Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 28/09/2005 @ 17:09:38, in Europa, visitato 2452 volte)
E' uscito il numero di settembre.
Contiene informazioni su notizie e sviluppi politici riguardanti i diritti sociali fondamentali dei migranti privi di documenti in Europa. La newsletter è attualmente disponibile in formato Word e scaricabile dal sito internet di PICUM (www.picum.org) nelle seguenti lingue: inglese, tedesco, olandese, spagnolo, francese, italiano e portoghese. Vi invitiamo a diffondere ampiamente questa newsletter.
Di Fabrizio (del 02/10/2005 @ 12:35:26, in Europa, visitato 1919 volte)
Da: Bashkim Ibishi
Source: Koha Ditore 2, Epoka e Re 4
La Commissione Europea ha espresso preoccupazione per il ritorno dei
richiedenti asilo appartenenti a gruppi minoritari. A proposito della situazione
dei Rom, così si è espresso Olli Rehn, Commissario Europeo per l'Allargamento:
"Si può dire che il processo di rimpatrio è fallito, dato che solo in
13.000 hanno fatto ritorno" Ha poi aggiunto che la posizione dei Rom
kossovari sarà presentata nel rapporto annuale, che dovrebbe essere pubblicato
entro ottobre.
mailing list: Kosovo_Roma_News
Di Fabrizio (del 02/10/2005 @ 13:13:06, in Europa, visitato 2418 volte)
28. 9. 2005 La Televisione Ceca (CT) ha trasmesso un servizio sul crescente
numero di Rom che richiedono asilo dalla Slovacchia. Secondo la trasmissione,
sono stati 500 negli ultimi tre mesi, a causa delle condizioni economiche.
Notizie simili sono apparse anche all'inizio dell'estate, quando il giornale Hospodarske Noviny
(HN) pubblicò la notizia che la maggioranza dei richiedenti asilo nella
Repubblica Ceca arrivavano dalla Slovacchia, aggiungendo che dall'inizio
dell'anno erano stati 150 a chiedere accoglienza nel campo di Vysne Lhoty, 64
nel solo mese di giugno. La repubblica Ceca è diventata di colpo popolare tra i
Rom slovacchi, soprattutto da quando all'inizio dello scorso anno le riforme
sociali del governo slovacco avevano drasticamente tagliato i sussidi sociali.
Con la disoccupazione che tra i Rom in Slovacchia supera l'80%, i tagli alle
spese sociali avevano innestato una serie di disordini in molte città. Durante
l'anno la situazione sociale non è migliorata e così i Rom sempre più
rivolgono l'attenzione a un paese confinante, di lingua e costumi simili.
I primi richiedenti asilo dalla Slovacchia apparvero circa cinque anni fa.
L'anno col maggior numero di richieste (990 casi) fu il 2003. Nel 2004 il numero
crollò a 129 casi. Sembra, che la maggior parte dei Rom slovacchi non sia a
conoscenza del fatto che come cittadini europei, possono raggiungere la
Repubblica Ceca senza passare attraverso la procedura d'asilo. Il governo Ceco,
da parte sua, stima in un migliaio all'anno, il numero dei Rom slovacchi che
arrivano nella repubblica Ceca senza richiesta d'asilo.
Dzeno Association
Di Fabrizio (del 05/10/2005 @ 05:36:08, in Europa, visitato 2210 volte)
Da: Pellumb Furtuna (GIMI)
- Rromani Baxt – Tirana
29 Settembre. 2005
Si è tenuto mercoledì di settimana scorsa a Tirana, un incontro tra il
Consiglio d'Europa, il Governo albanese e le OnG dei Rom, per valutare gli
sviluppi della Convenzione Quadro Europea sulla Protezione delle Minoranze e il
corrispettivo piano nazionale, dopo due anni di attività.
Il governo, a dispetto della cronica mancanza di fondi, ha reclamato una
serie di risultati positivi, come la ricostruzione di dozzine di scuole in aree
abitate da Rom. La maggior parte però si trovano effettivamente lontane dagli
insediamenti e meno dell'1% della popolazione scolastica è Rom. Così il
paradosso è che le scuole, pubbliche o private, con l'offerta didattica più
ricca sono di fatto riservate agli studenti non-Rom e non prevedono nei
programmi alcuna attenzione alla lingua e all'identità delle minoranze, mentre
i Rom continuano a frequentare scuole più povere e meno attrezzate. La
richiesta di provvedere anche a finanziare un servizio di minibus per le
famiglie che abitano lontano da scuola, è stata rigettata dai rappresentanti
del governo, in quanto da discutere a livello locale, e non in un simile
incontro. Giunto il mio turno di intervenire, ho iniziato il discorso in
romanès (che ho ricordato essere riconosciuta lingua ufficiale della Comunità
Europea, inoltre c'era un servizio di traduzione simultanea), ma ho dovuto lo
stesso continuare in albanese, per le rimostranze di quanti non volevano
mettersi le cuffie.
Un rappresentante di un OnG non Rom, ha iniziato a illustrare le difficoltà
che la sua associazione incontra nel servizio di scolarizzazione che rivolgono
ai profughi dal Kossovo e dal Montenegro. I soldi per la scolarizzazione di base
sono previsti nel capitolo di spesa europeo, ma non vengono erogati. In compenso
il Ministero con quei fondi ha finanziato corsi di inglese e informatica per
bambini Rom di Scutari, raccogliendo pochissime adesioni dato che l'urgenza
è data dall'imparare a leggere e scrivere. Anche questo rappresentante è stato
interrotto, rimproverandogli che le sue erano critiche personali.
Il seguito della discussione ha evidenziato come le stesse OnG dei Rom vedano
a seconda dei casi, la cooperazione con le autorità in maniera positiva o
negativa, ma limitatamente all'ambito locale, non riuscendo a coordinarsi per
richieste a livello nazionale.
A tale proposito, un rappresentante del gruppo etnico degli Egizi, ha
sottolineato come per la sua minoranza non esista alcuna strategia specifica,
per quanto il loro sia un gruppo ben distinto dai Rom come cultura, lingua e
tradizioni.
I governo ha infine riconosciuto in parte la propria mancanza di iniziative,
lamentando però di non avere il dovuto riscontro da parte delle organizzazioni
o di quanti, tra gli stessi Rom, svolgano compito simili a quelli dei mediatori
sociali.
Da parte delle organizzazioni è stato risposto che l'abbandono dello stato,
nei fatti, ha tratti simili, sia che si affrontino le tematiche scolastiche, che
quelle del lavoro o della casa. Più che di investimenti, la realtà indica un
drastico taglio delle risorse. E a proposito della presunta "mancanza di
volontà nel collaborare", ho dovuto ricordare come le stesse critiche
fatte durante questo convegno, sono presenti in diverse richieste di incontri
col governo, che da anni chiediamo. Ma che queste domande sono sempre rimaste
lettera morta.
[...]
Pellumb Furtuna
RROMANI BAXT ALBANIA
Rruga Halil Bega 30
1000 TIRANA
ALBANIA
Telephone/fax: + 355 436 83 24
Di Fabrizio (del 06/10/2005 @ 03:50:07, in Europa, visitato 2180 volte)
Bruxelles, 5 ottobre 2005. La Commissione ha adottato oggi una proposta di decisione del Parlamento e del Consiglio volta a dichiarare il 2008 «Anno europeo del dialogo tra le culture». Questa idea era stata prospettata inizialmente dal commissario europeo incaricato della cultura, Ján Figel’, in occasione della sua audizione presso il Parlamento europeo nel settembre 2004. Con una dotazione complessiva di 10 milioni di euro, l’Anno europeo farà leva sulla ricchezza e sulla diversità di una serie di progetti concreti che saranno realizzati nel 2008 tramite programmi e altre azioni comunitarie. Gli ambiti della cultura, dell’istruzione, della gioventù, dello sport e della cittadinanza saranno quelli maggiormente interessati.
Presentando questa proposta Ján Figel’, commissario europeo incaricato di istruzione, formazione, cultura e multilinguismo ha dichiarato: «negli ultimi anni l’Europa ha registrato importanti cambiamenti dovuti agli effetti combinati dei successivi allargamenti dell’Unione, di una maggiore mobilità determinata dal mercato unico e dell’intensificarsi degli scambi umani e commerciali con il resto del mondo. Ciò ha determinato interazioni tra gli europei e le diverse culture, lingue, etnie e religioni sul continente e altrove. Il dialogo tra le culture è quindi uno strumento indispensabile nella prospettiva di un ravvicinamento dei popoli europei, ravvicinamento che interessa sia i popoli tra loro sia le culture in cui questi si riconoscono».
La Commissione propone quindi che il 2008 sia dichiarato «Anno del dialogo tra le culture» un Anno europeo che costituirà, grazie al suo effetto moltiplicatore, uno strumento unico di sensibilizzazione dei cittadini, e in particolare dei giovani, su questa tematica.
L’Anno europeo ha, per l’essenziale, l’obiettivo di:
· promuovere il dialogo tra le culture quale strumento atto ad aiutare i cittadini europei e tutti coloro che vivono nell’Unione europea ad acquisire le conoscenze e le capacità che consentiranno loro di padroneggiare un contesto più aperto e più complesso;
· sensibilizzare i cittadini europei e tutti coloro che vivono nell’Unione europea sull’importanza di sviluppare una cittadinanza europea attiva e aperta sul resto del mondo, rispettosa della diversità culturale e basata su valori comuni.
Per il fatto di costituire un’occasione unica per rafforzare il «mainstreaming» nell’insieme dei programmi e azioni comunitari pertinenti nel 2008, l’Anno europeo del dialogo tra le culture consentirà di accrescere la visibilità e l’impatto complessivo di tali azioni nel contesto dell’Anno stesso.
Si promuoverà così un’immagine coerente della molteplicità delle azioni comunitarie che contribuiscono al dialogo tra le culture e si svilupperanno sinergie tra i programmi, in particolare quelli proiettati sui paesi vicini e i paesi terzi. Analogamente, l’Anno europeo assocerà strettamente gli Stati membri per concentrare gli sforzi su azioni di sensibilizzazione e di comunicazione.
La Commissione propone che l’Anno europeo sia dotato di un bilancio di 10 milioni di euro al fine di condurre tre tipi di azione che costituiranno gli obiettivi operativi:
· una campagna d'informazione e di promozione degli obiettivi dell’Anno europeo – che sarà identificata mediante un logo - cui sarà destinata la metà del bilancio disponibile;
· sovvenzioni di azioni su scala comunitaria che riguarderanno un numero limitato di azioni emblematiche di portata europea (ad esempio grandi eventi festivi o sportivi) volte alla sensibilizzazione, soprattutto dei giovani, agli obiettivi dell'Anno europeo;
· cofinanziamenti di azioni su scala nazionale aventi una grande dimensione europea.
La preparazione dell'Anno europeo dovrebbe essere coordinata strettamente con la preparazione e l’attuazione dell’Anno europeo per le pari opportunità per tutti nel 2007 al fine di massimizzare le sinergie e la complementarità di queste due iniziative.
Questa proposta deve essere ora esaminata dal Parlamento europeo e dal Consiglio in vista di una sua adozione su base di codecisione entro la fine del 2006.
Da Rapid *
* Rapid è un database gestito dal servizio Stampa e Comunicazione della Commissione europea che fornisce quotidianamente informazioni sulle attività dell’Unione europea così come presentate nei comunicati ufficiali delle istituzioni. Il servizio è disponibile all’indirizzo: http://europa.eu.int/rapid/
Di Fabrizio (del 13/10/2005 @ 09:04:30, in Europa, visitato 2190 volte)
Tra i Rom aumento l'uso di droghe 12. 10. 2005 Si ritiene che vi siano 250.000 Rom nella Repubblica Ceca. Con la caduta del comunismo. i loro problemi sono man mano aumentati e si sono svelati pienamente attorno alla metà degli anni '90: aumento dei livelli di razzismo, problemi dell'alloggio, incapacità di accedere al mercato del lavoro. E' aumentato anche il consumo di narcotici. Le comunità di Praga, Ostrava, Usti nad Labem, Plzen, and Most sono quelle più visibilmente colpite dal fenomeno. non solo per quanto riguarda il consumo personale, ma anche il coinvolgimento nella produzione e nella distribuzione.
Ci sono intere famiglie di consumatori. Il problema maggiore è quello delle pratiche di primo intervento. Che è prima di tutto un problema sociale che coinvolge il sistema sanitario: da una parte le associazioni antidroga promosse dai Rom sono al centro di campagne discriminatorie, dall'altra non sono apparse ulteriori organizzazioni statali o private credibili agli occhi dei Rom stessi. Storicamente, le prime avvisaglie si verificano negli ultimi anni del regime comunista, principalmente con l'inalazione di fumo; dato che era a buon mercato e largamente disponibile, per quel periodo non si può parlare di correlazione diretta tra consumo e innalzamento dei livelli criminali. A seguito della caduta del comunismo, i giovani Rom hanno iniziato ad acquistare nuove droghe dai loro coetanei cechi. Il governo tentò di dar vita a programmi preventivi e di recupero, indirizzati principalmente ai non-Rom, e non fece niente per contrastare l'aumento verticale di consumo tra i Rom.
La mancanza di una politica specifica di prevenzione, coincise con la diminuzione d3 potere economico tra i Rom, e tutte queste concause legarono parecchi di loro al crimine e al mercato nero. Si verificò, attorno alla metà degli anni '90, un salto qualitativo dalla piccola criminalità al crimine organizzato, soprattutto riguardo lo spaccio e la prostituzione. E molti da piccoli trafficanti si fecero anche consumatori abituali.
La dipendenza è aumentata col tempo, anche a causa del basso livello, o della vera e propria assenza, di politiche preventive e informative specifiche. Attualmente. i Rom costituiscono una porzione rilevante tanto tra i consumatori di droghe che tra gli spacciatori, in crescita rispetto alla restante popolazione. L'abuso è facilmente riconoscibile all'interno delle comunità. Più recentemente, i media hanno prestato attenzione al fenomeno, che coinvolge anche giovani dell'età di 14 anni. Le droghe più popolari nelle comunità sono Pervitin e Subutex. Secondo il Dipartimento di Stato USA, il Pervitin è uno stimolante a base di Efedrina, che può essere prodotto in piccoli laboratori clandestini. Il consumo avviene principalmente all'interno della stessa comunità, ma viene esportato anche in Germania e Canada. Nel 1997, la stampa riportò dei tentativi di alcuni corrieri cechi, di trasferire la produzione del Pervitin nei paesi esteri, pe ridurre il rischio del traffico di sostanze illecite.
A Praga e Ostrava, il Subutex è diventato molto popolare negli ultimi due anni. La US Food and Drug Association, classifica il Subutex assieme allo Suboxone come droghe in grado di curare (o di sostituire) la dipendenza dall'eroina e dagli altri oppiacei. La latitanza del Governo, e la sfiducia reciproca se non l'aperto boicottaggio) che intercorre tra questi e le organizzazioni Rom, non solo stanno portando la situazione alla cancrena. L'aspetto che col tempo sarà più preoccupante, è come la droga intacchi i valori e la cultura dei Rom, e ne possa minacciare l'esistenza stessa come popolo.
(Dzeno Association, Trever Hagen & Jakub Krcik)
Di Fabrizio (del 13/10/2005 @ 10:44:16, in Europa, visitato 2045 volte)
da British Roma
Sono arrivati da tutta l'Inghilterra al raduno di Fenstanton, per dar vita ad un'organizzazione che si batta per "i diritti umani basici" - un posto per vivere ed educare i propri figli.
Presidente di questa organizzazione che ancora non ha un nome, Cliff Codona, fondatore del National Travellers Action Group. Codona recentemente è diventato famoso per la collaborazione col presentatore televisivo Robert Kilroy-Silk, che ha passato una settimana con una famiglia Rom per un documentario d Channel 4.
L'associazione dovrebbe essere un"ombrello" di dozzine di gruppi diversi. E' in stretto collegamento con i residenti dei diversi campi e villaggi che sono impegnati in una lotta pluriennale contro gli sgomberi. Sono questi che verranno eletti delegati per il nuovo Forum Europeo dei Rom e Viaggianti (ERTF). Ha annunciato Codona: "Quanti vivono sotto minaccia, sono i più qualificati a parlare a nome delle loro comunità. E' giunto il momento che la loro voce sia ascoltata". Lui steso, ha aggiunto, ha dovuto lasciare la propria casa a causa del forte pregiudizio anti Rom.
Kay Beard, della UK Association of Gypsy Women, è stata eletta come prima rappresentante, a cui si aggiungeranno altri sei delegati. A proposito del Governo, questa la sua opinione "Ci danno ascolto, ma poi non si fanno più vedere". Afferma che l'assenza di una politica di governo, ha precipitato le comunità in uno dei periodi più scuri della loro lunga storia, con le aree di sosta pubbliche e private che vengono sistematicamente smantellate e le famiglie lasciate per strada. Per questo, intende protestare al Consiglio d'Europa. Ha terminato dicendo che "se non otterremo i diritti più elementari, non potremo mai ottenere rispetto".
Il prossimo appuntamento è per il Forum di Strasburgo a dicembre. 10 October 2005
Di Fabrizio (del 13/10/2005 @ 11:35:52, in Europa, visitato 1911 volte)
da AmisnetUngheria: nasce primo partito rom 11/10/2005Nascerà in Ungheria la cdu:unione democratica zigana. Una voce attiva nel riscatto della minoranza rom. L'atto fondativo è atteso per l'inizio di novembre.Il fondatore del partito è Janos Bogdan, che attualmente è vicepresidente di un'associazione per la riabilitazione del popolo rom. Non sarà nè di destra nè di sinistra, ma parlerà a favore della minoranza e potrà contribuire concretamente al miglioramento della situazione in cui si trovano quasi 800 mila membri. La disoccupazione raggiunge dati allarmanti, pari a 50-60 % e la mortalità è più precoce che per gli altri ungheresi, il tutto appesantito dalla persistente discriminazione sociale. Il 97% dei bambini zingari non frequenta la scuola dell'obbligo e gli zingari adulti sono per lo più analfabeti. Nei paesi dell'est europeo la difficile transizione all'economia di mercato e l'esplosione della disoccupazione hanno molto toccato la popolazione rom. In Europa centrale e orientale più dei tre quarti sono senza lavoro o sopravvivono grazie ad attività precarissime. Il Paese dove la situazione è peggiore è la Romania: più del 90 per cento sono senza lavoro e vivono in condizioni medievali. Ci sono circa 15 milioni di rom nel mondo; in Europa, invece, il loro numero varia tra i 7 e gli 8 milioni e mezzo. Nei diversi paesi sono visti come minoranza etnica; la Romania ospita la minoranza più grande, circa due milioni su 22 milioni e mezzo di abitanti, seguono Bulgaria, Spagna e Ungheria. I rom non sono limitati entro un territorio. Sarebbe necessario il riconoscimento di un nuovo concetto di nazione: una nazione non territoriale che rappresenti la loro identità specifica.
Di Fabrizio (del 19/10/2005 @ 14:30:13, in Europa, visitato 1973 volte)
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ROMANI INFORMATIONAL SERVICE - www.romea.cz - Romano Vodi - ROMEA |
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In Slovacchia parte della legge contro le discriminazioni è anticostituzionale Bratislava, 18. 10. 2005, 14:18 (CTK) - Lo ha stabilito la Corte Costituzionale a Kosice. La legge, in vigore da luglio 2004, proibisce le discriminazioni di genere, religione, razza, nazionalità, orientamento sessuale e condizioni di salute...
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I giocatori di calcio contro il razzismo Bratislava, 17. 10. 2005, 12:54 (CTK) - La Slovacchia parteciperà alla Settimana Europea contro il razzismo nel calcio, indetta per protestare contro le dimostrazioni di razzismo e intolleranza negli stadi. "Naturalmente il calcio è solo un riflesso della società e non ci aspettiamo che che così possa finire il razzismo" dice Daniel Milo, head di People Against Racism. ...
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Razzismo nei reality show Bratislava, 14. 10. 2005, 18:08 (CTK) - Il sesso non è il solo punto controverso del programma VyVoleny (I Prescelti), trasmesso dalla stazione televisiva Joj, e le contestazioni riguardano anche i termini razzisti come "negretto" o "yid" (ebreo ndr). La commissione sulle concessioni televisive vaglierà a giorni il caso. ...
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Nella Slovacchia Orientale aperto un Centro di Studi Rom Kosice, 1. 10. 2005, 19:13 (CTK) - E' stato inaugurata oggi una scuola secondaria, che intende fornire metodi di insegnamento per la lingua, la letteratura e la storia dei Rom. Il Centro si avvale del finanziamento della Comunità Europea. Ne parla Jan Cangar, dell'Istituto Statale di Pedagogia (SPU) ...
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Di Fabrizio (del 20/10/2005 @ 00:24:32, in Europa, visitato 1977 volte)
COMUNICATO STAMPA CS121-2005AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE ALL'UNIONE EUROPEA DI AFFRONTARE ALCUNE PERDURANTI QUESTIONI RIGUARDANTI I DIRITTI UMANI IN BULGARIA E ROMANIABrussels, 19 ottobre 2005 - In vista della pubblicazione, il 25 ottobre, dei rapporti della Commissione europea su Bulgaria e Romania, Amnesty International ha chiesto oggi all'Unione europea (Ue) di continuare a esercitare pressione nei confronti di questi due paesi su alcune cruciali e perduranti questioni riguardanti i diritti umani. Amnesty International esprime apprezzamento per i positivi sviluppi registrati negli ultimi anni in Bulgaria e Romania per quanto concerne la protezione e la promozione dei diritti umani. Tuttavia, in entrambi i paesi rimangono aree di preoccupazione, su cui l'organizzazione ha regolarmente tenuto informata la Commissione europea. In un briefing reso noto oggi, Amnesty International segnala i problemi, presenti sia in Bulgaria che in Romania, relativi ai diritti delle persone con disabilita' mentale, ai maltrattamenti da parte delle forze dell'ordine e alla discriminazione nei confronti delle comunita' Rom. Amnesty International invita l'Ue a sollecitare i governi di Bulgaria e Romania a: - garantire i diritti delle persone con disabilita' mentale, istituendo un efficace sistema di controllo sulle istituzioni psichiatriche, che registri anche i decessi dei pazienti e delle persone ospitate in tali centri; - contrastare l'uso eccessivo della forza da parte della polizia, assicurando indagini complete e imparziali su tutti i casi in cui le forze dell'ordine hanno fatto uso delle armi da fuoco e garantendo che i risultati siano resi pubblici e che i responsabili siano sottoposti alla giustizia; - prevenire il razzismo e la discriminazione contro la popolazione Rom garantendo concretamente che i comportamenti razzisti e discriminatori non resteranno impuniti. FINE DEL COMUNICATO Roma, 19 ottobre 2005 Il briefing "Bulgaria e Romania: preoccupazioni di Amnesty International nei paesi che accedono all'Unione europea" e' disponibile all'indirizzo www.amnesty-eu.orgPer ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6976920, e-mail: press@amnesty.itAmnesty International EU Office - Ufficio stampa Tel. 0032-2-5021499, e-mail: AmnestyIntl@aieu.be DISPONIBILI L'AGENDA E I CALENDARI AMNESTY 2006Sono disponibili l'agenda e il calendario 2006 di Amnesty International, pubblicati da Edizioni Gruppo Abele. Il tema comune è quello del viaggio, inteso come atto di coraggio di chi lascia il proprio paese alla ricerca di un luogo dove i diritti umani vengano rispettati. L'agenda quotidiana, dal classico formato 10x15, è impreziosita da una prefazione originale del noto attore e scrittore Ascanio Celestini. Per quanto riguarda i calendari, è disponibile un doppio formato, da parete e da tavolo: il primo (formato 33 x 24 cm chiuso e 33 x 48 cm aperto), è composto da 13 pagine, con una qualità complessiva molto elevata, determinata dalla cura della grafica e dalle foto scelte. Il calendario da tavolo è a spirale e ha il formato 17 x 15 cm. Sia l'agenda che i calendari sono in vendita presso le principali librerie e gli uffici di AI, al prezzo rispettivamente di Eu. 9,50 (agenda), Eu. 10,00 (calendario da parete) e Eu. 6,00 (calendario da tavolo). Per ulteriori informazioni e per ordinare i prodotti presso la Sede Nazionale (in questo caso, verrà applicato un minimo contributo aggiuntivo per le spese di spedizione): info@amnesty.it
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