Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Nevo Drom
RomSinti@Politica Sucar Drom
Comunicato stampa
Mantova: evento storico per Rom e Sinti in
Italia
Sabato 24 marzo 2007,
presso il Palazzo del Plenipotenziario di Mantova, si sono riuniti
i rappresentanti delle maggiori organizzazioni
italiane sinte e rom e si è costituito ufficialmente il primo comitato
nazionale: Romanò
Phralipè - Rom e Sinti Insieme.
L’incontro è iniziato
alle ore 11.00 con l’intervento di Fausto Banzi, Assessore della Provincia di
Mantova, che ha sostenuto l’iniziativa e ha offerto la disponibilità della
Provincia di Mantova a sostenere il prossimo incontro assembleare.
La portata storica
dell’evento è stata sottolineata da tutti i partecipanti che hanno anche
sostenuto l’esigenza dell’unità, della partecipazione, della trasparenza e del
rigore con la ferma e chiara determinazione del ruolo di guida di Rom e Sinti,
senza esclusioni ma con l’interazione anche di coloro che non appartengono alle
minoranze sinte e rom.
Molte le tematiche
discusse ma i partecipanti si sono concentrati per: il superamento delle
politiche promosse dalle organizzazioni pro Rom-Sinti che hanno decisamente
fallito in questi anni e sono corresponsabili dell’attuale situazione di
discriminazione e segregazione delle popolazioni romanì; la costruzione di un
soggetto atto contrastare e annullare le attuali condizioni drammatiche e
discriminatorie, a partire dai famigerati campi lager; uscire dal mero folklore
e per promuovere le culture romanì, troppo spesso negate e schiacciate da
stereotipi e pregiudizi.
Nei prossimi giorni
sarà costituito un comitato di coordinamento formato dai delegati delle diverse
minoranze che lavorerà sul tema del riconoscimento per formulare una proposta di
legge da proporre al Governo e al Parlamento Italiano.
In attesa i promotori
dell’iniziativa Yuri Del Bar (Consigliere Comunale), Radames Gabrielli (Nevo
Drom), Nazzareno Guarnieri (Rom Sinti@Politica) e Bernardino Torsi (Sucar Drom)
gestiranno la segreteria tecnica del comitato con la collaborazione
dell’associazione Sucar Drom.
Nei prossimi giorni
sarà attivo il sito web:
www.comitatoromanophralipe.it ed un indirizzo e-mail:
info@comitatoromanophralipe.it
Yuri Del Bar,
Radames Gabrielli, Nazzareno Guarnirei e Bernardino Torsi
Ai Rom e ai Sinti in Italia. Carissimi, in questi mesi il Governo italiano ha intrapreso diverse iniziative con l’obiettivo di riconoscere alle popolazioni sinte e rom lo status di Minoranze Etniche Linguistiche. Per questa ragione è stato formato al Ministero dell’Interno un gruppo interministeriale che partendo dal lavoro del dottor Scalia, pubblicato su internet, ha prodotto una bozza di testo di legge che in queste settimane è presentato a diverso titolo negli incontri riservati tra Stato ed Enti Locali. Inoltre, è stato formato dal Ministero delle Politiche Sociali il Tavolo Rom e Sinti, dove sono state invitate alcune delle realtà associative che, a diverso titolo, si sono spese a favore delle popolazioni sinte e rom in questi anni. In questi mesi l’Associazione Sucar Drom ha stimolato il Governo ad invitare i Rom e i Sinti che in questi anni si sono occupati di far riconoscere a queste popolazioni i diritti di cittadinanza ma non tutti hanno potuto partecipare. Negli ultimi due mesi abbiamo molto riflettuto e abbiamo deciso che fosse importante offrire momenti di incontro informali a tutti i Sinti e i Rom che lavorano su queste tematiche. Abbiamo deciso di organizzare un primo incontro a Mantova sabato 24 marzo, dalle ore 10.30, con il sostegno dell’Amministrazione Provinciale, per discutere insieme le diverse proposte di riconoscimento dello status di Minoranze ai Sinti e ai Rom con l’obiettivo di scrivere un testo condiviso da presentare al Governo. Bernardino Torsi Presidente dell’Associazione Sucar Drom Fausto Banzi Assessore della Provincia di Mantova Nazzareno Guarnirei Presidente dell’Associazione RomSinti@Politica Radames Gabrielli Presidente dell’Associazione Nevo Drom Yuri Del Bar Consigliere Comunale a Mantova Per informazioni e partecipazioni Associazione Sucar Drom, cellulare 338 8736013 telefono 0376 360643, fax 0376 318839 e-mail: sucardrom@sucardrom.191.it
In foto Bernardino Torsi e Radames Gabrielli
Cari amici, l’Opera Nomadi di Milano ha appena realizzato un proprio sito consultabile all’indirizzo: www.operanomadimilano.org. Il sito intende principalmente fornire elementi di conoscenza ed analisi della situazione cittadina e provinciale delle comunità rom e sinte ma può essere anche un’occasione di divulgazione di idee, iniziative e proposte di interesse non solo locale. Vi invitiamo quindi a farci pervenire gli approfondimenti di carattere generale di cui siete autori o a conoscenza. Un cordiale saluto Maurizio Pagani – Giorgio Bezzecchi
Dandoci una scorsa, ecco un esempio di cosa si può trovare (il resto, cercatelo voi):
Il progetto "Bianca & Bernie" a Milano
Il progetto "Bianca & Bernie" a Milano ha come obiettivo quello di avvicinare i giovani che intendono svolgere l’esperienza di Servizio Civile Volontario in ambito sociale e l’Opera Nomadi che attua delle specifiche azioni di promozione e sostegno nell’ambito delle comunità rom e sinte, nelle scuole, nei servizi del territorio. Il progetto nazionale, promosso dal CESV di Roma si sviluppa in oltre cento sedi operative presso le associazioni di volontariato, utilità sociale e comuni tra cui l’Opera Nomadi di Milano. Il progetto vuole proporre ai giovani un’occasione concreta di incontro e collaborazione con il mondo del volontariato, come occasione di crescita e di formazione per i giovani del servizio civile, promuovendo la loro partecipazione alle attività concrete presenti sul territorio. Svolgere il SCN con Bianca & Bernie significa quindi entrare in rapporto con persone che hanno scelto di attivarsi volontariamente in uno specifico settore (culturale, educativo, sociale) e portare la tua energia e inventiva al servizio di questa grande forza ideale e capacità operativa.
Un Percorso personale ma non solitario
Nell’Opera Nomadi ci sono persone che lavorano intorno a te per il miglior svolgimento del tuo servizio civile, oltre alla segreteria organizzativa, i formatori e i responsabili del monitoraggio. Una persona dell'associazione (l'OLP) si occuperà di spiegarti i tuoi compiti e di curare il coordinamento tra te, i tuoi colleghi e il resto dell'associazione; un Tutor sarà a disposizione per chiarirti dubbi e le situazioni difficili che potresti affrontare, un Responsabile provinciale curerà il buon andamento generale; i tuoi colleghi e i volontari dell'associazione infine, condivideranno con te le proprie esperienze.
Una crescita comune
Il volontariato è un mondo che sa ascoltare, attento ai problemi degli altri ma anche alla propria crescita; non ci si aspetta di sapere già tutto, anzi, il tuo parere e le tue riflessioni critiche ci aiuteranno a trasformare il progetto e l'incisività della nostra azione. Per questo ti chiediamo di documentare il tuo percorso con un diario e di rispondere a questionari di monitoraggio e soddisfazione.
Con l'impegno di ognuno
Fare il SCN è un impegno serio e coinvolgente; scoprirai l’intensità del rapporto con l'altro, ma anche le difficoltà per i limiti e le carenze esistenti e la frustrazione di non poter risolvere tutto. Tempo e intelligenza ti saranno necessari per riuscire ad attivarti a pieno e costruire, nell’arco di un anno, nuove e più profonde competenze. Anche per il nostro ente presso il quale presti servizio accoglierti è un grande impegno, per accoglierti, guidarti, darti fiducia e autonomia per un vero impegno di formazione sul campo, che noi vediamo come un investimento in termini di crescita sociale e consapevolezza civica.
Per una logica di rete
Per tutti inoltre la scommessa è di riuscire, grazie alla presenza tua e degli altri giovani che svolgeranno servizio civile, ad uscire dallo specifico di ciascuna associazione di volontariato, per costruire un'azione comune che dia più forza e risalto alle azioni svolte da ognuno.
Contattaci
Contattaci, per saperne di più e partecipare alle selezioni per il prossimo bando.
"Quello che è importante a mio modo di vedere..., è che tra i circa 22
milioni di neri così relativamente pochi sono stati abbastanza fortunati da
frequentare un college ...".
Comprendete che questa è una delle principali ragioni per cui i bianchi
d'America hanno così facilmente contenuto ed oppresso i neri americani? Perché
sino a poco fa, tra pochi negri scolarizzati a malapena hanno completato la loro
formazione, sono costretto a dire come i bianchi - nella ricerca e nel pensiero
creativo, per sistemarsi a loro volta in questo mondo bianco competitivo,
materialistico, cane-mangia_cane. Per generazioni, i cosiddetti negri "scolarizzati"
hanno "guidato" i loro fratelli neri echeggiando il pensiero dell'uomo bianco -
cosa che è naturalmente a vantaggio dell'uomo bianco sfruttatore.
Malcolm X: Autobiografia di Malcolm X
Sostituite la parola "Nero" con "Rom" e partecipate alla discussione su
http://www.idebate. org/discussion/ view_topic. php?id=1312&forum_id=54. (in
inglese ndr) - Valery Novoselsky (Roma Network)
Col consenso dell'interessata, vi giro una lettera a cui non
so rispondere. Al solito, faccio conto sulle conoscenze di voi lettori. Grazie
ciao Fabrizio,
ho visto il tuo sito e mi ha molto incuriosito vorrei chiederti se tu sai quando
c'è il raduno rom in Ungheria e in Romania, desidererei vederlo.
Purtroppo non conosco le lingue slave, perciò ho difficoltà anche nel cercare.
Chissà se tu non riesca ad aiutarmi?
ho sentito che i raduni ungheresi sono veramente splendidi e non sono turistici,
ma sono veramente sentiti da questa popolazione che ha tanto sofferto e soffre
tutt'ora delle ingiustizie.
Questi raduni sono durante la festa di San Giorgio o durante la Pentecoste?
Ti ringrazio per il tuo aiuto, se riesci a darmelo.
Ciao
Olga
Da IL VENTO E IL CUORE (Febbraio 2005)
Oggi, c'è chi ha festeggiato san Valentino e chi invece scrive (e probabilmente pensa) che è l'ennesima festa del consumismo... un po' come i vari natali, pasque ecc. Io credo che ognuno faccia mondo a sé e abbia diritto a sentirla come un festa più o meno propria. Certo, dipende anche dall'altra/o. Quanto al consumismo, è un convitato che possiamo invitare o meno alla nostra festa, ma di cui è sempre più difficile farne a meno. Penso a quando ho conosciuto la mia donna, sono passati quasi 25 anni, ma già allora la festa vera era per i produttori di cioccolatini. Mi sono fatto l'idea che tanto più il progresso avanza, con le sue tecnologie, gli SMS e i MMS, tanto più ci illudiamo di vivere in una società globale, mentre invece la nostra preoccupazione principale è di isolarci e vivere questi momenti in una dimensione privata e personale. Invece, un tempo remoto, queste occasioni venivano condivise non solo dai "fidanzati", ma coinvolgevano famiglie e amici, sancivano alleanze e patti destinati a resistere al tempo e alle difficoltà. Una società, più ristretta ma più coesa di quella in cui viviamo, sorvegliava e proteggeva i due ragazzi. E ne aprofittava, per interrompere una vita di stenti con feste da ricordarsi per tutta la vita. Anche da noi, in Italia, ma ne abbiamo perso il ricordo (o la necessità). Ho ritrovato un'intervista di nove anni fa ad Angelo e Anna Garnieri, Rom Abruzzesi di Milano, pubblicata su "Il Vento e il cuore" Tra noi Rom Abruzzesi è tradizione MANDARE LA SERENATA. Per questo si prende un complesso, adesso vanno di moda i cantanti napoletani. Qualche giorno prima un messaggero si reca dalla famiglia della ragazza, per annunciare la prossima serenata. La famiglia fa sapere tramite il messaggero se gradisce oppure no la serenata e sino a quel momento ancora nessuno si è impegnato: di solito la serenata è gradita e non viene rifiutata. I musicanti arrivano a mezzanotte. Passano prima dai genitori, per loro eseguono tre canzoni - poi dai fratelli già sposati, a cui fanno due canzoni, infine dagli zii, con altre due canzoni. Quindi vanno, di solito in un ristorante e aspettano. Di solito non bevono molto mentre aspettano, perché ci tengono a fare bella figura e alle quattro di mattina ritornano per ripetere le serenate, come la prima volta. L'orchestra o il cantante vengono pagati dalla famiglia del pretendente, che provvede anche ad affittare il ristorante dove tornano i musicisti. Qui il giorno dopo fanno preparare una lunga tavolata, con tante torte e beveraggi. A questo rinfresco la famiglia aspetta che la richiesta fidanzata e la sua famiglia si presentino. Nel frattempo l'altra famiglia con genitori, zii e fratelli si riunisce in consiglio per decidere sul fidanzamento, chiedendo naturalmente il parere della ragazza interessata. Se al rinfresco arrivano solo i genitori, la risposta è negativa, gli ultimi arrivati bevono solo un caffé e tutto quello che è stato preparato verrà consumato dai musicisti e da chi vuole consolarsi del rifiuto ricevuto. Se invece con i genitori c'è anche la figlia, la richiesta è stata accettata e i ragazzi si scambiano l'anello di fidanzamento. Viene stabilito anche il periodo del fidanzamento, che può essere di qualche mese o anche di due anni. Alla fine i ragazzi si sposeranno. Ma già una settimana dopo il rinfresco, le famiglie al completo si ritrovano per conoscersi meglio e per parlarsi con più tranquillità, in una grande festa. Tra i Rom di origine jugoslava, invece i fidanzati scappano per rifarsi vivi dopo un po' di tempo. Capita anche da noi che i ragazzi siano impazienti, allora si mettono d'accordo tra loro e con l'aiuto di un amico o un'amica (che viene scoperto sempre troppo tardi) scappano assieme per andare a convivere. I genitori ci rimangono male, ma quando dopo qualche mese i due fuggiaschi si rifanno vivi, di solito la rabbia è sbollita. Così chi paga le conseguenze della fuga è sempre la mezzana che ha aiutato. Però tanto i matrimoni che le convivenze che si creano sono duraturi e i divorzi sono rari: quello che a molti sembra un matrimonio combinato, in realtà è una scelta importante e felice che si vive tutti assieme. Se la serenata, il rinfresco e il pranzo di fidanzamento sono offerte dalla famiglia dello sposo, il pranzo di nozze, che deve soddisfare centinaia di invitati e il gruppo che suonerà al matrimonio, competono invece alla famiglia della sposa. Come molte tradizioni, anche questa della serenata di fidanzamento non si trova quasi più tra i Rom Abruzzesi presenti nei campi sosta in città. Sono poche le famiglie che ci tengono ancora. Forse perché nei campi sosta si vive a contatto di gomito, forse perché i soldi sono pochi e si impiegano in altre maniere. Non è proprio una tradizione Rom, ma è stata appresa dalla gente del Sud, lì ancora sopravvive. Ci sarà tra i lettori, qualche meridionale che si ricorda di fidanzamenti simili? Il piacere di saperlo Mandare la serenata = Buccivibé La fuga = Snippé Matrimonio = Clusivibbé Famiglia e tradizioni Il progresso? (quadro Tre)
Da Slovak_Roma
I ragazzi rom hanno una più alta tolleranza ai rapporti prematrimoniale delle ragazze o dei loro genitori. Oltre l'86% dei 160 giovani maschi intervistati risponde che è accettabile per un regazzo fare sesso prematrimoniale con una ragazza, d'altra parte gli stessi intervistati ritengono che una ragazza debba arrivare vergine al matrimonio [...]
[Secondo l'opinione di Jarmila Filadelfiova, che ha curato la ricerca], la risposta negativa delle ragazze e dei genitori dipende dal non volere gravidanze indesiderate e dalla paura del giudizio della comunità. Rispondendo alla domanda se i ragazzi parlano di sesso con i genitori, il 70% dei ragazzi e il 51% delle ragazze dice di non parlarne. Dalla ricerca emerge che oltre la metà dei giovani manca di informazioni sul sesso e l'educazione sessuale. Questa mancanza di informazione dovrebbe essere coperta dalle scuole e altre attività informative - dice Jarmila Filadelfiova. Il questionario è stato compilato da 160 ragazze e 160 ragazzi tra i 13 e i 27 anni, e da 172 genitori tra i 17 e i 58 anni, in 12 distretti della Slovacchia.
Source: CTK
Da
Roma_Daily_News
Mohammad Kamran - RAWALPINDI: Gli Zingari non hanno
residenza permanente, ma risiedono stabilmente in Pakistan. Incredibilmente
nelle statistiche della nazione non si fa cenno a questo popolo senza casa.
Nell'ultimo censimento dedicato alla conta degli alloggi e alla
registrazione al voto, questo popolo è rimasto escluso perché non risiede in
alloggi permanenti e non hanno documenti per provare la loro identità.
Questi nomadi vivono in una povertà abbietta senza un pezzo di
carta che certifichi la loro cittadinanza, ma sono parte della nostra
popolazione. In effetti, per il tipo di via che conducono, non hanno bisogno di
documentazione. Al governo non è mai importato di contarli o di rimetterli nel
conto demografico.
Questo popolo vive di solito accanto alle strade ferrate in
città o in luoghi dove l'autorità è più tollerante. A Rawalpindi la cintura
attorno la principale ferrovia a Murree Chowk è una di queste colonie.
Le famiglie zingare che abitano l'area continuano la loro vita
immutabile da anni. Nel loro quartiere di baracche che chiamano casa, bambini
ignudi giocano nel fango, una donna scava e un uomo si siede godendosi il sole.
D'altra arte, questo scenario non è confinato solamente a Murree
Chowk. Gli Zingari si ritrovano quasi ovunque in Pakistan. Questi nomadi
attraversano il paese con le loro cose sui carretti e piantando le tende dove si
fermano. Lo stile di vita transiente non appartiene al passato ma fa parte del
presente.
"Non capisco perché la gente ci giudichi diversi. Siamo felici e soddisfatti
cella nostra vita. Mangiamo tre volte al giorno e raramente andiamo a dormire
con lo stomaco vuoto." dice Wali Muhammad, 40 anni. Con le loro dimore
improvvisate, gli scarsi possessi e il dialetto rustico, sono una reminiscenza
di tempi passati.
Il loro stile di vita è in forte contrasto con la vita
cittadina. I loro figli raramente frequentano le scuole e gli uomini di solito
passano il giorno a dormire e la notte curando il bestiame. Spesso le donne
chiedono l'elemosina o raccolgono legna da bruciare. Il loro stile di vita
nomadico attira sospetti perché è visto come un modo di scappare dopo aver
commesso crimini o furti.
Spesso sono visti come predatori, parassiti e criminali. La
gente non gli crede e li evita appena possibile.
Come la società è diventata più industrializzata, la maggioranza
della popolazione si è spostata dalle campagne alle città. Gli Zingari
continuano la loro esistenza nomadica, che è una sfida a quanti non riescono ad
intendere la vita senza una residenza stabile, proprietà e obiettivi
professionali. "Ho fatto quello che volevo e non ho niente di cui lamentarmi,"
dice Wali Muhammad spiegando perché non ha un lavoro.
Osservando la sua famiglia e la dimora, Wali non si considera
deprivato o negletto. Viceversa vede la vita piena di posti dove andare senza
troppi legami che lo riportino indietro.
Il governo e le organizzazioni sociali a volte tentano di
"aiutare" questi zingari a fermarsi, avere un'educazione e conformarsi alle
norme sociali, ma alla fine i tentativi falliscono perché questi zingari
intendono continuare a vivere come hanno sempre fatto.
Da
Roma_Daily_News
Salve
Siamo Romani Yag, un'organizzazione non-profit con base a
Montreal, la cui missione è la promozione delle diverse culture del popolo
Romani (...) attraverso eventi artistici, un festival multidisciplinare,
scambi culturali ed educativi, come pure l'incoraggiare i dialoghi
amichevoli e la cooperazione creativa tra Rom e le altre comunità di
Montreal, Quebec e Canada.
Potete visitare
www.romaniyag. com e
www.myspace. com/romaniyag
Grazie!
Romani Yag
La comunità Rom di Trezzo sull’Adda
e il circolo Arci Blob
organizzano una SERATA ROM
contro il razzismo e il pregiudizio, incontro con la comunità ROM di Trezzo sull’Adda (MI) Ore 21.30 video “Le donne vestivano gonne fiorite”, di C. Chiaramonte. Sette donne rom di generazioni diverse a confronto tra loro e con la società dei gagè.
info e prenotazioni 039616913 / 0396882058 info@arciblob.it
|