Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

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L'essere straniero per me non è altro che una via diretta al concetto di identità. In altre parole, l'identità non è qualcosa che già possiedi, devi invece passare attraverso le cose per ottenerla. Le cose devono farsi dubbie prima di potersi consolidare in maniera diversa.

Wim Wenders
-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 16/11/2009 @ 08:57:56, in media, visitato 1840 volte)

Segnalazione di Alberto Melis

Una donna di una cinquantina di anni è stata fermata questo pomeriggio una quarantina di minuti dopo avere rapito una bambina romnì di tre anni, davanti ad un negozio in Francia (Ostricourt ), secondo quanto dichiarato dalla polizia.

La bambina romnì chiedeva l'elemosina con sua madre, verso 15,30, quando è stata avvicinata e poi rapita da una signora in un'automobile.

La madre, testimone della scena, ha allertato, terrorizzata, la direzione di un centro commerciale, che ha avvertito le forze dell'ordine, ha spiegato un ufficiale della gendarmeria.
"Le plan épervier" ( sistema di allerta per le scomparse, ciò che precede l'allerta diffusa tramite i mass media "allerta di rapimento (AMBER ), è stato lanciato subito.

Centinaia di agenti, disponendo del connotato del veicolo, sono state mobilitati per sorvegliare il traffico stradale nella regione.

Le forze dell'ordine belga sono state anche esse allertate. La rapitrice è stata poi individuata in un altro negozio di Ostricourt. A causa della rapidità con la quale la bambina è stato ritrovata, le autorità non hanno avuto il tempo di lanciare la procedura di allerta di rapimento (AMBER).

La gendarmeria non dispone ancora di elementi sulle motivazioni del rapimento.

Montserrat http://www.facebook.com/reqs.php#/notes/esperanza-missing-children/rapimento-francia-120309-piccola-ragazza-rrom-zingara-vecchia-di-3-anni-rapita-i/177116797108

Questa è la prima notizia sul rapimento lanciata sui media francesi; ad essa è seguita una seconda nota delle forze dell'ordine francesi, che comunica che la signora è stata prontamente rilasciata, con la motivazione che in realtà non c'è stato alcun rapimento ma un malinteso atto di generosità.
La donna infatti, di cui non è stato divulgato il nome, ha dichiarato di aver chiesto alla madre della piccola romnì il permesso di portarla con sé solo "per un po'", per offrirle qualcosa da mangiare e per regalarle un giocattolo. Può anche darsi che sia così, anche perché la madre della bambina non comprende una sola parola di francese. Nonostante questo però non si spiega perché la donna abbia portato via la piccola in automobile. E a parte questo, su questa vicenda resta sospesa una domanda: cosa sarebbe successo, se a portare via con sé una bambina, con le identiche motivazioni, fosse stata una donna romni?

Di sicuro sarebbe ancora in carcere.

altri link:
http://www.nordeclair.fr/Actualite/Depeches/2009/11/13/nef-1134114.shtml
http://www.lavoixdunord.fr/Region/actualite/Secteur_Region/2009/11/13/article_a-ostricourt-la-ravisseuse-presumee-d-un.shtml

e una riflessione dai dati della Cei:
12 novembre 2008
Dossier Cei: Gli zingari non hanno mai rapito un bimbo in Italia

Il sito internet dell'associazione «Troviamo i bambini» segnala tutti i bambini scomparsi in Italia e nel mondo. Spulciando fra le pagine web, le parole «rom» o «zingaro» compaiono un numero infinito di volte. Si parla dei bambini rom venduti, di quelli costretti a mendicare. Ma anche di piccoli italiani rapiti dagli zingari. In un'intervista a la Padania di qualche mese fa, Cora Bonazza, dell'associazione, ha dichiarato: «Non vogliamo dire che tutti i rom sono dediti al rapimento, ma il problema esiste. Abbiamo ricevuto segnalazioni di rom che si aggirano fra i supermercati, dove i bambini piccoli siedono esposti sul carrello della spesa. Basta un attimo di distrazione della madre, e il piccolo sparisce». Ammesso e non concesso che i rom vadano al supermercato per rapire bambini e mai per fare la spesa, il mito della zingara rapitrice affonda le radici nella storia dei tempi. Ancora oggi, negli anfratti più nebbiosi della campagna veneta, le anziane minacciano i nipotini disobbedienti: «Ti faccio portar via dagli zingari». Molto più grave, è stato proprio un caso di presunto rapimento di bambino ad opera di una piccola rom a scatenare la furia e i roghi di Ponticelli. Eppure, mito e realtà discordano. Ieri mattina, ai microfoni di Radio Vaticana, è stata presentata una ricerca sulle «zingare rapitrici»: promosso dalla fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale italiana, lo studio è stato commissionato all'Università di Verona (la città del sindaco leghista Tosi, condannato dal tribunale per «propaganda di idee razziste»).I 29 casi di presunti rapimenti di bambini gagè (come i rom chiamano i bambini non rom) e gli 11 casi di sparizioni di bambini vanno dal 1986 al 2007, e nessuno di questi annovera il coinvolgimento di rom nel rapimento. L'analisi, condotta avvalendosi anche dell'archivio dell'Ansa e dei fascicoli dei Tribunali, riporta: «Nessun esito corrisponde ad una sottrazione dell'infante effettivamente avvenuta, ma si è sempre di fronte ad un tentato rapimento, o meglio, ad un racconto di un tentato rapimento». Sei casi fra quelli analizzati hanno portato all'apertura di un procedimento penale contro un rom, ma i risultati sono stati «sempre negativi». Non solo: «Questi bambini sono stati vittime di una violenza brutale tutta interna ai contesti in cui vivevano». Come nei casi di violenza sulle donne, quasi sempre il mostro è fra le mura domestiche, non al supermercato, o ai giardinetti. La ricerca non perdona neanche i media, colpevoli troppo spesso di «generare confusione» nel puntare il dito contro i rom, senza poi dar rilievo alla notizia dell'assoluzione degli accusati (esempio lampante, quello di un presunto tentato rapimento a Catania lo scorso maggio, poi sconfessato in sede di tribunale).«Un risultato sorprendente, anzi sconcertante», dichiara monsignor Saviola. E aggiunge: «Non dico che i provvedimenti del governo siano contro questi valori, ma vorrei sottolineare una maggiore attenzione verso questi problemi».La deriva xenofoba prende piede in tutta Europa. L'altro ieri in Ungheria due rom sono stati uccisi a fucilate nella loro casa (data alle fiamme) durante un raid razzista. Il presidente del consiglio nazionale dei rom e il presidente della Fondazione dei diritti civili dei rom hanno denunciato l'ondata di razzismo dilagante. Perseguitare i popoli in Europa non è mai passato di moda.

fonte: il Manifesto

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Di Fabrizio (del 17/11/2009 @ 09:32:03, in Europa, visitato 1416 volte)

Da Nordic_Roma

13/11/2009 - La polizia in Romania ha ricercato a casa e trattenuto 12 persone, sospettate di trafficare sistematicamente mendicanti rom verso la Finlandia.

Investigatori finlandesi e rumeni hanno lavorato assieme sin dall'estate scorsa per confermare i sospetti che ci sia il crimine organizzato dietro il flusso costante di componenti della minoranza rom verso le strade delle città finlandesi (leggi anche QUI ndr).

Alla fine di ottobre, le autorità di Helsinki hanno iniziato a smantellare le baraccopoli e gli accampamenti illegali costruiti dai mendicanti rumeni.

Le baraccopoli nei quartieri Kyläsaari e Kalasatama di Helsinki sono state abbattute, mentre almeno un container usato come riparo è stato trasportato via. Molti degli allontanati dal campo di Kalasatama hanno lasciato il paese all'inizio di novembre. Solo in quattro hanno detto di voler restare in città.

Source: YLE

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Di Fabrizio (del 17/11/2009 @ 09:48:19, in Italia, visitato 1678 volte)

martedì 24 novembre 2009 alle 21.00
Sala del Consiglio della Circoscrizione n.3 - via D'Annunzio, 35 - Monza

Da secoli sono parte integrante della storia urbana e rurale del nostro Paese. Li chiamiamo con diversi nomi: zingari, nomadi, rom, sinti, caminanti, yenish. Negli ultimi anni la loro presenza è diventata uno dei principali temi di dibattito e mobilitazione nella vita politica, soprattutto a livello locale. I Comuni sono chiamati a realizzare politiche sociali e abitative, e spesso non sanno cosa fare. Tentate dalla demagogia, incalzate dai media, le amministrazioni sovente non conoscono esperienze già attuate in altre città e di cui è stata valutata l’efficacia. Nel volume vengono esaminati aspetti storici, culturali e sociologici dei differenti gruppi zigani e vengono descritte le linee di politica progettate dall’Unione Europea. Sono poi esposte nel dettaglio le politiche sociali, sanitarie, educative, del lavoro e, in particolare, abitative realizzate verso i nomadi in diverse realtà italiane. Dall’insieme emerge come, se programmate e negoziate con i rom e i sinti, politiche locali che affrontano i problemi e le contraddizioni e rispettano i diritti di tutte le parti in gioco sono possibili.

Intervengono:

Tommaso Vitale è ricercatore di Sociologia presso l'Università di Milano Bicocca dove insegna Scienza politica e Sviluppo locale, ed è membro del comitato di redazione della rivista “Partecipazione e conflitto. Rivista italiana di studi sociali e politici”. Conduce ricerche sui conflitti urbani, sulla governance dei processi di conversione industriale e sulla programmazione dei servizi sociali. Fra le sue pubblicazioni più recenti: Le convenzioni del lavoro, il lavoro delle convenzioni (2007, con V. Borghi), In nome di chi? Partecipazione e rappresentanza nelle mobilitazioni locali (2007); I rom e l’azione pubblica (2008, con G. Bezzecchi e M. Pagani).

Laura Di Martino è membro dell'ARCI "Blob" di Arcore.

L'appuntamento su Facebook

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Di Fabrizio (del 17/11/2009 @ 22:35:30, in blog, visitato 1745 volte)

Mogliano Veneto contro il razzismo, lettera aperta al Sindaco
Apprendiamo che l’Amministrazione comunale che lei presiede ha concesso il patrocinio (delibera di Giunta n. 89 del 22/10/2009) per la presentazione del libro “Gentilini il sindaco Sceriffo”, scritta dal giornalista del Gazzettino Paolo Calia, con la partecipazione dell'auto...

Mogliano Veneto (TV), nessuna piazza a Gentilini
Il vice sindaco di Treviso è stato contestato ieri a Mogliano Veneto da circa 200 persone appartenenti a varie associazioni, a margine della presentazione della sua biografia scritta dal giornalista Paolo Calia...

Stato di emergenza, terremotati come cavie
Non solo L'Aquila, certo. Prima c'erano stati i rifiuti in Campania, la sicurezza nelle strade, il pericolo "zingari", gli incendi boschivi, il terrorismo e la «crisi internazionale dovuta alla guerra in Iraq». Poi si e...

Roma, famiglie sgomberate e smembrate
È in corso lo sgombero dell'ex-fabbrica Heineken di via dei Gordiani a Roma, occupata ieri da oltre un centinaio di rom dopo l'abbattimento del campo di via di Centocelle Casilino 700, nella periferia est della capit...

Teramo, pogrom contro le famiglie Rom in tutta la provincia
Si chiama Emanuele Fadani il commerciante di 37 anni picchiato a morte da tre ubriachi nella notte tra martedì e mercoledì ad Alba Adriatica, nel teramano. Il pestaggio, avvenuto intorno alle 2 di n...

Alba Adriatica (TE), un orrendo omicidio viene strumentalizzato
I funerali di Emanuele Fadani, 37 anni, ucciso da tre persone la notte tra martedì e mercoledì con tre pugni al volto, si svolgeranno domani pomeriggio alle 16 in piazza IV Novembre, tra la chiesa di Santa Eufemia e il Munic...

Roma, Alemanno chiama Amnesty
«Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha sentito per telefono la signora Christine Weise, presidente della sezione italiana di Amnesty International. Nel corso della telefonata è stato chiarito l'equivoco causato da informazioni non corrette fornite all'Organizzazione». Si è concluso così, con un comunicato...

Vicenza, partigiani sinti: lettera al Giornale di Vicenza
Ho letto ieri sul vostro quotidiano che sabato 14 c.m. alle 10.00 sarà celebrata la commemorazione per l’eccidio dei dieci partigiani Martiri al Ponte dei Marmi di Vicenza. Vorrei far presente ai Cittadini che in questo periodo si stanno affannando contro le famiglie ...

Venezia, oggi il Prefetto ha incontrato il Sindaco e la Presidente della provincia
Il prefetto Michele Lepri Gallerano ha convocato questa mattina il sindaco Massimo Cacciari (in foto) e la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto, con la quale comunque si è già confrontato l'altro ieri alla presenza anche del ministro dell'Interno Roberto Maroni, per spiegare che cosa fare sulla ...

Alba Adratica (TE), le Forze dell'Ordine iniziano le indagini contro gli autori dei pogrom
Oggi pomeriggio i Carabinieri e la Digos di Teramo hanno iniziato finalmente le indagini per individuare gli autori dei pogrom, scoppiati ieri sera e mercoledì sera, nel corso delle due manifestazioni di piazza organizzate ad Alba Adriatica (Teramo). Gli inq...

Cosenza, annullati dal Tribunale gli 82 decreti di allontanamento emessi dal Prefetto
Si è conclusa positivamente la vicenda degli 82 ricorsi contro i provvedimenti di allontanamento, emessi dal Prefetto di Cosenza, nei confronti di altrettanti cittadini rom rumeni che da div...

Roma, Amnesty International: l'appello a favore delle famiglie rom sgomberate rimane valido
In relazione alla nota diffusa ieri, giovedì 12 novembre, dall'Ufficio stampa del sindaco di Roma Gianni Alemanno circa lo sgombero forzato del campo "Casilino 700" e la relativa azione di Amnesty In...

Venezia, vince il Comune: i Sinti possono trasferirsi
Ora è solo questione di giorni. E i tempi li deciderà il Comune, dopo che il vertice in Prefettura con il sindaco Massimo Cacciari e la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto ha di fatto sancito il via libera al trasferimento della comu...

Casarano (LE), una giornata di sport contro il razzismo
Una giornata di sport davvero particolare quella che si è vissuta ieri pomeriggio allo stadio «Capozza» dove si è disputata una gara amichevole fra il Casarano e il Gra Panareo del Campus di Lecce...

Mantova, è venuta a mancare Adelaide De Glaudi
Ieri sera è venuta a mancare Adelaide (Titina) De Glaudi, sopravvissuta al Porrajmos, la persecuzione razziale subita dai Sinti e dai Rom, durante il nazifascismo. Adelaide era nata a Ponte Nizza (PV)...

Alba Adratica (TE), l'intervento di Santino Spinelli
Innanzitutto voglio esprimere tutto il mio cordoglio alla famiglia della vittima. Una tragedia familiare immane che mi tocca profondamente come uomo , come italiano e come rom. Voglio espr...

Taraf de Haidouks, ritorno alle origini: Maskarada
Il Taraf de Haidouks presenta il concerto il suo nuovo progetto originale dedicato ai compositori classici che si sono ispirati a temi delle musiche tradizionali. Dai Balcani alla penisola Iberica, dall’Inghilterra alla Russia, essi hanno attinto...

MantovaJazz 2009, il prossimo fine settimana con Django’s Jungle

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Di Fabrizio (del 18/11/2009 @ 09:10:21, in Italia, visitato 1385 volte)

Sabato 21 novembre presso la sede A.N.P.I. di Omegna (VB), in via Vaemenia (piazzale Stazione)

gli autori
GIORGIO BEZZECCHI (Presidente della cooperativa Romano Drom) e MAURIZIO PAGANI (Dirigente dell’ Opera Nomadi Milano)

presenteranno il volume
"I ROM E L'AZIONE PUBBLICA" (Nicola Teti Editore)

Introduzione di Alyosha Matella

Durante l’incontro sarà proiettato il documentario
PORRAJMOS- UNA PERSECUZIONE DIMENTICATA
di Paolo Poce e Francesco Scarpelli
Realizzato dall’Opera Nomadi Milano con il contributo dell’UCEI
LA CITTADINANZA È INVITATA A PARTECIPARE

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Di Fabrizio (del 18/11/2009 @ 09:42:43, in casa, visitato 1665 volte)

Alto Adige - L'Espresso local

IL CASO A OLTRISARCO - Ieri mattina il comitato ha raccolto 400 firme contro il trasferimento dei Gabrielli. Poi tutti attorno a un tavolo (fr.g.)
Area di viale Trento, funziona la mediazione improvvisata con gli assessori


BOLZANO. Invece di gridare si sono parlati: e ieri a Oltrisarco sono diventati protagonisti di un piccolo grande evento. Il comitato contro l'area nomadi di viale Trento (che ieri mattina ha raccolto oltre 400 firme), un gruppo di amministratori comunali e provinciali (tra cui Gallo, Pagani, Trincanato, Primo Schönsberg, Margheri e Dello Sbarba), la famiglia di sinti Gabrielli, la Rete diritti dei senza voce hanno firmato un testo di riconciliazione.

E' accaduto poco prima delle 13 in piazza Bersaglio dopo una mattinata vivace. Felici tutti. I politici, la famiglia Gabrielli (Radames: «E' la prima volta che ci succede di discutere così con i residenti») e il comitato di cittadini («non siamo razzisti, non vogliamo equivoci sulla nostra petizione».

Domani pomeriggio si ritroveranno in Comune per un incontro più formale. Ma la base sta nel documento e nel metodo: tutti attorno al tavolo improvvisato del bar in piazza a tirare fuori le proprie idee su quell'area nomadi «provvisoria» che ha provocato tanta tensione. Alla fine, è il riassunto, dal primo all'ultimo condividono che quello non sia il posto giusto per ospitare i Gabrielli.

Questo il testo del documento: «Noi cittadine e cittadini di Bolzano, insieme alla famiglia Gabrielli, cittadina di Bolzano da sempre, e con esponenti dell'amministrazione comunale, dichiariamo di non volere che si creino contrapposizioni tra persone che vogliono collaborare per soluzioni positive, durevoli e dignitose per tutti. Per questo chiediamo che alla famiglia Gabrielli sia assegnata nel più breve tempo possibile un'area dove vivere con agio, integrata nel contesto sociale della città, con la realizzazione delle microaree da tanto progettate». Nel documento si chiede inoltre «che l'attuale area di viale Trento, inadeguata, sia considerata una soluzione provvisoria e di emergenza; che la Provincia crei tutte le condizioni di legge necessarie alla realizzazione delle microaree e sostenga i Comuni nell'affrontare i problemi sociali».

Il racconto della giornata vede alle 9 i banchi del comitato di cittadini al debutto in piazza Bersaglio: raccolgono in fretta centinaia di firme sotto la petizione. Il testo chiede al presidente provinciale Luis Durnwalder e al sindaco Luigi Spagnolli di annullare il trasferimento dei Gabrielli nell'area cani di viale Trento. Tra i motivi elencati dal comitato, la situazione già difficile di un quartiere a rischio «ghetto», «il modo in cui è stato gestito il problema rischia di creare tensioni», «la svalutazione immobiliare», «il potenziale pericolo per la stessa famiglia Gabrielli in un area situata tra ferrovia, cavalcavia A22, tralicci dell'alta tensione», «nessun coinvolgimento della popolazione prima del trasferimento». Hanno firmato proprietari di cani, residenti d'accordo con la petizione, e anche, racconta Verena De Manincor, «persone ostili con i nomadi punto e basta: ma ci siamo dissociati da chi parlava così».

A pochi metri di distanza, alla casa Migrantes del ponte Roma, i Gabrielli e un gruppo di ecosociali, esponenti del Pd (assente ma solidale l'assessore Barbara Repetto), la rete dei Diritti dei senza voce hanno fatto colazione insieme, poi si sono diretti in piazza Bersaglio. Subito c'è stata un po' di tensione, con Verena De Manincor che insisteva: «Non siamo razzisti, leggete la petizione prima di accusarci. Siamo stati avvicinati da politici di destra che volevano unirsi a noi: non ci siamo fatti strumentalizzare». Poi è iniziata la «mediazione». Forse non ci credevano neppure loro, ma alla fine hanno firmato il documento che intende chiudere le tensioni. Ma Mariateresa Tomada (Lega) accusa: «La giunta non ha voluto trasferire i Gabrielli in altre aree disponibili come il maneggio e la giardineria comunale di via Rio Molino: perché? Forse perché i Sinti non possono vivere a Gries o perché l'assessore Pasquali e la sua famiglia frequentano il maneggio?». Quanto ai Gabrielli, chiede Tomada, «di cosa hanno vissuto negli ultimi 60 anni?».

(16 novembre 2009)

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Di Fabrizio (del 18/11/2009 @ 17:29:20, in Italia, visitato 1309 volte)

Sportello popolare Quarticciolo di mediazione culturale per la tutela dei diritti dei cittadini migranti COMUNICATO:

Già la fase finale della giunta Veltroni l'aveva abbondantemente dimostrato che gli sgomberi (termine orribile riferibile solo a cose e non a persone) non servono altro che a spostare il problema dei senza fissa dimora (tra cui i cosiddetti campi nomadi) di solo qualche centinaio di metri, spalmandolo su tutto il territorio, con grande dispendio di mezzi e denaro pubblico (il passato vice capo Gabinetto parlava di circa 36.000 euro a settimana se la memoria non ci inganna).

Cosa è stato risolto? Le prime vittime di questa politica oltre ai Rom (oramai paradossalmente abituati da sempre allo sgombero) sono stati coloro che vedono il loro territorio incapace di dare risposte a chiunque (e nelle periferie sono tanti, troppi!) viva disagi di ogni tipo (economico, sociale, culturale, insicurezza…).

Il più delle volte l'unica risposta è quella di soffiare sul fuoco del razzismo, della guerra tra i poveri del prevalere dei particolarismi sciovinisti.

Nel settimo Municipio si è tentata una strada diversa. Con buon senso (e un minimo di intelligenza) si è compreso che l'insicurezza aumenta con il disagio e l'emarginazione sociale.

Perciò si sono favorite politiche di inclusione sociale, si è cercato di dare risposte ai bisogni immediati non rinviabili all'infinito:

Ad esempio è da sei anni che funziona un mercatino Rom dell'usato e dell'artigianato tipico (attualmente a Via Longoni la domenica mattina) visitato da migliaia di cittadini romani e non; fino a due anni fa si è svolta con successo la raccolta dei rifiuti ingombranti abbandonati per strada con due operati Rom del Casilino 900 (un progetto della Cooperativa Phralipè, AMA, Comune e Provincia di Roma), si sono sviluppate cooperative sociali che potessero dare una speranza di lavoro onesto a detenuti ed ex detenuti.

In queste, come in tante altre iniziative, questo Municipio ed il Suo Presidente, non hanno mancato di far giungere il loro appoggio a dimostrazione che conquistare facilmente un pugno di voti con becere politiche non era il sestante della loro azione politica.

E' per questo che oggi appoggiamo le prese di posizione recenti contro lo sgombero (senza soluzione del problema) di Casilino 700 del Presidente Mastrantonio. Il problema si è solo spalmato su tutto il territorio (chi pensa che si possono espellere in massa cittadini comunitari o senza un paese di riferimento è un illuso o un ipocrita), così come la sofferenza e l'emarginazione dei soggetti più deboli di questa Comunità (bambini in tenera età e anziani).

Noi lavoreremo contro questo tipo di tiro al piccione e contro i rigurgiti razzisti che ci fanno ricordare solo una cosa: la shoa (Porrajmos in lìngua romanì) che questo popolo ha subito insieme agli ebrei, ai “diversi”, ai nemici politici del nazifascismo.

Oggi come ieri destinati, loro si, a riempire l'immondezzaio della storia!

Sportello popolare quarticciolo di mediazione culturale per la tutela dei diritti dei cittadini migranti
IL SERVIZIO DI CONSULENZA PER CITTADINI MIGRANTI E' APERTO
EL SERVICIO DE CONSULTORIA PARA LOS CIUDADANOS MIGRANTES ESTA ABIERTO
THE CONSULTING SERVICE FOR MIGRANTS CITIZENS IS OPEN
LE SERVICE DE CONSULENCE POUR CITOYENS MIGRANTS EST OUVERT
ESTE DESCHIS OFICIUL DE CONSULENŢE PENTRU CETĀŢENI EMIGRAŢI ÎN ITALIA
O SERVIÇO DE CONSULTA PARA CIDADÃOS MIGRANTES E' ABERTO
خدمة الإستشارة للمواطنين المهاجرين مفتوحة.

• CONSULENZA FISCALE E LEGALE
• INFORMAZIONI SULLE NORME VIGENTI IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE
• ORIENTAMENTO AI SERVIZI TERRITORIALI
• PRATICHE PER LA RICHIESTA DELLA CITTADINANZA ITALIANA E PER IL RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE
• COMPILAZIONE DEL “KIT” REPERIBILE AGLI UFFICI POSTALI PER LA RICHIESTA DEL RILASCIO/RINNOVO DEL PERMESSO/CARTA DI SOGGIORNO PER I MIGRANTI

PIAZZA DEL QUARTICCIOLO 18/19
autobus: 451 (da Metro A Subaugusta e metro B Ponte Mammolo);
capolinea tram 14;
Telefono: 348/6614207 e-mail: migranti7@yahoo.it
ORARIO: Mercoledì dalle ore 16.00 alle ore 19.00

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Di Fabrizio (del 19/11/2009 @ 09:01:58, in media, visitato 1712 volte)

Il 24 febbraio 2010 si rappresenterà per la prima volta LIBERTÉ (vedi QUI ndr), film diretto da Tony Gatlif.

Potete vedere alcune fotografia della pellicola su http://www.premiere.fr/Cinema/Photos-film/Photos-acteur/Liberte

Sinopsi ed intervista a Gatlif su http://www.tfmdistribution.com/film/liberte_150 (in francese ndr)

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Di Fabrizio (del 19/11/2009 @ 09:07:13, in media, visitato 1573 volte)

Ricevo e porto a conoscenza

Salve,

seguiamo con interesse il vostro blog e vorremmo segnalarvi il sito www.theforgotten.eu, che ci piacerebbe fosse segnalato come link nel vostro sito.

Il nostro progetto “I dimenticati tra I dimenticati” (a cui il sito si riferisce) è promosso dalla branca italiana del Servizio Civile Internazionale (SCI) insieme al Centro Europeo di Studi sulla Discriminazione di Bologna (CESD) e allo SCI Romania. E’ sostenuto dalla Commissione Europea nell’ambito del programma “Citizenship”.

Il progetto è incentrato sul ricordo della persecuzione nazi-fascista contro le persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) e contro il popolo Rom. L’intento di questo progetto è quello di contribuire a ricordare ciò che è accaduto a coloro che sono stati perseguitati ma che raramente vengono menzionati come vittime del nazi-fascismo. Attraverso il ricordo, il nostro obiettivo è anche quello di aiutare a riflettere sulla attuale situazione di discriminazione delle persone LGBT e Rom, contribuendo così a costruire la coesione futura.

Il progetto proseguirà nel corso del 2010, con una serie di eventi e iniziative per riscoprire i luoghi che furono campi di concentramento di persone rom durante la seconda guerra mondiale.

Un saluto,

Elena Cavassa
Servizio Civile Internazionale

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Di Fabrizio (del 19/11/2009 @ 11:50:02, in Italia, visitato 3350 volte)

Corriere.it (c'è anche un servizio fotografico sullo sgombero)

19 novembre 2009 - Gli agenti hanno fatto uscire le famiglie dalle loro baracche. Inutile la fiaccolata di mercoledì sera - il consigliere Gentili: «Provo vergogna come amministratore e cittadino»

MILANO - E' scattato all'alba lo sgombero del campo rom nell'area ex Enel di via Rubattino a Milano. Le famiglie sono state buttate giù dal letto dagli agenti di polizia, carabinieri e polizia locale in tenuta antisommossa e hanno dovuto lasciare le loro baracche. Inutile la fiaccolata organizzata mercoledì sera da alcune associazioni del quartiere e dalle maestre dei bambini per scongiurare il blitz. Nel campo, le presenze di nomadi erano passate negli ultimi mesi da circa 50 a oltre 150, anche in seguito agli arrivi dovuti agli sgomberi di altri campi irregolari. «La proprietà ha già iniziato i lavori di smantellamento e messa in sicurezza della struttura», mentre «i servizi sociali hanno offerto a donne e bambini l'accoglienza nelle strutture comunali», spiega il vicesindaco di Milano Riccardo De Corato, che ricorda come con questo sgombero «il 166esimo, restituiamo alla città un'altra fetta abbandonata al degrado».

QUARANTA BAMBINI A SCUOLA - Dure le prime reazioni: «Mentre l'assessore Moioli celebra l'anniversario della Carta dei diritti all'infanzia - affermano i consiglieri comunali David Gentili (Pd) e Patrizia Quartieri (Prc) - in via Rubattino l'esperienza di integrazione di 40 bambini nelle scuole del quartiere viene calpestata dalle ruspe. Uno sgombero che è una vergogna per Milano. Si fa propaganda politica sulla vita dei bambini». «Alle porte dell'inverno, dopo le mobilitazioni del quartiere e delle insegnanti delle scuole che ospitano i bambini, pensavo, ingenuo, che ciò non sarebbe accaduto - prosegue Gentili -. Non c'è limite all'utilizzo della vita delle persone per fare propaganda politica». Di «ennesima violazione di diritti fondamentali», parla l'associazione Naga.

ANCHE A SESTO - Intanto, è stato sgomberato dalle forze dell'ordine anche il campo rom di via Luini a Sesto San Giovanni, nell'hinterland milanese. A comunicarlo e il capogruppo del Pdl in Comune Antonio Lamiranda che accusa però l'Amministrazione di centrosinistra di «nulla aver fatto per tutelare quei cinque o sei bimbi che vivono in condizioni inumane». Lunedì scorso, durante un vertice a Palazzo Marino, Lega e Pdl hanno fatto la pace su una delle questioni che in passato ha diviso la maggioranza, fissando in mille il «tetto» dei nomadi presenti in città, tetto da raggiungere entro il 2011. I nomadi, a quanto deciso, dovranno essere inseriti in campi rom regolari e che, in prospettiva, sono destinati a diventare per lo più spazi di transito.

NOTIZIE CORRELATE
«A Milano non più di mille rom»

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