tradizioni vengano valorizzate e salvaguardate". I proventi della vendita del
libro serviranno per sostenere le attività dell'Opera nomadi di Milano. "Abbiamo
collaborato alla stesura di questa antologia -afferma Maurizio Pagani,
presidente dell'associazione-, perché oggi la questione rom viene affrontata
solo dal punto di vista della sicurezza. Ci si dimentica che si hanno di fronte
delle persone con una loro tradizione e cultura, con le quali in passato sono
stati realizzati, soprattutto nel Centro e nel sud dell'Italia, buoni progetti
di integrazione".
Per acquistare una copia di "Versi dal silenzio"
bisogna rivolgersi all'editore (www.progettocultura.it)
oppure
all'Opera Nomadi di Milano (www.operanomadimilano.org).
(dp)
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