Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
da: Romanian_Roma
19 Ottobre 2005 - Lettera aperta a Traian Basescu, presidente della
Romania
Spettabile presidente,
Le scriviamo oggi per esprimere la nostra preoccupazione in merito alla
promulgazione dell'Ordinanza Governativa d'Emergenza n. 31 del 2002, che vieta
organizzazioni e simboli fascisti, razzisti o xenofobi, come pure l'apologia di
persone resesi colpevoli di crimini contro la pace e l'umanità.
Siamo consci dell'interesse da Lei mostrato come presidente, riguardo
l'Olocausto e le sue conseguenze, come riportato nel rapporto del Comitato
Internazionale per lo Studio dell'Olocausto. Per questa ragione richiamiamola
Sua attenzione di quanto riportato nella bozza dell'ordinanza; all'articolo 2
lettera d, l'Olocausto viene definito come: "Persecuzione sistematica ed
annichilimento operata dallo stato, degli Ebrei Europei, condotta dalla Germania
nazista e dai suoi alleati e collaborazionisti tra il 1933 e il 1945".
Come stabilito dal Comitato Internazionale per lo Studio dell'Olocausto,
durante il regime di Antonescu, tanto gli Ebrei che i Rom furono vittime
dell'Olocausto e delle deportazioni in Transnistria.
Consideriamo perciò offensivo che nella bozza non vengano menzionati i Rom
come vittime dell'Olocausto. Questo può avere serie conseguenza negli sforzi
della Romania di aderire ai principi europei di riconciliarsi con la propria
storia. Inoltre, l'assenza di una menzione ai Rom, li esclude da ogni
discussione sull'Olocausto e rende impossibile ai cittadini rumeni di ricevere
un'adeguata informazione su cosa successe. Per finire, un testo simile esclude i
Rom dalle cause di compensazioni per le persecuzioni subite.
Le chiediamo perciò di modificare la definizione di Olocausto, così che
anche i Rom siano riconosciuti tra le vittime.
Nella speranza che Lei voglia considerare il nostro suggerimento, voglia
ricevere i nostri più sentiti ringraziamenti.
Firmatari (è possibile aggiungere la propria adesione, comunicandola
direttamente a Ciprian Necula ciprian@mma.ro):
Mariea Ionescu, Secretary of State, President of the National Agency for the Roma
Adrian Cioroianu, Senator, National Liberal Party
Livia Jaroka, Member of the European Parliament
Viktoria Mohacsi, Member of the European Parliament
Els de Groen, Member of the European Parliament
Felicia Waldman, Goldstein Goren Center for Jewish Studies, University of Bucharest
Mircea Toma, Media Monitoring Agency - Academia Catavencu
Gheorghe Sarau, PhD, Counselor, Ministry of Education and Research, Associate Prof., Faculty of Foreign Languages and Literatures, University of Bucharest
Valeriu Nicolae, European Roma Information Office
Ian Hancock, former representative of the Roma at the Holocaust Museum in Washington, Prof. University of Texas
Delia Grigore, PhD, Lecturer, Faculty of Foreign Languages and Literatures, University of Bucharest
Sorin Cace, Institute for Quality of Life
Gelu Duminica, “Impreuna” Agency for Community Development
Magda Matache, Romani CRISS
Florin Botonogu, Association for Civic Education and Dialogue
Ciprian Necula, Media Monitoring Agency - Academia Catavencu
Viorica Gotu, Counselor for Roma issues, Galati County
Petrica Corneliu Ionel, President of Social Democratic Roma Party, Galati
Nica Maricica, Organization of Roma Mediators in Romania
Petre Petcut, PhD student, Sorbonne University
Petre Florin Manole, Social Democratic Roma Party
Costel Bercus, Executive Director, Romani CRISS
Cristina Hurdubaia, Association for the Protection and Promotion of the Freedom of _Expression
Teodora Zabava, Media Monitoring Agency - Academia Catavencu
Mihai Neacsu, “Amare Romentza” Association
Simion Samir, Roma Association in Buzau
Michelle Kelso, Director, Association for Civic Education and Dialogue
Ruxandra Radulescu, Assistant, PhD student, Faculty of Foreign Languages and Literatures, University of Bucharest
Dan Barbulescu, M.A. student, National School of Political Studies and Public Administration
Valery Novoselsky, MP, International Romani Union. Editor of on-line Roma Virtual Network. Israel.
da: British_Roma
Sunday Herald - 16 October 2005 - By Rachelle Money
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(Riassunto)
Il regista Peter Mullan girerà un documentario sulla vicenda della famiglia
Vucaj, che il mese scorso ha perso la causa come richiedente asilo in Scozia ed
è stata rimpatriata in Kossovo.
La troupe settimana scorsa si è recata nell'Europa dell'Est al seguito di Robina Qureshi,
attivista per i diritti umani, per raccogliere materiale e informazioni da
sottoporre al Ministero degli Interni perché riveda il caso. [...] La BBC e
Channel4 hanno già mostrato interesse per questa inchiesta.
Mullan racconta delle "condizioni indescrivibili" del rimpatriuo
della famiglia Vucaj: "Vivono in una baracca in cima ad un monte [...]
quattro mura e un pavimento di terra. Non ci sono acqua, elettricità, mobili,
niente."
La famiglia, cinque persone, originaria del Kossovo, dopo cinque anni in
Scozia è stata sfrattata dalla casa che avevano a Glasgow quattro settimane fa,
durante un'operazione all'alba. Il caso aveva sollevato le proteste dello stesso
Primo Ministro scozzese, Jack McConnell, che aveva richiesto un diverso
protocollo per il trattamento dei minori nei casi di deportazioni forzate.
Continua Mullan: "Non mi sentirei una persona umana se non mi fossi
mobilitato per la storia della famiglia Vucaj. E' un'enorme ingiustizia,
un'inumanità verso quei bambini.
Vogliamo mostrare cosa succede quando un richiedente asilo viene
rimpatriato, i collegamenti che ci sono, le implicazioni che riguardano il
sistema scolastico e sanitario. Vogliamo che quei ragazzi facciano ritorno in
Scozia."
Isen e Nexhi Vucaj, coi figli Elvis, Nimet, Saida, (18, 16 e 13 anni), sono
stati deportati in Albania il 30 settembre, nonostante gli appelli a loro
favore, anche degli insegnanti e dei loro compagni di scuola.
[...]
Mullan, aggiunge anche che il luogo dove è adesso la famiglia Vucaj è
tristemente noto per il traffico di minori, e che Saida ha paura di uscire di
casa. Aggiunge Robina Qureshi che il documentario intende sensibilzzare il
pubblico scozzese anche sul caso del traffico di minori in generale: "Non
mendichiamo i favori di nessuno, ma vogliamo che si aprano gli occhi sulla paura
e la sofferenza di questa e altre famiglie della comunità di Glasgow, e che sia
dato loro il permesso di rimanere in Scozia".
Patrick Harvie, del partito dei Verdi, dice di essere lieto per la
programmazione del documentario e ammonisce di non dimenticare gli altri
richiedenti asilo in Scozia. "E' una grande idea quella di sfruttare la
potenza dei media [...] Spero che ciò ci aiuti a comprendere come da persone si
possa diventare dei richiedenti asilo."
Un portavoce del Ministero degli Interni ha detto che non gli è concesso
esprimersi sui singoli casi, ma aggiunge: "Tutti i casi [di richiesta
d'asilo] vengono accuratamente vagliati. Il governo vuole rendere chiaro che
farà tutto il possibile per espellere quanti non hanno il diritto legale di
rimanere qui. Quando ciò avviene, si deve adoperare quanta più sensibilità
possibile, nel rispetto della dignità altrui."
[...]
In questa intervista avrebbero dovuto starci i campi rom, le comunità etniche del milanese, il calcio, un torneo mondiale, gli assessori...
Invece, si è finito per parlare soprattutto dell'attualità (e per fortuna!!), dandoci appuntamento in futuro se avete altre cose da chiedere.
NB: come per la volta precedente, in alcuni casi ho variato l'ordine delle domande e risposte, per rendere il testo più scorrevole
Fabrizio 11.02: Direi di tornare indietro di 4/5 anni. Come nascete?
Filippo 11.03: Al tempo io non conoscevo ancora la MultiEtnica. Ero (e sono) un fotografo che leggeva i giornali... e sui giornali di Milano parlavano del campo di via Barzaghi come della più grande discarica umana d'Italia. Ho deciso quindi di andare a vedere di persona.
Fabrizio 11.04: Come avvenne il primo approccio con quel campo?
Filippo 11.05: E' stato strano perché ho visto davanti a me quel che conoscevo delle favelas di San Paolo; non poteva essere Italia, almeno non quella che siamo abituati a vedere tutti i giorni: il campo si estendeva lungo una striscia di terra lunghissima, a destra la ferrovia e a sinistra il cimitero maggiore...
Fabrizio 11.07: Però, è una realtà che persiste a distanza di anni...
Filippo 11.07: ...nel mezzo: fango, topi, baracche e gente...tanta gente. Ho iniziato a fare qualche foto, cercando di avvicinare le persone. erano gentili, disponibili: mi chiedevano di portare loro le foto che avevo fatto. Così poi sono tornato e sono riuscito a costruire un rapporto di fiducia con loro.
MultiEtnica l'ho conosciuta perché Bogdan era sempre là, al campo. Era sempre presente quando c'erano le riunioni. Poi qualcuno mi ha spiegato che stava mettendo su una squadra di calcio coi ragazzi del campo e mi sono incuriosito.
Fabrizio 11.09: Tu hai sempre ripetuto di considerarli migranti e non nomadi...
Filippo 11.11: Erano loro stessi a dirmelo. Dalla prima volta che sono andato là e ho chiesto loro perché erano venuti a Milano. Mi parlavano di case lasciate nei loro paesi, di lavoro che non riuscivano a trovare, di topi che si rosicchiavano le roulottes alla ricerca di caldo e finivano nei letti dove dormivano i bambini...
Fabrizio 11.12: Partendo da lì, tramite MultiEtnica 2001 è stato possibile aggregare altre comunità, ma... secondo te, sarebbe stato possibile il percorso inverso? Cioè, aggregare quel campo partendo dalle altre comunità di migranti? Cosa ha reso possibile unire storie così diverse?
Filippo 11.17: Secondo me al di là dei topi e delle condizioni di vita al campo esiste qualcosa di comune a tutti coloro che gravitano intorno a una realtà come quella di via Barzaghi.
Fabrizio 11.17: Che cosa?
Filippo 11.18: E' difficile da spiegare ma credo che in una situazione così estrema ogni persona sia spinta a mettersi in gioco completamente. Per esempio: continuare a frequentare il campo, anche oggi, richiede uno sforzo notevole, soprattutto per chi non è abituato a vivere in condizioni di disagio, senza acqua, luce, gas... eppure molti, ed io fra questi, continuano ad andarci.
Fabrizio 11.20: Che risposta hai notato da parte della città. Che rapporti avete con partiti, associazioni, sindacati, istituzioni...
Filippo 11.21: Io credo che Milano in parte non conosca ancora a distanza di anni cosa c'è in quella zona. E credo che le istituzioni abbiano una buona responsabilità nel non far conoscere la situazione.
Fabrizio 11.22: ...o abbia qualche problema a fronteggiare una situazione così estesa. Meno si interviene, + si estende.
Filippo 11.24: Di soldi sembra ne siano girati parecchi dietro al campo... e ne vengono stanziati sempre di più. Però la soluzione che si trova è sempre la stessa: un nuovo campo, un nuovo ghetto.
Fabrizio 11.25: E' la lamentela di un'associazione che si è dovuta autofinanziare, anche se i soldi giravano?
Filippo 11.26: No, non credo. MultiEtnica è una associazione abituata per forza di cose ad andare avanti senza soldi.
Fabrizio 11.27: Prima di continuare su questo punto (ci torniamo!)...
Spot:
Fabrizio 11.28: come vedi "impiegare" lo sport come mezzo di conoscenza?
Filippo 11.30: Lo sport permette di mantenere aperto un contatto con le istituzioni oltre a facilitare la coesione tra le persone. Al campo sono tutti per lo più muratori, gente che si spezza la schiena in cantiere e che ha voglia di sfogarsi. Dargli l'opportunità di allenarsi e giocare in una squadra è un ottimo "primo passo" per costituire un gruppo.
Fabrizio 11.32: Milano offre possibilità di fare sport, se non hai soldi?
Filippo 11.32: Non molte, soprattutto se si vuole giocare in modo organizzato. La politica del comune è di dismettere i centri sportivi che non danno reddito, specialmente quelli in zone periferiche o in quartieri popolari.
Fabrizio 11.34: Costruire lì un campo di calcio, sarebbe una spesa ridicola, ma avrebbe un qualche significato?
Filippo 11.35: Non credo, anche perché gli abitanti di via Barzaghi un campo ce l'hanno già, nella piazzola all'uscita della via...
Fabrizio 11.36: ?? c'è un pratone, ricoperto di rifiuti e massi che usiamo come porte di calcio e sollevamento pesi...
Filippo 11.36: E poi un campo sportivo là vicino c'è già, in via Sapri...sarebbe meglio permettere loro di andare regolarmente in uno dei campi esistenti piuttosto che costringerli a restare ancora più isolati nel loro recinto. Il problema è che hanno paura ad allontanarsi. paura della polizia, dei controlli continui: vivono praticamente sotto assedio. quando c'è lo sgombero la cosa è evidente, ma quando la situazione è apparentemente calma i controlli continuano. La polizia gira intorno al campo e ferma la gente quando è isolata.
Fabrizio 11.38: Quindi (di necessità, virtù) vi ha "costretto" a diventare multietnici?
Filippo 11.39: MultiEtnica è nata nel campo ma non vuole rinchiudersi là dentro, sarebbe uno sbaglio enorme.
Fabrizio 11.40: Quindi, tornando al punto di prima, come si potrebbe investire?
Filippo 11.41: Il punto centrale di MultiEtnica rimane sempre la ricerca di un luogo in cui poter fare incontrare le persone, che non sia il campo di Triboniano ma che sia vicino ad esso. Un luogo che sia a metà strada fra il ghetto e la città.
Fabrizio 11.42: Richieste alle istituzioni?
Filippo 11.43: Un luogo di incontro tra questi due mondi che sono, ad oggi, lontanissimi pur essendo l'uno dentro all'altro. Possibilità, se non proprio avere un centro sportivo da gestire, quantomeno poter andare regolarmente in un campo sportivo esistente per fare gli allenamenti e tenere le riunioni dell'associazione. Non è una cosa tanto difficile...
Fabrizio 11.45: Al solito, le soluzioni che costerebbero poco, sono le + difficili da ottenere...
Filippo 11.45: Già... ma ci stiamo lavorando...
Fabrizio 11.46: Credi che la manifestazione sportiva di venerdì, vedrà ancora questa richiesta?
Filippo 11.47: Credo che per tutta la durata delle partite e oltre, Bogdan ripeterà fino alla nausea questa proposta alle due squadre del comune e provincia. così intanto li distrae e la squadra potrà segnare facilmente... sono tattiche di gioco...
Fabrizio 11.48: Cosa diresti a un milanese (e dintorni) x invitarlo alla Coppa della Pace?
Filippo 11.49: E' l'occasione per vedere le istituzioni in mutande...
Fabrizio 11.49: Voi li avete visti spesso in questa mise... partendo da quando vi giocaste il campo qualche anno fa, vincendo
Filippo 11.51: Ormai ci si conosce... almeno una partita o due all'anno si gioca: sarebbe bello che vincessero anche loro qualche volta... loro vincono sul campo di gioco e la MultiEtnica fuori, per la strada...
Magari ottenendo, insieme alle altre associazioni di stranieri, uno sveltimento per le pratiche dei permessi di soggiorno.
Siamo stati in via Cagni, alla questura provinciale. C'è gente che aspetta un anno e mezzo per avere il permesso di un anno. quando alla fine riesce ad averlo è già scaduto e deve ricominciare da capo...assurdo!
Fabrizio 11.55: Avrei tante altre domande, ma vista l'ora, inviterei (se qualcuno è online) a fare le sue domande...
Stefano 11.56: Temo che la domanda sia stata già posta. Comunque vorrei sapere che atmosfera si respirava al "mondiale"
Filippo 11.58: Ciao Stefano. L'atmosfera era splendida. Il campo non era grandissimo, ma era strapieno. Un casino infernale, con ola, canti, balli, tifo vero... Il bello di questi mondiali è che hai di tutto: squadre che vanno unicamente per testimoniare la situazione di un paese e squadre che invece giocano da lasciarti senza fiato.
Stefano 11.59: Ho intuito che comunque la rivalità era diversa da quella usuale nei campi di gioco...
Fabrizio 12.00: Io volevo capire, come si crea una squadra di strada che vince il titolo x due anni di seguito
Filippo 12.01: Quando noi abbiamo giocato contro l'Argentina c'era mezza squadra che giocava coi crampi allo stomaco essendo i nostri argentini (però abbiamo stravinto). La partita seguente dell'Argentina eravamo tutti là a tifare per loro.
Stefano 12.02: Come Camoranesi!
Filippo 12.03: a Stefano: più o meno...
Stefano 12.03: Lo so, è tutta un'altra cosa... molto più "vera"
Filippo 12.04: a Fabrizio: MultiEtnica è riuscita ad allenarsi abbastanza bene nell'anno passato e poi tutte le persone del gruppo nonostante le differenze sono molto affiatate.
Fabrizio 12.04: Domanda x Stefano: a Roma esiste qualcosa di simile?
Stefano 12.04: che io sappia, no, ma chissà...
Filippo 12.05: Uno dei progetti di MultiEtnica è di fare un campionato di streetsoccer interprovinciale con un torneo da giocarsi a Roma. Al momento siamo un po' lontani ma chissà...
Stefano 12.06: Bene, aspetto segnalazioni sulla Mahalla.
Fabrizio 12.06: Si era parlato anche di ospitare il mondiale 2007 in Italia...
Filippo 12.07: MultiEtnica è in attesa di fare una riunione con le associazioni interessate. Non è una cosa facile ospitare il mondiale e c'è bisogno dell'appoggio di tutti. Forse per il 2007 è un po' presto ma già il 2008...
Fabrizio 12.09: Filippo, quanto puoi restare ancora online?
Filippo 12.09: Una mezz'ora
Fabrizio 12.11: Io purtroppo devo interrompere. Se sei d'accordo, ho altre domande, ma preferirei prima ripubblicare queste e lasciare decantare. Se nel frattempo, qualcuno vuole fare altre domande, è il benvenuto!
Stefano 12.11: Puoi parlarci delle "colonne" della squadra?
Filippo 12.12: Ok Fabrizio, per me va bene. Stefano, che ne dici se ne riparliamo successivamente?
Stefano 12.13: Va benissimo, grazie!
Filippo 12.14: Grazie a te. facciamo una seconda puntata settimana prossima?
Fabrizio 12.14: Io farei così, se permettete: la prossima intervista la conduce Stefano, aggiornandoci da qui a metà novembre.
Filippo 12.14: per me ok
Fabrizio 12.15: Anche perché Bogdan ha qualche impegno famigliare, se non sbaglio...
Stefano 12.15: eh, eh, si può fare...
Filippo 12.15: la famiglia Kwappik si allarga La prossima volta vediamo di far partecipare anche Bogdan...io sono solo un umile fotografo...
Fabrizio 12.18: Mi interessava coprire il torneo del 28, Bogdan capirà.
Filippo 12.20: Certo. Allora alla prossima puntata!
Stefano 12.20: Ciao, grazie a tutti e due
Fabrizio 12.21: PS entro domani metto online il tutto. Ci vediamo TUTTI all'Arena
Filippo 12.22: ciao a tutti
Coppa della Pace
28 Ottobre 2005
Arena Civica di Milano
Inizio ore18.00
Ingresso Libero
Partecipanti:
Rappresentativa di Comune di Milano,
Rappresentativa di Provincia di Milano
Campioni del Mondo 2004/5 “Street Soccer”
Nuova MultiEtnica
Programma
Ore 18.00 L’assemblea delle Associazione di Immigrati/e
Ore 20.00 Presentazione
Ore 20.15 Comune di Milano – Provincia di Milano
Ore 20.50 Nuova MultiEtnica – Perdente
Ore 21.30 Nuova MultiEtnica – Vincente
Ore 22.00 Concerto gruppo NAZCA
Ore 22.30 Premiazione
Ore 01.30 Chiusura
Al interno di Arena (spazi al coperto) sarà presentata la mostra fotografica
Con il patrocinio ed il sostegno di:
- Comune di Milano - Settore Sport
- TodoCambia
- NAZCA
INFO e CONTATTI
Bogdan Kwappik (Presidente) - cell. 3478638372
Hilaria –3281827765 Karin –3475030050
Paco – 3393764985