Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Da
Hungarian_Roma
Reuters 29-3-2010 By Marton Dunai
OZD, Ungheria (Reuters) - Lo scenario è classico. L'economia ungherese è
in crisi, la sua vista minoranza rom è un facile capro espiatorio ed un partito
di estrema destra che protesta contro i "truffatori zingari" ed i "parassiti del
welfare" è previsto come il grande vincitore.
Se i sondaggi hanno ragione, il partito nazionalista Jobbik ha la possibilità
di diventare il secondo partito più grande dopo le elezioni dell'11 e 25 aprile,
negando al favorito Fidesz di centro-destra la possibilità di ottenere i due
terzi della maggioranza.
"Con la sua retorica ultrapopulista, lo Jobbik potrebbe influenzare le
politiche del prossimo governo," ha detto l'analista politico Andras Giro-Szasz. "Lo
Jobbik può limitare il mandato popolare del prossimo governo."
I Rom compongono tra il 5 e il 7% della popolazione ungherese e diffamarli si
è dimostrata la tattica di maggior successo di Jobbik da quando un crollo
economico di oltre il 6% l'anno scorso ha lasciato disoccupato un Ungherese su
10.
Le sue vittorie più grandi sono state in posti come Ozd, nel povero nord-est
ungherese, una città dell'acciaio piombata in tempi bui, dove sono stati
sconfitti i Socialisti che lì avevano un seggio da 16 anni.
E' cresciuta la disoccupazione
La disoccupazione a Ozd da anni è oltre il 20%, ed un terzo della popolazione
è rom. Jobbik (Movimento Per un'Ungheria Migliore) lì ha quasi battuto il Fidesz
nelle elezioni del 2009 per il Parlamento Europeo, e la sua popolarità da allora
è sempre cresciuta.
"Molti di noi sono stufi di come gli Zingari pensano dell'assistenza sociale
come modo di vita," dice Andras Kemacs - meccanico, 27 anni di Ozd - "Jobbik mi
ha impressionato per la sua apertura su ciò."
Jobbik ha anche capitalizzato il risentimento popolare contro l'elite
politica, incluso il Fidesz, che ritiene corrotta.
Ha demonizzato l'Unione Europea ed il Fondo Monetario Internazionale, che
insistevano su un doloroso taglio delle spese come condizione di risanamento
delle finanze pubbliche ungheresi.
E con un uso attento dei media, usando Internet per raggiungere i giovani -
incluso gli studenti delle superiori, ha sorpassato tutti gli altri partiti
eccetto il Fidesz.
I sondaggi mostrano che a livello nazionale lo Jobbik è vicino al 20% tra chi
ha deciso di votare. Questo lo porta spalla a spalla con i Socialisti al
governo, mentre il Fidesz ha circa il 60% delle proiezioni di voto.
Questi successi, monopolizzando il voto di destra e rubandone a sinistra, ha
eroso le possibilità del Fidesz di ottenere la maggioranza dei due terzi che
sarebbe quella piattaforma di una vasta riforma auspicata dagli economisti.
L'Ungheria per anni ha lottato per migliorare il suo gonfiato settore
governativo ed assestare la spesa pubblica. I tagli alla spesa hanno posto il
deficit sotto controllo, ma la maggior parte delle riforme strutturali di
settore ritardano.
La riforma chiave richiedente una maggioranza dei due terzi è la
razionalizzazione dei 3.200 governi locali, da cui dipendono scuole ed ospedali
e sono i maggiori percettori del budget statali.
Fidesz potrebbe anche provare una riforma del finanziamento al partito
notoriamente corrotto.
Decadimento e disperazione
Ad Ozd, i problemi che assalgono l'Ungheria, e specialmente i Rom, sono
terribilmente evidenti.
Dopo il 1989 il collasso del comunismo ha portato alla chiusura delle
acciaierie di Ozd, la principale fonte di lavoro, rigettando fuori dal mondo del
lavoro 14.000 persone. I Rom, manodopera non specializzata, sono stati i primi
ad essere tagliati fuori, la maggior parte non ha più lavorato da 20 anni.
Decadimento e disperazione nei villaggi del circondario ha portato migliaia
di persone a Ozd. Oggi, un terzo dei 39.000 residenti sono Rom, dice Lajos Berki, leader
del Consiglio Comunitario Zingaro.
"Circa 1.000 di noi hanno più o meno un lavoro regolare," dice Berki. "Il
resto vive con il welfare. Ci sono problemi, inutile negarlo. Qualche migliaio
di Zingari ha causato problemi reali."
La baraccopoli rom ai margini di Ozd, conosciuta come Hetes, ferve di
attività , ma nessun lavoro salariato. I ragazzi giocano a calcio fuori da case
in rovina, mentre gli adulti tagliano legna raccolta illegalmente o vagano senza
scopo.
"Non sono fissato col welfare," dice Gyula Budai, in piedi accanto all'unico
rubinetto funzionante che si dividono 500 Rom.
"Portateci via, dateci lavoro, e vedrete chi vuole lavorare e chi no."
Tensione prolungata
Il candidato di Ozd per il Fidesz, Gabor Riz, riconosce in un'intervista i
problemi, ma rifiuta di chiamarli "questione Rom".
"Non c'è ragione di temere un conflitto etnico Rom-Ungheresi," dice. "Ma
potrebbero esserci tensioni prolungate tra percettori di reddito e beneficiari
di welfare."
Però, il membro socialista di Ozd del parlamento, Istvan Toth, dice che i
politici hanno evitato la questione.
"Abbiamo percepito i problemi, ma pretendendo che potessero sparire se non e
parlavamo," dice alla Reuters. "Abbiamo solo cercato di dividere (i Rom) lungo
linee di partito, ed ora d'improvviso scopriamo che... Jobbik ha giocato la
carta Zingara."
Il candidato Jobbik di Ozd, Andras Kisgergely, non ha avuto problemi nel
riempire il più grande teatro della regione durante il suo rally.
"Per 500 anni, gli Zingari non sono stati capaci di adottare le norme
culturali per vivere in pace con la maggioranza," ha detto al pubblico.
"Nove criminali su 10 sono Zingari... Dobbiamo porvi un fine. Dobbiamo
aumentare la sicurezza pubblica, e creare lavoro. Farli lavorare. Dobbiamo
legare il benessere al lavoro della comunità ."
Gli 800 spettatori nella sala applaudivano entusiasti ad ogni punto.
Peter Borbas, 40 anni - impiegato in ufficio, era uno di loro.
"Infine, dobbiamo parlare del crimine zingaro," dice. "La gente ne avuto
abbastanza. Nessun metodo è troppo radicale per finirla col crimine zingaro."
(Editing by Krisztina Than and Kevin Liffey)
Ricevo da Tommaso Vitale
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA
ASGI (ASSOCIAZIONE PER GLI STUDI GIURIDICI SULL’IMMIGRAZIONE)
RAPPRESENTANZA A MILANO DELLA COMMISSIONE EUROPEA
CONVEGNO INTERNAZIONALE
LA CONDIZIONE GIURIDICA DI ROM E SINTI IN ITALIA
MILANO 16-18 GIUGNO 2010
Università degli Studi di Milano-Bicocca
Aula Magna
Edificio U6, Piazza dell'Ateneo nuovo, 1 - Milano
La situazione delle persone che in Italia si riconoscono, dal punto di vista
linguistico o culturale, come rom o sinti appare precaria sotto molti punti di
vista.
La loro condizione giuridica è assai eterogenea (cittadini italiani, cittadini
di altri Stati membri dell’Unione europea, cittadini di Paesi extracomunitari,
rifugiati, apolidi) e le loro pratiche ed esperienze di vita sono molto varie.
Ai gruppi rom e sinti di antico radicamento in Italia si sono affiancati gruppi
giunti in differenti momenti dall’Europa centro-orientale, spesso a seguito
discriminazioni, persecuzioni, apolidia sopravvenuta, espulsioni di fatto,
creando un insieme altamente variegato quanto a retroterra sociale, pratiche di
mobilità territoriale, inserimento economico e sociale.
Il confronto con i gruppi zigani e con la loro storia di ricorrente
discriminazione, di fatto o di diritto, costituisce una sfida per l’ordinamento
giuridico italiano, che secondo le norme costituzionali, comunitarie ed
internazionali in vigore deve prevedere apposite misure di tutela e deve
promuovere in modo attivo politiche e azioni di inserimento sociale e di non
discriminazione di tale popolazione.
L’obiettivo del convegno è, quindi, duplice: formativo, sugli strumenti di
protezione e tutela dei diritti dei rom e dei sinti, ma anche di riflessione e
proposta sui problemi e modelli di una legge di tutela e promozione delle
minoranze rom e sinta.
Promotori:
Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (ASGI)
Dipartimento giuridico delle istituzioni nazionali ed europee dell’Università
degli studi di Milano-Bicocca
Dipartimento dei sistemi giuridici ed economici dell’Università degli studi di
Milano-Bicocca
Dipartimento di sociologia e ricerca sociale dell’Università degli studi di
Milano-Bicocca
Rappresentanza a Milano della Commissione Europea
Principali destinatari
Avvocati, magistrati, rappresentanti di associazioni italiane e straniere,
dirigenti della pubblica amministrazione, assistenti sociali, operatori sociali,
assessori e consiglieri, insegnanti, studiosi italiani ed esteri.
Campagna Dosta
Durante il convegno verrà presentata e promossa la campagna internazionale
del Consiglio d’Europa Dosta! (“Basta” in romanes e in varie lingue slave) per
promuovere la conoscenza di rom e sinti e dire “basta” alle discriminazioni nei
loro confronti.
Iscrizioni
L’iscrizione al convegno è gratuita per tutti i partecipanti. Per ragioni
organizzative l’iscrizione è obbligatoria e deve essere effettuata on line
presso il sito www.asgi.it a
partire dal 7 aprile fino al 7 giugno 2010.
Informazioni
Per ogni informazione ci si può rivolgere all’indirizzo:
condizionegiuridica.rom@unimib.it
Sul sito www.asgi.it sarà
aperta una apposita sezione recante documenti utili per il convegno.
Per raggiungere la sede del convegno:
Pernottamento
Sul sito www.asgi.it, nella
sezione relativa al convegno sono indicati alberghi e residenze universitarie
convenzionate per il convegno che possono essere contattate direttamente,
segnalando la partecipazione al convegno.
Crediti formativi
La partecipazione intera degli iscritti ad ogni giornata del Convegno sarà
accreditata ai fini della formazione professionale degli avvocati (8 crediti per
giornata) e degli assistenti sociali. E' stato chiesto l'accreditamento del
convegno all'Ordine degli assistenti sociali - Consiglio regionale della
Lombardia ai fini della formazione continua degli assistenti sociali e degli
assistenti sociali specialisti.
Gli studenti della Facoltà di Giurisprudenza iscritti al convegno potranno
ottenere i crediti alle condizioni previste dal regolamento della Facoltà.
Ai fini dell’attribuzione di crediti formativi sia da parte degli ordini
professionali, sia da parte dell’università è necessario che gli iscritti si
presentino ogni giorno alle ore 8,30. Si raccomanda la massima puntualità.
La realizzazione del convegno è resa possibile dal generoso contributo di:
Centro di Eccellenza Jean Monnet dell'Università degli Studi di Milano
Comitato Pari Opportunità dell’Università di Milano-Bicocca
Council of Europe
Fondazione Cariplo
Fondazione UnIdea
ODIHR (Office for Democratic Institutions and Human Rights - OSCE) Roma Contact
Point
Open Society Justice Initiative
Rettorato dell’Università degli Studi di Milano–Bicocca
UNAR
Comitato scientifico organizzatore
Paolo Bonetti, Dipartimento giuridico delle istituzioni nazionali ed europee
dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, ASGI
Alessandro Simoni, Dipartimento di diritto comparato e penale, Università degli
studi di Firenze
Tommaso Vitale, Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università
degli studi di Milano-Bicocca
(per scaricare il
programma completo formato.pdf)