Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

ASSETTO VARIABILE

E' sospeso sino a data da destinarsi.

Le puntate precedenti sono disponibili QUI


Volete collaborare ad ASSETTO VARIABILE?
Inviate una
mail
Sostieni il progetto MAHALLA
 
  
L'associazione
Home WikiMAHALLA Gli autori Il network Gli inizi Pirori La newsletter Calendario
La Tienda Il gruppo di discussione Rassegna internazionale La libreria Mediateca Documenti Mahalla EU Assetto Variabile
Inoltre: Scuola Fumetti Racconti Ristorante Ricette   Cont@tti
Siamo su:  
Richiediamo chiarezza. Di Rom si parla poco e male, anche quando il tema delle notizie non è "apertamente" razzista o pietista, le notizie sono piene di errori sui nomi e sulle località

La redazione
-

\\ Mahalla : VAI : musica e parole (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Sucar Drom (del 17/12/2005 @ 10:30:21, in musica e parole, visitato 1849 volte)
Più di 500.000 Sinti e Rom sono stati uccisi nei campi di sterminio nazisti.
Una storia dimenticata. Una storia non ancora scritta.
Raccontarla è un atto dovuto.

"Nei vari processi contro i nazisti responsabili di crimini contro l'umanità, primo fra tutti quello di Norimberga, mai nessuno si preoccupò di sentire la testimonianza di uno zingaro. Al processo di Gerusalemme, nonostante Eichmann si fosse dimostrato consapevole delle pratiche di deportazione degli zingari, il capo d'imputazione che riguardava questo argomento venne annullato. Nessun responsabile fu chiamato a rendere conto dello sterminio degli zingari."

Pino Petruzzelli, dopo i reportages in forma di spettacolo dedicati al Marocco, all'Albania, al G8 di Genova e al Messico sta preparando una nuova serie di Portraits teatrali dedicati alla cultura Rom e Sinta e da oltre un anno è in viaggio per l'Europa sulle orme di queste Minoranze Etniche Linguistiche Europee attraverso Italia, Bulgaria, Albania, Francia, paesi dell'ex Yugoslavia e Turchia.

Il primo appuntamento è dedicato al genocidio dei Rom e dei Sinti durante il nazismo. Un genocidio che nasce dal pregiudizio e dal razzismo imperanti nella Germania degli anni trenta. A Berlino il dottor Robert Ritter, direttore del Centro di Ricerche per l'Igiene e la Razza dichiara che "gli Zingari risultano come un miscuglio pericoloso di razze deteriorate" e che "la question zingara potrà considerarsi risolta solo quando il grosso di questi asociali e fannulloni sarà sterilizzato". La dottoressa Eva Justin rivela al modo accademico nazista, nella sua applaudita tesi di laurea, la presenza nel sangue dei Sinti e dei Rom di un gene molto, ma molto pericoloso: il gene dell'istinto al nomadismo, il terribile wandertrieb.
Lo spettacolo vuole essere un viaggio nella memoria alla scoperta di una pagina di storia che inspiegabilmente non trova spazio nei testi scolastici. Un genocidio dimenticato, così come dimenticati sono stati i risarcimenti dovuti a queste popolazioni perseguitate durante il nazismo.
Uno spettacolo carico di umanità e di amore per etnie, quelle Rom e Sinte, che nel corso degli anni più che essere sconosciute sono state misconosciute.

CENTRO TEATRO IPOTESI in collaborazione con TEATRO STABILE di GENOVA
e CENTRO CULTURALE "PRIMO LEVI"

ZINGARI: L'OLOCAUSTO DIMENTICATO

interpretazione, testo e regia
PINO PETRUZZELLI


Così la critica:
"... se è atroce quello che è accaduto, ancora più atroce sarebbe dimenticare: bisogna rammentare e far conoscere che nei lager accanto ai triangoli gialli di sei milioni di ebrei c'erano quelli rosa degli omosessuali, quelli rossi degli oppositori politici e quelli neri degli 'arianissimi' zingari che hanno pagato con più di mezzo milione di vittime il loro essere zingari.
Pino Petruzzelli dà vita a un canto civile e disperato contro una delle più orribili malattie dell'anima: il razzismo."
(Magda Poli - Il Corriere della sera)

"E' una storia meno nota del genocidio ebraico, per il carattere orale della cultura zingara e per la collocazione sociale molto subalterna; ma le tappe e i protagonisti sono più o meno gli stessi e l'ordine di grandezza della strage è sempre imponente, circa 500.000 vittime. Lo racconta lo spettacolo di Pino Petruzzelli interpretato dall'autore stesso. In questa sorta di orazione civile non vi sono scene né personaggi di finzione: Pino Petruzzelli ricostruisce davanti ad un leggio le vicissitudini dei Rom, dalla progressiva emarginazione medievale agli orribili esperimenti 'medici' subiti nei lager nazisti, alla beffa dei mancati risarcimenti dopo la guerra.
Si esce scossi, desolati, indignati. Ma, forse, con meno pregiudizi"
(Ugo Volli - La Repubblica)

"Una sola apertura all'ironia, nell'interrogativo sul perché di torture, cavie umane, camere a gas riservate ai Rom, di cui mai si riferisce né si chiede ragione alla giustizia umana: che il revisionismo storico - chiede con garbo Petruzzelli a metà spettacolo - consista proprio nel voler completare la documentazione e la presa di coscienza dell'Olocausto aggiungendo quel che da mezzo secolo si tace? Per il resto la chiave di lettura, interpretazione e regia, rifugge dall'effettismo; tende soltanto, con partecipe, stupefatto e teso narrare, a rappezzare, almeno con un ricordo teatrale, lo squilibrio e l'oblio di un genocidio."
(Margherita Rubino - La Repubblica)

"... Zingari: l'olocausto dimenticato è uno spettacolo asciutto, rigoroso, solo parole... eppure coinvolgente, di intensa drammaticità. Un sasso nello stagno della nostra apatia esistenziale." (Pier Antonio Zannoni - RAI 3 e RAI 2)
per informazioni
Paola Piacentini
Centro Teatro IPOTESI
via Piaggio, 28 - 16136 Genova
telefono 010.2721194 - cellulare 348 5723604
e-mail: teatroipotesi@tiscali.it
2335080

 
Di Fabrizio (del 21/12/2005 @ 15:00:31, in musica e parole, visitato 2721 volte)
Il gruppo gypsy-punk di cui ho scritto l'11 dicembre, è arrivato sul sito della BBC
Gipsy Punk dall'Ucraina al palcoscenico mondiale
By Kateryna Khinkulova
BBC Ukrainian Service
I britannici amanti della musica hanno l'occasione di assaggiare un nuovo genere - il tour dei gypsy punk Gogol Bordello, una band con sede a New York, che sabato raggiungerà Londra.

Questo gruppo è già conosciuto dai patiti del cinema - per aver recitato in Ogni Cosa è Illuminata (Everything Is Illuminated), un film basato sul best-seller di Jonathan Safran Foer.

_41083202_hutz203

Il protagonista Eugene Hutz (d) assieme a Elijah Wood in Ogni Cosa è Illuminata

Il leader dei Gogol Bordello, Eugene Hutz, che ne è anche il fondatore e capo spirituale, nel film è opposto all'attore del Signore degli Anelli, Elijah Wood.

Inizialmente chiamato a comporre la colonna sonora del film, ad Eugene, la cui esuberante personalità sfocia in uno stile personalissimo, fu chiesto di interpretare il ruolo di Alex.

"Si stava parlando di musica, e mi chiesero se avessi potuto, in caso, anche recitare... Per me è stato naturale, dato che la mia carriera musicale è comunque un misto tra musica e recitazione"

Originario di Kiev, Ucraina, con radici familiari nella Transcarpazia, Eugene Hutz ha vissuto a New York dal 1998.

Cosmopolitani

La sua banda, che ha iniziato a suonare nei bar bulgari di New York, è diventata parte integrale del panorama artistico e dell'intrattenimento cittadino da diversi anni, ma resta relativamente sconosciuta a un pubblico più vasto.

Con l'uscita di Ogni Cosa è Illuminata, la popolarità dei Gogol Bordello è in ascesa: Eugene non si sorprende. Cita Lenin, che diceva che il cinema è il mezzo per raggiungere la platea più vasta.
"Sono Ucraino, ma ho anche sangue rom e voglio fare qualcosa per questa gente"
Eugene Hutz
Nel contempo, Eugene Hutz è convinto che il successo della banda, giunta al terzo album, non è un fuco di paglia.

"Abbiamo lavorato duro... Ma quel che mi piace, è che faccio quello che sento: suono la musica che voglio con chi mi piace dove scelgo io. Questa è la cosa più importante."

Gogol Bordello è una banda dove il concetto di cosmopolitano è interpretato all'estremo - Lo zingaro ucraino Eugene viene raggiunto sul palco dai suoi colleghi israeliani, thailandesi, americani e cino-scozzesi .

Gypsy punk, un termine inventato dallo stesso Eugene, è il risultato di di diverse radici familiari: da bambino ha passato molto tempo nella Transcarpazia, dove le influenze ucraine, ungheresi, slovacche e rom si mescolano in un'unica tradizione culturale.

"I Rom e tutta la cultura zingara è parte di ciò che sono e che amo," dice Eugene.

_41083320_11gogol203

Gogol Bordello traggono ispirazione da un mix di culture

D'altra parte, non può essere compreso senza l'influenza della moderna musica occidentale - dice di avere ascoltato dalla nascita i giganti del rock americano e britannico.

"Ho sempre cercato ciò che volevo esprimere con la mia musica, ma adesso, con l'uscita del terzo album, è tutto più chiaro, si è cristallizzato - questo mix tra la mia eredità culturale ed esperienza personale."

Mission

Una delle canzoni dei Gogol Bordello's più vecchie e conosciute è "Start Wearing Purple".

"E' una delle poche canzoni che ho scritto per una ragazza. Mi ero trasferito con la mia girlfriend a New York. Avevamo una vicina: un'anziana signora sempre vestita di viola dalla testa ai piedi. Era chiaramente flippata. Così, tutte le volete che si litigava, e lei cominciava a gridare,le dicevo: ecco, ora puoi cominciare a vestirti di viola."
"

Start wearing purple, wearing purple
Start wearing purple for me now
All your sanity and wits,
they will all vanish
It's just the matter of time

"

Lyrics from Start wearing purple

Scarica i loro brani

Eugene Hutz dice che la musica e comporre canzoni rimarranno il suo obiettivo, non intende continuare la carriera di attore.

Nella nativa Kiev è ancora ricordato dalla scena musicale e da DJ come "Zheka" che lo affiancò in diverse serate alla fine degli anni '90. Dice che non gli spiacerebbe tornare a casa con un tour, ma di avere anche una missione: girare un documentario sui Rom ucraini e far conoscere al mondo le loro condizioni di vita.

"Certo, sono Ucraino, ma ho anche sangue rom e voglio fare qualcosa per questa gente"

 
Di Fabrizio (del 22/12/2005 @ 21:33:32, in musica e parole, visitato 1508 volte)


DIRITTO D'ASILO: AMNESTY INTERNATIONAL PUBBLICA IL NUOVO RAPPORTO
'LAMPEDUSA: INGRESSO VIETATO' (EGA EDITORE)

Da ottobre del 2004 a ottobre del 2005, almeno 2.778 migranti - ma probabilmente molti di piu' - sono stati rimandati in Libia poche ore dopo il loro arrivo a Lampedusa, senza avere avuto accesso a metodi appropriati di identificazione nè alla procedura di asilo, e dopo essere stati scelti in tutta fretta sulla base della loro nazionalita' presunta.
In un nuovo rapporto 'Lampedusa: ingresso vietato' (EGA Editore, 88 pagine, eu. 8,00, con una prefazione di Giovanni Maria Bellu), la Sezione Italiana di Amnesty International sintetizza l'ultimo anno di mobilitazione contro queste deportazioni e contro le gravi violazioni del principio di non-refoulement (non-respingimento) dei rifugiati e richiedenti asilo, contro cui hanno preso posizione molte altre organizzazioni non governative, l'Alto commissariato Onu per i
rifugiati e il Parlamento europeo.

Nel rapporto, Amnesty International denuncia gli accordi fra l'Italia e Libia, risalenti al 2000, il cui contenuto è tuttora segreto, e la preoccupante situazione dei diritti umani nel paese nordafricano. Il rapporto - inviato al ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, e a tutti i parlamentari - ricorda anche l'allarmante situazione dei Centri di permanenza temporanea, la mancata assistenza legale e le condizioni di detenzione inadeguate dei cittadini stranieri che arrivano alla frontiera marittima italiana.

La pubblicazione puo' essere ordinata a fronte di un contributo spese di 10,20 eu. La richiesta dovra' essere inviata a: Amnesty International Settore Pubblicazioni, via G. B. De Rossi 10, 00161 Roma. I richiedenti dovranno specificare in modo chiaro e leggibile nome e cognome, indirizzo, cap, citta' e provincia e allegare la ricevuta di un versamento sul ccp 70691001 intestato ad Amnesty International, Sezione Italiana, via G. B. De Rossi 10, 00161 Roma, specificando sulla causale 'rapporto Lampedusa'

Roma, 20 dicembre 2005
 
Di Daniele (del 27/12/2005 @ 09:11:15, in musica e parole, visitato 2164 volte)
head_en

di Snezana Lupevska

Questo articolo è stato scritto all'interno di un'inchiesta avviata dall'Istituto Media per le diversità con sede a Londra e l'Agenzia di notizie Beta, intitolata "guardando i Rom senza pregiudizio" parte del decennio dell'inclusione dei Rom. Gli altri articoli sono disponibili anche su Media Diversity

Pochi si stupiranno se i Rom che vivono in Macedonia dividevano il tempo in due periodi: prima di Esma Redzepova Teodosijevska, la cantante Rom di fama internazionale, e il periodo che venne dopo. Redzepova è orgogliosa della sua eredità etnica e non è solo un'artista di rilievo, ma anche una persona che ha passato la sua vita cercando di rendere migliore il mondo attorno a sé, lottando contro l'intolleranza e l'odio etnico.

All'inizio della sua carriera Redzepova viveva nell'insediamento Rom di Sutka vicino Skopje, in Macedonia. "Già allora era difficile per te dichiararti Rom," dice.

"Molti di noi passavano ad altre nazionalità. Devo ammettere che la gente si vergognava di dire che era Rom e invece si dichiaravano macedoni, turchi o albanesi. Io non ho provato mai vergogna e credevo che tutti dovessero lottare per il loro posto nella società."

E' nata a Skopje nel 1943 in una famiglia dove la musica Rom, il canto e la danza erano un avvenimento e una tradizione quotidiani. Redzepova aveva 11 anni quando vinse il primo posto ad una gara amatoriale per cantanti che fu trasmessa alla radio nella capitale macedone. Ecco quando iniziò a lavorare con Steva Teodosijevski, il suo futuro marito e mentore.

Ha composto 108 singoli, 20 album, 32 cassette audio, 15 CD e 6 film. Al festival di musica Rom in India nel 1976, fu incoronata regina della musica Rom. Redzepova ha ricevuto fino ad oggi 15 premi, è stata proposta due volte per il premio Nobel per la pace, e l'organizzazione internazionale dei Rom l'elesse ministro della cultura romanì nel 2004.

Oltre che essere un'artista, ha un lato altruistico. Lei e Teodosijevski hanno adottato 47 bambini abbandonati di nazionalità rom e macedone. Redzepova è tornata a Skopje dopo la morte del marito.

Tutto il suo canto è in puro romanes e Redzepova crede che oggi i Rom che vivono in Macedonia sono in una condizione migliore per conservare la loro eredità culturale e la lingua.

"È molto più facile essere Rom oggi. I bambini Rom hanno più facilitazioni. Vanno a scuola e all'università, le cui condizioni ora sono permesse. Ho mandato a scuola dozzine di bambini (pagando le loro tasse scolastiche) e anche la Macedonia dà loro una possibilità. La Macedonia è un paese che ha fatto molto per i Rom."

"Proprio adesso la Macedonia è il posto più bello per vivere per i Rom e ciò perché i Rom non sono stati assimilati come in altri paesi," dice Redzepova, aggiungendo che la minoranza Rom è riconosciuta anche dalla costituzione.

Restano ancora degli stereotipi e i Rom sono spesso considerati appartenenti a due gruppi: i Rom "buoni", cioè i musicisti, e i Rom cattivi, ladri e truffatori.

Redzepova ammette che anche i suoi compatrioti hanno una responsabilità quando viene alla loro posizione nel paese e alla loro affermazione sociale.

"Noi dobbiamo combattere per ciò che ci appartiene, dobbiamo ricordare alle autorità che noi viviamo qui, non possiamo soltanto osservare il problema in silenzio," dice Redzepova.

Ricorda come la gente la prese in giro quando chiese alle autorità locali di asfaltare le strade di Sutka dopo il ritorno da Belgrado. "La signora è appena tornata da Belgrado e non vuole camminare nel fango," mi dicevano. Io dicevo che non lo chiedevo per me, ma per i Rom che vivevano lì. Ero determinata e alla fine asfaltarono le strade."

"Quando hanno successo, alcuni Rom amano dimenticare che sono Rom. Sfortunatamente, molti di loro non vogliono più parlare romanì in casa. Quando vediamo uno di loro diciamo che "si comporta come un turco, ma è più nero di me." Li prendiamo in giro e li evitiamo. Comunque, lentamente le cose stanno cambiando e molti Rom di successo stanno tornando alle loro radici," dice.

Redzepova rifiuta il luogo comune che i Rom siano geneticamente predisposti per la musica e hanno talenti che popoli di altre nazioni non hanno. "Non è una questione di geni. Prima, il popolo cantava per dimenticare i problemi. Oggi, se osservate la scena della musica macedone, vedrete che ci sono pochi cantanti Rom. Le nuove generazioni Rom sono intellettuali, medici, affaristi."

Esma Redzepova ha composto la maggior parte delle canzoni che canta. "Non ho alcuna vecchia, tradizionale canzone Rom. Le mie sono tutte composizioni nuove. Io e Steva Teodosijevski abbiamo scritto le canzoni. Siamo stati i pionieri della musica Rom ed ecco perché oggi mi chiamano la Regina della musica Rom. Anche prima c'erano cantanti che cantavano in romanì, ma era romanì mischiato con l'ungherese e il russo. Le mie canzoni sono sempre puro romanì."

"Penso che il mio arrivo in Macedonia sia stato una spinta per i Rom qui. Ho dato loro la forza di lottare per i loro diritti e ai giovani l'opportunità di mettersi alla prova. La mia casa era una casa per molti, ma era anche il posto nel quale molte decisioni, anche quelle politiche, venivano prese dai Rom."

Alla domanda se i 47 bambini che ha allevato siano Rom, Redzepova risponde: "Il mio maestro e marito non era Rom ma un macedone che era interessato alla cultura e alla musica Rom. Non dovreste distinguere i popoli per il loro background etnico."

"Io non divido i popoli in Rom e non Rom," aggiunge.

(BETA/MDI)


Rif: Il suo sito con altre notizie, foto e brani musicali in MP3

 
Di Sucar Drom (del 29/12/2005 @ 10:14:38, in musica e parole, visitato 3290 volte)
L'Umbria Jazz Winter (edizione invernale dell'Umbria Jazz Festival) ha deciso di celebrare la figura del chitarrista sinto Django Reinhardt. Un genio.
Il chitarrista Django Reinhardt (1910-1953), è stato il sinto più famoso del Novecento. E’ stato il musicista simbolo per la generazione degli zazou, i talebani dello swing, gli intellettuali parigini che si riunivano come carboneria nelle cave,...
 
Di Fabrizio (del 31/12/2005 @ 09:42:00, in musica e parole, visitato 2482 volte)
proposto da kako Kalderosh:

Sulla metropolitana, i Rom ormai non suonano più i vecchi motivi strappalacrime, ma mischiano motivi italiani e sudamericani.
Nei cantieri in provincia, trovi i Rumeni, i Bulgari, i Macedoni, che si mescolano con padroncini e magütt della bergamasca e del bresciano.

A fine anno, al campo di via Idro: festa ruspante e scatenata (le adesioni sono ancora aperte). Almeno una ventina, son nati tra Treviglio e Vaprio d'Adda.

Forse è il caso di aggiungere al DJset anche il turbofolk del Bepi...

 
Di Fabrizio (del 02/01/2006 @ 14:25:31, in musica e parole, visitato 2037 volte)
Roma, un successo la libreria multietnica per i bambini stranieri (e non solo)
di Tecla Biancolatte
ROMA - I bambini del quartiere hanno saccheggiato lo scaffale delle fiabe in tutte le lingue del mondo, così la libreria romana “Esquilibri e caffè”, aperta sabato 17 dicembre in via Giolitti, sta già ordinando altra merce. Le otto proprietarie guardano con soddisfazione le poche copie rimaste dei manuali di cucina etnica e soprattutto sono sorprese di come il loro negozio sia diventato un punto di ritrovo per i residenti di diverse nazionalità dell’Esquilino e non solo.
(continua...)
leggevo settimana scorsa su ilPassaporto.it

Un centro che ha avuto una storia travagliata
Con quest'anno il Centro Documentazione dell'Opera Nomadi di Milano sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 14. Il centro è in Via De Pretis 13, al Quartiere Barona, un po' fuori mano. Conviene telefonare prima di passare: Maurizio Pagani 339-36.84.212
Inoltre, il giovedì sera sarà attivo uno sportello legale. Anche in questo caso, consiglio di telefonare in anticipo.
Qui trovate l'elenco (formato excel) dei libri, riviste, materiale audio e video e dvd disponibili (elenco aggiornato al 25 novembre 2005).

 
Di Fabrizio (del 07/01/2006 @ 01:48:02, in musica e parole, visitato 1905 volte)
La new entry tra i redattori, Daniele, con la sua passione per l'est Europa e la fotografia, aggiunge QUESTO LINK agli auguri.
Dopo una visita sul suo fotoblog, ho deciso che offre anche da bere! : - D
živeli

živeli!
 
Di Fabrizio (del 11/01/2006 @ 18:07:38, in musica e parole, visitato 1925 volte)

Il cuore rallenta la testa cammina
in quel pozzo di piscio e cemento
a quel campo strappato dal vento
a forza di essere vento

porto il nome di tutti i battesimi
ogni nome il sigillo di un lasciapassare
per un guado una terra una nuvola un canto
un diamante nascosto nel pane

per un solo dolcissimo umore del sangue
per la stessa ragione del viaggio viaggiare
Il cuore rallenta e la testa cammina
in un buio di giostre in disuso

qualche rom si è fermato italiano
come un rame a imbrunire su un muro
saper leggere il libro del mondo
con parole cangianti e nessuna scrittura

nei sentieri costretti in un palmo di mano
i segreti che fanno paura
finchè un uomo ti incontra e non si riconosce
e ogni terra si accende e si arrende la pace

i figli cadevano dal calendario
Yugoslavia Polonia Ungheria
i soldati prendevano tutti
e tutti buttavano via

e poi Mirka a San Giorgio di maggio
tra le fiamme dei fiori a ridere a bere
e un sollievo di lacrime a invadere gli occhi
e dagli occhi cadere

ora alzatevi spose bambine
che è venuto il tempo di andare
con le vene celesti dei polsi
anche oggi si va a caritare

e se questo vuol dire rubare
questo filo di pane tra miseria e sfortuna
allo specchio di questa kampina
ai miei occhi limpidi come un addio

lo può dire soltanto chi sa di raccogliere in bocca
il punto di vista di Dio

Cvava sero po tute
i kerava
jek sano ot mori
i taha jek jak kon kasta
               Poserò la testa sulla tua spalla
                   e farò
                   un sogno di mare
                   e domani un fuoco di legna

vasu ti baro nebo
avi ker
kon ovla so mutavia
kon ovla
               perché l'aria azzurra
                   diventi casa
                   chi sarà a raccontare
                   chi sarà

ovla kon ascovi
me gava palan ladi
me gava
palan bura ot croiuti
               sarà chi rimane
                  io seguirò questo migrare
                  seguirò
                  questa corrente di ali
 
Di Fabrizio (del 12/01/2006 @ 02:35:28, in musica e parole, visitato 25517 volte)

Internet è una delle mie passioni, passo molto del mio tempo libero al computer. Cerco informazioni per me, faccio ricerche per il mio lavoro, su teatro e scrittori. Anche sui Rom, internet è uno dei pochi luoghi dove trovare notizie, senza doversi perdere nell'informazione pilotata o di parte. Detto così, sembra quasi ingenuo, ma sono convinta che internet e i blog siano ormai l'unica maniera per capire qualcosa e trovare le informazioni che altrimenti non passano ai telegiornali. Dove la trovi altrimenti la lista delle 50 persone condannate in via definitiva e sedute in Parlamento. Dove gli ultimi tagli del ministero alla scuola?

Il problema non è la troppa informazione, ma di trovare qualcosa che vada fuori dai soliti binari. Tutti vogliono subito una “verità pronta”, abbiamo poco tempo e invece il tempo serve se vuoi farti un'opinione. Meglio molta informazione che nessuna!
-

Il curriculum di Dijana Pavlovic'

Così è iniziata una lunga chiacchierata con Dijana Pavlovic'. La prima domanda, rotto il ghiaccio, è stato di raccontare qualcosa di sé.

Sono nata nel 1976 a Vrnjacka Banja, un comune di 200.000 abitanti nel centro della Serbia, molto noto per le terme, a 200 km.da Belgrado. I miei genitori sono Rom, ma da generazioni vivevano con la comunità serba.

I miei nonni erano molto più legati alla cultura e alla lingua, mio nonno era maniscalco un'occupazione tradizionale tra i Rom. I miei genitori invece si erano affrancati dalla tradizione, erano andati a scuola: mia madre aveva studiato elettrotecnica, mio padre dirigeva un piccolo negozio.

Ho passato la mia prima infanzia con il comunismo, che verso i Rom era molto, come dire, “protettivo”: i principi erano quelli di fratellanza, uguaglianza, libertà, il razzismo non era tollerato, i libri erano passati dallo stato.

Io ero l'unica Romnì della scuola. Lì sono venuta a conoscenza della mia origine, quando a 7 anni una mia compagna di classe mi ha detto: “Oggi tu hai avuto il voto più alto, ma resti una zingara!”. Tornata a casa, ho quasi “torturato” i miei genitori perché mi spiegassero perché quella bambina mi avesse parlato così e mia madre mi disse: “C'è una cosa peggiore di esser zingari: essere maleducati!”

E' stata una cosa che ha deciso la mia vita. Da allora mi sono sempre imposta di essere “la più brava” in tutto. Ho poi frequentato il liceo scientifico, e mi sono diplomata che ero già iscritta all'Accademia di Arte Drammatica di Belgrado, unica Rom iscritta. Mi sono laureata.
-

Come sei arrivata in Italia?

Nel frattempo, c'era stato il collasso del comunismo e il difficile passaggio alla democrazia, con la conseguente crisi economica, battaglie politiche, proteste degli studenti. Io vivevo da sola a Belgrado e la vita era sempre più difficile.

Durante un festival internazionale, ho conosciuto Claudio, il mio futuro marito, un italiano.

Era un periodo molto confuso, e nel 1999 sono venuta in Italia. Mi sono sposata qua.

Arrivata in Italia, parlavo serbo e inglese. Così l'italiano l'ho studiato qua.

Dopo 3 mesi che ero in Italia, sono iniziati i bombardamenti in Serbia. E' stato il periodo più brutto della mia vita: mio padre era al fronte e io sempre al telefono per avere notizie. Con difficoltà ho iniziato anche a lavorare in teatro.
-

Come stanno i tuoi?

Tutti salvi, per fortuna. Ma il paese è distrutto, manca il lavoro. Inoltre, il razzismo che prima era sconosciuto, è esploso con violenza, soprattutto in Vojvodina, dove studia mio fratello. Lui è molto più scuro di me, e mi raccomando sempre che stia attento.
-

Come sono stati i primi tempi in Italia?

Problemi: forse il fatto di essere Serba in Italia, proprio mentre la Serbia era accusata di crimini internazionali e io passavo il mio tempo al telefono con la preoccupazione per i miei sotto le bombe...

Sposando un attore, frequentando quell'ambiente, non ho mai avuto problemi di razzismo. Qualche difficoltà è subentrata dopo, continua anche adesso, quando dico che sono Rom.

Le mie radici avevo cominciato a riscoprirle in Serbia, come reazione ai miei che se ne erano dimenticati, rivendicavo l'orgoglio di essere Rom, le cose belle della mia origine.
-

Regalane qualcuna ai lettori:

  • Il temperamento, l'anima, la personalità: improvvisare l'allegria anche nei momenti più tristi, questo mi aiuta molto nel lavoro (e anche nella vita);

  • vivere una situazione schizofrenica in un ambiente estraneo: integrazione totale e crisi di identità;

  • vivere le passioni: gli occidentali tendono a contenersi e a mantenere un atteggiamento di facciata. Ma anche il senso del sopravvivere, sono convinta che questo fa parte del patrimonio genetico di tutti, ma in occidente la gente è, come dire, “iperprotetta” e non ha più questo senso di sopravvivenza;

  • infine, mi piace il mio aspetto fisico, gli occhi...

Mantengo l'adattabilità classica del Rom, ma sono molto rigida nei miei principi. So di non confondere il recitare con la vita reale: a teatro usi una tecnica, hai un copione. Quando hai davanti una persona, non puoi nasconderti.
-

Reciterai a Milano, con un pezzo impegnativo sulla Porrajmos.

E' un'idea che si è formata man mano, sino a coinvolgermi totalmente.

Nel 2000 ho fatto un progetto assieme a mio marito, Claudio Migliavacca: abbiamo portato in Italia una raccolta di poesie popolari e d'autore dei Rom serbi, che ho tradotto in italiano. Le abbiamo presentate nello spettacolo teatrale “Sentiero color cenere” (che poi sarebbe il colore dei Rom di Serbia). Li è cominciata anche la collaborazione col gruppo musicale dei Rhapsodija Trio.

Lo spettacolo trattava i temi fondamentali della cultura rom: i bambini, il rapporto con dio e la morte, i cavalli, il viaggio, la criminalità (perché no?), la magia...

Una volta, abbiamo invitato Maurizio Pagani e Giorgio Bezzecchi dell'Opera Nomadi di Milano, e poi ci siamo persi di vista. Ci siamo reincontrati nuovamente alla registrazione di una trasmissione televisiva. Lì, ha preso vita l'idea di “Porrajmos, voci di uno sterminio dimenticato”.

Lo scopo è raccontare la verità, farsi sentire, perché ancora nessuno ne sa niente, o addirittura c'è chi nega che sia successo. Mio marito e io abbiamo voluto correre il rischio di raccontare.

Sono due storie: quella di Barbara Richter, una bambina rom della Repubblica Ceca portata ad Auschwitz. Maurizio Pagani aveva trovato questa storia su Lacio Drom e mi aveva proposto di leggerla per vedere se andava bene.

La storia di Barbara Richter, viaggia accanto a quella di Mile, un bambino rom yugoslavo, sepolto come molti in quell'epoca, in una fossa comune. Mile l'ho incontrato e tradotto in italiano da un racconto di Miroslav Antic, che in quel periodo viveva accanto alla Mahala.

La sfida era: come affrontare un testo così difficile e pesante? Cercando di restituire anche il sentire di un bambino rom ad Auschwitz: si fissavano su alcuni giochi per evadere con la fantasia. E' stata la strada per parlare della mia cultura, della poesia: Barbara che con un mucchio di fango costruisce un pupazzo, e il pupazzo diventerà uno zingaro, che sarà un grande musicista conosciuto in tutto il mondo. Il musicista immaginario che l'aiuterà nei momenti più brutti, un pupazzo di fango nella tasca della sua divisa e le racconterà di centauri e cavalli...

Ultima cosa: E' una lettura spettacolo, dove oltre che le due storie c'è anche la parte legata alla Storia, si percorre il momento storico, anno per anno, (un po' come un documentario). Le due recite sono accompagnate da diapositive e musiche dal vivo. E non dimenticate che Giorgio Bezzecchi leggerà le poesie in lingua romanès ; - )

Dura un'ora, all'origine molto di più, ma è stato necessario procedere a molti tagli, anche dolorosi.

L'idea era di arrivare dai campi di sterminio ai campi nomadi di oggi. Vedremo se ce l'abbiamo fatta.
-

La II guerra mondiale ha toccato anche la tua famiglia?

Sai che tra di noi, soprattutto tra i più anziani, c'è ancora reticenza e vergogna a parlarne (vedi gennaio 2005 ndr.). Mio nonno non ha mai voluto farlo.

So che dove vivevano allora i miei, i tedeschi giravano la notte a fucilare i Rom. C'era un dottore di un paese vicino al mio. Ancora oggi ogni anno tutti i Rom gli portano i fiori sulla tomba, perché in periodo di guerra, proprio all'ingresso della Mahala, lui scrisse un cartello in tedesco: “ATTENZIONE, C'E' LA PESTE”, salvando la vita agli abitanti
-

Sei anche mediatrice culturale.

E' capitato durante le prove di teatro. C'era l'opportunità di lavorare nella scuola.

Sto con i bambini in classe, anche se il ruolo non mi è ancora del tutto chiaro. Devo coinvolgere tutti, sia nello studio che nella ricreazione. Mi piacerebbe fare un laboratorio teatrale, ma è prematuro, incombono le esigenze primarie: studiare e la frequenza.
-

Ti è mai capitato di trasmettere quel tuo sentimento di quando eri bambina: dimostrare sempre che eri più capace e più determinata?

Vedi, già allora me lo ero imposto, e non lo rinnego. Ma questa scelta mi ha comportato anche un prezzo alto da pagare, e oggi non mi sento di dare la stessa responsabilità ai bambini che si trovano in quella situazione.

La situazione in Italia è terribile per loro e c'è bisogno di investire, sui bambini e sull'istruzione. Una via bisogna trovarla: Rom, Italiani, chi può.
-

Per finire, lo spettacolo sulla Porrajmos sarà presentato anche in altre città?

Questo, bisognerà chiederlo a Pagani. Io voglio “portarlo” al 24 gennaio come si deve. E non è facile, perché l'ho vissuta molto questa recita, come una parte di me, che va oltre il momento storico.
-

Martedì 24 gennaio 2006 - ore 21.00

SALA DI VITTORIO – CAMERA DEL LAVORO di MILANO – corso di Porta Vittoria 43

PORRAJMOS
lettura spettacolo
voci da uno sterminio dimenticato
Rom e Sinti nell'Europa della 2° guerra mondiale

Con
Dijana Pavlovic' e Claudio V. Migliavacca


MUSICHE ESEGUITE DAL VIVO DA
RAHPSODIJA TRIO
Muarizio Deho', violino
Luigi Maione, chitarra
Giampietro Marrazza, fisarmonica


Con la partecipazione di Giorgio Bezzecchi, Naum Jovanovic e Daniela Di Rocco

Un progetto di MaurizioPagani

Elaborazione video
Itsos “Albe Steiner” sezione cine tv:
Simone Ferrari, Luca Lossani, Desiré Ieva

Luci e tecnica – Lele Cascione

Testi & Regia: Dijana Pavlovic' – Claudio V. Migliavacca

 

Titolo
Quest'anno ci saranno le elezioni europee. Ti senti coinvolto:

 Per niente
 Poco
 Normalmente
 Abbastanza
 Molto

 

Titolo
La Newsletter della Mahalla
Indica per favore nome ed email:
Nome:
Email:
Subscribe Unsubscribe

 

********************

WIKI

Le produzioni di Mahalla:

Dicono di noi:

Bollettino dei naviganti:

********************


Disclaimer - agg. 17/8/04
Potete riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo il link:
www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione.
Ulteriori informazioni sono disponibili QUI

La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net

Filo diretto
sivola59
per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype


Outsourcing
Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare.
Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti:

Il gruppo di discussione

Area approfondimenti e documenti da scaricare.

Appuntamenti segnalati da voi (e anche da me)

La Tienda con i vostri annunci

Il baule con i libri Support independent publishing: Buy this e-book on Lulu.


Informazioni e agenzie:

MAHALLA international

Romea.cz

European Roma Information Office

Union Romani'

European Roma Rights Center

Naga Rom

Osservazione


Titolo
blog (2)
Europa (7)
Italia (6)
Kumpanija (2)
media (2)
musica e parole (4)

Le fotografie più cliccate


24/11/2024 @ 03:07:13
script eseguito in 47 ms

 

Immagine
 Come una Lonely Planet... di Fabrizio



Cerca per parola chiave
 

 
 

Circa 536 persone collegate


InChat: per non essere solo un numero scrivete /n  e poi il vostro nome/nick

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             
Titolo
blog (506)
casa (438)
conflitti (226)
Europa (986)
Italia (1410)
Kumpanija (377)
lavoro (204)
media (491)
musica e parole (445)
Regole (348)
scuola (335)
sport (97)

Catalogati per mese:
Maggio 2005
Giugno 2005
Luglio 2005
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
BuongiornoE-mail: giovannidinatale1954@gmail.comOf...
28/12/2021 @ 11:20:35
Di giovannidinatale
Hi we are all time best when it come to Binary Opt...
27/11/2021 @ 12:21:23
Di Clear Hinton
 

Locations of visitors to this page

Contatore precedente 160.457 visite eliminato il 16/08/08 per i dialer di Specialstat

 Home page © Copyright 2003 - 2024 Tutti i diritti riservati.

powered by dBlog CMS ® Open Source