Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 29/04/2006 @ 10:41:15, in lavoro, visitato 2738 volte)
Due articoli sulla mobilità lavorativa in Romania, e sulle ricadute dell'ingresso del paese nell'Unione Europea. Il primo:
Romania: paese d'immigrazione
26.04.2006 scrive Mihaela Iordache
Un cambio di paradigma. Non è più esclusivamente un paese che esporta manodopera. Ora in Romania alcuni imprenditori richiedono lavoratori stranieri. Un'imprenditore tessile dell'est del Paese ha recentemente richiesto 1500 lavoratrici cinesi
L'altro, su
Previsti 56 mila lavoratori da Romania e Bulgaria nel 2007
Circa 56 mila lavoratori romeni e bulgari sbarcheranno in Gran Bretagna dopo l’adesione dei loro Paesi all’Unione europea, probabilmente a gennaio 2007. La previsione è dell’Institute for Public policy research, think tank progressista vicino al “New Labour” di Tony Blair, che in un rapporto pubblicato ieri a Londra argomenta i dati in chiave positiva, esortando le autorità a mantenere aperto il mercato del lavoro per i cittadini dei nuovi aderenti, come fatto con le matricole nuovo-europee nel 2004.
Di Fabrizio (del 19/07/2006 @ 10:14:40, in lavoro, visitato 1503 volte)
BUCAREST - Il giornale Romania Libera riporta che tra il 2002 e il 2005, sono
2.442 i Rom che hanno trovato impiego tramite le Agenzie Municipali per il
Lavoro (AMOFM).
Altri 177 Rom hanno trovato lavoro nella prima metà del 2006. Molti di loro
non avevano terminato gli studi, e hanno trovato lavoro nelle costruzioni, nel
campo dell'idraulica di sanità, o lavori senza qualifica, dice Dumitru Pelican,
direttore esecutivo di AMOFM.
AMOFM, su suggerimento dell'Agenzia Nazionale per l'Etnia Rom e altre OnG, ha
organizzato "borse lavoro" già dal 2003. Sono in 543 quanti se ne sono
avvantaggiati.
L'Agenzia Regionale per l'Impiego (AJOFM), ha impiegato 150 Rom nella regione
di Teleorman, durante la prima metà dell'anno in corso, oltre il 40% in più
dell'anno precedente; questo ha dichiarato a Rompres, Mihai Sorin Murar,
direttore esecutivo di AJOFM. Tenendo conto dei complessi problemi delle
comunità Rom nella regione, si è fatta una divisione tra i gruppi interessati,
tenendo conto anche della componente femminile, che ha trovato parimenti
impiego.
Da
Romanian Roma
Di Fabrizio (del 21/07/2006 @ 12:13:16, in lavoro, visitato 1706 volte)
Da Bulgarian_Roma:
14.07.2006 da Lili Makaveeva: Lo scorso 30 giugno è terminata l'implementazione del progetto "Sviluppo locale delle comunità Rom nelle aree rurali in Bulgaria", condotto da Integro Association con la partecipazione dell'olandese SPOLU International Foundation, col finanziamento del programma MATRA del Ministero degli Affari Esteri olandese.
Integro Association è lieta di cooperare e scambiare le reciproche esperienze con chi opera sul tema delle comunità Rom nelle aree rurali.
La nostra associazione ha raggiunto i seguenti risultati:
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Migliorata l'auto-organizzazione di 14 comunità Rom, cosa che ha permesso loro di interloquire direttamente con le autorità locali.
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Il formarsi di una rete di comunicazione tra le comunità coinvolte: RIUN (Roma Initiative United Network), che si estende dal nord-est al sud-ovest della Bulgaria.
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I giovani Rom di queste comunità, hanno a loro volta creato un network informale, per ottenere la maggior visibilità a livello regionale.
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Abbiamo stabilito strategie per portare a pareggio le attività e aiutare la nascita di attività produttive in 9 comunità.
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In 12 insediamenti abbiamo creato organizzazioni e centri comunitari.
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Coadiuvato lo sviluppo di piccole attività a livello locale in 16 insediamenti, assieme alla riorganizzazione dei quartieri stessi e al fermare l'abusivismo edilizio, ripulito le discariche, previsti spazi comuni per i giochi dei bambini, costruiti gli impianti di canalizzazione e le linee elettriche, equipaggiato le comunità di computer per l'accesso ad Internet, ecc.
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Contribuito a instaurare gruppi d'iniziativa, OnG locali, centri femminili, per i giovani e i bambini.
A seguito del lavoro svolto, continueremo l'attività tramite la European Roma Grassroots Organization Network (ERGO).
Nel quadro delle attività sin qui svolte, continueremo a monitorare lo sviluppo delle comunità Rom, non solo nelle aree rurali, ma allargandoci alle medie città e ai villaggi. Lo scopo è creare e rafforzare le strutture auto-rappresentative dei Rom, perché possano partecipare a tutti i livelli delle decisioni che li riguardano, preservando la loro lingua, identità e cultura.
Integro Association 7200 Razgrad 4 Osam Str.,
room 220 Youth hostel Phone/fax: (+ 359 84) 66 14 93 (+ 359 84) 66 10 26
Il 24 luglio 2006 è stato pubblicato dal quotidiano Abitare a Roma un articolo per presentare lo sportello lavoro aperto a Roma dall'Amministrazione Comunale, in collaborazione con l'Opera Nomadi del Lazio.
Il progetto, come sanno molti di voi, è attivo da diverso tempo ma abbiamo colto questa occasione per intervistare Aleramo Virgili, operatore e referente di questa importante iniziativa.
Quando nasce il progetto? Il servizio è nato a gennaio 2005, sostenuto dall'Opera Nomadi Sezione del Lazio e dal Comune di Roma (Dipartimento 14, Assessorato alle Periferie, per lo Sviluppo Locale e per il Lavoro).
Quante persone si sono rivolte al servizio? Il servizio è rivolto ai Sinti, ai Rom e ai Camminanti della Capitale: sia italiani sia europei. Nel 2005 abbiamo avuto 830 primi contatti. Inoltre, abbiamo svolto un servizio di segretariato sociale e di accompagnamento per i Rom Europei appena arrivati in Italia e per quelli con il tesserino di temporaneamente presenti.
Quali sono le tipologie lavorative che hanno avuto più successo? Il servizio si è molto impegnato nel sostenere il progetto dei mercatini, dove le famiglie vendono i propri manufatti artigianali e/o i materiali recuperati durante la settimana, ad esempio con gli sgomberi delle cantine. Abbiamo anche conosciuto tantissimi rom e romnì che lavorano come panettieri, badanti, muratori, elettricisti,... Naturalmente per lavorare non possono dichiarare di essere Rom perchè altrimenti perderebbero subito il lavoro. Abbiamo scoperto ed sostenuto tante e diverse realtà.
Quante richieste avete avuto da Rom e Sinti? Nell'ultimo anno abbiamo ricevuto 965 richieste di lavoro, di cui 430 per nuove occupazioni. Abbiamo anche accompagnato 850 persone per la richiesta del permesso di soggiorno e 530 per il rinnovo del permesso.
Come giudichi il lavoro che state svolgendo? Siamo molto soddisfatti perchè siamo riusciti a colpire i pregiudizi che esitevano nei confronti delle Minoranze Rom e Sinte. Siamo felici anche perchè stiamo riuscendo ad offrire speranza a tante persone che svolgono ancora alcune attività tradizionali, come lo spettacolo viaggiante o l'attività musicale. Siamo riusciti in tanti casi a valorizzare le diverse attività lavorative che già svolgevano le persone in una logica di sussistenza e così abbiamo anche contrastato alcuni fenomeni di devianza ma dobbiamo fare ancora tanto e gli ostacoli sono a volte insuperabili.
Qualche esperienza? Molti dicono che bisogna lavorare sui bambini, attraverso la scuola perché con gli adulti non è possibile costruire molto ma ti faccio l’esempio di una donna rom rumena che, grazie al nostro servizio, ha iniziato a lavorare come sarta e oggi sua figlia frequenta il liceo classico.
Quali sono gli ostacoli che dovete affrontare? Sicuramente sarebbe tutto molto più semplice se ai Sinti e ai Rom fosse riconosciuto lo status di Minoranze Nazionali, questo è un punto fondamentale. Inoltre, ogni giorno ci scontriamo con tanta burocrazia e tante regole assurde, ad esempio sulle regolarizzazioni dei Rom Europei: il Comune di Roma ritiene il container un alloggio idoneo e lo installa quale abitazione per molte famiglie, la Questura al contrario nega l’idoneità del container. Questo mette in difficoltà tante famiglie costrette a vivere nei cosiddetti “campi nomadi”.
Esistono dei settori economici dove può essere più utile insistere? In tutto il settore del riciclaggio già operano moltissime famiglie: raccolgono i materiali ferrosi, gli ingombranti,… Sono bravissimi e già molto capaci nella divisione dei materiali, ad esempio in un attimo se hai un vecchio banco di scuola ti dividono la plastica, il ferro e il legno. In una società del consumo come la nostra che ha un estremo bisogno di riciclare, i Sinti e i Rom dovrebbero essere sostenuti con strumenti ad hoc, ad esempio facilitando l’acquisizione delle licenze. Ritieni replicabile l’esperienza? Si, sarebbe importante l’istituzione di uno sportello nazionale che sappia offrire a tutte le amministrazioni locali gli strumenti per sostenere le attività lavorative dei Sinti, dei Rom e dei Camminanti. Anche per promuovere la figura professionale del mediatore culturale perchè solo i Sinti e i Rom sono capaci di offrire strumenti di lettura e comprensione delle loro società e delle loro culture.
Ringraziamo Aleramo Virgili e l'Opera Nomadi del Lazio Rif:. pijats romanò Per contatti diretti ROM LAVORO, Sportello di Segretariato Sociale per l’avviamento al lavoro delle Comunità Rom e Sinte telefono 06 72671701, e-mail romlavoro@tiscali.it Nella foto scattata a Brescia nel "campo nomadi" per Sinti Italiani uno dei tanti automezzi utilizzati per la raccolta dei materiali ferrosi.
Di Fabrizio (del 10/08/2006 @ 10:03:25, in lavoro, visitato 1532 volte)
BUCAREST – IL governo ha approvato il Piano Nazionale per il
Reclutamento di Forza Lavoro
del 2006, che darà impiego a 14.000 persone. Il progetto si focalizza sugli
insediamenti rurali dell'etnia Rom. Scopo del programma è lo sviluppo delle aree
rurali ed aumentare i fondi strutturali attraverso un miglior rapporto con i
cittadini coinvolti.
BUCAREST – Il Centro di Intervento Sociale e Studi Rom,
Romani CRISS, ha lanciato a luglio 2006 la "Guida all'organizzazione
manageriale", parte del progetto "Sviluppo delle capacità manageriali delle
organizzazioni Rom". I temi trattati sono l'organizzazione e progetto
manageriale, ottenere fondi, compilazione di progetti, comunicazione e
relazioni pubbliche.
20 giovani Rom provenienti da 18 nazioni hanno preso parte
all'evento, che è stato supportato da prove pratiche, per rafforzare la
conoscenza acquisita nei diversi moduli.
La guida è uno strumento di lavoro per i responsabili di OnG
e associazioni comunitarie. Ulteriori informazioni sul sito di
Romani CRISS.
L'Unione Europea ha finanziato il progetto tramite il
Programma Phare 2003, dedicato al consolidamento della società civile in
Romania.
da
Romanian_Roma
Di Fabrizio (del 24/08/2006 @ 10:32:42, in lavoro, visitato 1721 volte)
La città di Mamaia dal 17 al 21 agosto ha ospitato l'8^ edizione della Fiera dell'Artigianato Popolare, a cui hanno preso parte anche un gruppo di Rom fabbri ed artigiani di metalli preziosi.
Questi artigiani, originari dalla Transilvania, risiedono nelle zone di Sibiu e Bucarest. E' la prima volta che questi artigiani Rom prendono parte alla fiera, a cui hanno partecipato oltre 250 artigiani da tutto il mondo.
Sono stati presentati gioielli con pietre preziose e paioli in rame. Attrazione nella fiera: gli orafi hanno coinvolto il pubblico nel disegno e nella finitura dei gioielli. Nella fiera (una delle più grandi del paese) sono stati esposti prodotti in ceramica, legno, metalli e fibre tessili, assieme a costumi folkloristici, icone in legno e in vetro, maschere e strumenti musicali.
Fonte: Romanian_Roma
Di Fabrizio (del 03/10/2006 @ 11:55:10, in lavoro, visitato 1781 volte)
BUCAREST - 19 nuovi mediatori sanitari di etnia rom delle regioni di Ilfov
and Mehedinti (Romania meridionale) hanno preso parte a tre giorni di corso
organizzati dalla Sanità Pubblica in collaborazione con l'OnG Rromani Criss e
finanziato dal Fondo ONU per la Popolazione (UNFPA).
Dopo l'approvazione delle autorità, i mediatori sono stati di seguito eletti
dalla comunità. Il numero dei mediatori sanitari nella regione di Ilfov è salito
da 2 a 17 negli ultimi 2 anni e ciò ha innescato un miglioramento generale dei
livelli sanitari nella comunità.
Il corso, che si è tenuto presso il Centro Sanitario Famiglia Buftea, è
terminato con un esame per testare l'apprendimento durante i tre giorni di
corso. Daniel Radulescu, tutor del corso, ha tenuto lezione sulla
missione e il ruolo dei mediatori sanitari, sull'importanza della comunicazione
diretta con i membri della comunità e la collaborazione tra i componenti
sanitari.
La squadra sanitaria è composta dai medici di famiglia, infermieri/e e
mediatori sanitari. Il compito è assicurarsi che ogni individuo riceva
l'assistenza di cui ha bisogno [...] I mediatori sanitari intervengono per
facilitare la comunicazione tra i pazienti rom e il personale medico [...]
Lo stesso programma finanziato da UNFPA ha permesso la formazione di dodici
infermieri/e nelle due regioni. Hanno imparato le tecniche di comunicazione con
i pazienti, per poter essere più efficienti nell'attività quotidiana,
specialmente nel convincere i pazienti a seguire il trattamento medico e perchè
i pazienti si sentano stimolati a richiedere l'intervento medico.
UNFPA attraverso l'Istituto per la Protezione della Madre e del Bambino "Alfred
Rusescu", ha sviluppato nel 2004 progetti per servizi medici comunitari nelle
due regioni. Col supporto finanziario di UNFPA e della Canadian International
Development Agency (CIDA), è stato istruito tanto il personale medico che i
mediatori sanitari perché abbiano un metodo collaborativo e riconoscimento dalle
autorità locali.
Fonte
Romanian_Roma
Di Fabrizio (del 06/12/2006 @ 09:34:18, in lavoro, visitato 1714 volte)
Di Fabrizio (del 08/12/2006 @ 10:03:54, in lavoro, visitato 1687 volte)
Da
Romanian_Roma
BUCAREST - I programmi per migliorare lo status dei Rom impegnano due euro
pro capite annualmente, questo ha detto Gelu Duminica, direttore esecutivo
dell'Agenzia per lo Sviluppo Comunitario "Impreruna", durante un seminario
tenutosi la scorsa settimana. Ha anche detto che questi progetti dagli anni
'90 hanno assegnato 50 milioni di euro, per migliorare lo status della comunità
Rom che conta 1,5 milioni di persone. L'Unione Europea ha garantito 42 milioni
di euro e la Romania i restanti 8 milioni. "Con un semplice calcolo, ai Rom sono
stati assegnati 2 euro pro capite nei passati 16 anni," spiega Duminica. "Circa
il 40% è stato speso per assistenza tecnica: formazione, monitoraggio,"
continua, "I programmi sono stati valutati nel corso degli anni. La nostra
agenzia ha sviluppato un programma per la creazione di lavoro, che è stato
giudicato il miglior programma europeo".
DIVERS - http://www.divers.
ro
Di Fabrizio (del 15/01/2007 @ 09:28:59, in lavoro, visitato 1876 volte)
Ricevo da Tommaso Vitale:
11/01/2007 Il bando scade il 21 gennaio
La Commissione europea riserva cinque stage a giovani diplomati Rom. I ragazzi
devono avere al massimo 25 anni, essere cittadini di uno dei nuovi Stati membri,
essere di origine Rom. L'obiettivo è quello di far conoscere da vicino l'Unione
europea ai nuovi cittadini e implementare la partecipazione politica dei Rom. Lo
stage parte il 1 marzo e dura cinque mesi.
Il bando scade il 21 gennaio.
Info: Roma Partecipation Program, rpp@ osi.hu
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