Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 15/10/2005 @ 13:41:24, in scuola, visitato 1948 volte)
A proposito di "Tra i Rom aumento l'uso di droghe",
scrive Adam Szoppe su Nordic
Roma
Mi chiamo Adam Parno Szoppe e lavoro presso il Roma Culture Centre di
Stoccolma. Mi sono occupato attivamente del problema tra il 1997 e il 2002.
Vedo che molti assumono stupefacenti, e nessuno sa come smettere...
E' necessario iniziare a collaborare. Nelle comunità ci sono morti per overdose
ogni settimana, ma molti si limitano a stare a guardare:ci sono quanti hanno
perso la e speranze e quelli che viceversa dicono che i tossicodipendenti con il
loro comportamento hanno smesso di essere dei Rom.
La droga è diventata un problema europeo e bisogna agire. In Svezia abbiamo
dato il via a diversi progetti, con informatori, operatori di strada, terapeuti.
[...] che operano negli ospedali, nei centri antidroga, che vanno di casa in
casa.
Dopo 10 anni di duro lavoro, siamo riusciti ad aiutare molti Rom che ne sono
usciti e mostrato a molti genitori come individuare i segnali che loro figlio
assume droghe.
Un lavoro davvero duro, ma tutti devono impegnarsi. [...]
Ame sam Roma ame musaj/muszinas te zutisaras/pomoginas amare manushen.
BAXT ZOR SASTIPE TUMENGE AJ TUMARE MANUSHENGE
Tumaro Pral
Parno
Interviene: Keith Palmroth
Si potrebbe fare molto, ma per la società svedese, il problema semplicemente
non esiste. Mi sono informata se esistessero progetti in merito. Ma non è
neanche possibile capire quanto sia esteso il problema.
Secondo me, è necessario che i gruppi rom si adeguino, formando operatori
sociali e pedagogici. Il problema base è che i Rom vivono le difficoltà di
campare giorno per giorno e che il livello scolastico è insufficiente.
NdR: Sono ignorante, lo ammetto. Sarebbe utile riuscire a raccogliere
commenti e risposte da persone che operano sul problema. Riguardo
all'Italia, ho l'impressione che il problema sia latente da anni, ma non abbia
ancora raggiunto il livello di allarme. Mancano totalmente dati in
proposito, e qui l'Italia sconta la confusione data dalla sua stessa
legislazione.
Ma, a parte le condizioni socio economiche e sanitarie, che sono
mediamente spaventose, credo che il maggior problema sia la reciproca
indifferenza:
- da parte dello stato, che semplicemente non se ne occupa e disconosce
il problema;
- da parte dei Rom stessi, che tendono a rimuovere o negare gli aspetti
positivi e negativi della loro evoluzione storica, con la scusa che la droga
non li riguarda e che quanti di loro siano consumatori o spacciatori, si
siano semplicemente messi fuori dal gruppo. Insomma, la soluzione sarebbe
semplicemente di poter tornare al passato, o di isolare quanti non si
identificano più col passato.
Dinamiche che si sono già viste con altri gruppi sociali e fasce di
popolazione
Rif: Salute
e identità etnica
Di Fabrizio (del 27/10/2005 @ 12:20:50, in scuola, visitato 2796 volte)
26. 10. 2005: International Helsinki Federation for Human Rights (IHF) ha inviato ieri una lettera ai ministeri per l'Educazione, a quello per l'Ordine Pubblico, e al Tribunale Supremo, per richiamare la loro attenzione sulla detenzione illegale di Theo Alexandridis, avvocato di Greek Helsinki Monitor (GHM) e difensore dei diritti dei Rom.
La lettera ricorda anche le recente dispute ad Aspropyrgos (vicino Atene), che hanno coinvolto la locale comunità Rom e un gruppo di greci profughi dall'ex Unione Sovietica. Il caso è scoppiato lo scorso giugno, quando 24 tra i 70 bambini rom nell'età della scuola dell'obbligo, sono stati iscritti alla scuola pubblica, dopo anni di esclusione dall'istruzione. Da questo mese, quegli alunni devono recarsi a scuola sotto scorta, a causa di minacce e vere e propri atti di violenza.
L'impunità che circonda Aspropyrgos, è dovuta anche alla mancanza di iniziativa da parte delle autorità e condanna i Rom ad una vita di paura costante.
Il testo completo della lettera QUI
Di Fabrizio (del 31/10/2005 @ 07:59:06, in scuola, visitato 2781 volte)
European Roma Rights Centre 1386 Budapest 62 P.O. Box 906/93 Hungary |
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Notizia originale
Il 25 ottobre scorso, il tribunale distrettuale di Sofia ha stabilito che il MInistero dell'Educazione pratica la segregazione razziale nel proprio sistema scolastico, riguardo un caso sollevato da European Roma Rights Centre (ERRC).
ERRC ha portato ad esempio il caso della scuola 103, tipica scuola ghetto del quartiere Filipovtsi, all'estrema periferia di Sofia, frequentata esclusivamente da ragazzi rom. La corte ha stabilito che quegli studenti sono soggetti a segregazione e ad un trattamento differenziale e che è stato violato il loro diritto ad un'istruzione uguale ed integrata. Questo non è possibile sia per l'isolamento che vivono nella scuola 103, che per le condizioni in cui versa l'edificio e il materiale didatttico a disposizione degli stuidenti. Rif: un caso in Slovacchia
Di Fabrizio (del 02/11/2005 @ 23:19:27, in scuola, visitato 1992 volte)
Segnalo il sito MEGJASHI
- Ambasciata dell'infanzia mondiale. Si occupa di diritti dell'infanzia,
bambini profughi e rifugiati, ha una ricca sezione con documenti e iniziative
dell'ONU, della Comunità Europea di MEGJASHI stessa. In lingua inglese e
macedone.
Di Fabrizio (del 07/11/2005 @ 12:51:02, in scuola, visitato 2025 volte)
Previous (...I teach English at a primary (actually... Roma/Gypsy) school here. I'm looking for a colleague teaching similar age group for a non-formal exchange. As a first step I would like to exchange Christmas/New year's postcards. Each child could make a beautiful card and write a simple greeting on it. I will collect all of them and send a pack to the interested colleague, who could do the
same.)
Hello,
Thank You! to everybody who did answer to my invitation.
Last weeks I'm keeping silent as I lost a big amount of information here. Someone or something caught my computer and everything's
gone. All addresses and files. I'm so sorry!
Anyway, I have a computer to use now. Please write to me again if you are still interested to do the exchange.
The news are that I got several hours at another school here. Wish me luck! There are more, concerning the exchange, but I'll write about
in another e-mail.
Have a good day,
Lillyia Brezina
Di Fabrizio (del 15/11/2005 @ 04:48:17, in scuola, visitato 2188 volte)
Da WikipediaSull'origine della parola "Zingari" e le sue variazioni nei diversi paesi. (peccato che sia in turco, e non so dire di più, ma se qualcuno ne capisse, me lo faccia sapere, grazie)
da Sucar Drom
L'Opera Nomadi Sezione di Milano ha pubblicato l'anno scorso il libro Porrajmos, le persecuzioni di Rom e Sinti in Europa. Quest'anno propone uno spettacolo partendo dalle testimonianze dirette, presenti nel libro, di Sinti e Rom sopravvissuti alla persecuzione razziale fascista e nazista. Una proposta rivolta alle scuole, e non solo, per conoscere uno sterminio dimenticato, perpetuato su base razziale .
PORRAJMOS breve scheda dello spettacolo teatrale
Quella che il popolo ebraico ci ha insegnato a chiamare Shoah, in lingua romanés si chiama “Porrajmos”. Una parola che pochi conoscono ma che in italiano si traduce con annientamento, distruzione, divoramento. I popoli rom e sinti hanno patito sofferenze atroci durante il nazismo e il fascismo: fino ad oggi, solo alcune centinaia di migliaia sono le vittime accertate, ma la maggior parte degli storici concorda sull’impossibilità di fornire cifre definitive, anche perché i Sinti e i Rom divorati dall’universo concentrazionario nazista, devono venir aggiunti quelli uccisi o comunque perseguitati, ad esempio con la pratica della sterilizzazione coatta o con la prigionia nei campi di detenzione, nei territori occupati di tutta l’Europa. Come sempre “non nel numero delle vittime, ma nell’ideologia stessa che sottende l’idea di discriminazione, di persecuzione, di sterminio, si annida il crimine”: Ebrei, Sinti e Rom, oppositori politici, omosessuali, testimoni di Geova, handicappati, malati psichici sono morti insieme nelle camere a gas, in ragione di un atto finale che costituisce l’epilogo logico e “necessario” dell’ideologia razziale. Anche il regime fascista fu direttamente responsabile della persecuzione razziale contro i Rom/Sinti e collaborò attivamente al Porrajmos, sia nei confronti degli italiani e stranieri insediati sul territorio nazionale, sia ai danni dei gruppi rom dei paesi occupati dal nostro esercito. Tragiche ed emblematiche sono le testimonianze delle efferatezze compiute dagli ”italiani brava gente” in zona jugoslava, riportate alla luce anche dagli studi più recenti. L’assenza, nel nostro paese, di una esplicita legislazione razziale riconducibile ai Rom e ai Sinti, utilizzata per negare le responsabilità del regime e la continuità con gli orrori che si andavano perpetrando in Europa, non deve trarre in inganno. L’ampia discrezionalità nell’applicazione estensiva di alcune norme anti-ebraiche e il ricorso a disposizioni prefettizie e delle questure in materia d’ordine pubblico, di fatto, fornirono i presupposti per l’applicazione di una politica razziale nazionale che consentisse vessazioni, limitazioni della libertà di circolazione, rastrellamenti, internamenti nei campi di prigionia italiani, nonché il trasferimento nei lager nazisti di alcune migliaia di Rom e Sinti italiani e stranieri.
In occasione della “Giornata della Memoria 2006”, Opera Nomadi di Milano presenta la lettura spettacolo “Porrajmos”, attraverso testimonianze autentiche e una scelta di poesie d’autori Rom, in grande parte inedite in Italia, per ricordare lo sterminio “dimenticato”.
Ci hanno fatto entrare dal portone e ci hanno fatto uscire dal camino, dice una canzone Rom. A 60 anni da Auschwitz, forse il portone non è stato ancora chiuso.
Un’iniziativa rivolta innanzitutto ai giovani, alle scuole medie e superiori e alle università, al mondo della cultura, alle istituzioni e all’opinione pubblica con l’obiettivo di far luce sul Porrajmos del popolo rom e sinto.
Il tempo avanza e la trasmissione delle testimonianze diventa sempre più difficile ma questa è, di fatto, la strada da percorrere per consentire la ricostruzione dei tragici eventi di quegli anni, a maggior ragione in un ambito sociale che, ignorato dalla storiografia ufficiale, ha affidato quasi esclusivamente alla narrazione orale la trasmissione della propria storia e cultura, e conseguentemente della propria identità. Per quanto riguarda la “società maggioritaria”, è anche qui necessario ribadire la necessità di uno sforzo di conoscenza per restituire a tutti noi la consapevolezza della reale portata delle persecuzioni patite dalle comunità sinte e rom d’Europa, ricostruendo le radici giuridico-normative (e quelle, pur sedicenti, medico-scientifiche) impiegate per legittimare una discriminazione che anche per i Rom/Sinti è stata razziale e che, pure in Italia, fu tutt’altro che episodica e marginale. Occorre ricordare che ancora oggi i Rom e i Sinti continuano ad essere le Minoranze Etniche Linguistiche a più alto rischio di esclusione sociale, anche quando sono cittadini italiani e vivono in condizioni di relativa o compiuta sedentarietà, ma continuano ad essere “costretti” a non dichiarare pubblicamente la propria appartenenza e identità per aggirare il pregiudizio diffuso che li circonda. E questa, per quanto grave e inaccettabile, è solo la parte più “riconoscibile” di uno scenario sociale ben più ampio e complesso, a livello nazionale ed europeo, che alimenta pericolosamente la discriminazione e il razzismo tra i popoli, lungo un percorso storico di violente discriminazioni che, ieri come oggi, non appaiono essersi interrotte nei confronti dei popoli rom e sinti.
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Lo spettacolo dura un ora e un quarto circa. Sul palco: due attori e tre musicisti. Le esigenze tecniche: impianto luci base (possibilità di attacco di corrente 380) e collegamento impianto amplificazione. Gradita possibilità di proiezione video.
Proposta economica: - 2 attori teatrali, - 3 musicisti. Per le esigenze tecniche: impianto luci base ( possibilità di attacco di corrente 380) e collegamento impianto amplificazione. Gradita possibilità di proiezione video. Costi: 1.600,00 IVA esente
per contatti diretti Ente Morale Opera Nomadi Sezione di Milano via Archimede n.13, 20129 Milano telefono 02 84891841 cellulare 339 3684212 operanomadimilano@tiscalinet.it
Di Fabrizio (del 03/12/2005 @ 05:24:31, in scuola, visitato 1898 volte)
Il comune di Elsinore, il 22 novembre scorso ha deciso la chiusura dell'ultima classe separata
destinata ai bambini Rom.
Sinora queste classi segregate erano poste sotto l'ombrello delle "scuole per la gioventù", che avevano studenti, insegnanti, materiale scolastico, aule in affitto dalla scuola pubblica, uns sitema educativo che aveva sollevato proteste da parte della nostra associazione
"Romano", anche sotto il profilo della costituzione danese.
Ci è stato riferito che il direttore del dipartimento giovani del comune, Bjarne Pedersen, ha giustificato la chiusura dicendo "Tanto non funzionava comunque!!" (Det virker jo alligevel ikke!).
Riteniamo che la semplice chiusura non sia sufficiente! A quegli studenti va data ora la possibilità di recuperare la programmazione scolastica che non hanno avuto sinora, così che possano uscire di scuola con la stessa qualifica degli altri. Chiediamo anche un'adegiuato indenizzo a quelle famiglie i cui figli hanno subito un'educazione dequalificata, perché erano a tutti gli effetti studenti della scuola pubblica. Secondo la legge, la responsabilità è del comune. Similmente, ci sono stati casi di genitori (danesi) di bimbi dislessici, che hanno fatto causa al comune per la scarsa qualità dell'educazione scolastica fornita ai loro figli!
A Elsinore ci sono 250 Rom, su poco più di 5000 in tutta la Danimarca, con grosse difficoltà a trovare impieghi adeguati, molti raggiungono a fatica metà del reddito minimo. Questa situazione li ha portati a una generale disillusione sul sistema in generale, che da un lato frena la frequenza scolastico e dall'altro si traduce nella sfiducia della società nei loro confronti. La chiusura delle principali fabbriche di Elsinore (cantieri navali, birrerie e manifatture di stivali in gomma) e la mancanza di politiche comunali di reimpiego, li ha allontanati dall'economia ufficiale.
Secondo la Costituzione danese, lo stato è tenuto a fornire lavoro a chi ne ha bisogno, oppure ad intervenire col "social welfare", ma i governi più recenti non hanno
approntato politiche del lavoro e di riconversione industriale, mantenendo nel contempo ai margini i 40.000 immigrati di arrivo più recente. Se da un lato il governo predica "l'integrazione", dall'altro aumenta i tagli agli investimenti e alla formazione professionale e al sistema scolastico. I dati sono reperibili su www.jobnet.dk.
Già nel 1997 il sindaco di Elsinore rifiutò un progetto EU per la
qualificazione dei Rom disoccupati nel settore turistico, progetto che era stato
annunciato nel Nord North Sealand (si stima avrebbe portato 1 milione di
visitatori annui nel castello di Krongborg).
I Rom hanno lunga tradizione di convivenza tra le esigenze delle loro
famiglie allargate - sia autoctone che di provenienza oltre-confine - con la
complessa burocrazia che regola visti e permessi, sicurezza, lavoro nel campo
alimentare e dello spettacolo a livello internazionale, produzioni audio e video
ecc. ma di rado possiedono documentazione su carta delle loro capacità o
possono presentare un c.v. Il progetto avrebbe potuto rimediare a ciò.
A dispetto dei loro innegabili talenti musicali, ai Rom viene rifiutato
l'accesso ai lavori in campo culturale, musicale e dei media - e sono
"forzatamente attivati" nel taglio o la cura degli alberi, nel
trasporto delle pietre o nei lavori domestici, e spesso i servizi sociali
municipali tagliano l'assegno sociale per risibili motivi.
Un gran numero di proteste sono state indirizzate al Comitato per le Proteste
per un Equo Trattamento Etnico, patrocinato dall'Istituto Danese per i Diritti
Umani - "organo" stabilito dall'art. 13 della Direttiva CEE 43/2000.
Tra le lamentele raccolte, una riguardava proprio l'uso di scuole differenziali
per i Rom, che secondo l'agenzia ministeriale della giustizia di Copenhagen, non
aveva carattere discriminatorio. (ndr. confronta Danimarca
su Pirori). L'agenzia ministeriale si occupa di verificare l'attività delle
autorità locali. "Romano" portava
a testimonianza il fatto che in questo tipo di scuole, i ragazzi impiegavano
soltanto 3 libri di testo per un programma della durata di 9 anni. Inoltre, gli
studenti terminavano il corso di studi, senza disporre del diploma finale,
indispensabile al conseguimento della cittadinanza per naturalizzazione - altra
forma discriminante verso quei bambini nati in Danimarca da genitori con
passaporto straniero o senza nazionalità.
"Romano" aveva anche compilato
un'ulteriore protesta al Comitato per violazione dell'art. 7 della Direttiva CEE
43/2000, che richiama al rispetto e alla piena informazione verso i soggetti
(individuali o collettivi) che chiedano indagini sul trattamento etnico.
Eric Støttrup Thomsen "Romano" Kongevejen 150 3000 Helsingør 49 22 28 11 www.romano.dk
da sucar dromL’Istituto di Cultura Sinta in collaborazione con l’Ente Morale Opera Nomadi Sezione di Mantova e il Settore Servizi Sociali del Comune di Mantova organizza un'esposizione di lavori pittorici e di ceramica realizzati dai bambini sinti residenti a Mantova.
La mostra sarà inaugurata domenica 11 dicembre 2005 alle ore 15.00, presso il Centro Culturale Giovanile ARCI TOM, in via Tom Benetollo n.1 a Borgochiesanuova di Mantova. Il pomeriggio sarà allietato da un gruppo musicale sinto e da un rinfresco.
Sabato 17 dicembre 2005 dalle ore 16.00 saranno proiettate le riprese realizzate dalla dottoressa Bacchi e dal professor Sola. La mostra chiuderà il 23 dicembre 2005. Finalità del progetto denominato in lingua sinta “Farba e Ghia” (colori e canzoni) è dare visione alle differenti interpretazioni della realtà e dare spazio a differenti modi di comunicare la propria identità culturale. Riteniamo che ciò possa contribuire a dare fiducia ai minori dei propri mezzi espressivi e della validità del confronto paritario con le altre culture. I lavori pittorici eseguiti dai minori nascono come completamento scenografico del progetto di “laboratorio teatrale” realizzato durante l’anno scolastico 2004-05. Le sculture ceramiche sono il frutto di un lavoro che la dottoressa Maria Bacchi e il professore Andrea Sola hanno strutturato in questi ultimi mesi seguendo un metodo di creatività e auto-narrazione proposto ai minori sinti. L’esposizione intende valorizzare tali lavori e proporli come valida alternativa didattica da condividere con insegnanti ed educatori; quindi vorrebbe essere un momento di coinvolgimento sia per le famiglie dei bambini impegnati nel progetto sia per il resto della cittadinanza mantovana, divenendo così occasione di una reciproca conoscenza.
Di Fabrizio (del 04/12/2005 @ 07:24:22, in scuola, visitato 1815 volte)
La persistente segregazione nelle aule scolastiche come manifestazione tangibile delle paradossali divisioni della Bosnia di Dayton. Il caso della scuola di Prozor/Rama. Sullo sfondo la disastrosa condizione del sistema dell'istruzione Di Mirna Skrbic*, Transitions Online, 24 novembre 2005 (titolo originale: "Together but separate") Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Carlo Dall'Asta
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