Presente a Roma in occasione dell’incontro Europeo organizzato dal Pontificio
Consiglio per la Pastorale dei Migranti, l’Orchestra ungherese “Rajko
Orchestra”, si esibirà la sera del 2 Marzo nella Basilica di Santa Maria in
Trastevere. L’orchestra nota al livello internazionale – ha realizzato
esibizioni in India, Australia e Indonesia – è nota per declinare gli incalzanti
ritmi della musica zingara con le melodie dell’Est Europa.
Il concerto sarà anche un’occasione per conoscere e approfondire uno degli
aspetti più significativi della tradizione culturale zingara.
Concerto della Rajko Orchestra
Martedì 2 marzo 2010
alle ore 18.00
Basilica di Santa Maria in Trastevere
Piazza S. Maria in Trastevere
Roma
Inserendosi nella grande tradizione della musica Tzigana la Rajko Orchestra
presenterà un vasto repertorio musicale valorizzando gli strumenti classici di
questa tradizione: violini, viole, contrabbassi, pianoforti.
Cosa succederebbe se i migranti di tutta Europa incrociassero le braccia
per un giorno?
E se tutte le donne e gli uomini che rifiutano il razzismo in ogni sua forma
decidessero di appoggiarli?
Venerdì 26 febbraio sarà la “Notte
Gialla” di Milano, una serata contro la violenza e la discriminazione
alla quale aderiranno diverse associazioni e circoli Arci milanesi. 11 metri ed
Arci Bitte partecipano all’iniziativa, che rientra nel ciclo di incontri che
precedono la giornata mondiale di sciopero degli immigrati, in programma lunedì
1 marzo. Per l’occasione abbiamo scelto di utilizzare uno dei più efficaci
strumenti di integrazione: la musica.
Durante la serata si alterneranno sul palco:
I Muzikanti di Balval
Noy
dj set Miss In Red
dalle 20.30: cena (si consiglia la prenotazione)
a seguire musica e danze!
Tessera ARCI obbligatoria. Per i nuovi soci è necessario compilare la richiesta
di tesseramento sul sito www.bittemilano.com almeno 24h prima di usufruire di
servizi offerti.
Da lunedì 15 febbraio 2010 a lunedì 14 giugno 2010
Presso: Arci Turro
via Rovetta 14 Milano - MM Turro, ATM 86 ingresso gratuito, con tessera Arci
rassegna di Film "HO INCONTRATO ZINGARI FELICI" (Maladilem Bachtale Romenca -
da Upre Roma inno nazionale degli zingari),
organizzata dall'Associazione La Conta in collaborazione con il Circolo ARCI
Martiri di Turro, con l’Associazione Aven Amentza – Unione di Rom e Sinti e
Associazione ApertaMente
Cinque film splendidi, di storie di rom, sinti, gitani e nomadi, per conoscere
la loro storia, la loro cultura e le passioni e le sofferenze di ieri e di
oggi.
PROGRAMMA DELLA RASSEGNA
Lunedì 15 febbraio 2010 alle 21,00 - "Latcho Drom" di Tony Gatlif – Francia -
1993 - Presenta la serata Ernesto Rossi - Associazione "Aven Amentza – Unione di
Rom e Sinti" e Associazione "ApertaMente di Buccinasco";
Lunedì 15 marzo 2010 alle 21,00 - "Gatto nero, gatto bianco" di Emir Kusturica -
Francia/Germania/Yugoslavia - 1998 – Presentano la serata Ernesto Rossi -
Associazione "Aven Amentza – Unione di Rom e Sinti" e Associazione "ApertaMente
di Buccinasco" e Fabrizio Casavola studioso e scrittore Rom-Sinti di Mahalla -
Milano
Lunedì 12 aprile 2010 alle 21,00 – "E i violini cessarono di suonare" di
Alexander Ramati - USA - 1995 – Presentano la serata Ernesto Rossi -
Associazione "Aven Amentza – Unione di Rom e Sinti" e Associazione "ApertaMente
di Buccinasco" e Fabrizio Casavola, studioso e scrittore Rom-Sinti di Mahalla -
Milano
Lunedì 10 maggio 2010 alle 21,00 - "Gadjo Dilo" (Lo straniero matto) di Tony
Gatlif – Francia - 1997 - Presenta la serata Dijana Pavlovich, attrice rom.
Lunedì 14 giugno 2010 alle 21,00 - "I Lautari" di Emil Lotjanu - URSS - 1972 –
Presentano la serata Ernesto Rossi - Associazione "Aven Amentza – Unione di Rom
e Sinti" e Associazione "ApertaMente di Buccinasco" e Fabrizio Casavola,
studioso e scrittore Rom-Sinti di Mahalla – Milano.
Jovica Jovic è un maestro di fisarmonica di fama internazionale. "È
incredibile, vivo in Italia da quarant’anni, sono sempre stato in regola e amato
da tutti. Ma da due anni sono costretto a nascondermi, a vivere come un
clandestino. Eppure non ho mai fatto niente di male". La sua unica colpa è di
avere un visto scaduto di Luca De Vito
Jovica Jovic
La sua fisarmonica ha 39 anni. Jovica Jovic l’ha acquistata appena arrivato
in Italia, a Stradella, nel 1971. Per essere precisi è una fisarmonica
cromatica, uno di quei modelli introvabili con i bottoni al posto della
tastiera, difficilissima da suonare. Jovic è un serbo di etnia rom e a guardarlo
sembra un elegante pensionato sulla cinquantina, sorridente e dai modi gentili.
Ma, suo malgrado, ha una doppia vita. Quella ufficiale, che vive sui palchi di
mezza Italia a fianco di artisti internazionali e assieme alla sua band “ I
Muzikanti”. E quella da clandestino, cominciata nel 2007 e passata a nascondersi
fra un accampamento e l’altro. Con un’unica colpa: avere un visto scaduto.
«È incredibile - racconta - vivo in Italia da quarant’anni, sono sempre stato in
regola e amato da tutti. Ma da due anni sono costretto a nascondermi, a vivere
come un clandestino. Eppure non ho mai fatto niente di male». Jovic accetta di
parlare nel chiuso di un garage del centro, perché «nelle mie condizioni le
precauzioni non sono mai troppe». Insieme con lui, alcuni amici italiani che lo
hanno conosciuto grazie alla sua attività artistica. Mauro Poletti,
dell’associazione Terra del fuoco, segue da anni Jovica nella sua carriera di
musicista. «La società dice Paoletti ha un atteggiamento schizofrenico nei
confronti del maestro Jovic. Da una parte lo celebra come artista di fama
internazionale: basti pensare che ha suonato per anni al binario 21 nel giorno
della memoria della Shoah, e che ha collaborato con artisti del calibro di Piero
Pelù, Moni Ovadia e Dario Fo. Dall’a ltra lo persegue come illegale e
clandestino».
La vita del signor Jovic sembra un film di Kusturica, fatta di viaggi e colpi di
scena, anche se il presente per adesso è amaro. Nato a Belgrado nel ‘52, ha
imparato a suonare la fisarmonica ascoltando suo nonno, senza spartiti e senza
metronomi. Un metodo che utilizza per insegnare ai trenta allievi del suo corso
che tiene nella sede di “Terra del fuoco”, un corso di perfezionamento al quale
può partecipare soltanto chi ha già una buona conoscenza della fisarmonica. In
Italia ha lavorato e suonato senza problemi fino al 2007, quando è stato
bloccato all’aeroporto di Roma e - a causa di un visto non rinnovato - rinchiuso
in un Cpt, da cui è uscito solo per le sue precarie condizioni di salute e
grazie all’a iuto di un medico.
Una settimana fa l’ultimo episodio di questa vita clandestina: il Comune di Rho
- dove Jovic, con la sua famiglia, viveva negli accampamenti di via Magenta -
gli ha recapitato un “avviso di imminente accertamento” sui suoi documenti.
«Solo grazie a un nostro presidio - spiega Andrea Papoff, del centro sociale
Fornace - siamo riusciti a impedire lo sgombero di Jovica e dei suoi parenti». E
Jovic aggiunge preoccupato: «Le case accanto alla mia le hanno buttate giù,
lasciando sulla strada tre famiglie. I miei parenti temono lo sgombero da un
giorno all’altro. Mia moglie aspetta da mesi la possibilità di operarsi a un
braccio e anch’io dovrei sottopormi a un intervento all’intestino».
Nonostante i consigli degli amici, però, Jovic si ostina a fumare. Fra le sue
dita, un mozzicone che regge una torretta di cenere pericolante. «Prima o poi
smetto», assicura, accennando un sorriso poco convinto. Poi torna serio e
aggiunge con quella sua voce un po’ roca e un po’ lamentosa: «Mi appello a tutti
gli artisti e a tutti gli intellettuali con cui ho lavorato. Vorrei poter
rimanere in Italia e continuare con la mia vita di artista onesto. Il mio sogno?
Un permesso di soggiorno ad honorem, per il contributo artistico che sto dando
al vostro Paese»
Zingari e Viaggianti possono spesso essere descritti nei libri per bambini, ma
raramente si scrive di loro. Ma Hilda Brazil ha messo la penna sulla carta per
trovare questo libro ed il risultato sta facendo strabiliare i genitori. Il suo
libro Romany Johnny Joe racconta di come rospi e rane residenti a Toadville si
stiano preparando per una prova di forza dove il detentore Romany Johnny Joe
difende il suo titolo. Ma quest'anno deve affrontare il sindaco di Toadville, un
rospo effettivamente molto grande, sir Burty Marshland.
Hilda lavora per il servizio della giustizia infantile del Consiglio della
Contea del Surrey e si è dedicata a sfidare i pregiudizi che affrontano i
giovani Zingari e Viaggianti. "Non ho avuto una grande istruzione," dice, "ma
questo non significa che non avevo una grande immaginazione. Con l'aiuto di un
computer e di un correttore ortografico ho provato che chiunque può produrre un
libro."
Pubblicato da Athena Press, il libro è un saggio racconto su come uno
sfavorito può affrontare un avversario più potente. Corredato da illustrazioni
che i bambini possono colorare, sta attirando genitori dalla Gran Bretagna e
dall'Australia sul sito
Amazon.com. Un acquirente soddisfatto, O.J Barwick ha scritto:
"E' una storia affascinante dove lo sfavorito vince contro tutti i
pronostici! Progettato per bambini dai sei ai dieci anni, si rivolge a tutti
quanti pensano che la sorte sia contro di loro. E' anche un libro scritto da una
Romanichal che conosce l'arte diraccontare le storie, con riferimento alla
passata vita rurale ed alle tradizioni. Puntualizza con garbo gli errori del
pregiudizio e della discriminazione. Sarebbe indicato per le scuole primarie che
hanno bambini Viaggianti e per quelle che non ne hanno!
"La storia di Rebecca": a Cassina de' Pecchi (Milano) spettacolo teatrale
studentesco per dire no ai pregiudizi razziali
Gli studenti di terza media di Cassina de’ Pecchi (MI) celebrano la Giornata
della Memoria con una rappresentazione teatrale dedicata alla storia di Rebecca
Covaciu, ragazza Rom, premio UNICEF. La commovente storia di Rebecca Covaciu
viene proposta all’attenzione del pubblico in occasione della ricorrenza della
Giornata della Memoria.
A raccontarla saranno le classi della terza media, che in uno sforzo congiunto
hanno inteso offrire un contributo concreto e quanto mai adeguato alla
circostanza. Rievocare gli orrori della Shoah è per loro e per tutta la scuola
un’occasione per ribadire che quegli eventi di un passato ancora così prossimo
non debbono ripetersi mai più.
Convinti che il pregiudizio, allora come ora, costituisca una fonte di
discriminazioni e di persecuzioni, con questa rappresentazione teatrale gli
alunni hanno inteso valorizzare il tema cruciale del rispetto delle minoranze e
della diversità. La diversità, denigrata e beffeggiata da chi la percepisce solo
come mera estraneità, diviene invece un valore nel momento in cui la si conosce.
Lo spunto per fare questa esperienza viene qui offerto dall’incontro con Rebecca
(che sarà presente alla prima dello spettacolo) la cui vicenda condurrà lo
spettatore dentro una realtà di discriminazione ma al contempo lo avvicinerà al
mondo interiore della protagonista rivelandogli uno straordinario messaggio di
gioia e di speranza, contro tutte le discriminazioni.
L’iniziativa ha ricevuto l’incoraggiamento della Croce Rossa Italiana offertoci
dal dott. Marco Squicciarini, Responsabile Nazionale per le attività accoglienza
e assistenza alle popolazioni Rom.
CASSINA DE’ PECCHI
Piccolo Teatro Martesana
4 febbraio 2010 ore 11.00
5 febbraio 2010 ore 20.30
Per informazioni: "La storia di Rebecca" tel. 02 9529155 Carol Morganti
email: carolmorgant@yahoo.it
Scuola Media Giovanni Falcone
Cassina de' Pecchi (Milano)
Venerdì 29 gennaio alle ore 21.15 la
SVOBODA ORCHESTRA sarà in
concerto per la Giornata della Memoria con lo spettacolo: Canzoni e musiche della memoria, all’Oratorio di San Filippo Neri in
via Maria Vittoria 5 – Torino – ingresso libero.
Per l’Orchestra sarà anche l’occasione per presentare il suo ultimo cd “Graditi
Ospiti” appena pubblicato e interamente dedicato alle musiche degli ebrei e dei
rom.
Il concerto sarà arricchito dall’accompagnamento di letture ispirate alla Shoah
ebraica e al Porrajmos dei rom.
Il cd Graditi Ospiti nasce da una passione di lunga data per la musica yiddish e
per quella rom, e vuole essere un omaggio a due popoli che, con la loro cultura
e le loro tradizioni, hanno composto musiche e canzoni che a tutt’oggi sono
apprezzate per la bellezza delle melodie, per le armonie suggestive, per la
ritmica coinvolgente e per il cuore con cui vengono interpretate.
Da sempre ebrei, rom e sinti sono, loro malgrado, popoli erranti e le loro
musiche sono frutto di scambi tra le loro culture e quelle dei paesi in cui si
sono trovati a vivere. Il titolo – volutamente ironico – è in realtà un sentito
ringraziamento rivolto a chi ci ha regalato canzoni così belle.
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
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