Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Lastra a Signa (FI), EveryOne: le paure e i pregiudizi portano due rom in galera
Ieri mattina (28 ottobre), intorno alle 12, due Rom di 33 e 16 anni sono stati
arrestati dai Carabinieri presso il parcheggio dell’Ipercoop di Lastra a Signa
(Firenze), su denuncia di una donna che li ha accusati di volerle rapire il
figlio...
Bari, Vox Rei-Publice 2° Edizione della Festa “Io sto con i Rom”
Dopo il successo dell’estate 2008 “io sto con i rom” - la festa al campo rom di
Bari-Japigia (Strada Santa Teresa, 1 nei pressi del centro sportivo “Olimpic
Center”) torna in veste autunnale...
Cusago (MI), la parola ai Camminanti prima che Milano spenda 400mila euro per
cacciarli
«Al signor... Come si chiama? De Corato? Pecoraro? Ecco, scriva, al signor De
Corato diciamo che noi non siamo prepotenti. Che noi non vogliamo niente,
che massimo tra dieci giorni ce ne torni...
Milano, il Naga presenta il rapporto “Cittadini senza diritti”
Il Naga invita alla presentazione del rapporto “Cittadini senza diritti.
Rapporto Naga 2009. Ingombranti inesistenze”. La conferenza stampa di
presentazione si terrà a Milano, lunedì 2 nove...
Brusegana (PD), bersagliati dal lancio di pietre nella notte ma la Polizia
Municipale li multa
Una famiglia di Sinti italiani - padre, madre e tre bambini piccoli -
bersagliata da un lancio di pietre mentre dorme nel suo caravan, in piena notte.
L’episodio di intolleranza è accaduto a B...
Venezia, settimana decisiva per l'abitare delle famiglie sinte
Quella di oggi sarà una giornata di attesa per la giunta comunale. La speranza è
che il prefetto, che deve sciogliere il nodo gordiano del villaggio per le
famiglie sinte e decidere il da farsi, abbia compiuto la scelta. In una
direzione o nell'altra. La preoc...
Immigrati, l'integrazione è sicurezza
I dati che emergono dal dossier statistico sull'immigrazione della Caritas sono
assai significativi. In Italia gli immigrati regolari sono oltre quattro milioni
e mezzo, tenendo conto delle recentissime regolarizzazioni; quelli con il
permesso di soggiorno il 7,2%. Il Veneto è la seconda regione per presenza
(11,7%) dopo la L...
Mantova, carta bianca: il diritto di sapere, il dovere di informare
Anche quest’anno la Provincia di Mantova, per tramite dell’Assessorato alle
Politiche Sociali e Sanitarie, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura
del Comune di Mantova e della fondazione Umberto Artioli, promuove RintracciArti,
una manifestazione...
Cosenza, firma anche tu la petizione contro gli allontanamenti di Rom rumeni
Domani mattina sarà presentata la petizione, che potete leggere di seguito, per
il ritiro dei decreti di allontanamento di cittadini rom rumeni che vivono a
Cosenza e per la tutela della comunità rom di Cosenza. Per aderire scrivere a
enzapapa@libero.it o telefonare al numero 347 0920375...
Venezia, il Comune e Sinti al contrattacco
Da una parte la diffida della Provincia all'Enel di allacciare alla rete
elettrica il nuovo campo sinti verrà impugnata avanti al Tar, dall'altra per far
entrare i 31 nuclei familiari nelle casette verrà impiegato, provvisoriamente,
un generatore elettrico. Il Comun...
Milano, le politiche attuate a "favore" dei Rom e Sinti sono repressive
Si è tenuto ieri a Milano il convegno “Rom e Sinti: dalla strategia europea alle
politiche sociali”, promosso dal Tavolo Rom e dalla Rappresentanza a Milano
della Commissione Europea. Numerosa la partecipazione, non solo da Milano, ma
anch...
Pesaro, appello per la situazione drammatica vissuta dalle famiglie rom
“Vivono senza luce, senza riscaldamento, senza assistenza sociale, oggetto di
grave discriminazione, sempre a rischio di sgombero o di violenze razziali e
adesso sono stati colpiti dall'influe...
Venezia, il giudice voleva il carcere per Gentilini
Gentilini, per la “grave pericolosità della condotta” sarebbe stato meglio in
carcere che a piede libero. Lo ha scritto il giudice veneziano Luca Marini,
nelle sei cartelle di motivazioni della condanna per istigazione all’odio
razziale n...
Roma, l'isola che c'è
Esiste un mondo meno visibile, meno chiacchierato, probabilmente anche meno
esteso, nel grande calderone della scolarizzazione dei minori rom che risiedono
nel Comune di Roma. Questo mondo è fatto di madri e padri che colgono nel senso
più pieno...
Casarano (LE), l’amichevole dell’interazione
Il 27, 28 e 29 Marzo si è conclusa a Roma, presso il Centro Olimpico di Acqua
Acetosa, la Campagna per l’Interazione promossa dal “Ministero del Lavoro, della
Salute e delle Politiche Sociali” e ...
16° Alexian and International Friends, il Premio Phralipè 2009 a Miriam Meghnagi
L’Alexian and Internazional Friends ovvero un “trasguardo” musicale
internazionale è giunta alla sua 16° edizione. L’evento di grande portata
artistica e culturale si terrà presso il teatro Fedele Fenaroli di Lanciano
sabato 7 Novembre e sabato 14 Novembre a partire dalle ore 21. La kermesse è ...
MantovaJazz 2009, Django’s Jungle
E’ stato presentato questa mattina il programma del MantovaJazz 2009. Quest’anno
il festival è dedicato a Django Reinhardt, sinto manouche che ha reinventato il
jazz. Django è forse la cosa più sorprendente accaduta al jazz...
Ho seguito la storia della piccola
Natálka e della sua famiglia da questa primavera. Ora che hanno di nuovo una
casa, ci sono altre buone notizie. Da
Czech_Roma
E' terminata l'operazione conclusiva di Natálka, ora si siede e gioca
Lo scorso aprile nella città di Vítkov, alcuni razzisti causarono bruciature
sull'80% del corpo della piccola Natálka, durante un attacco incendiario. Ieri
ha finalmente passato l'ultima operazione di inserimento della pelle. Michal Kadlčík,
a nome dell'equipe dell'ospedale, ha detto alla Televisione Ceca che
l'operazione rimpiazzava il finale 7% della pelle della bambina. Durante gli
scorsi sei mesi, i chirurghi hanno sostituito la pelle ustionata di Natálka,
prima con pelle artificiale e poi gradualmente con innesti di pelle vera presi
dalle parti del corpo che erano state risparmiate dalle ferite.
Per il momento, Natálka rimarrà nell'unità di cura intensiva. Sua madre,
Anna Siváková, gioisce per il miglioramento del suo stato di salute. "Sta già
seduta e gioca. Sta anche iniziando a mangiare normalmente, ha appena pranzato,"
ha detto Siváková a Romea.cz. Natálka probabilmente subirà in futuro altre
operazioni a membra e giunture.
Dopo lo shock iniziale e la paura seguiti all'attacco, Anna Siváková ha
iniziato a credere che
Natálka sarebbe sopravvissuta. "Ho creduto che avrebbe recuperato - l'ho
cresciuta e so com'è, è veramente forte," ha detto Siváková a Romea.cz in una
recente intervista.
Siváková spera anche che grazie al successo delle operazioni, la famiglia
gradualmente possa cambiare il modo in cui sono stati obbligati a vivere da
quell'attacco con le molotov. "Ora per me tutto è completamente sottosopra. Non
ho tempo per me e per le altre bambine. Mi sveglio la mattina, preparo la
colazione, mi vesto, prendo il treno, visito Natálka,e torno a sera tardi.
Questo è ciò che faccio, giorno dopo giorno, quasi ogni giorno," dice Siváková.
"So che con Natálka questa situazione sarà differente, perché lei era
eccezionale prima dell'attacco... E' sempre stata avanti agli altri bambini
della sua età...ad un anno già camminava. Prima dell'attacco, parlava
splendidamente, pulito, senza imperfezioni, sapeva nominare tutto correttamente
e pronunciare tutto, andava sul vasino da sola, mangiava da sola, beveva il te
ed il succo - era molto indipendente."
Ieri, le altre tre figlie di Siváková guardavano una trasmissione della TV
Ceca sulla loro sorella. "Era la prima volta che la vedevano da quell'attacco,
sullo schermo, e le ha coinvolte profondamente. Ora va un po' meglio," dice
Siváková.
I genitori di Natálka stanno cercando di portarla nella nuova casa che
attualmente stanno sistemando. Siváková ha detto a Romea.cz che i lavori
stanno facendo rapidi progressi. Resta da terminare l'intonaco esterno, il
bagno, i vani portaoggetti e le scaffalature, prima dell'imbiancatura. "Abbiamo
dovuto re-intonacare tutti i muri interni e cambiare i sistemi elettrico e di
scarico. Cavi e tubature ora sono a posto, Pavel oggi passerà il cemento," dice Siváková.
František Kostlán, translated by Gwendolyn Albert
Sempre da
Czech_Roma, un'intervista ai genitori
di qualche giorno prima. E' lunghetta, leggetela a puntate o nel fine settimana
Anna Siváková: Sperare non basta, devi credere
Questa è un'intervista con Anna Siváková e Pavel Kudrik, i genitori di
Natálka, la piccola quasi bruciata viva in un attacco incendiario all'inizio di
quest'anno. Abbiamo discusso con loro su cosa hanno provato dopo l'attacco, come
tutta la storia li ha cambiati ed ha cambiato la vita della loro famiglia, e su
tutte le conseguenze che si sono sviluppate dal caso. L'intervista è stata
dolorosa, non solo per loro, ma anche per noi. Però, abbiamo concordato che fa
bene condividere queste esperienze col resto del mondo, così da rivelare la
piena estensione dell'orrore e della mancanza di senso della violenza commessa
dai fanatici razzisti. Abbiamo discusso di sentimenti e relazioni con la signora Siváková
e di questioni pratiche col signor Kudrik.
Intervista con Anna Siváková
Come ti ha coinvolto questo tentativo di uccidere la tua famiglia? Che
tipo di cambiamenti ha causato nella vita ordinaria di ogni giorno?
Ci resterà addosso per il resto della vita. E' passato ora metà anno, e da
quel giorno continuiamo a riviverlo. Prima dell'attacco vivevamo una vita
tranquilla, tutta la famiglia assieme. Non sospettavamo neanche che cose simili
fossero possibili in questo mondo. Questo starà con noi sempre, sempre. Ogni
volta che vediamo Natálka, avremo questo attacco di fronte a noi.
Ora per me tutto è completamente sottosopra. Non ho tempo per me e per le
altre bambine. Mi sveglio la mattina, preparo la colazione, mi vesto, prendo il
treno, visito Natálka,e torno a sera tardi. Questo è ciò che faccio, giorno dopo
giorno, quasi ogni giorno.
Quali furono i tuoi primi pensieri dopo l'attacco, quando eravate feriti
nell'ospedale e Natálka non era con voi?
Erano sensazioni terribili, non potevo dormire, non potevo mangiare, pensavo
a lei tutto il tempo, a cosa le stava succedendo, dov'era, alla sua figura...
Chiedevo alle infermiere e a dottori, ma nessuno mi diceva cosa le succedeva e
com'era la sua situazione. Aggiravano sempre l'argomento, perché io pure ero in
cattive condizioni per le mie ustioni. Così chiesi il numero di telefono
dell'ospedale dove era curata Natálka, per parlare con i dottori che la
assistevano. Il suo dottore mi disse che la inducevano al sonno artificiale, a
causa delle sue terribili bruciature, e mi prepararono al peggio. Mi dissero che
sarebbe stato difficile per una bambina che non aveva ancora due anni di
sopravvivere a bruciature così estese.
In quel momento, avevo orribilmente paura. Paura di perdere Natálka – a ciò
non sarei sopravvissuta.
Dopo le paure iniziali, quando hai iniziato a sperare che si sarebbe
salvata?
Non speravo: io credevo. Sperare non è abbastanza, io ho creduto che avrebbe
recuperato - l'ho cresciuta e so com'è, è veramente forte. Quello che voleva
"doveva essere".
Com'era Natálka prima dell'assalto?
So che con Natálka questa situazione sarà differente, perché lei era
eccezionale prima dell'attacco. Ho quattro figlie, e Natálka per la sua età è la
più sveglia. E' completamente speciale. E' sempre stata avanti agli altri
bambini della sua età. Mi prendevano in giro e mi chiedevano dove l'avessi
trovata, perché era completamente differente dagli altri bambini. Natálka ad un
anno già camminava. Prima dell'attacco, parlava splendidamente, pulito, senza
imperfezioni, sapeva nominare tutto correttamente e pronunciare tutto, andava
sul vasino da sola, mangiava da sola, beveva il te ed il succo - era molto
indipendente.
Pensi che questa eccezionalità l'abbia aiutata a sopravvivere?
Sì.
In qualche maniera a ricominciato ad essere se stessa?
Ancora non parla, perché ha un tubo nella gola, ma è già intelligente.
Persino testarda. E' ancora "il generale", sa cosa vuole e l'ottiene, le
infermiere ed io dobbiamo darle ciò che vuole.
Come fa a farvi capire cosa vuole?
Con gli occhi, o indicando. Se non capisco, glielo chiedo e le mostro tutto
finché lei non annuisce.
Le altre tue figlie hanno sei, nove e dieci anni. Come stanno reagendo?
Male. Vogliono andare a trovare la sorellina, perché non l'hanno vista per
metà di un anno, dall'assalto, ma il capo dei medici dice che al momento non è
possibile.
Hanno avuto esperienze negative a scuola o nell'ambiente attorno, a causa
di ciò che è accaduto?
Non gli piace quando qualcuno da fuori le chiama, o quando lo fa un estraneo.
Sono sempre arrabbiate, sempre. Chiunque sia, imprecano contro di me, dicendo
che non possono parlare di lei e che ladevono lasciare sola, restarsene fuori -
ma le compagne di scuola delle mie figlie le trattano bene.
Tutto ciò come ha influenzato la loro psiche?
Hanno degli incubi e non dormono bene. Il fatto che non sopportino che
degli estranei dicano il loro nome, mostra quanto sono state profondamente
colpite. La più grande, che già capisce cosa sta succedendo, è quella che
patisce di più. Non solo non dorme più, ma incolpa se se stessa, dice che
avrebbe dovuto succedere a lei e non a Natálka. Abbiamo provato a discutere con
lei, a dirle che non può pensare così, che non è per niente colpa sua. Ha
iniziato ad andare dallo psicoterapeuta.
Le vostre figlie sanno chi ha fatto questo e perché?
Beh... col tempo ne hanno sentito alla televisione o letto sui giornali, così
sanno chi è stato e perché l'hanno fatto. All'inizio hanno cercato di ottenere
più informazioni possibili da noi, non capivano. Chiedevano: Perché l'hanno
fatto a noi, che non abbiamo fatto male a nessuno?
Cosa le dicevate?
Non sapevo cosa dire. Pavel neanche. Ho detto loro che avrei voluto sapere
anch'io la risposta.
Come vi ha cambiati tutto ciò?
Sono più sensibile agli altri di quanto lo fossi prima, come quelli che hanno
bambini seriamente malati, o che vivono le conseguenze di un alluvione. Mi
commuove terribilmente ascoltare storie simili - mi interrompo e piango, mi
chiedo perché debbano accadere queste cose. Per me è stato un grande
cambiamento. Una persona che è stata ferita ha compassione per tutti e si
coinvolge nell'altrui sfortuna.
Pensi che almeno qualcuno di quelli che vi sono attorno sia cambiato in
modo simile?
Lo penso, qui in questo posto dove abbiamo la nostra nuova residenza. ma non
a Vítkov. Oggi quello è il posto peggiore per miglia e miglia, in termini di
relazioni con i Rom.
Com'era Vítkov prima di quell'attacco?
Prima dell'assalto in generale i locali non parlavano bene dei Rom, ma non
l'hanno mai fatto verso di noi direttamente.
Hai passato un'esperienza molto seria. Quando ne parli apertamente, pensi
che potrebbe aiutare perché cose simili non succedano più, o che violenze di
questo tipo possano almeno diventare meno accettate dalla società rispetto ad
adesso?
Non lo so, ognuno è differente, giusto? Difficile da dire. Prima noi non
avevamo il minimo sospetto che potesse succedere una cosa simile. Non sapevamo
del razzismo, del neo-nazismo, o di questo tipo di attacchi. La responsabilità
non dovrebbe essere dei soli governo e polizia, la gente in generale dovrebbe
fare ogni cosa possibile per essere sicura che cose simili non accadano più,
perché è orribile. Devono capire, una volta per tutte, che anche noi siamo
persone, di carne e ossa, proprio come loro. E' lo stesso se siamo bianchi o
neri, il punto non è il colore. Questi razzisti vivono tra noi, mi chiedo se non
si può fare nulla, ma la gente non dovrebbe giudicare sulla base del colore
della pelle.
Cosa pensi degli assalitori?
Penso che non possono essere normali. Una persona normale non farebbe mai una
cosa simile. Non è stata spontanea, hanno dovuto prepararla, e sapevano in
anticipo che stavano per nuocere a qualcuno. Non so come chiamarli.
Cosa vi sarebbe successo se così tante persone non avessero contribuito
alla raccolta dei fondi? Ci pensi talvolta, o è per te un argomento difficile?
E' molto difficile chiedere aiuto agli altri. E' un segno della loro buona
volontà che potessero aiutarci. E' un grande avvenimento il loro aiuto. Non mi
aspettavo che fosse raccolto così tanto denaro, che avremmo trovato un posto
dove stabilirci in una nuova casa.
Sapere che ci fosse così tanta gente solidale con voi ti ha cambiato?
Sì, certamente. Mi ha cambiato. Senza il loro aiuto non avremmo potuto
vivere. La nostra vita si sarebbe fermata. Non saremmo stati capaci di
ricominciare nell'ambiente dove viviamo ora... Mi fa sentire meglio che ci sia
gente simile tutto attorno a noi, che ci sia così tanta brava gente.
Stai gestendo ogni cosa in maniera ammirevole. Dove trovi la forza? Da
dove la ricavi?
Natálka mi da la forza. Non so cosa avrei fatto se non fosse per lei.
All'inizio, non potevo alzarmi, non potevo stare in piedi. Mi ha aiutato vedere
come Natálka cambiava nel tempo, come migliorava giorno per giorno. D'improvviso
mi dissi che non potevo buttare via la mia vita, che dovevo fare qualcosa e
prendermi cura di lei. Se non io, chi l'avrebbe fatto? Mi sono rialzata, proprio
letteralmente. So che nessuno può prendersi cura delle mie figlie meglio di me.
Mi ha rimesso in piedi.
Gente crudele
Intervista con Pavel Kudrik
Il sindaco di Vítkov nella rivista Respekt ha detto che la vostra vecchia
casa andò in fiamme così rapidamente perché colpevolmente lì era immagazzinata
della benzina.
Questo davvero mi ha fatto arrabbiare. Non avevamo nessuna benzina nella
casa. Mio suocero non me l'avrebbe permesso, perché lì stipava la legna perla
stufa. Non mi era neanche permesso di parcheggiare la macchina di fronte
all'ingresso o nel granaio - dovevo parcheggiare distante. La polizia di Vítkov
lo sa molto bene, perché una volta mi diedero una multa perché avevo
parcheggiato in una zona dove era vietato, visto che non c'era un altro posto
dove lasciare la macchina.
Stai lavorando per restaurare la nuova casa. Hai potuto conoscere meglio
i tuoi nuovi vicini?
Sì, sono molto gentili e servizievoli.
Stai avendo problemi con le riparazioni?
Non posso dedicarmi ad un lavoro regolare fino a ce non ho finito le
riparazioni, perché mi prendono tanto tempo e vogliamo finire il prima
possibile, così Natálka potrà tornare a casa. Dal primo novembre dovremo anche
iniziare a pagare l'ostello dove temporaneamente stiamo vivendo, perché da quel
giorno saremo registrati all'ufficio catastale come proprietari della casa che
stiamo sistemando.
Come pensi che l'attacco abbia cambiato i vostri bambini?
Penso che il cambiamento più grande è che hanno smesso di aver fiducia nella
gente. Non sono sicuri se chi si avvicina abbia buone intenzioni o meno.
Qual è il tuo sentimento più forte in tutta questa vicenda?
Preoccupazione e paura per la mia famiglia. Probabilmente non mi libererò
mai di questa paura. E' nella mia testa tutto il tempo, in maniera inconscia,
anche se vorrei dimenticare non posso.
Cosa dici del fatto che la polizia ha arrestato i quattro uomini, li ha
accusati di tentato omicidio e li tiene in custodia?
Una liberazione. Anche la mozione per bandire il Partito dei Lavoratori mi
da buone sensazioni. Sembra che recentemente la polizia e l'attuale governo
stiano facendo del loro meglio per agire su tutto ciò.
Cosa ne pensi di chi vi ha assalito?
Sono completamente senza cuore.
Markus Pape, František Kostlán, translated by Gwendolyn Albert