Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 23/11/2005 @ 09:15:46, in lavoro, visitato 1944 volte)
CACAK - Mercoledì 16 novembre 16.37 - Sono comuni le discriminazioni tra i richiedenti lavoro che siano di etnia rom o disabili. Sasa Obradovic, direttore dell'Amministrazione Nazionale dell'Impiego di Cacak, dice che ciò può essere vero, anche se [invece] non sussistono discriminazioni di genere. "Le discriminazioni di genere non sono un problema a Cacak, dato che il 53% degli occupati è di sesso femminile e il 47% maschile, ma esistono discriminazioni verso i Rom e chi ha disabilità specifiche." Ha aggiunto che la sua amministrazione sta sviluppando un programma per l'impiego di persone disabili, che coinvolgerà tanto gli addetti dell'amministrazione che i datori di lavoro, con l'approntamento di spazi di lavoro specifici e il pagamento dell'80% dello stipendio alla persona disabile.
Di Fabrizio (del 20/11/2005 @ 13:31:51, in lavoro, visitato 1906 volte)
Il servizio raccoglierà le denunce e le segnalazioni dei lavoratori edili
di Sara Trentini
Parte il 1° ottobre il NUMERO VERDE (800981800) gratuito per accogliere le denunce dei lavoratori, cercare di prevenire il continuo ripetersi di infortuni mortali e promuovere la regolarizzazione nei cantieri edili. E' la nuova iniziativa lanciata dalla Fillea Cgil, il sindacato delle costruzioni, contro il lavoro nero e gli infortuni in edilizia. Al Numero Verde (800981800) risponderà, dalle 12 alle 14 e dalle 16 alle 18 un Call Center che provvederà a dare risposte rapide e ad intervenire nel modo più opportuno. L'iniziativa risponde alla situazione di grave emergenza nella quale versa il settore delle costruzioni: ad oggi sono 169 le morti bianche in edilizia, lo stesso numero di vittime riscontrato nel 2003, mostrando come la piaga delle morti bianche non accenni a diminuire. Nella triste classifica degli infortuni mortali nei cantieri la nostra regione è al terzo posto, con 17 morti nel 2004.
"Molte sono le denunce che pervengono al sindacato - sottolinea il Segretario Generale della Fillea Cgil, Franco Martini - ma tante altre potrebbero aggiungersi rompendo il muro di ricatti e condizionamenti dietro il quale si cela il vasto esercito dei lavoratori in nero e clandestini. Anche per questo - continua Martini - il numero verde si offre come strumento di tutela in più per coloro che subiscono le peggiori condizioni di vita nei cantieri. Dietro ogni risposta che verrà dal numero verde, c’è un sindacato pronto ad intervenire per affrontare e risolvere i problemi concreti in cantiere e per affermare i diritti dei lavoratori, a partire da quello della sicurezza".
Per informazionihttp://www.filleacgil.it
Di Fabrizio (del 31/10/2005 @ 00:33:35, in lavoro, visitato 2680 volte)
Ho notato, che nel vecchio blog
mi capitava spesso di scrivere di lavoro, ma che da qualche tempo latitano le
notizie.
Due recenti segnalazioni:
Da Sucar Drom:
Il Progetto di ricerca europeo, intitolato I Rom ed il sistema economico, si prefigge di studiare i meccanismi di inclusione/esclusione dei Rom e Sinti nel sistema economico ed educativo, e di rilevare eventuali iniziative finalizzate al loro inserimento formativo e lavorativo, nonché miranti a combattere ogni forma di discriminazione in tali percorsi specie nell’ambito di lavoro.
continua
da Romanian
Roma
BRAILA - La partnership tra il Gruppo Comunitario di
Iniziativa Rom, il comune e l'amministrazione distrettuale di Braila ha
permesso la nascita di un forno. Il progetto è stato finanziato dall'Unione
Europea per 52.000 EUR e si sviluppato negli ultimi 10 mesi.
Trattasi di forno da pane, che darà lavoro alla locale
comunità Rom e coinvolge anche le presenze nella campagne.
DIVERS
Infine, ricordo che altre opportunità sono presenti nella
borsa/mercato della Mahalla, LA
TIENDA, dove potete anche pubblicare gratuitamente i vostri annunci.
Sul resto, ci si aggiorna
Di Fabrizio (del 04/10/2005 @ 05:40:16, in lavoro, visitato 1877 volte)
Da Alexandra Bojadzieva
Program Manager
Romano humanitarno khetanipe ki Republika Makedonija
- K H A M -, Tetovo
Sintesi dell'intervento effettuato all'incontro OCSE "Human Dimension Implementation Meeting"
a Varsavia, settembre 2005:
Ringraziamo per l'opportunità che ci è stata offerta di illustrare un
argomento come quello della disocuupazione tra i Rom, su cui la mia associazione
si batte da 8 anni.
Il nostro impegno è dovuto al considerare la questione
"occupazione" strategica per l'effettiva partecipazione dei Rom al
processo democratico in Macedonia. La disoccupazione nel nostro paese è estesa
alle diverse comunità, sia maggioritarie che minoritarie; questo non toglie che
i Rom siano il gruppo più colpito dal fenomeno. Se gli indici sociali riportano
un preoccupante 40% di disoccupazione generale, ciò ha effetti deleteri nella
stabilità di tutto il paese. Ma tra i Rom il tasso ufficiale è del 70%.
Studi di settore (USAID Labour Market Review of Macedonia - Feb. 2005)
indicano chiaramente che alla base il numero dei Rom in cerca di impiego è
uguale a quello delle altre comunità, ma il tasso di occupazione è
drammaticamente distante.
Nella società macedone dove l'economia è fragile e instabile, i Rom pagano
il basso livello di scolarizzazione, e la discriminazione dei lavori non
specializzati, ma anche la scarsa conoscenza dei loro diritti, l'estesa povertà
e l'esclusione sociale. E' per questo che difficilmente hanno accesso ai
programmi statali di sviluppo economico.
In questo senso, ci sono sforzi per ridurre i divari esistenti, tanto da
parte statale che degli attori internazionali. Ma tutti questi tentativi sono
gestiti senza il coinvolgimento degli interessati (sia Rom che altre minoranze).
Di conseguenza, anche in questi casi si replicano situazioni di esclusione ed
emarginazione dei soggetti più deboli.
Noi chiediamo al Governo:
- Implementazione del Piano d'Azione sottoscritto in occasione del Decennio
dei Rom - in particolare l'introduzione di programmi specifici e urgenti
per la minoranza Rom.
- Aumentare l'accesso e la partecipazione nei programmi nazionali di
impiego.
Ai soggetti internazionali, con particolare riguardo verso l'Unione Europea:
- Monitorare la partecipazione dei soggetti interessati ai programmi di
sviluppo, perché non si replichino i gap esistenti.
- Che venga data priorità ai programmi indirizzati alla scolarizzazione e
all'occupazione dei Rom in Macedonia.
Di Fabrizio (del 30/09/2005 @ 19:42:02, in lavoro, visitato 2799 volte)
Da Unione Tarna Rom
Presentato il 23 settembre il piano dell'associazione giovanile Tarna Rom, per
mediatori socio-sanitari. Durante la conferenza di presentazione sono
intervenuti rappresentanti del Consiglio d'Europa e del ministero della Sanità
e Protezione Sociale e dell'Ufficio per le Relazioni Interetniche della
Repubblica di Moldavia. Erano presenti anche i mediatori socio-sanitari e i
coordinatori medici distrettuali
Contact persons:
Mr. Marin ALLA, project director, president of Tarna Rom
Mrs. Ludmila Bogdan, project coordinator, chief of the Department of Health - Tarna Rom
Tarna Rom: Vasile Alecsandri str. 1, off. 706, Chisinau, Republic of Moldova
tel./fax + 373 22 208 966/208 965
Di Fabrizio (del 23/08/2005 @ 11:48:12, in lavoro, visitato 1775 volte)
I Rom della Turchia, in movimento
La comunità Rom della Turchia mostra segnali di una sempre maggiore consapevolezza della propria cultura e dei propri diritti, attraverso la creazione di organizzazioni e gruppi di interesse. Un movimento che i ricercatori paragonano a quanto avvenuto in altri Paesi europei negli anni ‘70
Di Yigal Schleifer, per EurasiaNet, 22 luglio 2005 (titolo originale: "Roma rights organizations work to ease prejudice in Turkey") Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Carlo Dall'Asta
Da Sucar DromPROGETTO LAVORO A FAVORE DELLE FAMIGLIE SINTE E ROM DI MANTOVA
Le attuali attività economiche delle famiglie Sinte e Rom sono estremamente varie e mutevoli: esse cioè sono plurime in un dato momento per il medesimo individuo, e tanto più lo sono per l’insieme degli individui che cambiano nel tempo. Gli individui agiscono all’interno della famiglia che è agente nei rapporti interni ed esterni al proprio gruppo sociale. Nella cultura sinta e rom il lavoro è inteso come collaborazione tra i singoli individui che appartengono sia al nucleo familiare sia alla famiglia allargata. Ci sono attività tradizionalmente e largamente esercitate: il recupero dei materiali ferrosi e la loro vendita; i mestieri dello spettacolo viaggiante (giostrai, ecc); la vendita ambulante (centrini, calze, scope, bonsai, fiori, ecc.); lavori agricoli stagionali (soprattutto raccolte); vendita di poveri lavori artigianali (le bottiglie di vetro modellate a fuoco), ecc. Ci sono nuove attività: commercio d’auto usate, antiquariato, manovalanza nell’edilizia, pulizie, ecc. ...
Riferimenti
Di Fabrizio (del 24/07/2005 @ 14:20:18, in lavoro, visitato 1868 volte)
da: http://www.bandieragialla.it/articolo/1877.html
La sicurezza sul lavoro, in tredici lingue Dall'Api un cd-rom che permette agli stranieri di conoscere la legge 626 nella loro lingua d'origine di Annalisa Bolognesi
Per promuovere la sicurezza sul lavoro, l'Api, (associazione piccole e medie industrie di Bologna), ha creato un cd-rom con la traduzione in 13 lingue della legge 626. Grazie a questa iniziativa, realizzata mediante il contributo della Camera di Commercio, anche gli stranieri potranno conoscere le norme in materia di tutela, sicurezza e prevenzione sul lavoro nella loro lingua d’origine.
Gli stranieri rappresentano infatti, per la città di Bologna, un'importantissima forza lavoro, ma, anche a fronte dei dati trasmessi recentemente dall'INail, sono anche tra le categorie più a rischio per quanto riguarda gli infortuni, per via dellle barriere linguistiche, ma anche per la ridotta percezione dei rischi dovuta alle diverse culture e abitudini. "La comprensione - ha spiegato il presidente dell’Api, Paolo Mascagni, alla conferenza di presentazione del progetto - è infatti uno dei problemi principali nel rapporto tra datore di lavoro e lavoratore straniero; questo può comportare dei rischi per quanto concerne la sicurezza. Una buona integrazione lavorativa deve garantire all'immigrato proprio la possibilità di conoscere leggi e regole."
Il cd-rom, che è già stato fornito alle 1.600 aziende associate all'Api, è diviso in 15 schede: la prima illustra in generale la legge 626/94 (le misure di tutela, gli obblighi del datore di lavoro, i diritti e doveri del lavoratore,...), mentre le altre trattano i pericoli specifici come ad esempio i rumori, la movimentazione dei carichi e la prevenzione. Al momento contiene traduzioni in albanese, arabo, bengali, croato, filippino, francese, inglese, punjabi, rumeno, serbo, singalese, spagnolo e tedesco, ma, in caso di ulteriori necessità potrebbero essere aggiunte altre lingue.
Informazioni Api Bologna, tel. 051/63.17.111
Di Fabrizio (del 10/07/2005 @ 14:10:26, in lavoro, visitato 2404 volte)
Non ricordo il periodo preciso, credo all'inizio degli anni '90. Lavoravo in una ditta di costruzioni, edilizia specializzata, con cantieri sparsi in tutto il mondo e allora circa 2000 dipendenti: "un'aristocrazia operaia" che proveniva soprattutto dal Veneto, dalla Puglia, dalla Calabria e dagli Abruzzi, a cui andavano affiancandosi sempre più numerosi manovali e tecnici stranieri. Tangentopoli si sarebbe presentata da lì a poco. Fu allora che la nostra commissione interna siglò l'accordo per la tutela degli operai stranieri nei nostri cantieri in Italia e all'estero. Il primo accordo in tal senso.
Allora ero nel Consiglio di Fabbrica: l'intesa nacque dopo una mia risposta "pepata" al rappresentante della direzione. Per stendere i punti principali di un argomento che non era neanche all'ordine del giorno, impiegammo 5 minuti, e poi altre due settimane per tradurli in burocratese. Nella commissione interna i compagni non erano tutti della stessa opinione: c'era chi diceva che tanto non avrebbe funzionato e chi preferiva che si fosse aspettato per un accordo provinciale.
Durante le trattative conobbi dei sindacalisti albanesi: così diversi dall'iconografia socialista dell'Albania di allora e anche da quegli sbandati che si trovavano nei pressi della stazione centrale. I primi albanesi con cui andavo d'accordo.
Leggo su Stranieri in Italia
Edilizia Un operaio su cinque è straniero Si infortunano di più, ma guadagnano meno dei loro colleghi italiani. Rapporto Ires-Cgil
ROMA - I lavoratori stranieri sono ormai protagonisti nell'edilizia. Nel 2004 dei 508.752 addetti del settore, circa un quinto (95.000 dipendenti) erano stranieri, con punte che sfiorano il 50% in alcune aree.
Lo rivela il primo rapporto dell'osservatorio sui lavoratori immigrati nel settore delle costruzioni edili dell'Ires-Cgil, presentato nell'ambito della II assemblea nazionale dei lavoratori stranieri della Fillea-Cgil. Crescono a ritmo sostenuto anche le imprese di costruzione guidate da extra-comunitari: nel primo trimestre 2005 risultavano iscritte al registro circa 48.681 imprese individuali a titolarità non comunitaria, il 27,3% in più rispetto all'anno precedente.
La banca dati dell'Inps evidenzia come nel corso degli ultimi due anni il numero dei lavoratori non comunitari del settore delle costruzioni è praticamente decuplicato. "Non è difficile immaginare - si legge nel rapporto - che in pochi anni il peso dei lavoratori immigrati assumerà una valenza sempre maggiore.
I lavoratori edili stranieri svolgono per la maggior parte "attività a minor apporto qualitativo della manodopera". Vengono infatti utilizzati "soprattutto nelle mansioni più dure e meno retribuite": "il 67% degli stranieri nel 2004 ha lavorato come operaio comune rispetto al 37% dei lavoratori totali, inoltre, gli operai specializzati e di quarto livello rappresentano il 9% della forza lavoro straniera a fronte del 30% della forza complessiva".
Viste le mansioni che ricoprono, questi lavoratori sono più esposti agli incidenti. Il tasso di incidenza infortunistico registrato lo scorso anno fra i lavoratori non comunitari è superiore di circa il 50% rispetto a quello medio nazionale (circa 65 casi contro 42 ogni 1.000 occupati). In particolare, quasi un quinto degli infortuni registrati nel 2004 nel settore delle costruzioni ha colpito lavoratori non comunitari.
I lavoratori edili non comunitari emersi con la regolarizzazione avviata nel 2002 guadagnano in media, rispetto alla retribuzione media pro capite dei dipendenti totali, il 24% in meno rispetto agli addetti dipendenti complessivi del settore. Confrontando invece le retribuzioni lorde dei lavoratori non comunitari già regolari con quelle dei dipendenti complessivi, i differenziali retributivi si riducono al 20%.
"In definitiva, - precisa il rapporto Ires-Cgil - analizzando la retribuzione di fatto di un operaio di terzo livello la differenza fra un operaio italiano, un immigrato regolare ed un immigrato 'neo-regoalrizzato' è questa: il primo percepirà circa 19.869 euro per 13 mensilità, il secondo circa 15.895 ed il terzo circa 15.100 euro".
(8 luglio 2005)
Settembre 2004: Esce un'indagine CGIL, ma le cronache sono piene delle notizie sul rapimento di Simona Pari e Simona Torretta. Anche nell'europea Milano sta prendendo piede il fenomeno caporalato. La mattina prima dell'alba, prima di essere assediato dal traffico, piazzale Lotto si anima di immigrati e strani arruolatori. Attorno, la zona è un fiorire di cave, spedizionieri, i cantieri del nuovo polo fieristico, ma anche villette signorili e l'ippodromo, dove qualche lavoro a giornata si può sempre trovare. A due passi l'ambasciata rumena. Molti di quanti cercano un lavoro, arrivano dai vicini insediamenti di via Barzaghi-Triboniano e campi clandestini lì attorno, ma ci sono macchine e pullmini con targhe di Reggio Emilia, Como, Bergamo...
Campioni senza dimora pag.56
"Oggi un muratore guadagna dai 70 ai 150 euro al giorno - racconta Irinel -i rumeni hanno preso il posto della gente del Sud Italia.I capicantiere sono quasi tutti italiani, ma sotto la manovalanza parla spesso la mia lingua. Puoi entrare in una squadra di altre tre persone e in un anno e mezzo, se lavori bene e ti fai vedere, puoi diventare caposquadra cominciando a impastare la sabbia per fare il cemento". Le squadre sono pagate spesso a cottimo, ovvero a metro quadro. " Col lavoro a cottimo più metri fai, più ti spezzi la schiena e più sei pagato". Secondo Irinel, una buona media ti può portare a fare 150 o 200 metri quadri in un giorno, cosa impossibile se lavorassi a giornata perché penseresti alla tua schiena e alle tue gambe. Un tanto al metro, e ti massacri contento.
Dove si trova:
- Nelle migliori librerie (feltrinelli, libraccio e altre...)
- Dai venditori di strada di Terre di mezzo
- Nelle botteghe del mercato equo
- Presso l'associazione MultiEtnica2001
- ...o richiedere QUI
Di Fabrizio (del 21/06/2005 @ 21:33:53, in lavoro, visitato 1840 volte)
presentazione del programma di inserimento lavorativo di persone Rom impegnate in un progetto per la raccolta dei rifiuti ingombranti
’Assessore alle Politiche Sociali Raffaela Milano, il presidente dell’Ama Massimo Tabacchiera, gli Assessori Comunali Paolo Carazza (Politiche del Lavoro) e Dario Esposito (Politiche dell’Ambiente), la vicepresidente della provincia di Roma Rosa Rinaldi e gli Assessori Provinciali Gloria Malaspina (Politiche del Lavoro), Claudio Cecchini (Politiche Sociali), presentano “Roma cistì”, progetto di inserimento socio-lavorativo per persone Rom finalizzato alla raccolta ed al riciclaggio dei rifiuti ingombranti, realizzato in collaborazione con l’Associazione Opera Nomadi e la cooperativa sociale Praliphé
Alla presentazione intervengono fra gli altri il direttore della Caritas Diocesana Monsignor Guerino di Tora ed i rappresentanti di Legambiente Lazio e di C.E.U. - Centro Ecologia Umana)
MERCOLEDI’ 22 GIUGNO – Ore 12.00
SALA DELL’ARAZZO - CAMPIDOGLIO
|